Siamo qui oggi con Giorgia Spinelli difensore del Inter Calcio Femminile e della Nazionale Italiana Under 23. Giorgia nata a Bergamo il 12 dicembre 1994 oggi ci racconterà alcuni aneddoti della sua carriera.

Ciao Giorgia, raccontaci come ti sei avvicinata al mondo del calcio e quali sono state le prime impressioni dei tuoi genitori quando gli hai detto “Mamma,Papà voglio giocare a calcio”
“Mi sono avvicinata a questo sport fin da piccola, in famiglia tutti giocavano a calcio a partire dai miei zii, mio papà diciamo che passavo il week-end sui campi di calcio perció è stato impossibile non avvicinarmi a questo sport…iniziai all’età di 5 anni nella scuola calcio del mio paese lì ho fatto tutte le trafile fino all’età di 12 anni quando sono stata presa dall’Atalanta femminile. Ho iniziato la mia carriera calcistica contro la volontà di mia madre che voleva che facessi tutti gli sport tranne che il calcio,invece mio papà mi ha sempre sostenuto fin dall’inizio; oggi come oggi sono i miei primi tifosi e sono molto orgogliosi di quello che ho raggiunto dopo tanti sacrifici.

All’inizio della tua carriera, ho letto che giocavi come esterno di centrocampo, come mai la scelta di fare il difensore centrale ora?
Giocavo come esterno di centrocampo, poi con il passare degli anni ho iniziato ad arretrare, prima facevo il terzino sinistro e poi sono arrivata al centro della difesa, devo dire che non è stata una mia scelta, ho accettato i consigli degli allenatori che ho avuto nelle ultime stagioni prima di arrivare in serie a e ci tengo a ringraziarli in particolar modo perche penso che sia il ruolo che mi rispecchia di più per le mie caratteristiche.

Dopo un anno in prestito alla società nerazzurra, durante l’estate c’é stato il passaggio definitivo. Raccontaci come è avvenuto.
 Si esatto, sono arrivata all’Inter la scorsa stagione dal Mozzanica e ho trovato un bell’ambiente riuscendo ad integrarmi velocemente. Al termine della stagione la società ha espresso la volontà di avermi di nuovo in neroazzurro. A luglio le due società hanno trovato l’accordo e sono diventata una giocatrice dell’Inter. Ringrazio il mio Presidente Elena Tagliabue, il ds Gianni D’Ingeo e tutta la società per avermi fortemente voluto Questo per me é molto gratificante.

Il tuo ruolo è sicuramente tra i più complicati, quali sono le attaccanti più “rognose” che hai dovuto marcare nella tua carriera?
 Sicuramente è un ruolo difficile, richiede molta concentrazione perché basta una piccola disattenzione che l’attaccante ti frega, pero nonostante questo mi piace molto come ruolo, hai la completa visuale del gioco e ti sentì davvero grande quando riesci a bloccare l’attaccante, a tal proposito penso che gli attaccanti più forti che ho dovuto marcare nella mia carriera sono state Sabatino Gabbiadini e Bonetti quando giocavo nel Mozzanica in serie a, sono davvero devastanti hanno qualità tecniche e fisiche che vanno al di là di ogni limite.

Il mese scorso sei stata convocata con l’under 23, quali sono le emozioni che si provano a indossare quella maglia azzurra che tutte le calciatrici vorrebbero vestire?
 La maglia azzurra ha sempre il suo fascino, penso che indossare questa maglia sia il sogno di ogni calciatrici ed è sempre emozionante saper di rappresentare il proprio paese, ogni volta che indosso questa maglia provo emozioni difficili da spiegare ma che mi fanno venire in mente tutti i sacrifici fatti per arrivare fin lì. L’ultimo raduno con la nazionale Under 23 è stato positivo, abbiamo avuto la possibilità di conoscere e confrontarci con la nazionale maggiore dove ci sono grandi calciatrici.

 Quali sono i tuoi obiettivi per questa stagione?
Sicuramente il primo obiettivo è quello di migliorarsi sempre perché non si finisce mai di imparare, cercherò di mettermi a disposizione della squadra soprattutto delle più giovani per aiutarle ad affrontare questa stagione nel migliore dei modi per raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissate, per scaramanzia preferisco non dirlo… sicuramente un altro importante obiettivo personale è quello di continuare il cammino con la maglia azzurra.

Il calcio femminile in Italia è molto sottovalutato, infatti, a differenza di altri paesi europei, le calciatrici in Italia appartengono al mondo dilettantistico. Cosa si può fare secondo te per iniziare a cambiare le cose?
 Penso che in Italia siamo ancora indietro rispetto alla agli altri paesi europei anche se ultimamente sono stati fatti dei passi in avanti, sicuramente alzare il livello mediatico sarebbe una prima soluzione per cercare di avvicinare più gente possibile a questo movimento. A questo proposito l’Inter sta facendo un ottimo lavoro.
Abbiamo dall’anno scorso un responsabile della comunicazione, che coadiuvato da tutto lo staff, cura la parte social e media. Anche la visite di Javier Zanetti fanno bene a tutto l’ambiente e fanno conoscere la
nostra realtà.. all’anno scorso il giornalista de la 7gold Filippo Tramontana è diventato il nostro responsabile della comunicazione.. Perfetto Giorgia, grazie mille e ti auguro da parte mia e di tutta la redazione una splendida stagione ricca di soddisfazioni!