Smells like big match spirit. Il profumo della grande sfida – dello scontro diretto tra compagini “gemelle”, per affinità elettive e prestazionali – è un effluvio intenso e pungente, che pervade l’aere e penetra nei muscoli e nelle ossa, ammantando i giorni e le ore dell’attesa di una patina di gioiosa eccitazione e inquieta imperturbabilità. Impossibile – se non all’apparenza e attraverso il consueto filtro di pensieri, parole, opere e omissioni – considerare alla stregua di una domenica qualsiasi il D-Day dell’incontro-scontro con il proprio doppione, la nemesi, l’arci-rivale per lo scranno più ambito figlia dello strano – ma naturale – connubio tra il fato e le dinamiche sportivo-statistiche del campionato. Ma in fondo il bello dello sport è proprio questo: ambire a primeggiare vuol dire dimostrare la propria forza non solo al cospetto degli avversari “più deboli”, ma anche e soprattutto di fronte ai contendenti di pari o simil livello. Per tutte queste motivazioni, la battaglia di cartello della 10a Giornata del Girone B di Serie C tra il Permac capolista e la Riozzese seconda in classifica – distaccata di 4 lunghezze in attesa del ricorso per la nota querelle sulla mancata trasferta sarda, eppur reduce dall’identico, immacolato cammino delle rossoblù nelle prime nove giornate stagionali – è il più intenso e vivace esame che ci possa essere: inevitabile ma, al tempo stesso, spiccatamente gustoso.

Per LA PARTITA – rigorosamente in caps lock – del girone d’andata, il condottiero dai venticinque risultati utili consecutivi Fabio Toffolo sceglie per la propria Groove Armada una livrea più marcatamente offensiva, modificando la prora bussola di pochi ma decisi gradi per trasformare il consueto 4-2-3-1 in un4-3-3 tutto garra e dinamismo, con Giovanna Coghetto e Margherita Zanon ad ali spiegate nel corroborare le penetrazioni centrali di “bomber Piaicardi” Natasha Piai, già in doppia cifra dopo appena 9 impegni di campionato. Ad emergere prepotente al momento della lettura delle formazioni è però la big new entry al centro della retroguardia: davanti al sergente maggiore Giulia Reginato e accanto primo luogotenente Michela Martinelli, spicca l’esordio assoluto della classe 1999 ex Tavagnacco Giada Tomasi, approdata nella Città della Vittoria nel corso della finestra dicembrina di calciomercato. Con Karin Mantoani riportata al proprio storico ruolo di esterno basso di destra e Monica Furlan, fresca ventiquattrenne, piazzata come di consueto sull’outopposto, lo starting XI è completato dalla collaudata triade di centrocampo formata da Laura Tommasella – sesto impegno fascia al braccio per lei – Valentina Foltran e Vanessa Stefanello. Tra le fila della Riozzese di Mister Roberto Salterio non può non balzare all’occhio la presenza dal 1′, tra le altre, di giocatrici di esperienza e categoria superiori quali Biancamaria Codecà, ex Atalanta Mozzanica, e Elisa Lecce, un passato con le maglie di Lazio, Napoli e Inter. Il modulo prescelto dall’allenatore lombardo, di fatto speculare a quello del collega friulano, è il 4-3-3 con cui la compagine di Cerro al Lambro ha conquistato (sul campo) 27 punti in 9 uscite di campionato.

Partita condizionata su entrambi i fronti dalla tensione e, di conseguenza, bloccata sin dal fischio d’avvio? Macché. L’ouverture domenicale al Barison è una fragorosa sinfonia rossoblù a decibel spianati, capace in meno di 600secondi di donare corpo ed estrema vivacità alla prestigiosa contesa. Giusto il tempo di tarare le capacità balistiche di squadra – con una coraggiosa conclusione da fuori area di Stefanello, ampiamente sopra il montante ospite – e le Tose pervengono al vantaggio al minuto numero con il terzo, preziosissimo centro in campionato di Marghe Zanon: MZ11 è la più lesta – con un tempismo più da passaporto svizzero che da origine patavina – a raccogliere la smanacciata del portiere Selmi, dopo aver tentato l’incornata volante sul perfetto traversone di Piai dall’out offensivo mancino. Permac subito avanti e Riozzese gelata a sangue ancora “temperatura ambiente” dall’immediato tratto-pen delle padrone di casa. Le Tose continuano a premere con entrambi gli arti inferiori sull’acceleratore e al 9′ arriva pure il raddoppio con una giocata da antologia di NP9: doppio dribbling ad eludere altrettante marcature lombarde e tiro-cross, dolcemente velenoso e pragmaticamente beffardo, a tagliar fuori Selmi sul secondo palo, con tanto di goodnight kiss al sostegno della porta presidiata dalla numero 1 della Riozzese. Undicesimo centro in campionato per la top scorer di Mareno di Piave e doppio vantaggio rossoblù da tequila bum bum, con le ospiti semplicemente inebetite e lontane dal trovare il bandolo della matassa calcistica. Anzi, al 13′ il Permac va pure a centimetri dal tris con il legno colpito in diagonale ancora da Piai; sul successivo possibile tap-in è provvidenziale capitan Galbiati in anticipo su Martinelli appostata in area piccola. Tutto apparentemente troppo facile per le ragazze di mister Toffolo, anche se superata metà tempo – quasi inusitatamente – la Riozzese comincia a far capolino oltre la propria trequarti, orientando la prua verso la porta difesa da Giulia Reginato. Dopo una serie di conclusioni murate dalla difesa attorno alla mezz’ora, Ciuki deve intervenire per la prima volta al 31′ su una pericolosa incursione di Codecà, sporcata dal destro di Mantoani, non finalizzata con precisione dalla stessa numero 7 lombarda. Al 34′ è Dossi, di controbalzo su azione di calcio d’angolo, a chiamare la numero 1 rossoblù ad un’altra risposta puntuale seppur non particolarmente improba. L’occasione migliore per le ospiti in completo rosa shocking arriva a 3 giri di lancette dal duplice fischio di metà tempo, con la sassata mancina di Grumelli su punizione dai 20 metri che si perde non lontana dal montante della porta vittoriese. Brivido finale, ma il 2-0 rossoblù all’intervallo è, nel suo complesso, più che meritato.

La musica, alla ripresa delle ostilità per la seconda parte di gara, è però radicalmente diversa: dalle sinfonie feniciane rossoblù del primo tempo all’hard rock rosè post intervallo, il pentagramma è breve. La Riozzese spinge dai primi secondi e, soprattutto, riapre concretamente la sfida alla prima conclusione utile, al minuto 50: il destro sporco di Edoci da 25 metri diventa de facto un assist al bacio per Biancamaria Codecà, abile a sgusciare alle spalle di Mantoani e a trafiggere imparabilmente Reginato da non più di 7 metri. La rete immediata con cui le ragazze di mister Roberto Salterio riaprono la contesa è più di un campanello d’allarme per le Tose che, fatta salva una punizione di Stefanello dal vertice corto mancino dell’area alta non di molto, sono costrette stabilmente a rinculare a protezione dei propri ultimi 25 metri. Tra pressione ai massimi livelli e una generosa spolverata di buena suerte, il pareggio della Riozzese è cosa fatta già al 56′, con Valentina Pedretti ben appostata nell’area piccola rossoblù dopo uno sfortunato autopalo di Furlan, su punizione dai 20 metri di Grumelli. Il punto del 2-2 genera scompiglio tra le Tose, stordite dall’improvviso – ma non inatteso – riequilibrio del match. Ancora fiaccate mentalmente dagli eventi, le rossoblù si ritrovano addirittura sotto al 62′: la solita Codecà pesca larga a sinistra Roberta Edoci, che ha troppo tempo e spazio per controllare e battere Reginato con una rasoiata mancina sul primo palo. 3-2 Riozzese in appena 12′: per le Tose sembra notte fonda, dopo aver assaporato  il più luminoso dei matinée; ma le ragazze di mister Toffolo, com’è ben noto, hanno un cuore grande abbinato ad individualità tecniche di livello assoluto. Un gruppo unico, del quale l’ultima arrivata Giada Tomasi dimostra di poter – più che meritatamente – far parte grazie alla provvidenziale rete del 3-3 al 64′, a corredo di una prestazione maiuscola: incornata magistrale ad anticipare l’uscita di Selmi su corner da sinistra di Piai e palla in fondo alla rete. La boccata d’ossigeno immediata ricaccia il Permac fuori dall’incubo e sospinge le Tose ad un atteggiamento meno passivo nella costruzione del gioco. Le conclusioni, seppur lontane dallo specchio della porta, di Tommasella prima e della neo entrata De Val poi, ridonano una certa vivacità alla fase offensiva vittoriese. Nel finale, la Riozzese tenta gli ultimi guizzi alla caccia del goloso colpo grosso, ma i tentativi di Redolfi decentrata in area e di Edoci dal limite non spaventano l’attento occhio della madre di Giulia Reginato.

Al termine di un match palpitante e dalle mille anime diverse, il punto accontenta un po’ tutti e un po’ nessuno. In attesa di novità dal Giudice Sportivo, le Tose mantengono le 4 lunghezze di vantaggio sulle più dirette rivali in classifica e si preparano a chiudere la prima metà di campionato in trasferta sul campo del Trento Clarentia. La sensazione è che, anche quest’anno, sarà battaglia fino alla fine per un posto in Paradiso. Purgatorio no grazie, “nelle ultime stagioni abbiamo già dato”. Fiat voluntas tua, sicut in caelo et in terra.

VITTORIO VENETO – RIOZZESE 3-3 (3’ Zanon, 9’ Piai, 50’ Codecà, 56’ Pedretti, 62’ Edoci, 64’ Tomasi)

VITTORIO VENETO: Reginato, Martinelli, Tommasella, Piai, Foltran, Zanon, Stefanello, Mantoani, Coghetto (77’ De Val), Tomasi, Furlan. (Da Ronch, Gava, Mella, Zanella, Padovan, Trevisiol, Modolo, Da Ros). All: Toffolo

RIOZZESE: Selmi, Pedretti, Grumelli, Galbiati, Tugnoli, Codecà, Edoci, Lecce (90’ Oleotti), Postiglione, Straniero, Dossi (59’ Redolfi). (Galmuzzi, Liuzzi, Varone, Menozzi, Callovini, Spinelli, Costardi)

Ammonita: Pedretti

Photo Credit: Permac Vittorio Veneto