“Non me lo aspettavo proprio di giocare titolare contro il Milan domenica scorsa. È stata una piacevole sorpresa. Avevo già disputato la gara contro la Pink Bari ed era andata abbastanza bene. Mai mi sarei immaginata di giocare al Vismara, in trasferta contro le rossonere in una gara così importante. Parliamo di una formazione con la quale abbiamo duellato per la Champions League lo scorso anno, poi andata a noi grazie all’algoritmo. Quindi stiamo parlando un match molto sentito”. A Team Talk è il turno della nuova meteora della Fiorentina Femminile. Margherita Monnecchi, cresciuta nel settore giovanile viola, ha raccontato le emozioni vissute nella partita dello scorso weekend contro le rossonere. Gara in cui è stata una delle migliori in campo: “le ragazze veterane mi hanno tranquillizzato e di godermi il momento. Alla fine è andata più che bene”.

“Nel momento in cui sono scesa sul terreno di gioco per il riscaldamento sono rimasta sorpresa – prosegue l’ex Primavera viola –. Era un bel palcoscenico ed una bella atmosfera. Dall’altra parte vedevano che si scaldavano ragazze come Hasegawa e Boquete, gente di alto livello. Ho preso Zanoli da parte e abbiamo fatto dei passaggi per rilassarmi. Ho scherzato un po’ con lei per far scemare la tensione in me”.

“Nel momento in cui siamo scese sul terreno di gioco mi sono rigirata ancora per vedere le giocatrici del Milan ed ho pensato: basta, ora si gioca”. A proposito del prossimo turno in cui ci sarà il derby dell’Arno: “Sono sempre state partite molto sentite con l’Empoli, anche ai tempi della Primavera. C’era il derby con loro e con il Florentia. Sono una squadra molto giovane che non smette mai di correre. Sarà difficile anche sul dispendio di energie. Sono un gruppo molto umile e compatto, molte attaccanti tornano persino a difendere. Hanno anche molte individualità”.

“Noi cercheremo di fare il nostro calcio, come con Bari e Milan, rimanendo semplici e facendo girare la squadra”. E sulle sue origini: “sono nata a Siena ma Firenze e la Fiorentina sono state un punto di riferimento importante per me a livello calcistico. Entrare al Franchi, vedere il campo e pensando a chi lo ha calcato nel corso della storia, ti tira fuori emozioni pazzesche”, conclude l’ex San Miniato.