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Alain Conte, ex mister San Marino Academy: “Sono diventato allenatore professionista. Questo traguardo lo dedico a me”

Tre anni fa l’arrivo, ora l’addio. Ad Alain Conte non si poteva chiedere di più: partito dalla Serie C, ha costruito ad hoc una squadra e ottenuto due promozioni consecutive, portando la San Marino Academy a giocarsi la sua prima Serie A. Tra successi di squadra e personali (panchina d’argento 2020) c’è però un momento in cui ci si accorge di aver dato tutto e si cercano altri stimoli, cosa successa proprio al mister che, nonostante abbia scritto la storia con i colori biancazzurri, ha deciso a poche giornate dalla fine di salpare per altri mari.

Prima tappa: ottenimento del patentino allenatore Professionista Uefa A. L’ex mister sammarinese ha festeggiato sul suo profilo Instagram questo passo importante:

Diventare un allenatore professionista a 36 anni è quanto di più lontano potessi immaginare quando ho iniziato il mio percorso di formazione 11 anni fa.
Lo dedico a me questo traguardo. Ai sacrifici fatti, di ogni tipo. Alla passione che mi ha sempre spinto. Un’esperienza che mi ha fatto conoscere persone stupende come @m.gallos72 e @desa6774@carlochiarabini e tanti altri compagni di viaggio, di stare al fianco di grandi campioni ed imparare moltissimo da mostri sacri di questo sport e non solo. Un altro punto di partenza, un’altra spinta per il futuro.
“Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, noi stessi diventiamo qualcosa di nuovo”
#UefaA“.

Credit Photo: Instagram Alain Conte

Accordo storico nella CBF brasiliana per l’uguaglianza degli stipendi con Neoenergía

Brasileirao feminino con Neoenergia 2024
Brasileirao feminino con Neoenergia 2024

La CBF, Confederazione Brasiliana di Calcio, ha firmato un accordo storico con l’azienda Neonergía fino al 2024. L’azienda sarà lo sponsor della squadra femminile di calcio e sarà base per il campionato brasiliano femminile di club che cambierà nome nel Brasileirão Femenino Neoenergía. Crescerà quindi la presenza nei social media e in atti promozionali ad esempio nei giochi Olimpici di Tokyo di questa estate, nella Copa América di calcio femminile del 2022, nel Campionato Sudamericano di Base, nel Mondiale di Calcio Femminile del 2023 e nei Giochi Olimpici di Parigi del 2024.
Si tratta della prima sponsorizzazione esclusiva per il calcio femminile da parte di una delle compagnie leader nel settore elettrico in Brasile. Lorenzo Perales, direttore commerciale della CBF per la Nazionale e per il campionato brasiliano femminile, racconta al giornale As che si valorizza il calcio femminile a livello internazionale come veicolo di comunicazione delle aziende. CBF desidera che ci sia equilibrio tra gli stipendi nel calcio maschile e femminile, nel futuro quindi Neymar avrà lo stesso stipendio di Marta, la miglior calciatrice della storia della Seleçao femminile.
Iberdrola aveva già scommesso sulla Nazionale e sul campionato spagnolo (la Primera Iberdrola) e ora la sua filiale in Brasile vuole seguire la stessa strada per far crescere parallelamente il settore maschile e femminile con gli stessi strumenti. La donna in questo modo potrà raggiungere i propri sogni nel calcio attraverso un modello commerciale che ha già generato entrate molto significative (si parla di oltre 50 milioni di dollari ndr).
Il Presidente della CBF Rogério Caboclo, è felice dell’accordo e sottolinea che l’alleanza con Neoenergía fa sì che entri nella Confederazione una delle aziende più importanti al mondo a livello energetico. Inoltre i valori dell’uguaglianza e della sostenibilità si combinano così con l’impegno e l’appoggio al calcio femminile. Perales è riuscito così a raggiungere il duplice obiettivo dell’ammirazione delle donne e dell’applauso degli uomini per il grande risultato ottenuto. Il calcio femminile brasiliano diventerà così ancora più importante e aspettiamoci nei prossimi anni una crescita importante della Nazionale carioca nelle competizioni internazionali.

Photocredit: Brasileirão Feminino

Chieti: Open Day alle porte per le abruzzesi

Il Chieti, squadra al secondo posto del girone D di Serie C, è da anni vicino alla crescita del proprio settore giovanile. Tante le iscritte in tenera età al movimento nero-verde, con diverse calciatrici della prima squadra a guidare gli allenamenti delle squadre giovanili. Nelle prossime ore in casa abruzzese è stato programmato un Open Day per promuovere il calcio femminile ed indirizzato a bambine e ragazze dai quattro anni in su. Questo il comunicato diramato nei giorni scorsi dall’ufficio stampa del Chieti.

Si svolgerà a Chieti presso il Campo Sportivo Sant’Anna il 7 giugno l’Open Day Femminile organizzato dal Chieti Calcio Femminile. Sarà un pomeriggio dedicato alle bambine e ragazze dai 4 anni in su. Orario previsto dalle 17.30 alle 19.30.  Tutto si svolgerà nel rispetto delle normative vigenti anti Covid. L’Open Day è autorizzato dalla Figc, Settore Giovanile Scolastico Abruzzo. La società neroverde ultimamente sta crescendo come numero di tesserate sempre più segnalandosi per l’attenzione che dedica alle giovanissime ragazze grazie anche ad una Scuola Calcio ormai ben avviata.

 Vengono accolte bambine dai  4 anni in su, attualmente ne sono tesserate circa 40: c’è la ferma intenzione di andare ancora oltre sfruttando anche l’Open Day come vetrina per far conoscere sempre più il Calcio Femminile. Il Chieti Calcio Femminile ha attualmente i Piccoli Amici, categoria che comprende le bambine che vanno dai 5 ai 7 anni, le Pulcine (8-9 anni) hanno iniziato il loro torneo e poi ci sono le Under 12, Under 15 e Under 17 che disputano tutte e tre Campionati Nazionali che quest’anno  però non si svolgeranno (solo l’under 12 farà il suo che si svolgerà a settembre e si è qualificata alla fase successiva, essendo l’unica squadra di della Provincia di Chieti).

 L’Open Day sarà tenuto da tre tesserate della Prima Squadra: il Capitano Giada Di Camillo (Uefa C), Marija Vukcevic (Uefa B), Giorgia Colecchi (laureata in Scienze Motorie) con la supervisione di Mister Lello Di  Camillo (Uefa B), allenatore della Prima Squadra. Prevista la presenza delle bambine già iscritte alla Scuola Calcio del Chieti Calcio Femminile, ma l’Open Day è ovviamente aperto anche a quelle che vorranno provare questa nuova esperienza. L’Open Day sarà improntato su giochi: non sarà cioè tutto collegato prettamente al calcio visto che le bambine di quell’età hanno bisogno di divertirsi. L’Obiettivo è di incrementare il numero di iscritte al Chieti Calcio Femminile.

Martina Rosucci, Juventus: “In bocca al lupo a Guarino, noi pensiamo all’Europa”

Martina Rosucci, centrocampista della Juventus Women, ha parlato a Juventus TV dopo la premiazione scudetto.uv

RECORD 22 VITTORIE
«È il coronamento di un qualcosa di inimmaginabile. Abbiamo vinto tutte le partite, impressionante. Lo dimostra il fatto che grandi squadre abbiamo perso punti con squadre più debili. Abbiamo mantenuto la concentrazione su ogni partita come fosse una finale. Questo ha fatto la differenza. Non sono stupita, ma è davvero un orgoglio averle vinte tutte. Una cosa mai fatta, incredibile».

SVOLTA
«Me ne sono resa conto partita dopo partita, non c’è stato un momento. C’è stato un momento però dove il nostro obiettivo è cambiato. Non era più solo vincere lo scudetto, ma vincerle tutte. Ho letto negli occhi delle mie compagne la voglia di raggiungere qualcosa di non superabile, al massimo pareggiabile. La forza di volontà, la consapevolezza e l’unione ci hanno portato fino a qui».

GUARINO
«Finire 4 anni con sette trofei e quest’ultimo scudetto di sole vittorie… Non si può non dargliene merito. Ha fatto tantissimo per ognuna di noi. In settimana ci ha detto che ha ricevuto molto di più di quello che dato. Io penso che abbia dato tanto anche lei a ognuna di noi nel suo modo. Io ho sempre avuto la sua fiducia dall’inizio, gliene sono grata. Ci sono stati dei momenti difficili e di sofferenza, che però mi hanno fatto tirare fuori qualcosa di diverso che non pensavo di avere. Anche in questi momenti ho visto un latto positivo. La ringrazio e penso abbia un grande futuro davanti. Le faccio il mio in bocca al lupo. La giornata è per lei e si è visto da come siamo entrate in campo».

FUTURO
«Il futuro fa parte della Juve. Finisce una partita, o anche una stagione, e c’è subito il pensiero del presente, di dover e voler fare qualcosa di più. Più di così in campionato non possiamo fare. Quest’anno ci è mancato un trofeo, ci sarebbe piaciuto fare il Triplete perché ce lo saremmo meritate. E poi speriamo piano piano di riuscire a dire la nostra in Europa. Questa squadra può solo crescere in tutti i suoi reparti. Io sono a servizio della squadra».

Credit Photo: Marco Montrone

Il portiere Inge Tijink rinnova con l’FC Twente Women

Inge Tijink (21) farà parte della selezione dell’FC Twente Women anche la prossima stagione. Il portiere ha prolungato il suo contratto il 2 Giugno a De Grolsch Veste.

Tijink ha commentato: “Sono molto felice di poter far parte di questo bellissimo club anche la prossima stagione. Non vedo l’ora di continuare ad allenarmi e crescere sempre di più come portiere”.

L’allenatore Tommy Stroot ha detto: “Siamo molto contenti che Inge abbia firmato per il prolungamento del suo contratto, i nostri tre portieri si rafforzano a vicenda e Inge giocherà un ruolo fondamentale la prossima stagione”.

Inge Tijink, proveniente da Noordijk (un piccolo villaggio a nord-ovest di Neede), è arrivata dal Borussia Bocholt la scorsa stagione.

Photo Credit: FC Twente

Simona Cimatti, Ravenna: “mi sono rialzata, ho lottato…e gli ultimi mesi sono stati meravigliosamente irripetibili”

Simona Cimatti, capitano del Ravenna Woman, ha ringraziato squadra e compagne con un messaggio su Intagram:

Un altro capitolo del libro si e’ concluso! Probabilmente siamo verso 1a fine, e’ vero, ma ancora non siamo arrivati all’ultimo capitolo!

Questa stagione è stata decisamente stramba, partita con grande entusiasmo e con tanta voglia di mettersi in gioco, ma dietro alla prima curva piena di buche o per meglio dire dirupi che senza metafore si chiamerebbero momenti neri, son state messe in discussione tante cose, mi son ritrovata piena di dubbi, ancor più paure e il pensiero pesantissimo da portare, di non essere più all’altezza.

Colpo di scena: dai momenti più bui, arriva sempre il meglio se sei capace di non mollare, sei hai la forza di andare contro tutto e tutti pur di non smettere mai di credere in quello che per te e’ vita e quindi: mi sono rialzata, ho lottato, mi sono data in tutto e per tutto e gli ultimi mesi sono stati meravigliosamente irripetibili..

Per tutto questo voglio dire grazie in primis a me per non aver mai mollato, alle mie compagne per avermi sempre dimostrato fiducia, per essersi battute per me, per avermi rispettato e osannato forse più del dovuto…grazie a questa società perché ha creduto in me e in tutto quello che ho dimostrato in questi anni, grazie ad @ftawomenofficial per il continuo sostegno ricevuto ed un grazie speciale ad @alicegreppi_ig per aver sopportato e supportato senza dire niente il mio periodo più nero..

grazie @ravennawomenfc , perche’ in un modo o nell’altro riesci sempre a regalarmi gioie infinite e riesci sempre a non farmi pentire dei miei sforzi, dei miei sacrifici e della mia continua dedizione verso questi colori

Credit Photo: Domenico Cippitelli 

Al Grifone di Zena l’eFemminile 2021 con 4 turni d’anticipo

Due gare da recuperare e ancora due turni al termine dell’eFemmnile ma per il Genoa CFC guidato in console dalla player Elena Coriale la bottiglia è già stata stappata. Una  marcia trionfale quella del team ligure trascinato dalla campionessa in carica della competizione, già sul tetto dell’eFemmnile 2020 di FIFA 21 firmato Lega Nazionale Dilettanti, con la maglia della Sicula Leonzio Women. Elena “Hevnokat” Coriale porta in dote allo storico Club genovese numeri da capogiro. La pro player di FIFA 21, a 4 giornate dal termine, ha infatti messo insieme 18 vittorie su 18 match realizzando la bellezza di 120 gol: soltanto 9 le reti al passivo. Ad oggi, il personale record è stato eguagliato e ci sono tutte le possibilità per superarlo ampiamente nei prossimi 4 match a disposizione. “Sono felicissima di essere riuscita a conquistare nuovamente il titolo e soprattutto – ha dichiarato Elena Coriale (nella foto) – di averlo fatto con la maglia del Genoa CFC che ringrazio immensamente per la fiducia ed il supporto. Ringrazio anche i miei procuratori Pro2Be Esports, che mia hanno accolta nella loro grande famiglia e sostenuta in tutto. Quando il Genoa mi ha contattata per rappresentare la società in questo torneo – ha aggiunto – mi ero posta due obiettivi: vincere e battere il mio record personale. Ho dato il massimo per portare a termine entrambe queste sfide, ed essere riuscita a mantenere la parola data a 4 giornate dal termine del torneo rende tutto ancora più soddisfacente. Sono contenta di aver conquistato il titolo per la seconda volta e di aver avuto la possibilità di continuare il mio percorso di crescita, ora testa ai prossimi obiettivi!”. In attesa della premiazione ufficiale prevista per sabato 26 giugno 2021 nell’head quarter della GTZ Distribution, brand authenticator di Nike, Adidas e Puma, la Lega Nazionale Dilettanti rivolge in tutte le sue componenti, i più calorosi complimenti al Genoa Cricket & Football Club per il titolo conquistato e per il “triplete” sfiorato in questa disciplina. Per il Genoa eSports, infatti, dopo il successo nel primo campionato eSerie A di Pes e nella seconda edizione dell’eFemmnile di Fifa, è arrivato il secondo posto nella final eight maschile del torneo Fifa, sconfitto in finale dal Benevento.

Credit Photo: LND – Lega Nazionale Dilettanti

Hege Riise, coach della Nazionale Femminile Inglese, ha annunciato la lista delle giocatrici che porterà al Torneo Olimpico di Tokyo

La selezione include 15 giocatrici dell’Inghilterra, 2 scozzesi e una del Galles. Nessuna atleta dell’Irlanda è stato chiamato a rappresentare gli UK alle Olimpiadi.

“Sono a mio agio che la selezione che abbiamo fatto sia un grande gruppo di giocatrici che parteciperanno alle Olimpiadi. Questo è ciò che stiamo pianificando. Se sogni in grande, è ancora meglio raggiungerlo. Penso che tutti sappiamo che abbiamo poco tempo per essere la migliore squadra del mondo, ma affronteremo questa sfida e faremo del nostro meglio può.” ha affermato coach Hege Riise che è attualmente in carica per l’Inghilterra fino a quando l’allenatore olandese Sarina Wiegman non subentrerà a settembre. Difatti, ha sostituito Phil Neville, ora all’Inter Miami, che originariamente avrebbe dovuto gestire il Team GB.

“Questa è stata la decisione più difficile che abbia mai preso, rispetto a tutte le nazioni, grandi giocatrici tra cui scegliere. Speriamo di giocare sempre meglio insieme e speriamo alla fine di poter dare il nostro meglio e vedere fino a che punto arriviamo con questo.
Questo è il più grande torneo della storia e farne parte mi rende orgogliosa. Sono così felice per le ragazze che sono state selezionate e speriamo di andare a Tokyo per realizzare qualcosa che tutti sogniamo”.

Portieri: Karen Bardsley, (Manchester City e Inghilterra), Ellie Roebuck (Manchester City e Inghilterra)
Difensori: Millie Bright (Chelsea e Inghilterra) Lucy Bronze (Manchester City e Inghilterra), Rachel Daly (Houston Dash e Inghilterra), Steph Houghton (Manchester City e Inghilterra), Demi Stokes (Manchester City e Inghilterra), Leah Williamson (Arsenal e Inghilterra)
Centrocampisti: Sophie Ingle (Chelsea e Galles), Kim Little (Arsenal e Scozia), Jill Scott (Manchester City e Inghilterra), Keira Walsh (Manchester City e Inghilterra), Caroline Weir (Manchester City e Scozia)
Attaccante: Lauren Hemp (Manchester City e Inghilterra), Fran Kirby (Chelsea e Inghilterra), Nikita Parris (Lyon e Inghilterra), Georgia Stanway (Manchester City e Inghilterra), Ellen White (Manchester City e Inghilterra)

Riserve: Sandy MacIver (Everton e Inghilterra), Lotte Wubben-Moy (Arsenal e Inghilterra), Niamh Charles (Chelsea e Inghilterra), Ella Toone (Manchester United e Inghilterra)

Numeri da “record” per la Primavera Femminile della AS Roma

La Primavera femminile della Roma, dopo due scudetti consecutivi in campionato e ben tre finali al titolo di campione d’Italia, raccoglie negli ultimi tre anni dei numeri da “record”. Riuscire a rivincere è una cosa difficilissima ed è frutto di una mentalità che le ragazze di Fabio Melillo hanno acquisito e che le porta a fare partite e campionati di questo tipo.

I numeri parlano chiaro : 33 vittorie di fila.

Dal 14-10-2018 al 29-05-2021 si sono giocate 51 gare, con 48 vittorie (zero sconfitte) e 3 pareggi. Nel mondo del calcio è qualcosa di eccezionale, la Roma Primavera non pareggia una partita da aprile 2019, la finale scudetto di Coverciano contro l’Inter.

Nel femminile è sicuramente un “record”, se comparata al maschile ancora di più. Ancora più eccezionale il numero di reti messe a rete: 257 segnate, e solamente 17 subite.

Potrà anche essere un caso, ma nutriamo dubbi sulla sola questione di fortuna, ma questi numeri da capogiro farebbero gola a tantissime altre società sia italiane che internazionali.
Una squadra “super” composta da ragazze, appunto, eccezionali.

Il calcio femminile è una bellissima oasi del mondo del pallone in rosa, dove si gioca con un grandissimo senso di appartenenza ed uno spirito libero di spensieratezza e gioia, ed è bello che sia cosi.

Il sindaco di Roma: Virginia Raggi, dopo il successo della Roma femminile contro il Milan in Coppa Italia e del secondo titolo di campionesse delle capitoline, ha voluto salutare e ringraziare entrambe le formazioni di questi strepitosi risultati direttamente in Campidoglio: ed è stata una grande festa!

Ma cosa succederà ora? Il trend positivo non potrà durare per sempre, quindi bisognerà lavorare molto sulla squadra, anche perché potrebbero esserci delle partenze oppure dei nuovi arrivi e pertanto si spezzeranno pure i ruoli fino ad ora trovati in formazione.

Sicuramente la società è pronta a questo e saprà valorizzare al meglio il suo enorme bagaglio di queste ragazze. Molte saliranno, oltre a quelle che sono state utilizzate, in massima serie; altre potranno ambire in alto, ma questo “record” sarà certamente molto duro da battere.

Staremo a vedere, quello che è certo che continueranno a farci sognare, non solo per la Roma ma per l’intero movimento femminile del quale tutti noi dovremmo sempre essere orgogliosi.

Grazie ragazze!

Sara Colzi, Responsabile settore femminile Pontedera: “Mi aspetto un mercato movimentato. Per migliorare servono programmazione e confronto”

“Parlando in generale, con l’arrivo dei procuratori nel calcio femminile che hanno messo le mani su diverse calciatrici, mi aspetto un mercato con molti spostamenti tra una squadra e l’altra. Le società dovranno essere brave a pescare atlete che siano confacenti ai rispettivi progetti tecnici. Per quanto riguarda il Pontedera spero di convincere tante giocatrici che il progetto che stiamo sviluppando è un’opportunità per loro”. Esordisce così Sara Colzi alla nostra domanda su che tipo di sessione di mercato si aspetta per la prossima estate. L’ex calciatrice e allenatrice della Fiorentina Femminile Primavera è da poco entrata a far parte del Pontedera divenendone responsabile del settore femminile. Nel suo palmares vanta una promozione in Serie A col Firenze ed una Coppa Italia da calciatrice. In seguito ha vinto due tornei Arco di Trento alla guida delle giovani viola. L’abbiamo raggiunta telefonicamente per farci spiegare cosa vede nel futuro di questo movimento e anche per raccontarci qualcosa di lei. “Offriamo concretezza e l’opportunità vera di crescere, di migliorarsi e trovare le proprie soddisfazioni sotto tutti i punti di vista – ci dice parlando delle sue idee per il settore femminile della sua nuova società –, senza fare promesse che non possiamo mantenere. Trasparenza e lealtà. Sono sicura che restano valori vincenti”.

Da poco lei ha assunto questo incarico al Pontedera. È un ruolo nuovo per lei?
Potrebbe sembrare ma alla fine no, perché già nei miei anni da allenatrice delle squadre Primavera, prima al Castelfranco e poi alla Fiorentina, dovevo gestire gruppi molto eterogenei, perché la categoria Under 17 non c’era ancora e quindi si svariava dalla quattordicenne alla diciannovenne che magari già si era affacciata al gruppo della prima squadra. Gestire tutto tenendo conto delle differenze di età e di attitudini tra le varie giocatrici non è semplice ma è fondamentale. E questo si impara dalla teoria ma anche dalle esperienze sul campo. Mio compito sarà anche quello di selezionare uno staff tecnico all’altezza per le varie squadre che stiamo completando. Io sarò una sorta di Jolly che farà da raccordo tra la prima squadra e le altre squadre, ma sarò all’occorrenza presente in prima persona anche sul campo.

Cosa l’ha spinta ad accettare?
Il Pontedera mi ha dato una buona dose di carta bianca dopo aver verificato che le idee di base collimano. Credo che, per poter crescere, il calcio femminile abbia bisogno non soltanto di buone giocatrici, di allinearsi alle realtà estere più evolute, di ampliare i numeri delle praticanti ma anche e soprattutto di una buona programmazione dell’attività, degli obiettivi e delle strategie. Occorre lavorare in accordo tra la prima squadra e il settore giovanile per dare modo e strumenti a tutte le ragazze di avere un domani la possibilità di fare l’esordio in prima squadra, che rappresenta l’obiettivo di ogni giocatore.

Lei è stata una calciatrice molto rappresentativa per l’entroterra toscano, c’è un ricordo del periodo in cui giocava a cui è particolarmente legata?
I ricordi sono tanti. Di certo la promozione in serie A col Firenze e la relativa festa. In quella stagione segnai anche tanto e quasi esclusivamente in trasferta, diverse doppiette. Poi l’anno dopo in serie A, feci doppietta in casa alla Torres in un 2-2 combattutissimo. Subito dopo arrivò la chiamata in Nazionale, per un o stage a Coverciano. Poi l’avventura non continuò per questioni anagrafiche, almeno così mi fu detto. Ma ho anche bellissimi ricordi dei tre anni alla Reggiana con Milena Bertolini. Per me erano i primi rudimenti veri di tattica. La Coppa Italia vinta, anche se non feci la finale perché ero infortunata. E come non dimenticare la stagione al Castelfranco, col doppio ruolo: giocatrice in prima squadra e allenatrice della squadra Juniores: nella partita decisiva a Lucca dovevamo vincere. C’era un nubifragio, prendemmo gol su una punizione dalla distanza. Poi nei minuti finali ribaltammo la situazione e mi ricordo la gioia dei mie due assist entrambi per giocatrici della Juniores subentrate nel secondo tempo. Fu una gioia quindi doppia. Non possiamo anche non ricordare l’anno fatto alla Scalese subito dopo la gravidanza, con Mister Ulivieri in panchina dove ottenemmo una salvezza in serie B che all’inizio sembrava molto difficile.

Per tanti anni lei è stata alla guida della Primavera Femminile viola, che ricordi ha di quel periodo?
C’era l’orgoglio e la consapevolezza di far parte di una grande realtà. Abbiamo lavorato tanto e in silenzio, lontani dai clamori e dai riflettori che, giustamente, erano tutti sulla prima squadra che si giocava il posto in Europa, scudetti e Coppe Italia. Ma anno dopo anno io col mio staff siamo sempre riusciti a creare dei bei gruppi di lavoro, e le soddisfazioni non sono mancate. Siamo arrivati più volte alle finali nazionali e anche a un passo dal giocarci lo scudetto. Due trofei Arco di Trento vinti a dispetto dei pronostici secondo i quali era difficile anche arrivare a giocarci la finale, e poi le finali vinte, in entrambi i casi contro le campionesse d’Italia della Roma. Autentiche battaglie culminate con il vedere le ragazze alzare il Trofeo. Ma al di la delle vittorie resta l’esperienza di essermi confrontata e aver visto da vicino come operano e come lavorano le grandi realtà italiane, Juventus compresa. E soprattutto quello di aver fatto provare gioie e speranze a tante giovani calciatrici. Ho sempre cercato di dare loro quello che a me, visti anche i tempi diversi, era mancato da giocatrice.

Recentemente c’è stata la finale Primavera Roma-Juventus. Cosa manca alla viola e alle altre per arrivare a quel livello?
La Fiorentina come società ha tutte le carte in regola per essere competitiva anche nel settore giovanile. Occorre attenzione, confronto, sintesi, far tesoro delle professionalità competenti di cui dispone. In questi anni molte risorse non sono state fatte fruttare come si poteva e come forse si doveva. La società si è illusa forse un po’, dal momento che partecipava alla Champions League, di essere una realtà già consolidata del panorama del calcio femminile italiano. Forse sarebbe stato più utile potenziare la struttura dalle fondamenta.

Chi sarà secondo lei l’anti-Juve della prossima stagione?
Fermo restando quanto detto sopra, e quindi le sorprese e i cambi di gerarchia potrebbero esserci, punterei forte sulla Roma che è in crescita sia a livello giovanile (il titolo Primavera lo dimostra) sia a livello di prima squadra dopo l’arrivo di una giocatrice tutta sostanza come Elena Linari, una che a Firenze hanno conosciuto bene, giocatrice capace di trascinare e dare l’esempio alle compagne. Ma sullo stesso piano metterei anche il Milan che oramai è arrivato a un passo dal centrare un grande traguardo, che sta costruendo una sua identità intorno a un tecnico carismatico e appassionato come Maurizio Ganz, e il Sassuolo, che oltre ad essere una realtà che ha come parola d’ordine organizzazione e basso profilo, ha un tecnico altrettanto umile ma preparato come Piovani; il fatto che siano riusciti a trattenere il fenomeno Bugeja nonostante le sirene che chiamano da ogni dove la dice lunga sulla serietà della società e del progetto più di tante frasi fatte che si potrebbero dire.

Quali sono i suoi piani futuri, partendo ovviamente dal lavoro che farà al Pontedera?
Come ho detto prima, far crescere la società a trecentosessanta gradi, cercare di dare alle atlete gli strumenti tecnici per consentire loro di accrescere il loro bagaglio tecnico complessivo. Ho il patentino da allenatore Uefa A e sto completando anche il corso da osservatore a Coverciano. Non solo solita fare voli con la fantasia, conosco una sola ricetta, che adottavo anche da giocatrice: lavorare tanto per continuare sempre a crescere e cercare di non farmi mai trovare impreparata. È la mentalità che vorrei estendere a tutto l’ambiente. Ma con Mister Ulivieri è come sfondare una porta aperta, e la sintonia è totale su questo. E anche la dirigenza, come ho già detto, ha gli stessi valori come punto di riferimento. Un giorno, in un futuro non imminente, mi piacerebbe allenare una prima squadra importante, ma non ho e non ho mai avuto la smania di sedermi su una panchina a tutti i costi. Per prima cosa devo sposare un progetto, devo verificare la serietà delle persone e mi piace anche costruire dal basso.

Dal prossimo anno arriverà il professionismo in Serie A. Quanto è importante questo passaggio secondo lei?
Il professionismo è quello che abbiamo sempre inseguito quando da giocatrici studiavamo anche, e lavoravamo per mantenerci gli studi, e in aggiunta a tutto ciò la sera eravamo sui campi ad allenarci, il fine settimana eravamo in trasferta in un pullman con i libri al seguito per l’interrogazione o l’esame del giorno dopo. Senza le tutele che, come è successo a me, ti costringevano a rifiutare le proposte di squadroni come Torres o Tavagnacco, che allora erano le realtà principali del movimento, perché, sì la proposta di stipendio era anche buona, c’era l’alloggio compreso, ma come facevi se dovevi lasciare il posto di lavoro? Con tutte le incognite del caso… La questione importante è che il professionismo invece porta una serie di tutele, come i contributi, il sussidio per la maternità, tutele sanitarie e assicurative per cui giocare a calcio è assimilabile a un lavoro. Le giocatrici hanno così la possibilità di crescere sempre di più come atlete.

Attualmente sembra essere messo a rischio per via della crisi. Limitato solo alla Serie A. Cosa ne pensa?
Tutto è ancora in via di definizione, ma mi riesce difficile pensare allo status di una calciatrice che cambia tra professionista e non, solo in base al fatto che magari l’anno prima è retrocessa con la sua squadra o viceversa è stata promossa nella massima serie.

In conclusione le chiedo un commento sulla recente finale di Coppa Italia tra Roma e Milan.
Erano di fronte le due squadre che più hanno cercato di costruire passo dopo passo in questi anni, guidate da due tecnici a cui non si può insegnare molto, pur agli antipodi come esperienze pregresse perché Ganz arriva dall’aver calcato i massimi palcoscenici nel calcio maschile e la Bavagnoli ha visto tutto o quasi quello che c’era da vedere nel calcio femminile. L’equilibrio che c’è stato fino alla fine è stato il segno del grande livello e del rispetto reciproco che le due formazioni nutrivano per l’avversaria. La Roma ha così vinto il primo trofeo di prima squadra della sua storia, il Milan ci è andato vicino e il prossimo anno rappresenterà l’Italia in Champions con una consapevolezza in più.

Credit photo: Ufficio Stampa U.S. Pontedera

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