Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Laura Neboli.
L’ex calciatrice, con 25 presenze in Nazionale, apre parlando delle ultime due gare delle ragazze di Milena Bertolini nell’Europeo contro Islanda e Belgio:
“L’eliminazione è un vero peccato perchè credo che la squadra avesse le qualità per passare il turno. Il girone, poi, non era impossibile se paragonato agli altri. A mio avviso nelle due gare è mancato un pizzico di coraggio dal primo minuto per provare a vincere. Sono state partite dove abbiamo aspettato troppo nel primo tempo senza riuscire a dimostrare la nostra forza come nella ripresa. In fase offensiva è mancato, poi, un pizzico di cattiveria per concretizzare qualche buona azione creata. Non ho visto, nonostante l’impegno, la convinzione ed il coraggio che poi fa la differenza”.

Sulla sfida d’apertura con la Francia, invece, l’attuale tecnico delle tedesche Recklinghausen aggiunge:
“Non è stata la nostra partita, dopo la prima occasione di Bonansea la squadra non ha giocato in modo compatto e qualche errore ha inciso sulla partita. Forse non ci aspettavamo un avversario cosi forte ed è emersa un po’ di insicurezza, tensione, agitazione dell’esordio. Nel primo tempo non stavamo bene in campo con tanti spazi tra i reparti e poca aggressività. La Francia ha fatto vedere tutta la differenza che ancora esiste. Siamo all’inizio di un processo di crescita e ci vuole tempo per colmare il gap”.
Per la Neboli la partecipazione agli Europei del 2009 e del 2013 e sui ricordi in Nazionale ci dice:
“Si tratta di emozioni difficili da descrivere. Vederti con la maglia Azzurra ti regala sensazioni di felicità, ci si sente appagati per tutti i sacrifici fatti. Rappresentare l’Italia è stato un onore e rimarrà un ricordo spettacolare della mia carriera. In ritiro mi sentivo davvero fortunata e ho dato il massimo ad ogni mia apparizione in Nazionale. Sono stati anni bellissimi che porterò con me per sempre”. 


Il tecnico bresciano applaude poi il recente passaggio al passaggio al professionismo:
“Penso sia importante l’avvento anche in Italia del professionismo perchè aiuterà la crescita del movimento. Si ci potrà concentrare totalmente sull’attività agonistica, cosa che fino a qualche anno fa era davvero complicato anche in Serie A. In passato ci sono stati tanti sacrifici ora ripagati. Ricordo ad esempio i miei trascorsi con i centinaia di chilometri macinati per gli allenamenti, eravamo mosse solo dalla passione e stiamo state brave a lottare sotto tantissimi aspetti”.
La chiusura dell’ex difensore di Tavagnacco, Bardolino e Reggiana è sull’aumento di interesse verso il calcio femminile in Italia:
“Noto anche dalla Germania un’impennata sempre maggiore di interesse verso il calcio femminile in generale e questo è molto importante. Ora il tutto viene pubblicizzato, trasmesso in tv, toccato con attenzioni e risorse che prima non c’erano. Si è intrapresa la strada giusta come in Europa altri hanno fatto da qualche anno. Con le giuste infrastrutture e con un occhio di riguardo sulle giovani si potrà crescere ancora in breve tempo”.