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Gianni Infantino: il calcio femminile crescerà in modo esponenziale

Gianni Infantino, FIFA
Gianni Infantino, FIFA

Gianni Infantino, Presidente della FIFA, ha parlato alla conferenza “Efe Sport Business Days” di calcio femminile augurando una crescita esponenziale nei prossimi dieci anni. L’ultimo Mondiale in Francia nel 2019 “fu un successo incredibile con 1 miliardo e 200 milioni di spettatori nel mondo, più di un milione di spettatori negli stadi e 263 milioni collegati nella finale. Ad esempio il Superbowl è stato visto in tv da 130-160 milioni di persone pur essendo l’evento più importante al mondo. Il calcio femminile è lo sport che avrà la crescita massima nei prossimi 10 anni. Non so dove sarò tra 10 anni ma analizzeremo i numeri e li paragoneremo con gli altri sport maschili e femminili. Non parlo solo di entrate ma in generale. Le donne sono il 50% della popolazione del mondo. Dobbiamo fare qualcosa”.
Ecco il tema dell’uguaglianza che finalmente fa parte anche dei discorsi della FIFA da sempre più attenti al business che all’inclusione come le precedenti gestioni hanno dimostrato. “Abbiamo commesso tutti l’errore, io per primo, negli ultimi anni, decenni, di considerare il calcio femminile come una brutta copia del calcio maschile. Non è così. Si è visto ora, ogni anno di più, che è uno sport vero, con atlete che giocano bene dal punto di vista tecnico, fisico ed emozionale”. Infantino guida l’impegno della FIFA per lo sviluppo del calcio femminile in tutto il mondo anche in ambito sociale con un investimento di un miliardo di dollari per progetti nel mondo intero per far sì che le bambine abbino accesso al calcio in tutti i Paesi. Inoltre al prossimo Mondiale le partecipanti saranno 32 anziché 24 con maggiore possibilità di partecipare al campionato del Mondo.

Infantino, inoltre ha spiegato che non si gioca a calcio solo nei Paesi con la tradizione del calcio femminile ma in tutto il Mondo. “Non si gioca solo nel Nord Europa, Stati Uniti, Giappone, Cina, Australia, ma in tutto il Mondo. All’ultimo Mondiale under 17 la finale è stata Spagna contro Messico, che non sono Paesi storici. Abbiamo esaminato per capire i nostri bisogni. Il Presidente della Federazione Francese FFF ha proposto che il Mondiale si giochi ogni due anni anziché 4. Sono temi sul tavolo che studieremo tutti assieme per capire che fare. Il calcio femminile crescerà in modo esponenziale.”

Il calcio femminile è quindi in grande crescita, parola di Gianni Infantino, Presidente della Fifa. E se lo dice lui, c’è da crederci.

Francesca Vitale, AC Milan Femminile: “Rimarrai sempre una parte bellissima della mia vita”

Dopo due stagioni in rossonero il difensore Francesca Vitale lascia i Milan. Sul proprio profilo social la giocatrice ha pubblicato un lungo post che riassume tutte le emozioni vissute  in questa esperienza.
 

“Ho iniziato a giocare a calcio con i colori rossoneri, sono cresciuta e ho sempre sperato di poter indossare la maglia dell’AC Milan e della mia città trasformando la mia più grande passione nel mio lavoro.

Ho indossato la maglia rossonera con orgoglio cercando di onorarla ad ogni partita, perché il Milan è questo.

Due anni intensi, un bellissimo percorso che dal primo giorno ho sperato durasse il più a lungo possibile ma nella vita come nel calcio non sempre tutto va come vorremmo.

Arriva però il momento in cui ti fermi e capisci che è tempo di iniziare un nuovo percorso.

Ringrazio e porto con me tutti i tifosi rossoneri, ogni vostra parola di affetto e stima, ogni vostro coro, le esultanze e il boato allo stadio Brianteo che non potrò mai dimenticare.
Ringrazio le compagne che mi hanno ascoltata, compresa e supportata nei momenti difficili.
Ringrazio le persone che hanno condiviso con me questa esperienza, spronandomi e supportandomi sempre.
Abbiamo gioito e pianto.
Abbiamo fatto la storia del Milan con la prima qualificazione in Champions League e la prima partita sul prato di San Siro. Tremavano le gambe, il cuore in gola: un’emozione impossibile da descrivere ma che auguro a chiunque!

Si chiude un capitolo nel quale ho cercato di dare tutta me stessa, quando non arrivavano le gambe ho provato a metterci il cuore. Ho lavorato per migliorarmi e ho trovato forze che non sapevo neanche di avere.

Adesso è il momento di andare avanti, porterò con me i vostri insegnamenti, senza dimenticare nulla, utilizzando ogni esperienza vissuta per essere più forte in futuro.

Ciao Milano, sarai sempre la mia città.
Ciao Milan, rimarrai sempre una parte bellissima della mia vita!”.

 
Credit Photo: Andrea Amato

Nicole Sciberras, è il primo dei tre rinforzi della rosa per il Tavagnacco

Nicole Sciberras, è il primo dei tre rinforzi della rosa per il Tavagnacco richiesti e approvati dal mister. Difensore eclettico, in grado di spaziare su più ruoli, ventenne, arriva in prestito dalla Juventus. Titolare nella nazionale di Malta è pronta al salto di categoria nella Serie B. 
Arriverà in Italia dopo aver terminato le vacanze nel suo Paese di origine e pronta per il ritiro di fine luglio.

Credit Photo: Federico Fenzi

Permac Vittorio Veneto, Laura Tommasella all’addio: “Giusto prendere altre strade. Farò gli esami per allenare”

La bandiera rossoblù Laura Tommasella, perno della difesa, ha deciso che quella appena terminata fosse la sua ultima stagione da calciatrice. Il calcio è sempre stato la sua vita e sicuramente questa storia d’amore continuerà, anche se in forma diversa, a fare emozionare tutti coloro che l’anno sostenuta negli anni, a partire dalla società di Vittorio Veneto e dalla famiglia Fattorel alla quale è molto legata. Ci ha raccontato le sue emozioni e la sua storia in questa intervista.

Come hai iniziato e come hai vissuto il cambiamento del calcio femminile?
Ho iniziato da piccola a San Donà di Piave, dove sono nata, ed eravamo una squadra di sole ragazze che giocavano nel campionato maschile esordienti. Ho fatto qualche stagione là poi a 14 anni ho iniziato a giocare con il Vittorio Veneto, sono stata lì 8 anni, in Serie B. Sono poi stata a Tavagnacco per 10 anni, 3 anni a Pordenone e gli ultimi 5 di nuovo a Vittorio Veneto, dove ho concluso”.

Come è maturata in te la decisione di appendere le scarpette al chiodo?
Avevo pensato di smettere già l’anno scorso, poi la società mi ha chiesto di fare un’altra stagione e io probabilmente non ero pronta per smettere, quindi ho accettato. Sinceramente mi sentirei ancora in grado di giocare in Serie C come quest’anno, però credo sia giusto prendere altre strade”.

Com’è andata in questa tua ultima stagione?
L’obiettivo della società era quello di far crescere le ragazze più giovani che per la prima volta si trovavano a mettersi alla prova in un campionato nazionale. Il mio ruolo e di quelle più grandi era quello di trasmettere la nostra esperienza, conoscenza e fiducia. La salvezza poi è stata raggiunta prestissimo, a metà campionato, quindi abbiamo avuto tempo e modo di lavorare su questo anche con il mister”.

Facevi un po’ da collante tra mister e ragazze…
Ero un po’ il mister in campo della squadra. Avevo già allenato 2 anni fa la squadra delle juniores e molte ragazze di quest’anno le avevo allenate io. Con loro avevamo vinto il campionato regionale, in questa stagione ero sempre con la juniores ma a causa covid non abbiamo mai giocato, ci siamo solo allenate”.

Perché hai deciso di tornare a Vittorio Veneto?
Dopo Pordenone ho avuto la proposta di tornare perché c’era una squadra competitiva e, infatti, nella prima stagione dopo il mio ritorno, abbiamo combattuto per tornare in Serie A tenendo testa al Sassuolo fino alla fine del campionato. Loro erano più attrezzate e hanno vinto, ma è stata comunque una bellissima esperienza e negli anni successivi abbiamo giocato tra B e C“.

Quali sono stati i momenti indimenticabili della tua carriera?
Il momento più bello è stato la vittoria della Coppa Italia con il Tavagnacco nel 2012, ma anche varie esperienze, finali, supercoppe e altre competizioni importanti. Episodi difficili? Sinceramente, non avendo avuto grossi infortuni ed essendomi sempre trovata bene nelle società in cui ho militato, non mi vengono in mente momenti brutti. Forse qualche partita giocata male o persa all’ultimo minuto però di periodi o situazioni brutte non ne ho vissute“.

Da metterci la firma…
Esatto, soprattutto grazie alle condizioni della forma fisica. Anche quest’anno, che è stato l’ultimo, ho giocato tutte le partite tutti i 90 minuti. Sono stata fortunata di natura a non avere particolari problemi”.

Quanto è stata emozionante l’ultima gara?
Veramente tanto. La cornice meravigliosa dello stadio Nereo Rocco, i circa 600 spettatori, l’omaggio da parte di entrambe le squadre… non vedo cosa avrei potuto desiderare di più“.

Cosa ci sarà nel tuo futuro?
Farò a breve gli esami per diventare allenatore e valuterà se ci saranno proposte piacevoli. Vedremo come sarà il futuro, se dovesse essere come il passato metterei subito la firma”.

In bocca al lupo Laura, “unico cuore rossoblù”!

Credit photo: Permac Vittorio Veneto

Primo “coming out” nella storia dello sport cinese: Li Ying, stella della Nazionale, dichiara il suo amore pubblicamente

E’ il primo ed unico “coming out” della Repubblica Popolare Cinese, in tutto lo Sport, è lo ha reso noto Li Ying la stella della nazionale femminile di calcio che ha dichiarato il suo amore per Chen Leilei, influencer professionista.

L’ attaccante 28 enne Li Ying ha dato l’annuncio su Weibo, il principale social network Cinese, con un post che è stata poi costretta a cancellare, dove ha dichiarato: “Tutta la mia tenerezza viene da te, e ti appartiene, anche se solo da un anno insieme: sembra da sempre!”.
Il post ha creato grande interesse. Li è stata paragonata sui social a Megan Rapinoe, la superstar del calcio americano che aveva fatto coming out nel 2012, ha guidato la nazionale a stelle strisce alla vittoria mondiale nel 2019 ed è diventata un’icona dei diritti LGBT.

Nella foto le due ragazzine celebrano il loro primo “anno di unione”, guardandosi intensamente negli occhi: la calciatrice ha un taglio di capelli sportivo, sfumatura alta biondina; la compagna influencer ha lunghi capelli neri e ben vestita.

Sono affiancate a tavolo, davanti a loro due si vede una grossa torta con una candelina, che celebra l’anniversario del loro intenso amore.

L’uscita di Li Ying, ha ricevuto la benedizione di Zhao Zhen, famoso giornalista sportivo: “Non è più un segreto che diverse calciatrici sono lesbiche, Li è stata la prima ad avere il coraggio di venire allo scoperto, spero che la nostra società diventi più inclusiva in futuro”.

In Cina il 95% della comunità lesbica, gay, bisessuale e transessuale mantiene il segreto, e che quasi nessuna figura pubblica si dichiara, per timore di perdere il sostegno dei fan in una società ancora molto ostile.

Questa ondata di positività per l’amore tra la calciatrice e la influencer, è stata contrastata da un rigurgito di bigottismo, una miscela di insulti e critiche che ha costretto la calciatrice di cancellare il post. Inoltre c’è un forte sospetto che la campionessa abbia subìto pressioni anche dall’ambiente sportivo.

Del resto l’’omosessualità in Cina divenne clandestina dopo la formazione della Repubblica Popolare. Il puritanesimo comunista incise negativamente sulla percezione sociale dell’omosessualità.

Il regime comunista perseguitò gli omosessuali, specialmente durante la Rivoluzione culturale. In quel periodo molti gay furono puniti con lunghi periodi di prigionia e non mancò nemmeno qualche esecuzione.

Ad oggi è ancora un “tabù” e questa prima uscita di Li Ying sarà forse il via ad una generazione che vuole finalmente uscire da stereotipi anacronistici e poco civili.

Ravenna Women, Andrea Camanzi sarà il nuovo Direttore Tecnico: “È un’avventura che mi incuriosisce”

E’ Andrea Camanzi il nuovo Direttore Tecnico del Ravenna Women FC.

Andrea, classe 1974 di Lugo di Romagna, dopo qualche anno nel calcio dilettantistico e una stagione a Ravenna, ha allenato le categorie di giovanissimi allievi juniores di Imolese, per poi passare a Forlì e allenare negli ultimi cinque anni alla SPAL, partecipando così a sei campionati professionistici di settore giovanile.

Queste le sue prime parole da ‘tecnico giallorosso’: “È un’avventura nuova che mi incuriosisce molto; gli stimoli provengono anche da una società che ha idee ed obiettivi, e da un gruppo di ragazze, a detta di tutti, applicate e di grande qualità umana e tecnica”.

Credit Photo: Ravenna Women

Roberto Giorgio Zambon, nuovo Assistente Operativo del Como Women

Roberto Giorgio Zambon, con l’incarico di Assistente Operativo del Direttore Generale, entra a far parte dello staff dirigenziale della società FC Como Women.

Con una pluriennale esperienza nella gestione di importanti società calcistiche dilettantistiche, e successivamente nell’organico organizzativo del settore giovanile maschile e femminile dell’F.C. Internazionale, Zambon porta la sua grande esperienza e professionalità nel club lariano.
La società FC Como Women augura un grosso in bocca al lupo a Roberto per la nuova stagione.

Photo Credit: comowomenofficial

Benedetta Glionna è una nuova calciatrice giallorossa

L’AS Roma è lieta di annunciare l’ingaggio di Benedetta Glionna. La calciatrice ha firmato un contratto che la lega al Club fino al 30 giugno 2024.

Nata a Napoli il 26 luglio del 1999, Glionna è un’attaccante esterna. Nell’ultima stagione ha militato nell’Empoli collezionando 21 presenze e 15 reti. In campionato ha chiuso al 6° posto della classifica marcatori a quota 10.

“Sono davvero felice di iniziare questa avventura perché la Roma è un grande club”, ha dichiarato la calciatrice. “Sono entusiasta di poter far parte di questa squadra che sta continuando a crescere stagione dopo stagione”.

Cresciuta nel Fiammamonza, inizia a giocare in prima squadra già all’età di 14 anni e nel 2016-17 conquista la promozione in B con la formazione biancorossa. Nel 2017-18 passa alla Juventus riuscendo a ritagliarsi uno spazio importante non accusando il doppio salto di categoria.

Dopo due anni in bianconero, in cui vince due scudetti e una Coppa Italia, si trasferisce in prestito al Verona nella stagione 2019-20 e alll’Empoli nel 2020-21 dove viene allenata dal nuovo tecnico giallorosso Alessandro Spugna.

“Glionna è un’attaccante di indubbio talento”, ha commentato Betty Bavagnoli, Head of Women’s Football del Club. “Nonostante la giovane età ha già maturato un’esperienza importante in Italia e i numeri della scorsa stagione lo confermano. La sua voglia di migliorare ancora di più ci aiuterà a raggiungere obiettivi importanti”.

Benvenuta, Benedetta!

Credit Photo: 

Bonfantini è una giocatrice delle Juventus Women

Agnese Bonfantini è ufficialmente una nuova giocatrice delle Juventus Women. La classe 1999 arriva dalla Roma e sarà la nostra nuova numero 22!

Nata a Verbania, Bonfantini comincia il suo percorso nelle giovanili dell’Inter Milano, dove cresce fino a debuttare in Serie B all’età di 16 anni. Il suo talento viene notato dalla Roma che nel 2018 la porta nella Capitale: è con la Roma che muove i primi passi nel massimo campionato italiano.

Il suo impatto con il nuovo club è subito positivo. È lei a procurarsi il rigore che vale il primo gol della Roma in Serie A, e, quando nell’ottobre 2018 segna il suo primo gol, è subito una rete decisiva, che consente di portare a casa i tre punti contro la Florentia. Nel febbraio 2020, entra nella storia del club, segnando la prima tripletta giallorossa in Serie A e segnando, contestualmente, il 100esimo gol della storia della società. Il 30 maggio 2021 ha vinto il suo primo trofeo in carriera: la Coppa Italia.

Giovane, ma già matura e pronta a ogni tipo di battaglia, Bonfantini arriva in bianconero con la voglia di vincere e migliorare ancora, e noi non vediamo l’ora di cominciare questo percorso insieme.

Benvenuta, Agnese, ci vediamo in campo!

Credit Photo: Juventus Women

Ersilia D’Incecco, Montesilvano: “Questo è lo scudetto del gruppo e delle persone che hanno reso possibile tutto questo”

Il campionato di Serie A di calcio a 5 femminile è terminato lo scorso 19 giugno con gara 3 della finalissima tra Falconara e Montesilvano che ha premiato quest’ultime con il titolo di squadra campione d’Italia. Dopo tre match equilibrati le abruzzesi, quindi, si sono imposte sulle marchigiane regalandosi il terzo scudetto in 10 anni. Abbiamo raggiunto Ersilia D’Incecco, capitano delle pescaresi, per una breve intervista sulla stagione. Queste le parole del laterale classe ’89 al suo quarto anno a Montesilvano.

Il campionato di Serie A è iniziato ad ottobre con tante squadre importanti al suo start. Quali erano gli obiettivi del Montesilvano?
“Quest’anno il campionato è stato molto equilibrato, è vero che abbiamo perso molte giocatrici internazionali ma è pur vero che le squadre si sono rinforzate molto. 
Gli obiettivi del Montesilvano sono sempre quelli di competere ad alti livelli. La Rosa di quest’anno probabilmente è stata la più competitiva. Volevamo competere per i due trofei in palio”.

Ripartivate dal successo nella Coppa della Divisione della passata stagione. Quanto è stato importante quel successo in ottica di questa annata? Che ricordi hai di quel successo?
“L’ultima partita giocata l’anno scorso è stata proprio la finale di Coppa della Divisione vinta a Bari. Unico trofeo giocato quell’ anno a causa del Covid, averlo vinto ci ha fatto ripartire con il piede giusto”.

Sei il capitano di questa squadra, cosa significa indossare quella fascia al braccio?
“Questa è casa mia, e rappresentare questa squadra mi riempie il cuore.
Mi sento di portare dentro questa fascia la mia amica e compagna di mille avventure Alessia Guidotti! Insieme rappresentiamo la forza di questa squadra! E nonostante non siamo più giovanissime nei momenti importanti riusciamo a mettere il cuore davanti a tutto! Motivo di grande orgoglio e colgo l’occasione per ringraziarla”.

Per voi 6 successi di fila nelle prime sei giornata disputate. Quali erano gli umori dopo l’avvio convincente?
“Erano state inserite solo tre giocatrici nuove perciò lavorare all’inizio non è stato difficile! Eravamo euforiche di iniziare dopo la stagione interrotta. Gli animi leggeri e le gambe andavano veloci. Poi lo staff ha iniziato a lavorare e per raggiungere il massimo abbiamo dovuto lavorare molto, spesso non riuscivamo ad essere ciniche. Ma alla fine siamo arrivate”.

Nei play-off successi con il Città di Capena e il Kick Off. Come sono andati quei match?
“Sapevamo che incontrare il Città di Capena non sarebbe stato facile. Loro sono brave a  chiudersi in difesa e sanno essere molto pericolose nelle ripartenze. In campionato ci hanno messo in difficoltà, Ma siamo state brave a non perdere la testa. Con la Kick Off invece abbiamo disputato due ottime gare. Non capita tutti i giorni di vedere una semifinale che finisce con 5 gol di scarto. Ci siamo rese davvero conto del potenziale della squadra”.

Poi la finalissima con il Città di Falconara giunta sino a gara 3. Il fattore campo è sempre saltato e i due successi in trasferta vi hanno consegnato lo scudetto, come sono andati questi match?
“In gara 1 non abbiamo disputato una bellissima prestazione ma per la prima volta avevamo battuto il Falconara. Perciò poco importava del bel gioco, l’importante era vincere e così è stato. In gara 2 invece non abbiamo avuto la mentalità giusta e loro sono un ottima squadra con giocatrici forti. Li hanno dimostrato di essere più brave di noi.
Penso che sia giusto così che la migliore squadra sia uscita in gara 3 perché la finale è la partita secca. Noi ci siamo arrivate un po’ incerottate, prive di due giocatrici fondamentali. Ma poco ha influito visto che siamo entrate a testa alta, nonostante i primi due gol subiti nei primi due minuti di gioco, non l’abbiamo mai abbassata. Ed è questa la mentalità del Montesilvano”.

Che emozioni avete provato durante questi match?
“Durante il campionato non abbiamo mai perso in trasferta, perciò il fattore campo non ci ha mai condizionato. Vincere in casa è bellissimo, ma vincere nel palazzetto della squadra avversaria ti fa provare una gioia immensa. Nella prima gara eravamo felici ma le emozioni più grandi le abbiamo provate alzando la coppa. Questo è lo scudetto del gruppo, è lo scudetto dei pochi tifosi che ci seguono delle persone che credono in questa squadra e hanno reso possibile tutto questo. La mentalità del Montesilvano è proprio quella di non mollare mai, nonostante le difficoltà”. 

Che ricordo porterai con te di questa stagione?
Questa stagione ci ha insegnato tanto, è stata difficile per tutti. Iniziare non era facile, ma lo abbiamo fatto tutti insieme, presidenti, staff e noi giocatrici. Ci sono stati momenti difficili, ci si allenava e non si sapeva quando si poteva giocare; molte partite rimandate causa Covid, tante colleghe positive ma abbiamo sempre cercato di fare tutto in sicurezza per la nostra salute.  Di questa stagione mi porto la caparbietà che abbiamo avuto noi giocatrici di non mollare mai”.

Nella prossima stagione rimarrai sempre al Montesilvano o è ancora presto per parlare di futuro?
“Montesilvano è casa mia, sia in campo che fuori, non credo ci sia un altro posto così”.

Credit Photo: Pagina Facebook Montesilvano C5 Femminile

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