Partnership Master Sole 24 Ore
Home Blog Pagina 3713

La Ternana batte la Res Women: decide all’ultimo respiro Alanna Castaneda

Vince ancora la Ternana che batte la Res Women sul proprio terreno di gioco.
La rete che ha deciso la gara arriva al minuto 89, quando su un fallo laterale Coletta mette la palla a centro area, ma arriva veloce Alanna Castaneda e con un sinistro batte Fazio.
Per le ferelle di Marco Migliorini un vero ruolino di marcia quello messo a referto nelle ultime 8 giornate di campionato, visto che sono arrivate una sola sconfitta, due pareggi e sei vittorie, portandosi così al settimo posto del Girone D di Serie C con quattordici punti.
Nel prossimo turno la Ternana riceverà in casa il Sant’Egidio, che nel turno precedente ha pareggiato 0-0 contro il Formello Cross Roads.
RES WOMEN: Fazio, Romanzi, Liberati, Mosca, Coluccini, Fracassi, Chiappa, Cunsolo, Simeone, Graziosi (65′ Cosentino), Franco. A disp: Caporro, Checchi, Rossi, Lanna, Spagnoli, Lifschitz. All: Amore.
TERNANA: Money, Fiorella, Acini, Vaccari, Bartolocci, Makulova, Ciccarelli, Quirini, Coletta, Castaneda, Cianci. A. disp: Marescalchi, Brozzi, Mazzieri, Del Prete, Conti, Antonini, Acquafredda, Chahid, Melis. All: Migliorini.
ARBITRO: Vittoria di Taranto.
MARCATRICE: 89′ Castaneda (TER)
AAMONITA: Cianci (TER).
Photo Credit: Facebook Ternana Calcio/Fabio Cittadini FFF – Foto Football Femminile

Il Perugia si arrende al Ravenna. Mister Mancini: “Dal secondo goal ci hanno messo in difficoltà. Tante giovani nella nostra squadra”

Dopo un primo tempo abbastanza equilibrato conclusosi sullo 0-1, grazie al gol di Benedetti al 27′, la ripresa ha visto le romagnole alzare il ritmo e mettere in cassaforte i tre punti. A decidere le sorti del match nel secondo tempo sono infatti la tripletta di Cimatti (55′, 59′, 88′) e la rete di Burbassi al 76′.

Le biancorosse hanno saputo impostare alcune azioni pericolose ma è mancata la freddezza e la determinazione di fronte alla porta per ribaltare le sorti del match. In particolare al 67′ un gran colpo di testa su calcio d’angolo di Marie Benoist-Lucy viene fermato dal portiere del Ravenna Copetti frenando ogni possibile reazione delle grifoncelle.

POST GARA 

Fino ad un certo punto della gara – riferisce il tecnico Luciano Mancini – avevamo retto molto bene, poi però il secondo gol subìto, la loro esperienza e forza fisica ci hanno messo in difficoltà portando alla chiusura della partita con questo passivo. Teniamo tuttavia presente che noi continuiamo a far esordire ragazze di sedici anni in un campionato di serie B che sinceramente ho potuto constatare sia di un livello veramente elevato. Ora l’obiettivo è cercare di terminare in maniera dignitosa il campionato valorizzando queste ragazze che sicuramente potranno fare tesoro in futuro di questa esperienza”.

Michela Angori, numero 28 biancorossa ha così commentato la sua prestazione e quella delle sue compagne:
“Sapevamo che la partita sarebbe stata difficile, il Ravenna è una squadra con giocatrici forti, veloci e fisiche. Penso comunque che abbiamo giocato bene facendo una bella prestazione. Abbiamo provato in tutti i modi e fino alla fine a farci sentire ma ora già guardiamo alla prossima gara”. La centrocampista classe 2003 si è poi soffermata sull’analisi dei fattori che hanno alimentato lo stacco del Ravenna nel secondo tempo: “Abbiamo tentato in tutti i modi di arrivare al gol e questo ci ha portato a perdere un po’ i ruoli e l’ordine in campo. Siamo salite tutte e volevamo segnare a tutti i costi perché la gioia del gol è sempre la più bella”.

Credit Photo: Perugia Femminile

Workshop “Verso il professionismo nello sport femminile” organizzato da Goon Italia

Si terrà giovedì 15 aprile la prima giornata del Workshop “Verso il professionismo nello sport femminile” organizzata da Goon Italia, in collaborazione con l’Associazione Italiana Avvocati dello Sport e patrocinata dal CONI e dell’Assocalciatori.
Gli organizzatori, vista l’importanza dei temi trattati e gli ospiti presenti, hanno deciso che la prima giornata sarà aperta al pubblico, con la possibilità di assistere ai lavori in diretta streaming sulla pagina facebook di Goon Italia e sula pagina facebook dell’Associazione Italiana Avvocati dello Sport.
Ospiti della prima giornata saranno: il Presidente dell’AIAS avv. Salvatore Civale e d il Presidente Onorario avv. Michele Colucci, il Presidente dell’Assocalciatori avv. Umberto Calcagno, il Presidente della GIBA avv. Alessandro Marzoli, nonché le componenti della commissione di lavoro Donne e Sport dell’AIAS gli avv.ti Priscilla Palombi, Maria Cecilia Morandini, Maria Luisa Garatti e Elena Pisani.
Il tutto sapientemente moderato dalla nota giornalista Alessia Tarquinio.
A seguire, la prima lezione del webinar sarà tenuta dall’avv. Claudia Krysle Di Biase, la quale, insieme alla nota cestista Laura Macchi, esamineranno, anche a livello legislativo, le differenze di genere nello sport.
Dall’epoca in cui le donne non potevano nemmeno fare da spettatrici durante i Giochi Olimpici o avevano l’obbligo di attestare che non fossero uomini travestiti da donne per evitare sabotaggi, ci sono stati molti passi avanti.
Tuttavia, ci sono stati e ci sono ancora molti ostacoli.
La lezione si colorerà di interventi per sentire e vivere concretamente cosa significa fare sport da donna.
Per le donne manca una legittimazione della passione, che sia essa politica, sportiva o artistica: il femminismo non va dimenticato, né considerato una malattia,  non è superato per questo bisogna parlare sempre e insegnarlo perché è vero che ci è voluto tanto e tanti sacrifici per ottenere certi diritti, dati per scontati dagli uomini ma è anche vero che ci vuole poco, pochissimo per perderli.

Giovani promesse, nazionale, Europei e molto altro: Calcio Femminile Italiano ospite stasera a Go-Tv

Appuntamento da non perdere questa sera alle ore 23:30 sul canale 163 del DTT, oppure sul sito go-tv.org, per la nuova puntata di Go-Gol con ospite Calcio Femminile Italiano per parlare di calcio in rosa e non solo.

Go-Gol, programma sportivo condotto da Martina Quaranta in onda su Go-Tv, ha riservato un’intera puntata per parlare esclusivamente di calcio femminile invitando la nostra redazione che dal 2015 lavora e segue tutti gli eventi del panorama sportivo femminile e non solo.

Tanti i temi trattati, dalla Serie A alle serie minori, settore giovanile, Nazionale, Europei e attualità. Andrea Amato e Lucia Arduini, rispettivamente Direttore responsabile e Content Editor, risponderanno alle domande tecniche e di curiosità pensate e scritte dalla presentatrice, aspirante giornalista sportiva, Martina Quaranta.

Recuperi di Campionato: La Roma batte il Florentia ed è la forza indiscussa del girone 2; Juve e Inter detengono il primato al vertice, in attesa dello scontro finale.

Nel weekend della settimana scorsa, ed in quella appena trascorsa, si sono effettuate alcune gare di recupero del calendario.

Nel GIRONE 1: il Sassuolo vince sul campo esterno del Como mentre il Chievo Verona vince l’importante gara interna contro l’ Orobica Bergamo per 2 a 1. Ottima gara del Cittadella che sul campo del Tavagnacco segna ben 5 reti.

Tutto facile per l’ Hellas Verona che supera il Brescia per 4 rei a 1.

Infine la Juventus e l’Inter (le rivali in testa alla classifica a pari punti con 9 vittorie su nove gare) che sconfiggono rispettivamente il San Marino ed il Vicenza con lo stesso schiacciante punteggio di 6 a 0.

Nel GIRONE 2 il Napoli battendo il Cesena si mantiene saldo il 4° posto di classifica. La capolista Roma, battendo per 5 a 0 il Florentia San Giminiano (la seconda in classifica), resta saldamente al comando del girone con nove gare vinte su nove. La cugina Lazio passa di misura sul campo del Bari. L’Empoli archivia la pratica Perugia con uno schiacciante 8 a 1; mentre la Fiorentina a gioco facile contro la Roma Calcio.

Da segnalare il primo punto per il Ravenna, che pareggia 0 a 0 in casa, contro il Pomigliano.

In attesa delle due ultime giornate di campionato le squadre pensano già al futuro, con la speranza di partecipare ad un campionato vero e proprio senza interruzioni “Covid” o quant’ altro, ma con la grande attesa del super finale (tra Juventus ed Inter per il girone 1) e con la schiaccia sassi Roma, che sembra non avere rivali.

Rita Guarino, coach Juventus Women: “Il livello delle prime otto in Europa è altissimo, noi ci stiamo arrivando a piccoli passi ma il divario è molto ampio”

La Serie A Femminile è ferma per la pausa per le nazionali e come sempre Vinovo si svuota per le tante bianconere convocate. Non stacca invece Rita Guarino che continua incessante il suo ottimo lavoro che ha portato la Juventus Women in cima al calcio italiano. La coach bianconera ospite del format Tutti Pazzi Per la Juve sul canale Twitch della società bianconera ha rilasciato alcuni commenti su varie tematiche:

RIGORI JUVE BRESCIA
«Non avete visto la mia faccia, era abbastanza provata. L’unico rigore che non ho guardato è stato l’ultimo sbagliato del Brescia. Al termine, dopo il boato, mi sono girato verso Matteo Scarpa e ho chiesto se lo avesse sbagliato o fosse stato parato. Ho consolato la calciatrice perchè la conoscevo e l’ho allenata nelle giovanili della Nazionale (Di Criscio)».

SQUADRA PIU’ COMPLETA
«Sicuramente è una squadra rinnovata, mantenendo una struttuta importante. Gli innesti l’hanno completata. Quest’anno non abbiamo avuto tantissime opportunità di averla al completo però sicuramente è la rosa più completa di questi anni. Fortunatamente il Covid ci ha colpito relativamente, io parlo più di infortuni e siamo stati abbastanza fortunate. Ci siamo mantenute in linea con gli altri anni».

COSA MANCA IN CHAMPIONS
«Mancano un po’ di anni, non nascondiamoci dietro ad un dito. Il livello delle prime otto in Europa è altissimo, noi ci stiamo arrivando a piccoli passi ma il divario è molto ampio. Ci manca qualcosa a livello tecnico, il Barcellona è al top, a livello tattico non credo. Poi anche qualcosa a livello fisico, si assiste ad una velocità diversa in Europa. Se penso agli anni passati il gap si è ridotto, ci sono meno differenze. Esisto ancora però. La formula della Champions così com’è porta solo degli svantaggi a chi accede con un ranking più basso perchè affronti squadre nelle prime posizioni. Avere i gironi consentirebbe di acquisire più esperienza, a fare più partite e ad assottigliare il gap. Anche la nuova formula non consentirà di giocare una qualificazione ai gironi, quindi arrivare primi in campionato sarà fondamentale per non affrontare le prime nel ranking».

Credit Photo: Fabio Vanzi

Olympique Lyonnais e Barcelona negli Stati Uniti per la Women’s International Championship Cup

L’Olympique Lyonnais e l’FC Barcelona si uniranno a due squadre della National Women’s Soccer League per la Women’s International Championship Cup in Oregon durante l’estate 2021. Portland Thorns e Houston Dash sarebbero i club americani presenti al torneo. La voce resta ancora ufficialmente da confermare con un annuncio formale nelle prossime settimane da parte International Champions Cup (ICC), ente che gestisce il torneo.

Il torneo dal 18 al 21 agosto si terrà al Providence Park, casa dei Thorns. A causa della pandemia, la situazione su numero dei fans ammessi non è ancora stata definita.

La prima ICC femminile si è tenuta nel 2018 a Miami ed è stata vinta dalla North Carolina Courage, che ha sconfitto il Lione in finale. Hanno partecipato anche il Paris Saint-Germain e il Manchester City in quell’edizione.
Nel 2019 presenti North Carolina Courage, Atletico Madrid, Lione e Manchester City. A vincere è stato il Lione.
L’edizione del 2020 è stata sospesa a causa del Covid-19.

Credit Photo: Lewis Gettier/isiphotos.com

Giada Gnisci, Arezzo Calcio Femminile: “Segnare è importante ma conta di più la prestazione di squadra. Ogni gara è una finale”

“Il vento è stato molto incisivo nella prestazione. Non si potevano fare lanci lunghi e quindi siamo state costrette e palleggiare di più. Le palle alte ed i calci d’angolo erano molto più pericolosi però alla fine non sono stati determinanti”. Dice Giada Gnisci, attaccante dell’Arezzo Calcio Femminile al termine della vittoria sulla Ducato Spoleto. L’ex Florentia San Gimignano è la terza capocannoniera amaranto la coppia Razzolini-Ceccarelli. Per l’occasione ha siglato il suo ottavo goal stagionale: “segnare è sempre una grande soddisfazione ma conta più la vittoria della squadra”.

“Era da un po’ di giornate che non segnavo e sono contenta di essermi sbloccata questa domenica. da qui in poi tutte le partite sono importanti – prosegue l’attaccante toscana -, dobbiamo tenere alta la concentrazione e considerarle tutte come finali in modo tale da arrivarci preparate mentalmente”, conclude la numero diciassette aretina.

Dall’oratorio al sogno Europeo: intervista a Sofia Cantore

Sofia, partiamo da lontano, dall’oratorio della Parrocchia di San Vittore Martire di Missaglia, siamo in provincia di Lecco, la tua terra…
“Lì è dove ho iniziato a giocare a calcio con dei ragazzi che sono tuttora i miei amici. Giocavamo a sette, sono rimasta con loro fino ai 13 anni. Dell’oratorio ho dei ricordi bellissimi e mi viene un po’ di malinconia se ripenso a quei tempi… c’era un’atmosfera serena, voglia di divertirsi senza pensare al risultato, anche se devo dire che eravamo molto forti e vincevamo spesso contro le squadre degli altri oratori.”

Iniziare a giocare a calcio coi maschietti è un’esperienza molto frequente per una piccola calciatrice: come l’hai vissuta?
“Giocare con i maschi mi ha dato una marcia in più per gli anni successivi, l’idea di dover sempre dare qualcosa in più. A livello di relazioni non ho avuto alcun problema, erano tutti miei amici. Magari la presenza di una ragazza era notata dalle squadre avversarie, poi mi vedevano giocare e a fine partita mi facevano i complimenti.”

Come descriveresti la Sofia ragazzina?
“Sono stata abbastanza tranquilla fino alle scuole medie, poi dopo aver iniziato le superiori ho iniziato a tirare un po’ la corda con i miei genitori… all’inizio non volevano che tornassi a casa tardi la sera o cose del genere, ma poi li ho stressati abbastanza e mi hanno anche preso il motorino! Diciamo che ho vissuto a pieno l’adolescenza, poi dai 17 anni, andando via di casa per giocare nella Juventus, sono diventata più responsabile e mi sono dedicata totalmente al calcio.”

A settembre compirai 22 anni. Quali sono i pregi e i difetti della Sofia donna?
“Mi reputo una persona generosa e solare, di contro sono abbastanza permalosa, testarda e spesso voglio avere ragione anche quando non ce l’ho…”

E la Sofia calciatrice? Qual è la sua migliore qualità e dove, invece, deve ancora crescere?
“Credo che il mio punto di forza sia la velocità, l’esplosività sui primi passi. Potrei migliorare dal punto di vista tecnico e, inoltre, dopo aver giocato alcuni anni sia da esterno che da attaccante, vorrei imparare a ricoprire meglio un ruolo specifico.”

Alla Florentia San Gimignano stai facendo bene, siete settime in classifica, tu hai segnato 5 gol in questo campionato. Sei soddisfatta della vostra stagione?
“Sono abbastanza soddisfatta, anche se avrei potuto fare di più. Mancano ancora cinque giornate e dobbiamo fare di tutto per poter arrivare al sesto o anche al quinto posto.”

Negli ultimi quattro anni hai vissuto emozioni molto forti. Iniziamo dall’approdo alla Juventus e la vittoria del tuo primo scudetto: hai un ricordo particolare di quel successo?
“Sono arrivata alla Juve grazie a Rita Guarino, che mi aveva già allenato nella Nazionale Under 17. Èstato un anno fantastico e la vittoria dello Scudetto è stata davvero una grande emozione. Eravamo un gruppo molto affiatato e il giorno dopo la vittoria abbiamo subito deciso di andare a Milano Marittima, dove abbiamo festeggiato per tre giorni. È stato bellissimo.”

Nel 2018 hai subito un brutto infortunio al ginocchio: come hai vissuto i primi giorni dopo l’incidente?
“Ho metabolizzato tardi la gravità dell’infortunio, inizialmente non mi rendevo conto che sei mesi di stop sarebbero stati così lunghi. Poi col passare del tempo, vedere le altre, soprattutto le mie coetanee, giocare e migliorare mentre io ero impegnata nella riabilitazione, beh, questo mi ha rattristato… Quando sono rientrata ho capito quanto sia importante giocare con continuità. Perdere una stagione intera è stato pesante ed è servito tempo per tornare al mio stato ideale di forma.”

Dove hai trovato le forze per reagire e chi ti ha più sostenuto in quel lungo periodo di stop?
“I miei genitori mi sono stati molto vicini. Poi quell’anno vivevo con Arianna e Benny (Caruso e Glionna, ndi) e loro m’hanno sostenuto tantissimo, a volte mi accompagnavano anche alla riabilitazione. Quell’anno si erano fatte male anche Marty (Rosucci, ndi) e Michela Franco, abbiamo condiviso il percorso di ripresa e ci siamo fatte forza a vicenda, sempre col sorriso sulle labbra.”

Torniamo ai bei momenti: il primo dicembre scorso hai debuttato in Nazionale, a Viborg, contro la Danimarca. Ci racconti l’istante in cui sei stata chiamata ad entrare in campo?
“Quando mi è stato detto che toccava a me, non ho capito più niente! Sono anche inciampata perché c’erano dei gradini da salire per entrare in campo e ho rischiato di scivolare! Non me l’aspettavo ed è stata veramente una bella emozione.”

Tu hai raggiunto la Nazionale maggiore facendo la trafila nelle giovanili azzurre. Quanto è stato importante quel percorso per la tua formazione calcistica?
“Le giovanili azzurre sono importanti perché ti danno un’esperienza internazionale che poi ti porti dietro nella tua carriera. Ho conosciuto presto dei ritmi di gioco che sono totalmente diversi da quelli del campionato. Ora che sono in Nazionale maggiore riconosco la filosofia di gioco che ho appreso negli anni trascorsi con le Under, anche se qui il livello è molto più alto.”

I tecnici che hai avuto in azzurro sono stati Guarino, Sbardella e ora Bertolini: come ciascuno di loro ha contribuito alla tua crescita?
“Rita, essendo stata un’attaccante, mi ha insegnato tante piccole cose che mi sono tornate molto utili, penso ai movimenti ma anche ad aspetti tecnici. Sbardella, soprattutto nell’ultimo anno in Under 19, ha iniziato ad inculcarmi l’idea di poter fare la punta centrale e grazie a lui ho iniziato a ricoprire quel ruolo, che a me piace molto. Di lui ricordo anche un raduno in cui insisteva con l’esercitazione dei “rombi”, un modo per avere costantemente soluzioni di gioco in campo: grazie a quel lavoro, quando giocavamo, il nostro era davvero un bel calcio. Di Milena posso dire che è molto brava, ti trasferisce tanti concetti. Se sei attenta, puoi apprendere qualcosa da ogni sua frase.”

C’è un Azzurra alla quale ti ispiri?
“Non ce n’è una in particolare, cerco di “rubare” qualcosa da ognuna di loro.”

Nel 2019 sei volata in Francia a fare il tifo per le Azzurre al Mondiale: che ricordo hai di quell’esperienza da tifosa vissuta insieme alle tue amiche Caruso e Glionna?
È stato grandioso respirare l’atmosfera di un Mondiale, di un grande evento, la percepivi anche per strada. Ci siamo divertite molto.

L’anno prossimo ci sarà un Europeo da giocare: qual è il sogno di Sofia Cantore?
“Il mio sogno è quello di essere tra le convocate. So che è un percorso difficile, perché manca ancora un anno e perché solo chi lo meriterà veramente andrà agli Europei. Io ci proverò.”

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva

Reality check per le Matildas: la prima amichevole internazionale va alla Germania

La prima partita internazionale delle Matildas da quando la pandemia di COVID-19 è iniziata più di un anno fa non è andata proprio come previsto, alle Aussies è stato consegnato un brutale “reality check” dalle numero 2 al mondo della Germania.

Le australiane hanno segnato due gol tardivi e si sono portate a casa almeno qualcosa di positivo dal match, ma alla fine sono state le calciatrici tedesche a vincere per 5-2 alla BRITA-Arena di Wiesbaden.

I due gol delle Matildas, che sono arrivati nei dieci minuti finali, sono arrivati per gentile concessione di Emily Gielnik. Il suo primo gol è arrivato all’82esimo minuto quando la partita era praticamente finita, con la Germania che conduceva 4-0 in quel momento.

Il risultato non è stato l’inizio che il nuovo allenatore delle Matildas Tony Gustavsson voleva, e lui stesso ha ammesso con questa partita le Matildas hanno subito un brusco risveglio, ma nonostante ciò la sconfitta può essere vista come una opportunità di apprendimento.

“Cosa faremo ora con il tempo che abbiamo? Posso dire che questo è ciò di cui avevamo bisogno. Avevamo bisogno un reality check, e di vedere a che punto siamo in questo momento… e ora lo sappiamo” ha detto Gustavsson dopo la partita.

“Avevamo bisogno di quella scossa che ci mostrasse esattamente cosa dobbiamo fare per prepararci per le Olimpiadi”.

Photo Credit: @matildas / @westfieldau

DA NON PERDERE...