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Svizzera, vittoria d’esordio nelle qualificazioni alla WEURO contro la Turchia

Photo Credit: Pagina Facebook Swiss Nati Women

La nazionale femminile ha iniziato le qualificazioni alla WEURO 2025 con una vittoria. La squadra di Pia Sundhage ha sconfitto la Turchia per 3-1 davanti a 5490 tifosi al Letzigrund di Zurigo. Tutti e quattro i gol sono stati segnati di testa, con i centravanti Viola Calligaris e Luana Bühler che hanno portato la Svizzera in vantaggio per 3-0 in una fase.

La nazionale femminile ha iniziato le qualificazioni ai Campionati Europei con una vittoria. La squadra di Pia Sundhage ha sconfitto la Turchia per 3-1 davanti a 5490 tifosi al Letzigrund di Zurigo. Tutti e quattro i gol sono stati segnati di testa, con i centravanti Viola Calligaris e Luana Bühler che hanno portato la Svizzera in vantaggio per 3-0 in una fase.

Prima partita competitiva in casa sotto Sundhage, prima vittoria: in termini di risultati, l’inizio della campagna è stato soddisfacente. La Svizzera è stata sempre in controllo, ma ha faticato a convertire la sua superiorità in (più) gol. “Se la si guarda in modo positivo: Abbiamo ottenuto tre punti, ma dobbiamo continuare a lavorare sulla qualità dei nostri passaggi“, ha detto Calligaris, riassumendo la partita.

È stato proprio un centrocampista nidvaldese a realizzare l’1-0 al 30° minuto, dopo un calcio d’angolo battuto da Ramona Bachmann. Al 52° minuto Luana Bühler ha segnato di nuovo con un colpo di testa per il 2-0. La giocatrice del Tottenham Hotspur aveva contribuito a riportare il pallone nelle file svizzere con un pressing insistente prima del secondo gol, e pochi secondi dopo ha segnato per la seconda volta con la maglia della nazionale.

Bühler ha così inaugurato la fase migliore della squadra svizzera. Nel giro di cinque minuti, Alayah Pilgrim e Smilla Vallotto (58′), ancora Vallotto e Bachmann (59′) con due doppie occasioni e ancora Bachmann (63′) avrebbero potuto incrementare ulteriormente il punteggio. “Abbiamo trovato soluzioni migliori in avanti con il passare della partita“, ha dichiarato Bühler, commentando il miglioramento della prestazione dopo la pausa.

Tuttavia, il terzo gol contro la squadra numero 62 al mondo è stato ancora una volta frutto di un calcio piazzato. Al 78° minuto, la Calligaris ha realizzato il 3-0 da un calcio di punizione di Julia Stierli, la sua seconda doppietta dalla vittoria per 15-0 contro la Moldavia nel settembre 2022. “Per quanto riguarda i colpi di testa, abbiamo fatto bene“, ha commentato sorridendo Luana Bühler, che ha preso la fascia di capitano dopo la sostituzione di Ramona Bachmann.

Dopo tre apparizioni nel 2024, la nazionale femminile ha già ottenuto due vittorie, pareggiando il record di vittorie dell’anno scorso. “Sono molto felice per il successo e naturalmente per il miglioramento del gioco di testa con tre gol“, ha detto Sundhage. “Il risultato è buono, ma c’è ancora del lavoro da fare“. Tra l’altro, la svedese non era del tutto soddisfatta della velocità del gioco.

Martedì in trasferta contro l’Azerbaigian
Nella seconda partita del Gruppo B1, Ungheria e Azerbaigian hanno pareggiato 1-1. La prossima partita della Svizzera è contro l’Azerbaigian a Baku martedì prossimo alle 14:00 CET, mentre la prossima partita in casa è contro l’Ungheria a Bienne il 31 maggio.

La corsa verso EURO 2025 inizia con lo show azzurro: Giacinti e Bonfantini stendono i Paesi Bassi. Soncin: “Orgoglioso della squadra”

Credit Photo: FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio

La corsa verso Euro 2025 inizia con una prestazione maiuscola dell’Italia, che nella gara d’esordio del Gruppo 1 della Lega A supera 2-0 i Paesi Bassi, travolti dalla qualità e dal coraggio delle Azzurre. Davanti agli oltre 4000 spettatori presenti al ‘San Vito-Gigi Marulla’ di Cosenza la squadra di Soncin dà spettacolo, non permettendo alle Oranje – considerate le grandi favorite del girone – di entrare in partita.

Un capolavoro tecnico, tattico e mentale che certifica la crescita del gruppo e di tutto il movimento, come dimostrano i due gol: il primo arriva al 4’ con la splendida azione tutta giallorossa firmata da Giugliano e Giacinti, al suo ventiseiesimo centro in Nazionale, il secondo al 59’ sull’asse interista Cambiaghi-Bonfantini, brava a credere nell’errore del portiere avversario e, di fatto, a chiudere le ostilità.

“Le ragazze sono state bravissime, hanno fatto un’impresa – ha dichiarato il Ct in conferenza stampa – è stato fondamentale iniziare questo nuovo percorso con una prestazione del genere. Abbiamo giocato con attenzione in fase difensiva e siamo arrivate tante volte nell’area avversaria. Guardiamo al prossimo impegno con grande fiducia. Ringrazio Cosenza per l’accoglienza e siamo orgogliosi di aver acceso l’entusiasmo dei tifosi e delle tantissime bambine presenti allo stadio”.

La testa della squadra, che stasera farà rientro a Coverciano, è già rivolta alla gara in programma martedì (ore 18.15 italiane, diretta su Rai 2) in casa della Finlandia, uscita con le ossa rotte dal derby scandinavo con la Norvegia (4-0 il risultato finale). La ‘banda’ Soncin volerà ad Helsinki per centrare il bis e inviare un chiaro segnale alle rivali. L’Italia c’è e vuole continuare a sognare.

LA PARTITA. Per la prima partita del girone delle qualificazioni europee Soncin si affida al tradizionale 4-3-3, abbandonando il modulo più conservativo utilizzato contro le corazzate Spagna e Inghilterra. Nell’undici titolare si rivede Bartoli, che insieme a Boattin agisce ai lati della coppia centrale formata da capitan Linari e Lenzini. I compiti di regia sono affidati come al solito a Giugliano, supportata da Greggi e Caruso, mentre nel tridente offensivo, accanto a Giacinti, trovano spazio Bonfantini e Bonansea, che non giocava dal primo minuto dal match di Salerno con la Spagna disputato lo scorso 27 ottobre.

L’approccio dell’Italia è perfetto e al 4’ arriva la giocata che sblocca il match. Boattin dopo un paio di dribbling trova libera Giugliano, la giallorossa con la solita eleganza serve con un filtrante millimetrico Giacinti, che entra in area e di prima intenzione fa partire un diagonale di destro che trafigge Kop. L’intesa tra le due calciatrici della Roma è come sempre perfetta e perfetto è anche l’atteggiamento delle Azzurre, bravissime a controllare il gioco e a costringere le avversarie a una gara di rimessa. Le Oranje si fanno vedere dalle parti di Giuliani solo nel finale di tempo, ma i tentativi della formazione ospite – che si è resa pericolosa con due conclusioni di van de Donk – vengono respinti al mittente dall’attenta retroguardia italiana.

Anche il pubblico vuole fare la sua parte e la ripresa si apre con applausi, bandiere tricolori al vento e cori di incitamento nei confronti delle calciatrici, titolari e non. E proprio dalla panchina il Ct chiama Galli e Cambiaghi e dopo due minuti dal suo ingresso l’attaccante dell’Inter fa partire un insidioso cross dall’out di sinistra, la cui traiettoria – leggermente deviata – scavalca Kop e finisce sul corpo di Bonfantini, che con un tocco di coscia spedisce il pallone in rete per il meritato raddoppio. Secondo centro in Nazionale per la 24enne dell’Inter, che non segnava da quasi due anni.

Nell’ultima mezz’ora, per tenere alto il ritmo, Soncin fa altri tre cambi (entrano Salvai, Bergamaschi e Beccari) e l’Italia continua a dominare l’incontro. I Paesi Bassi alzano bandiera bianca e rischiano di capitolare di fronte ai nuovi tentativi di Giugliano e Boattin, i cui tiri vengono respinti – questa volta con grande sicurezza – dal portiere del Leicester. Dopo il fischio finale scatta la festa con calciatrici, staff e tifosi tutti uniti per celebrare la magica serata a forti tinte azzurre.

ITALIA-PAESI BASSI 2-0 (1-0 pt)
Reti: 4’ Giacinti (I), 59’ Bonfantini (I)

ITALIA (4-3-3): Giuliani, Bartoli (dal 68’ Salvai), Lenzini, Linari, Boattin; Greggi (dal 57’ Galli), Giugliano, Caruso; Bonfantini (dal 68’ Bergamaschi), Giacinti (dall’81’ Beccari), Bonansea (dal 57’ Cambiaghi). A disp: Baldi, Schroffenegger, Di Guglielmo, Oliviero, Dragoni, Severini, Girelli. Ct: Andrea Soncin

PAESI BASSI (4-3-3): Kop; Grant (dal 73’ Jansen), Jannsen, Dijkstra, Brugts; Kaptein, Spitse, Egurrola (dall’81’ Casparij); Pelova (dal 73’ Snoeijs), Beerenstein, van de Donk (dal 63’ Leuchter). A disp: de Jong, Lorsheyd, Wilms, Hendriks, van Dongen, Olislagers, Baijings, Nijstad. Ct: Andries Jonker

Arbitro: Ivana Martincic (CRO). Assistenti: Sanja Rođak Karšić (CRO) e Maja Petravić (CRO). Quarto ufficiale: Jelena Pejkovic (CRO)

Note: ammonite Bartoli, Giuliani, Grant, Spitse

Calendario, risultati e classifica del Gruppo 1 (Lega A)

Prima giornata (5 aprile): ITALIA-Paesi Bassi 2-0, Norvegia-Finlandia 4-0

Classifica: Norvegia e ITALIA 3, Paesi Bassi e Finlandia 0

Seconda giornata (9 aprile): Ore 18.15 CET: Finlandia-ITALIA (Helsinki), Ore 20.45 CET: Paesi Bassi-Norvegia (Breda)

Terza giornata (31 maggio, sedi e orari da definire): Norvegia-ITALIA, Paesi Bassi-Finlandia

Quarta giornata (4 giugno, sedi e orari da definire): ITALIA-Norvegia, Finlandia-Paesi Bassi

Quinta giornata (12 luglio, sedi e orari da definire): Paesi Bassi-ITALIA, Finlandia-Norvegia

Sesta giornata (16 luglio, sedi e orari da definire): ITALIA-Finlandia, Norvegia-Paesi Bassi

Nicoletta Mazza, coach Lumezzane: “Concentrate sull’obiettivo”

Photo Credit: Pagina Youtube FC Lumezzane

Il Lumezzane è al comando del Girone A di Serie C e, dopo due settimane di pausa, sta per tornare in scena, dove incrocerà in trasferta la Solbiatese Azalee nella 22a giornata di campionato.

L’allenatrice delle valgobbine Nicoletta Mazza, davanti ai microfoni del club lumezzanese, ha commentato la sosta e presentato il match di domenica: “In questa pausa abbiamo cercato di lavorare il più possibile sui nostri punti di forza, in modo da sfruttare questo tempo lontano dalle competizioni per lavorare sui dettagli e anche sulle mancanze che abbiamo evidenziato fino ad oggi. Devo dire che stiamo bene, è stato probabilmente un peccato fermarci perché le ragazze ci davano la sensazione di essere in una situazione psicofisica ottimale, però posso dire che questa settimana ho visto che la squadra ha riattaccato la spina esattamente nello stesso modo in cui ha terminato. Questa sosta ci dato una mano per lavorare in maniera più serena e, anche se sappiamo che nove partite sono veramente infinite, siamo contente di essere davanti, ma questo non ci fa né sentire arrivate né gioire in anticipo: siamo concentrate. Si ripartirà dalla trasferta con la Solbiatese, una squadra che da anni milita in questo campionato e ha giocatrici importanti che conosciamo bene: sappiamo che ci darà tanto filo da torcere.  La squadra ha raggiunto il grado di maturità in vista del finale di campionato e ci abbiamo lavorato molto grazie a giocatrici di esperienza. Sappiamo che adesso ci vuole tanta consapevolezza e equilibrio, non dobbiamo vivere di sensazioni ed emozioni, ma dobbiamo stare agganciate al nostro percorso e continuare a lavorare giorno per giorno in maniera umile“.

Andrea Soncin, CT delle Azzurre: “Le ragazze sono state bravissime, hanno fatto un’impresa!”

Credit Photo: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Cosenza ha dunque ospitato l’attesissima partita della Nazionale femminile ma è stata anche, in un certo senso, protagonista di quella rivoluzione culturale che vede le donne al centro di uno sport da tempo considerato, in maniera errata, prettamente maschile.

Allo stadio “San Vito-Marulla” erano presenti oltre 3.000 persone, si sono viste molte famiglie con bambini che hanno assistito all’evento sportivo ma anche per impartire una lezione di civiltà. Tante le Associazioni Sportive per seguire il match, tanti i giovani atleti pronti a seguire 22 calciatrici in campo sognando anche loro di far parte un giorno della Nazionale, quella italiana.

Questo segnale va ben oltre ai valori, poi espressi in modo impeccabile sul quadrante di gioco, dalla nostra Nazionale: le azzurre battono le orange dopo 3 anni (era infatti il 2021 l’ultima sfida contro l’Olanda dove Cristiana Girelli, su rigore, condannò le avversarie).

“Le ragazze sono state bravissime, hanno fatto un’impresa, ha dichiarato il Andrea Soncin in conferenza stampa, è stato fondamentale iniziare questo nuovo percorso con una prestazione del genere. Abbiamo giocato con attenzione in fase difensiva e siamo arrivate tante volte nell’area avversaria. Guardiamo al prossimo impegno con grande fiducia. Ringrazio Cosenza per l’accoglienza e siamo orgogliosi di aver acceso l’entusiasmo dei tifosi e delle tantissime bambine presenti allo stadio”.

Adesso archiviata l’impresa, e buona la prima, la testa della squadra è già sulla trasferta in Finlandia. Sarà un’altra sfida complicata, poichè le nostre prossime avversarie sono uscite con le ossa rotte dal derby scandinavo contro la Norvegia (4-0 il risultato finale). Ma le undici di mister Soncin sono caparbie, l’Italia c’è, e vuole continuare a sognare.

Stefano Serami, allenatore ASD Femminile Juventus Torino: “Si gioca in Eccellenza, ma tutto ciò per me è come se fosse il Real Madrid”

Stefano Serami, allenatore della ASD Femminile Juventus Torino, squadra di Eccellenza, si racconta in un’intervista esclusiva con la redazione di Calcio Femminile Italiano. La sua carriera da allenatore tra le panchine delle squadre femminili comincia nel 2010 con il Torino Women di Roberto Salerno, squadra nella quale giocavano le allora giovanissime Barbara Bonansea, Cecilia Salvai e Martina Rosucci.

Ciao Stefano, cosa ti ha motivato a scegliere di allenare l’ASD Femminile Juventus Torino?

“Non servono motivazioni. Quando fai l’allenatore prendi delle decisioni. Sono andato alla ASD Femminile Juventus Torino per via di amicizie interne e sono con loro da 8 anni. È una società nata nel 1978 e che ha rinunciato a fare Serie B e Serie C perché purtroppo diventa difficile fare calcio ad alti livelli senza sponsor e senza qualcuno che abbia la passione di seguire la squadra. Il presidente Andrea Ranieri e il direttore sportivo Tobia Giordano sono due persone splendide che seguono il calcio dal ’78. Si gioca in Eccellenza, ma tutto ciò per me è come se fosse il Real Madrid”.

Come ti sei trovato all’inizio della carriera di allenatore nel femminile?

“Sai, il primo anno che ho fatto nel femminile, mi sono trovato un attimo disorientato all’inizio. Però, per quel che riguarda i lavori, sono tutti identici, perché cambiano solamente a livello di forza, a livello di velocità e di coordinazione. Gli insegnamenti che trasmetti sono sempre gli stessi. Cerchi di portare le ragazze prima di tutto alla professionalità. Devi fargli capire che fanno un certo tipo di lavoro perchè sono delle professioniste. Quindi, cerchi di insegnargli le cose che possono essere utili nella vita, al fine di raggiungere degli obiettivi che loro hanno sicuramente in mente. Io gli auguro sicuramente di giocare in squadre di categorie più alte e, in primo luogo, di trovare delle persone che sappiano insegnargli qualche cosa a livello calcistico e umano. Soprattutto che non lascino mai gli studi, perché è la cosa principale su cui puntare davvero, perché poi gli servirà per proseguire nella loro vita”.

E, concentrandosi sull’aspetto dello spirito di squadra all’interno dello spogliatoio femminile:

“Bisogna imparare a gestirle, a seguirle, sempre, giorno dopo giorno, dargli degli incentivi giusti. Hanno tanta voglia di imparare. Noi siamo un gruppo di giovanissime, all’interno della mia squadra ci sono giocatrici che si sono laureate da poco, qualcuna che studia e altre che lavorano. Però, bisogna sempre proporgli qualcosa di nuovo per far sì che stiano là sul campo a seguirti. E questo si è sempre fatto. Nel calcio gli allenamenti sono tutti simili, non si inventa l’acqua calda, ma bisogna variarli spesso per renderlo meno pesante a livello mentale”.

Le giocatrici come gestiscono gli impegni extra calcistici?

“Noi ci alleniamo la sera proprio perché se qualcheduna studia o lavora non puoi fare allenamento al pomeriggio e quindi la maggior parte vanno a scuola, sono giovanissime, altre lavorano, altre studiano. Gestiscono gli impegni nel miglior modo possibile, cercando di essere sempre presenti. La maggior parte delle ragazze non ha mai mancato allenamento, lo saltano quando proprio o non stanno bene o hanno un impegno lavorativo o di studio. Quindi non c’è neanche bisogno di motivarle più di tanto perché si motivano da sole, hanno proprio voglia di apprendere. La donna, a differenza dell’uomo, ha voglia di imparare nelle ore che trascorre al campo”.

Quindi può essere una motivazione in più avere un impegno che sia parallelo al calcio?

“Quando vengono agli allenamenti sicuramente ti seguono di più. In quel momento là, però, è più stancante. Non è come andare a giocare alla Juventus o alla Roma (o, in generale, in Serie A) dove fanno le professioniste, hanno uno stipendio e si gestiscono la vita fuori dal campo come vogliono loro. Sicuramente c’è gente che si laurea anche in quelle categorie là e io ce ne ho avute tante. Quando allenavo in Serie A, Salvai era tra queste, così come Bonansea”.

L’ASD Juventus Femminile Torino vince per il secondo anno di fila la Coppa Piemonte. Con quali emozioni hai vissuto quella partita?

“È stata combattuta. In quel momento là eravamo la squadra da battere in finale, essendo le detentrici del titolo dall’anno prima. È stato bello vedere che le ragazze hanno provato a fare le cose che gli erano state chieste dal loro allenatore, le hanno messe in atto e siamo riusciti a portare a casa la vittoria e quindi e sono contento per quello che hanno fatto loro. Dico che il merito è sempre delle ragazze. L’allenatore le mette in campo, dà le delle idee e delle indicazioni. Ma poi c’è del loro che, se mancasse, non riusciresti a tirar fuori niente da quello che hanno effettivamente dentro, la fantasia, le giocate e tutto”.

Il mister ha degli ingredienti segreti per la sua ricetta vincente, considerato anche il primo posto in campionato?

“Il discorso di essere primi in campionato è perché sicuramente le giocatrici non mollano mai e ci tengono tantissimo. Però, torno a ripetere, puoi dirgli tutto quello che vuoi, ma la palla tu dalla panchina non la butti dentro. Devono essere loro a buttarla dentro e devono essere loro a non farla entrare nella propria porta. Quindi tu devi cercare di applicarti tutte le volte che fai allenamento per dargli un qualche cosa che gli serva poi alla domenica o al mercoledì, dipende quando si scende in campo, e poi tutto il resto lo fa la giocatrice. Hai bisogno degli aiutanti giusti, io ho uno staff che sicuramente devo ringraziare perché mi danno una mano a seguire le ragazze perché da solo diventerebbe difficile”.

Nella tua squadra non mancano i talenti, vero?

“Non voglio fare danni dentro lo spogliatoio, per me sono tutte talentuose. Mi auguro che le più giovani possano essere viste e individuate da qualche osservatore serio e che magari le porti a giocare in categorie diverse. Auguro a loro di arrivare veramente in serie A o a giocare all’estero. Però noi abbiamo perso giocatrici perché procuratori se le hanno portate all’estero, poi all’estero vanno a giocare una serie C o una serie B e potevano farla qua in Italia. Alcune giocatrici hanno giocato l’ultima edizione del Torneo delle Regioni con la rappresentativa del Piemonte. Ne avevo sei all’interno della rappresentativa e ne erano state convocate 9. Sono felice di questo, ma dispiaciuto che siano uscite ai quarti di finale. Per loro vale come la Nazionale”.

Per concludere, quale analisi elabori sulle nuove generazioni di giocatrici e sul calcio femminile in Italia?

“Se ci sono ragazze giovani è giusto che vadano in un centro sportivo dove ci sia il settore giovanile, dove soprattutto ci siano delle persone che insegnino loro a giocare a calcio. A differenza del maschio, difficilmente si trovano tre o quattro ragazze che si mettono a giocare a pallone in mezzo alla strada. Questo aspetto manca nel calcio femminile, il concetto del vecchio oratorio maschile dove imparavamo da soli a giocare a pallone. Il mio consiglio è di frequentare centri sportivi in cui ci siano tecnici che possano insegnare loro i principi fondamentali. Il livello del calcio femminile in Italia si è alzato, sicuramente, ma abbiamo solo dieci squadre professioniste in Serie A. Mi auguro che il livello professionistico femminile salga e si avvicini lentamente al livello di quello maschile. Il numero di tesserate è aumentato, ma il divario con il professionismo all’estero è ancora da colmare”.

La redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Stefano Serami per questa intervista in esclusiva.

Anna Katharina Peer, Meran Women: “Siamo una squadra che è come una famiglia, dove ognuna lotta per l‘altra”

Il Meran in questa stagione 2023-2024 si trova prima in classifica del suo girone (il girone B) di serie C senza aver mai perso una partita in un campionato che diventa, anno dopo anno, più competitivo e ricco di squadre con la necessità e la voglia di farsi notare in campo.
Merito certamente di giocatrici talentuose e capaci ma anche di una società capace di rialzarsi nonostante le difficoltà e che è, per le sue calciatrici, come una famiglia. Se, infatti, da una parte la presenza di giocatrici preparate è importante, lo è altrettanto che le atlete siano messe in condizione di potersi esprimere al meglio delle proprie possibilità e potenzialità.
Abbiamo parlato di questo con Anna Katharina Peer, attaccante classe 1993 della squadra altoatesina e con un passato al Brixen e all’Unterland. Dopo aver fatto il punto sul Campionato, si è parlato anche del suo rapporto con il calcio.
L’amore per questo sport, è nato in maniera casuale e del tutto naturale e, ad oggi, è parte fondamentale della vita di Anna Katharina, sia come calciatrice che come allenatrice degli under6 e under8.
Il campionato di Serie C vede il Meran primo in classifica del vostro girone B. Come stai (e state) vivendo questo campionato così positivo?
“Noi stiamo bene visto che possiamo di nuovo giocare a calcio con tanta serenità. Possiamo vivere questo sogno anche con tanta tranquillità e con poca pressione. Naturalmente essere primi è sempre bello”.
Quale è la “ricetta” che rende la tua squadra quella che è in campo?
“In pochi sanno le difficolta che abbiamo passato questa stagione. Siamo riuscite, insieme, a uscirne e quelle ragazze che sono rimaste giocano per la maglia e per la squadra e non per se stesse. Credo che proprio questo sia la ricetta giusta, siamo una squadra che è come una famiglia, dove ognuna lotta per l‘altra.
Sicuramente abbiamo dalla nostra una fuoriclasse come Nadine Nischler, però serve anche una squadra che metta le giocatrici nelle condizioni di esprimersi al meglio”. 
Come è nata la tua passione per il calcio?
“La mia passione per il calcio è nata a casa, giocavo con mio papà e i miei fratelli nel nostro giardino. Poi alle medie i miei amici mi hanno portato con loro ad un loro allenamento e da questo giorno ho cominciato a giocare a calcio”. 
Parliamo di te fuori dal campo. Quali sono le tue passioni?
“Alleno i bambini under8 e under6 del mio paese e questo mi piace tanto. Calcio a parte amo la montagna. Mi piace sciare, camminare e arrampicare. La montagna è sempre una sfida con te stesso e ti da tanta libertà”. 
Il Calcio femminile in Italia sta crescendo ma è ancora lontano rispetto al livello di altri paesi del mondo occidentale. Cosa credi che manchi al nostro calcio per arrivare a quel punto?
“Secondo me manca la visibilità mediale e quindi anche la tifoseria e il pubblico. Questo fatto porta ad avere difficilmente sponsor e investitori”. 
Hai un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?
“Si certo, ma non ve lo dico [ride ndr]. Le persone che mi sono care, lo sanno e questo secondo me è abbastanza”. 
Termino sempre le mie interviste chiedendo di lasciare un messaggio ai nostri lettori. Qual è il tuo?
“Forza Merano, tifate per noi e venite a vederci!”
La Redazione di Calcio Femminile Italiano, ringrazia la Società del Meran Femminile (il suo Presidente Pietro Di Benedetto) per la disponibilità ed il tempo dedicato per questa nostra “intervista in esclusiva”.

Approvato il Piano Strategico del Sistema Calcio. Gravina: “Abbiamo raggiunto un ottimo risultato”

Credit Photo: FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio

“Un grandissimo successo”. Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha commentato così l’approvazione da parte del Consiglio Federale del Piano Strategico del Sistema Calcio. Un’approvazione – con la sola astensione del consigliere Mauro Balata – arrivata a conclusione di un articolato processo di confronto tra tutte le componenti federali, nato dall’impulso voluto dal presidente Gravina sul tema delle riforme.

“Sono molto soddisfatto – ha dichiarato Gravina – perché abbiamo raggiunto un ottimo risultato nell’ottica del risanamento economico-finanziario del calcio italiano. Avevamo preso un impegno verso gli stakeholders, anche e soprattutto verso coloro che seguono il calcio con passione, e lo abbiamo mantenuto. Questo percorso di sostenibilità pluriennale, graduale e proporzionale ci qualifica anche rispetto alle istituzioni, al Governo in particolare, perché rappresenta un’importante assunzione di responsabilità”.

Il documento analizza i campi dove insistere nel prossimo futuro per lo sviluppo del calcio italiano (in particolare vivai, formazione e ruolo sociale) e contempla un progetto organico pluriennale, graduale e proporzionale che mira ad un maggiore controllo della gestione e quindi dei conti dei Club. Infatti, è sulla sostenibilità economico-finanziaria che si è inizialmente incentrata l’iniziativa riformatrice, con l’obiettivo di arrivare ad un sostanziale risanamento dell’attuale criticità in un arco temporale di cinque anni. Nello specifico, ferma restando la successiva individuazione delle sanzioni per coloro che non rientrano nei parametri stabiliti, sono stati introdotti principi volti all’irrigidimento delle normative riguardanti la stabilità economico-finanziaria dei Club e a un maggior numero di controlli durante la stagione sportiva.

Il presidente federale – che ha aperto i lavori riservando un pensiero commosso per la scomparsa del direttore generale della Fiorentina Joe Barone (“un dirigente importante e un amico”) – ha informato le componenti che la Federazione dovrà adottare nelle prossime settimane i nuovi principi informatori delle Leghe e dell’Aia, in conseguenza dell’approvazione da parte del CONI dei principi informatori delle Federazioni. A tal proposito, il CONI ha già nominato un commissario ad acta e, nelle more di questo aggiornamento, ogni percorso elettorale si intende al momento sospeso.

PROGETTO ARBITRI. Nelle sue comunicazioni, il segretario generale Marco Brunelli ha illustrato la proposta di introduzione di un progetto di coinvolgimento degli arbitri e assistenti in uscita dalla CAN che daranno la loro disponibilità per svolgere attività divulgative, formative e informative a livello nazionale e territoriale di FIGC e AIA. Tale decisione è maturata in conseguenza dell’impegno preso in tempi non sospetti dal presidente federale con l’intenzione di accompagnare, riconoscendo loro anche la corresponsione di un trattamento economico, l’uscita degli arbitri di vertice dai quadri effettivi a fronte del servizio prestato in favore dello sviluppo del calcio in generale e delle nuove generazioni di arbitri nello specifico. Il Consiglio ha dato delega al presidente federale, d’intesa con i vice presidenti e il numero uno dell’AIA, per la formalizzazione della proposta.

“Siamo riusciti a calare nella realtà un progetto a cui tenevamo moltissimo”, ha dichiarato Gravina, che in conferenza stampa ha poi rimarcato i successi ottenuti dalle Nazionali Giovanili (Under 19 e Under 17 qualificate alla fase finale dei rispettivi Campionati Europei per il quinto anno consecutivo) e l’entusiasmo che la Nazionale Maggiore ha toccato con mano in occasione della tournée negli Stati Uniti (“il 90% dei nostri tifosi aveva la nostra nuova maglia azzurra, è stato emotivamente molto forte”).

LICENZE SERIE A FEMMINILE 2024/2025. Il Consiglio ha approvato all’unanimità il Sistema delle Licenze Nazionali per la Serie A femminile, che prevede per l’ammissione al campionato 2024/25 l’allineamento nelle tempistiche a quelle dei campionati professionistici maschili. In particolare sono stati rafforzati i requisiti economico-finanziari e quelli infrastrutturali legati alle dotazioni per i broadcaster.

MODIFICHE REGOLAMENTARI. È stato approvato il nuovo l del Regolamento interno per il funzionamento della Covisoc che prevede, oltre ad una più puntuale definizione delle attività organizzative, la possibilità di individuare la figura del Vice Presidente.

NOMINE DI COMPETENZE. Il Consiglio ha votato la composizione della Commissione Criteri Infrastrutturali, sportivi e organizzativi nominando Garzelli (presidente), Andreani, Masci, Bonetti e Faroldi (componenti).

Italia-Paesi Bassi 2-0, le pagelle: ottimo inizio da parte di tutte le Azzurre

Italia-Paesi Bassi 2-0, così si apre la 1ª giornata delle qualificazioni a UEFA WEURO 2025 in Svizzera, tramite il sistema della UEFA Women’s Nations League. Un risultato convincente che premia la buonissima partita delle Azzurre, ora chiamate alla conferma in Finlandia.

ITALIA 7: ottimo successo contro i Paesi Bassi, comunque rimaneggiati e non al meglio della loro forma, ma sono queste le partite da vincere per prendere maggior fiducia. Quasi tutte le opportunità sfruttate, pochissimi errori difensivi, per un risultato che fa bene al morale e soprattutto alla classifica.

Laura Giuliani 7: sempre sicura nelle uscite con i piedi e in presa alta, dà sicurezza e solidità al reparto difensivo. Nel secondo tempo, tra il 60′ e il 70′, è decisiva più volte, prima bloccando un tentativo di Brugts, e poi uscendo tempestivamente su Leuchter.

Elisa Bartoli 6+: discreta partita a livello caratteriale, ma a volte rischia un po’ troppo, come quando riceve il giallo per aver ecceduto nelle proteste. Qualche spazio di troppo lasciato a Brugts ad inizio gara, ma poi cresce con il passare dei minuti e chiude comunque positivamente. (Dal 68′ Cecilia Salvai, 6: entra in una fase delicata della partita, ma non altera l’assetto difensivo e mantiene alta la concentrazione).

Martina Lenzini 6,5: Zappella l’ha definita recentemente “una delle migliori centrali”, e lei dà credito all’affermazione. Si comporta bene, rimanendo in alcune situazioni all’ombra di Linari, ma al 42′ è decisiva nel muro a van de Donk evitando un gol quasi certo.

Elena Linari 7: i duelli aerei sono sempre suoi, allontana di testa diversi palloni all’interno della propria area di rigore, ove giganteggia. Un’occasione anche in attacco al 22′, ma Brugts è brava ad allontanarle il tentativo prima della linea di porta. Una buonissima prestazione, soprattutto solida e continua. Una certezza.

Lisa Boattin 6,5: buona prestazione anche per l’esterna di difesa. Seppur soffra a volte la fisicità delle avversarie, riesce sempre in qualche modo a cavarsela, talvolta temporeggiando attendendo il supporto delle compagne. Riesce a sporcare anche alcuni passaggi chiave.

Arianna Caruso 6,5: presente sia in difesa sia in attacco, alcuni suoi inserimenti sono fondamentali per il gioco che vuole Soncin. Peccato che il migliore di tutti, all’87’, venga sprecato con un cross fuori misura. Al 68′ è invece fondamentale il suo apporto nel momento di massima pressione avversaria, in cui mura una conclusione.

Manuela Giugliano 6,5: è vero, è il cervello del centrocampo azzurro, autrice di diversi filtranti di grande visione che tagliano fuori la difesa avversaria, assist per l’1-0 di Giacinti compreso. Sulla valutazione complessiva però, pesano anche le due opportunità sprecate al 32′ e all’84’, in cui fa tutto bene ma poi conclude centralmente. Una rete avrebbe coronato un’ottima prestazione. Ha ragione Beerensteyn: il nostro centrocampo è più forte.

Giada Greggi 6+: combattiva sin dal via, e cerca di farsi con una conclusione, che viene ribattuta. Con il passare dei minuti però, paga un po’ di fisicità rispetto alle avversarie, anche se combatte con grinta e buona volontà. (Dal 57′ Aurora Galli 7: entra e dà un contributo importante a centrocampo e in difesa, dove aiuta a disimpegnarsi uscendo in costruzione. All’85’ sfiora addirittura la marcatura dalla distanza, obbligando Kop al rifugio in angolo con parata acrobatica. Ottimo ingresso e un messaggio per la prossima partita).

Agnese Bonfantini 7: ci voleva un gol di opportunismo puro dopo una stagione altalenante e un impiego con il contagocce. Segna di rapina sulla smanacciata di Kop e raddrizza una prestazione sì buona, ma non sempre continua. Fisicamente, alcuni contrasti duri li paga. Ma l’importante era che segnasse e mettesse in ghiaccio il match. (Dal 68′ Valentina Bergamaschi, 6: buon ingresso in una fase in cui c’è più da fare il lavoro sporco, e riesce a tenere alta l’attenzione della difesa avversaria con alcune progressioni importanti sulla fascia).

Valentina Giacinti 7,5 (la migliore): autrice di una stagione leggermente sottotono per le sue caratteristiche, sblocca il match con un gran fiuto del gol, poi propone diverse soluzioni per le compagne. Un velo per Bonansea al 13′, prende diversi falli per far salire la squadra, e poi quando può, cerca anche la via del raddoppio. Opportunità che capita al 73′, ma la sua mezza acrobazia termina leggermente alta. Prestazione ottima sia individualmente sia coralmente. (Dall’81’ Chiara Beccari, s.v.: mette minuti importanti nelle gambe in un finale comunque di facile gestione).

Barbara Bonansea 7: eccola qui la Bonansea che conosciamo, che ritrova forma e gambe e dà il suo aiuto con grande esperienza. Importante soprattutto l’apporto in fase difensiva, in cui dà una mano al reparto a schermare le iniziative olandesi – specie sul lato destro – e dove aiuta spesso a mettere palloni in fallo laterale. Al 13′ ci prova anche con una spaccata, senza arrivare sul pallone. (Dal 57′ Michela Cambiaghi 7: entra e fornisce subito l’assistenza che porta alla chiusura del match, poi prende alcune botte per conquistare falli nelle zone chiave della trequarti avversaria. L’unico neo, quel tap-in mancato all’84’, che avrebbe messo la firma su una serata perfetta).

CT Andrea Soncin 7: mette in campo la formazione tipo dotandola dei suoi princìpi tattici fondamentali. Non a caso, rispetto alle ultime uscite, la squadra ha un’idea di gioco chiara, gioca semplice e sfrutta tutte le potenzialità. Bene i cambi che danno sostanza e contribuiscono a chiudere la gara e alla gestione del finale.

Arbitra Ivana Martinčić 6: metro di giudizio altalenante ma più o meno coerente, tanto che deve estrarre solo 3 gialli in tutto. A volte però, lascia correre un po’ troppo su dei falli che invece avrebbero dovuto essere fischiati.

Ilaria Brugnoni, Kick Off: “La voglia è quella di centrare i play-off e di andare più avanti possibile”

Credit: Kick Off

Nella Serie A di calcio a 5 femminile una delle squadre vogliose di centrare la zona play-off è la Kick Off: il club lombardo, infatti, con l’ottava piazza attuale si garantirebbe l’accesso alla post season. La formazione milanese, dopo la sosta del campionato, tornerà in campo in trasferta con il Pelletterie per il 20° turno del torneo. A  parlare, ai nostri microfoni, in casa Kick Off è stata Ilaria Brugnoni, estremo difensore classe 2003, che ha dichiarato:

Nella settimana scorsa abbiamo rivisto tutto ciò che non siamo riusciti a perfezionare durante il resto della stagione e abbiamo lavorato sodo per prepararci a questo finale di stagione. Nel match con il Pelletterie ci aspettiamo sicuramente un avversario agguerrito e che proverà di tutto per rubare i 3 punti, noi non saremo da meno. Vogliamo dimostrare di aver lavorato bene nelle ultime settimane e di avere la giusta fame di vittoria”.

“Serie A? Quest’anno è stata ricca di sorprese e di cambiamenti. Ci sono molte squadre forti ed è sempre più difficile capire chi riuscirà ad aggiudicarsi i vari titoli. A livello personale, invece, l’annata è stata, come per la squadra, piena di alti e bassi. Ora però siamo tutte in un buon momento che speriamo possa durare fino a fine stagione”.

“Un momento che ricorderò? Di sicuro la partita di ritorno contro il Lamezia in cui sono anche riuscita ad entrare in campo per la prima volta quest’anno. In quella partita la squadra era reduce da una settimana difficile per problemi di salute ma siamo riusciti a mettere tutto da parte e a conquistare 3 punti importantissimi. Ora la voglia è quella di riuscire a classificarci in zona play off e poi andare avanti il più possibile”.

Nicole Cozzani, Baiardo: “Serenità ritrovata. Voglio fare sempre meglio per aiutare la squadra”

Credit Photo: Fazzari & Ramella

Ottimismo in casa Baiardo: sosta terminata, il prossimo ostacolo della formazione neroverde si chiama Rinascita Doccia e domenica lo si dovrà affrontare con le unghie e con i denti per poter andare avanti con un peso in meno.
Bene, quindi, il mood ripartenza delle ragazze allenate dal mister Vassallo, reduci da una situazione stagionale che, ora come ora, vale il decimo posto statistico.
Il gruppo non dovrà farsi trovare impreparato, anzi, dovrà ricominciare forte per provare a restare nel piano salvezza. È certo che, rispetto alla prima parte di campionato, è stata acquisita maggiore personalità (lo dicono anche i dati), e un’altra buona prestazione sarebbe un’autentica prova di forza di un percorso non così facile e che ancora teme nove giornate.
Con piacere ne abbiamo parlato con Nicole Cozzani, recente new entry difensiva in aiuto alla squadra ligure.

Benvenuta Nicole! Nuova risorsa del team neroverde: come si sono incrociate le vostre strade e come ti stai trovando?

Diciamo che ho sempre avuto un legame con l’Angelo Baiardo, in particolar modo con il Direttore Sportivo Luca Lavagetto che mi conosce da quando avevo più o meno 17 anni…mi ha vista crescere, mi ha seguita da lontano quando ero a Pavia e, quando c’è stata la decisione di tornare a Genova, mi ha accolto a braccia aperte.
Mi sto trovando bene, sia con la squadra che con lo staff. Sono felice di aver ritrovato “vecchie” compagne e altrettanto contenta di averne trovate delle nuove; mi hanno fatto sentire fin da subito parte del gruppo.

Il tuo è un percorso notevole che più recentemente ti ha visto indossare la casacca del Pavia…in che modo le precedenti esperienze hanno influito sull’attuale quadro personale?

L’esperienza a Pavia ha segnato particolarmente la mia crescita su ogni punto di vista: è stato significativo vivere momenti unici come la vittoria del campionato di serie C l’anno scorso e altri un po’ più personalmente impegnativi che mi hanno portato ancor di più ad essere tenace. Altrettanto importante è stato giocare con ragazze di un ottimo livello, da cui ho cercato di imparare il più possibile.

Dati alla mano, sembri aver trovato subito spazio aiutando concretamente il gruppo: sono, infatti, tre le reti che portano la tua firma. Importanti, si, ma dentro te c’è sicuramente di più…Soddisfatta del compiuto fino ad ora?

Si, sono soddisfatta e contenta. Ho ritrovato la serenità di cui avevo bisogno e credo che questo aiuti molto, soprattutto sotto il profilo mentale. C’è, però, ancora tanta strada, quindi si farà di tutto per fare meglio.

Comparando la situazione d’andata con quella attuale l’insieme ha fatto passi da gigante, complice anche il ritorno delle “acciaccate”. Decima posizione statistica e qualche punto in più intascato…cosa può fare ancora questo Baiardo per rimarcare continuità?

Possiamo fare ancora tanto, le qualità ci sono, ma abbiamo dimostrato di essere vulnerabili. Dobbiamo lavorare al massimo in allenamento, ridurre i cali di concentrazione in partita, restare unite e dare tutto quello che possiamo: questi credo che siano i fattori principali per poter continuare ad ottenere risultati positivi.

Ora una sosta importante per tornare in campo più forti di prima. Reduci dalla vittoria davanti al Caprera, indubbiamente la voglia di allungare la striscia positiva è tanta. Domenica la trasferta in casa Doccia, una squadra già incontrata nella prima fase di campionato e contro la quale si ricorda lo 0-0 finale: a parer tuo che approccio servirà?

L’approccio che dovremo avere dovrà essere quello che abbiamo avuto nelle partite contro Orobica e Moncalieri, dove avevamo voglia di dimostrare quello che siamo e dove non abbiamo mai mollato.

Considerata la competitività che si è fatta più pesante a questo punto della stagione, ogni gruppo sta cercando di acquisire più punti possibili per raggiungere la vetta che comporterà la salvezza o, nel pensiero migliore, il salto di categoria. Come si sta lavorando internamente per raggiungere tale traguardo?

Stiamo cercando di curare i dettagli per cercare di diminuire gli errori e le disattenzioni che a volte ci hanno penalizzato. In settimana si lavora spesso sul modulo migliore da adottare per mettere in difficoltà gli avversari e far emergere le nostre caratteristiche, inoltre stiamo facendo un buon lavoro fisico che ci darà benzina per il rush finale della stagione.

Il tuo augurio e gli obiettivi che confermi, sia come squadra che individualmente?

Come squadra l’obiettivo e l’augurio è quello di raggiungere la salvezza matematica il prima possibile, individualmente, invece, quello di fare sempre meglio ed esser d’aiuto alla squadra.

Si ringrazia Nicole Cozzani e la società tutta per la gentile concessione.

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