In questa primavera a ripartire tra i vari tornei d’Eccellenza, dopo diversi anni di stop, è stato anche il campionato regionale pugliese. Tra le cinque squadre a partecipare il  Molfetta presieduto da Ennio Cormio, che per la formazione femminile vede come responsabile e direttore generale Loredana Lezoche. A capitanare l’undici allenato da Donatella Di Bisceglie, in questa stagione, è stata Sara Ricciotti, centrocampista classe 2003 di Ruvo di Puglia che abbiamo raggiunto per un’intervista sulla realtà biancorossa.

In Puglia dopo anni di stop è ripartito il torneo d’Eccellenza. Quando avete iniziato a lavorare in tal senso? 
“Dopo anni di stop finalmente è ripartito il campionato che ha aperto una finestra sul settore giovanile femminile e ha dato la possibilità a questo movimento di crescere e avere più visibilità. Il nostro lavoro è iniziato sin da subito con la classica preparazione atletica che si svolge verso settembre, e che, a causa dell’aumento dei contagi, ha subito varie pause e diverse riprogrammazioni. Nonostante questo ci siamo sempre rimboccate le maniche e abbiamo sempre lavorato con determinazione, poichè la voglia di giocare è sempre stata superiore a qualsiasi inconveniente. Per quanto riguarda il nostro gruppo: è sempre stato le stesse dall’inizio alla fine, siamo sempre state unite e si è sempre respirato un clima di serenità e amicizia che ci ha dato quella marcia in più che ci caratterizza sia in campo che fuori”.

Dopo la riapertura della scorsa estate quali erano gli umori per poter tornare di nuovo a giocare? Quali invece dopo la chiusura autunnale?
“Dopo la riapertura della scorsa estate l’umore era alle stelle e la voglia di giocare e di fare bene erano preponderanti: il campo era il nostro piccolo pezzo di mondo in cui il tempo pareva non essere passato e tutto sembrava essere rimasto intatto. Nonostante i buoni propositi abbiamo dovuto fare i conti con la chiusura autunnale che ci ha un po’ gettate nello sconforto, almeno in un primo momento, poiché si pensava che anche quest’anno non avremmo potuto disputare alcun campionato e che i sacrifici fatti fino allora potessero risultare vani. Fortunatamente, poi, dopo aver appreso la notizia della ripartenza del campionato d’Eccellenza, l’umore è tornato nuovamente alle stelle”.

 Quando avete appreso di poter tornare a giocare? Come sono andati i primi giorni di lavoro?
“Abbiamo saputo la notizia praticamente due settimane prima del fischio d’inzio della prima giornata. I primi giorni di lavoro sono stati intensi e impegnativi, ma dopo lo stop improvviso in autunno, che ci aveva lasciate con l’amaro in bocca, la notizia della ripartenza del campionato e la voglia di tornare in campo donavano alla fatica di quegli allenamenti un sapore un po’ più dolce. Certo, il tempo per prepararsi era poco ma abbiamo cercato di sfruttare al meglio i pochi allenamenti a disposizione per definire i nostri punti di forza e per individuare e migliorare i nostri punti deboli, affinché potessimo disputare la prima partita in modo sereno. E così è stato”.

Quali erano i vostri obiettivi all’inizio della stagione?  Quali i tuoi?
“Gli obiettivi generali all’inizio della stagione erano sostanzialmente due: divertirsi e fare bene, mettendo soprattutto in evidenza che quando ci sono volontà e organizzazione i risultati e le soddisfazioni arrivano, malgrado la giovane età della maggior parte delle componenti della mia squadra. Per quanto mi riguarda, oltre agli obiettivi sopra citati io ne avevo uno in più: riscattarmi dopo un anno difficile, a causa di un infortunio al legamento crociato. E per tornare in campo, ho subíto un intervento e ho dovuto affrontare la conseguente riabilitazione che mi ha portato a stare lontana dal campo per circa un anno. La squadra ha centrato appieno i suoi obiettivi, io penso che forse avrei potuto dare un contributo un po’ più tangibile, ma ho dimostrato soprattutto a me stessa, che ciò che conta è rialzarsi e reagire sempre e io l’ho fatto”. 

Che campionato è stato per voi?
“Per noi è stato un campionato bellissimo. È stato emozionante, dopo un anno non facile per tutti, tornare sul campo e rivivere quelle emozioni che mancavano da tempo, come l’ansia pre-partita, la gioia dopo il gol e anche la rabbia per una sconfitta. È stato bello sentirsi nuovamente parte di un gruppo, che comprende atlete e staff, o di una famiglia, come piace chiamarla a me. È stato entusiasmante vederci tutti uniti e unite per raggiungere un obiettivo comune e, soprattutto, è stato fondamentale sapere che questa unione era presente anche fuori dal campo. Alla fine di quest’anno così strano, ci riteniamo molto soddisfatte di quello che siamo riuscite a dimostrare, date le condizioni e i tempi”. 

 Come hai trovato il livello del vostro girone?
“Ho trovato il livello del nostro girone assolutamente alla pari con il nostro. Certo, c’erano un paio di squadre più preparate e forse ciò era dovuto anche alla maggiore esperienza di atlete più grandi di noi, ma sono convinta del fatto che la nostra squadra non abbia demeritato e che abbia dato del filo da torcere a tutte le componenti del girone”. 

 Che ricordi porterai di questa stagione?
“Tanti ricordi. Sia positivi che negativi. Il ricordo più bello è sicuramente la partita d’esordio. È stata una botta di vita ritornare a indossare la fascia da capitano dopo l’infortunio e il covid, ed è stato bello farlo nello stadio di casa, nonostante giocassimo a porte chiuse. Ho scolpito in me ogni emozione di quel giorno; il tutto impreziosito dai 4 gol segnati dalle mie compagne e dalla conseguente vittoria. Per quanto riguarda gli aspetti negativi: un percorso è fatto di alti e bassi e i momenti bassi sono arrivati anche per me, ma pian piano si supera tutto”. 

La prossima stagione rimarrai con la maglia del Molfetta?
“Ad essere sincera la prossima stagione per me è un grande punto interrogativo poiché con l’inizio dell’università le cose purtroppo si complicano. Se dovessi riuscire a conciliare studio e calcio, non  esiterei a indossare nuovamente la maglia del Molfetta Calcio che ormai ha lasciato in segno indelebile nel mio cuore. Non nego che mi farebbe molto piacere ripartire insieme dal campionato d’Eccellenza, ma se così non dovesse essere,  sarò sempre sugli spalti a fare il tifo per quella maglia che mi è entrata nel cuore”.