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Steffi Reiner, Meran Women: “sul campo da calcio ogni giocatore ha il suo compito e si può avere successo solo se ognuno svolge il proprio compito”

Steffi Reiner, attaccante classe 1996 al Meran Women scorsa stagione e con un passato al Brixen Obi, ci ha concesso un’intervista esclusiva in cui, facendo riferimento al rapporto con la sua squadra, ci ha parlato della sua visione del gioco del calcio.
Con la consapevolezza di chi sa di poter contare sulle proprie (molto buone) capacità, ha sottolineato l’importanza una buona armonia del gruppo sia durante gli allenamenti settimanali che nel momento delle partite, in cui si mette in pratica quanto preparato.
Solo grazie ad un gruppo squadra unito, infatti, è possibile riuscire ad avere successo: ognuna con il suo ruolo, tutte però mosse dallo stesso obiettivo. Questo è un po’ anche uno dei grandi insegnamenti di vita che il calcio dà in quanto sport di squadra: l’importanza della collaborazione e dell’altruismo.
In un campionato come quello della serie C, composito e allo stesso tempo formato da società costantemente in crescita, gli investimenti sono fondamentali e necessari per far si che le squadre abbiano man mano maggiori possibilità per spiccare e farsi conoscere in un’Italia in cui il Calcio Femminile, sebbene stia diventando ormai una realtà consolidata, tarda ad avere i giusti riconoscimenti.
Buongiorno Steffi, complimenti per la prima posizione in classifica del Meran e per le tue prestazioni in campo. La tua squadra è prima nella classifica di serie C e sembra non avere rivali, come vivi i momenti prima delle partite? Hai un particolare rito prima di scendere in campo?
“Prima delle partite cerco sempre di rimanere rilassata e di non pensare troppo alla partita. Cerco di fidarmi delle mie forze, per il resto non ho rituali particolari”
Il tuo ruolo da attaccante ti porta ad essere in prima linea nella finalizzazione delle azioni, quanto conta l’unità della squadra prima di giungere a quel particolare momento?
“È molto importante che la squadra si armonizzi bene in ogni ruolo del campo. Come attaccante, i compagni di squadra sono estremamente importanti, perché si deve contare molto su di loro. Penso che sul campo da calcio ogni giocatore ha il suo compito e si può avere successo solo se ognuno svolge il proprio compito come squadra al meglio delle sue possibilità. Nel mio caso, il compito è quello di finalizzare le azioni che crea la squadra.”
C’è (o ci sono) delle calciatrici a cui ti ispiri in maniera particolare o con cui trovi delle somiglianze per caratteristiche, modo di giocare, carattere?
“Purtroppo non ho una calciatrice in particolare a cui mi paragono o a cui potrei attribuire caratteristiche simili. Cerco solo di essere me stessa, di sfruttare i miei punti di forza e di migliorare le mie debolezze per dare il meglio di me stessa ogni giorno”.
Come ti vedi da qui a dieci anni?
“È molto difficile rispondere a questa domanda, perché sono più una persona che cerca di vivere nel presente. In questo momento, la cosa più importante per me è finire la stagione con questa squadra nel miglior modo possibile. Qualsiasi cosa succederà o non succederà nei prossimi anni, la prendo come viene e cerco di fare il meglio possibile”
La serie C è ad oggi, nonostante mostri delle squadre di grande pregio, ancora troppo poco valorizzata. Quale pensi potrebbe essere una buona strategia per far conoscere meglio il vostro campionato?
“Credo che il livello della Serie C sia migliorato molto negli ultimi anni e ci sono sempre più squadre che investono i soldi necessari. È importante continuare a promuovere e investire in questo campionato anche in futuro, in modo da permettere ai giocatori di avere le migliori condizioni possibili”.
Ti ringrazio per la disponibilità, termino sempre le mie interviste chiedendo di lasciare un messaggio ai nostri lettori quale è il tuo?
“Grazie mille per l’intervista e spero che l’intero movimento calcistico femminile venga portato ancora più avanti.”
La Redazione di Calcio Femminile Italiano, ringrazia la Società del Meran Femminile (il suo Presidente Pietro Di Benedetto) per la disponibilità ed il tempo dedicato per questa nostra “intervista in esclusiva”.

La Spagna vince la Nations League, il CT Montse Tomé : “Siamo tutti molto contenti per la prestazione delle ragazze”

Spagna-Italia
Credit Photo: Nazionale di calcio femminile, Twitter, RFEF

“Questa squadra spagnola non riesce proprio a smettere di scrivere nei libri di storia, afferma Alexandra Jonson, il commentatore della gara a La Cartuja de Sevilla, battendo la Francia per la prima volta in assoluto e diventando la prima campionessa della Nations League. Anche il risultato non è mai stato in dubbio, visto che dall’inizio alla fine è stata tutta Spagna, con la Francia limitata a un paio di mezze occasioni”.

La Roja ha dominato per quasi tutti i 90 minuti. La Francia, come l’Olanda in semifinale, non è riuscita a trovare una risposta. C’è un motivo per cui la Spagna è considerata la migliore al mondo e stasera lo hanno dimostrato ancora una volta.

Al termine del match, attraverso i canali ufficiali della Uefa è Mariona Caldentey, la marcatrice della Spagna, a commentare l’impresa : “Non avevamo mai vinto contro di loro prima, ma è passato un po’ di tempo dall’ultima volta che abbiamo giocato contro di loro, ci siamo evoluti molto. Volevamo batterli e abbiamo molta fiducia in noi stessi. Le cose stanno andando bene. bene e dobbiamo sfruttare il fatto che questa squadra non si ferma e non vuole fermarsi, questo ci dà la forza per continuare a livello individuale, a livello di club e a livello di Nazionale. Vogliamo di più. e più a lungo possiamo prolungare [questo periodo di successo], meglio è. “Ora ce la godremo poco a poco. Sappiamo quanto sia difficile, perché chi sarà alle Olimpiadi avrà guadagnato quella qualificazione. Sarà difficile, ma vogliamo vincere ogni partita ed è questo il nostro obiettivo”.

Anche Jenni Hermoso, lattaccante Spagna non crede che sia stato possibile, e con le lacrime di gioia, afferma: “Lavoriamo duro, ci sono molti allenamenti. Dobbiamo anche essere all’altezza di essere campioni del mondo. Sembra fantastico, ma è anche una responsabilità. I ​​giocatori sanno che dobbiamo dare il massimo in ogni partita per difendere questo stemma e il nostro status di campioni del mondo. Oggi abbiamo potuto festeggiare ancora una volta, cosa che penso abbiamo meritato. Eravamo davvero contenti di quanti tifosi sono venuti per la semifinale e oggi lo sono stati ancora di più. Per noi è un piacere poter vincere trofei qui davanti ai nostri tifosi, sentire il loro sostegno e penso che vada oltre”. di così: questo dimostra che il calcio femminile è il futuro.”

In conclusione di serata, è il CT Montse Tomé, a ringraziare le sue ragazze per questa ennesima impresa : “Siamo tutti molto contenti per la prestazione che le ragazze hanno dato in campo e tutto lo staff tecnico per tutto il lavoro che abbiamo fatto negli ultimi dieci giorni, e da quando abbiamo iniziato con questa Nazionale d’ora in poi le giocatrici dovranno festeggiare, essere felici e godersi il lavoro che hanno fatto. Abbiamo un ottimo presente e un ottimo futuro. Queste ragazze hanno appena vinto la Coppa del Mondo, ora questa competizione – e hanno battuto la Francia. Era un avversario che non avevamo mai battuto prima”.

Statistiche chiave, fonte UEFA:

  • La Spagna non aveva mai partecipato ad una finale internazionale femminile senior prima della Coppa del Mondo di agosto, che aveva anche vinto.
  • La Spagna ha battuto la Francia per la prima volta in 14 incontri (dopo aver perso dieci e pareggiato tre).
  • La Francia era alla sua prima finale internazionale femminile senior.
  • Cata Coll, Ona Batlle, Irene Paredes, Laia Codina, Olga Carmona, Aitana Bonmatí, Jenni Hermoso, Salma Paralleulo e Mariona Caldentey sono state anche le titolari della finale vinta dalla Spagna contro l’Inghilterra ad agosto, mentre Oihane Hernández è partito dalla panchina anche in quella partita.
  • Amandine Henry ha vinto la sua 100esima presenza in Francia.
  • Vicky López è uscita dalla panchina ed è diventata in semifinale la nazionale maggiore più giovane di sempre della Spagna.
  • I 32.657 spettatori sono un record per una nazionale femminile spagnola che ospita la nazionale, battendo il record stabilito nella semifinale di venerdì, sempre a La Cartuja de Sevilla.

Elisabetta Milone, Moncalieri: “Non voglio mai fermarmi. La coesione ci darà la forza di andare avanti”

Credit Photo: Lavinia Quagliotti

È una rete di Erica Gonçalves sul rettangolo di gioco casalingo a porre il Moncalieri in fase di “aggancio” statistico a tema podio: per la formazione allenata da mister Ferrarese quello ottenuto in occasione della terza disputa del girone di ritorno (nonché dicottesima giornata di campionato) contro il Lumezzane è indubbiamente un traguardo importante, dato da un vantaggio per nulla scontato ed un approccio alla gara non casuale che attualmente vale non solo il +3 in termini di punteggio ma la parità di gradino proprio con l’opposta battuta in tale circostanza.
Le biancoblù sono apparse molto ben organizzate e non si sono fatte intimorire, pur trovandosi davanti un gruppo rivelatosi ostico in molteplici incontri del percorso generale 23/24. Si tratta di un punto esclamativo rimarcato che va ad evidenziare il trionfo numero 14 del percorso.

Con estremo piacere ne abbiamo parlato con Elisabetta Milone, portiere classe ’95 dell’équipe piemontese.

Benvenuta Elisabetta! Come procede il viaggio in maglia Moncalieri? Il tuo è un percorso avviato l’anno scorso, ma che ti ha permesso di incontrare qualche vecchia compagna, visto il precedente impegno nel Pinerolo. L’apporto delle più giovani aggregate al gruppo, poi, è stato molto consistente, a dimostrazione di quanto il periodo con la Prima Squadra sia stato utile sia alle grandi sia a loro per crescere di livello, ovviamente sempre insieme…

Sono arrivata al Moncalieri dopo l’accoglimento della proposta del Presidente e del Direttore Sportivo accostata all’intenzione di creare una buona rosa e fare un buon campionato (aspetto che, per fortuna, si sta concretizzando). In riferimento al Pinerolo sono contenta di aver avuto la possibilità di giocare con le mie vecchie compagne, ma siamo veramente tutte unite. Sono davvero felice di far parte di questo gruppo.

Si può dire che ogni risultato ottenuto nel girone di ritorno abbia un peso maggiore: certamente ciò che è stato costruito fino ad ora dalla squadra pone evidenti segni di equilibrio su quello che è un campionato abbastanza competitivo. Il vostro inserimento da neopromosse è stato piuttosto positivo, considerati i segnali. In questo momento quanto è importante evitare blackout per facilitare il blocco sorpasso e rimanere in posizione salvezza?

La parte principale del nostro obiettivo è proprio la salvezza. Chi gioca ed è competitivo vuole sempre vincere, ma sappiamo bene che tutte le partite sono toste: abbiamo avuto uno scivolone con la Roma, squadra che in graduatoria occupa una posizione medio-bassa, eppure ci ha dato del filo da torcere! Dobbiamo sempre prestare attenzione.

Domenica contro l’ormai ex capolista Lumezzane non le avete mandate a dire: il risultato ottenuto non è stato largo, (il che non significa nulla), un risultato che, però, vi ha permesso di agganciare la seconda posizione. Non è solo una questione di classifica ma di forza di coesione tra i vari reparti, nonché voglia di fare bene. Quanto è pesata questa vittoria, non solo per la formazione opposta (che si sapeva essere abbastanza temibile visto lo spazio che è riuscita a ritagliarsi) ma anche perché questa è una importante fase di campionato…

Per noi è stata una vittoria importantissima: a giovarne è stato il nostro spirito, ma, al di là della nostra neopromozione, abbiamo dimostrato alle avversarie che ci siamo e che abbiamo valore.

Rimanendo in tema classifica, la lotta per il famigerato salto di categoria è ora più aperta che mai e continua a coinvolgere tante delle formazioni impegnate nel girone: quale sarà, a parer tuo, la chiave per allungare la striscia positiva tracciata fino ad ora?

Ci teniamo a confermare quanto fatto. Abbiamo ancora gli scontri diretti e il campionato è lungo, considerate le dodici giornate da disputare. Sarà fondamentale restare unite come gruppo. Da inizio anno non sono mancati gli infortuni, ma la coesione ci darà la forza per continuare a stringere i denti ed andare avanti al meglio.

Ora volerete in terra sarda e sarete ospiti della Tharros, formazione che al momento non viaggia in acque così tranquille, ma che se vuole sa essere pericolosa. Fin qui avete sempre giocato con intensità: cosa vorresti vedere di più in tale occasione dalla tua squadra e che approccio ti aspetti dalle oristanesi, già incontrate durante la prima fase stagionale e contro la quale si ricorda il vostro vantaggio per 2-0 sulla stessa?

La voglia di fare bene insieme non manca. Quella con la Tharros sarà un’altra sfida tosta: anche loro, da neopromosse, stanno avendo dei buoni risultati; la stiamo preparando con molta serenità ma allo stesso tempo con la giusta serietà. Non c’è da sottovalutare nessuno.

La squadra dovrà indubbiamente mantenere il coraggio, continuare ad essere propositiva come ha dimostrato finora ed avere voglia di vincere. Certo, bisogna avere costanza e maturità anche nell’ammortizzare quelli che possono essere gli imprevisti, ma sempre seguendo una linea verde. A parer tuo cosa servirà da oggi e nel futuro per dare continuità a questo momento prestigioso che la società sta vivendo come realtà al femminile?

La precedente esperienza ci ha già dato modo di essere protagoniste di questo campionato. In quel frangente la difficoltà è stata riunirsi alle altre: una volta superato quell’ostacolo è stato tutto in discesa. Quello che dobbiamo fare è rimanere compatte e concentrate, continuando a migliorare senza smettere mai di puntare all’obiettivo.

Il tuo augurio per questa seconda parte di stagione e gli obiettivi che confermi, sia come squadra che individualmente?

Per me il gruppo è fondamentale.  Personalmente non voglio mai fermarmi, anzi, ambisco a dare sempre di più; confermare l’unione dell’insieme sarebbe davvero l’ideale, con un conseguente migliorare costante.
Non ci sentiamo mai arrivate e dove non arriva una arriva l’altra.
Statisticamente parlando, restando nel posto attuale le altre saranno sempre più vogliose di batterci, percui sarà importante non mollare la presa. In questo anno è capitato di raggiungere una serie di clean sheet (traguardo che si è interrotto proprio con la sconfitta davanti alla Roma Calcio), ecco: spero riusciremo a riprenderceli!

Si ringrazia Elisabetta Milone e la società tutta per la gentile concessione.

Brescia Femminile, secondo incontro di formazione “Approccio al calcio femminile in una visione globale”

Photo Credit: Acf Brescia Calcio Femminile

Si è tenuto lunedì, presso la sala Sebino dell’hotel Master a Brescia, il secondo dei quattro incontri programmati per la stagione sportiva corrente nell’ambito del Progetto di Informazione attuato dal Brescia Calcio Femminile in quanto Scuola Calcio Élite, dal titolo “Approccio al calcio femminile in una visione globale” con relatore Aldo Nicolini, allenatore della Prima Squadra del BCF.

Il tecnico biancoblu ha aperto l’incontro motivando la scelta dell’accezione “visione globale” in quanto il lavoro, oggi, si articola secondo “una visione comune in cui l’allenatore è la figura di riferimento ma lo staff ha lo stesso valore e insieme si condividono opinioni e idee“.

Nicolini ha posto l’attenzione sul fatto che il calcio non si differenzia in base a chi lo pratica e, infatti, principi regolatori e struttura di allenamento sono gli stessi. D’altronde, quest’ultima viene preparata in base a come si vuole che la squadra giochi durante le partite. Ciò che cambia è il contesto e l’allenatore deve essere in grado di capire chi sono le persone con cui lavora e modulare gli allenamenti di conseguenza, a prescindere che siano maschi o femmine, seguendo “un’elasticità che dobbiamo avere e che fa parte di una visione sistemica e globale“.

Il tecnico ha, poi, evidenziato alcuni aspetti che implicano un approccio diverso da parte dell’allenatore nella gestione di una squadra femminile rispetto a una maschile. Alcuni riconducibili alle caratteristiche fisiologiche (velocità di spostamento, forza), mentre altri riguardano dinamiche appartenenti, prevalentemente, al mondo femminile come, ad esempio, la gestione dell’errore.
Le femmine lo accusano maggiormente rispetto ai maschi e l’allenatore deve tenere conto di questa dinamica“.

Altre questioni cruciali sono la comunicazione e la gestione del gruppo per le quali è fondamentale il concetto espresso in precedenza: capire il contesto in cui ci si trova proprio perché maschi e femmine reagiscono agli stimoli in modo diverso. Per spiegare meglio l’argomento, Nicolini ha fatto riferimento a Julio Velasco e a un suo discorso chiarificatore riguardo alla gestione di uno spogliatoio maschile e di uno femminile.

L’evento, a cui hanno preso parte numerosi tecnici, ha rappresentato l’occasione giusta per scambiarsi opinioni, idee e riflessioni riguardo all’approccio con calciatori e calciatrici e ha dato numerosi spunti su come strutturare al meglio alcune fasi di allenamento, a prescindere che la squadra sia femminile o maschile.

Il prossimo, nonché terzo, appuntamento del ciclo di incontri organizzati dal BCF in quanto Scuola Calcio Élite, è fissato per marzo e avrà come focus la tutela dei minori.

Paesi Bassi-Germania 0-2: le Teutoniche vanno a Parigi

Finale di UEFA Women’s Nations League amaro per le Neerlandesi di Andries Jonker. In due partite la squadra fatica a giocare come aveva fatto nella precedente fase, e soprattutto non riesce a reggere l’urto difensivamente parlando. Se con la Spagna c’era l’alibi di una Nazionale tecnicamente superiore, con la Germania in ricostruzione di un ciclo dopo il fallimento Mondiale era una partita alla pari.

Invece è la squadra di Hrubesch a prendere l’iniziativa e ad essere più intraprendente per tutto l’arco della partita, colpendo un palo nel primo tempo con Nüsken, e poi dominando la ripresa, costringendo l’ottima van Domselaar agli straordinari prima di trafiggerla con due sparate. Bühl piazza di destro sull’assistenza di Oberdorf di testa al 66′, con la stessa numero 6 tedesca che allarga a destra per il cross di Brand, generando l’allontanamento di Janssen su cui poi interviene per il passaggio decisivo. Il 2-0 giunge su traversone da destra di Bühl, che porta al colpo di testa di Schüller che salta più in alto di Casparij.

E sostanzialmente, la cronaca può archiviarsi così. Le Neerlandesi approcciano bene i primi 20 minuti; portano a casa un angolo grazie ad una provvidenziale deviazione sulla conclusione di Casparij, che devia la traiettoria di quel tanto che basta per allontanarla dal palo sinistro di Frohms; poi è van de Donk a proporre la conclusione (alta) dopo la chiusura della difesa su Beerensteyn.

Il resto della partita si articola in ripartenze poco incisive (troppo isolata Beerensteyn in attacco, Egurrola subentra con troppo ritardo), in facce di cross molto poco convinte. Insomma, se doveva esserci un segnale per indicare la fine di un ciclo, questa sera è stato fin troppo chiaro. E la serata si riassume nelle lacrime di rabbia di Egurrola: senza di lei, i Paesi Bassi avrebbero probabilmente già detto addio ai sogni olimpici a dicembre. Per le Teutoniche, l’Olimpiade (mancata nel 2020, quindi 2021) la possibilità di rilanciare le proprie quotazioni dopo la campagna estiva al Mondiale australo-neozelandese.

PAESI BASSI (4-3-3): van Domselaar; Brugts, Janssen, Dijkstra (54′ Wilms), Casparij; Kaptein, Spitse (84′ van de Sanden), Groenen; Martens (84′ Snoeijs), Beerensteyn, van de Donk (68′ Egurrola). C.T.: A. Jonker

GERMANIA (4-4-2): Frohms; Linder, Hegering, Hendrich, Gwinn; Bühl (85′ Endemann), Oberdorf, Nüsken, Brand; Popp, Lohmann (46′ Schüller). C.T.: H. Hrubertsch

Marcatrici: 66′ Bühl, 78′ Schüller

Ammonizioni: 26′ van de Donk (PB), 37′ Hendrich (G), 61′ Janssen (PB), 90’+4′ Gwinn (G)

Arbitro: Stéphanie Frappart (FRA)

Note: recupero pt 0′, st 5′

Spagna – Francia 2-0: le campionesse del mondo vincono la Women’s Nations League

Spagna-Paesi Bassi
Credit Photo: Nazionale spagnola di calcio femminile, RFEF, X

Spagna vince la prima edizione della UEFA Women’s Nations League contro la Francia, dopo aver conquistato la Coppa del Mondo femminile FIFA ad agosto.

Salma Paralluelo si rende subito pericolosa all’8′ con un tiro insidioso bloccato da Amandine Henry. La Spagna continua a spingere con un colpo di testa di Irene Paredes, di poco fuori. Poco dopo, Aitana Bonmatì apre le marcature sul perfetto assist di Olga Carmona.

Nonostante un buon inizio di secondo tempo, la Francia è costretta a capitolare: la nazionale iberica, infatti, trova anche il secondo gol con Mariona Caldentey.

La nazionale transalpina insiste senza, tuttavia, rendersi mai realmente pericolosa. La Spagna, invece, gestisce il match, limita con efficacia le azioni offensive delle avversarie e blinda il risultato sul 2-0 finale. La squadra di Montse Tomé può fare festa, diventando la prima nazionale a vincere la competizione.

Pavia Academy: separazione con Salterio, il nuovo allenatore è Pablo Sebastian Wergifker

Il Pavia Academy, tramite un comunicato ufficiale comunicato sul proprio sito ufficiale, ha annunciato le dimissioni del tecnico Roberto Salterio. Il tecnico lascia la squadra dopo la promozione dello scorso anno, peraltro sua specialità dopo la doppia promozione con la Riozzese e con il Cortefranca.

Ma la nuova figura tecnica scelta dalla società Azzurra non è da meno. Il nuovo coach infatti, è Pablo Sebastian Wergifker, ex allenatore di Inter Milano e Riozzese Como. Argentino, ha contribuito alla formazione di Sebastian de la Fuente, poi promosso per la Serie B 2018/19. Due stagioni in nerazzurro per Wergifker, con due secondi posti nel Girone B di Serie B, per due promozioni svanite per pochi punti, 2 nel 2016-17, e 3 nel 2017-18. Con la Riozzese Como, la promozione in Serie B, prima di lasciare la panchina dopo la 18a giornata, in luogo di Fabio Calcaterra.

Ora una nuova avventura con il Pavia, attualmente 12° con 16 punti. Di seguito il comunicato ufficiale della società.

Pavia Academy SSD comunica che

l’allenatore Roberto Salterio e la Società hanno deciso di interrompere consensualmente la collaborazione professionale in essere accettando le dimissioni del Mister e del suo collaboratore Ivan Carminati.

La Società ringrazia Mister Salterio e l’Allenatore in seconda Carminati per l’immenso lavoro svolto e per i traguardi raggiunti in questo percorso condiviso.

Augura a loro le migliori fortune professionali e personali.

Contestualmente Pavia Academy comunica che la guida tecnica della Prima Squadra viene affidata all’Allenatore Pablo Sebastian Wergifker.

A lui e a tutto il suo staff auguriamo Buon Lavoro!

Concacaf Women’s Gold Cup, Messico femminile: storica vittoria sugli USA. Non accadeva dal 2014

“Messico e nuvole, la faccia triste dell’America, il vento soffia la sua armonica, che voglia di piangere ho” – cantava Enzo Jannacci nel lontano 1970. Oggi la faccia del Messico è tutt’altro che triste. Lunedì sera al Dignity Health Sports Park di Carson, in California, si è giocata l’ultima partita del Gruppo A della Concacaf Women’s Gold Cup 2024. La Nazionale femminile del Messico ha ottenuto un risultato inaspettato: 2-0 contro gli Stati Uniti e primato nel girone, piazzandosi così prima a 7 punti davanti a USA (6 punti), Argentina (4 punti) e Repubblica Domenicana (0 punti). La strepitosa vittoria della squadra allenata da Leonardo Cuéllar Rivera ha interrotto la fortunata serie di 33 partite consecutive con porta inviolata nella competizione Concacaf per le statunitensi, che contro le messicane non perdevano dal 2010.

Il Messico si è portato in vantaggio al 38′: giocata maldestra di Becky Sauerbrunn e l’attaccante Jacqueline Ovalle ne ha approfittato immediatamente. A metà gara, traversa clamorosa dalla distanza della capitana statunitense Lindsey Horan. Dopo pochi minuti altro legno per le messicane, centrato da Karla Nieto con un tiro da fuori area. Gli Stati Uniti hanno provato a tornare in parità al 56′ su calcio di punizione per un fallo sulla capitana. Altro tentativo all89’ per le ‘Stars and Stripes’ con un tiro di poco a lato di Trinity Rodman. In pieno recupero, uno straordinario tiro da fuori area di Mayra Pelayo finisce all’incrocio dei pali.

Archiviati i gironi, la favola del Messico non è da considerarsi conclusa in questa primissima edizione della Concacaf Women’s Gold Cup. El Tri Feminil raggiungerà la finale in programma il 10 marzo a San Diego?

Stardust: “Il mondo dello sport si evolve, esattamente, come la società nella quale viviamo”

“Il mondo dello sport si evolve, esattamente, come la società nella quale viviamo.”
Oggi quante volte si vede uno/a sportivo/a e – più in particolare – un’atleta, come volto di campagne pubblicitarie dei più svariati prodotti?

È inevitabile che negli ultimi anni il volto della giocatrice sia diventato centrale nel mondo delle sponsorizzazioni. I social permettono alle atlete di poter raggiungere un pubblico vasto e a volte internazionale, uscendo quindi dai limiti geografici circoscritti alle logiche nazionali, andando dunque a confrontarsi con le colleghe straniere, e con il lavoro svolto all’estero, dalla quale non si può che recepire spunti importanti e positivi.
Il fenomeno calcistico ha un’importanza predominante ma, riteniamo abbia un’incidenza senza dubbio “culturale”.

Dietro al successo di ogni singolo atleta esiste il lavoro altamente professionale di uomini e donne che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi, un management che si diversifica in figure differenti, che gestiscono l’immagine dell’atleta, “individuando” i brand più idonei ed affini alla personalità del proprio rappresentato, curando i contatti con i media, coordinandosi con i Club, e indirizzano l’atleta alla migliore gestione del mondo social. E’ bene sottolineare, quanto la ricerca di uno sponsor, richiede metodo, costanza, e alle volte i risultati si vedono solo nel medio e lungo periodo. Eppure, il lavoro che parte da dietro, ed è quello che generalmente non vediamo, è frutto di una strategia ben pensata, basata su ricerche di mercato per comprendere la percezione delle atlete tra i consumatori. Alla base della gestione di un atleta, c’è il supporto completo, dalla gestione della propria immagine, con la finalità di creare un possibile introito per l’atleta, passando per la gestione dei social utilizzandoli come strumento per abbattere barriere comuni e rendere tutto più diretto, puro e umano. Il vantaggio, nel caso delle atlete, è quello di avere, a volte, un forte interesse nei confronti di una tematica che di base appassiona l’atleta e quindi lo stimola. L’obiettivo è quello di creare una comunicazione che si costruisce tra la ragazza – calciatrice e la propria fan engagement.
Le calciatrici hanno voglia di dimostrare; possiedono delle qualità che gli uomini non hanno e possono diventare le vere ambasciatrici del nostro sport, tenendo conto, soprattutto, di una comunicazione della propria immagine che sia mirata e concreta.
E’ bene evidenziare e non sottovalutare un importante aspetto: “Atlete, ma non influencer.” Bisogna trarre la positività della loro gestione, partendo esattamente da quello che possediamo: ognuna ha un proprio tesoro di follower, visibilità, e seguito, che bisogna sfruttare in modo sano e intelligente, e con opportune valutazioni; La strategia è sempre e comunque ispirata alle caratteristiche delle persone.
Ogni atleta ha un proprio percorso, il nostro compito è quello di includere nelle strategie commerciali e comunicative, ogni singolo dettaglio che possa rispecchiare valore e personalità dell’assistito, rispetto al brand con la quale si collabora.
Da qui la nascita da oltre un anno, in Stardust di un team composto da atlete; con l’idea che le atlete sono ormai, a tutti gli effetti, le ambasciatrici del nostro sport, della propria vita privata, del proprio club d’appartenenza e della Nazionale in cui militano.
Il lavoro iniziale, si basa su un servizio di social media management, puntano in un periodo correlato ai numeri di partenza di ogni profilo, ad una crescita dei followers ( che varia per ognuna di loro, a seconda del proprio modo di rendere efficiente ed efficace la propria comunicazione ), all’aumento della percentuale di social engagement su Instagram e alla creazione di uno storytelling attraverso la condivisione di foto sia calcistiche che di vita quotidiana; questo con lo scopo principale di raccontare chi sono le nostre atlete, dentro e fuori dal campo.
E’ importante che la partecipazione al calcio femminile da parte di brand e aziende che decidono di investire nel nostro sport, precisando che, con l’avvento del professionismo, si è passati dal “movimento”, a qualcosa di più ampio, e tutto questo può avere un impatto significativo sull’empowerment delle ragazze; ma è opportuno che chi decida di investire, è bene abbia la capacità di credere in periodi di collaborazione medio-lunghi, per darsi e dare la possibilità di conoscere l’atleta.
Riteniamo tuttavia, che dare un forte segnale di supporto e fiducia nei confronti dello sport femminile, in particolare del calcio femminile, in ascesa, a passi piccoli ma importanti, finalmente, anche nel mercato italiano, possa essere da stimolo, a chi ci crede, e opera da anni nel nostro settore.
Stardust e Calcio Femminile Italiano, lavorano ogni giorno, e da anni, affinché una giusta comunicazione possa essere fondamentale, questo affinché ogni atleta, società e movimento intero, possano essere pronti momento in cui accade un avvenimento, a trasformarlo in piacevole opportunità!

La Spagna è pronta per la finale della Nations League

Spagna-Paesi Bassi
Credit Photo: Nazionale spagnola di calcio femminile, RFEF, X

La Spagna di Montsé Tomé scende in campo stasera contro la Francia di Hervé Renard per la finale della Nations League. Lo fa dopo un ottimo 3-0 ai Paesi Bassi in cui ha mostrato tutta la sua forza. Alla vigilia della partita tante dichiarazioni di alcune tra le protagoniste all’ultimo Mondiale. Anzitutto la grande gioia condivisa per la qualificazione ai Giochi Olimpici con l’ingresso in finale. E poi la voglia di vincere un altro trofeo sei mesi dopo il Mondiale.
Ma l’avversario è la Francia con un gioco più verticale che può mettere in difficoltà le iberiche. Il confronto tra le due squadre è di 13 confronti senza sconfitte per le Bleus ma con 10 vittorie transalpine e 3 pareggi. Alla Cartuja di Siviglia davanti a 60.000 spettatori, tutto può succedere. Irene Paredes, Capitana ha dichiarato: “Stiamo bene, siamo fiduciose. Crediamo molto in noi, poi c’è la partita e dobbiamo dimostrarlo. L’altro giorno i Paesi Bassi, una Nazionale tra le migliori, non ci ha infastidito. E’ più merito nostr che demerito loro. Hanno una squadra forte e noi vogliamo rifare ciò che abbiamo fatto in semifinale. La Francia è una squadra diversa, con un gioco più diretto“. Olga Carmona parla invece della qualificazione ai Giochi Olimpici: “Siamo contentissime. E’ un traguardo storico, solo pensiamo alla finale, anche se siamo molto felici di quanto abbiamo raggiunto.” Su Vilda: “Sempre ho sentito che ha confidato in me e mi ha dato opportunità. Sempre gli sarò grata perchè mi ha dato opportunità“.
Anche il Pallone d’Oro Aitana Bonmatì ha dichiarato sul tema del bacio di Rubiales: “Tutti nel calcio si sono uniti per lottare contro queste cose. Ci siamo unite per evitare che questi problemi che accadono in tante professioni risuccedano ancora. Ci sono tante cose da fare ancora“. Sulla partita: “Il pronostico è 50-50. La Francia è una squadra che rispetto molto perchè ho affrontato tante volte squadre francesi come il Lione o il PSG e hanno grandi calciatrici capaci di creare tanti pericoli. Fisicamente è una squadra molto forte. Per me non c’è nessuna favorita“. Non resta quindi che attendere le 19 per scoprire chi vincerà tra le due formazioni. Montsé Tomé potrebbe non cambiare molto l’11 che ha battuto i Paesi Bassi. Possibili inserimenti di Alexia Putellas e Teresa Abelleira, più probabili durante il match. Anche Jenni Hermoso, grande protagonista del Mondiale e autrice del primo goal in semifinale è pronta: “Dobbiamo vincere con tutte le squadre, domani [oggi] dobbiamo dimostrare che la Spagna ha vinto il Mondiale, che siamo la migliore Nazionale del mondo. Domani [oggi] giocheremo per vincere la Nations League.”

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