Martina Capelli è nata e cresciuta a Parma. E qui ha dato i primi calci al pallone. La passione per questo sport è arrivata grazie al padre e ad un professore; dopo qualche esperienza in alcuni club locali, ha girato l’Europa. L’ultimo suo traguardo e apice della sua carriera è stato il passaggio al Milan, quando nel luglio del 2018 ha firmato il contratto a Casa Milan. Adesso però, dopo 15 anni di carriera, sei trofei alzati al cielo e due terzi posti in Serie A con la maglia rossonera, la centrocampista parmigiana ha deciso di lasciare il calcio giocato.

L’intervista fatta dalla giornalista Greta Magazzini (www.ilParmense.net), spiega i progetti futuri di Martina Capelli e offre una riflessione sulle differenze del calcio femminile in Italia e negli altri paesi in cui ha giocato, dalla Spagna alla Germania, fino a Cipro

Il tuo primo approccio al calcio è stato a Parma, nei Crociati Noceto. Come ti sei avvicinata a questo sport e com’è stato l’inizio degli allenamenti vicino casa?
“Devo la mia passione a mio padre e al Prof Poletti che durante gli anni delle medie ci aveva proposto di partecipare ai campionati studenteschi di calcio a 5. In questo modo ho avuto la possibilità di iniziare a inseguire il mio sogno. Ai Crociati Noceto giocava anche mia sorella maggiore, Monica. Condividevamo la stessa passione: diciamo che i miei genitori e alcune compagne più grandi si sono sempre rese disponibili a “scarrozzarci” in giro per la provincia, altrimenti sarebbe stato abbastanza complicato.”

Dopo Reggiana e Olimpia Vignola, nel 2013 sei passata al Herdoder in Vestfalia. Come è avvenuto questo passaggio?
“In quell’estate ero arrivata a un punto decisivo per me. Avevo la necessità quasi vitale di capire cosa c’entrasse il calcio con me. E per fare ciò avevo bisogno di un confronto davvero grande, di crescita, che mi mettesse alla prova. Per questo di fatto avevo già scelto di andare all’estero ancor prima di interpellare i miei genitori.”

Credi che ci sia più possibilità di crescere e fare carriera in un campionato femminile diverso da quello italiano?
“All’estero il calcio femminile era già molto più sviluppato e potevo dedicarmi a quello totalmente. Per cui ho contattato una mia ex compagna di squadra della Reggiana che in quel momento stava giocando in Germania e abbiamo creato il contatto per fare un provino.”

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Credit Photo: Facebok AC Milan