Nell’Eccellenza lombarda una delle squadre che si stava meglio comportando, sino allo stop dei campionati, era il Sedriano. La squadra gialloblù, cara al presidente Francesco Cardamone, è guidata dal tecnico Antonio Brustia e vede come capitano Linda Chiggio. Abbiamo raggiunto la classe 1989, nata a Novara, difensore che da due stagioni milita con la realtà milanese.

Linda come è iniziato il tuo interesse verso il mondo del calcio?
Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 7 anni, con i maschietti, nella società del mio paese Cameri. Sono rimasta con loro fino ai 14 anni, dopodiché sono passata a giocare nell’ACF Turbigo, Sono rimasta lì 5 anni, vincendo il campionato di Serie D; poi sono passata nel Real Meda altri 5 anni, vincendo 2 campionati: di Serie B e di Serie C, arrivando a giocare in Serie A2. Dopodiché, mia grandissima soddisfazione che ripaga tutti i sacrifici fatti da me e dai miei genitori, che hanno sempre cercato di seguirmi, sopportare e supportare le mie scelte, ho ricevuto la chiamata da parte dell’Inter Femminile e sono rimasta lì per 4 anni disputando 4 campionati in Serie B. Poi crescendo ho dovuto lasciare la categoria, che porta via tanto tempo libero a chi lavorava e studia, e ripartire da una serie minore per poter continuare a coltivare la mia più grande passione, il calcio”.

Con quali presupposti siete partite in questa stagione?
Quest’anno, come l’anno scorso, siamo partite con il migliore dei presupposti; in primis eravamo tutte entusiaste per aver avuto la possibilità di ritrovarci su quel rettangolo verde che ci fa tanto sognare e poter allenarci e divertirci di nuovo tutte insieme”.

Quale è stata la reazione al nuovo stop dei campionati?
Purtroppo, la notizia dei campionati sospesi la stavamo aspettando, visti gli aumenti dei contagiati Covid in Italia. Purtroppo è sembrato di rivivere la situazione della scorsa primavera. La priorità è sicuramente quella di salvaguardare la propria salute e quella degli altri. Stiamo cercando comunque di tenerci in allenamento per quanto sia possibile, per fare sì che questi primi mesi di preparazione e sacrifici fatti non vengano buttati via“.

La vostra squadra si era rinnovata rispetto alla passata annata?
“Quest’anno abbiamo avuto l’ingresso in squadra di molte ragazze nuove, che hanno portato sicuramente entusiasmo ed esperienza nel gruppo. Non vediamo l’ora di tornare ad allenarci in gruppo, per portare a termine tutti gli obiettivi che ci siamo prefissate ad inizio stagione”.

Come reputi si stia muovendo il calcio femminile in Lombardia?
“Sicuramente, l’ingresso di società professionistiche nel femminile ha dato una grandissima mano a tutto il movimento. Si può e si deve crescere ancora molto perché abbiamo tutte le potenzialità e possibilità per farlo. È bello vedere che ci sono tante bambine che oggi si avvicinano al mondo del calcio: basta pregiudizi, siamo nel 2020, non esistono sport per maschi e sport per femmine”.

Quale è il livello del torneo regionale d’Eccellenza a tuo avviso?
“Come categoria, l’Eccellenza di anno in anno sta mostrando squadre che giocano un buon calcio. Mi sento di dire che il livello, in Lombardia, si è innalzato rispetto a pochi anni fa”.

Quale emozioni riconduci maggiormente a questo sport?
Il primo è di aver avuto la possibilità e la fortuna di incontrare e allenarmi diverse volte con Javier Zanetti, oggi vicepresidente dell’Inter, durante il mio periodo di permanenza all’Inter Femminile. Da buona interista che sono, è stato il mio idolo da sempre e poterlo incontrare, allenarmi accanto a lui ed avere la sua maglietta con una dedica personalizzata, diciamo che ha avverato un mio sogno nel cassetto che custodivo fin da bambina. Il secondo è una partita che ho disputato allo stadio Delle Alpi, prima della partita di campionato Juventus-Brescia, allora campo dove giocava le partite ufficiali appunto la Juventus e il Brescia era quello capitanato dal campione Roberto Baggio. Lascio immaginare le sensazioni di una bambina alle prime armi con il pallone, che ha avuto la fortuna di calpestare il campo di uno stadio così importante, davanti agli spalti strapieni di tifosi. Un’emozione indescrivibile”.