Il Tavagnacco vuole tornare immediatamente in Serie A: infatti la squadra occupa il quinto posto della Serie B, ma ha ancora due gare da recuperare. Le friulane hanno un gruppo fatto di giovani ragazze, con elementi che conoscono l’ambiente gialloblù, soprattutto Michela Martinelli, difensore classe ‘86 e punto di riferimento di questa società. La Redazione ha raggiunto Michela che ci ha risposto ad alcune domande.

Michela cos’è per te vestire la maglia del Tavagnacco?
«Considerando che io sono e cresciuta in questa squadra, da 22 anni Tavagnacco è casa mia, è la mia seconda famiglia».

Come mai ha scelto di giocare in difesa?
«Quando ho iniziato a giocare con i miei compagni a scuola mi sono messa spontaneamente in difesa e da lì non mi sono mai spostata».

Perché hai scelto di giocare a calcio?
«Mi sono innamorata subito del calcio, perché è una cosa che mi è venuta naturale: l’ho coltivata e sporto di continuare ancora».

La prima parte con il Tavagnacco è stata vincente: quali sono i ricordi più belli che hai impressi nella tua mente?
«Quando ho giocato le gare in Champions ho provato emozioni incredibili. Anche quando ho vinto la Coppa Italia ho avuto forti emozioni».

Hai giocato due anni con il Permac Vittorio Veneto: che stagioni sono state per te?
«Quando ho deciso di cambiare aria ho scelto Vittorio Veneto con la voglia di divertirmi e mi sono trovata benissimo: ho avuto un bel ricordo, e nonostante fossi distante la cosa non mi ha pesato, perché ho avuto mente libera».

Quest’anno torni a casa: cosa ti ha spinto a fare questa scelta?
«Devo dare la “colpa” un po’ a Alessia Tuttino: quest’estate avevo deciso di smettere, poi Alessia, che è una mia carissima amica, aveva deciso di tornare ea giocare, e parlando con lei e con la società, ho preso la decisione di chiudere la carriera a casa mia».

Che Tavagnacco hai trovato al tuo ritorno?
«Molto giovane e con tanta voglia di far bene. Sono ragazze serie e, seppur ho avuto inizialmente qualche difficoltà per motivi anagrafici, mi trovo bene. Siamo una bella squadra, che ha voglia di far bene».

Quale può essere secondo te l’obiettivo del Tavagnacco?
«Ogni domenica ha una partita a sé, chiaramente puntiamo a fare il meglio possibile, ma dobbiamo sempre dare il massimo».

Il Covid-19 ha colpito anche la vostra squadra: come avete affrontato la situazione?
«All’inizio non si sapeva come muoversi, per via della mancanza di direttive dall’alto, ma nel momento in cui ci sono delle positività, qualcuno sta in isolamento, ma il resto del gruppo continua ad allenarsi. Facciamo il tampone settimanalmente, siamo controllate».

Ti va dire qualcosa a chi nega l’esistenza del Covid-19?
«Io ho avuto anche dei casi abbastanza vicini di persone morte a causa del Covid, quelli che negano non so dove vivano, dovrebbero andare in ospedale o avare delle situazioni vicine, perché il virus esiste».

Domenica affronterete il Brescia che all’andata vi ha battuto: come pensate di giocarla?
«All’andata abbiamo perso, vogliamo rifarci. Noi adesso stiamo bene dal punto di vista fisico, tattico e tecnico, coi stiamo amalgamando bene come squadra. Cercheremo di imporre il nostro gioco e sfruttare le occasioni che riusciamo a creare».

Come hai visto in questo momento la Serie B?
«Un campionato molto equilibrato, perché non ci sono partite scontate. Questo è il bello della Serie B, perché sarai fino all’ultimo per sapere dove sei. Poi nella cadetteria non basta la tecnica, ma anche la fisicità».

Che opinione hai sul calcio femminile in Italia?
«Diciamo che forse stiamo iniziando ad aprire la mente: fino a qualche anno fa il calcio femminile non lo conoscevano neanche, ora iniziano ad appassionarsi. Spero si velocizzi il più presto possibile e arrivare ai livelli degli altri paesi».

Cosa pensi del calcio femminile che sta diventando professionista?
«Sarebbe ora, nel senso che tante squadre in Europa lo sono già da tanto tempo, in Italia si sta iniziando adesso ad avere qualche squadre maschili ad avare formazioni femminili. Ora devono aiutarci anche dall’alto».

Come sei fuori dal campo?
«Lavoro come impiegata. Mi piace passare del tempo con gli amici, sono una persona abbastanza timida».

Che sogni vorresti ancora realizzare?
«Mi piacerebbe sicuramente poter riportare il Tavagnacco in Serie A e chiudere così la mia carriera».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’UPC Tavagnacco e Michela Martinelli per la disponibilità.

Photo Credit: UPC Tavagnacco

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.