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Seconda sconfitta per la Juventus Women contro la Fiorentina, scesa in campo con la giusta determinazione e la voglia di imporsi, cosa che dimostra il roboante 3 a 1 incassato dalla squadra allenata da Massimiliano Canzi. Prestazione sottotono, confusa e a tratti in dormiveglia da parte delle bianconere, che non hanno dato sfogo alle loro energie e hanno, invece, giocato senza il mordente che ha caratterizzato la partita contro la Roma e contro il Milan. Con lo scudetto già cucito al petto, la sconfitta non pesa in termini di classifica, ma deve far ripensare agli errori commessi per non ripeterli, in quanto ci sono altre due, importantissime gare da giocare di qui al termine della stagione, con un secondo trofeo in palio.
Ecco le pagelle a cura della nostra Redazione.

PROULX: 5,5. Prendere il posto di Peyraud-Magnin non è proprio facile, e non è facile gestire bene la porta se le calciatrici davanti a te non riescono a contenere le avversarie agguerrite e ordinate. Janogy è sempre davanti a lei, e riesce a passare due volte: la prima occasione è imprendibile, sulla seconda il portiere bianconero ha qualcosa su cui riflettere.

KULLBERG: 6. Bonfantini è impegnativa e pare incontenibile con Janogy a supporto, ma riesce ad allontanarla dalla porta. Nella seconda parte di gara si allontana dalla retroguardia bianconera per provare a colmare laddove le compagne hanno fallito in zona d’attacco, ed è pericolosissima nel cuore dell’area di rigore con il tentativo che scheggia la traversa al 60′; prova di nuovo a lasciare il segno a un quarto d’ora dalla fine, ma non riesce. “L’attacco riparta da Emma Kullberg”, slogan che dovrebbe far riflettere sull’atteggiamento mostrato in campo dalla squadra.

ROSUCCI: 6. Si sgola per fare in modo che la squadra salga in una partita approcciata nel modo sbagliato, continuata male e finita con una sconfitta in cui 3 non sono solo i punti concessi alla Fiorentina, bensì le reti incassate. In ogni caso, la numero 8 bianconera è autrice di una buona prestazione in un ruolo, quello del difensore centrale, che le si addice partita dopo partita. Duttile come il rame impiegato per costruire i fili, ma non abbastanza da far passare la corrente per caricare le compagne in avanti.
dal 74′ BRIGHTON: SV.

CALLIGARIS: 5,5. Lontana dalla condizione ottimale di inizio stagione, la svizzera ha però qualche spunto interessante che la avvicina, piano piano, verso il difensore attento e preciso a cui ha abituato. Bella la sua conclusione al 7′, un sinistro a giro alto sopra la traversa ma, come tutta la Juventus, sembra imbambolata per il resto del match, e Janogy ha quasi sempre la meglio. Bene, ma non benissimo, e il Viola che prevale è quello della Fiorentina e non quello del suo nome.

BERGAMASCHI: 5. Un primo tempo impalpabile, un secondo in cui c’è qualche segno di rivalsa. Spesso fuori dalla manovra, fatica a trovare gli spazi, ma i cross della seconda frazione e le sue imbucato in area di rigore sembrano dare un po’ di fiducia alla squadra, che ci crede un po’ di più (pur non riuscendo a scalfire il dominio viola).

STOLEN GODO: 6. La sua fisicità è il perno attorno cui ruota la gara della norvegese, che vince molti contrasti e trova una conclusione insidiosa da fuori al 30′, consapevole che il cuore dell’area di rigore è un miraggio difficile da concretizzare nella realtà. Nella seconda frazione Kullberg le regala, involontariamente, modo di concretizzare un tap-in vincente, ma non è abbastanza reattiva; lo è su quello di Girelli al 90’+1, quando ormai i giochi sono fatti. Bene, però, rispetto alla maggioranza delle compagne.

BENNISON: 5,5. Il match non è facile, vista la motivazione della Fiorentina, e non lo è neanche per una generale mancanza di determinazione per le bianconere. La svedese, non brillantissima, nel primo tempo lavora abbastanza bene in fase di impostazione, scippando anche qualche pallone potenzialmente pericoloso, ma nei cross è imprecisa ed è la fotografia della formazione.
dal 60′ SCHATZER: 6. Riporta ordine in un centrocampo a corto di idee, stanco e privo di energie, lotta per ridurre la distanza nel punteggio e per bloccare le avversarie, confermandosi perno sia in fase difensiva, sia in fase offensiva. Il giallo rimediato al 78′ per un’entrata su Janogy è d’esperienza e certifica, dopo l’infortunio, la prontezza di questa giovane per il “posto fisso” in campo anche in chiave Europei.

THOMAS: 5. In avvio di gara è propositiva e scarica bene per Lehmann, altrettanto pronta a lasciare il segno, però la rete di Janogy cambia tutto. La francese è ingenua a commettere fallo in area su Bredgaard, che costa il rigore e il raddoppio della Fiorentina. Nella seconda parte si fa vedere in avanti e prova a dare qualche spunto propositivo, ma è ormai troppo tardi.

KRUMBIEGEL: 6. Scoperta sulla fascia, recupera lei il pallone che impegna Durante, e diventa centrale nella manovra. Conquista falli preziosi per dare respiro alla Juve e interrompere il pallino del gioco avversario, e il giallo rimediato al 39′ su Bonfantini la mette tra le poche bianconere a crederci e a provarci. Nella seconda frazione cerca il tiro dalla distanza, ma non impatta con abbastanza forza sul pallone; un falò che non viene alimentato nel modo giusto.
dal 60′ BONANSEA: 6. Dopo l’infortunio, la numero 11 bianconera scende in campo contro una squadra che è tra le sue vittime preferite. Nonostante riesca ad arrivare in area di rigore e a impegnare i difensori viola, non c’è però nessuna che l’accompagni. Il suo zampino si vede anche nel gol di Godo, in quanto il pallone recuperato è frutto della sua intelligenza tattica.

VANGSGAARD: 6. Gara sufficiente della danese, che arretra per partecipare alla costruzione da parte del centrocampo e si propone in avanti, mancando però della precisione per farsi valere. Raddoppiata dalle gigliate, prova la magia con l’esterno del piede al 68′, ma non c’è niente da fare: il pallone non entra. Giusto atteggiamento, però, dopo alcune partite decisamente più sottotono.
dal 74′ CANTORE: SV.

LEHMANN: 5,5. Parte col botto e crea alcuni spunti interessanti, al 5′ tenta la conclusione (troppo debole) e disturba le avversarie che provano a riordinare le idee e a ricominciare il loro gioco. Poi, però, si spegne e viene contenuta dalle avversarie.
dal 60′ GIRELLI: 6. Lasciare qualche centimetro a Girelli non è mai cosa buona: la numero 10 impatta bene sul pallone con due colpi di testa che danno parecchio filo da torcere a Durante, e il gol di Godo nasce da un suo controllo in area. Imprescindibile.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.