Nelle scorse settimane il comunicato del Giudice Sportivo Giuseppe Lavigna, in collaborazione del Rappresentante A.I.A. Romano Caltagirone, non ha omologato la gara tra Sambenedettese e Portogruaro, valida per il girone B di Serie C e vinta dalle venete per 0-2. Dopo aver letto il referto dell’arbitro, relativo alla gara, gli organi competenti hanno riscontrato che il match è stata disputato in un luogo e campo differente rispetto a quello nel quale si sarebbe dovuta svolgere la partita e per il quale era stata autorizzata.
Entrambe le formazioni, multate con 1000 euro di ammenda, si sono viste inflitte, cosi, la sconfitta gara a tavolino con il punteggio di 0-3 oltre ad un punto di penalizzazione in classifica.
Nelle ore scorse, tramite i canali del club,8 il Responsabile del Portogruaro Calcio Femminile Giorgio Furlanis non ha nascosto la delusione della società granata affermando: “Preso atto della decisione, non posso esprimere tutta la mia totale amarezza per questa sentenza che condanna e vanifica l’impegno delle mie ragazze ed i tantissimi sforzi, anche economici, che tutti noi facciamo per sostenere il calcio femminile. Cercherò di dare ugualmente stimolo giusto alle mie ragazze per conquistare la salvezza in serie C . il Vostro contributo è importante, Venite al Mecchia a tifare il Portogruaro Calcio Femminile”.
Il Sassuolosièimpostosul Pomigliano per 2-0, conquistando così la terza vittoria in tre gare della PouleSalvezza di Serie A, vedendo sempre più vicina la permanenza nella massima serie.
La squadra ora ha tre settimane di pausa, sia per le vacanze di Pasqua e delle Nazionali che per il turno di riposo che osserverà nella quarta giornata della seconda fase del campionato.
Tuttavia, la Serie A ha avuto la possibilità, grazie al club neroverde, di ritrovare un’attaccante capace di segnare in qualsiasi momento: stiamo parlando di DanielaSabatino, attaccante classe ‘85 con esperienze a Brescia, Milan e Fiorentina, oltre ad essere una delle pedine della Nazionale (infatti, con la Azzurre ha messo a referto trentadue reti in settanta presenze) la quale a gennaio ha deciso di tornare a vestire la maglia sassolese a distanza di tre anni, e la scelta è stata pressoché azzeccata, dato che in sette partite ha segnato quattro gol.
La nostra Redazione ha avuto il piacere di raggiungere Daniela e di risponderci ad alcune domande.
Daniela cos’è per te il calcio? «Il calcio per me è tutto: è vita e gioia. Senza calcio non riesco a vedermi. Fin da bambina ho cercato sempre un professionista: negli anni ho cercato di fare di tutto per arrivare ad altissimi livelli e togliermi più soddisfazioni possibili».
Quando hai cominciato a capire che il pallone sarebbe diventato il tuo “migliore amico”? «Mia mamma mi vedeva sempre col pallone tra le mie braccia, perché non giocavo con nessun altro giocattolo. I miei genitori mi compravano le Barbie e altri tipi di giocattoli, ma mi vedevano felice solo con la palla».
Essendo un’attaccante, cosa vuol dire per te realizzare una rete? «Realizzare una rete di aiutare la squadra a vincere partite o a vincere trofei».
Qual è il gol che ti ha dato più emozioni? «Per fortuna ne ho tanti di reti, come quello segnato col Brescia che ci ha permesso di vincere la Supercoppa contro il Bardolino oppure quello con la Fiorentina all’ultimo secondo allo Slavia Praga che ci ha portato agli ottavi di Champions. Spero comunque di realizzare ancora di gol».
Daniela Sabatino ha vestito la maglia del Brescia dal 2011 al 2018, indossando 128 volte la divisa biancazzurra e realizzando 162 marcature (Photo Credit: Zanardelli – Pagina Facebook Acf Brescia Calcio Femminile)
Nella tua carriera calcistica c’è stato un anno in cui sei andata in Svizzera, dove hai giocato col Rapid Lugano nella stagione 2005/06. Cosa ti ha lasciato questa prima, e fino ad ora unica, esperienza all’estero? «Sono andata al Lugano perché dovevo svincolarmi da un’altra società, e quindi ho scelto di andare all’estero. Il mio rimpianto è stato quello di non aver avuto il coraggio di fare altre esperienze fuori dall’Italia».
Da pochi mesi sei al Sassuolo, e con questa maglia hai fatto parte nell’annata 2019/20. Perché hai deciso di rindossare la divisa neroverde? «Ho scelto il Sassuolo perché, nonostante l’età, ho ancora voglia di giocare, di divertirmi e di dimostrare ancora il mio valore. Conoscevo il mister e le ragazze, mi hanno dato questa opportunità, e sono felice di essere qua».
La scelta di tornare al Sassuolo si sta rivelando azzeccata, dato che in sette partite hai già messo a refertoquattro gol… «Abbiamo un obiettivo importante che è quello della salvezza, perciò sto cercando di mettermi a disposizione della squadra per fare pi gol e raggiungere al più presto possibile questo risultato».
Parliamo della gara vinta domenica contro il Pomigliano. Dove sono arrivati, secondo te, questi tre punti? «Noi sappiamo benissimo che dovevamo affrontare otto finali e vogliamo vincerle tutte. Contro il Pomigliano abbiamo espresso il nostro gioco e, con pazienza, abbiamo messo in campo quanto fatto durante la settimana».
Adesso ci sono tre settimane di pausa, dovuta alle vacanze pasquali, agli impegni delle Nazionali e al turno di riposo che avrà il Sassuolo nel quarto turno di campionato. Quanto incideranno, per la squadra, questi ventuno giorni di sosta? «Io spero non incidano tantissimo. Dispiace dover restare ferme tutto questo tempo, ma dobbiamo prepararci al meglio per cercare di vincere le ultima quattro finali».
Daniela Sabatino ha segnato 17 reti in 22 partite giocate nell’unica stagione col Milan datata 2018/19 (Photo Credit: Fabrizio Brioschi)
Anche perché tra ventuno giorni il Sassuolo andrà sul campo del Como. Che gara possiamo aspettarci? «Il Como, in casa, esprime un bel gioco. Ha tantissime giovani di prospettiva. Sono agguerrite e cercheranno di vincere, ma avranno davanti un Sassuolo che vorrà fare più punti possibili».
Che idea ti sei fatta sul format adottato quest’anno per la Serie A? «È un format nuovo fatto per alzare il livello competitivo della Serie A, che ti permette di affrontare tutte le partite e decidere chi vincere lo scudetto e chi rimanere nel massimo campionato».
Qual è la squadra di A che ti ha colpito di più fino a questo momento? E quella che ti ha sorpreso di meno? «Mi ha colpito la Roma, perché esprime il miglior calcio, infatti si è visto nella doppia gara di Champions contro il Barcellona, dove ha fatto bene, soprattutto all’andata hanno avuto occasioni per pareggiare, e anche al Camp Nou ha provato a giocarsela, ma sappiamo tutti che il Barça è una squadra fortissima. Forse, in negativo, posso dire l’Inter, perché pensavo avesse più possibilità di andare in Champions».
Chi può vincere lo scudetto? «Secondo me solo la Roma può perdere lo scudetto, anche perché ha otto punti di vantaggio sulla Juventus…».
Nel tuo percorso calcistico ci sono state Fiorentina e Milan. Cosa ti hanno dato queste due squadre? Credi che entrambe le formazioni possano ancora dire la loro nella Poule Scudetto? «Il Milan mi ha dato l’opportunità di indossare la maglia di cui sono tifosa e di avere il nove di Pippo Inzaghi che è il mio idolo. Invece, con la Fiorentina, mi ha ridato la possibilità di giocare ancora in Champions e di crescere. Sono contenta di aver fatto bene sia a Milano che a Firenze. Difficilmente le due squadre possano ancora dire la loro nella Poule Scudetto, anche se nel calcio tutto è possibile».
Daniela Sabatino ha vestito la maglia della Fiorentina dal 2020 a gennaio di quest’anno, siglando 32 gol in 72 presenze con la maglia Viola (Photo Credit: Fabio Vanzi)
Restiamo sempre in tema ex squadre, e non possiamo non parlare dei tuoi anni passati al Brescia, dove in otto anni hai vinto due scudetti, quattro Coppe Italia, quattro Supercoppe e altrettante partecipazioni alla Champions. Cosa è stato per te far parte di questo club? «È stato un privilegio e un onore. Sono contenta di aver trascorso otto anni indimenticabili col Brescia, perché mi ha fatto crescere e mi ha fatto capire quello che volevo essere sin da piccola, ovvero la calciatrice a tutti gli effetti. Ho conosciuto persone meravigliose con sui mi sento tutt’ora».
Rimanendo ancora in tema Brescia, la squadra si trova all’ottavo posto della Serie B. Pensi che le Leonesse riusciranno a terminare nel migliore dei modi questa stagione? «Me lo auguro. Una piazza come Brescia deve tornare in Serie A».
Passiamo al capitolo Nazionale, dove tu hai giocato settanta partite e hai gonfiato la rete per trentadue volte. Qual è il gol segnato con le Azzurre che ti piacerebbe ricordare? «Quello contro la Svezia agli Europei nel 2017: ho ricevuto palla da Linda Tucceri e ho fatto un pallonetto al volo. È stato un gol veramente bello, anche se ero felice a metà, perché eravamo già fuori dalla fase a gironi del torneo».
L’Italia, negli ultimi mesi, sta faticando molto in termini di risultati e di prestazioni, escludendo le gare con Moldavia e Romania che hanno permesso alla Nazionale di andare ancora una volta al Mondiale. Cosa deve fare la squadra per uscire da questo momento di difficoltà? «Bisogna ricompattarsi e di ritrovare lo spirito che c’ha contraddistinto al Mondiale del 2019. Tanti si aspettavano un’Italia che potesse dire la sua all’Europeo in termini di risultati e di prestazioni. Non è semplice affrontare realtà che investono da tanto tempo nel calcio femminile. Io mi auguro che si possa ritrovare quell’entusiasmo di quattro anni fa».
Daniela Sabatino ha esordito con la Nazionale il 24 settembre 2005, durante Italia-Ucraina per le qualificazioni al Mondiali del 2007 (Photo Credit: Andrea Amato)
Pensi che l’Italia possa fare bene al Mondiale? «Mi auguro che lo spirito sia diverso, che le ragazze possano giocare con tranquillità e mettere in campo tutto, poi vedremo quale sarà il risultato».
Il professionismo ha fatto bene al calcio femminile italiano? «Sì, anche se mi aspettavo che il professionismo potesse arrivare un po’ prima. Mi auguro che possa essere un punto di partenza, affinché le società maschili possano investire nel calcio femminile ed avvicinare più gente a questo sport».
Com’è la tua vita al di fuori dal rettangolo di gioco? «La mia vita è sempre legata al calcio: se c’è una partita la guardo. Ovvio, nel tempo libero lo voglio passare coi miei amici e con la mia famiglia».
Che obiettivi vorresti raggiungere quest’anno? «Prima di tutto portare il Sassuolo ad una salvezza tranquilla, poi vorrei migliorarmi ancora, di stare bene fisicamente, cercando di fare più gol possibili. Ovviamente, spero di avere una chiamata in Azzurro».
Cosa vuoi dire alle tue compagne del Sassuolo alla ripresa del campionato? «Adesso dobbiamo staccare la spina, ma quando riprendiamo dobbiamo dare tutte il centodieci per cento».
Cosa vorresti dire a Daniela Sabatino di inizio carriera? «Di essere esigente, puntigliosa e divertente».
La Redazione di CalcioFemminileItaliano ringrazia l’USSassuoloCalcio e DanielaSabatino per la disponibilità.
Photo Credit: Camilla Tresso - Vicenza Calcio Femminile
Il Vicenzahasconfitto in rimonta 2-1 il Lumezzane nella ventitreesima giornata del Girone B di Serie C, e ora è al quinto posto con quarantatré punti, frutto di tredici vittorie, quattro pareggi e cinque sconfitte.
Ma torniamo al successo ottenuto dalle vicentine sulle lumezzanesi, perché le biancorosse sono riuscite a ribaltare lo svantaggio iniziale, firmato dalla rossoblù Laura Paris, grazie ai gol di Marta Basso e di AuroraMissiaggia. Quest’ultima è un difensore classe ’98 e, anche in questa stagione, ha deciso di vestire ancora una volta la divisa e la fascia di capitana del Vicenza.
La nostra Redazione ha raggiunto Aurora, che attualmente in campionato ha già messo a referto tre gol, per risponderci ad alcune domande.
Aurora cosa ti ha portato ad indossare, anche per questa stagione, la maglia e la fascia di capitana del Vicenza? «Onestamente non ho mai nemmeno preso in considerazione la questione di cambiare squadra. Vicenza la sento mia, anno dopo anno. La fascetta di capitano è un onore. Come lo è l’essere riconfermata tale da diversi anni».
Parliamo della stagione attuale del Vicenza, dove si trova al quinto posto del Girone B di Serie C. Come valuti il piazzamento della squadra? «Per le potenzialità generali della squadra è un piazzamento beffardo. Abbiamo iniziato non nei miglior dei modi, portandoci dietro la stagione passata. Capendo poi di dovercela lasciare alle spalle siamo ripartire e abbiamo iniziato ad ingranare la marcia. Puntiamo ora a fare il meglio che possiamo».
Delle gare messe in archivio dal in questa Vicenza qual è quella che ti ha lasciato ricordi positivi? E la gara che invece ti verrebbe voglia di tornare in campo? «Diciamo che tutte le vittorie mi hanno lasciato ricordi positivi. Una tra tutte la partita giocata al Menti, peccato sia finita in pareggio. Sicuramente rigiocherei la partita di coppa contro il Venezia».
Parliamo del successo arrivato domenica contro il Lumezzane. Quando hai capito che la squadra avrebbe vinto la partita? «Subito dopo aver subito gol. Nel primo tempo non siamo state brillanti, abbiamo espresso poco gioco. Dopo aver subito il gol c’è stato uno scrollone da parte della squadra. Una grinta allucinante».
Tu, nella gara contro il Lume, sei stata decisiva, visto che hai segnato il gol-vittoria. Quanto è valso, per te segnare questa rete? «Nel mio piccolo cerco ad ogni partita di essere d’aiuto per la squadra. Ovviamente segnare il gol vittoria mi rende felice. Ogni passo che muovo all’interno del campo è e sarà per la squadra».
Con la marcatura arrivata contro il Lumezzane porti a quota tre gol in questa stagione. Quanto ti soddisfa questo score? «Diciamo che il gol non è la mia prerogativa. Nasco difensore centrale quindi prediligo il difendere ma spesso quest’anno mi è capitato di giocare da mediano. Tre gol non sono male, vediamo se ne arriveranno altri».
Il campionato si ferma per le vacanze pasquali, ma non per il Vicenza che, domani, ospiterà il Padova nel recupero della ventiduesima giornata. Cosa ci possiamo aspettare da questa partita? «Sarà una partita agguerrita. È pur sempre un derby! Noi cercheremo di scendere in campo con la grinta e la mentalità giuste. Dobbiamo stare tranquille, esprimere ed imporre il nostro gioco».
Qual è la squadra del Girone B di Serie C che ti sta sorprendendo in positivo in questo momento? «Sicuramente il Bologna. È primo in classifica e merita la promozione nel campionato cadetto. È una squadra solida con buone basi per fare bene nei prossimi anni».
Il professionismo può dare una svolta alla crescita del calcio femminile italiano? «Sicuramente sì. Il movimento del calcio femminile italiano si sta espandendo bene».
Cosa ti aspetti dal tuo 2023? «A livello calcistico spero di finire nel migliore dei modi la stagione. Anche se la promozione ce la siamo fatte sfuggire dalle mani, abbiamo altri obiettivi su cui stiamo lavorando».
Cosa vuoi dire, da capitana del Vicenza, alle tue compagne in vista della ripartenza del campionato? «C’è poco da dire alle ragazze: prima di ogni partita chiedo di usare la testa e di aiutarci, siamo una squadra e dobbiamo giocare come tale. Possiamo arrivare distanti, basta volerlo e lavorare per far sì che presto accada».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Vicenza Calcio Femminile e Aurora Missiaggia per la disponibilità.
Big match in Via Vermigli con le biancoscudate che ospitano il Bologna, testa di serie. Partono subito fortissimo le ospiti che impongono fin dalle prima battute ritmi serrati e giro palla ad alta intensità. Il Padova è ben disposto in campo, interrompe e riparte con giocate di qualità.
La prima occasione arriva al quarto d’ora con un bel tiro da fuori area delle emiliane che esce di poco alla sinistra di Rolfini. È il Padova tuttavia che al 24esimo si porta in vantaggio su rigore: su buona combinazione Servetto – Dal Fra, il terzino padovano viene atterrata in area e il direttore concede il calcio dagli 11 metri. Dal dischetto va Michelon che non sbaglia e porta il Padova in vantaggio. Il Bologna subisce il contraccolpo ma reagisce a distanza di 4 minuti. Da destra arriva la giusta imbucata per la punta che controlla in area e incrocia sul palo opposto per il gol del pari. Ancora il Bologna non perdona al 37esimo, gran giocata di Gelmetti che sfugge alla marcatura della retroguardia biancoscudata e ben servita porta avanti le ospiti di pallonetto.
Si chiude così il primo tempo, ben giocato da entrambe le compagini. La ripresa si apre con Rolfini protagonista dopo 2 minuti, cross dalla tre quarti per la punta che a due passi trova la deviazione di testa ma l’estremo difensore padovano si oppone di gran riflesso. Ancora Bologna minaccioso all’ottavo con traversone teso da sinistra che attraversa tutta l’area di rigore, l’attaccante sul secondo palo di piatto apre troppo e il tutto non si concretizza.
All’11esimo fuori Dal Fra per Spinelli sul fronte offensivo, al quarto d’ora fuori Zoppi per Mele sulla linea mediana. Alla mezz’ora ultima tornata di cambi con Gallinaro e Callegaro per Servetto e Lovato. Al 37esimo occasionissima Padova da corner: in battuta Spinelli disegna un’insidiosa traiettoria, Biasiolo impatta di testa ma sulla linea il difensore ospite respinge in extremis salvando il vantaggio.
Ormai allo scadere Rizzioli si immola spendendo il fallo da ultimo uomo su ripartenza pericolosa del Bologna, l’espulsione è corretta e il Padova rimane in 10. Dalla punizione che ne deriva Rolfini vola sul palo coperto dalla barriera confermandosi sul pezzo fino allo scadere. Si chiude così la gara con una sconfitta per le biancoscudate che cedono il passo ad un Bologna che meritatamente guida la classifica. Buona la prestazione di Fabbruccio e compagne che danno filo da torcere alle ospiti fino allo scadere. Prossimo appuntamento ora per il sempre atteso derby in trasferta a Vicenza.
La Nazionale Femminile scende in campo per sostenere #UnitiDagliStessiColori, la campagna promossa dalla FIGC con il coinvolgimento di tutto il mondo del calcio italiano per far fronte comune contro la discriminazione.
Dal ritiro di Coverciano, dove stanno preparando l’amichevole con la Colombia in programma martedì 11 aprile alle ore 16.30 allo stadio Tre Fontane di Roma (trasmessa in diretta su figc.it, sul canale YouTube della Figc e sulle pagine Facebook e Twitter della Nazionale), le Azzurre hanno voluto rilanciare il messaggio dell’iniziativa – realizzata nel 2022 e rinnovata anche quest’anno – alla quale hanno aderito Leghe (Lega Serie A, Lega Serie B, Lega Pro e Lega Nazionale Dilettanti), Componenti Tecniche (Assocalciatori e Associazione Italiana Allenatori di Calcio), Associazione Italiana Arbitri, Settori (Settore Giovanile e Scolastico e Settore Tecnico) e Divisioni (Divisione Calcio Femminile e Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale).
La campagna è parte integrante del Piano Antidiscriminazione FIGC, lanciato a inizio 2022, che ha visto l’istituzione del primo Tavolo di Lavoro contro la Discriminazione. Il progetto, che vede come partner istituzionale UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri) ed è stato realizzato con il contributo UEFA HatTrick FSR (Football and Social Responsibility), nasce dalla volontà della Federazione di dare un segnale forte, coerente e coeso per combattere la discriminazione e promuovere l’inclusione.
Attraverso l’utilizzo della quadricromia dei colori CMYK (ciano, magenta, giallo e nero) il concept #UnitiDagliStessiColori, ideato dall’agenzia Independent Ideas (Publicis Groupe), racconta le diverse etnie da un nuovo punto di vista, originale e inaspettato: contro le logiche irrazionali della discriminazione, la campagna si avvale dei colori primari dimostrando come ogni tipo di pelle abbia la stessa origine e, di fatto, sia la combinazione degli stessi colori.
In programma ci sono ancora i recuperi di campionato con due sfide in calendario dal 7 al 8 aprile prima di riprendere il prossimo turno di Serie C nel weekend successivo le festività pasquali.
Si comincia oggi con Portogruaro-Meran Women che giocherà alle ore 19.00 (Arbitro Vailati di Crema), a cui seguirà sabato 8 Vicenza-Padova (ore 15.30, Raineri di Como).
Grazie alla vittoria per 4 a 1 contro il CF Pelletterie, la VIP si avvicina di molto al raggiungimento dell’obiettivo stagionale della salvezza. Una gara combattuta a denti stretti dalle nostre ragazze che, nonostante le assenze, hanno saputo guadagnare i tre punti con una grande prestazione di gruppo. Dopo un primo tempo ricco di occasioni che termina sul 2-1, nella seconda metà di gioco la squadra ha saputo imporsi sulle avversarie. Brave ragazze, continuiamo così!
VIP-PELLETTERIE 4-1 (2-1 p.t.) VIP: Carturan, Balardin, Jimenez, A. Salvador, Valenzano, E. Salvador, Scapin, Partele, Bernardelle, Loth, Verdù, Garcia. All. Giorgi
Nonostante l’ottima fase difensiva, la gara contro l’Audace Verona finisce 0-2 per le veronesi. Un risultato che però non sminuisce il lavoro fatto finora dalle nostre ragazze, che hanno saputo dimostrare il loro impegno partita dopo partita, ottenendo non poche soddisfazioni.
Con l’occasione, la società ci tiene a complimentarsi con le ragazze dell’Audace Calcio a 5 per la vittoria del girone B del campionato nazionale Under 19.
La Linkem Res Roma VIII è tornata a vincere, nell’ottava giornata di ritorno del campionato di Serie C – girone C, contro la Roma Calcio Femminile per 2 a 0. La grande protagonista del match è stata la capitana e bandiera della Res Vanessa Nagni (attaccante, classe 1983) che ha segnato due reti: la prima su rigore alla fine del 1° tempo e la seconda con uno splendido pallonetto da fuori area al 64′. La squadra giallorossa allenata da Mister Marco Galletti si è aggiudicata, davanti al suo pubblico alla Linkem Arena, la vittoria del derby romano: i due goal della capitana Nagni e l’ottima prestazione delle padrone di casa hanno condannato la squadra ospite ad un’amara sconfitta.
Grande soddisfazione è stata espressa da Fabrizio Galasso, vice-allenatore e match analyst della Res, attraverso una dichiarazione ufficiale pubblicata sui canali social della squadra. Ecco le sue parole: “Era importante ripartire dopo la sconfitta dell’ultima partita e le ragazze lo hanno fatto con carattere e convinzione contro una squadra preparata che, contro di noi, ha fatto la partita della vita. Andiamo avanti, padrone del nostro destino. Forza RES!”
Il prossimo appuntamento è fissato per giovedì 6 aprile per la sfida (da recuperare) che vedrà impegnata la Res giocare in trasferta contro il Chieti.
Ultima giornata di stagione regolare, fra Cit Turin e Bulé Bellinzago: a dispetto del risultato finale (5-0 in favore della formazione ospite), la festa a fine gara è però per entrambi gli schieramenti. Sia per le “nere” bellinzaghesi, giunte al termine di una cavalcata trionfale con cui hanno vinto il girone A dell’eccellenza piemontese (a fine partita sono state, per questo motivo, premiate dal Delegato regionale del calcio femminile, Michelangelo Notariello), sia per le “tricolori” (maglia bianca, con bande rossoverdi sui fianchi) torinesi, che hanno conquistato il 4° posto finale con annessa qualificazione ai play off (che, dopo l’ultimo posto della passata stagione, vale quanto uno… scudetto).
Sul campo comunale di via Faccioli a Torino (tra l’altro, complimenti alla Femminile Juventus Torino per come, in due sole settimane, ha saputo trasformare il terreno di gioco, ora quasi completamente in erba), a causa della concomitanza di impegni con la prima squadra maschile, mister Fulvio Frisullo ha schierato la Cit Turin con Gindri fra i pali, Milone–Varacalli–Carlevaris–Ziliani in difesa, Bazzano–Lo Presti–Bucci–Seye a centrocampo, Biolatto e Manglaviti in attacco. Sul fronte opposto, Mario Attilio Reggiani, tecnico della Bulé Bellinzago, optava per Monacelli in porta, con una retroguardia formata da Di Piero, Labanca, Segalini e Villarboito, quindi Masciaga, Leveque e Curatitoli sulla mediana, mentre a Gramoni, Veronese e Clerici erano affidate le trame offensive.
In avvio di gara, le padrone di casa si dimostravano subito intraprendenti e mettevano in crisi le ospiti: unico neo, il non riuscire a centrare il bersaglio… Al 2’ era la traversa a negare il gol, sulla punizione di Elena Varacalli, mentre al 4’ era il portiere ospite, Carlotta Monacelli, a deviare in angolo il tiro di Salimata Seye, liberata dalla manovrata combinazione di Giulia Bucci e Martina Manglaviti, e proprio quest’ultima, al 6’, si vedeva ribattere un destro da dentro l’area, al termine di una insistita azione personale.
Forse a causa dell’inattesa giornata di sole intenso (con temperatura elevatasi, per la prima volta dopo l’inverno, sin oltre i 25°), il ritmo aveva però un rallentamento, il Bulé poteva alzare il proprio baricentro ed a sua volta provare ad offendere. Così, grazie alla maggior esperienza delle proprie ragazze, alla prima vera occasione (17’), la compagine novarese sbloccava il risultato: Emilia Veronese faceva praticamente tutto da sola, destreggiandosi bene in area di rigore, liberandosi di due avversarie e battendo Susanna Gindri in disperata uscita.
Il contraccolpo psicologico, per le giovani del Cit Turin, era elevato ed il Bulé poteva ancora rendersi pericoloso al 28’, quando un bel diagonale di Greta Masciaga veniva deviato in angolo, con un tuffo spettacolare, dall’estremo di casa. Le torinesi tornavano invece a farsi vive due minuti più tardi, con un bel contropiede di Sara Biolatto, che però concludeva alto.
Seguiva quindi un periodo di stasi, con più confusione su entrambi i lati che non gioco vero e proprio, mentre l’ultimo acuto della prima frazione era ancora delle ospiti, grazie ad un calcio piazzato della Veronese, risultato troppo centrale e bloccato dalla Gindri.
Al fischio di ripresa dell’arbitro Giorgia Petrachi, della sezione di Torino (uno dei migliori direttori di gara visti quest’anno, poco appariscente, vicinissima all’azione ed autrice di una conduzione molto “all’inglese”, con pochi fischi ma sempre motivati ed al momento opportuno), le due contendenti si presentavano con i medesimi schieramenti, pur se le sostituzioni sarebbero iniziate da lì a poco.
Le padrone di casa provavano a ripetere l’avvio di primo tempo, ripartendo subito all’attacco, ma il pregevole slalom di Giulia Lo Presti, che al 49’ concludeva però debolmente, sarebbe stato, per gran parte del restante match, il loro unico pericolo procurato. Con il crescere della fatica, infatti, la Cit Turin trovava sempre più difficile articolare delle buone trame, anche perché costretta sempre a rincorrere la sfera, che il miglior tasso tecnico avversario faceva “circolare” con una maggior precisione.
Piano piano, il pallino del gioco passava sempre più nelle mani del Bulé, che al 55’ raddoppiava. La Veronese scendeva sulla fascia sinistra e liberava Elisa Gramoni al tiro da dentro l’area: la numero 9 in maglia nera non falliva la mira ed infilava all’incrocio dei pali.
Partiva quindi il valzer dei cambi (anche se, in realtà, al 50’ era già entrata Agnese Severino al posto della Bucci, fra le tricolori): fra le fila bellinzaghesi entravano sia la Martina Delia che la Martina Nino (in luogo di Licia Leveque e Serena Labanca), mentre quelle di casa faceva la sua apparizione Benedetta Dolzan (al posto di Alice Carlevaris).
Dopo una fase di assestamento per le nuove entrate e di contemporaneo rifiato per le altre, la gara tornava ad infiammarsi: prima era Manuela Curatitoli, con un insidioso tiro dalla distanza, a costringere il portiere di casa alla deviazione in corner, mentre un minuto dopo (68’) era la neo entrata torinese Dolzan ad anticipare l’uscita di Carlotta Monacelli, ma il suo debole tiro successivo veniva ricacciato un paio di metri prima della linea di porta.
Dopo altre due sostituzioni (Fawda El Akri per Federica Clerici, nel Bulé, Chiara Agù per la Seye, nel Cit Turin), la Lo Presti s’involava in un bel contropiede al 73’, ma veniva stoppata all’ingresso dell’area di rigore. Ancora la numero 7 in maglia bianca, di certo la più intraprendente delle sue, s’impossessava di una palla vagante al limite dei sedici metri e scagliava immediatamente un gran tiro, con la mira però leggermente alta (81’).
Nel frattempo, la El Akri aveva siglato la terza rete bellinzaghese, sfruttando un doppio liscio della difesa di casa, mentre il portiere Gindri, con una coraggiosa uscita di pugno, aveva tolto dalla testa delle avversarie un pallone proveniente dal corner di destra.
Il finale era solo più di marca ospite, con le giocatrici di casa ormai in riserva e demoralizzate. Il punteggio veniva così arrotondato sia dalla Clerici all’84’(con un tiro cross che, partito dal vertice sinistro dell’area torinese, s’insaccava sul palo opposto), che dalla Delia al 93’ (al termine di un’azione corale, con palla passata in stile rugby dalla fascia destra a quella di sinistra).
Come detto, però, il risultato aveva un interesse relativo, visto che le due formazioni avevano già centrato i loro, prestigiosi, obiettivi. Ed ora, per entrambe, l’avventura proseguirà ai play off!
Il Como 1907, al suo primo anno nel femminile, ha chiuso al quarto posto nel Girone A di PromozioneLombardia con venticinque punti, un percorso fatto di sette vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte.
La squadraallenatadaSamuelePiazza ha segnatoquarantagol, risultando la terzaformazionepiùprolifica del raggruppamento, e subitoventuno, facendo del gruppo lariano come la quartamigliordifesadelcampionato.
Parlando della retroguardia biancazzurra spicca anche la figura di CaterinaRoselli, difensore classe ’05 che ha deciso in questa stagione di vestire la divisa comasca. La nostra Redazione ha raggiunto Caterina per risponderci ad alcune domande.
Caterina cosa significa per te giocare a calcio? «Per me giocare a calcio significa essere libera di esprimermi e potermi svagare, facendo qualcosa che mi piace liberando la mente da qualsiasi preoccupazione».
Come ti sei avvicinata al mondo del pallone? «Da piccola accompagnavo sempre mio fratello maggiore agli allenamenti, e mi mettevo a dare i calci al pallone al lato del campo mentre lo aspettavo».
Cosa ti ha convinto a giocare come difensore? «Gli allenatori che ho incontrato durante le mie esperienze in differenti squadre nonostante abbia provato un po’ tutti i ruoli».
Ti va di raccontare il tuo percorso calcistico? «Ho iniziato all’età di sette anni nella Polisportiva Rovinata di Lecco, e ho giocato lì con i maschi fino alla fine della quinta elementare, poi all’età di dodici anni sono passata al Femminile Tabiago dove sono rimasta per tre stagioni per poi passare al Como Women del presidente Verga per altre tre stagioni».
Perché ha scelto di andare in questa stagione al Como 1907? «Con il passaggio della Seria A al professionismo l’anno scorso, a giugno sono stata svincolata, e ho scelto il Como 1907 perché mi ha interessato molto il progetto della Promozione con una squadra molto giovane».
Nel primo anno col nuovo club è arrivato il quarto posto nel Girone A di Promozione, centrando la qualificazione ai play-off. Ti aspettavi di raggiungere subito questo obiettivo? «Quando abbiamo cominciato sembrava lontano questo obiettivo, visto le squadre con più esperienza che dovevamo affrontare, ma dopo un eccellente girone di andata e siccome siamo entrate in questo progetto con lo scopo di crescere, sono contenta che abbiamo raggiunto questo risultato».
In campionato il Como ha avuto il terzo attacco e la quarta miglior difesa del torneo, e per una squadra appena nata come la vostra sono dati importanti. «Sicuramente sono dati molto positivi per una squadra come la nostra appena nata, perché dobbiamo sempre confrontarci con giocatrici con più esperienza di noi, e questo ci stimola a fare sempre meglio».
Delle partite giocate col Como in questa stagione qual è quella che ti ha dato più soddisfazioni? E la partita che invece ti ha lasciato l’amato in bocca? «Quella che mi ha dato più soddisfazioni, oltre ovviamente a quelle del girone di andata, è stata sicuramente l’ultima partita del ritorno contro il Virtus Cantalupo, perché avevamo bisogno di riscattarci dopo una serie di prestazioni opache. Quella invece che mi ha lasciato l’amaro in bocca è stata sicuramente la partita di andata contro il Castello Città di Cantù, nella quale sono stata espulsa, perché mi è dispiaciuto soprattutto non poter aiutare le mie compagne nel resto della partita e quella successiva molto importante contro la Rivanazzanese che comunque sono andate bene».
Che impressioni hai avuto sul Girone A di Promozione dopo la regular season del campionato? «È un girone molto corto, quindi le squadre sono tutte lì perciò è molto impegnativo, peccato non sia stato costituito da un maggior numero di squadre».
Qual è la squadra del Girone A di Promozione che ti ha colpito in positivo? E in negativo invece? «In positivo la Rivanazzanese perché ha fatto un bel campionato, in negativo invece il Parabiago con il quale abbiamo avuto una discussione in campo in cui sono volate parole grosse».
Come sta, dal tuo punto di vista, il calcio femminile in Lombardia? «È un fenomeno che sta crescendo anche se per adesso ci sono ancora poche squadre rispetto al gran numero di quelle maschili».
Com’è la tua vita extracalcistica? «Frequento la quarta al Liceo Scientifico Sportivo e, quando non sono impegnata con il calcio o lo studio, mi piace uscire con gli amici».
Che sogni vorresti realizzare quest’anno? «Calcisticamente mi piacerebbe raggiungere la promozione in Eccellenza, e per me prendere al più presto la patente».
Cosa vuoi dire alle tue compagne del Como in vista degli spareggi promozione? «Dobbiamo ricominciare da dove abbiamo lasciato con la grinta che avevamo nel girone di andata, e dare sempre il massimo per raggiungere un obiettivo che non è per niente impossibile, poi quel che sarà sarà».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Como 1907 e Caterina Roselli per la disponibilità.