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Sarah Fuller: la calciatrice che ha segnato la storia del football americano

Portiere della Vanderbilt University, Sarah Fuller si è trovata a compiere un grande passo iconico nella storia del football americano durante il 2020.

L’episodio risale a fine novembre, quando la calciatrice si è ritrovata con un casco in testa, imbottitura da football e un pallone ovale da calciare, invece dei soliti guanti da portiere, parastinchi e palla rotonda. Ma soprattutto, unica donna in campo nel match tra Vanderbilt Commodores e Missouri Tigers.

Diventa così la prima donna nella storia ad esordire in un campo di football maschile della Power Five conference che è considerato un campionato elite nel college football. Successivamente, due settimane dopo contro i Tennessee Volunteers ha realizzato un extra point (punto realizzato con il calcio della palla dopo il touchdown).

Per lei il 2020 è stato positivo anche nel mondo del calcio, vincendo con la squadra femminile dell’università il SEC Championship (Southeastern Conference) in Alabama all’inizio di novembre.

Presto indosserà la maglia della North Texas Mean Green, squadra dell’University of North Texas, dove ha ricevuto una scholarship per proseguire gli studi con un master in management degli ospedali.

Credit Photo: Pagina Twitter di Sarah Fullen

Osservatorio nazionale contro le discriminazioni nello sport

Incontro con le Federazioni Sportive Nazionali

Prima riunione dell’Osservatorio Nazionale contro le discriminazioni nello Sport istituito dall’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con le Federazioni Sportive Nazionali e le organizzazioni che hanno deciso di aderire: FIGC – Federazione Giuoco Calcio, Lega Calcio Serie A, Lega Nazionale Professionisti Serie B, Lega PRO – Lega Italiana Calcio Professionistico, LND – Lega Nazionale Dilettanti, AIC – Associazione Italiana Calciatori (presente Fabio Appetiti), Assist – Associazione Nazionale Atlete, FIDAL – Federazione Italiana Atletica Leggera, FIP – Federazione Italiana Pallacanestro, Federazione Italiana Rugby, Federazione Italiana Canottaggio, FIT – Federazione Italiana Tennis, FPI – Federazione Pugilistica Italiana, FIS – Federazione Italiana Scherma, FIPAV – Federazione Italiana Pallavolo, Federazione Italiana Sport Equestri, FIJLKAM – Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali, FIGS – Federazione Italiana Giuoco Squash, FISG – Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, FIPSAS – Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee, Federazione Italiana Taekwondo, Federazione Motociclistica Italiana, FITET – Federazione Italiana Tennis Tavolo.
Durante la riunione sono stati affrontati diversi temi quali la condivisione delle buone prassi messe in atto dalle Federazioni a livello nazionale e locale e le possibili iniziative congiunte di sensibilizzazione sui temi dell’antidiscriminazione e del contrasto alla violenza, con particolare riferimento al mondo giovanile.

“Siamo molto soddisfatti” – ha dichiarato il direttore dell’UNAR Triantafillos Loukarelis – “di questo primo incontro e ringrazio tutte le Federazioni che hanno partecipato con grande entusiasmo, dimostrando disponibilità e spirito di collaborazione, non solo nel voler contrastare i singoli casi di violenza e discriminazione qualora dovessero emergere nelle competizioni sportive, ma anche nel mettere in campo azioni di comunicazione, informazione e formazione per sensibilizzare il mondo dello sport nelle sue diverse componenti. L’obiettivo comune è quello di prevenire ogni forma di discriminazione e violenza e promuovere la cultura dell’inclusione, dei diritti umani, del rispetto e della valorizzazione delle differenze”.

“La nascita di un Osservatorio per il contrasto al razzismo nel mondo dello sport promossa da Unar è un’idea che trova tutto il nostro sostegno” – ha aggiunto il Presidente AIC Umberto Calcagno. “Calciatori e calciatrici continueranno il loro impegno per contrastare il razzismo e ogni forma di discriminazione, portando un contributo di idee e progetti. Lavoreremo insieme per dare più forza ai messaggi positivi all’interno di questo spazio dove tutti i soggetti del mondo dello sport possono confrontarsi”.

Credit Photo: AIC – Associazione Italiana Calciatori

Amandine Henry rinnova fino al 2023 con il Lione

Poco tempo fa vi parlavamo di un ringiovanimento della rosa che aveva in mente la dirigenza del Lione. Ma a quanto fatto apprendere dalla società, Amandine Henry rappresenta il passato, il presente ed il futuro delle sette volte campionesse d’Europa 

La nazionale francese ha rinnovato con le Leonesse fino al 2023 con l’opzione di un eventuale rinnovo per un ulteriore anno. Più di 450 partite, 293 goal e 28 trofei: questa la fantastica storia che l’ex Portland ha vissuto con il roster del Rodano. Quest’anno ha iniziato la sua tredicesima stagione con la squadra di Vasseur un po’ più travagliata del solito. La classe 89 ha vissuto un periodo difficile con i vari infortuni che si sono susseguiti; l’ultimo proprio nell’ultima partita dove è anche riuscita a segnare. Esattamente come in tutto il corso del campionato dove è risultata ancora una volta decisiva. La sua squadra non naviga in acque tranquille con un secondo posto che sta stretto a Henry e compagne.  

Al momento della firma, la centrocampista è apparsa più che entusiasta. “Sono molto felice di prolungare con l’OL. Nel corso degli anni, Lione è diventata in un certo senso la mia seconda città natale! Voglio ancora vincere titoli qui e trasmettere la mia esperienza alle più giovani in modo che il club rimanga al vertice”. 

Elena Urso, Perugia Femminile: “Il calcio resta un gioco con varianti imprevedibili”

Alla scoperta di Elena Urso, classe 2003, portiere di prospettiva del Perugia, fresca debuttante nel campionato cadetto in questa stagione.

Ciao Elena, come è nata la tua passione per il calcio ?
“Sono nata a Palermo ma sin da piccola sono cresciuta in Umbria ad Umbertide laddove ho appreso la passione per il calcio da mio padre, grande appassionato di questo sport; ho sempre giocato a Perugia, percorrendo tutta la trafila del settore giovanile fino all’esordio in prima squadra, avvenuto in serie B in questo campionato”.

La scelta del tuo ruolo
“Inizialmente ho provato a giocare da punta ma solo nel ruolo di portiere ho trovato la mia reale dimensione, non cambiando più la mia posizione in campo”.

I ricordi più belli della tua carriera
“Rievoco con piacere una gara vinta con la Fiorentina negli ultimi minuti di gioco oltre naturalmente alla vittoria nel torneo juniores con il Torino”.

Il momento più spiacevole
“Una papera che ha causato la sconfitta della mia squadra in una gara non di particolare importanza ma ugualmente significativa per mio conto perché vanificò tutte le speranze e le aspettative delle mie compagne di squadra, uscite sconfitte per un mio errore evitabile”.

L’ambiente a Perugia
“Mi trovo in un ambiente sano ed organizzato che mi fa sentire a mio agio, la considero da tempo la mia seconda famiglia. Sono ormai sei anni che passo gran parte del mio tempo a Perugia, è una parte integrante della mia vita, non potrei farne a meno”.

l tuo mito
“Il mio idolo è il portiere Manuel Neuer del Bayern di Monaco ma a livello di squadra il mio punto di riferimento resta la titolare Oceane Marie Bayol, una persona ed un’atleta verso la quale provo profonda ammirazione per la sua maturità, bravura e capacità di gestire le partite. Le sono molto grata, è sempre protettiva e prodiga di utili consigli nei miei riguardi, mi ci rivedo in lei tra qualche anno”.

 Il campionato
“Crediamo fortemente di poter raggiungere il traguardo della salvezza. Ci impegneremo al massimo per conquistare questo obiettivo, consapevoli che il calcio resta un gioco imprevedibile dove nulla può essere dato per scontato in ogni partita, atteso che le varianti spesso possono fare la differenza”.

Credit Photo: Perugia Calcio

Gianpiero Piovani, Sassuolo: “Noi come il mio Piacenza. Questo gruppo non stupisce più”

Mister Piovani, tecnico del Sassuolo Femminile, ha parlato ai microfoni de La Giovane Italia, raccontando il suo arrivo in neroverde ma più in generale nel fantastico mondo del calcio femminile. L’allenatore, ex calciatore fra le altre del Piacenza, ha raccontato anche le differenze tra il calcio maschile e il calcio femminile, e molto altro ancora.

Mister, quanto sei soddisfatto della stagione fino a questo momento?
“Stiamo facendo di più di quello che ci eravamo prefissati di fare, ottenendo un anno prima i risultati che avevamo programmato per la prossima stagione. Sono contento perché ho delle ragazze ricettive, che accettano le critiche e che vogliono sapere dove devono migliorare. Non si nascondono davanti alle difficoltà, ma anzi escono allo scoperto quando commettono un errore e hanno voglia di migliorare”.

Sei sorpreso da questi risultati?
“All’inizio lo ero, ma a lungo andare, lavorando con questo gruppo, ho capito che non devo stupirmi più: le ragazze si applicano tantissimo e sono veramente brave, non potrei chiedere di più”.

Sei stato uno tra i primi a credere nello sviluppo del calcio femminile. Come sei arrivato a Sassuolo?
“Ero andato a vedere un paio di volte il Brescia Femminile, che giocava al sabato. Lì mi vennero presentati il direttore sportivo Christian Peri e il presidente Cesari. Avevano in mente di chiacchierare con me e convincermi a passare al femminile. Ci ho pensato per un po’, perché all’epoca ero nel settore giovanile della Feralpi Salò, ma alla fine mi hanno convinto al passaggio”.

In cosa hai notato il passaggio dal calcio maschile a quello femminile?
“La differenza più importante è nella gestione fuori dal campo. Le ragazze hanno tempi ed esigenze diverse, hanno un fattore psicologico importante che va curato. L’allenamento non finisce in quelle due ore al giorno, ma bisogna anche prolungarlo oltre, bisogna capire che ci sono dei passi in più da fare. Forse al momento l’allenatore è un ruolo più importante e delicato al femminile che al maschile, ma me ne sono reso conto solo toccando con mano. A livello di campo comunque, non c’è praticamente nessuna differenza: i gesti atletici e tecnici sono gli stessi. Le ragazze hanno un po’ meno forza fisica, ma a parte questo non cambia più di tanto il modo in cui si approccia il campo”.

Quali sono secondo te i prossimi passaggi da compiere per il calcio femminile italiano?
“Con l’arrivo delle giocatrici straniere nel nostro campionato, l’asticella si è alzata molto: le nostre calciatrici ne hanno beneficiato perché non possono permettersi di restare indietro. Inoltre, l’ingresso di società professionistiche con un settore maschile di livello sta portando una professionalità importante nel settore. Bisogna arrivare al professionismo, perché le ragazze si allenano tantissimo, anche più degli uomini. Secondo me però, se continuerà ad esserci supporto a livello nazionale, con l’entrata in gioco di sempre più realtà professionistiche, arriverà una svolta. Già adesso ci sono allenatori importanti a livello di Under 23 e Under 19 (uno su tutti, Enrico Sbardella): vuol dire che la direzione imboccata è quella giusta”.

A Sassuolo, in tal senso, state lavorando molto bene, facendo crescere le giovani con un modello virtuoso.
“La società Sassuolo Calcio da questo punto di vista è molto attenta, in rosa abbiamo dieci-undici giocatrici sono veramente giovani. È un percorso che come società abbiamo sposato in pieno, e un ambiente come Sassuolo facilita l’ingresso dei giovani”.

Rivedi qualche similitudine tra il Sassuolo di oggi e il “tuo” Piacenza degli anni ’90?
“All’epoca il Piacenza era una società molto ‘nostrana’, che vide la Serie A per la prima volta nel 1992. Andando avanti col tempo sono arrivate le organizzazioni societarie e a livello di strutture fondamentali per fare un passo in avanti. Ora invece in ogni squadra ci sono molte persone che lavorano senza doversi sdoppiare in più ruoli, è aumentata la professionalità. Tuttavia, rivedo qualcosa nella semplicità di approccio che cerchiamo di dare alle nostre ragazze. La semplicità è secondo me fondamentale per giocare oggi a calcio: il gioco è sempre quello, la cosa che è cambiata è solo la velocità, perché gli atleti sono più preparati. Ma la semplicità resta un elemento fondamentale”.

Credit Photo: Federico Fenzi 

Carina Wenninger e FC Bayern München insieme fino al 2024

Carina Wenninger e FC Bayern Monaco continuano a proseguire il loro percorso inisieme fino all’estate del 2024. Wenninger diventa la calciatrice più longeva al Bayern dove arrivò per la prima volta nel 2007. Per il sono 266 partite ufficiali, 2 vittorie del campionato di Frauen-Bundesliga e una DFB Pokal.

“Sono molto contenta della mia estensione del contratto fino al 2024. Ci siamo posti obiettivi elevati per i prossimi anni. Vogliamo diventare campionesse di Germania, vincere la Coppa DFB e giocare per la Champions League. Questo è ciò che vuole l’FC Bayern. Abbiamo una grande squadra, una grande squadra e le migliori condizioni. Ora vogliamo trasformarlo in un successo, ha detto Wenninger felice che guarda con ambizione al futuro.

Il legame col Bayern è molto forte per la calciatrice austriaca: “FC Bayern, la squadra e la squadra significano molto per me e Monaco è diventata la mia seconda casa. Per me, l’FC Bayern è prima di tutto successo, passione, tradizione e un atteggiamento concreto. Condivido e vivo questi valori e quindi non vedo l’ora di continuare il mio percorso con l’FC Bayern”, ha detto la difensore centrale 30enne.

Karin Danner, capo dipartimento di FCB Frauen, è orgogliosa della collaborazione di lunga data e della profonda fiducia reciproca: “Carina è un attore molto importante per noi, come ha dimostrato più volte nel corso degli anni. Carina è un pilastro importante della squadra per gli obiettivi che vogliamo raggiungere con la squadra femminile nei prossimi anni. È un onore per me prolungare il suo contratto. Siamo orgogliosi che abbia scelto più volte l’FC Bayern e che sia rimasta fedele al club anche dopo 14 anni”.

La direttrice sportiva dell’FC Bayern Frauen, Bianca Rech, conosce Wenninger sin dai tempi dell’FC Bayern e apprezza molto la collaborazione e le conquiste del difensore centrale: “L’estensione del contratto di Carina è un grande segno di apprezzamento per l’FC Bayern Monaco. Carina è una giocatrice su cui puoi fare affidamento al 100%, che ha dimostrato negli anni ottime prestazioni ed è una parte importante della squadra. Carina vive l’FC Bayern con i suoi valori e possiamo essere orgogliosi che un giocatore abbia indossato i colori dell’FC Bayern Monaco per così tanti anni. Questa è certamente una storia incredibile e unica”.

Jens Scheuer, coach dell’FC Bayern Frauen, conosce anche l’importante ruolo di Wenninger nella squadra: “Carina è una giocatrice di mentalità assoluta che agisce senza compromessi nei duelli. Con la sua esperienza e il suo atteggiamento, è anche un modello per i nostri giovani giocatrici“.

Credit Photo: https://fcbayern.com/

Louise Quinn, Fiorentina Femminile: “La rimonta contro l’Inter è possibile, crediamoci. Sono la dj dello spogliatoio”

“La gara contro l’Inter Women sarà difficile, non sarà facile. Se giochiamo come sappiamo possiamo ribaltare il 2-0 dell’andata. Dobbiamo effettuare una prestazione simile a quella della prima giornata, in cui siamo uscite vittoriose per 4-0. Farlo al Franchi sarà ancora più bello”. E’ il giorno di Team Talk, e tocca al difensore irlandese Louise Quinn parlare ai microfoni societari. La centrale gigliata si sta rivelando un elemento sempre più determinante nello scacchiere di Cincotta. L’atleta trentenne ha preso molta confidenza con il goal: “ricordo quello segnato a Bari – continua –, è stato speciale. Era da tanto che non facevo goal e mi mancava provare quell’emozione. Da quel momento ho compreso i movimenti da fare sui calci piazzati. Ora mi sento quasi delusa se non riesco a segnare”.

“Le reti che ho siglato sono tutte importanti – sottolinea la numero sedici -. Per un difensore segnare è sempre una bella sensazione ma la mia priorità rimane non far segnare gli avversari”. La calciatrice di origine celtica parla poi della collega con cui ha legato maggiormente: “sono seduta vicino a Tessel Middag nello spogliatoio. Mi rilasso quando sono con lei. Attualmente sono la dj del gruppo, cerco di soddisfare i gusti di tutte mettendo qualche bella canzone per entrare nel clima giusto”.

A proposito di riti propiziatori prima della gara: “faccio un giro di ricognizione del campo e poi vado a cambiarmi – ammette Quinn -. Ognuna di noi ha la propria routine e ci rispettiamo a vicenda”. Sui progressi con l’italiano, l’ex Arsenal confessa: “è difficile. Sto facendo il massimo per impararlo. Faccio delle lezioni ogni settimana e inizio a capire quanto mi viene detto, pur se con qualche limite. Comprendo però i termini calcistici e ciò che mi chiede mister Cincotta. Migliorerò ancora”, conclude prima di salutare i tifosi viola.

Credit Photo: Alessio Boschi

Riepilogo Recupero Serie C: Trento fa il colpo a Oristano e si prende la vetta del Girone B

Il Girone B di Serie C ha visto disputarsi, nella giornata di ieri, il recupero della quinta giornata di campionato.

Il Trento ha espugnato il campo dell’Atletico Oristano, grazie al gol segnato da Michela Chemotti, e scavalca al primo posto il Cortefranca, comandando così il raggruppamento.

Va ricordato che le trentine devono ancora effettuare un turno di riposo, mentre le franciacortine di Salterio l’hanno già fatto.

RISULTATO RECUPERO 5ª GIORNATA GIRONE B: Atletico Oristano-Trento 0-1.

CLASSIFICA GIRONE B: Trento 21, Cortefranca 19*, Brixen Obi 15, Padova* 14, Venezia 13*, Atletico Oristano** e Permac Vittorio Veneto* 10, Triestina 7,  Unterland Damen** 6, Spal 5,  Isera* e Portogruaro* 4, Le Torri* 1. (* una partita in meno, ** due partite in meno).

Giudice Sportivo, i provvedimenti della settima giornata

Pubblicati i provvedimenti disciplinari relativi all’ultimo turno di campionato disputato il 7 febbraio. Tra le disposizioni principali lo stop di tre giornate a Julia Diaz Ferrer (Caprera), mentre Lisa Jasmine Marchetti (Filecchio), Barbara Di Stefano (Alessandria) e Giulia Mancuso (Independiente Ivrea) salteranno solo una partita.

Per tutti i provvedimenti si rimanda al comunicato ufficiale riportato di seguito

pdfCU 50 – Serie C: risultati, classifiche, decisioni del Giudice Sportivo, variazioni al programma gare (194 KB)

Credit Photo: LND – Lega Nazionale Dilettanti

Isera battuto di misura dal Padova

Sconfitta dal sapore amaro per l’Isera, che cede il passo al Padova per 1-0.
La rete della padovane l’ha firmata Anna Donà.
Questo il commento rilasciato sui canali della società biancorossa dall’allenatore iserano Senad Slomic a fine partita: “Trasferta molto insidiosa contro la squadra di Padova, quarta in classifica. Ho chiesto alla squadra di non pensare alla differenza in classifica ma di cercare di dare continuità a quanto di buono fatto nelle ultime due partite. Le ragazze hanno risposto nel miglior modo possibile. Primo tempo giocato alla pari con un paio di occasioni per parte, ma senza particolari pericoli. Il secondo tempo il Padova ha cercato di alzare il ritmo creando anche qualche occasione pericolosa che però ha trovato sulla propria strada Valenti sempre pronta a neutralizzare. Il gol partita è stato causato da un episodio molto sfortunato ma che sicuramente non oscura minimamente la prestazione della squadra bianco rossa. La classifica si fa difficile, ma che non sarebbe stato facile lo sapevamo fin dal primo giorno che abbiamo deciso di affrontare questa categoria. La crescita di questa squadra è sotto gli occhi di tutti e sono convinto che da qui alla fine del campionato si riuscirà a togliersi parecchie soddisfazioni. Sotto alla prossima“.
Le trentine ora sono al quart’ultimo posto del Girone B di Serie C con quattro punti.
Nel prossimo turno l’Isera ospiterà il Cortefranca uscito dalla sfida contro il Brixen Obi per 0-0.
Photo Credit: Facebook US Isera Calcio Femminile

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