Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Laura Tinari, responsabile Calcio femminile LND Abruzzo. Nelle scorse settimane, infatti, il comitato abruzzese ha presentato la nuova stagione calcistica regionale con partenza giunta nello scorso week-end. Questa la chiacchierata effettuata con la stessa Laura Tinari.

Il calcio femminile è un movimento in rampa di lancio. Nota dei progressi, nonostante i problemi legati al Covid, anche in Abruzzo?
Il Covid ha fermato il calcio dilettantistico femminile per due anni, riprendere bene i campionati non era per nulla scontato. In Abruzzo abbiamo portato a termine la scorsa stagione con successo: campionato, Coppa Italia, un convegno importante con la CT della Nazionale Milena Bertolini e due impegni per la Rappresentativa. Questo non vuol dire che non abbiamo avuto difficoltà o delusioni, ma abbiamo cercato di affrontarle al fianco delle società. Poi c’è la comunicazione, che è un degli strumenti fondamentali che il calcio femminile ha a disposizione. Io penso che nulla esiste, se non viene nominato, poiché non entra nell’immaginario collettivo ed è per questo che alla stampa e sui social lo scorso anno abbiamo raccontato le storie delle calciatrici e delle loro società, con l’obiettivo di dare visibilità a dei modelli fatti di dinamismo, positività e determinazione. Io vorrei che le bambine abruzzesi vedessero nell’Eccellenza femminile ciò che vedo io, ossia la vera Eccellenza del calcio regionale, un modello a cui guardare. A quanto pare il lavoro che stiamo facendo paga, perché quasi tutte si sono riscritte e delle nuove sono nate, tanto che in questo nuovo campionato, iniziato domenica, abbiamo riconfermato il numero di nove società.

Tante le giovani che si avvicinano a questo sport sempre più facilmente rispetto al passato. Sta accadendo la stessa cosa anche da voi? Come vi siete mossi per cercare di incentivare le nuove leve al manto erboso?
La progettazione di una nuova stagione inizia sempre in quella precedente, dalla vicinanza e dall’ascolto. Io sono stata sui campi, agli open day delle società, ho fatto incontri per conoscere le loro esigenze e ho testato che in Abruzzo c’è tanta voglia di calcio femminile. Tante società maschili guardano oggi al nostro settore, ma purtroppo questa voglia si scontra con la carenza di calciatrici disponibili a giocare, perché ogni anno ne perdiamo qualcuna che lascia perché va a studiare fuori o è delusa dai risultati, dalla preparazione e a volte dai dirigenti. Il segreto è capire che una stagione non è fatta solo di campo, ma anche di cultura. La nostra idea nasce da una riflessione sul reale significato del calcio femminile, perché oltre il gesto tecnico, c’è una formazione che deve partire dai concetti di uguaglianza, parità e rispetto. Si tratta di un grande lavoro di sensibilizzazione per ora portato avanti con la comunicazione e con convegni ed eventi per dare visibilità a questo settore, un lavoro che quest’anno si arricchirà anche di un percorso di formazione per i dirigenti. Il nostro obiettivo deve essere migliorare sempre, dobbiamo farlo perché le ragazze non lascino questo sport, perché altre se ne innamorino, in generale per la crescita del movimento in Abruzzo”.

In questa stagione avete due squadre in Serie C. Importante punto di partenza per poter promuovere questo sport? Puntate molto anche sulla Rappresentativa regionale in tal senso vero?
Per quelli che sono i numeri dell’Abruzzo in termini di popolazione, avere 9 squadre in Eccellenza e 2 in Serie C, di cui una che partecipa ad entrambi i campionati, è un buon risultato per il Movimento abruzzese, ma noi puntiamo a crescere! E per crescere contiamo molto sul ruolo della Rappresentativa, che quest’anno partirà da un progetto tutto nuovo, fatto di nuove professionalità, a cui ho chiesto di costruire insieme la Rappresentativa abruzzese del futuro, un gruppo giovane, educato e dinamico. Il nostro obiettivo è compiere un cambio generazionale. Al centro del nostro progetto devono esserci calciatrici che con orgoglio vestano la maglia della LND Abruzzo e che sappiano rappresentarci con la loro educazione prima che con il loro talento. L’evento nazionale più grande che le ragazze si troveranno a vivere sarà il Torneo delle Regioni, che da 3 anni ormai manca, ma non sarà l’unico perché con altre Responsabili siamo già in contatto per organizzare altre competizioni. Queste per noi saranno tutte occasioni buone per testare il lavoro che stiamo facendo per la crescita del Movimento regionale”.

È appena partita anche l’Eccellenza regionale dove tante ragazze potranno scendere in campo e dare sfogo alla propria passione. Che stagione si aspetta?
“Il campionato è appena iniziato e già dalla prima giornata si dimostra appassionate: bel calcio giocato e tanti goal. Oltre al campo però ci sarà anche quest’anno molta cultura, proseguiremo il nostro progetto che intende abbattere quelle barriere culturali forse sono più nella testa dei genitori che delle ragazze, che già da piccole ormai sanno che sport vogliono fare. Partiremo dal basso: insieme al Settore Giovanile e Scolastico faremo progetti che coinvolgeranno la Rappresentativa e le scuole calcio. Puntiamo su un rapporto tutto nuovo con il mondo della scuola ed è stato proprio in una scuola che ho scelto di presentare il calendario del campionato. Il settore giovanile costituisce un patrimonio per la nostra Eccellenza e per tutto il movimento femminile, per questo è importante collaborare per formare una generazione sana di giovani calciatrici abruzzesi. Anche perché la diversità è negli occhi di chi guarda e se siamo capaci di integrare fin da piccole le bambine nelle scuole calcio, avremo reso queste bimbe delle donne e delle calciatrici più libere. Sarebbe bello che ogni nostra società sviluppasse al proprio interno o in collaborazione con altre società il settore giovanile femminile e soprattutto vorrei che le società dell’Eccellenza maschile approcciassero al femminile.

In Abruzzo il calcio femminile è anche futsal con due squadre ambiziose in massima serie. Portare tante gare importanti nella vostra regione può aiutare sempre di più l’avvicinamento di tante giovani al calcio?
La Serie A e la Nazionale incuriosiscono sicuramente ma il lavoro grande lo facciamo qui sul territorio, in LND. Di certo a tutti i livelli condividiamo questa volontà di dare pari opportunità alle bambine, affinché possano praticare lo sport che amano. Io sono stata eletta Responsabile calcio femminile della LND Abruzzo ad inizio 2020, non ho dietro di me una lunga gavetta da dirigente sportiva, ma mi sono sempre occupata di parità di genere e nel lavoro che sto facendo sto portando le competenze e il sapere acquisiti in altri campi. L’esperienza specifica non sempre fa la differenza se mancano altre caratteristiche, magari se fossi nata e cresciuta su un campo non mi sarei accorta di ciò che al nostro calcio manca. Fare politica sportiva significa accorgersene e portare avanti progetti che incidano in questo senso. La domenica vado sui campi, a volte mi è capitato di assistere a un allenamento, incontrare le squadre, ho voluto vedere da vicino ciò che fanno le calciatrici, dove si allenano, solo così posso avvicinarmi al loro mondo e fare davvero qualcosa per loro. Le nostre ragazze devono sapere che ai nostri livelli si scende in campo prima di tutto per divertirsi e che nel calcio a 11 non tutte si diventa calciatrici della Nazionale o si arriva in Serie A, magari nel futsal è più semplice perché c’è meno competizione”.