Il Lumezzane Women ha osservato questa settimana una giornata pausa, e si sta preparando per incontrare la Doverese, con l’intento di provare a confermare il secondo posto del girone lombardo di Eccellenza, anche se ha una gara in meno del Vittuone leader del campionato. Nel gruppo serve solidità in difesa, e serve l’apporto anche della porta: ci siamo quindi rivolti a Deborah Picco, estremo difensore classe ’95 al suo terzo anno con la maglia rossoblù, la quale ci ha risposto ad alcune domande.

Deborah cos’è per te fare il portiere? E per il calcio?
«Per me fare il portiere è un ruolo importante, è tanta roba. Così come per il calcio. Mi permette di sfogarmi sul campo, divertirmi e stare in squadra».

Come hai scoperto la passione per il pallone?
«Prima però facevo pallavolo, ma vedendo mio fratello che guardava le partite e giocando coi miei amici al campetto di Adro (paese natale di Deborah, ndr), ho iniziato a coltivare la passione per il pallone entrando nelle giovanili del Brescia».

Nel tuo percorso ci sono state due squadre: Flero e Mario Bettinzoli: che cosa ti hanno lasciato?
«Il Flero mi ha lasciato tanto, e la Bettinzoli mi ha lasciato tutto, perché entrambe le società hanno sempre creduto nel calcio femminile».

Cosa ti ha portato a giocare nel 2019 per il Lumezzane?
«Ho scelto il Lume perché crede molto nel progetto del calcio femminile, Ma soprattutto in noi: ci sono sempre e ci aiutano nei momenti di difficoltà».

Che ambiente hai notato di questi tre anni in terra valgobbina?
«In tre anni ho trovato un ambiente molto sereno, bello, ma allo stesso tempo normale».

La tua squadra è al secondo posto: come lo valuti questo piazzamento?
«Secondo me è giusto, ma per il livello di squadra che abbiamo, meritiamo di più. Spero di avere soddisfazioni con questo gruppo. Mi auguro di vincere il campionato. Però bisogno tenere i pedi per terra e giocare bene con tutte».

Tra pochi giorni il Lume sfiderà la Doverese: che match sarà secondo te?
«Sarà una bella gara e combattuta, anche perché la Doverese e una buona squadra. Ci auguriamo di vincere la partita domenica».

Tra le squadre impegnate in Eccellenza Lombardia qual è quella che ti ha sorpreso?
«Il Gavirate, perché contro di noi ha dimostrato di essere una buona squadra tenendoci testa, il Monterosso e il Vittuone, perché hanno un gruppo bello e forte».

Il Covid-19 potrebbe infastidire ancora il campionato?
«Spero il Covid-19 ci lasci in pace, perché vogliamo portare a termine la stagione nel migliore dei modi».

Come lo stai vedendo il calcio femminile bresciano?
«Il calcio femminile bresciano si sta muovendo rispetto a tanto tempo fa. Le squadre ci sono e le bambine hanno più opportunità di giocare a pallone. Tuttavia, è ancora indietro, ma ci stiamo arrivando».

Com’è la tua vita fuori dal campo?
«Convivo col mio compagno a Credaro, ho due nipoti fantastici, e una bella famiglia. Lavoro in una fabbrica tessile».

Cosa c’è nel tuo 2022?
«Dal punto di vista calcistico spero di avere delle soddisfazioni a fine campionato, a livello personale spero di averne altrettanto».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la FC Lumezzane e Deborah Picco per la disponibilità.

Photo Credit: FC Lumezzane

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.