Photo Credit: Francesco Passaretta - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Milan-Como, valida per la 10° giornata di campionato (1° di ritorno), è terminata con il punteggio di 0-1. La sfida del Puma House of Football era uno snodo importante per la corsa alla Poule Scudetto e la vittoria delle lariane, grazie alla prima firma in stagione di Alex Kerr, arrivata al 38′, permette alle ragazze di Stefano Sottili di agguantare la quinta posizione in solitaria, a +3 proprio dalle rossonere.

Grazie ai Match Analysis della Panini Digital possiamo evidenziare la superiorità delle ospiti e il dato che ce lo mostra è l’IVS (Indice di Valutazione Squadra) che è infatti pari a 39 contro 61.

Il fatto che il Diavolo abbia un maggior possesso palla (62% a 38%), più palle giocate (628 a 436), un baricentro più alto (62,2 mt a 51,6 mt) e una supremazia territoriale più elevata (74% a 26%) sottolinea maggiormente le difficoltà della formazione di Suzanne Bakker ad essere realmente pericolosa nel corso della partita. Nonostante la solita grande ragnatela di passaggi e un atteggiamento abbastanza propositivo le palle gol sono state inferiori rispetto a quelle delle avversarie. Il fatto che le meneghine non riescano a concretizzare è ben visibile anche dal numero dei palloni giocati nell’area delle comasche (47, ben 12 in più rispetto alle rivali).

Nel primo tempo il Milan è sceso in campo con un 4-2-3-1 che in fase di gioco era quasi più un 4-2-4: tralasciando la posizione dei due terzini, Angelica Soffia e Emma Koivisto, che, come sempre, è allineata a quella dei centrocampisti, il trequartista/mezzala, Evelyn Ijeh, affiancava Nadia Nadim al centro dell’attacco cercando di dare supporto alle azioni offensive delle rossonere. Molto densa, come per tutti i 90 minuti, è stato l’out di sinistra, quello presidiato da Soffia e da Chantè-Mary Dompig, al rientro dall’infortunio, e non è dunque un caso che la numero 20 sia stata la prima per palle giocate (80), per passaggi riusciti (54) e passaggi ricevuti (53): centro del gioco delle padrone di casa.
Anche nella seconda frazione le ragazze di Bakker erano schierate con un 4-2-3-1 che diventava una sorta di 4-2-4 ma, questa volta, ancora più offensivo: i due terzini erano ancora più alti rispetto ai primi 45 minuti e Ijeh giocava ancora molto vicino alla punta centrale numero 9. In questa seconda metà, oltre alla fascia sinistra, anche quella destra è stata ricca di densità, questo grazie alla subentrata Gloria Marinelli che in poco più di 20 minuti ha toccato 23 palloni ed effettuato 11 passaggi, nel disperato tentativo di rimettere in piedi il match.

Il Como è invece sceso in campo con un 4-3-1-2 che si trasformava in uno pseudo 4-2-1-3 date le continue proiezioni offensive, una non vincente solo grazie ad un’ottima risposta di Laura Giuliani sulla girata di Elisa del Estal, da parte della mezzala di destra, Julia Karlernas, scheggia nel fianco per la retroguardia milanista. La numero 16 classe 1993 è stata, insieme al terzino destro, Agnete Marcussen, la prima per palle giocate e per passaggi riusciti (50 e 24) e per questo motivo la fascia destra è stata la zona di maggiore densità nel primo tempo comasco.
Dopo l’intervallo, la squadra di Sottili partiva da un 4-3-2-1 di base e lo manteneva anche in impostazione e in fase d’attacco. Probabilmente questa scelta più conservativa è stata dettata dal vantaggio delle ospiti sulle meneghine e dalla volontà di non scoprirsi in maniera esagerata per evitare le ripartenze avversarie. La tanta densità presente nell’area del portiere, Astrid Gilardi, sottolinea il suo ruolo centrale nella costruzione lariana con i suoi lanci lunghi diretti spesso verso la solita Karlernas.

Se entrambe le compagini hanno voluto maggiormente impostare dal basso, l’hanno fatto in maniera differente e non costantemente per tutta la partita. Il Diavolo ha giocato così per l’86% delle volte ma, dalla prima alla seconda metà, il numero è aumentato del 16,4% (da 76,5% a 92,9%) complice anche un atteggiamento più attendista da parte delle avversarie. Il Como invece ha manovrato dal basso per il 69,5% delle volte, lasciando dunque anche ampio spazio ai rilanci lunghi: scelta dovuta anche al pressing alto delle rivali che è stato pari a 54,9 mt, contro i 41 mt delle comasche. Da queste statistiche capiamo che non sempre il gioco dal basso porta ai risultati sperati: se la manovra è lenta e prevedibile difficilmente si riescono a trovare i giusti spazi per attaccare la porta.

L’impostazione della formazione di casa, come abbiamo già anticipato, è stata soprattutto compito di Angelica Soffia e, per questo, le azioni milaniste venivano manovrate soprattutto sulla sinistra: Julie Piga allargava su Soffia che poi cercava la verticale per Dompig o la palla centrale per Marta Mascarello (asse più attivo con 18 passaggi dal terzino sinistro all’interno di sinistra). Non sono da dimenticare anche le svariate volte in cui il Milan cambiava totalmente fascia con il giro palla da sinistra a destra, sia difensivo che a centrocampo, con la volontà comunque di andare a far sfogare l’azione sull’ala, in questo caso Monica Renzotti.
Se Soffia è stata la giocatrice rossonera con più passaggi riusciti, è stata solo la terza, tra quelle di movimento, per precisione (68%, come Koivisto, Piga e Mascarello che hanno concluso tutte con 52 passaggi) mentre la prima è stata Silvia Rubio con il 75%. Da evidenziare sono anche i dati dell’altro terzino, Koivisto, che ha chiuso seconda per palle giocate (78) e per passaggi riusciti (52); inoltre, nonostante il disimpegno horror con la complicità della compagna di reparto, Nadine Sorelli, che ha consegnato di fatto lo 0-1 al Como, Piga è stata comunque la prima per giocate utili (17, 8 in più rispetto a Giuliani e Mascarello, seconde) e per palle recuperate (32).

Il gioco della squadra in trasferta era tutto in mano a Karlernas: ricercata spesso direttamente da Gilardi o da Marcussen, la mezzala destra aveva il compito di scambiare con gli altri centrocampisti, o con del Estal quando si abbassava, e di mandare in profondità Kerr, metodo che più volte ha messo in difficoltà la retroguardia rossonera.
Come abbiamo già visto, Karlernas è stata la prima per palle giocate e per passaggi completati, ma anche la prima per passaggi ricevuti (34): proprio questo dato ci fa capire la sua importanza nel gioco delle lariane. E’ giusto però anche indicare il fatto che non sia stata molto precisa dato che in questa classifica statistica è solo ottava con il 49% (la più precisa è stata Dominika Skornankova, subentrata al 67’ al posto di Kerr, con il 67% ma con soli 6 passaggi in attivo). Marcussen, l’altra calciatrice con il maggior numero di passaggi completati, è nona per precisione (48%) ma è prima anche per palle recuperate (23). L’asse più attivo è invece stato quello da Nadine Nischler a del Estal (10 passaggi dal trequartista alla punta centrale di sinistra). La fantasista italiana classe 2000 è stata un continuo pericolo per le meneghine nel corso di tutta la partita ed, infatti, è la prima per giocate riuscite (12) e per tiri tentati (5).

Per quanto riguarda le conclusioni, il Milan ne ha tentate 9, di cui 4 in porta; 6 di queste sono arrivate da dentro l’area di rigore mentre le restanti 3 da fuori. Nonostante ciò, il Diavolo non ha mai creato enormi palle gol; certo, Gilardi ha dovuto compiere comunque 4 parate, ma l’indice di difficoltà di queste non è mai stato così elevato da costringere l’estremo difensore comasco agli straordinari. La rossonera ad aver tentato più tiri è stata la rientrante Dompig, 3 tentativi ma mai pericolosa; Ijeh è colei che, come sempre, ha creato maggiori grattacapi al Como con 2 conclusioni non banali mentre si accende decisamente il segnale di pericolo sulla testa di Nadim che continua il suo periodo sfortunato, 0 gol all’attivo, e termina il match con 0 conclusioni verso la porta avversaria.
Le ospiti, invece, hanno calciato verso la porta difesa da Giuliani 12 volte e 5 in porta. Il fatto che 10 di questi tiri siano arrivati da dentro l’area ci fanno intendere le difficoltà, non tanto difensive della retroguardia milanista, che comunque ha concesso molto di più rispetto agli standard, se si esclude la trasferta di Torino, ma le tante distrazioni in fase di impostazione che hanno causato molte palle perse sanguinose che hanno lanciato verso la porta gli attaccanti lariani, compreso il pasticcio di Piga e Sorelli, le quali hanno steso un tappeto rosso a Kerr che l’ha condotta sola davanti all’estremo difensore della formazione di Bakker per lo 0-1 decisivo. Come abbiamo già evidenziato, è stata Nischler colei che ha ricercato più volte la gioia personale senza però ottenerla (5 tiri, 2 molto insidiosi); mentre Kerr ha concluso solamente 2 volte con il 50% di successo, ciò che è bastato per portare a casa i 3 punti.

Daniele Vitarelli
Nato in provincia di Monza e Brianza. Studente di Storia presso Unimi a Milano, la mia passione principale, però, è sempre stata il calcio. Sono convinto che il calcio femminile possa diventare una realtà concreta in Italia e il mio obiettivo, oltre a migliorare me stesso, è rendermi utile per la crescita di questo movimento.