La Juventus chiude ancora con un risultato di parità: 2 a 2 contro l’Inter a Vinovo, dopo il 3 a 3 con il Milan, per una stagione altalenante che l’ha vista contare ben 6 risultati di questo tipo, e dopo essere in vantaggio per chiudere il match a suo favore.
Un calo fisico? Un calo mentale? E’ questo che il suo tecnico Joe Montemurro a fine della gara ha cercato di capire dal suo gruppo, per un duello ricco di episodi, a che in ogni caso ha visto ancora le bianconere non chiudere ed a portare a casa una vittoria che ci era sembrata sicuramente per oltre sessanta minuti alla sua portata.
“Adesso credo che sia una cosa mentale, afferma il mister in conferenza stampa, in entrambi i gol subiti eravamo noi in possesso palla. Non lo so, ho parlato tanto in settimana di questa mancanza di attenzione e concentrazione. Non possiamo fare più queste cose a questo livello”.
Se Joe è stato contento dell’esordio di Simon, dal primo minuto, non nasconde tutto il suo rammarico per un finale di campionato non ai livelli che lui richiede al suo gruppo. “Ovviamente gli manca il ritmo di gioco, l’ho fatta giocare fuori ruolo. Stiamo valutando non solo lei, per questo cammino fino al 4 giugno cerchiamo di mettere minutaggio un pò a tutte”.
Anche l’uso di Sofia Cantore, nei primi quaranta cinque minuti, è stato un fattore di crescita per il gruppo ma sopra tutto per l’attaccante bianco-nera: “L’ho vista più attiva e propositiva. Con la palla quando ti punta è brava, l’unica cosa davanti alla porta quando ti metti in ottime posizioni devi fare gol”.
In conclusione un punto che non porta troppo alla classifica ma che non riporta il morale ai piani alti per l’ultimo appuntamento: la Finale di Coppa contro la Roma.
“Facciamo tante situazioni di gara e di concentrazione, conclude la conferenza Monmtemurro, Quest’anno abbiamo subito tanto dai cross, poi abbiamo sbagliato tanto davanti alla porta. Se non chiudi la partita resti sempre sotto pressione delle avversarie. Secondo me ci sono delle altre cose che ci portano via questa concentrazione. Quali sono? Non lo so, forse ognuno ha il suo obiettivo, forse è una cosa mentale della singola, non so!”.