Caroline Seger è una delle più grandi calciatrici svedesi di tutti i tempi. Un anno fa ha giocato la sua 215esima partita internazionale e poi ha superato il record di Therese Sjögran per il maggior numero di presenze in assoluto in una Nazionale Femminile europea. Di recente, la centrocampista ha attirato l’attenzione perché ha dichiarato di voler indossare una fascia color arcobaleno ai Mondiali di calcio del 2023. È stata una delle voci importante nella lotta affinché le calciatrici possano indossare bracciali arcobaleno, a simboleggiare il sostegno ai diritti LGBTQ durante la competizione. Durante la Coppa del Mondo in Qatar, la Fifa ha vietato l’uso di queste fasce e le squadre che hanno sfidato il divieto hanno ricevuto un cartellino giallo, come potrebbe accadere anche in questo caso. Il suo incredibile stile di gioco e la sua tecnica, così come la capacità di guidare i suoi gruppi di squadra, le hanno fatto guadagnare l’attenzione internazionale, finendo nell’American League per un anno (2010-2011) dove ha segnato 36 gol.

La carriera

Seger si appassiona al calcio fin da giovanissima, tesserandosi per la società polisportiva Gantofta, nell’omonima area urbana del comune di Helsingborg, contea della Scania, dove nasce e cresce con i genitori, e rimanendovi fino al 1997. Dall’anno seguente si trasferisce al Rydebäck IF, anche questa nell’omonima area urbana di Helsingborg, rimanendo legata alla società per tre stagioni prima di passare, sempre rimanendo in città, al Stattena IF, dove gioca in una squadra interamente femminile dal 2001 al 2004, nelle sue formazioni giovanili.

Alla fine del 2004 coglie l’opportunità offertale dal Linköping per vestire la maglia della nuova squadra dalla stagione entrante, debuttando in Damallsvenskan, massimo livello del campionato svedese di calcio femminile, dal campionato 2005, rimanendo legata alla società complessivamente per cinque stagioni e iniziando a collezionare i suoi primi trofei. Seger condivide con le compagne il progressivo aumento di competitività della principale squadra femminile del grosso centro della Svezia meridionale, che dopo aver raggiunto il 4º posto nella stagione d’esordio, nel 2006 migliora la posizione in classifica in campionato, 3º posto, e conquista il suo primo titolo nazionale, la Coppa di Svezia di categoria. Nel 2008 la squadra termina al 2º posto in campionato, a 4 punti dall’Umeå IK, acquisendo il diritto di disputare la stagione 2010-2011 della UEFA Women’s Champions League, e conquistare la sua seconda Coppa di Svezia. Il 2009 è la migliore stagione disputata sia per Seger che per la squadra, che ottiene il triplete campionato (1º titolo), Coppa (3º titolo) e Supercoppa, mentre in UEFA Women’s Champions League viene eliminata agli ottavi di finale dalle tedesche del 2001 Duisburg. In questo periodo, oltre ai trofei collezionati dalla società, Seger ottiene anche i primi riconoscimenti individuali, quello di migliore giovane calciatrice della Damallsvenskan nel 2005 e centrocampista dell’anno nel 2006 e 2009. Dalla fine del 2011 è tornata in Svezia e ha giocato, tra gli altri, in LdB FC e Tyresö FF, prima di raggiungere il massimo livello immaginabile di calcio con la maglie del PSG, dove ha realizzato 7 gol nelle partite di club e altri 7 gol nelle partite di WCL e del Lione.

Premi e riconoscimenti di Caroline Seger

  • Maggior numero di partite olimpiche giocate (20x)
  • Argento olimpico ’16 e ’20
  • WCL bronzo ’11 e ’19
  • Pallone d’oro ’09 e ’19
  • La maggior parte delle partite internazionali (215x)
  • Centrocampista dell’anno
  • Calciatrice svedese femminile dell’anno (2 volte)
  • Nominata miglior giocatore UEFA
Chiara Frate
Chiara Frate, attualmente iscritta al corso di laurea triennale in Mediazione Linguistica e Culturale, coltiva la passione per il giornalismo sportivo ed il calcio, sia femminile sia maschile. Attualmente è redattrice di SportdelSud, un giornale sportivo innovativo di partecipazione popolare che le ha offerto l'opportunità di mettersi alla guida di un progetto imprenditoriale nel settore della comunicazione. Conosce l'inglese, il francese, lo spagnolo e sta imparando anche il portoghese. Sempre pronta a schierarsi a favore della parità di genere, il riscatto delle donne e l’impegno costante e instancabile verso un nuovo approccio culturale anche dal punto di vista sportivo.