Credit: Ufficio Stampa FIGC

Prosegue all’insegna della concentrazione e della voglia di tornare a stupire il lavoro della Nazionale Femminile in terra neozelandese. La seduta di risveglio muscolare di ieri è servita per smaltire le tossine del lungo viaggio e, nonostante ci sia ancora bisogno di qualche giorno per superare il jet lag e adattarsi al nuovo fuso orario, da oggi la squadra ha iniziato a fare sul serio. “Le sensazioni sono positive – ha dichiarato Milena Bertolini al termine dell’allenamento odierno a Shepherds Park – ci troviamo in un Paese particolare, lontanissimo dall’Italia. La gente ci ha accolto nel migliore dei modi e c’è grande entusiasmo. È chiaro che dovremo abituarci alle ‘quattro stagioni in un giorno’ come dicono qui, perché nel giro di poche ore passi dal sole, al vento, alla pioggia. Ma sta procedendo tutto bene”.

L’Italia corre veloce verso la sfida con l’Argentina, in programma il 24 luglio (ore 8 italiane) all’Eden Park di Auckland. Dopo le due settimane di raduno in Italia, la Ct spiega come verrà impostato il lavoro nei 16 giorni che separano le Azzurre dall’esordio nel Mondiale. “Dopo questi primi allenamenti di adattamento, da qui in avanti ci concentreremo sugli aspetti tecnico-tattici, dato che la parte fisica è stata fatta nelle due settimane di ritiro svolto in Italia. Ora dobbiamo stare il più possibile in campo e provare le varie situazioni di gioco. Non vediamo l’ora di giocare in questo contesto meraviglioso, con stadi bellissimi e ricchi di fascino”.

Delle 25 Azzurre presenti in Nuova Zelanda, sei sono nate dopo il 2000. Tra queste ci sono anche tre Under 20, che dopo il recente debutto in Nazionale maggiore sognano di poter dare il loro contributo nel corso della competizione iridata. Nell’ultimo test con il Marocco Milena Bertolini ha schierato dal primo minuto la diciannovenne Severini e la diciottenne Beccari, mentre nella ripresa ha fatto esordire anche la sedicenne Dragoni, l’astro nascente del movimento italiano. “Mi aspetto che facciano bene perché hanno dimostrato di poter stare in questo gruppo – ha aggiunto – devono cogliere questa opportunità, sfruttandola nell’immediato ma anche negli anni a venire”.

Totalmente diversa la situazione di Girelli, che dopo 103 presenze in Azzurro impreziosite da 53 gol non vede l’ora di prendere parte al suo secondo Mondiale. Chi meglio di lei può spiegare più giovani cosa significa indossare la maglia dell’Italia: “Cristiana è sicuramente una leader – ha concluso la Ct – e in questa squadra ce ne sono diverse. Indossa la fascia da capitano perché ha fatto e continua a fare tanto per la Nazionale”.