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Serie A Women: di Bergamaschi la rete più bella dell’ultimo turno

Photo Credit: Bruno Fontanarosa - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Nello scorso week-end l’ottava giornata di Serie A Women ha visto 14 reti realizzate, diverse di pregevole fattura. Tra le marcature siglate ne abbiamo scelte cinque tra le più belle.

La rete più bella della giornata è di Valentina Bergamaschi. L’esterna giallorossa, al 12′, prende palla da oltre 25 metri facendo qualche passo in avanti prima calciare in maniera straordinaria nell’angolino alto più lontano per il momentaneo 1-0.

Seconda piazza per Maya Doms che riapre, al 70′, Sassuolo-Lazio, conclusa 1-2. La calciatrice neroverde prende palla non lontano dai 30 metri conducendola, con dribbling annesso, sino al limite dell’area dove fa partire un tiro imprendibile per Durante.

Terza posizione per Mathilde Madsen che decide Parma-Como Women al minuto 85‎. La calciatrice delle lariane porta palla verso l’interno del campo arrivando in posizione ideale per scagliare, da oltre 20 metri, una traiettoria beffarda che sorprende Ceasar.

Quarta piazza per Karen Appiah che chiude, in pieno recupero, Napoli Women-Milan sul 0-2. Dopo un bel lancio di Park Soo-Jeong l’ala rossonera si lancia palla al piede verso l’area partenopea incrociando sul palo più lontano dove Berretta non può arrivare.

Chiude al quinto posto Tessa Wullaert che mette la parola fine ad Inter-Genoa con il definitivo 5-0 al 65′. La punta riceve palla in area, da un bel filtrante di Csiszar, e batte di prima intenzione Forcinella, in uscita, con un diagonale potente ed angolato.

Elena Pisani, Como 1907, ‘Porta avanti l’eredità’: “Rappresentare questa maglia è prima di tutto una grande responsabilità”

Credit photo: Stefano Petitti - photo agency calcio femminile italiano

Elena Pisani, difensore centrale del Como 1907, intervistata per Discover Como in onda su Como TV, si è raccontata condividendo con chiunque voglia ascoltare e conoscerla, le sue esperienze calcistiche e personali.
Parlando del proprio ruolo sul rettangolo verde non ha esitato a descriversi come un difensore molto fisico e concreto, caratteristiche la avvicinano tanto a quelli che sono i difensori intesi in maniera tradizionale.

“Mi chiamo Elena Pisani, ho quasi 28 anni e sono un difensore centrale del Como 1907 femminile. Forse sono un difensore vecchio stile, cosa ormai non molto comune, ma sono orgogliosa del mio modo di giocare: sono concreta, aggressiva (adoro difendermi dagli avversari) e amo il gioco fisico”. 

Il calcio è una passione nata da bambina, quando il suo punto di riferimento era suo fratello. Un po’ per imitazione, nel momento in cui lui ha scelto di indossare gli scarpini, lei ha fatto altrettanto e questo amore per il manto verde e la sfera è continuata anche quando lui ha scelto di smettere. La disciplina l’ha portata a viaggiare tanto: Milano, Stati Uniti, San Gimignano, Genova e adesso Como. Il progetto della squadra lariana era ambizioso, e la forte volontà di vederla vestire la loro maglia ha spinto Pisani ad accettare immediatamente la proposta del club.

“Ho iniziato a giocare a calcio grazie a mio fratello, ha due anni più di me. Quando eravamo bambini, cercavo di seguire il fratello maggiore in tutto quello che faceva e quando ha provato a giocare a calcio, ovviamente ho fatto lo stesso. Poi lui ha smesso ma io no. 
È stato un lungo percorso, ho girato molto. Ho iniziato a Milano, poi sono volata negli Stati Uniti, nel Tennessee, è stata un’esperienza incredibile. Dopodiché sono tornata in Italia. Ho giocato una stagione per il Florencia San Gimignano (vicino a Firenze) e poi quattro lunghe stagioni per la Sampdoria, sempre in Serie A. Perché ho scelto di accettare la proposta del Como? Non c’è è una motivazione specifica, forse un’insieme di cose perché tutto qui davvero fantastico. E’ stato come se tutto mi avessero suggerito che sarebbe andata bene. L’estate scorsa ero molto confusa, ma quando il Como ha presentato il suo grande progetto con la forte volontà di avermi e di creare una buona squadra, non ho avuto molti dubbi. Ho pensato che fosse la scelta giusta”.

Essere una giocatrice del Como rappresentando i valori della società è un onore ma anche un onere perché poter giocare in un simile ambiente è una grande fortuna e proprio per questo anche una grande responsabilità.
Il difensore cita la massima ‘Porta avanti l’eredità’ per spiegare come il suo intento sia di dare un valido contributo alla causa comune con il proprio operato in campo. Il suo obiettivo a breve termine, pertanto, è molto semplice: evitare che la sua squadra subisca gol dalle avversarie e dare il massimo come farebbe una vera leader. Questo rende Pisani un punto di riferimento dentro e fuori dal campo per le sue compagne.

“Rappresentare questa maglia è prima di tutto una grande responsabilità, noi giocatrici dobbiamo essere consapevoli della fortuna che abbiamo di ad essere qui, perché ci sono tante persone che sognerebbero di essere al posto nostro. C’è una citazione che mi piace molto che dice qualcosa tipo: ‘Porta avanti l’eredità’. Considerando la visione di questo club, penso che ora che sono qui devo assicurarmi che, quando lascerò il mio posto, la maglia sarà in una posizione migliore rispetto a ora. Il mio obiettivo in ogni partita è non subire gol, è la cosa più importante: la motivazione mi spinge sempre a dare il massimo. Penso che una delle mie migliori qualità sia l’entrare in sintonia con i miei compagni di squadra, specialmente nella linea difensiva, e di mantenere la compattezza. Penso, inoltre, che il calcio mi abbia insegnato molto a far emergere tutta la mia personalità e a capire che esistono diversi tipi di leader. In un certo senso, anch’io potrei esserlo: molte compagne di squadra nella mia carriera hanno trovato in me un punto di riferimento e questo mi riempie di orgoglio perché significa che in questo modo mi apprezzano davvero. Credo che questo mi abbia insegnato che posso essere importante per le persone sia dentro che fuori dal campo, cerco sempre di trasmettere i miei valori come persona prima ancora che come calciatrice. Spero, quindi, di poter essere un modello di riferimento per le ragazze giovani. Sul campo voglio dare il massimo, voglio essere ricordata come qualcuno su cui la squadra può contare e lo stesso concetto vale anche fuori dal campo. Voglio sempre essere un punto di riferimento per chi mi sta intorno e essere ricordata come qualcuno di affidabile e responsabile”.

Fuori dal campo la classe ’97 ama trascorrere il tempo immersa nella natura e, dato che  il calcio è la sua passione e uno dei suoi più grandi amori, ogni volta che può invita le sue persone ad anatre allo stadio per godere di un ambiente diverso da qualsiasi altro luogo da visitare.

“Adoro trascorrere il tempo nella natura, quindi qui con il lago, ovviamente, è facile. Adoro semplicemente passeggiare lungo il lago perché si respira un’atmosfera molto rilassata e questo mi aiuta a sentirmi meglio, a rilassarmi e a ricaricarmi. Se un amico viene a trovarmi, la prima cosa che faccio, se c’è una partita combinata, è dirgli di andare allo stadio perché l’atmosfera lì è davvero diversa da quella di tutti gli altri stadi, quindi penso che sia qualcosa che dovrebbero provare. E poi, naturalmente, possiamo passeggiare lungo il lago e prendere il traghetto, goderci una vista molto bella dal traghetto, esplorare il lago il più possibile”. All’amore per la natura – ha raccontato il difensore – si uniscono la meditazione, la lettura e il tempo di qualità con le compagne di squadra anche al di fuori dal rettangolo verde: “Mi piace meditare. Di solito medito forse cinque, dieci, a volte trenta minuti al giorno. Questo mi aiuta molto, soprattutto se lo faccio al mattino, per iniziare la giornata nel modo giusto: più equilibrato, più rilassato, più positivo. Ripeto, amo la natura. Quando sono nella natura, provo una sensazione di libertà, ho un grande bosco proprio dietro casa mia. A volte vado lì solo per fare una passeggiata. Adoro anche leggere libri e passare il tempo con i miei compagni di squadra, anche fuori dal campo”.

In ultimo, ma non certamente per importanza, il pensiero di Elena Pisani si rivolge alla sua famiglia e ai suoi amici stretti che ci sono sempre per lei, pronti a sostenerla anche nei momenti più difficili (come è stato il periodo precedente alla laurea, per esempio):

“In questo momento, ciò di cui sono più grata è la mia famiglia e i miei amici più cari, perché gli ultimi mesi sono stati molto, molto difficili per me, soprattutto a causa dell’avvicinarsi della laurea. E anche perché iniziare un nuovo percorso è sempre qualcosa che ti destabilizza un po’. Ma avere i miei amici molto vicini e la mia famiglia è la cosa di cui sono più grata. Spero che il mio periodo a Como venga ricordato, non so se posso dirlo, ma con una promozione. Ovviamente, questo è l’obiettivo principale”.

Venerdì il sorteggio delle qualificazioni a Women’s Futsal EURO 2027: l’Italia partirà dall’Elite Round

 

Sin qui, nelle tre precedenti edizioni, l’Italfutsal femminile non è mai riuscita a qualificarsi alla Final Four: sulla sua strada, infatti, ha sempre incrociato Spagna (2019 e 2022) e Portogallo (nel 2023) che le hanno sbarrato il cammino nel turno di qualificazione. Le due superpotenze del futsal euroepo (le Furie Rosse hanno vinto tutte e tre le edizioni, le lusitane sono state due volte argento e una bronzo) si sono confermate tali anche all’ultimo Mondiale, salendo rispettivamente sul terzo e sul secondo gradino del podio e alzando bandiera bianca solo di fronte al dominio del Brasile, giustiziere della Spagna in semifinale e del Portogallo nella finale per il titolo.

 

IL NUOVO FORMATO EUROPEO. Già detto dello slittamento al formato quadriennale e di una fase finale a otto squadre, il ‘nuovo’ Women’s Futsal EURO prevede tre step di qualificazione: main round, elite round e play-off. L’Italia, in virtù del ranking UEFA che la vede al 5° posto, inizierà il suo cammino direttamente all’Elite Round previsto dal 6 all’11 ottobre 2026. Sedici nazionali saranno suddivise in quattro gironi da quattro squadre ciascuno: al sorteggio, le Azzurre saranno in seconda fascia, con Polonia, Finlandia e Svezia, mentre le già citate Spagna e Portogallo sono gli spauracchi della prima urna in cui si trovano assieme a Ungheria e Ucraina. Le quattro vincenti dei raggruppamenti e le due migliori seconde si qualificheranno direttamente alla fase finale (14-21 marzo 2027), mentre le due peggiori seconde si sfideranno in uno spareggio: la vincente del play off raggiungerà le 6 precedentemente qualificate e la Croazia, che ospiterà la competizione alla Arena Gradski Vrt di Osijek.

 

UEFA WOMEN’S FUTSAL EURO 2027
MAIN ROUND, le fasce del sorteggio
Fascia 1
: Slovenia, Bosnia-Erzegovina, Cechia
Fascia 2: Bielorussia, Serbia, Francia
Fascia 3: Irlanda del Nord, Norvegia (ospitante), Inghilterra
Fascia 4: Lituania (ospitante) Kazakistan, Lettonia

ELITE ROUND, le fasce del sorteggio
Fascia 1
: Spagna, Portogallo (ospitante), Ucraina, Ungheria
Fascia 2: Italia, Polonia, Finlandia, Svezia
Fascia 3: Paesi Bassi, Slovacchia (ospitante), Belgio, Vincente Main Round (prima nel ranking delle qualificate)
Fascia 4: Vincente Main Round (seconda nel ranking delle qualificate), Vincente Main Round (terza nel ranking delle qualificate), Miglior seconda Main Round, Seconda miglior seconda Main Round

CALENDARIO UEFA WOMEN’S FUTSAL EURO 2027
Sorteggio qualificazioni
: ore 13.30, 12 dicembre 2025
Main round: dal 17 al 22 marzo 2026
Elite round: dal 6 all’11 ottobre 2026
Play-off: dal 12 al 26 novembre 2026
Sorteggio finali: da confermare
Torneo finale (Osijek, Croazia): dal 14 al 21 marzo 2027

Greta Ponte, Vicenza: “Felice di poter proseguire con questa società. Per il derby veneto? Solo tanta energia!”

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Continua con determinazione il gioco vicentino. La squadra sotto la direzione di mister Viviani è reduce dal primo pareggio stagionale, arrivato dopo il trionfo in casa Cesena: un momento da +4 che rappresenta una onnipresente metamorfosi della stessa neopromossa.

Le radici, però, non subiscono modifiche e l’insieme sembra voler proseguire sul binario del progresso con la stessa linfa di sempre, non dimenticando di rimarcare la propria identità. Questi ultimi sono concetti espressi da Greta Ponte, protagonista della chiacchierata odierna: ecco cosa ci ha raccontato la classe ‘97, profilo confermatissimo per la stagione in corso.

Benvenuta! La tua presenza è stata confermata anche per questa stagione: cosa significa per te continuare ad accompagnare il progetto Vicenza?

«Sono felice di poter proseguire con questa società, per me sinonimo di continuità e innovazione. “Continuità” perché ormai è il quarto anno qui (conosco la società e la società conosce me), “innovazione” perché coinvolta in un progetto sempre più grande che ha subito dei cambiamenti importanti».

Un percorso che ha già archiviato 11 giornate; -2, quindi, alla chiusura della prima fase d’andata. Che gruppo hai visto in campo? Risultati in linea con le aspettative di inizio campionato?

«Il nostro si sta rivelando sempre di più un gruppo con la G maiuscola. Fin dall’inizio abbiamo trovato un amalgama e cercato di conoscerci meglio, sia dentro che fuori dal campo.

Dopo le prime 2/3 partite in cui ci è probabilmente mancato qualcosa nella prestazione, siamo riuscite a fare un cambio di mentalità e abbiamo iniziato a lottare e a crederci davvero assieme. Alcuni risultati? Ci hanno lasciato l’amaro in bocca sul finale, ma quanto fatto sul campo è un segnale forte che la squadra c’è e può giocarsela con chiunque».

Recentemente la giocata casalinga che vi ha viste spartire un punto con l’ospite Brescia; rimane un finale importante, soprattutto trainante la positività offerta dal precedente risultato di fronte al Cesena. Un’analisi della prestazione. Tale esito si poteva cambiare?

«Questa partita è tra quelle che non ci hanno lasciato pienamente soddisfatte, proprio a causa di un goal subito sul finale. È stata una prestazione importante attraverso cui abbiamo dimostrato compattezza, spirito di sacrificio e fiducia, una giocata contro una squadra altrettanto organizzata e che milita nella categoria da molti anni.

L’unica sbavatura è stata quella di non riuscire a chiuderla nel secondo tempo, viste le buone occasioni avute».

Testa alla trasferta a Verona (l’Hellas, attualmente, vi precede statisticamente); in che modo si dovrà gestire? Aspettative?

«Si tratta di una gara molto sentita e attesa perché un vero derby veneto! Sarà importante gestire bene anche l’aspetto emotivo e mentale della stessa, per il resto, se continuiamo a giocare come fatto fino ad ora, possiamo davvero dimostrare di essere una squadra insidiosa. Nessuna aspettativa, solo tanta energia che servirà per dare il meglio».

Tanti ancora gli step da percorrere: il tuo augurio per il futuro più imminente, sia per quel che riguarda l’individualità che il collettivo.

«Ci auguro di crescere sempre più come squadra e come individui, di avere sempre questa voglia di metterci in gioco e di fare sempre meglio. Personalmente spero di dare un contributo notevole al gruppo e di togliermi qualche soddisfazione nell’area di rigore!».

Si ringrazia Greta Ponte e la società tutta per la gentile concessione.

Angelica Poli, Brescia Femminile: “Col Vicenza partita dura, ma alla fine l’abbiamo ripresa. Contenta del gol: è per la squadra”

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Le parole dell’attaccante del Brescia Angelica Poli, rilasciate sui canali ufficiali del club bresciano, dopo l’1-1 ottenuto in trasferta contro il Vicenza nell’undicesima giornata di Serie B.

È stata una partita dura, ma la risposta della squadra è stata positiva. C’è stata voglia di andarla a riprendere fino alla fine. Sono molto felice per il gol, lo dedico alla squadra: spero possa essere una spinta per le prossime partite, perché i tre punti ci mancano da troppo tempo e vogliamo chiudere l’anno nel modo migliore“.

Juventus: primo contratto da professionista per Anna Mallardi

Photo Credit: Nicolò Ottina - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Prosegue il lavoro di valorizzazione delle giovani calciatrici da parte della Juventus Women, che guarda da anni anche alla squadra Primavera come spazio per far crescere e coltivare i talenti del futuro: a conferma della bontà del percorso compiuto fino a oggi è arrivato il primo contratto da professionista per Anna Mallardi.

La giovane calciatrice bianconera, portiere classe 2009, ha firmato un accordo che la legherà alla Juventus Women fino al 30 giugno 2028, raggiungendo così un importante traguardo in questo suo percorso iniziato da tre anni a Torino.

La passata stagione, a soli 15 anni, è stata aggregata al gruppo della Prima Squadra in tournée negli Stati Uniti, oltre a essere convocata per le amichevoli estive  internazionali contro Zurigo e Borussia Dortmund e a essere spesso coinvolta negli allenamenti della Juventus Women.

Non solo: il 21 gennaio 2024 ha ricevuto la prima convocazioni nel campionato Primavera, mentre nella scorsa annata ha fatto parte della squadra Under 19 che ha vinto campionato, Coppa Italia e Viareggio Cup.

Sabato 13 dicembre, intanto, la formazione di Massimiliano Canzi affronterà, nella Serie A Women 2025/2026, il Napoli. Le bianconere (reduci dalla vittoria rotonda per 5-0 in Austria nella quinta gara della League Phase di UEFA Women’s Champions League e dalla parità in campionato in casa delle giallorosse) incontreranno la squadra partenopea al “Pozzo-La Marmora” di Biella e il match sarà valido per la nona giornata di campionato: fischio d’inizio dell’incontro fissato alle ore 12:30.

La sfida tra le bianconere e le azzurre sarà visibile su DAZN tramite Smart TV, in diretta streaming grazie all’app di DAZN.

Round 2 di qualificazione all’Europeo: U19 con Svezia, Paesi Bassi e Ucraina, U17 con Inghilterra, Croazia e Turchia

Svezia, Paesi Bassi e Ucraina sulla strada dell’Under 19; Inghilterra, Croazia e Turchia su quella dell’Under 17. Le Nazionali giovanili femminili, a Nyon, hanno conosciuto le avversarie nei Round 2 di qualificazione alle rispettivi fasi finali degli Europei di categoria: sia la squadra di Nicola Matteucci che quella di Jacopo Leandri difendono la semifinale raggiunta nel 2025, risultati che sono valsi un posto nelle fasi finali dei Mondiali. A ospitare il Round 2 della Nazionale Under 19, ad aprile, sarà la Svezia, che fu avversaria anche nel Round 2 di un anno fa in Romagna e nella fase finale in Polonia; l’Under 17 cercherà invece a marzo in Croazia (sede anche della prima fase) il pass per la fase finale in programma in Irlanda del Nord. Sia per l’Under 19 che per l’Under 17, accederà alla fase finale solo la prima classificata di ogni girone, con l’ultima che retrocederà invece nella Lega B per la stagione 2026-27.

FAIR PLAY. A estrarre le palline dalle urne nel sorteggio del Round 2 Under 19 è stata Azzurra Gallo, capitana della Nazionale all’ultimo Europeo, che ha ritirato il premio Fair Play assegnato all’Italia: “La scorsa stagione è stata pazzesca – le sue parole –, è stato come vivere in un sogno continuo. Ho imparato tanto stando in prima squadra (quest’anno Gallo è in prestito all’Anderlecht, ndr), allenandomi con calciatrici fortissime, che mi hanno fatta crescere come giocatrice e soprattutto come persona. È stato un percorso bellissimo, che mi ha poi portata a giocare un Europeo dove siamo diventate una famiglia, riuscendo a raggiungere la semifinale e a rappresentare al meglio il nostro Paese e la maglia azzurra”.

UEFA WOMEN’S EURO UNDER 19 – ROUND 2

Gruppo A1: Inghilterra, Svizzera, Galles, Lettonia
Gruppo A2: Polonia, Grecia, Belgio, Romania
Gruppo A3: Danimarca, Finlandia, Islanda, Serbia
Gruppo A4: Norvegia, Scozia, Austria, Macedonia del Nord
Gruppo A5: ITALIA, Svezia, Paesi Bassi, Ucraina (si gioca in Svezia dall’11 al 17 aprile)
Gruppo A6: Francia, Germania, Repubblica d’Irlanda, Slovacchia
Gruppo A7: Spagna (campione in carica), Portogallo, Irlanda del Nord, Ungheria

Fase finale: 27 giugno-10 luglio in Bosnia ed Erzegovina

UEFA WOMEN’S EURO UNDER 17 – ROUND 2

Gruppo A1: Danimarca, Germania, Repubblica d’Irlanda, Svezia
Gruppo A2: Inghilterra, ITALIA, Croazia, Turchia (si gioca in Croazia dal 13 al 19 marzo)
Gruppo A3: Finlandia, Cechia, Romania, Lettonia
Gruppo A4: Francia, Austria, Serbia, Islanda
Gruppo A5: Svizzera, Norvegia, Scozia, Grecia
Gruppo A6: Spagna, Portogallo, Ungheria, Kosovo
Gruppo A7: Paesi Bassi (campione in carica), Polonia, Slovacchia, Galles

Fase finale: 4-17 maggio in Irlanda del Nord, qualificante per il Mondiale Under 17 in Marocco

Lucia Di Guglielmo vicina all’addio alla Roma: la NWSL è alla finestra

Photo Credit: Emanuele Colombo - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Galeotte furono Sofia Cantore e Lisa Boattin: secondo le ultime indiscrezioni di mercato da parte di Miriana Cardinale e Mauro Munno, pare ormai vicinissimo l’addio di Lucia Di Guglielmo alla Roma. La calciatrice sarebbe infatti pronta a lasciare la squadra capitolina, con cui ha vinto i trofei sotto la guida di Mister Spugna, per dare inizio a un nuovo percorso professionale negli Stati Uniti, in National Women’s Soccer League.

Munno e Cardinale affermano che la numero 3 giallorossa avrebbe di fronte a sé due possibili scelte – una delle quali è prevalente – : da una parte, ci sarebbe la Women’s Super League inglese, dove l’ex compagna Elena Linari sta facendo molto bene, ma è una pista che si può ritenere meno battuta e in procinto di raffreddarsi molto presto; dall’altra, invece, le si sarebbero aperte le porte del campionato statunitense, quello che ha già strappato alla Serie A le già citate giocatrici (ormai ex) della Juventus Women.

In pole per aggiudicarsi la talentuosa ed esperta macchina da guerra della retroguardia con il fiuto per il gol ci sarebbe il San Diego Wave, la squadra che ha accolto e condotto Alex Morgan verso la chiusura della sua carriera, e che al momento continua a essere legata all’ex calciatrice. Alla guida delle californiana c’è Jonas Eidevall, prima tecnico dell’Arsenal, che ha disputato con la sua Onda una stagione cominciata benissimo e con un pochino di rimorso per come si è invece conclusa.

Nelle ultime finestre di mercato la squadra californiana ha salutato delle giocatrici importantissime per il suo gioco e per il valore della rosa, quali Naomi Girma, che ha lasciato gli States per vestire la maglia del Chelsea, e il San Diego Wave si è ritrovato con un mastodontico buco in retroguardia che, forse, non è stato del tutto sanato. Una giocatrice del calibro di Lucia Di Guglielmo potrebbe rivelarsi la scelta vincente: è nella sua maturità calcistica, ha esperienza, continua a disputare match di altissimo livello, sarebbe capace di inserirsi bene in un progetto e in un campionato in cui la versatilità copre un ruolo fondamentale. Inoltre, Di Guglielmo sa essere sia tecnica, sia fisica, ed è un aspetto su cui la NWSL insiste molto al momento di scegliere nuovi innesti. In poche parole, salgono di ora in ora le possibilità che la calciatrice parta nella finestra di gennaio, benché la giocatrice della Nazionale italiana abbia da poco rinnovato con la Roma.

Non si sa ancora se e quando avverrà la partenza della calciatrice, ma è ovvio che una ghiotta occasione del genere possa allettarla e non poco. Alla Roma, a questo punto, servirebbe maggiormente una cessione per fare cassa e muoversi sul mercato che non una perdita di una calciatrice così forte e determinante a parametro zero.

Luca Polito, responsabile del settore giovanile del Trastevere: “Quando vedi una ragazza giocare a pallone, sei sicuro che ami questo sport”

Photo Credit: Trastevere Calcio Women

Un settore giovanile che crede fermamente nelle giovani calciatrici è un punto di forza che si sta affermando in buona parte delle Società calcistiche italiane sia di Serie A, sia di Serie B. Dopo la parabola vittoriosa del Trastevere in Serie C dello scorso anno, il Club romano si è lanciato in una nuova avventura che s’inserisce nella scelta di dare spazio alle giovani calciatrici: il Trastevere ha dato vita al suo settore giovanile, al suo anno di debutto nel panorama calcistico italiano.

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ha avuto il piacere di intervistare il Responsabile, Luca Polito. In carica dallo scorso luglio dopo aver conseguito l’abilitazione per Direttore Sportivo della FIGC, Polito si occupa direttamente del settore giovanile trasteverino e l’osserva mentre cresce e inserisce calciatrici volenterose e ambiziose all’interno del proprio organico: «Mi sono unito al Trastevere come responsabile del settore giovanile femminile. Il nostro motto recita anche “insieme”, c’è un fortissimo senso di appartenenza e di squadra, che noi crediamo essere fondamentale per competere in ogni tipo di sport. Sono stato accolto benissimo e messo nelle condizioni di lavorare bene con le mie idee, e dando spazio ai giovani con figure che riescono a essere empatiche», ed è proprio l’empatia uno dei perni attorno cui ruota la filosofia del Trastevere e che Polito cita a più riprese nel corso dell’intervista.

Come detto poc’anzi, le Leonesse possono competere anche in categorie che sottostanno alla prima squadra soltanto da quest’anno, ma il progetto è nei pensieri e nelle intenzioni della Società da tempo: «Il settore giovanile è all’anno zero, ci sono tantissime cose da vedere e imparare e, soprattutto, creare un ambiente dove tutti stiano bene e crescere richiede tanto tempo. Per tutti questi anni il Trastevere ha avuto solo la Prima Squadra femminile guidata da Claudio Ciferri, che mediamente è sempre stata tra le più giovani, se non la più giovane, del campionato e perfetta per quelle che sono delle costanti al Trastevere, quindi ambizione, senso di appartenenza, entusiasmo. Noi “addetti ai lavori” e le calciatrici ci vediamo con l’immagine di una famiglia», la giovane età delle calciatrici in Prima Squadra ha soltanto fatto da apripista per il settore giovanile dedicato interamente alle ragazze desiderose di indossare la maglia di un Club che nella sua controparte femminile crede molto e che ha pazientemente intessuto la tela che oggi tutti possono ammirare dall’Under 15 in su, fino alla Serie B.

Polito nomina la Prima Squadra, in questo momento impegnata nell’arduo compito di proseguire negli anni a venire il cammino in Serie B, come primo mattone piazzato dalla Società per costruire il muro del settore femminile trasteverino: «L’idea parte tempo fa, ma non si può far nascere da un giorno all’altro, e siamo stati aiutati dai risultati sportivi. Quest’anno la Prima Squadra è riuscita nel grandissimo obiettivo di passare dalla Serie C alla Serie B, quello che si fa è riportare un progetto che si è rivelato vincente e di coniugarlo, con le dovute accortezze, in un settore giovanile. Colui che mi ha insegnato come avere a che fare con le giovani è stato Mister Claudio Ciferri, che è riuscito a ottenere risultati importanti con loro. Essere un Club in Serie B ci aiuta tantissimo dal punto di vista della visibilità, e come posizionamento ci reputano estremamente competitivi e, nella realtà dei fatti, siamo un importante promotore a livello locale», perché promuovere questo movimento è fondamentale affinché questo cresca, e per farlo si deve partire a livello locale.

«Ci sono tante difficoltà nel fondare un settore giovanile femminile, specialmente per Società come il Trastevere, che da anni è affermata a livello importante nel maschile, perché servono spazi, spogliatoi, uno Staff competente», ed è sulla formazione e la competenza dello Staff che Polito si sofferma con l’occhio critico ed esperto di una persona che attribuisce grande responsabilità al proprio lavoro: «specialmente quando si lavora con le giovani calciatrici, lo Staff deve essere competente non solo dal punto di vista tecnico-tattico, ma deve saperci fare con le giovani: dev’essere calmo, avere una grande sensibilità ed essere empatico con le ragazze, perché loro in campo possono anche portarsi i problemi che non sono afferenti alla parte sportiva. Magari hanno preso un brutto voto a scuola, a volte litigano con le amiche, a volte ci sono tensioni con i genitori perché attraversano una fase ribelle, e il nostro lavoro non è soltanto quello di aiutarle nel gioco del calcio, ma è anche quello di formarle alla vita, perché lo sport è disciplina, rispetto, sacrificio ed essere squadra, e questo a loro dà tanto», il Trastevere reputa l’empatia e la bravura del suo Staff nel cogliere le sfumature caratteriali delle singole atlete il cuore pulsante del settore giovanile, che forma le ragazzine non soltanto dal punto di vista sportivo.

«Le ragazze pensano tanto, sono molto ansiose, hanno tanta paura di sfigurare davanti alle compagne, magari se fanno una giocata rischiosa e non riescono a servire le compagne questo le carica di ansia, perché hanno una determinata sensibilità e questa cosa la soffrono. Quando si riesce a creare un gruppo squadra forte, invece, la loro ansia diventa forza. Ogni calciatrice ha il suo cuore, il suo carattere e la sua testa e la gestione del gruppo dev’essere personalizzata: solo così vedono che diamo loro tempo e disponibilità», un altro aspetto essenziale è tenere in considerazione l’ansia da prestazione e, in primis, il carattere della singola calciatrice, che non deve sentirsi in un meccanismo che le crea ansia, bensì in un gruppo squadra in grado di espletarne la forza e di massimizzarne le caratteristiche personali.

Quello del settore giovanile femminile del Trastevere «è un progetto che mette al centro le giovani atlete. Una ragazza ha rispetto se sa che c’è fiducia e che siamo lì per lei, a supportarla e aiutarla. Abbiamo uno Staff tecnico – Mister, preparatori atletici, la team manager, io – e loro devono vedere che ci sono tante persone attorno, pronte ad avere un dialogo con loro e a sostenerle nei loro problemi: le ragazze devono essere capite, e tutte devono avere una chance e una persona a cui rivolgersi, bisogna essere autentici e trasparenti», l’autenticità e la trasparenza dello Staff e delle calciatrici stesse creano un ambiente pregno di entusiasmo, gioia al momento di scendere in campo e capacità di mettere da parte le proprie ansie per dare tutto il possibile con la maglia delle Leonesse.

Polito ha ben chiaro quello che è il suo ruolo da Responsabile del Settore Giovanile: «Il mio ruolo è quello di supportare le ragazze, teniamo conto della parte calcistica perché le ragazze sono al Trastevere per giocare a calcio e sta a noi riuscire a permettere loro di crescere, di proiettarle in avanti e di dare loro qualcosa in più, ma teniamo conto anche di farle divertire: le ragazze devono avere il piacere di giocare da noi. Vogliamo aiutare questo movimento, che è meraviglioso, ma ha bisogno dell’aiuto da parte di tutti, quindi dobbiamo essere promotori del calcio femminile. Basta essere coerenti internamente, ben organizzati, rispettare le premesse fatte. Noi abbiamo fatto sapere che avremmo fatto questo settore giovanile femminile, e le ragazze avevano il piacere di unirsi a noi perché la nostra Prima Squadra ha fatto bene.»

«Le nostre categorie sono: Under15, Under17 e Primavera. Siamo felici di poter lavorare dall’anno zero con tutte queste ragazze che ci danno soddisfazioni. Cerchiamo di capire le loro necessità, e dopo una partita chiediamo loro di dirci eventuali difficoltà, se sono felici, dove si può migliorare, e si chiedono pareri anche sugli allenamenti, amano essere coinvolte: le facciamo partecipi della loro crescita. Anche i genitori sono importanti, ci affidano le loro figlie e in tutti i casi ascoltiamo e assecondiamo le ragazze quando hanno bisogno, siamo anche dei formatori e i genitori devono fidarsi di noi», anche se le categorie che s’incasellano al di sotto della Prima Squadra non comprendono ancora le bambine il lavoro che la Società sta portando avanti è meticoloso e improntato sulla centralità dell’empatia e delle ragazze e delle rispettive famiglie, che vedono nel Trastevere l’ambiente giusto in cui veder crescere le loro figlie, atlete, persone.

«Facciamo scouting perché siamo ambiziosi e possiamo permettere a ragazze di Società minori di avere una chance nella nostra, come a nostra volta siamo felici se delle nostre giovani atlete riescono a militare in Società più blasonate. Il nostro lavoro è far crescere le ragazze, indipendentemente se restano o meno: il mio compito è valorizzarle e farle crescere il più possibile, se vanno in qualche Società più blasonata vuol dire che abbiamo fatto bene il nostro lavoro. Fino ad oggi sono state le ragazze ad approcciare la nostra Realtà, è uno “scouting di circostanza” che non organizziamo», ciò che sottostà all’impegno della Società non è andare alla ricerca di talenti al di fuori, quanto far crescere e dare valore alle ragazze che fanno già parte dell’organico amaranto. Ciononostante, lo scouting e la partenza di una Leonessa alla volta di un’altra Società sono aspetti essenziali che la Società tiene sempre sott’occhio.

«Pensiamo a valorizzare le nostre calciatrici, vogliamo insegnare alle ragazze a giocare a calcio o ad aiutarle a migliorare, facendo capire l’importanza dell’allenamento senza però ostacolare la loro vita. Grazie alla nostra visibilità e al giudizio esterno attraverso il lavoro svolto negli anni siamo stati cercati da molte giovani atlete. Vediamo che quelli che sono i paletti che la Proprietà della Società – il Presidente Pier Luigi Betturri, il Direttore Generale Flavio Betturri o il Responsabile del Settore Femminile Claudio Ciferri coadiuvato da Flaminia Lombardozzi – sono stati trasmessi alla perfezione, quel senso di famiglia, di appartenenza e di squadra li rivedo ogni giorno», far nascere una vera e propria famiglia comprendente le ragazze e tutto lo Staff, nonché la dirigenza stessa, getta le basi per un settore solido che può soltanto evolversi con il tempo.

«Quando le atlete entrano nel campo da calcio, noi diciamo loro di “sentirsi calciatrici”, e le dobbiamo aiutare a diventarle. Ce ne sono alcune che hanno approcciato il mondo del calcio per divertirsi, e per noi vuol dire che non solo i talenti giocano a calcio: è una cosa che ci deve interessare, perché dobbiamo valorizzare anche coloro che non hanno il sogno di fare la calciatrice. Diciamo loro che è un sogno difficile, ma nessuno può dire a una calciatrice che fa male a inseguire quel sogno, perché sarà il futuro a dirle se ci riuscirà. Lo sport è bello quando non ci sono rammarichi e pentimenti, sognare è una cosa bella che arricchisce la vita, anche se è difficile. Lavoriamo e ci dobbiamo godere il viaggio, fare amicizie, divertirci e gioire insieme; lo sport costruisce doti per la vita personale, come la resilienza, importante anche sul lavoro, perché è una scuola alla vita, e serve approcciarlo con enfasi e determinazione, energia e vitalità», non per forza una ragazza che sceglie di indossare la maglia del Trastevere deve sentirsi in obbligo di puntare in alto, perché lo sport va ben oltre la semplice competitività di una squadre nei tornei.

Diventare una calciatrice che è valorizzata dalla propria Società è sinonimo di concedere a ognuna il giusto tempo affinché possa percorrere – facendo riferimento a una metafora utilizzata da Polito – i gradini che si sente di poter fare, piano dopo piano, per arrivare in cima al palazzo; importante è, quindi, non mettere nessuno in difficoltà: «Le ragazze non vanno messe in difficoltà, è importante non fare salti prematuri. Le ragazze si responsabilizzano tanto se sbagliano un rigore, ma sbagliare fa parte del calcio, e quello che bisogna fare è dare entusiasmo nella categoria. Se una ragazza, per esempio, milita nell’Under15 femminile, la prima cosa da fare con quella squadra è cercare di dare entusiasmo, insegnare il rispetto dello spogliatoio e dello Staff – che si deve guadagnare il rispetto delle atlete per far sì che si fidino nel breve, nel medio e nel lungo termine con la trasparenza – , e quindi devono buttarsi. Le ragazze che spiccano e che sono più pronte, che spesso sono anche energia positiva per lo spogliatoio, vengono premiate», ed è solo quando una calciatrice ha dimostrato che può provare a inserirsi nella categoria immediatamente successiva che le viene dato spazio, senza appunto bruciare le tappe.

L’aspetto del “bruciare le tappe”, in particolare nello sport, è un’arma a doppio taglio che spesso condanna una calciatrice (o qualsiasi atleta) a essere con tutti i riflettori puntati addosso e una carica d’ansia non indifferente. Ciò che si pone di fare il Trastevere, in tal senso, è di far sprigionare il talento e il potenziale alla singola calciatrice senza metterle fretta o alcun tipo di pressione: «Una Leonessa del Trastevere dev’essere premiata per i suoi meriti sportivi dandole la possibilità di allenarsi sporadicamente con la categoria superiore, una ragazza dell’Under 15 che si allena nell’Under 17 è considerata decisiva dallo Staff nella categoria e le si fa fare un allenamento in più, una volta che prende le misure magari diventa fisso, e così facendo non sente più che sono due palazzi separati da una porta alla quale lei si affaccia, stringe amicizie e si vede come si integra per dare vita a un passaggio graduale senza dimenticare l’apporto che c’è nella categoria sottostante. Il salto di categoria dev’essere gestito in maniera graduale, con dei piccoli gradini che si superano per evitare di mettere tensione, e per valorizzare bisogna eliminare il concetto di “se spreco quest’occasione sono finita”, perché ce ne sarà un’altra, e poi un’altra, dipende da quanto velocemente sali tu i gradini, bisogna far capire loro che c’è sempre un domani, e che se non colgo l’occasione sono ‘bruciata’. I top player che fanno gol in una finale lo fanno nell’ennesima finale, non all’esordio, bisogna dare tempo e fiducia alle ragazze», il passaggio graduale da una categoria a quella successiva costruisce fiducia in se stesse da parte delle calciatrici e non le carica di aspettativa, che di certo diventerebbe dannosa anche in vista del futuro.

Polito sa, inoltre, che il pregiudizio è spesso uno dei fattori che condizionano le ragazzine, che si sentono spesso insicure e rinunciano al calcio. Quando, però, le giovani atlete riescono a sbarazzarsi del giudizio degli altri e scendono in campo, tirano fuori la vera autenticità di questo sport, che nel maschile si sta un po’ perdendo e non vede lo stesso impegno, la stessa passione, la stessa dedizione: «Per una ragazza giocare a calcio è più difficile che per i maschi, e quando vedi una ragazza giocare a pallone, sei sicuro che veramente ama questo sport. Come responsabile del settore giovanile femminile mi ritengo fortunato, sono veramente grato a chi mi ha convinto di abbracciare il calcio femminile perché si respira la passione vera in un campo da calcio, le ragazze hanno questa capacità di trasportarti e di coinvolgerti emotivamente perché si vogliono bene e amano questo sport. Assorbono tutto, ti ascoltano, sembra che vadano in guerra per te, e ci danno queste soddisfazioni settimanalmente.»

Autenticità, trasparenza, rispetto, divertimento, empatia, fiducia, promozione del calcio femminile: queste sono le parole che meglio descrivono gli obiettivi che il Trastevere si pone e tenta di perseguire nella sua quotidianità con le giovani calciatrici che scelgono di difenderne i colori nelle rispettive categorie. Luca Polito, però, non si pone obiettivi a lungo termine, perché ciò che conta è altro: «Al futuro non ci pensiamo, ci godiamo il presente e lavoriamo bene ora. Nel settore giovanile quello che conta è valorizzare, il lavoro che facciamo richiede un impegno mentale e fisico massimizzato nel presente per cogliere i frutti nel futuro. Domani dobbiamo riconfermarci e superarci, e dopodomani ulteriormente, per me il futuro non è altro che il risultato di “tutti i domani”, la somma di tutti i presenti fa il futuro, e noi pensiamo al presente.»

Si ringraziano Luca Polito, la Responsabile del Settore femminile Flaminia Lombardozzi e il Trastevere per la chiacchierata, il tempo e la disponibilità.

Luca Rossettini analizza la Champions: “Non possiamo competere con le big, ma la Champions ci ha dato esperienza”

Photo Credit: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano
Al termine di Chelsea-Roma, Luca Rossettini ha parlato ai media del Club.

Ecco cosa ha detto il nostro coach.


Un risultato molto pesante anche per quello che si è visto in campo, perché la Roma aveva iniziato con il piglio giusto questa partita.

“Sí, avevo chiesto coraggio e personalità. Penso che ci abbiamo provato: abbiamo avuto anche delle buone transizioni. Purtroppo continua a essere un nostro difetto: creiamo delle opportunità, ma ci manca quella cattiveria, quel cinismo necessario per sbloccare le partite, qualità che le squadre di questo livello hanno. L’autogol chiaramente ha indirizzato la gara, ma le ragazze avevano iniziato tenendo bene il campo.

Abbiamo provato anche una soluzione nuova con Giulia Dragoni, che veniva dentro al campo a creare spazi: da questo punto di vista ho avuto alcune risposte positive. È chiaro che non possiamo essere contenti del risultato, ma dobbiamo anche fare un esame di coscienza e capire che la nostra Champions League ci sta dicendo che, a questo livello, oggi non possiamo competere”.

L’aritmetica ci condanna a chiudere qui il percorso in Champions. Resta una partita, quella con il St. Polten in casa. Sicuramente l’obiettivo può essere quello di cercare la vittoria.

“Penso che, se non c’è la voglia di riscattare un risultato del genere davanti al nostro pubblico, allora c’è un grande problema. Mi fido della voglia di rivalsa delle ragazze: non si può pensare che non ci sia un po’ di sano orgoglio da tirare fuori. Rappresentiamo la Roma, un club importante, e vogliamo assolutamente conquistare la nostra prima vittoria in questa competizione.

È stato difficile per noi anche qualificarci: già il turno con lo Sporting Lisbona è stato tirato. Abbiamo raggiunto questo girone con fatica e ci siamo rese conto che, contro le squadre di prima fascia, oggi non possiamo competere. La Società farà le sue riflessioni e cercheremo di lavorare continuamente, aumentando le conoscenze delle ragazze. Anche se la Champions ci ha dato dei dispiaceri, ha sicuramente portato esperienza alle ragazze, che sono giovani: hanno un talento che va sicuramente coltivato”.

E ora testa alla partita con la Ternana.

“Sì, ora dobbiamo recuperare le energie e prepararci al campionato. Le ragazze stanno tirando la carretta con il massimo dell’impegno, non si tirano mai indietro. Gli infortuni importanti che abbiamo avuto le costringono a un lavoro extra: giocare ogni tre giorni a questo livello non è facile.

Continuare a ottenere risultati in Serie A non è affatto scontato, e chi lo pensa sbaglia di grosso. Recuperiamo e poi prepareremo la prossima sfida con ancora più cattiveria.”

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