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Futsal: scadenze per le iscrizioni e domande di ripescaggio, la situazione

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La Divisione Calcio a 5 informa che, per quanto concerne le sole società aventi diritto che abbiano inviato nei termini previsti dai Comunicati Ufficiali N. 1193, 1194, 1195 e 1196 del 12 giugno 2025 la richiesta di iscrizione a pena di decadenza, il termine per le iscrizioni ai campionati di competenza per la sola integrazione di quanto previsto dai predetti Comunicati Ufficiali, da allegare alle richieste di iscrizione a pena di decadenza già presentate, è prorogato al giorno 15 luglio 2025.

La Divisione Calcio a 5 comunica che, alla data del 9 luglio, sono complessivamente quattordici le società che hanno presentato – tramite l’iter definito dal Comunicato Ufficiale n°1197 della scorsa stagione – domanda di ripescaggio ai campionati nazionali dell’annata 2025/2026 del futsal italiano. Le suddette domande sono state trasmesse dalla Divisione alla Co.Vi.So.D., la quale, entro il 18 luglioesaminerà la documentazione prodotta e comunicherà alle società l’esito dell’istruttoria. Di seguito l’elenco delle società che hanno richiesto il ripescaggio:

STAGIONE 2025/2026 – DOMANDE DI RIPESCAGGIO

SERIE B FEMMINILE
– Oristanese (Sardegna)
– Ternana Thyrus (Umbria)

Brescia Femminile, Benedetta De Biase è una nuova Leonessa

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Centrocampista offensiva, 24 anni ancora da compiere, e con esperienza anche nelle giovanili azzurre. È questo l’identikit sommario del primo volto nuovo in casa Brescia per la stagione 25/26, e risponde al nome di Benedetta De Biase: “Sono entusiasta di iniziare questa nuova avventura con questa squadra – si presenta De Biase – fin da subito, le parole della presidente mi hanno fatto percepire quanto in questa società credano fortemente nel movimento femminile e quanto questo rappresenti una spinta costante al miglioramento, stagione dopo stagione“.

La calciatrice partenopea, che in precedenza ha vestito le maglie di Napoli, Torres, Orobica e Riccione, ha giocato le ultime tre stagioni (di cui quella appena passata chiusa al quarto posto) a Bologna, mostrando una crescita continua e accumulando 93 presenze e timbrando il cartellino delle marcatrici per 14 volte. E ora è pronta per la nuova avventura: “Il mio obiettivo è contribuire al meglio, portare entusiasmo e determinazione, e provare a dare fastidio anche alle squadre favorite della competizione. Non vedo l’ora di mettermi a disposizione e iniziare questa nuova sfida“.

Le osservate speciali dei quarti di finale di Women’s EURO 2025

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano
Delphine Cascarino (Francia)

La Francia è stata inserita in un girone con le ultime due vincitrici, Inghilterra e Paesi Bassi, e lo ha concluso in vetta con il massimo dei punti. Sia contro la prima (vittoria per 2-1) che contro la seconda (vittoria per 5-2), Cascarino è stata protagonista sulla fascia destra. Contro le inglesi, ha propiziato il gol di Marie-Antoinette Katoto che ha portato la Francia al comando. Contro i Paesi Bassi, con la Francia in svantaggio e ancora incerta della qualificazione, Cascarino ha ispirato il gol di Katoto e ne ha segnati altri due, il primo dei quali particolarmente bello. Sabato a Basilea ci sarò la Germania e Cascarino sarà di nuovo pericolosa, nove anni dopo aver segnato contro le elvetiche ai quarti di finale di Coppa del Mondo FIFA Under 20.

Patri Guijarro (Spagna)

Patri è una delle giocatrici più importanti ma meno celebrate della Spagna e del Barcellona, ma in Svizzera ha offerto molto di più ai tifosi. Lo ha dimostrato nella vittoria contro l’Italia alla terza giornata, che è valsa il primo posto nel Gruppo C e la sfida ai quarti contro la Svizzera. In una gara straordinaria su tutti i fronti, ha segnato il gol del 2-1 poco dopo l’intervallo e ha controllato a centrocampo con lucidità ed energia. Queste qualità saranno fondamentali venerdì contro le padrone di casa allo Stadion Wankdorf.

Frida Maanum (Norvegia)

Solo 12 giocatrici, tutte tedesche, hanno vinto le principali competizioni UEFA per club e per nazionali lo stesso anno, ma Maanum potrebbe diventare la 13esima se la Norvegia vincesse il suo terzo Women’s EURO. Maanum ha avuto un ruolo importante nel trionfo in UEFA Women’s Champions League con l’Arsenal, andando a segno nel 4-0 contro una Juventus composta da sette convocate azzurre per il torneo in Svizzera. L’Italia sarà avversaria della Norvegia mercoledì a Ginevra, ma le ex campionesse del mondo e olimpiche si sono assicurate il massimo dei punti nel Gruppo A con un’emozionante per 4-3 sull’Islanda in cui Maanum ha segnato una doppietta. La Norvegia ha tante opzioni a centrocampo e in attacco, come Caroline Graham Hansen, Ada Hegerberg, Guro Reiten e Signe Gaupset, ma le doti atletiche, la tecnica e l’intelligenza calcistica di Maanum potrebbero essere decisive e portare la sua squadra verso il quinto titolo internazionale.

Johanna Rytting Kaneryd (Svezia)

Sono passati ben 41 anni dall’unico successo della Svezia alla prima edizione di Women’s EURO, ma dopo le vittorie contro Danimarca, Polonia e Germania è lecito pensare che questo potrebbe essere l’anno giusto. L’Inghilterra, vincitrice della semifinale del 2022 contro le svedesi, è la prossima avversaria giovedì a Zurigo e terrà sicuramente d’occhio Rytting Kaneryd, le cui volate sulla fascia sono state decisive nel 4-1 sulla Germania. Non solo Rytting Kaneryd ha incontrato le inglesi diverse volte, ad esempio in semifinale nel 2022 e due volte nelle qualificazioni l’anno scorso, ma gioca anche nel Chelsea. Le sue ottime prestazioni a livello di club e nazionale le hanno permesso di vincere il prestigioso Diamantbollen 2024, ma la gara di giovedì potrebbe rendere il suo 2025 ancora più memorabile.

Alice Parisi: “Siamo tra le migliori 8 squadre d’Europa, queste ragazze hanno fatto innamorare del calcio giocato dalle donne Soncin”

Photo Credit: Emanuele Colombo - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Di traguardi importanti questa Nazionale ne ha raggiunti tanti negli ultimi anni. In un calcio femminile che sta andando ad una velocità folle non è semplice stare al passo, men che meno riuscire ad alzare asticella ed aspettative portando sempre a casa il risultato. Ieri potrebbe davvero essere stata la sconfitta più bella della loro vita, i passi più importanti erano stati già fatti nelle prime due gare, giocavamo contro le campionesse del mondo in carica e nonostante questo la partita è stata preparata e interpretata perfettamente.

Senza paura né presunzione siamo andate in vantaggio, abbiamo sfruttato quei pochi punti deboli che ha la Spagna per provare a metterle in difficoltà e lo abbiamo fatto con grande dedizione e coraggio. Lo scoglio più duro è sempre il girone, non a caso erano 12 anni che non si riusciva a superarlo. E ora siamo tra le migliori 8 squadre d’Europa, queste ragazze hanno fatto innamorare del calcio giocato dalle donne uno come Andrea Soncin, gli hanno regalato uno dei giorni più belli della sua vita e vederlo ai microfoni così emozionato significa tantissimo.

Ha parlato di rispetto, di valori umani, di tutto ciò che rende speciale questo sport, che nonostante la crescita di visibilità e del valore economico riesce a mantenersi sano e soprattutto bello. Ora è tempo di continuare a sognare, sognare in grande, perché le partite secche sono partite aperte, sono partite in cui vince chi forse lo vuole di più. E non sarà solo la spedizione azzurra a volerlo, state facendo emozionare generazioni di calciatrici, quelle che ci hanno provato prima di voi quando non avevano niente. State coltivando il sogno di tantissime bambine che oggi possono dire senza paura o vergogna ai propri genitori che vogliono giocare a calcio, e state rendendo orgogliosa di voi una nazione intera.

DI ALICE PARISI SUI SOCIAL DELL’AIC

Inizio da record per Women’s EURO 2025: biglietti, tifo, social e reti. I numeri della manifestazione

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano
  • Record di spettatori in una partita della fase a gironi senza la nazione ospitante (superato due volte): 29.520 per Spagna-Portogallo a Berna e 34.165 per Germania-Danimarca a Basilea.
  • Record di affluenza per una partita di calcio femminile in Svizzera: 34.165 per Germania-Danimarca a Basilea.
  • Record di tifosi ospiti a Women’s EURO: più di 17.000 sostenitori della Germania per la vittoria contro la Danimarca.
  • Record di affluenza per una partita della nazionale svizzera femminile: 34.063 spettatori per Svizzera-Norvegia a Basilea.
  • L’affluenza media è stata di 19.233 spettatori a partita.

L’entusiasmo per il torneo si rispecchia anche negli oltre 60.000 tifosi che hanno preso parte alle colorate, allegre e vivaci Fan Walk verso gli stadi. Il 5 luglio a Lucerna vi hanno partecipato 8000 tifosi provenienti dal Galles e dai Paesi Bassi, mentre il giorno dopo a Berna 14.000 tifosi svizzeri e islandesi hanno camminato per tre chilometri dalla fan zone allo Stadion Wankdorf. “Se prima non era chiaro, ora è innegabile: il calcio femminile è inarrestabile ed è qui per restare. Ancor prima di iniziare erano stati venduti oltre 600.000 biglietti: un traguardo da record che la dice lunga sulla crescente passione per il calcio femminile. Quasi ogni partita è stata un tutto esaurito, con atmosfere elettrizzanti e un numero di tifosi senza precedenti. Altri milioni di persone stanno seguendo Women’s EURO in tutto il mondo sui social media e in TV. È più di un torneo; è un movimento, è la risposta di tutta Europa e non solo. Dimostra che il calcio femminile non è solo qui per restare, ma sta definendo nuovi standard”.

Nadine Kessler, direttrice calcio femminile UEFA
Coinvolgimento digitale senza precedenti

UEFA Women’s EURO è stato un successo clamoroso non solo negli stadi, ma anche sulle piattaforme digitali, con milioni di visualizzazioni e visite a UEFA.com e all’app di Women’s EURO. Nella fase a gironi ci sono stati 8,4 milioni di interazioni sulle piattaforme WEURO, con un aumento del 55% rispetto ai 5,4 milioni registrati nello stesso periodo del 2022. Anche le visualizzazioni sono aumentate notevolmente, passando da 113,7 milioni a 189,4 milioni, mentre le visualizzazioni del sito e dell’app hanno raggiunto i 30 milioni, per un aumento del 92% rispetto a UEFA Women’s EURO 2022.

Sostenibilità e inclusione al centro del torneo

Come delineato nella strategia ambientale, sociale e di governance (ESG) del torneo, l’ambizione è quella di portare Women’s EURO 2025 ai più alti standard di sostenibilità e in totale allineamento con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, basati su tre pilastri: ambientale, sociale e di governance. In totale, 2526 biglietti per spettatori con disabilità ha fatto sì che tutti fossero i benvenuti, consentendo di seguire la fase a gironi anche alle persone con autismo, difficoltà motorie e altre patologie non visibili. In tutti gli stadi, 53 volontari dedicati hanno fornito assistenza su misura per offrire un’esperienza migliore nelle giornate di incontri. Il torneo ha anche registrato oltre 2100 interazioni con il servizio di commento audio-descrittivo, rispecchiando la crescente domanda di servizi inclusivi per avvicinare i tifosi al cuore dell’azione. La sostenibilità ambientale è stata un altro punto chiave, con 24 volontari che hanno coinvolto gli spettatori in oltre 2500 interazioni su temi come la mobilità ecologica e il trattamento dei rifiuti.

Gol, record ed eccellenze calcistiche

Sul campo, la fase a gironi ha raggiunto il traguardo di ben 89 gol segnati, il numero più alto di sempre in questa fase di UEFA Women’s EURO, superando il precedente primato di 78 stabilito nel 2022. In attesa dei quarti, il torneo è ora a sole sei lunghezze dal record assoluto di 95 gol alla fase finale, stabilito sempre nel 2022. È stata registrata una media di ben 3,71 gol a partita, mettendo in mostra l’estro offensivo e lo spirito competitivo delle 16 squadre partecipanti: ognuna ha segnato almeno due reti nella fase a gironi. La Spagna ha eguagliato il record di gol nella fase a gironi, 14, stabilito dall’Inghilterra nel 2022. Nel frattempo, la gallese Jess Fishlock ha fatto la storia diventando la marcatrice più anziana di sempre alla fase finale di Women’s EURO a 38 anni e 176 giorni, segnando anche il primo gol della sua nazione nel torneo (contro la Francia). Mentre prosegue il cammino verso Basilea, il torneo acquisisce sempre più slancio, con altre partite di livello mondiale che porteranno alla finale del 27 luglio.

Trento, Gianfranco Berti: “Il nostro obiettivo è far crescere le ragazze”

Photo Credit: Trento Calcio Femminile

“Mi occupo di calcio femminile dal 2018 quando il settore giovanile del Trento Calcio Femminile era composto dalla Juniores e da una squadra di esordienti. Come tanti altri dei nostri oltre 30 collaboratori mi sono avvicinato per dare una mano e poi sono stato conquistato dalla grandezza umana di queste ragazzine. Tanta strada vero?”: è iniziata così nel 2018 l’avventura di Gianfranco Berti al Trento Calcio Femminile, di cui oggi è responsabile del settore giovanile. Sette anni fa le squadre erano due, oggi sono cinque (una Esordienti, una Under 15, due Under 17 e una Under 19): “In totale abbiamo più di 110 tesserate per il nostro settore giovanile. Il movimento ha registrato una crescita notevole se consideriamo che sette anni fa eravamo meno della metà”.

Come si può far crescere al meglio una giovane atleta, calcisticamente e non solo? Quali sono i principi che guidano la vostra attività?

Penso che i nostri principi possano essere riassunti nel desiderio di consentire a più ragazze possibile di praticare liberamente il gioco del calcio in ambienti sani, educativi, formativi e competitivi che siano in grado di offrire loro la possibilità di crescere il più possibile secondo le proprie aspirazioni e possibilità. Cerchiamo di non dire di no a nessuna, non facciamo selezione, e non giudichiamo mai nessuna.

Mi piace ricordare quando abbiamo deciso di fare tre allenamenti a settimana in orari “pesanti”, dalle 19 alle 22 di sera: all’inizio alcune ragazze e genitori si sono spaventati per il troppo impegno che avrebbe potuto creare difficoltà con lo studio, ma poi a fine stagione tanti si sono resi conto che invece era aumentato anche il rendimento scolastico. Avendo meno tempo a disposizione, tante ragazze hanno imparato a non sprecarlo, ad organizzarsi bene e ce l’hanno fatta.

Cos’è secondo te il talento? Come si può “coltivare”?

Secondo me il “talento” è quella capacità di fare bene una cosa sentendosi felici e riuscendo ad esprimere la propria personalità ed i propri valori mentre lo si fa. Comunicando sentimenti giocando a calcio senza dimenticarsi che il gioco del calcio è un gioco di squadra e lo si può praticare solo se si è almeno un gruppo di 25 persone tra giocatrici, allenatori, accompagnatori, eccetera… Il talento che non viene messo a disposizione della squadra e delle compagne per me vale poco: quel tipo di talento lo si trova facilmente anche alla Play Station ormai.

Tutte le atlete del settore giovanile hanno anche in contemporanea l’impegno con la scuola: come riescono a conciliare le due cose secondo te?

Rispondo citandoti una frase che ho scritto su un foglio ad una delle nostre atlete che era un po’ in difficoltà tra impegni di calcio, scuola e altro. Le ho scritto: “hai poco tempo: vedi di sprecarne il meno possibile in cose che non sono utili a mantenere i tuoi impegni con la squadra, con la scuola e con mamma e papà”. 

Poi non nascondo che quando faccio il mio giro sui campi di allenamento non manca mai una verifica di come vada la scuola. Così anche i nostri allenatori e dirigenti accompagnatori sempre presenti sui campi sono altrettanto attenti al rendimento scolastico e laddove notano un calo a scuola sono pronti ad intervenire in supporto stimolando ad un maggiore impegno senza però venir meno agli impegni presi con la squadra.

Siamo a metà stagione, come sta andando quest’anno fin qui?

È andata molto bene e sono certo che andrà molto meglio anche nella seconda parte. La prima parte di stagione è stata molto impegnativa perché abbiamo inserito una nuova squadra (la seconda U17) e soprattutto perché, come ogni anno, abbiamo rivisto gli organici per renderli il più adeguati possibili per far crescere le ragazze. Il nostro obiettivo non sono le vittorie ma è farle crescere il più possibile assecondando nel limite del possibile le capacità e aspirazioni di ognuna. Sembra una banalità ma è più formativa una sconfitta che una vittoria roboante. 

Questo fa sì che ci siano dei momenti di sconforto ogni tanto ma sono anche certo che se le ragazze si guardano indietro noteranno il percorso che hanno fatto e potranno essere molto orgogliose. È successo più di una volta vedere venti ragazze allenarsi il lunedì sera alle 20 sotto la pioggia dopo una sconfitta al sabato.

Tra le squadre del settore giovanile c’è una Under 17 che gioca nel campionato maschile Under 14: come mai questa scelta? Che percorso stanno facendo le ragazze?

Sì è vero e sono molto orgoglioso di loro e del loro allenatore. Di fronte alla crescita di numeri di cui abbiamo parlato ci siamo trovati con un numero eccessivo di ragazze rispetto alle squadre che eravamo soliti allestire e quindi, coerentemente con i budget che abbiamo a disposizione abbiamo allestito una seconda U17 che partecipa al campionato maschile provinciale a 11.

Sono un gruppo di ragazze che l’anno scorso partecipavano al campionato femminile U15 a 9 e si sono viste catapultate su un campo a 11 e contro 11 maschi. L’inizio è stato duro perché sono arrivare le sconfitte ma vi posso garantire che stanno crescendo moltissimo. Soprattutto hanno dimostrato un carattere molto forte e determinato a lottare ed a crescere. Hanno capito che la vittoria sta anche nell’impegnarsi al massimo per migliorare anche e soprattutto in una situazione avversa.

In tutto questo ha avuto un ruolo importante anche il mister che forte della sua esperienza ha mantenuto la calma, ha continuato a lavorare intensamente tenendo sempre la barra a dritta. Grandi le ragazze, grande gruppo!

La Prima Squadra ha un’età media molto giovane, anche grazie alla presenza di molte ragazze provenienti dal settore giovanile, alcune in pianta stabile e alcune per qualche partita: ti rende orgoglioso vedere le ragazze più giovani esordire tra le grandi?

Mi rende e ci rende molto orgogliosi. Dopo anni con noi, le conosco bene, conosco i loro sogni, le loro paure, mi ricordo magari anche qualche volta che ho alzato la voce, ricordo quante volte ho dato loro aiuto in momenti di sconforto: insomma, abbiamo un po’ sofferto e gioito assieme e vederle tra le grandi mi rende felice. Soprattutto mi rende felice vedere che oltre che a gestire la palla, hanno imparato ed assimilato le regole fondamentali di un gruppo sportivo e si comportano bene.

Il Como 1907 presenta il suo primo colpo di mercato: Vero Boquete vestirà la maglia lariana

credit photo: Giuseppe Fierro - photo agency Calcio Femminile Italiano

Sin da quando si era vociferato un addio alla Fiorentina, i rumors sul futuro di Veronica ‘Vero’ Boquete si sono rincorsi “come una freccia dall’arco scocca”. Il forte interesse del Como 1907 verso la centrocampista non è che l’ennesimo indizio (talmente tanti da generare una prova) di una società che fa sul serio e che sta lavorando per diventare una realtà consolidata nel panorama calcistico femminile in Italia.

La figura di Vero, e non è un mistero per chiunque segua la disciplina, è di caratura internazionale (tra le poche calciatrici al mondo ad aver militato in tre diversi continenti: America, Europa e Asia). Nel passato della classe 1987, infatti compaiono club blasonati come Real Madrid, Bayern Monaco e PSG. In Italia il suo operato da trequartista, prima con il Milan e poi con le Viola, ha dato prova di come la sua presenza faccia sempre (o quasi) la differenza sia in campo in termini di stabilità di gioco, che negli spogliatoi.

Nella conferenza stampa che si è tenuta per presentarla, la nuova 87 (ha scelto di mantenere lo stesso numero che è il suo anno di nascita e che portava sia con le rossonere che con le gigliate) si è detta pronta ad affrontare questa nuova sfida che è per lei motivante. E’ suo fermo proposito aiutare la divisione femminile della società a crescere e essere un sostegno anche per le calciatrici più giovani che sono all’inizio della propria carriera. La voglia di emergere del Como e la sua ambizione, la voglia di diventare una squadra con un grande nome in Italia è tanto affine alla calciatrice galiziana che, della società lombarda, ha apprezzato anche i colori che la riportano, con il pensiero, all’aria di casa dove tutto ha avuto, per lei, inizio.

Chievo Women: lavorare nel mondo del calcio: 4 carriere oltre alla giocatrice

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Il calcio non è solo uno sport, ma anche un settore in grado di offrire numerose opportunità professionali. Non è necessario scendere in campo per lavorare in questo ambiente: ci sono molte carriere che permettono di vivere il mondo del calcio da prospettive diverse. Di seguito, quattro opzioni da considerare.

L’allenatrice o l’allenatore

Essere alla guida di una squadra è un ruolo centrale nel calcio. Un’allenatrice o un allenatore non solo pianifica le strategie di gioco, ma si occupa anche della gestione del gruppo, dell’allenamento fisico e mentale degli atleti e della preparazione tattica. Per intraprendere questa carriera, è necessario ottenere le licenze previste dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC). Le licenze variano in base al livello di competizione, dal calcio giovanile fino ai campionati professionistici.

 

L’analista delle prestazioni

Con l’evoluzione tecnologica, il ruolo dell’analista delle prestazioni è diventato sempre più importante. Questa figura si occupa di raccogliere e analizzare dati sulle partite, offrendo informazioni utili per migliorare le prestazioni della squadra. La formazione in ambito sportivo o informatico è un buon punto di partenza, insieme alla conoscenza di software specifici per l’analisi dei dati.

 

La fisioterapista o il fisioterapista sportivo

La fisioterapia sportiva è essenziale per prevenire e trattare gli infortuni degli atleti. Una fisioterapista specializzata nel calcio lavora a stretto contatto con la squadra, garantendo il recupero fisico dei giocatori nel minor tempo possibile. Questo ruolo richiede una laurea in fisioterapia e, preferibilmente, una specializzazione in medicina sportiva. Lavorare con una squadra di calcio offre un ambiente dinamico e stimolante.

La giornalista o il giornalista sportivo

Il giornalismo sportivo è un settore che permette di raccontare il calcio attraverso diverse piattaforme: giornali, televisioni, radio e social media. I giornalisti sportivi coprono partite, intervistano protagonisti e analizzano eventi. Per questa carriera, è fondamentale una solida formazione in comunicazione o giornalismo, oltre a una grande passione per il calcio e una buona capacità di scrittura.

Lavorare nel calcio e la Partita IVA

Molte delle professioni legate al calcio richiedono l’apertura di una Partita IVA. Ad esempio, una procuratrice sportiva, un’analista delle prestazioni o una giornalista sportiva spesso lavorano come liberi professionisti, collaborando con diverse realtà. La gestione fiscale della Partita IVA può sembrare complessa, ma esistono strumenti che semplificano il processo. Fiscozen, ad esempio, offre un servizio dedicato per aiutare i professionisti a gestire la propria Partita IVA, occupandosi di fatturazione, calcolo delle imposte e altre necessità fiscali. Questo permette di concentrarsi sul lavoro, evitando inutili stress burocratici.

Il mondo del calcio offre molte opportunità oltre al ruolo di giocatrice. Ogni carriera richiede competenze specifiche, ma tutte condividono la passione per uno degli sport più seguiti al mondo. Che si tratti di allenare una squadra, raccontare partite o migliorare le prestazioni degli atleti, lavorare nel calcio è un sogno realizzabile per chiunque sia disposto a impegnarsi e formarsi nel settore. E con il supporto di servizi come Fiscozen, anche la gestione fiscale può diventare più semplice e accessibile.

(In collaborazione con Fiscozen)

Doppio colpo in difesa – Emma Bossi e Simona Davico scelgono l’Arezzo

Photo Credit: Stefania Bisogno - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Colpo in difesa per la prima squadra amaranto: la prossima stagione avrà luogo mediante un ulteriore contributo, quello di Emma Bossi. La notizia è stata confermata dalla società attraverso il proprio sito web, in queste settimane ricco di novità per via della questione mercato.

L’acquisizione a titolo definitivo della neo calciatrice sarà valida fino al 2026: un’unica stagione ad Arezzo, quindi, per il terzino classe 2005, reduce dall’ascesa in serie B in maglia Brescia (11 le presenze collezionate in categoria) e orgogliosa del proprio curriculum su cui rimane un passato nel settore Viola Primavera per il quale la stessa ha prestato il proprio contributo.

Non vedo l’ora di scendere in campo a fianco delle mie compagne e di vincere insieme. Forza Arezzo!” – ha confidato attraverso una simpatica clip rilasciata sul profilo social aretino -. Tale nome va ad aggiungere sicurezza al muro amaranto, già costruito dalle confermatissime Tuteri, Bruni e compagne.

Una nuova piazza per il giovane innesto che proverà a mettere in mostra tutte le qualità necessarie ad una generale buona resa stagionale (migliorata negli ultimi due anni con un incremento del punteggio finale che lo testimonia); intanto, con l’entusiasmo alle stelle e obiettivi da concretizzare, il club continua a puntare su precisi rinnovi.

Sviluppi sui movimenti in entrata sono già stati resi noti con l’arrivo in reparto di Simona Davico, ex capitana della Juventus Primavera. Anche per quest’ultima (fresca di conquista della Coppa Italia Primavera e del campionato di Primavera 1) un accordo con termine 2026. Si attendono novità e sorprese.

Rita Guarino: “Juventus? Ricordo ancora quei giovani talenti…”

Photo Credit: Paolo Comba - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Quando si parla dei colori bianconeri non si può non citare Rita Guarino. La nota allenatrice, che in passato ha vestito in prima persona la maglia juventina (allora “Juve Piemonte) come calciatrice, si è espressa recentemente sulla prima squadra ora gestita dal tecnico Canzi, dilungandosi su piacevoli aneddoti riguardanti frame di cui è stata diretta testimone: “ricordo ancora tante giovani calciatrici di talento – ha confessato al prestigioso giornale The athletic -. Durante gli anni d’esordio gli obiettivi della società erano già ben chiari e la vittoria dello scudetto è stata formidabile.

Nonostante avessimo avuto poco tempo per la preparazione ed insieme al direttore sportivo Stefano Braghin iniziato con un semplice 4-3-3 su carta, riuscimmo a fare la storia. Quando si entra a far parte di questo club è inevitabile percepire una certa mentalità e volerne scoprire i trascorsi”.

Non solo memoria e nostalgia; nell’inedito racconto di Guarino (sulla panchina del gruppo dalla stagione 2017 alla 2021) a farsi spazio è stato anche il presente che vede proprio la realtà torinese impegnata nella gestione di mercato, una gestione che ha già visto diversi volti storici e non salutare alla volta di nuovo orizzonti ed altri subentrare. A tal proposito la stessa figura ha spiegato: “le ambizioni individuali sono molto importanti. Certo, è bene anche fare esperienza all’estero (soprattutto in prospettiva Nazionale), ma la serie A è cambiata notevolmente.

Poi c’è la Women’s Super League (WSL) e non solo che continua ad attirare sostenitori e giocatrici di alto livello (vedi Sofia Cantore trasferitasi definitivamente al Washington Spirit – NWSL) con investimenti finanziari imponenti; un campionato nato 15 anni fa con la chiara volontà di crescere. Inutile dire che se si ha quantità si può creare qualità!

In Italia? L’evoluzione calcistica è già iniziata, seppur tardi, ma sono sicura che nei prossimi anni saremo molto più competitivi”.

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