La Fiorentina perde 0-4 nei confronti della corazzata tedesca Wolfsburg ma dimostra che il cuore viola esiste, eccome. L’intera tribuna del Franchi alla fine della partita ha tributato un lungo applauso alle nostre ragazze. Eccole:

Stephanie Ohrstrom, Elisa Bartoli, Elena Linari, Alice Tortelli,  Valery Vigilucci, Greta Adami, Marta Carissimi, Alia Guagni, Tatiana Bonetti, Ilaria Mauro, Patrizia Caccamo, Ellie Brazil, Sigrun Einarsdóttir, Océane Daniel.

Un bel 7 a tutte indistintamente per aver dato tutto quello che potevano dare.

Encomio anche ai due tecnici Fattori e Cincotta.

Pubblico: 7 per aver sostenuto le nostre ragazze dall’inizio alla fine.

Terna arbitrale:

Gli arbitri e i segnalinee dovrebbero conoscere la regola 11 sul fuorigioco, ricordiamogliela: “Un calciatore si trova in posizione di fuorigioco se: una qualsiasi parte della testa, del corpo o dei piedi è nella metà avversaria del terreno di gioco (esclusa la linea mediana) e una qualsiasi parte della testa, del corpo o dei piedi è più vicina alla linea di porta avversaria rispetto sia al pallone, sia al penultimo avversario.”

Dall’immagine, un fotogramma all’atto del passaggio a Gunnarsdottir, si vede benissimo che oltre la Gunnarsdottir c’è solo Bartoli che non è il penultimo avversario bensì l’ultimo (il portiere Ohrstrom è avanti) e quindi non può tenere in gioco la giocatrice del Wolfsburg come declama il regolamento. Questo non è un sospetto fuorigioco, come affermato nel video, bensì un fuorigioco bello e buono. Gol da annullare, quindi. Dopo l’annullamento ingiusto del 3-0 siglato da Linari nella partita col Fortuna Hjorring ci ritroviamo ad un gol clamorosamente in fuorigioco concesso alle tedesche. Viene subito alla mente Ovrebo con il gol convalidato a Klose in fuorigioco mastodontico in quel famoso Bayern Monaco-Fiorentina nella Champions League maschile che costò l’eliminazione ai viola. Il lato più grave di questo episodio è che si tratta del gol che ha permesso al Wolfsburg di sbloccare il risultato proprio a inizio secondo tempo. Dopo un primo tempo in cui le tedesche, pur di livello superiore non lo nascondiamo, erano state imbrigliate a dovere dalle ragazze di Fattori e Cincotta che hanno messo in campo tanto acume tattico, impegno e soprattutto cuore. Un gol che ha tagliato loro le gambe. In quel momento la partita è cambiata anche se le atlete viola anno continuato a lottare e a soffrire fino alla fine, insieme al proprio pubblico che aveva capito la situazione e continuava ad incoraggiarle. Peccato per come è andata, il Wolfsburg non aveva certo bisogno di questo aiutino. Il voto non può essere che 4.

Wolfsburg

Abbiamo ammirato tante brave giocatrici ma Pernille Harder sembra veramente di un altro pianeta.

Credit Photo: ACF Fiorentina Violachannel (fotogramma tratto dal Video)

Francesco Colella
Francesco Colella è nato a Roccacasale (AQ) il 20/7/1954. Si è trasferito a Firenze agli inizi degli anni 70 per gli studi Universitari. Da allora vive in Toscana, attualmente a Campi Bisenzio (comune confinante con Firenze). La maggior parte della sua esperienza lavorativa è stata dedicata nel settore dell'informatica come analista programmatore. È un appassionato di calcio fin da piccolo, militando come calciatore, ma per un breve periodo, in campionati dilettantistici. Tifoso della Fiorentina, dal 2013 segue, con passione, anche il calcio femminile e ritiene che tecnicamente non abbia niente da invidiare a quello maschile. Tra i suoi hobby gli scacchi, con cui ha raggiunto la 2.a categoria nazionale FSI, la computer grafica e la letteratura, sia come lettore che come scrittore. Ha scritto due romanzi fantasy e una favola per bambini.

1 commento

  1. La “figlia” di Gunnar era sicuramente in fuorigioco, nessun dubbio, ma la superiorità della squadra tedesca non è mai stata messa in discussione. Il risultato non conta ma la distanza che separa la Fiorentina Women’s, come quella di qualsiasi altra formazione del campionato italiano, dalle top club europee è ancora siderale. Fisicità, dinamismo, rapidità di esecuzione non si possono minimamente confrontare…troppo è il divario e il gap è ancora troppo evidente per pensare di colmarlo in tempi brevi. Difficile anche parlare della prestazione di squadra ed individuale delle ragazze viola, consoliamoci con la dedizione e la voglia di fare il meglio possibile. Encomiabili tutti, sportivi compresi che hanno giustamente tributato gli applausi alle ospiti e hanno sostenuto, sempre, le gigliate. Nel primo pomeriggio ho avuto l’occasione di vedere all’opera anche le francesi del Montpellier (ma perché parlare di tedesche e francesi riferendoci a queste formazioni che sono costruite con organici per lo più multinazionali) e l’impressione è stata quasi la stessa. Non inganni il risultato di Lumezzane (dove ha giocato il Brescia femminile)…minimo scarto che potrebbe far pensare ad un incontro più equilibrato di quello che, in realtà, non è stato. Ho ancora negli occhi le performances delle due attaccanti, svedesi, del Montpellier che andavano a velocità doppia rispetto a quella dei difensori bresciani che venivano travolti e superati come birilli così come avveniva al Franchi al cospetto di calciatrici come la Harder e, soprattutto, la Hansen… Chiudiamo gli occhi e rituffiamoci nel campionato italiano, forse è meglio.

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