Massimo Oddo, nuovo allenatore del Perugia, titolare nella formazione che nel 1997 vinse la finale contro la Corea del Sud: l’Italia conquistò per la prima volta l’oro nel calcio alle Universiadi. All’epoca il difensore aveva vent’anni: quell’oro fu la prima di una lunghissima serie di vittorie straordinarie tra cui il Mondiale 2006 e una Champions’ League con il Milan nel 2007. Con grande sincerità ricorda la sua poca voglia di partecipare all’Universiade all’inizio.

““Lo stadio era pieno, c’erano 40.000 persone. Faceva un caldo pazzesco e i coreani sbucavano ovunque, correvano tantissimo. Ma noi ormai volavamo, avevamo un entusiasmo pazzesco e vincemmo 3-0. Fu la conclusione di una fantastica avventura, l’apice di un percorso che non ho mai dimenticato. Una delle più belle esperienze della mia vita.

Non volevo andarci. Giocavo con il Lecco ma ero del Milan. Ero più concentrato sulla preparazione con la squadra, volevo fare bene lì. E anche il Milan non era entusiasta di farmi andare. Mi convinse l’allenatore Paolo Berrettini. Fu una molla importante, perché mi voleva a tutti i costi e la sua stima mi lusingò. Alla fine invece è diventata un’avventura bellissima, non solo per la vittoria, ma anche dal punto di vista umano.

I media non ci seguivano, per l’Italia non esistevamo. Molti dei miei compagni venivano dai Dilettanti e non riuscivano neanche a capire quale dovesse essere l’approccio a questa competizione. Noi andavamo avanti e ci prendevamo gusto e quando arrivò la finale tutta l’Italia ci aveva scoperto, compresa la stampa. All’improvviso rappresentavamo davvero l’azzurro italiano e mi ricordo che ci fu un boom di ascolti in tv oltre che lo stadio esaurito. E dire che all’inizio la partita la trasmettevano in differita su Rai 3….
Oggi c’è un’attenzione diversa e comunque anche allora era una bella vetrina internazionale. Io fui chiamato a fare un provino per il Newcastle, per esempio. Può essere un’occasione per i ragazzi.”

 

Credit Photo: Pagina Facebook Massimo Oddo