Dopo il caso Belloli e la tristemente famosa frase dedicata al mondo del calcio femminile e all’orientamento sessuale delle giocatrici hanno fatto discutere, qualche settimana fa, le dichiarazioni del Presidente del Torino Calcio Femminile Roberto Salerno il quale avrebbe dedicato parole pesantissime al movimento, in un comunicato diffuso a tutte le società  il cui contenuto era un chiaro attacco ad una presunta “lobby gay” che comanderebbe tutto e tutti nel calcio in rosa. Eccovi la nota stampa ufficiale del Torino Femminile: “Confermo, con amarezza, questa dichiarazione dopo aver chiesto io stesso, pubblicamente, le dimissioni di Belloli da Presidente LND dopo le parole denigratorie e lesive che pronunciò in merito alle giocatrici definite, offensivamente, “lesbiche. Il sopravvento su tutto il calcio femminile nazionale è davanti agli occhi degli addetti ed è avvenuto trasversalmente, dai Club alle Tesserate e alle strutture Dipartimentali creando una situazione di “discriminazione” addirittura opposta in cui queste lobby “dettano legge” e le società e i Presidenti sono “fuori” e totalmente “schiacciati. I recenti fatti accaduti in relazione allo sciopero annunciato dall’AIC per il 17.10.15, evitato solo con le votazioni e l’assemblea “farsa” che il 14.10.15 il Dipartimento Calcio Femminile ha “organizzato”, tempestivamente, sono una chiara rappresentazione di ciò. E’ clamoroso, infatti, che il Dipartimento Calcio Femminile della LND abbia convocato in prossimità dello sciopero del 17.10.15 (poi revocato) un’assemblea dei Presidenti, il 14.10.15, violando i più elementari requisiti di correttezza nella convocazione quali indicare un Ordine del Giorno, senza far conoscere prima gli argomenti da trattare e, in questa sede aver invitato i presenti ad esprimersi su argomenti “cari” e funzionali alle richieste delle lobby delle calciatrici delle calciatrici quali l’accordo economico pluriennale, l’abolizione del vincolo dilettantistico fino a 25 anni ed altro … ancora, una autentica follia per questo poverissimo calcio femminile. Gravissimo è stato, infine, aver diramato note su “votazioni unanimi” (tutte a favore delle lobby per impedire lo sciopero) a fronte delle quali il Torino Calcio Femminile ha abbandonato l’aula e prende, negativamente, le distanze, con intenzione, nei prossimi giorni, di segnalare l’episodio (accaduto dopo l’intervento e l’uscita dall’Assemblea di Tavecchio) agli Organi di Giustizia Sportiva. Si deve dimettere, tutto il Dipartimento Calcio Femminile della LND e la segretaria signora Cottini in particolare per aver convocato e condotto, il 14.10.15, un’Assemblea delle società in queste condizioni e disconoscendo lei per prima dignità ai Presidenti intervenuti. Sulla arroganza, prepotenza e strapotere di queste lobby gay si potrebbero scrivere gli ultimi 10 anni del calcio femminile italiano e mi riservo io stesso di documentare ciò che affermo per comprendere, poi, le radici profonde del suo “nanismo”.

Considerazioni al veleno che sono costate al presidente Salerno il deferimento da parte del Procuratore Federale  “per avere, con le dichiarazioni pubblicate nel comunicato stampa della A.C.F. Torino del 20/10/2015, espresso pubblicamente dichiarazioni  lesive nei confronti di organi istituzionali del Dipartimento Calcio Femminile e di persone ad esso appartenenti, adombrando, tra l’altro, comportamenti discriminatori, se non addirittura contrastanti, con le esigenze delle società affiliate”. Una risposta che però non si è limitata solo agli enti governativi del calcio ma anche alle stesse addette ai lavori. Non è un caso, infatti, che Patrizia Panico, giocatrice della Fiorentina e una delle figure più carismatiche del movimento, abbia diffuso sul suo profilo FB un video in cui dichiara apertamente il proprio dissenso. Un messaggio incisivo che invita ad un’attenta riflessione.

Fonte: www.oasport.it