Il Brescia Calcio Femminile si prepara a vivere un trittico molto importante, che potrebbe dare una ulteriore spinta alla stagione delle biancoblù, allenate da Elio Garavaglia, seconde in Serie B con ventisei punti: domenica c’è il Cittadella, mercoledì il big match con la capolista Como e alla fine la sfida col Chievo Verona in programma il 6 marzo. Per questo la società ha deciso, nella sessione di mercato invernale, di prendere in attacco Maddalena Porcarelli, calciatrice classe 2000 e che ha giocato nella Jesina, Riviera di Romagna, Cesena e Napoli. La nostra Redazione ha raggiunto Maddalena per risponderci ad alcune domande.

Maddalena cos’è per te essere una calciatrice?
«Essere una calciatrice vuol dire svolgere una professione che mi piace fare, perché mi fa sentire in pace con me stessa».

La tua storia calcistica è iniziata, e poi proseguita, con la Jesina. Che cosa ti ha dato questa società?
«Quando avevo quindici anni sono andata alla Jesina, che era la squadra della mia città, dato che sono di Jesi, facendo qualche anno con la Primavera e disputato stagioni in Serie A».

Nel mezzo c’è stato un anno con il Riviera di Romagna.
«Era un anno che ho vissuto con spavalderia, dato che ero giovane, ma in quella stagione mi aveva permesso di ricevere la chiamata nella Nazionale Under 17».

Nella Serie B di quest’anno c’è il Cesena, formazione che tu per tre anni ne hai fatto parte…
«Cesena per me è stata casa. Ho vissuto tre anni belli, non solo calcistici, ma anche personali, perché sono cresciuta tanto. Gli auguro che quest’anno la squadra possa salvarsi e fare un bel girone di ritorno».

Col Napoli hai vissuto la tua prima parte di stagione in Serie A. Che differenze hai notato tra la massima serie di oggi con quella in cui hai giocato con Jesina e Riviera di Romagna?
«Tante differenze. Gli anni in cui ero alla Jesina e al Riviera di Romagna la Serie A è come l’attuale Serie B, oggi, grazie alle squadre professionistiche, è più tosta, il livello è altro, c’è un altro ritmo, ma soprattutto c’è un’altra dedizione, visto che il calcio è visto come un lavoro».

Perché a gennaio hai scelto di andare al Brescia?
«Ho scelto Brescia perché nel femminile è storia e blasone, non a caso ha partecipato anche alla Champions. Poi perché la squadra sta facendo un buon campionato e alla fine ho deciso di dare una mano al gruppo».

Tra le calciatrici del Brescia c’è una che ti ha colpito di più?
«Mi ha colpito molto Gaia Farina, perché nonostante sia una 2002, si allena come una che gioca da tempo. Ha un livello tecnico molto alto e sa come muoversi in campo».

Il campionato delle biancoblù sta per riprendere, e in sette giorni la tua squadra affronterà Cittadella, Como e Chievo. Secondo te potrebbe dare una svolta alla stagione del Brescia?
«Certamente, ma prima dobbiamo pensare solo al Cittadella, cercando di giocare come si deve. Poi ci saranno Como e Chievo, ma dobbiamo ragionare partita dopo partita».

Quanto sarà fondamentale l’aspetto fisico e mentale verso questo trittico?
«Conterà molto. Le ragazze sono molto disponibili, non ho visto la differenza tra le titolari e le altre. Sarà fondamentale l’aiuto tra tutte noi».

Si parte, per l’appunto, dalla gara col Cittadella, squadra che è reduce da tre risultati utili consecutivi: secondo te cosa bisognerà fare attenzione?
«Bisognerà fare attenzione all’approccio della gara, perché i punti li puoi lasciare a chiunque. Non dobbiamo dare per scontato il livello delle nostre avversarie».

Che B hai notato in questa prima parte di stagione?
«È molto competitivo, basti pensare in pochi punti ci sono tre squadre, e le gare sono molto difficili».

Credi che il calcio femminile italiano stia crescendo nella maniera corretta?
«Grazie al maschile il calcio femminile sta crescendo in maniera corretta».

Che persona sei fuori dal campo di calcio?
«Sono una persona normale, educata e rispettosa. Studio al secondo anno di Scienze Motorie».

Cosa ti aspetti dal 2022?
«Mi aspetto di raccogliere i frutti del mio lavoro».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’Acf Brescia Calcio Femminile e Maddalena Porcarelli per la disponibilità.

Photo Credit: Brescia Calcio Femminile

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.