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Caterina Bargi, Genoa: “Stiamo facendo un gran bel campionato, ma non vogliamo accontentarci”

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Il Genoa è senza dubbio una delle rivelazioni della Serie B di quest’anno visto che, dopo diciotto giornate, si trova al sesto posto con trenta punti.
Le ragazze di Antonio Filippini, dopo l’1-1 con l’Hellas Verona di due domeniche fa, torneranno in campo tra qualche giorno andando in casa dell’Arezzo e, a provare a dare il successo genoano sulle aretine, potrebbero essere d’aiuto la forza offensiva di Caterina Bargi, attaccante classe ’95 ex Campomorone Lady e Sampdoria che indossa da due anni la divisa del Grifone.
La nostra Redazione ha raggiunto Caterina, che attualmente ha già messo a referto ben quattordici gol, risultando al momento insieme a Valeria Pirone della Ternana la miglior marcatrice della Serie B, per risponderci ad alcune domande.

Caterina cosa significa per te giocare per il Genoa?
«Giocare per il Genoa è un onore, un privilegio e sicuramente è una grande responsabilità che ti porta indossando questa maglia, ma è anche uno stimolo per dare di più. Un’emozione indescrivibile avere questa maglia addosso Credo che, chiunque scenda in campo qualsiasi squadra che sia, entri per dare il meglio. Ma penso che giocare per la squadra per cui si tifa sia uno stimolo maggiore».

Cosa ti ha portato ad indossare ancora una volta la maglia delle genoane?
«La decisione è molto semplice: io voglio vivere determinate emozioni, e ciò che mia energia è questa maglia che la sento come una seconda pelle. Voglio dare il massimo per il Genoa: per me è casa, ed è la squadra dove voglio stare».

Parliamo dell’attuale stagione del Genoa, dove occupa la sesta posizione dopo diciotto gare di Serie B. Piazzamento in linea con le tue aspettative?
«Il nostro l’obiettivo di inizio campionato era quello di ridurre il divario dell’anno scorso, dove ci siamo salvate, e la società ci ha dato tutti i mezzi necessari per permettere ciò, e noi stiamo cercando di non deludere le aspettative. In questo momento siamo credo che stiamo facendo un gran campionato, ma penso anche che non vogliamo accontentarci. Senza sottovalutare nessuno ovviamente. Poi quella la posizione che raggiungeremo in classifica penso che arriverà di conseguenza. Il nostro obiettivo è cercare di portare a casa, in ogni partita, il risultato con qualsiasi squadra si presenti. La forza del gruppo è la nostra arma principale, e ognuna di noi sta dando il suo contributo».

Delle diciotto partite giocate nella Serie B di quest’anno col Genoa c’è una che ti ha dato sensazioni positive? E una che vorresti rigiocare?
«La più bella è stata quella in casa con la Lazio perché giocavamo contro la prima della Serie B e siamo scese in campo con la consapevolezza dei nostri mezzi, cercando di dare il nostro massimo. Fino al novantatreesimo stavamo facendo il colpaccio, poi però è arrivato il due a due, ma questo non toglie il fatto che è stata una grandissima prestazione di squadra. Si è trattato di un buon risultato, ma ci ha dato tanta consapevolezza di potercela giocare con chiunque. Invece, vorrei rigiocare l’ultima di andata contro la Res Roma: è stata una gara rocambolesca, dettata dal fatto che non è stata sicuramente la nostra miglior prestazione, dato che eravamo tre a uno per noi, e in venti minuti hanno vinto quattro a tre. C’è stato tanto rammarico, ma quell’incontro ci è servito per le partite successive a dare ancora di più e portare a casa quei risultati che poi sono arrivati successivamente».

Tu, a livello, realizzativo, hai già segnato quattrodici reti, e per il momento sei con Valeria Pirone della Ternana la capocannoniere della Serie B. Preferisci vincere il titolo di miglior marcatrice od ottenere un piazzamento di vertice col Genoa?
«I gol per un’attaccante sono importantissimi, ma il calcio è un gioco di squadra, e questi devono servire per avere un risultato di squadra; quindi, per il che il bene della squadra e del Genoa, direi sicuramente quella di ottenere una posizione più alta in classifica».

Il campionato di Serie B sta per ripartire, e il Genoa andrà in casa dell’Arezzo. Cosa dovrà fare la squadra per avere la meglio sulle aretine che stanno cercando di lottare per rimanere in cadetteria?
«Penso che non si possa sottovalutare l’avversario, a maggior ragione se una squadra lotti per la salvezza. Domenica ci sarà sicuramente una partita che si giocherà su un campo difficile come quello dell’Arezzo e noi scenderemo per portare a casa il risultato, e faremo di tutto per portare a casa i tre punti».

Qual è la squadra di questa Serie B che ti ha sorpreso fino ad ora?
«Credo che la squadra che mi ha stupito di più sia il Cesena, e lo dimostra il fatto che stanno facendo dei grandi risultati. Forse non si aspettavano neanche loro di essere così in alto, ma se lo meritano, hanno un gran gioco e delle buonissime individualità».

Chi può vincere il campionato?
«Sarà, secondo me, una lotta fino all’ultimo, chi ne ha di più vincerà. Quindi è difficile dirlo adesso, non voglio sbilanciarmi».

Pensi che il calcio femminile italiano si sia evoluto negli ultimi anni?
«Il calcio femminile italiano è evoluto sotto ogni punto di vista, a livello atletico, tecnico e mediatico. Più passano gli anni, più tutte le categorie stanno crescendo e il livello sta salendo. È un calcio dove più passa il tempo, più s’alzerà l’asticella».

Cosa manca al nostro movimento per avvicinarsi alle big europee e mondiali?
«Secondo me, è una questione di cultura e di mezzi che, in Italia, piano piano stanno entrando. Poi, in alcune nazioni il calcio femminile è considerato quasi alla pari del maschile, dove hanno mezzi e strumenti».

Quali sono gli obiettivi che vorresti centrare quest’anno?
«A livello calcistico l’obiettivo collettivo è quello di fare il meglio possibile per raggiungere il nostro più alto livello più alto. A livello individuale voglio migliorarmi sempre di più sotto ogni punto di vista e ovviamente, essendo un attaccante, vorrei contribuire al raggiungimento di importanti risultati con la maglia del Genoa anche coi miei gol. A livello extracalcistico ho obiettivi di miglioramento anche in altri ambiti, come quello di fare l’allenatrice».

Cosa vorresti dire alle tue compagne del Genoa in vista della ripresa del campionato?
«Direi che non bisogna mai accontentarsi, l’abbiamo dimostrato sul campo con qualsiasi squadra che abbiamo avuto di fronte».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Genoa CFC e Caterina Bargi per la disponibilità.

Le piccole realtà del calcio femminile – Giada Filippelli, VE Rende: “Come squadra vogliamo crescere e vincere”

Credit Photo: Moscatello

Varie le realtà calcistiche presenti sul territorio. Si, magari non sono così grandi, ma propongono il calcio nella maniera più limpida e pura possibile: è il caso del VE Rende, realtà al femminile ormai da anni presente in ambito territoriale e che continua con l’impegno Eccellenza. La terza forza di campionato della regione Calabria continua a ritagliarsi uno spazio importante nel calcio dilettantistico in rosa. Per il momento, i risultati rimediati sono piuttosto alternati (di fatto il gruppo è reduce da una sconfitta in casa cosentina), manca ancora, però, l’ultima disputa che andrà a chiudere il girone d’andata stagionale.

Le ragazze guidate da mister Bartucci proveranno a recuperare già la prossima domenica, data in cui è prevista la sfida contro l’Avigliano; si prospetta una forte contrapposizione che avrà necessità di determinazione oltre che di concentrazione massima per poter acquisire punti (attualmente sono 9 quelli intascati, per una distanza in graduatoria di sole tre lunghezze dal secondo scalino e dalla capolista).
Con estremo piacere ne abbiamo parlato con Giada Filippelli, apporto d’attacco classe 2006 biancorosso, di ritorno dopo cinque mesi di stop.

Benvenuta Giada! Dopo il percorso della passata stagione, hai confermato la tua permanenza in maglia Rende. Come è nata la collaborazione con la medesima società e quali sono i motivi che ti hanno spinto a rimanere?

Ho confermato perché con un pensiero in linea con gli obiettivi della società, una società che dedica anima e corpo per la crescita del movimento femminile e ha obiettivi molto chiari. Come squadra vogliamo crescere e vincere.

Avete aperto il campionato con un risultato piuttosto di spessore contro l’Ideale, confermando poi una serie di successi che hanno tracciato una scia positiva importante. Come valuti il percorso della squadra fino ad ora ed il tuo personale?

Penso che in questo percorso stiamo facendo molto bene: la squadra ha dato e continua a dare il massimo sempre; è chiaro che si può fare sempre di più, ma siamo contente dei traguardi che abbiamo raggiunto fino ad oggi. Non ci accontentiamo facilmente e non ci fermeremo, abbiamo ancora tantissimo da dare, io in primis.

L’attuale dato statistico (che vi vede al terzo posto a quota 9) pensi renda giustizia al valore ed alle capacità reali del gruppo?

Non penso sia il posto in classifica a definire le nostre capacità.

Archiviata la Coppa Italia, invece, è stata una competizione che per voi si è fermata nella fase iniziale in seguito alla disputa contro l’agguerrito Cosenza che non vi ha lasciato scampo. Soffermandoci un attimo su tale squadra, è una formazione che ha dato del filo da torcere anche recentemente: questo sabato, infatti, avete subito dalla stessa una letale cinquina. Quali pensi siano state le lacune in tale frangente e quali gli aspetti opposti che hanno creato maggiore difficoltà?

Il Cosenza è una squadra forte con un po’ di esperienza in più rispetto alla nostra: si sa, nel calcio c’è chi perde e chi vince, ma si accetta e si lavora per poter fare sempre meglio. Come ho già detto prima, possiamo sempre dare qualcosa in più.
Quando un arbitro va a condizionare la partita, però, non è mai facile giocare: ci sono stati tanti episodi a sfavore nostro e se l’arbitro fosse stato più corretto e attento al regolamento qualcosa sarebbe sicuramente potuto cambiare nel corso della gara. Nonostante tutto non troviamo alibi, anzi, in questo caso abbiamo lottato e giocato fino alla fine, dando tutto.

Ora vi aspetta una settimana di riposo, prima di tornare in campo per giocare l’ultima gara del girone d’andata. Dovendo fare un bilancio della prima parte stagionale, come lo valuteresti?

In modo abbastanza positivo, senza alcun dubbio.

Domenica 10 marzo toccherà all’Atletico Avigliano ospitarvi. Che approccio ti aspetti e su cosa punterete contro una squadra diversa dalla vostra ma pur sempre a sole due lunghezze in termini di gradino occupato?

Non conosco l’Atletico Avigliano ma non lo sottovaluto. Conosco, però, abbastanza la mia squadra da poter dire che andremo lì per vincere e per portare i tre punti a casa. Ci impegneremo per far si che ciò accada!

Quali sono i tuoi obiettivi e le tue ambizioni per quest’anno? Come vorresti si evolvesse il viaggio in biancorosso?

L’obiettivo che mi sono posta quest’anno è quello di crescere tanto e fare sempre meglio, ma soprattutto quello di diventare un pilastro importante per tutto il gruppo.

Cosa servirà nel futuro per dare continuità a questo momento prestigioso per il VE Rende?
Al giorno d’oggi le complicanze nella creazione di realtà tutte al femminile sono disparate. Con l’introduzione del professionismo in Italia abbiamo visto aprirsi un evidente spiraglio di luce per quel che riguarda la parità salariale e di genere nello sport, ma i passi da fare risultano essere ancora tanti ed i comparti da curare troppi.
Le realtà più piccole hanno difficoltà a concretizzarsi totalmente ed il dibattito a riguardo si può dire infinito; il sistema continua ad essere sotto i riflettori anche per la questione dei club di quarta categoria e delle giovanili italiane. In ogni caso, le problematiche non ne hanno fermato la crescita, seppur si riveli ogni tanto a rilento rispetto a quella maschile.
Certo, quella citata è forse descritta in modo basilare, ma c’è da plaudire l’impegno di chi crede nel progetto ed in ragazze che mettono passione e cuore in ciò che fanno.

Il pensiero della stessa calciatrice che, su ciò, ha fatto sapere: “Per mia esperienza non è stato semplice; qui in Calabria (Cosenza) non c’è ampia scelta di squadre al femminile. Mentre in Italia ci sono società che possono adempiere a fare calcio femminile a determinati livelli, dal centro Italia al sud le società hanno serie problematiche, in particolar modo di natura economica (basti conoscere le difficoltà che si incontrano per iscriversi a campionati di serie B/C o dilettantistici, figuriamoci pensare ad un loro riscontro in termini di crescita del movimento!).

Inoltre,oggi (nel caso delle fasce regionali sopra citate), campionati femminili sono una realtà poiché la FIGC ha imposto a tutte le società professionistiche di fare il calcio in rosa; quelle del nord puntano sull’acquisto di giocatrici anche dall’estero, lo stesso discorso di mercato al centro-sud, invece, si basa esclusivamente su ragazze locali e del territorio, giusto per far parte della competizione“.

Si ringrazia Giada Filippelli e la società tutta per la gentile concessione.

Il Cronometro d’oro all’attuale preparatore atletico azzurro, Francesco Sinatti: “Onorato di ricevere questo premio”

Credit Photo: FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio

È Francesco Sinatti il migliore preparatore atletico della scorsa stagione: l’attuale preparatore della Nazionale italiana è stato votato dai colleghi quale migliore professionista della Serie A 2022/2023, il campionato che lo ha visto ottenere lo Scudetto con il Napoli.

Appena terminata la tournée oltreoceano con gli Azzurri, Sinatti è atterrato in Italia dagli Stati Uniti e quindi ha potuto ricevere nell’auditorium di Coverciano, nel luogo simbolo della formazione calcistica italiana, il Cronometro d’oro. Un premio che certifica – ancora una volta – lo straordinario lavoro dello staff tecnico guidato da Luciano Spalletti nella scorsa stagione e che segue il trionfo dello stesso Ct, che meno di due mesi fa aveva ricevuto, sempre al Centro Tecnico Federale, la Panchina d’oro.

“Mi sento onorato di aver ricevuto questo premio – ha sottolineato sul palco Francesco Sinatti, visibilmente emozionato – perché per me ha un valore unico: è assegnato da dei colleghi, che oltretutto devo ringraziare per le preziose informazioni che ci stanno dando sui giocatori che vengono in Nazionale. Ringrazio mister Spalletti e tutto il suo staff, la società Napoli e lo staff medico. Quindi un ringraziamento particolare a Francesco Cacciapuoti, l’altro preparatore, con cui ho condiviso tante esperienze, soprattutto durante la scorsa stagione. Che dire… mi sento un privilegiato per aver potuto contribuire alla gioia del Napoli”.

Gli altri premiati. Non solo Serie A maschile. Durante la mattinata i preparatori atletici presenti hanno potuto votare quello che hanno ritenuto essere il miglior professionista della loro categoria, sempre per quanto riguarda la scorsa stagione. Per la Serie B il Cronometro d’argento è andato a Francesco Vaccariello, il preparatore del Frosinone che ha vinto il campionato cadetto. Un successo che ricalca quello della Panchina d’argento, andata all’allenatore dei ciociari, Fabio Grosso. Un binomio di successi, tra tecnico e preparatore, che ha caratterizzato anche il Cronometro di bronzo: il premio per il miglior preparatore della Serie C 2022/2023 è stato infatti assegnato a Antonio del Fosco, il preparatore del Catanzaro, ‘bissando’ così il trionfo del mister dei calabresi, Vincenzo Vivarini, vincitore della Panchina d’oro Serie C.

FEMMINILE

Introdotto per la prima volta l’anno scorso, il Cronometro d’oro per la Serie A femminile è stato consegnato al preparatore della Roma, Stefano D’Ottavio, che la scorsa stagione ha conquistato il primo e storico Scudetto con il club giallorosso.
Quest’anno per la prima volta è stato premiato anche il miglior preparatore della Serie B femminile; una novità dovuta al fatto che, dalla scorsa stagione, è obbligatoria la figura del preparatore atletico anche in questa serie. Per quanto riguarda il campionato cadetto, ad aggiudicarsi il Cronometro d’argento è stato Pasquale Perna del Napoli. Per entrambe le categorie femminili, le votazioni erano state effettuate on-line nei giorni scorsi.

Il corso di aggiornamento. “Porto i saluti del presidente Albertini e ringrazio i professori Ferretti, Perondi e Venturati per questa giornata davvero interessante, di confronto e di formazione” ha commentato in apertura di giornata il vice presidente del Settore Tecnico federale, Paolo Bosi. La premiazione del Cronometro d’oro, infatti, si è inserita all’interno di un corso di aggiornamento obbligatorio per i preparatori atletici. Durante la mattinata è stato trattato il tema aerobico, con gli interventi di Giulio Sergio Roi, Fabio Ripert e Fabio Corabi, mentre nel pomeriggio, per parlare di recupero, è intervenuto l’Head of Performance della Juventus, Giovanni Andreini (insieme ai suoi collaboratori Alberto Franceschi e Antonio Gualtieri), oltre – da remoto – ai preparatori di Sinner e Leclerc, Umberto Ferrara e Andrea Ferrari, e all’assistente preparatore della Nazionale italiana di rugby, Alessandro Gerini.

“La contaminazione – ha quindi continuato Paolo Bosi – è una ricchezza, soprattutto in un settore dove l’apertura mentale è un valore fondamentale”.

“Per come si sta evolvendo il calcio, anche nelle sue figure professionali – ha evidenziato Mario Beretta rivolgendosi alla platea – il preparatore deve conoscere questo sport in tutte le sue sfaccettature. Vi porto i saluti del direttore della Scuola Allenatori, Renzo Ulivieri, che avrebbe avuto piacere essere qui con noi”, con l’applauso dei presenti indirizzato al presidente dell’Assoallenatori che ha riempito l’auditorium di Coverciano.

I dettagli delle varie categorie – Stagione 2022/2023

Serie A maschile – Cronometro d’oro
1° Francesco Sinatti (Napoli)
2° Fabio Ripert (Inter)
3° Pietro Ivano Campo (Fiorentina)

Serie B maschile – Cronometro d’argento
1° Francesco Vaccariello (Frosinone)
2° Alessandro Pilati (Genoa)
3° Giorgio D’Urbano (Bari)

Serie C maschile – Cronometro di bronzo
1° Antonio Del Fosco (Catanzaro)
2° Marco Bresciani (Feralpisalò)
3° Diego Scirea (Lecco)

Serie A femminile – Cronometro d’oro
1° Stefano D’Ottavio (Roma)
2° Matteo Benassi (Sassuolo)
3° Mario Familiari (Inter)

Serie B femminile – Cronometro d’argento
1° Pasquale Perna (Napoli)
2° Lorenzo Marcelli (Lazio)
3° Leonardo Boscardin (Cittadella)

ALBO D’ORO
(da quando il Cronometro d’oro è organizzato dal Settore Tecnico)

Stagione 2021/2022
Cronometro d’oro – Matteo Osti (Milan)
Cronometro d’argento – Marco Antonio Ferrone (Cremonese)
Cronometro di bronzo – Alberto Berselli (Sudtirol)
Cronometro d’oro, femminile – Emanuele Chiappero (Juventus)

Stagione 2020/2021
Cronometro d’oro – Antonio Pintus (Inter)
Cronometro d’argento – Fabio Trentin (Venezia)
Cronometro di bronzo – Alberto Bartali (Ternana)

Stagione 2019/2020
Cronometro d’oro – Domenico Borelli (Atalanta)
Cronometro d’argento – Pietro Ivano Campo (Spezia)
Cronometro di bronzo – Stefano Valentini (Reggio Audace)

Pomigliano e Napoli Femminile: Domenico La Marca e Teresa Maddalo raccontano le due società in un libro

Photo Credit: Elia Soregaroli - Calcio Femminile Italiano

Raccontare il calcio femminile, inteso come storie da scrivere su un libro, non è mai facile. Soprattutto parlando in zone dove il movimento pallonaro italiano in rosa fatica ad emergere. Almeno fino ad ora.

Domenico La Marca e Teresa Maddalo, entrambi giornalisti, hanno deciso di scrivere insieme un libro dal titolo “Storie di Calcio Femminile – Napoli e Pomigliano: dal dilettantismo al professionismo”, testo pubblicato nel settembre dello scorso anno e edito da Urbone Publishing.

Il libro è suddiviso in trentanove capitoli, ma c’è una Prefazione di Gianluca Monti e una Postfazione di Max Bonardi e racconta le vicende di Pomigliano e Napoli Femminile, due formazioni che militano in Serie A e stanno cercando di lottare per restare nella massima serie anche il prossimo anno. La storia non viene solamente dal punto di vista storico, ma anche di coloro che hanno reso importanti queste due squadre, che partono dai dirigenti, Raffaele Pipola per il club pomiglianese o Lello Carlino ed Italo Palmieri per la società partenopea, tecnici, da citare sicuramente Biagio Seno, Carlo Sanchez, Alessandro Pistolesi e Geppino Marino, e infine le calciatrici, ossia quelle che fanno la differenza sul campo e ottenere il raggiungimento degli obiettivi, e su quest’ultimo gruppo ci sono varie giocatrici, per esempio Gaia Apicella o Emanuela Schioppo per la squadra delle pantere oppure per la squadra azzurra abbiamo le storie di Paola Di Marino o quella di Valentina Giacinti (attuale attaccante della Roma).

È un libro che non deve passare inosservato, perché sono proprio queste storie che possono aiutare a fare crescere il movimento nel resto d’Italia, perché è vero che, per far diventare importante il calcio femminile italiano, serve l’apporto delle società maschili, ma anche di realtà prettamente femminili, come per l’appunto Napoli Femminile e Pomigliano, ma possiamo citare anche club blasonati come Como Women e Brescia Calcio Femminile. Perché il futuro del pallone italiano in rosa passa anche da loro.

Il Trastevere si avvicina alla vetta, continua la serie positiva della Salernitana…in coda regna l’incertezza.

Trentatré reti segnate, per un totale stagionale di 528 reti, quattro vittorie interne, due vittorie corsare firmate da Frosinone e Independent ed una sola gara terminata in parità quella tra Matera e Salernitana: questo in termini statistici la diciottesima giornata del girone C della serie C femminile.

Andiamo nel dettaglio: Vittoria del Trastevere contro il Grifone per 4-0 grazie ad una doppietta di Serao e marcature di Stivaletta e Mattei. Con questa vittoria, in virtù del rinvio della gara tra il Palermo e la Vis Mediterranea, la squadra laziale accorcia il distacco dalla vetta portandosi a tre punti dalla capolista. Il Frosinone consolida la sua terza posizione imponendosi di misura sul Villaricca, grazie ad un gol di Zorzetto. Il Lecce si impone con un pesante 7-1 nel derby con la Molfetta Calcio. Quattro le reti della D’Amico che, consolida, la leadership nella classifica delle marcatrici. Continuano a vincere le pantere del ’Independent che si impone per 4-2 contro il Coscarello.  Vittoria del  Montespaccato  per 5-2 contro il Crotone continuando a disputare un ottimo campionato.

Decima vittoria in campionato del Catania che vince, dopo aver rimontato al doppio vantaggio delle ragazze dell’Apulia Trani siglato dalla Del Vecchio, su rigore, e Chiapperini prima del riposo accorcia Vitale. Nella ripresa prima Di Stefano pareggia il conto e poi Basillota, su rigore, porta in vantaggio la propria squadra che poi diventerà il definitivo 3-2.

Continua la serie positiva della Salernitana, che pareggia nel finale la sfida contro il Matera, lucani in vantaggio con Haanpaa gol del pareggio di Apicella a sessanta secondi dal 90.

Classifica: Vis Mediterraneo 46, Trastevere 43, Frosinone 38, Catania 33, Lecce e Woman Matera 32, Palermo, Montespaccato e Independent 31, Salernitana 26, Villaricca 16, Grifone Gialloverde 14, Apulia Trani 10, Molfetta e E. Coscarello 9, Crotone 4.

(Palermo due gare in meno, Vis Mediterraneo e E. Coscarello una gara in meno)

Lina Magull, Inter: “Amo il gioco di squadra. Barella? Mi piace molto”

Credit Photo: Bruno Fontanarosa - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Ancora importanti dichiarazioni per l’attaccante acquisita dall’Inter: soltanto pochi mesi passati dall’approdo tra le neroazzurre, eppure Lina Magull continua a dimostrarsi un profilo di tutto rispetto (ad essere d’esempio il grande contributo che sta offrendo alla squadra, oltre che il movimento tecnico in campo che le sta permettendo di rendere più positivo il cammino di campionato).
La nuova forza fresca, ex Bayern Monaco, è stata protagonista del Match Day Programme andato in scena in occasione della gara tra Inter ed Atalanta maschile; la 29enne è entrata in modo viscerale in quelle che sono i suoi riferimenti in campo calcistico, non risparmiandosi sulle caratteristiche di gioco per lei tanto importanti. Ecco cosa ha riferito ai microfoni: “Lionel Messi? Per me un giocatore speciale, non da meno, però, Nadine Keßler, che è stata capitano nel Wolfsburg e oggi lavora nella UEFA; ha fatto molto per la crescita del calcio femminile. Di questa Inter mi piace molto Barella, è ovunque nel campo, corre tantissimo e ha una grande tecnica!“.

Lavoro duramente per migliorarmi, sia tecnicamente che fisicamente. Sono cresciuta molto nelle ultime stagioni, ho affinato qualità come tecnica, intensità e creatività sul campo. Quello che mi spinge a dare il meglio è giocare per la squadra: mi piace aiutare le mie compagne e, quando ho la palla, creare occasioni in area avversaria, essere pericolosa con gol o assist.

Credo che sia necessario avere la giusta motivazione per vincere qualcosa e lavorare tutti per lo stesso obiettivo, perciò amo il gioco di squadra, perché ci sono persone che sono sempre pronte ad aiutarti e motivarti a dare il meglio. Il calcio è fantastico per questo!“.

Anna Crapanzano, Orobica: “Lavoriamo duramente per arrivare in serie B. Ora siamo tornate prime”

Credit Photo: Orobica Calcio Bergamo

Le sharks hanno buttato giù a suon di tris il Real Meda durante la più recente disputa di campionato, andata in scena in campo ospite: una occasione speciale e colta al balzo dalla formazione rossoblù, riuscita a riprendersi la prima posizione in classifica grazie alla vittoria ottenuta.

Tale vantaggio salda un equilibrio di gruppo, sia in termini di prestazione che in termini statistici. La squadra non ha mai mollato la presa, continuando a fare bene, senza lasciare la voglia di vincere tanto decantata: si tratta, infatti dell’ennesimo risultato positivo in apertura del fatidico girone di ritorno ormai avviato e sempre più competitivo.
Meritano citazione la doppietta di Sclavo e la unica rete di Coda, causa ad effetto del lungo vantaggio al “Mino Favini”.
Ne abbiamo parlato con Anna Crapanzano, apporto di centrocampo leva 2001, nonché recente arrivo di mercato Orobica, che a tal proposito ha rivelato: “Con la nostra vittoria contro il Meda e la sconfitta del Lumezzane contro il Moncalieri siamo riuscite a tornare prime in classifica. Sappiamo bene che il campionato è molto lungo e che si deciderà tutto nelle ultime giornate, proprio per questo siamo molto concentrate e lavoriamo duramente ogni giorno per portare a casa il traguardo seconda serie“.

La stessa calciatrice si è poi dilungata sull’incontro con la società, un incontro avvenuto grazie ad un collegamento di idee in linea col progetto stipulato dalla realtà bergamasca. Approdo non semplice, però, considerata la forzata assenza dovuta ad un pesante infortunio: “Sono arrivata in Orobica durante il mercato invernale di dicembre, dopo un lungo stop di 8 mesi dovuto alla rottura del legamento crociato anteriore sinistro.
Ho deciso di entrare a far parte di questa squadra perché sapevo di trovare un gruppo forte e preparato, basandomi solo su risultati e classifica. Una volta arrivata ho confermato il pensiero, constatando l’unione e la professionalità dello staff tecnico e dirigenziale che mi hanno convinta ancora di più della scelta presa.

Sento di dover ringraziare tutto il comparto appena citato e le compagne per come mi hanno accolta, ma, soprattutto per l’attenzione particolare nei miei confronti che mi ha permesso di tornare a giocare partite ufficiali senza troppe paure e dubbi.

Penso che trovare una società così attenta alla singola calciatrice non sia scontato, ancor di più dopo un infortunio così importante.
A livello di squadra abbiamo tutte lo stesso obiettivo, ovvero quello di riuscire a vincere il campionato ed arrivare in serie B“.

Si ringrazia Anna Crapanzano e la società tutta per la gentile concessione.

Gioia Elena Perego, Padova Femminile: “L’intesa di squadra è indubbiamente migliorata e il punto portato a casa lo dobbiamo sopratutto a questo”

Credit Photo: Padova Calcio Femminile

Domenica 25 Febbraio il Padova Femminile ha giocato in trasferta contro il Venezia FC in occasione della diciottesima giornata di Campionato di serie C, con calcio d’inizio alle 14:30. La partita, che si preannunciava difficile già sulla carta, ha pienamente confermato nei fatti quanti pronosticato, infatti è terminata a reti inviolate.
Il Venezia, con i suoi 35 punti si trova quarto in classifica ed è un avversario temibile, ma il Padova (attualmente a 22 punti) non si è fatto trovare impreparato arginando ogni tentativo di vantaggio.

L’attaccante padovana classe 2004 Gioia Elena Perego, terminata la gara ne ha fatto un breve bilancio. Il Padova è sceso in campo consapevole del valore delle avversarie che stavano andando ad affrontare, ma allo stesso tempo focalizzate completamente sull’obiettivo. Il risultato, poi, è stata la diretta conseguenza di un gioco ben calibrato in cui la squadra si è resa pericolosa senza però riuscire a finalizzare quelle azioni che erano determinanti per sbloccare la partita. Proprio la lucidità e la pericolosità sotto porta sono gli elementi su cui il Padova dovrà lavorare per migliorarsi, di contro c’è stata una crescita per quanto riguarda l’intesa tra le calciatrici.
Questo sarà il punto di partenza per riprendere a lavorare in vista della partita contro la Spal:

“Questa domenica sapevamo che sarebbe stata una partita difficile contro una delle squadre più forti del campionato.
Nonostante fisicamente loro fossero più forti di noi non ci siamo fatte sovrastare riuscendo a non concedere troppi spazi.
Un pareggio meritato visto l’andamento della partita che ci ha viste diverse volte creare azioni pericolose e arrivare al tiro, dobbiamo però lavorare per essere più incisive e avere maggiore lucidità sotto porta.
L’intesa di squadra è indubbiamente migliorata e il punto portato a casa lo dobbiamo sopratutto a questo, ci darà sicuramente motivazione e carattere per ripartire al meglio con testa al recupero infrasettimanale di *mercoledì contro la Spal”.

*Delle ultime ore è la notizia che la partita prevista per mercoledì 28/02 è stata sospesa per maltempo e salvo impedimenti verrà recuperata giovedì 11/04 con inizio alle 14:30.

L’Italfutsal femminile torna in Italia e ospita l’Ucraina: il 18 e 19 marzo doppia amichevole al PalaMazzola di Taranto

Credit Photo: Figc - Federazione Italiana Giuoco Calcio

Dopo aver vinto il ‘3 Nations Tournament’ di Salo, superando le padrone di casa della Finlandia e il giorno seguente la Svezia, la Nazionale di futsal femminile torna a giocare in Italia: lunedì 18 (ore 20) e martedì 19 marzo (ore 19) al PalaMazzola di Taranto le Azzurre – che giocheranno per la prima volta nella loro storia in Puglia – affronteranno l’Ucraina in un doppio test match, con entrambe le partite che saranno trasmesse in diretta su figc.it.

I PRECEDENTI

L’impianto, da 5.000 posti a sedere, ospiterà il settimo e l’ottavo confronto diretto fra queste due Nazionali. Il bilancio complessivo sorride alle Azzurre, capaci di imporsi per 4 volte su 8, con 2 pareggi (l’amichevole Lviv del 2015, la terza partita della storia dell’Italfutsal femminile e quella di Brovary del gennaio 2019) e 2 sconfitte (sempre a Lviv nel 2015 e tre anni dopo a Fondi). Ma Italia-Ucraina è soprattutto quanto accaduto a giugno del 2022: la Nazionale, infatti, pochi mesi dopo lo scoppio del conflitto che vedeva coinvolto il popolo ucraino, ospitò a Bologna la squadra di futsal femminile impegnata da lì a stretto giro nella Final Four dell’Europeo, permettendole di svolgere una settimana di preparazione. In quell’occasione Italia e Ucraina disputarono anche un test amichevole, l’ultimo fra queste due squadre in ordine cronologico: al Palasport di Prato le Azzurre si imposero per 2-1 con i gol di Boutimah e Borges. Le due selezioni si ritroveranno a Taranto a poco meno di due anni dall’ultima volta: giovedì 14 marzo, presso la Sala Specchi del Comune del capoluogo pugliese, si terrà inoltre la conferenza stampa di presentazione dell’evento.

Nota per le redazioni: è possibile richiedere l’accredito stampa per entrambe le partite inviando un’email all’indirizzo press@figc.it.

Chiara Marchitelli: “Certamente negli ultimi anni la situazione nel nostro sistema è migliorata, sotto tutti i principali punti di osservazione”

“Women4Football”: Scienza e Sport è l’evento dell’ A.I.C ed A.I.A.C. del 4 Marzo a Milano, la nostra redazione di  Calcio Femminile Italiano in qualità di main partner dell’evento, in collaborazione con l’Agenzia di comunicazione ed eventi DA ha avuto l’onore di intervistare, in esclusiva, Chiara Marchitelli.

Chiara a tuo modo di vedere, quanta consapevolezza c’è oggi, all’interno del nostro sistema, sullo sport praticato dalle donne? Soprattutto per quello di alto livello?

“Certamente negli ultimi anni la situazione nel nostro sistema è migliorata sotto tutti i principali punti di osservazione, e anche vero però che la situazione è piuttosto eterogenea , quello che mi è sembrato di riscontrare spesso però, sopra tutto se penso agli anni da calciatrice, è una scarsa attenzione alle differenze tra atleta uomo e atleta donna e quindi una tendenza a usare un unico “metodo”. Sicuramente dal punto di atletico e condizionale questi aspetti e queste differenze oggi sono maggiormente conosciuti e studiati, ma le differenze non si limitano a quelli, varrebbe la pena approfondire anche tutti gli altri”.

Con l’iniziativa del prossimo 4 marzo [Women4Football] avete voluto porre l’accento sul bisogno di una “specificità” di approccio verso la donna atleta. Sia dal punto di vista scientifico che politico-sportivo. Quali sono le esigenze più concrete e urgenti che avete rilevato? 

“Come dicevo prima la situazione è estremamente variegata a tutti i livelli, ma quello di cui ci sembra ci sia bisogno è un approccio un pò più specifico all’atleta donna, che non è un atleta uomo con meno muscoli, ma un altro tipo di atleta con tutta una serie di differenze e specificità delle quali, a mio modo di vedere, si dovrebbe tenere conto”.

Nutrizione, preparazione atletica, incidenza degli infortuni, gestione del ciclo mestruale, aspetti psicologici, comunicazione … cosa pensi che sia davvero fondamentale per l’ulteriore crescita del movimento?

“Tutti questi aspetti, al netto del ciclo mestruale, sono parte integrante e fondamentale della vita di un’atleta, uomo o donna che sia, e sono tutti importanti se non allo stesso modo in maniere molto simili soprattutto ad alti livelli, quello che secondo me sarebbe importante capire in che modo approcciarcisi quando di fronte hai un’atleta donna”. 

Gli ultimi anni hanno rappresentato un punto di svolta per il movimento calcistico femminile. Tu hai vissuto i due momenti con due ruoli diversi: atleta e dirigente sportiva, attivamente impegnata nel processo che ha favorito le riforme, dentro la tua Associazione di categoria ed il Consiglio Federale della FIGC. Cosa è cambiato e cosa cambierà? 

“Negli ultimi 9 anni è cambiato tutto, basti vedere in quali contesti oggi le ragazze possono fare calcio, allenarsi. Basti pensare che le più talentuose tra loro possono finalmente affermare che il calcio è diventato un vero e proprio lavoro. Grandi passi in avanti sono stati fatti grazie alle calciatrici in primis, all’Associazione Calciatori e alla FIGC, senza dimenticare i Club. Cosa cambierà? Mi auguro di continuare il percorso intrapreso, che è solo all’inizio, rendere solide le conquiste ottenute e magari tendere a modelli che si stanno dimostrando vincenti”.

Ringraziamo Chiara, per la disponibilità e il tempo profuso per questa intervista in esclusiva nell’ ambito del Workshop di Milano del 4 Marzo 2024.

 

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