Ci siamo, le semifinali hanno emesso i propri verdetti consegnando al cinquantaseiesimo Torneo delle Regioni le due sfidanti per il titolo 2017 della categoria calcio femminile. A Calceranica, nel match contro la Liguria, vince la Toscana di Simone Maccari approdando ad una finale dalla quale mancava dal 1996. A risolvere una gara equilibrata ed aperta a qualsiasi risultato ci ha pensato l’attaccante della Pistoiese Elisa Menchetti nel secondo tempo, al 21’, correggendo in rete una respinta corta del portiere ligure Macera su calcio di punizione. Le due squadre arrivavano all’appuntamento sprovviste di due pedine “pesanti”, entrambe pilastro del centrocampo come Valeria Gardel per la Liguria e Boralda Aliaj per la Toscana ed il gioco, è stato prevalentemente schiavo della paura in virtù dell’alta posta in palio. Ci voleva l’episodio per evitare la coda dei calci di rigore ed episodio è stato. Ad attendere la Toscana nella finalissima del Brianteo di Trento ci sarà la rappresentativa del CPA Bolzano. Nell’altra sfida, a Telve, le altoatesine di Leoni staccano infatti il ticket per l’ultimo atto. La Campania gioca le proprie carte con la Di Martino, la Bombara e soprattutto con la brava Luisa Esposito, le quali impegnano Graus in un paio di circostanze ma a siglare il vantaggio al 16’ del primo tempo ci pensa Bielak con un gol di “rapina”, sfruttando un indecisione su retropassaggio dal centrocampo verso il numero uno campano Maria Rita Pascale. L’uno a zero mette le ali al CPA Bolzano che sfiora il raddoppio con Kiem ma il risultato, nella prima frazione, non cambierà. I secondi 45’ si aprono con una Campania arrembante e decisa a riacciuffare il match; tentativo che quasi riesce al 17’ quando Ciccarelli, con una splendida punizione, supera Graus ma la sfera si stampa sulla traversa prima di arrivare sui piedi di Di Martino, che sola e a pochi passi dalla porta avversaria, sbaglia clamorosamente la mira. Al 33’ ancora una traversa della Ciccarelli fa tremare il CPA Bolzano ma il muro alzato dalle altoatesine regge l’urto. A chiudere i conti, in pieno recupero, ci pensa Kerschdorfer e la festa può cominciare.