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Ecco ‘B Stories’: il viaggio riparte da Verona e dalla ‘Double Header’ del Bentegodi

credit photo: Stefano Petitti - photo agency calcio femminile italiano

Un viaggio in 14 puntate, con 14 storie, una per ciascuna delle 14 squadre del campionato di Serie B Femminile. Su Vivo Azzurro TV, da giovedì 4 dicembre, l’appuntamento è con ‘B Stories’, il format prodotto dalla OTT della FIGC che segue ‘B Inside’ proposto lo scorso anno e pensato per raccontare ancora più nel profondo non soltanto i club, ma anche il loro rapporto con il territorio, già esaltato e valorizzato durante ‘B to Be’, l’evento che a Coverciano aveva chiuso la passata stagione. E in un ‘fil rouge’ che oltrepassa i confini del terreno di gioco, ‘B Stories’ non utilizzerà soltanto gli occhi delle calciatrici, ma ha scelto anche altre prospettive: quelle di chi vive la squadra dall’esterno, e per cui la domenica prima viene la Serie B e poi tutto il resto.

 

Il viaggio di ‘B Stories’ partirà da Verona e dalla storica Double Header del ‘Bentegodì’, con la Serie B Femminile in campo pochi minuti dopo una partita di Serie A maschile. Da giovedì 4 dicembre, su Vivo Azzurro TV, la domenica speciale dell’Hellas verrà rivissuta con gli occhi emozionati di chi era in campo, ma anche in tribuna.

“Con l’evento ‘B to Be’ abbiamo conosciuto e dato visibilità ai valori della Serie B. Con la nuova serie di approfondimenti ‘B Stories’ racconteremo storie di legami che stringono le società al loro territorio, di passione che anima chi segue e tifa i loro colori, di calciatrici che provano inattese emozioni – le parole della presidente della Divisione Serie B Femminile, Laura Tinari -. Racconteremo la gioia di essere la Serie B, una categoria sempre più consapevole del suo ruolo nella filiera del calcio femminile e pronta a farsi conoscere. Grazie a tutte le società che hanno collaborato, mostrandosi davanti le telecamere”.

COME VEDERE B STORIES Sui canali social della Divisione Serie B Femminile e sull’apposita sezione del sito figc.it saranno disponibili gli aggiornamenti sulla programmazione delle puntate, visibili on demand. Per accedere a Vivo Azzurro TV basterà scaricare la app disponibile su App Store e Google Play Store (anche da Smart Tv) e registrarsi gratuitamente, con la possibilità anche di attivare le notifiche push per essere avvisati tempestivamente degli eventi in programma. La versione web di Vivo Azzurro TV è invece raggiungibile al sito www.vivoazzurrotv.it.

 

La Nazionale Femminile di futsal saluta il Mondiale. Salvatore: “Esperienza comunque bellissima”

Che il Portogallo fosse forte, molto forte, non c’erano dubbi, così come che l’Italia avesse la possibilità di rendere difficile la vita alla squadra di Conceiçao. A Manila, nel quarto di finale del Mondiale, però, le Azzurre pagano a caro prezzo gli errori e vengono punite dalla squadra lusitana che al termine dei 40’ festeggia con un netto 7-2 l’accesso alla semifinale iridata, lì dove affronterà l’Argentina. Si chiude così l’esperienza azzurra nella prima storica edizione della Coppa del Mondo di futsal dedicata al movimento femminile. Un risultato che questa sera lascia un po’ di amaro in bocca e spazio alle lacrime di Coppari e compagne, ma che rappresenta un seme piantato in ottica futura.

SALVATORE. Provando a vedere il bicchiere mezzo pieno, l’Italia è comunque fra le prime otto squadre al mondo. Lo sa Francesca Salvatore che a fine gara commenta: “Posso solo dire grazie alle ragazze e a tutto lo staff per questo viaggio bellissimo che abbiamo compiuto insieme, che ci siamo meritate di vivere con tanto lavoro fatto. Oggi c’è sicuramente amarezza per il risultato e perché avremmo voluto andare avanti, ma contro un avversario come il Portogallo, che ha giocato due finali europee e che è abituato a certi palcoscenici, non puoi permetterti di commettere errori come accaduto questa sera. Ci portiamo a casa la consapevolezza di essere comunque una grande squadra e un grande gruppo”.

La corsa Mondiale si ferma ai quarti: a Manila Azzurre ko 7-2 col Portogallo

L’Italia paga le troppe disattenzioni contro una squadra esperta come quella lusitana e viene così eliminata dalla prima edizione della rassegna iridata.

Salvatore, che deve rinunciare a Mansueto che sconta la sua seconda giornata di squalifica dopo il rosso rimediato con il Brasile, varia il quintetto iniziale: è Bettioli a partire per la prima volta dal 1’ assieme alle confermate Sestari fra i pali, Berté, Adamatti e Boutimah. È l’Italia ad approcciare meglio: dopo 1’ di partita Boutimah libera un sinistro che termina di poco a lato alla destra di Ana Catarina. Un giro di lancette più tardi è proprio il portiere lusitano il grande protagonista: la sua doppia parata sul tiro e sul seguente tap-in di Berté entra di diritto fra i migliori interventi di tutto il Mondiale. Al 5’, al primo vero affondo, passa a condurre il Portogallo: l’Italia si fa trovare impreparata su una ripartenza e tutta sola sul secondo palo, completamente persa dalla difesa, Carolina Pedreira fa 1-0. È un colpo stordente e dopo appena 20’’ un rilancio troppo morbido di Sestari viene intercettato dalle lusitane che affondano ancora: imbucata per Lidia Moreira e colpo di tacco a superare il portiere azzurro per l’improvviso raddoppio.

Sotto 2-0 senza di fatto aver subito azioni pericolose, l’Italia si rimette a macinare gioco e lo fa anche bene: a metà tempo su un tiro di Adamatti la panchina azzurra chiama il Video Support per un sospetto fallo di mani che viene confermato dalle arbitre venezuelane. Dal dischetto va Ferrara che con un mancino fortissimo segna il 2-1 che rimette dentro la partita l’Italia al 10’. Subìto il gol, il Portogallo accelera d’incanto e sfiora a più riprese il 3-1: ci va a un passo Kakà al minuto 11, ma la numero 4 liscia incredibilmente a porta completamente vuota. Anche Adamatti ha una chance con il suo sinistro, ma il mancino di ribattuta nel cuore dell’area di rigore si alza di un nulla oltre la traversa. Il match vive di una fase di equilibrio, anche se l’Italia prima chiama di nuovo il VS per un’uscita in ritardo di Ana Catarina su Vanelli che non viene valutata da cartellino rosso e poi protesta vivacemente per un fallo di mano in area di rigore di Fifò non fischiato. Le occasioni nel finale arrivano da entrambe le parti in un match bello ed equilibrato, ma all’intervallo è 2-1 per il Portogallo nonostante un’ottima prova delle Azzurre.

Neanche il tempo di iniziare la ripresa e il Portogallo dopo un solo giro di lancette fa gol: l’Italia perde una palla sanguinosa nella metà campo offensiva facendosi trovare scoperta sull’accelerazione di Lidia Moreira che in coast-to-coast batte Sestari per il 3-1. Le Azzurre faticano a liberarsi della pressione portoghese e subiscono un altro gol: al 4’ Janice Silva strappa palla a Vanelli davanti all’area di rigore e batte l’uscita di Sestari con un tocco sotto morbidissimo. Quattro gol subiti su quattro errori marchiani al Portogallo non si possono proprio concedere, anche perché dall’altra parte del campo Ana Catarina è insuperabile, compiendo un’altra prodezza su Adamatti. Le Azzurre in qualche modo ci provano ma perdono l’ennesimo pallone e subiscono ancora gol sulla ripartenza della squadra di Conceiçao: al 7’ è Kika a segnare il 5-1. Salvatore va all-in e non può far altro che mettere il portiere di movimento: le Azzurre segnano subito con Boutimah provando a scuotersi e tornando a -3. Si gioca fisso con il ‘power-play’ e a cavallo fra l’undicesimo e il tredicesimo l’Italia ha sui piedi di Berté e Boutimah la palla del 5-3, ma il primo tiro termina alto, mentre il secondo viene murato da una fantastica Ana Catarina. È così a 5’30’’ dalla fine Lidia Moreira, intercettando un pallone sul possesso prolungato dell’Italia, spedisce nella porta sguarnita la rete che manda i titoli di coda del match. A novanta secondi dalla fine segna ancora Janice Silva, decretando il definitivo 7-2 che manda le lusitane in semifinale.

PORTOGALLO-ITALIA 7-2 (pt 2-1)

PORTOGALLO: Ana Catarina, Ines Matos, Janice Silva, Fifò, Maria Pereira. A disp.: Maria Rocha, Helena Nunes, Kakà, Debora Lavrador, Kika, Ana Azevedo, Carolina Pedreira, Marta Teixeira, Lidia Moreira. All. Conceiçao

ITALIA: Sestari, Berté, Boutimah, Adamatti, Bettioli. A disp.: Carturan, Dal’Maz, Coppari, Borges, Grieco, Vanelli, Ferrara, Ghilardi. All. Salvatore

Reti: 5’22’’pt Carolina Pedreira (P), 5’44’’ Lidia Moreira (P), 9’11’’ rig. Ferrara (I); 0’58’’st Lidia Moreira (P), 3’25’’ Janice Silva (P), 7’20’’ Kika (P), 8’36’’ Boutimah (I), 14’30’’ Lidia Moreira (P), 18’31’’ Janice Silva (P)

Arbitri: Oriana Zambrano (Venezuela), Tayana Moreno (Venezuela), Anelize Schulz (Brasile), Maria Caceres (Paraguay); Cronometrista: Valeria Palma (Cile).

Note: ammonita Adamatti (I)

Valentina Riccio (Bologna Primavera): “Essere al Bologna sin dalla Under 10 significa portarmi dentro un pezzo di vita”

Valentina Riccio è una punta del Bologna Primavera: una attaccante esterna, si definisce lei, di quelle che, se abbiamo capito bene il suo pensiero, svaria sulla fascia cercando di creare spazi alle compagne, con cui ama sempre dialogare. Classe 2008 (è nata il 17 giugno) è anche la capitana della formazione rossoblù e si è già ‘affacciata’, senza però esordire, in prima squadra. Proviamo a conoscerla meglio.

“Ho scoperto il calcio nel 2018, quando ho iniziato a giocare nel Bologna” ci informa lei stessa “Prima praticavo arrampicata sportiva, ma tutto cambiò quando il nostro allenatore, Gimmy, venne a mancare improvvisamente. Da lì la squadra cominciò a sciogliersi…” Ma una sua compagna di scuola, le disse che la Società felsinea avrebbe fatto un ‘open day’ per il settore femminile: “Così è iniziato tutto”

Già scoperta, quindi, una passione per l’arrampicata sportiva, ci viene da chiedere se la nostra Valentina possa avere altre ‘simpatie’ verso qualche altro sport: “Sì, un’altra grande passione che ho sempre avuto è il nuoto. Oggi non ho più il tempo di praticarlo come un tempo, perché il calcio richiede molta dedizione, ma è comunque rimasta dentro di me. Continua a essere una grande passione, che porto avanti quando riesco dedicandomi qualche momento di relax in piscina”

Come già accennato, la ragazza non ha ancora esordito in prima squadra, però è già stata convocata in occasione della sfida, di serie B, contro la Res Donna Roma: com’è stata vissuta quell’esperienza? “È stata un’esperienza davvero speciale. Anche se non ho ancora esordito con la prima squadra, la convocazione per la partita contro la RES Donna Roma è stata una grande emozione. Dal momento in cui ho visto il mio nome nella lista ho provato un misto di orgoglio, entusiasmo e un po’ di tensione positiva. È stato bello sentire la fiducia dello staff e vivere da vicino l’atmosfera della prima squadra: il ritmo, la concentrazione, il modo di preparare la gara. A luglio ho avuto la fortuna di poter iniziare la preparazione con loro e anche di partecipare al ritiro. Per me è stato un assaggio importante di quello che vorrei diventasse il mio futuro. Mi ha dato ancora più motivazione per continuare a lavorare”

Valentina è in rossoblù praticamente da sempre (la sua avventura s’è avviata in Under 10): ma cosa rappresenta, per lei, il Bologna? “Essere al Bologna sin dalla Under 10 significa portarmi dentro un pezzo di vita. Sono arrivata quando il movimento femminile era ancora molto diverso da oggi: eravamo poche, con pochi spazi e poche opportunità. Ho visto questa realtà crescere anno dopo anno, diventare più strutturata, più riconosciuta, più rispettata” afferma, per poi proseguire “Per me il Bologna non è solo una squadra: è il posto dove sto diventando grande, il posto che mi ha fatto credere che anche una bambina con un pallone potesse davvero costruirsi un futuro in questo sport. Crescere insieme al movimento, vedere arrivare sempre più ragazze, più allenatrici, più attenzione… è stato emozionante, e mi fa sentire ancora più legata a questi colori. Il Bologna rappresenta tutto questo: le mie radici, il mio percorso e la speranza di continuare a far parte di una storia che sta ancora crescendo”

Dall’alto della sua ‘anzianità’ societaria, la Riccio è anche la capitana, della formazione Primavera: cosa comporta, una simile responsabilità, per una ragazza di soli 17 anni? “Essere capitana della Primavera, a 17 anni, è una responsabilità che sento molto. Non significa solo portare la fascia, ma essere un punto di riferimento per le mie compagne, dentro e fuori dal campo. A volte può pesare, perché sei giovane e stai ancora imparando tante cose, ma allo stesso tempo è un grande orgoglio: vuol dire che lo staff e la squadra credono in me”. Ma non solo: “Essere capitana mi ha insegnato a parlare di più, ad ascoltare, a capire quando serve una parola in più o un gesto in meno. Mi ha fatto crescere come persona ancora prima che come giocatrice. E quando vedo che il gruppo si fida di me, che le ragazze si sentono unite, capisco davvero quanto questa responsabilità sia speciale. Per la mia età è una sfida, certo, ma è una di quelle che ti fanno venire voglia di migliorare ogni giorno”

Da ‘guida’ del gruppo, la capitana ha sicuramente ben presenti gli obiettivi che la squadra vuole raggiungere ed ovviamente anche quelli personali, che lei stessa si prefigge: “Per il 2025-2026 ho obiettivi molto chiari. A livello personale voglio continuare a crescere, migliorare in ogni dettaglio e diventare una giocatrice sempre più completa. Voglio farmi trovare pronta ogni volta che verrò chiamata in causa e avvicinarmi il più possibile al livello richiesto per la prima squadra. Questo per me è l’anno in cui fare un salto importante, sia mentalmente che tecnicamente. Per quanto riguarda la squadra, l’obiettivo è uno solo: vincere il campionato di Primavera 2 e conquistare la promozione in Primavera 1. Siamo prime in classifica e sentiamo davvero di avere le qualità per farcela. C’è entusiasmo, c’è un grande gruppo e c’è tanta voglia di dimostrare quanto valiamo. Sarebbe un traguardo enorme, non solo per noi giocatrici, ma per tutto il movimento femminile del Bologna. E stiamo lavorando ogni giorno per renderlo possibile”

Valentina Riccio è sicuramente un’attaccante: ma a quali modelli si ispira? “Da attaccante mi ispiro a diversi giocatori. Mi piace molto Paulo Dybala per la tecnica e il modo in cui crea gioco, ma guardo anche a Kevin De Bruyne per la visione e i passaggi decisivi. Inoltre seguo Kenan Yildiz, perché apprezzo la sua personalità in campo e il modo in cui riesce a incidere anche da giovane”. Ma è una punta di quelle che vivono la ‘ossessione’ del gol, o il suo è un modo di vedere le partite in maniera diversa? “In realtà, essendo più che altro un’attaccante esterna, per me gol e assist valgono allo stesso modo. Non è solo segnare: mi dà una carica enorme vedere una compagna andare in porta grazie a un mio passaggio. Mi piace muovermi, dialogare con la squadra, creare occasioni insieme… ogni azione condivisa sul campo dà la stessa soddisfazione di un gol. È bello sentirsi parte di qualcosa che funziona solo se ci siamo tutte!”

Iscritta al liceo di Scienze Umane (è al quarto anno), la nostra interlocutrice ha idee ben chiare anche al di fuori del rettangolo di gioco: “Se per qualche motivo dovessi rinunciare al calcio giocato (anche se spero davvero di no), credo che mi piacerebbe iscrivermi a Giurisprudenza. È un percorso che mi affascina, soprattutto per il lato umano: l’idea di poter aiutare le persone, di essere utile in situazioni delicate, di contribuire a far valere i diritti di chi ne ha bisogno. Il calcio rimane il mio sogno, ma sapere di avere un’altra strada che sento vicina ai miei valori mi dà serenità”

Noi non possiamo che augurare il meglio, a questa ragazza, anche se siamo consapevoli (ma crediamo che lo sia anche lei), di come gli ‘assist’ che potrebbe fornire da avvocato od anche da magistrato, dovranno comunque attendere che lei decida di abbandonare la voglia di confezionare quelli calcistici!

La parola alla difesa: alcuni dati delle differenze reti di Serie B sorprendono

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

A tre partite dal giro di boa della Serie B i punti in classifica non sono, forse, del tutto inaspettati, così come il piazzamento della corazzata comasca in pianta stabile in vetta, ma i gol fatti e i gol subiti dalle squadre raccontano una storia diversa che sbugiarda i punti in classifica.

Se si parte dal basso, il Trastevere e il Venezia occupano rispettivamente l’ultimo e il penultimo posto in classifica. Le romane, però, hanno una differenza reti pari a -14, mentre il Venezia è a -24, con le trasteverine andate a segno 3 volte e le venete 8. In altre parole, quanto raccolto dalle amaranto è poco rispetto a quanto prodotto in campo, con sconfitte perlopiù di misura – Cesena e Como, entrambe perse di misura per 1 a 0 – e prestazioni di alto livello contro squadre di spessore, compreso il Lumezzane. Sul Venezia grava, inevitabilmente, la sconfitta intestina per 8 a 0 subita dal Cesena.

La San Marino Academy è subito al di sopra con 8 punti e una differenza reti di -9, non troppe di meno rispetto al Trastevere novellino della serie cadetta. Sorprende, invece, il Vicenza: dopo un inizio zoppicante, la squadra è riuscita a segnare 15 reti incassandone 16, con una differenza di -1 che la colloca molto vicina alle squadre di metà classifica. L’Arezzo, a quota 12, ha infatti una differenza reti di -4, a riprova che spesso è il giusto guizzo a chiudere una partita. A un punto di distanza c’è il Frosinone, con la stessa differenza reti, e a pari merito con lui la Freedom, con una differenza reti di -3, e sempre a 14 c’è l’Hellas Verona con una differenza reti di +1. Le cuneesi hanno però segnato di più sia delle venete, sia delle laziali: come spesso ripetuto da Mister De Martino, le biancoblù devono lavorare sulla concentrazione per tutta la partita – contro il Brescia il pareggio è infatti arrivato a pochi minuti dal fischio finale.

Le venete fanno da spartiacque verso la parte “positiva” della classifica. Al di sopra c’è la RES Donna Roma, a quota 15 punti, con 20 reti segnate e 17 subite e, quindi, una differenza reti pari a +3. Il Brescia è a 16 punti con una differenza di +2, mentre il Lumezzane e il Bologna salgono subito ai 20 punti in classifica. Le lombarde sono a +9, le bolognesi a +13. Dopo le due battute d’arresto, il Cesena è a 21 punti e +14 come differenza reti, mentre il Como 1907 è a 25 punti conquistati e +17 nella differenza reti.

Ciò che colpisce dal punto di vista delle reti siglate è che il Bologna ha finora segnato 24 gol, mentre il Como 22 e il Cesena 23. Dal canto loro, il Lumezzane e la RES Donna Roma sono a pari 20 reti, ad appena due in più della Freedom che naviga a distanza di sicurezza. Il Vicenza ne ha segnati ben 15, ancora una prova della sua consapevolezza nel salto di categoria.

“La dura legge del gol”, nel caso della Serie B, dimostra che centrare la rete avversaria ti dà sicurezza in partita, ma spesso non è il giusto indicatore della forza: se segni tanto, ma poi incassi gol nel momento decisivo, vuol dire che la fase difensiva ha bisogno di qualche piccolo aggiustamento dal punto di vista dell’approccio e della mentalità, e la buona retroguardia di una squadra è tanto importante quanto segnare una rete. I conti, dopotutto, si fanno alla fine, e la differenza reti a quel punto può contare.

Annalena Rieke è il migliore acquisto della Roma per questa stagione?

Photo Credit: Paolo Comba - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Se nel calcio non si trova la via del gol, il percorso è automaticamente in salita, ma si pensa mai abbastanza al reale cuore pulsante di una squadra? Be’, quello è il centrocampo. Se il centrocampo è solido, allora anche la retroguardia e l’attacco riescono a lavorare meglio. La Roma di Mister Luca Rossettini ha nel centrocampo una pedina nuova che non solo si è incasellata alla perfezione negli ingranaggi dell’orologio che aveva bisogno di qualche miglioria, l’ha addirittura reso più preciso: quella calciatrice è Annalena Rieke.

La Serie A Women’s Cup all’esordio delle giallorosse è stata resa ancora più bella, per la numero 29, dalla prima rete con la maglia giallorossa, una prodezza della tedesca, riuscita a scavalcare tutta la difesa della Ternana per andare a calciare dove l’estremo difensore delle neopromosse in Serie A non poteva arrivare. Il fiuto per il gol è solo uno dei tanti aspetti di grande pregio della giocatrice, che si consolida di partita in partita come una delle migliori a livello qualitativo e tattico nella rosa capitolina. Tra i suoi punti di forza c’è l’abilità nei contrasti, che raggiunge picchi altissimi, così come la precisione nei passaggi; un altro aspetto non da poco è la sua bravura nel non commettere fallo, di fatto non ha ancora ricevuto nessun’ammonizione pur essendo parte integrante di tutte le fasi di gioco.

Riavvolgendo ulteriormente il nastro, Rieke è stata tra le calciatrici che hanno giocato meglio nel corso del girone di Women’s Champions League in previsione alla qualificazione, delle sue partite si evidenziano lo spirito di sacrificio, l’intelligenza tattica al momento di costruire e la perspicacia nel cogliere la necessità della squadra di salire o di scendere nei pressi dell’area di rigore. Rieke pesca facilmente le compagne in avanti, e a volta la sua licenza poetica le permette di provare la soluzione dalla distanza, diventando imprevedibile. La sua miglior partita in questa Serie A è stata sicuramente il derby contro la Lazio: con i suoi palloni precisi le attaccanti trovavano la loro manna dal cielo; anche il match contro il Barcellona ha fatto da cartina tornasole per il talento della classe 1999, tra le calciatrici capaci di gestire bene l’arrembaggio blaugrana.

Fare bilanci dopo poche partite è azzardato, ma l’azzardo la Roma non l’ha fatto sul mercato al momento dell’acquisto della sua attuale numero 29. Una centrocampista centrale che può anche diventare centrocampista difensiva oppure centrocampista offensiva è oro colato: la stagione è lunga, le difficoltà sono dietro l’angolo, e sapere di avere una giocatrice come lei a disposizione è sicuramente un asso vincente per Mister Rossettini.

Karen Appiah al Mondiale Under 20? Ora si potrebbe: ufficiale la cittadinanza italiana

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Momento di gioia per la giovane stellina del Milan, Karen Appiah, che durante la giornata di lunedì 1 dicembre ha ottenuto la cittadinanza italiana. Un riconoscimento che l’attaccante classe 2007 ha aspettato per tutta la vita: lei che è nata, cresciuta, ha frequentato le scuole in Italia e si è sempre sentita 100% italiana.

L’attaccante rossonero è approdato nelle giovanili del Diavolo durante l’estate del 2023 ed è stata una pedina immediatamente fondamentale per la Primavera: 12 gol che sono valsi la Viareggio Women’s Cup e, soprattutto, lo Scudetto nel quale Appiah è stata decisiva, andando a segno sia in semifinale contro la Roma sia in finale contro il Sassuolo.
Nella stagione successiva, 2024/2025, approda in Prima Squadra senza però mai avere la possibilità di esordire.
Il debutto arriva, infatti, nella nuova Serie A Women’s Cup, il 6 settembre 2025, nella sconfitta per 1-0 contro la Roma; questa partita si rivelerà il trampolino di lancio che porta il numero 29 classe 2007 a trovare la prima gioia con le “grandi” una settimana più tardi, nella vittoria per 2-1 contro la Ternana, due minuti dopo essere entrata in campo.
Coach Suzanne Bakker sembra voler concedere ad Appiah un maggior minutaggio rispetto alla passata stagione, in modo tale da permetterle di crescere e di fare esperienza con l’obiettivo, con il passare del tempo, di diventare una freccia credibile nell’arsenale rossonero.

Ecco che allora per Appiah, nata a Brescia, il riconoscimento della cittadinanza significa compiere un altro passo in avanti, data la possibilità di approdare nelle giovanili dell’Italia, in particolare nell’Under 20 con la quale spera di giocare il prossimo mondiale, con il sogno, perchè no, di arrivare anche a vestire la casacca azzurra della Nazionale Maggiore.

La Serie A Women sbarca su LinkedIn. Cappelletti: “Così creiamo nuove connessioni”

Photo Credit: Paolo Comba - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

La Serie A Women inaugura oggi il suo profilo ufficiale su LinkedIn, ampliando così la propria presenza digitale con un canale dedicato agli aspetti istituzionali, organizzativi e strategici del movimento. L’obiettivo è quello di offrire uno spazio di comunicazione professionale rivolto a partner, stakeholder, istituzioni e a tutti coloro che desiderano seguire da vicino le attività della Serie A Women. Il nuovo profilo racconterà i progetti, le persone e le competenze che ogni giorno contribuiscono alla crescita del calcio femminile italiano. Sarà inoltre il luogo in cui verranno condivisi aggiornamenti e iniziative legate non solo alla Serie A Women Athora, ma anche a tutte le competizioni organizzate: Coppa Italia, Serie A Women’s Cup, Supercoppa e Campionato Primavera 1 e Coppa Italia Primavera.

Attraverso LinkedIn, la Serie A Women intende rafforzare il dialogo con il sistema sportivo e dare maggiore visibilità al lavoro delle professioniste e dei professionisti che operano dentro e fuori dal campo, mettendo in evidenza anche l’impatto sociale e culturale del movimento. La Presidente della Serie A Women, Federica Cappelletti, sottolinea il valore strategico di questa iniziativa: «Aprire un canale ufficiale su LinkedIn significa dotarci di uno strumento autorevole per condividere la visione e le iniziative della Serie A Women.

È un modo per essere più vicini ai nostri partner e stakeholder, raccontare con trasparenza il lavoro che stiamo portando avanti e costruire nuove connessioni strategiche per il futuro del calcio femminile italiano.» Con questo nuovo presidio digitale, la Serie A Women compie un ulteriore passo nel percorso di consolidamento e valorizzazione del calcio femminile, ponendo le basi per una comunicazione sempre più moderna, trasparente e orientata allo sviluppo del movimento.

Women’s Champions League: tutte le Player of the Match

Credit Photo: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

UEFA assegna il premio Player of the Match dopo ogni partita della UEFA Women’s Champions League 2025/26 per premiare le prestazione più decisive nella massima competizione femminile per club in Europa. Il Gruppo di Osservatori Tecnici UEFA assegna il premio alla Player of the Match, consegnando il trofeo ufficiale alla giocatrice al termine della partita.

Fase campionato

Giornata 1

Martedì 7 ottobre 2025

Juventus – Benfica 2-1 – Cecilia Salvai
Arsenal – OL Lyonnes 1-2 – Melchie Dumornay
Barcelona – Bayern München 7-1 – Alexia Putellas
Paris FC – OH Leuven 2-2 – Claudia Mateo

Mercoledì 8 ottobre 2025

Twente – Chelsea 1-1 – Jill Roord
Real Madrid – Roma 6-2 – Linda Caicedo
Man Utd 1-0 Vålerenga – Ella Toone
St. Pölten – Atlético de Madrid 0-6 – Fiamma
Wolfsburg – Paris SG 4-0 – Alexandra Popp

Giornata 2

Mercoledì 15 ottobre 2025

Vålerenga – Wolfsburg 1-2 – Lineth Beerensteyn
OL Lyonnes – St. Pölten 3-0 – Lily Yohannes
Roma – Barcelona 0-4 – Aitana Bonmatí
Chelsea – Paris FC 4-0 – Erin Cuthbert
OH Leuven – Twente 2-1 – Sára Pusztai

Giovedì 16 ottobre 2025

Atleti – Man United 0-1 – Julia Zigiotti Olme
Bayern München – Juventus 2-1 – Pernille Harder
Paris SG – Real Madrid – 1-2 Naomie Feller
Benfica – Arsenal – 0-2 Mariona Caldentey

Giornata 3

Martedì 11 novembre 2025

Roma – Vålerenga 0-1 – Stine Brekken
OL Lyonnes – Wolfsburg 3-1 – Ada Hegerberg
Real Madrid – Paris FC 1-1 – Caroline Weir
St. Pölten – Chelsea 0-6 – Catarina Macario

Mercoledì 12 novembre 2025

Barcelona – OH Leuven 3-0 – Vicky López
Bayern München – Arsenal 3-2 – Klara Bühl
Benfica – Twente 1-1 – Christy Ucheibe
Man United – Paris SG 2-1 – Jayde Riviere
Atleti – Juventus 1-2 – Estela Carbonell

Giornata 4

Mercoledì 19 novembre 2025

Juventus – OL Lyonnes 3-3 – Wendie Renard
Wolfsburg – Man United 5-2 – Lineth Beerensteyn
Paris FC – Benfica 2-0 – Anaele Le Moguedec
Vålerenga – St. Pölten 2-2 Olaug Tvedten
Arsenal – Real Madrid 2-1 – Alessia Russo

Giovedì 20 novembre 2025

Twente – Atleti 0-4 – Amaiur Sarriegi
Chelsea – Barcelona 1-1 – Ellie Carpenter
Paris SG – Bayern München 1-3 – Franziska Kett
OH Leuven – Roma 1-1 – Lowiese Seynhaeve

Andrea Soncin nel post USA-Italia: “Volevamo regalarci un finale diverso, ripartiremo dal fuoco mostrato”

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Il 2025 e la tournée americana dell’Italia si chiudono con una nuova sconfitta contro la corazzata USA. Dopo il 3-0 di venerdì a Orlando, al Chase Stadium di Fort Lauderdale, il regno dell’Inter Miami di Leo Messi, la selezione di casa si impone 2-0 con gli acuti (uno per tempo) della straripante Macario e della 21enne Shaw. Un risultato che non premia il cuore e il coraggio delle Azzurre, andate vicine al vantaggio con Piemonte e rimaste in partita fino al fischio finale. Un match giocato a mille all’ora da entrambe le squadre e accompagnato – nonostante ci fossero poco più di 9.400 spettatori (la Florida si conferma ‘freddina’ nei confronti del calcio femminile) – dal solito show sugli spalti.

“Stasera ho rivisto quella voglia e quella determinazione che siamo solite mettere in campo – ha commentato il Ct – abbiamo fatto un passo avanti rispetto a tre giorni fa e sono certo che questa esperienza ci insegnerà tanto. Volevo vedere la reazione all’interno delle difficoltà da parte di ognuno di noi: sono contento perché ho rivisto quello spirito di voler fare gruppo, che è fondamentale per affrontare nazionali di questa caratura. Ci sarebbe piaciuto regalarci un finale diverso, ma ripartiremo dal fuoco mostrato oggi, che ci servirà per fare grandi prestazioni e arrivare tra due anni in Brasile”.

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