Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Francesca Brienza. La nota giornalista, legata anche al calcio femminile grazie all’attenzione di La7, sul movimento in rosa in Italia ci dice:
“Dopo il mondiale in Francia nel 2019 c’è stato il «boom» del calcio femminile in Italia, un’attenzione che ha contribuito anche al raggiungimento di un grande traguardo per la crescita del movimento: il professionismo. Anche se preferisco sempre ribadire che si tratta di un inizio, non di una fine. Le Azzurre stavolta me le aspetto ancora più determinate perché consapevoli di poter arrivare lontano. L’amichevole giocata contro il Marocco, finita 0-0, ha mostrato che ci sono alcuni tecnicismi da migliorare e va espressa meglio sul campo la complicità di squadra ma ci sono tutte le ragioni per poter pensare ad una Nazionale capace di farci vivere un Mondiale emozionante. Conterà molto anche il sostegno del pubblico”.
Sul Mondiale, poi, la conduttrice aggiunge:
“Quando le ambizioni sono tante non c’è motivo di porsi dei limiti ma fa bene la nostra coach a ragionare step by step. L’Argentina è sicuramente una squadra dal grande potenziale, che riunisce giovani di talento e stelle di fama internazionale, ma anche per loro l’Italia rappresenterà la prima difficile tappa del cammino verso la fase successiva. Idem per il Sudafrica, campione della Coppa d’Africa 2022, con la sua prestanza fisica”.
Sull’importanza della manifestazione poi la Brienza sottolinea:
“Era molto importante trovare una soluzione per poter supportare il cammino delle Azzurre anche da casa e l’impegno della Rai per far si che questo potesse accadere merita di essere elogiato. Chi mostra ancora diffidenza verso il calcio femminile molto probabilmente non si è ancora mai fermato a vedere una partita senza fare paragoni col maschile. Penso che non ci sia bisogno di zittire nessuno o di elemosinare attenzione, nulla da dimostrare: semplicemente questo sport esiste al femminile così come tanti altri. Può piacere o non piacere. È bello poter constatare che sono sempre di più quelle a cui piace”.
L’attenzione della conduttrice di origini lucane si sposta poi sull’esclusione della Gama:

“Quando si tratta di competizioni internazionali sono sempre molto aperta all’osservazione anche se l’attenzione maggiore sarà rivolta soprattutto all’Italia, come è normale che sia, e alla Francia che è la mia seconda casa. Sono rimasta un po’ sorpresa per la mancata convocazione di Sara Gama, colonna portante del movimento femminile italiano e quindi anche della Nazionale (Gama sta al calcio delle donne come Cannavaro a quello degli uomini: 132 presenze azzurre lei, 136 il Pallone d’oro 2006), ma sono certa che saprà dare il suo prezioso contributo anche in altre vesti, del resto ho letto che Gravina l’ha già chiamata. Comprensibile l’amarezza iniziale ma ci sono tante cose importanti da poter fare per il movimento anche fuori dal rettangolo verde e lei lo sa bene”.

La Brienza, nata a Roma, ci confida la sue speranza sulla crescita del movimento:
“In Italia il calcio femminile è entrato nel professionismo solo da un anno, il cammino è ancora lungo ma ci sono molti fari accesi ora rispetto al passato. Mi auguro di vedere sempre più società italiane di calcio impegnarsi per investire anche nel settore femminile. Chissà, magari un giorno si arriverà ad avere una Seria A femminile interamente composta dalle stesse squadre del maschile”.
Sulla Serie A, invece, la presentatrice, inserita nell’ordine dei giornalisti dal 2016, non ha dubbi:

“È stata una stagione esaltante, la Roma ha dimostrato di meritare la vetta della classifica e di essere cresciuta moltissimo anche nelle competizioni extra campionato ma le sue avversarie le hanno dato filo da torcere fino all’ultimo e questo ha reso tutto il percorso ancora più dinamico e interessante. Era anche la prima volta che si giocava la pull scudetto con i punti ottenuti nella prima fase che venivano trasportati nella seconda, ero interessata a vedere questa novità sul campo”.

La chiusura è su un ricordo legato al calcio femminile:
“Ti direi mia sorella che da ragazzina giocava per ore a pallone con la sua divisa da calcio insieme a mio cugino, ho spesso questa immagine in mente ma crescendo il ricordo più dolce, che poi corrisponde anche ad una soddisfazione personale, è diventato un altro: la conduzione della prima partita di calcio femminile del campionato 22/23 andata in onda in chiaro su la7. Un traguardo meritato per le tante ragazze che da anni si dedicano con passione al calcio femminile e una bella emozione per la sottoscritta per aver rappresentato lo sviluppo del movimento in tv contribuendo ad arrivare dove siamo oggi”.