La storia della Sassari-Torres Femminile risale al 1990, anno di fondazione della società. 
Nel corso degli anni vince 7 Campionati italiani, 8 Coppe Italia e 7 Supercoppe Italiane, diventando la squadra più titola sul panorama del calcio femminile italiano.
Il 2015 è un anno problematico: a causa di inadempienze finanziare, la società deve rinunciare a giocare il Campionato di Serie A. 
Dopo un anno di preparazione e ricostruzione, il 3 Agosto 2016  viene emesso l’esito di una sentenza che prevede a sorpresa di molti l’esclusione dalla Serie B della Torres in quanto l’iscrizione era stata presentata per la stagione precedente e non per quella 2016/2017.

Altro problema che va ad aggiungersi è che attualmente non esiste una Serie C solo delimitata al territorio Sardo, ma bensì Serie C che prevede l’annessione ad altre regioni della penisola Italiana.

Andrea Budroni è l’attuale presidente della Sassari-Torres Femminile, che insieme a tutto l’organigramma della società ha iniziato lo scorso anno il progetto di ricostruire la società.
 Il presidente si è messo a disposizione per parlare, chiarire la situazione e raccontare i piani per il futuro della società sarda.




La sentenza, poi l’esclusione dal campionato di Serie B per la stagione 2016/2017. Ve lo aspettavate un risultato così? O eravate consapevoli di un esito come questo? Ma soprattutto cosa ne pensa del “doppio gioco” di Caprera e Oristano?
Innanzi tutto serve rigettare le basi e ricostruire la causa della sentenza, fare qualche passo indietro ed esaminare da capo. 
Infatti siamo già in fase di ricostruzione da Aprile: proprio senza sosta. 
La sentenza è stata una tappa/intoppo dovuto alla ricostruzione, dato che gli incidenti di percorso sono imprevedibili. 
Il fatto è che dalla Federazione sembrava arrivasse un messaggio diverso: quello di una riammissione in Serie B dato che comunque in Sardegna vi è assenza di un Campionato di Serie C.
Forse l’idea di essere riammessi così era un po’ presuntuosa, ma era quello il messaggio e la direzione che sembrava indicarci tutto lo svolgersi della questione e soprattutto era quello che si aspettava
. Caprera e Oristano sono stati molto antisportivi e soprattutto inaspettato è stato il loro atteggiamento nei nostri confronti, dato che i contatti in passato sono sempre stati limitati e occasionali. Ovviamente la colpa non è loro, ma il loro ricorso ha dato un forte contributo allo svolgersi della situazione e a lasciare l’amaro in bocca.

Mentre per quanto riguarda i ricorsi come vi state muovendo?
Un primo ricorso in Covisod è stato fatto e direi che è andato bene perché si è arrivati sul tavolo della LND per parlare.

Mentre un secondo ricorso è a cura dell’Avv. Chiacchi che si sta prendendo cura del caso. Entro il 2 Settembre bisogna concludere il ricorso e si stanno valutando insieme le varie possibilità di come uscirne: vinti o vincitori.




La Regione Sardegna è disposta a dare contributi in caso di necessità?
Per quanto riguarda i contributi la regione li dà solo per chi svolge campionati di tipo Nazionale, come la Serie B.
 Però mi sono già informato con Uffici della Regione per la questione.
 Comunque se dovesse esserci una Serie C che comprenderebbe solo la Sardegna, ora come ora non necessiteremmo di contributi. 

Al contrario se dovesse esserci una Serie C ma che comprenda regioni esterne all’isola, come Lombardia o Lazio e quindi con trasferte più impegnative, in quel caso si cercherà di prendere accordi con la Regione. 
Ma per ora non è un problema che ci siamo posti dato che attualmente non ci spetta, altrimenti avremmo già fatto ricorso.

#iovogliogiocare è ormai l’hashtag che sembri possa portare avanti una vera e propria campagna per la lotta alla valorizzazione e al dare importanza al calcio femminile in Sardegna, ma non solo. Siete pronti? Ora cosa si fa? Da dove ripartirete?
Noi guardiamo avanti e guardiamo al nostro progetto: la Torres comunque non è formata solo dalla prima squadra: alle spalle vi è un forte settore giovanile e sociale sul quale comunque continuiamo a portare avanti il nostro progetto. 
Siamo moderatamente sereni per questo.



Per quanto riguarda le atlete e lo staff della prima squadra come vi siete posti a livello di accordi per la stagione 2016/2017?
Si è continuato a lavorare, non ci siamo fermati: il direttore sportivo e io come presidente ci siamo posti come un “non è successo nulla” e bisogna andare avanti: difatti staff tecnico e medico sono stati riconfermati.

Per quanto riguarda le atlete, le ragazze tengono prima di tutto a giocare a calcio, ma in secondo luogo tengono alla Torres perché ha dato tanto rispetto ad altre società Sarde. Per cui la maggior parte delle atlete hanno riconfermato di indossare la maglia rosso-blu anche per la prossima stagione sia che si tratti di Serie B che Serie C.
Ci siamo rapportati al mercato delle atlete comunque spiegando il progetto e la situazione attuale, chiedendo anche sacrifici alle ragazze che sembrano disposte ad accettare l’attuale situazione.

Un calcio femminile senza Torres come sarebbe dato tutta la storia significativa che vi è alle spalle per il calcio femminile italiano?
Le basi della Torres sono state gettate con Leonardo Marra che era il presidente prima di me, che non solo ha contribuito alla nascita e allo sviluppo del calcio femminile in Sardegna, ma bensì è stato importante per la nascita del calcio femminile in Italia e alla LND.

Grazie a lui oggi la Torres gode di stima sia a livello Nazionale che Internazionale: per esempio, nonostante i ricorsi e la questione Serie B o C, molte atlete sono venute da altre squadre per giocare alla Torres, senza troppe obiezioni.

In conclusione com’è la situazione attuale della Torres al mese d’Agosto?Attualmente la Torres è fuori dal campionato di Serie B che non è appunto campionato di competenza. 
Quello che chiediamo è di avere un campionato di Serie C da disputare dato che ora non vi è la Serie C in Sardegna. Noi non ci fermiamo di fronte a un ostacolo: abbiamo una dignità da difendere e portare avanti, da tutelare. Ci sono le ragazze che sono incumiabili e molte di loro rimarranno per la maglia e per la voglia di giocare. 

Di conseguenza ci sono 2 strade: 

-ipotetico ricorso al CONI e alla Camera di Conciliazione;

-preparazione alla Serie C.

Affrontiamo la situazione in maniera serena perché è stato fatto il possibile.




Un grande ringraziamento al Presidente della Torres Andrea Budroni, al quale auguriamo un pronto ritorno in Serie B al più presto e lo ringraziamo anche per essere stato disponibile nel dedicarci del tempo per chiarire questa bufera che ormai ha travolto una delle squadre simbolo del calcio femminile italiano. 
Un grade in bocca al lupo per il futuro!