Credit Photo: Lady Maerne

Pochissimi i giorni all’inizio del viaggio in Eccellenza del Maerne: la squadra veneta, posta nel girone B, è in procinto di entrare in campo in vista della nuova stagione 2023/24; il primo match di campionato, fissato per il 1 ottobre, si disputerà tra le mura di casa contro le Dolomiti Bellunesi. In anticipo, però, la gara di Coppa Italia che vedrà le neroverdi contrapporsi al Portogruaro il 24 settembre. Il gruppo arriva da un ottimo risultato generale, condito da un buon 8-0 nella giornata play-off del campionato scorso.
La società, inoltre, continuerà la collaborazione col Sassuolo Calcio mediante il progetto “Generazione S”, e quella con la Scuola Calcio IIS Woman, che darà modo alle ragazze interne di ampliare le conoscenze calcistiche attraverso il lavoro e lo sviluppo in allenamento, insieme allo staff del Sassuolo e l’ex capitana della Nazionale Melania Gabbiadini.
In attesa della ripartenza, abbiamo avuto il piacere di conversare con Simone Benetello, lo scorso anno a disposizione di mister Donaggio come vice under 15 e, successivamente, under 17; attualmente Direttore Sportivo della Prima Squadra.

Dopo l’esperienza dello scorso anno nella gestione dell’Under 15 e Under 17 come vice, come si sente ora ad affiancare il presidente Maggiolo in questa nuova veste?

E’ un piacere ed un onore che quest’anno mi sia stato chiesto di ricoprire il ruolo di Direttore Sportivo: questo dimostra che il presidente e la società hanno fiducia nel mio operato. Sono consapevole che quella di DS sia una posizione difficile ed impegnativa, molto spesso criticata, soprattutto in una società giovane come la nostra, ma sto affrontando questa nuova sfida con serietà e determinazione, anche perchè a me le sfide piace vincerle!

La nuova stagione è ormai alle porte: un bilancio di quella appena trascorsa e gli obiettivi per la nuova che sta per iniziare?

Il bilancio della scorsa stagione è sicuramente positivo, anche se siamo consapevoli di aver lasciato certamente qualcosa per strada. Dobbiamo crescere e migliorarci, il lavoro che faremo e l’impegno che ci metteremo ci diranno dove potremo arrivare.

Quali le recriminazioni per la parte del campionato che si è conclusa? In particolare, quale partita poteva essere giocata meglio o quale ha avuto un andamento, a suo avviso, sfortunato?

Potevamo toglierci molte più soddisfazioni, la squadra se le meritava. Sicuramente la partita di andata con il Vittorio Veneto è una di quelle che lascia più l’amaro in bocca.
La partita più sfortunata? Non credo nella sfortuna, le partite le vinciamo o le perdiamo solo noi!

Appreso del ritorno in squadra di Sofia Beria dopo la parentesi al Virtus Padova, ci può dare delle anticipazioni sulla futura rosa (se già del tutto formata) e su eventuali nuovi inserimenti e/o saluti?

Abbiamo nuovi arrivi che stiamo pian piano integrando nella rosa dello scorso anno. C’è anche qualche saluto, d’altronde erano nell’aria: giustamente, dopo tanto tempo dedicato al calcio, arriva per tutte il momento di riposare.

Tante le conferme anche in termini di tesseramento: vi aspettavate questo riscontro? Pensate possa essere un chiaro segnale per il mondo del calcio femminile in Italia? Il periodo è particolare e il tema della formazione di atlete del domani in queste società è all’ordine del giorno: quali sono le motivazioni per cui le giovanissime dovrebbero avvicinarsi al progetto Maerne?

Onestamente ci speravamo, anche se raggiungere le quasi 100 tesserate non è cosa da poco. Stiamo raccogliendo i frutti del buon lavoro fatto gli scorsi anni, creando un ambiente sano e sereno per le ragazze che vogliono cimentarsi nel gioco del calcio, lontano da critiche e pregiudizi.
La nostra società cerca di insegnare i valori del rispetto, dello stare insieme e dell’impegno, promuovendo la crescita calcistica e personale delle nostre atlete, e questo forse è stato percepito ed apprezzato sia dalle ragazze che dai genitori. Purtroppo, però, il mondo del calcio femminile è lasciato ancora troppo solo, servono aiuti concreti alle piccole società, che si sostengono solo ed esclusivamente grazie alla buona volontà e all’impegno degli staff tecnici e dei genitori.

Delle ragazze coinvolte, che caratteristiche fa emergere, in particolare, questo cammino?

In primis la determinazione e la caparbietà che la squadra mette in campo, caratteristica fondamentale per emergere in qualsiasi sport agonistico.

Il modus operandi della società rimane quello di sempre o, strada facendo, qualcosa è cambiato internamente?

Stiamo crescendo, abbiamo imparato dagli inevitabili errori di gioventù, rinnovandoci in funzione dei sempre più sfidanti obiettivi che ci siamo posti: la nomina di un DS, un nuovo Direttivo per la società, un campo in gestione esclusiva per il calcio femminile, penso siano il primo importante passo verso il nostro futuro.

Ora c’è anche la prospettiva Coppa Italia. Le ragazze sono state inserite nel gruppo D e dovranno vedersela con Sarone Caneva, Cavolano e Portogruaro Calcio: a cosa mirate in tal senso e come ci si sta preparando a riguardo?

Come ogni squadra, puntiamo in cima. Noi proveremo a raggiungere il nostro obiettivo mettendo in campo tutte le nostre qualità e giocando al massimo delle nostre possibilità. Dipende sempre e solo da noi avere fame di vittorie e volere sempre di più.

Si ringrazia il DS e la società tutta per la gentile concessione.