Soraja Caser, portiere classe 1994 del Meran Women con un passato da capitano del Neugries e esperienze anche in Nazionale, ci ha concesso un’intervista esclusiva per parlare oltre che dell’ottima stagione della sua squadra, dei suoi sogni per il futuro e dello sviluppo del calcio femminile in Italia.
Soraja ha sempre voluto fare il portiere, ha scelto questo ruolo comprendendo sin dal subito le responsabilità che questo avrebbe portato e ciò che desidera per il futuro è semplicemente continuare a fare ciò che ama, seppur con un ruolo diverso.
Da calciatrice a personal trainer e preparatrice delle giovani promesse della porta.
Il campionato di serie C vede il Meran primo in classifica del vostro girone B. Come stai (e state) vivendo questo campionato così positivo? 
“Con la squadra che abbiamo non mi sorprende che siamo ancora in testa alla classifica. Sicuramente ce lo stiamo meritando anche dopo tutti i problemi che ci sono stati e in cima si sta sempre bene”
Quale è la “ricetta” che rende la tua squadra quella che è in campo?
“⁠La “ricetta” che ci contraddistingue è sicuramente il fatto che non molliamo mai, ad oggi siamo uscite da tutti i campi con la testa alta, anche dove purtroppo abbiamo lasciato punti importanti”
Come estremo difensore, sei l’ultimo ostacolo prima che la palla raggiunga la rete. A cosa pensi scendendo in campo, consapevole di questo tuo ruolo?
“A volte mi domando perché a soli 5 anni ho scelto di giocare fra i pali ma a 30 mi sono semplicemente abituata alla grande responsabilità del ruolo del portiere che spesso viene criticato ma che rimane il più bello di tutti.”
Parliamo di Soraja fuori dal campo. Quali sono le tue passioni?
“⁠Io amo il mio lavoro, faccio la personal trainer da 6 anni e mi piace aiutare le persone a raggiungere i loro obiettivi fisici. L’altra mia grande passione è stare con il mio cane Simba.”
Il Calcio femminile in Italia sta crescendo ma è ancora lontano rispetto al livello di altri paesi del mondo occidentale. Cosa credi che manchi al nostro calcio per arrivare a quel punto?
“Si parla da anni di una crescita del calcio femminile in Italia ma credo che solo le squadre che collaborano con i professionisti maschi siano riuscite a crescere. Nel resto del mondo il calcio femminile è sicuramente più seguito e per le società è una priorità. Hanno più visibilità ed è quello che ancora manca in Italia.”
Hai un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?
“Il mio sogno nel cassetto è quello di riuscire ad unire il calcio al mio lavoro, quindi mi piacerebbe allenare i bambini a diventare dei portieri”
Termino sempre le mie interviste chiedendo di lasciare un messaggio ai nostri lettori. Qual è il tuo?

“Continuate a tifare per noi e cercheremo di rendervi orgogliosi.”

Ringraziamo la società del Meran femminile per la disponibilità e nello specifico la sua calciatrice per averci rilasciato questa “intervista in esclusiva”.

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Frequento l'università a Cagliari ad indirizzo pedagogico. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.