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REfugee TEams: aperte le iscrizioni alla settima edizione del progetto rivolto ai minori stranieri
Zaccaria Tommasi a HVChannel Radio: “Women, un progetto partito da 20 bambine e che oggi conta più di 150 tesserate”
Nell’approfondimento radiofonico di Hellas Verona Channel è stato ospite di Salotto Gialloblù Zaccaria Tommasi, Direttore dello Sviluppo del Settore Femminile dell’Hellas Verona. Potete ascoltare la puntata su Spotify, Apple Podcast e Spreaker. Ecco alcune delle sue principali dichiarazioni:
“L’Hellas Verona Women? È un progetto partito alcuni anni fa e arrivato a grandissimi numeri, un progetto in cui crediamo molto, siamo partiti con una ventina di bambine siamo ora arrivati a costruire uno dei vivai più importanti di Italia, avendo circa 150 tesserate. La qualità e la passione saranno sempre i punti cardine che ci guideranno nel nostro percorso, al fine di garantire una base importante e portare le ragazze del settore giovanile a giocare in prima squadra, così come già sta accadendo in queste ultime partite.
Le prossime sfide delle Women? È fondamentale chiudere al meglio il 2020. Le partite contro l’Empoli e il Napoli saranno molto difficili e dovremmo dare tutto per raccogliere il massimo, uscendo dal campo senza rimpianti. L’obiettivo rimane sempre quello della salvezza”.
Zaccaria Tommasi è anche il Responsabile del Progetto Scuola dell’Hellas Verona FC, premiato nel 2018 fra i migliori progetti scolastici in tutta Italia.
“Il progetto scuola? È arrivato ormai al decimo anno. Penso ancora a quando abbiamo iniziato, sempre con un grandissimo entusiasmo, partendo con le prime sei scuole che hanno aderito. Grazie al lavoro quotidiano e alla passione che mettiamo in ciò che facciamo, siamo arrivati a più di 80 scuole in pochi anni e 1400 ore di lavoro totali da quando siamo partiti nella stagione 2011/2012. La trasversalità è sicuramente una delle caratteristiche più importanti del nostro programma. Una trasversalità testimoniata non solo dal fatto che siamo riusciti ad arrivare in tutta l’area di Verona, e non solo, ma anche perché il progetto parte dalla scuola dell’infanzia, fino ad arrivare alle prime classi delle superiori, coinvolgendo così ragazzi e bambini di tutte le età”.
Credit Photo: Hellas Verona Women
Belgio e Islanda vanno a Women’s EURO, gli spareggi prendono forma
Le qualificazioni a UEFA Women’s EURO sono in corso con 47 squadre (un record) in corsa per 15 posti nella fase finale che si giocherà in Inghilterra (già qualificata come nazione ospitante) dal 6 al 31 luglio 2022.
Come funzionano le qualificazioni
– Le vincenti dei gironi e le tre seconde con i risultati migliori contro la prima, terza, quarta e quinta del proprio girone raggiungeranno le padrone di casa dell’Inghilterra nella fase finale.
– Le altre sei seconde accederanno agli spareggi di aprile per i tre rimanenti posti nella fase finale a 16 squadre.
La situazione dei gironi
– Qualificate: Belgio, Danimarca, Inghilterra (nazione ospitante), Germania, Islanda*, Olanda (detentrice), Norvegia, Svezia
– Confermate agli spareggi: Irlanda del Nord, Russia, Ucraina
– Confermate tra le prime due posizioni (possono ancora arrivare prime): Finlandia, Polonia, Portogallo, Spagna
– Seconde nei gironi (possono ancora qualificarsi direttamente): Austria, Italia, Svizzera
– Possono ancora andare agli spareggi: Repubblica Ceca
*Tra le tre migliori seconde
Gruppo A: Olanda (30 punti, qualificata), Russia (24, spareggi), Slovenia (15), Kosovo (10), Turchia (5), Estonia (1)
Martedì: Turchia – Russia 1-2, Slovenia – Estonia 2-0, Olanda – Kosovo 6-0
– Le campionesse in carica dell’Olanda hanno vinto il girone con 10 vittorie su 10.
– La Russia andrà agli spareggi.
Gruppo B: Danimarca (28, qualificata), Italia (22), Bosnia-Erzegovina (18), Malta (10), Israele (7), Georgia (0)
Martedì: Danimarca – Italia 0-0, Georgia – Bosnia ed Erzegovina 0-3, Israele – Malta 0-2
Da confermare a febbraio: Italia – Israele
– La Danimarca ha vinto 3-1 in Italia, che non perdeva in casa da cinque anni, garantendosi la qualificazione e arrivando prima nel girone con lo 0-0 di martedì al ritorno.
– L’Italia arriverà seconda. Deve battere Israele per poter arrivare tra le migliori seconde ed evitare gli spareggi.
Gruppo C: Norvegia (18, qualificata), Irlanda del Nord (14, spareggi), Galles (14), Bielorussia (6), Isole Faroe (0)
Martedì: Irlanda del Nord – Isole Faroe 5-1, Galles – Bielorussia 3-0
Da conf. a febbraio: Norvegia – Bielorussia
Annullata: Norvegia – Isole Faroe
– La Norvegia si è qualificata a punteggio pieno.
– L’Irlanda del Nord ha battuto la Bielorussia e le Isole Faroe nelle ultime due partite, soffiando al Galles il posto gli spareggi grazie al maggior numero di gol fuori casa negli scontri diretti.
Gruppo D: Spagna (16), Repubblica Ceca (16), Polonia (14), Moldavia (3), Azerbaigian (0)
Martedì: Repubblica Ceca – Moldavia 7-0
Da conf. a febbraio: Spagna – Polonia, Azerbaigian – Spagna, Azerbaigian – Moldavia
– La Spagna ha battuto la Moldavia 10-0 venerdì e si è assicurata un piazzamento fra le prime due. Si qualificherà se evita la sconfitta contro la Polonia o batte l’Azerbaigian.
– La Repubblica Ceca, che ha concluso martedì con una vittoria contro la Moldavia, andrà agli spareggi se la Polonia non batte la Spagna (la Repubblica Ceca è in vantaggio negli scontri diretti contro la Polonia ma in svantaggio contro la Spagna).
– La Polonia deve battere la Spagna, sia per poter vincere che per guadagnare almeno un posto agli spareggi.
Gruppo E: Finlandia (1), Portogallo (16), Scozia (9), Albania (6), Cipro (0)
Martedì: Portogallo – Albania 1-0, Scozia – Finlandia 0-1
Da conf. a febbraio: Finlandia – Portogallo, Cipro – Scozia, Cipro – Finlandia, Scozia – Portogallo
– Portogallo e Finlandia saranno le prime due dopo il risultato di martedì che ha messo fine alle speranze della Spagna. Chi vince lo scontro diretto a febbraio arriverà primo.
Gruppo F: Svezia (22, qualificata), Islanda (19, qualificata), Slovacchia (10), Ungheria (7), Lettonia (0)
– La Svezia si è qualificata come vincitrice del girone dopo un pareggio esterno e una vittoria casalinga contro l’Islanda.
– L’Islanda ha suggellato il secondo posto giovedì con un 3-1 che ha messo fine alle speranze della Slovacchia, poi ha vinto in Ungheria martedì, confermando la qualificazione tra le tre migliori seconde.
Gruppo G: Francia (22, qualificata), Austria (19), Serbia (12), Macedonia del Nord (6), Kazakistan (0)
– La Francia ha battuto l’Austria 3-0 venerdì si è qualificata come vincitrice del girone.
– L’Austria è arrivata seconda ma deve aspettare per vedere se arriverà tra le migliori seconde (la partita contro la Francia a ottobre è terminata 0-0: era la prima volta che la Francia perdeva punti in una gara di qualificazione europea o mondiale dal 16 giugno 2007, con una striscia di 46 vittorie).
Gruppo H: Belgio (21, qualificato), Svizzera (19), Romania (9), Croazia (7), Lituania (0)
Martedì: Belgio – Svizzera 4-0
Da confermare: Croazia – Romania
– Il Belgio ha centrato il primo posto nel girone con la vittoria sulla Svizzera.
– La Svizzera deve aspettare per sapere se sarà fra le tre migliori seconde.
Gruppo I: Germania (24, qualificata), Ucraina (15, spareggi), Repubblica d’Irlanda (13), Grecia (7), Montenegro (0)
Martedì: Repubblica d’Irlanda – Germania 1-3, Ucraina – Montenegro 2-1
– La Germania si è qualificata come vincitrice del girone a punteggio pieno.
– L’Ucraina ha scavalcato l’Irlanda all’ultima giornata e ha conquistato un posto agli spareggi.
Women’s International Champions Cup’s Best XI: chi sta facendo di più per il calcio femminile
Essere nominate per l’inaugurale Women’s International Champions Cup’s Best XI, significa ricevere un importante riconoscimento per coloro che stanno facendo di più per far progredire e sviluppare il calcio femminile nel mondo.
L’elenco inaugurale comprende 10 donne e un uomo: il presidente del Lione Jean-Michel Aulas; le giocatrici Marta (Brasile – Orlando Pride), Megan Rapinoe (USA – OL Reign) e Wendie Renard (Francia – Olympique Lyon); Jill Ellis (ex coach USA); l’arbitro Bibiana Steinhaus (Germania); le dirigenti Kelly Simmons (FA England); Moya Dodd (ex comitato esecutivo della FIFA e Council) e Sarai Bareman (FIFA); la giornalista Meg Linehan (The Atletica); l’attivista Khalida Popal (ex capitano della squadra nazionale femminile dell’Afghanistan).
“Gli undici individui selezionati hanno svolto un ruolo importante nella recente crescita esplosiva del calcio femminile in tutto il mondo”, ha detto Susie Fiore, che guida il WICC. “I risultati del Best XI meritano un riconoscimento e siamo onorati di condividere le loro storie con gli appassionati di sport a livello globale”.
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Pagellone 9a giornata: salgono in cattedra Como, Brescia e Chievo, Pomigliano rimandato, bocciati Cesena e Tavagnacco
Ritorna, dopo due turni di assenza, il pagellone della nona (zoppicante) giornata di Serie B.
PROMOSSI
Como
Dopo una prima da dimenticare, le comasche di Wergifker ora hanno conquistato la leadership della cadetteria, stendendo il Pomigliano. Un successo doppio, perché il Como ha strappato tre punti alle pantere dopo essere state in svantaggio. La voglia di Serie A si vede, aspettiamo conferme.
Brescia
La partita contro il Cesena potrebbe essere un vero e proprio spartiacque per il campionato della Leonessa: la vittoria ottenuta contro le cavalluce è un segnale importante, confermando per l’ennesima volta che le biancoblù hanno al loro interno giocatrici che conoscono la categoria, e che possono puntare davvero in alto. Domenica ci sarà il Como, ci aspettiamo dalle ragazze di Bragantini un vero e proprio salto di qualità.
Chievo Verona
Scendono in campo dopo quasi un mese senza giocare. Durante il match contro il Tavagnacco restano in nove per Tardini e Prost. Qualsiasi squadra avrebbe alzato bandiera bianca. Ma non per le clivensi, che ribaltano il vantaggio iniziale, vengono raggiunte e poi Carleschi piazza il colpo dei tre punti. E valgono oro puro…
RIMANDATO
Pomigliano
Contro il Como le pantere hanno svolto un buon primo tempo, passando addirittura in vantaggio, ma poi sembrano siano rimaste bloccate fino a lì. Nella ripresa infatti, cedono sotto i colpi delle comasche, tornando a casa a mani vuote. Il Pomigliano, tuttavia, è rimasto fermo per tanto tempo a causa del Covid-19, ma comunque ha retto più o meno bene contro una formazione che può ambire alla Serie A.
BOCCIATI
Cesena
Non concretizza le occasioni che ha avuto nel primo tempo. Nella prima parte della ripresa si fa mettere sotto grazie al guizzo di Luana Merli. Quando poi si sono riaffacciate, non sfruttano le palle-gol del pareggio. Insomma è mancata la fame e la cattiveria. E per una squadra che ha ambizioni importanti, questi attributi servono.
Tavagnacco
Va bene che c’è l’attenuante del Covid-19, ma le friulane hanno gettato al vento punti necessari per restare ai primi posti. Non sono riuscite a tenere il vantaggio, neanche la rete del 2-2, e nemmeno la doppia superiorità numerica. In poche parole non hanno utilizzato quelle cose che sono state servite su un piatto d’argento.
Claudio Pasqualin: “Sara Gama vice presidente AIC svolta storica, tabù in fuorigioco”
L’avvocato Claudio Pasqualin che fu il primo Vicepresidente dell’Associazione Italiana Calciatori (A.I.C.) sotto la presidenza dell’avvocato Sergio Campana, negli anni 70, commenta così a TuttoMercatoWeb la nomina di Sara Gama a prima Vicepresidente donna dell’A.I.C. stessa: “ E’ un doveroso riconoscimento all’evoluzione del calcio femminile che dovrà completare il suo percorso con la realizzazione del progetto del professionismo a partire dalla stagione 2022/2023. Se penso alle mie prime interlocuzioni, all’epoca con un’antesignana del calcio femminile come Betty Vignotto autrice di 102 reti in 107 partite con la squadra Nazionale, considero che siamo davvero alla vigilia di una svolta storica e che già la nomina di Sara Gama manda in fuorigioco un tabù”.
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Maria Tato, la nuova guida della RFEF, dai diritti tv al protocollo
Maria Tato, diventata Direttrice del calcio femminile della RFEF, ha vari fronti aperti: la pandemia, i diritti televisivi tra RFEF, la Federazione del calcio spagnolo e l’Associazione dei club del calcio femminile (ACFF), per finire con i diritti delle calciatrici.
La priorità è la salute delle giocatrici, infatti c’è un controllo medico costante per evitare i contagi nelle partite e i problemi da parte dei club. Le partite quindi si giocheranno salvo che sia materialmente impossibile. Con i test antigenici rapidi dal costo di 5 euro, si è potuta garantire la sostenibilità mentre prima il costo era di 100 euro a tampone. “All’inizio i test non erano obbligatori perché ci sarebbe stata una differenza tra i club che avevano dietro un club maschile, che avrebbero avuto i test, e i club indipendenti che non lo avrebbero avuto. Sarebbe stata un’ingiusta disuguaglianza.
La situazione è anomala, se c’è un positivo in un club, si attiva il protocollo e la decisione se giocare o no diventa medica. Quindi prima decide il medico del club e dopo quello della RFEF. Il protocollo è cambiato a causa delle 17 normative diverse delle varie comunità. Noi vogliamo che le partite si giochino sempre, ma il criterio medico viene prima. Non c’è l’intenzione di cancellare nessuna competizione.
I diritti tv sono fondamentali in un calcio senza tifosi. Bisogna costruire un ambiente di consumo nel calcio femminile per avere la visibilità che porti vantaggi agli sponsor. Ad esempio il logo della Primera Iberdrola nella manica non è un tema così importante ma regala visibilità al torneo. Bisognerebbe trasmettere tutti gli incontri. 13 club hanno venduto i diritti a Mediapro e gli altri 5 (Barcellona, Real Madrid, Athletic, Santa Teresa e Madrid cff) sono gestiti dalla RFEF per la commercializzazione televisiva. Ci sono gli stessi interessi tra RFEF e club e la relazione con l’ACFF è cordiale” nonostante la denuncia dell’ACFF presso il CSD per abuso di potere da parte dell’RFEF nella gestione del calcio femminile.
“Bisogna quindi migliorare i contratti delle calciatrici, non sono d’accordo sul minimo salariale (16.000 euro), servono salari più alti ma che il campionato sia sostenibile dal punto di vista delle entrate. Bisogna anche mettere un limite alle calciatrici straniere per aiutare lo sviluppo delle canteras. Inoltre è aumentato l’uso dei campi sintetici rispetto all’anno scorso, questione che preoccupa Maria Tato, la vera dea ex machina del calcio femminile spagnolo che ha rivelato ad As tutti i temi che vuole portare avanti durante la sua gestione.
Umberto Calcagno: “Sara Gama? È il giusto riconoscimento al calcio femminile”
Umberto Calcagno, ha battuto l’avversario Dossena con una percentuale record e prendendo il posto del dimissionario Damiano Tommasi.
Sensazioni?
«Sono felice e stravolto dalla stanchezza. La campagna elettorale è durata un anno e mezzo e nel frattempo abbiamo vissuto tutti i problemi legati alla pandemia, lavorando giorno e notte per salvare il calcio. Dal punto di vista personale l’elezione è il coronamento di un sogno, ma anche un punto di partenza. Dobbiamo porre la basi per mettere in sicurezza il nostro mondo nei prossimi 10 anni».
Come è arrivato in Aic?
«A 28 anni, appena laureato, ho scritto al presidente Campana chiedendogli di farmi entrare nel consiglio direttivo. Oggi ne ho 50. Rappresentare i miei colleghi in sindacato l’ho sempre vissuta come una missione. Il grande consenso di oggi ci riempie d’orgoglio e ci motiva»
Sara Gama vice presidente: una donna nei quadri dirigenziali del calcio.
«Sì, è la prima volta. È il giusto riconoscimento al calcio femminile che dalla stagione 2022-23, lo ricordo, diventerà professionistico come quello maschile. Lavoriamo alle pari dignità da almeno 10 anni. Voglio ringraziare anche il nuovo vice presidente vicario, Davide Biondini, e il direttore generale Gianni Grazioli. Insieme formiano davvero una grande squadra»
Si parla di abolizione del vincolo sportivo tra i dilettanti. Che ne pensa?
«È un’altra delle questioni che solleviamo da anni e di cui andiamo fieri. Spero che passi nella riforma come il riconoscimento del lavoratore sportivo che darebbe tutela a tanti ragazzi e ragazze che vivono di calcio nelle categorie inferiori. Avranno finalmente dei versamenti contributivi e pensionistici. Da oggi vorrei un’Aic ancora più dura nelle sue battaglie per i diritti»
Qual è la questione più urgente da affrontare?
«Riformare il calcio, dando un significato alla parola sostenibilità. La crescita del settore dev’essere sostenibile e negli ultimi 15 anni non lo è stata. Le società non sono patrimonializzate, vivono costantemente in una situazione di instabilità economico-finanziaria. La priorità è gestire le risorse in ottica solidaristica, come la Premier League che sta parlando di redistribuire il 25% dei diritti televisivi verso il basso per aiutare le categorie inferiori. Affronteremo anche il tema della riforma dei campionati»
Si dice che durante il lockdown alcuni calciatori non volessero tornare a giocare.
«C’erano esigenze e sentimenti diversi, com’è normale che sia. Fidatevi, sulla ripartenza litigavano di più i club con i loro interessi di classifica. Penso non si valorizzi mai abbastanza il ruolo svolto dai calciatori da marzo a oggi: disponibilità a parlare di tagli, tamponi, partite ravvicinate, condizioni climatiche proibitive, impegni internazionali in abbondanza. Gli atleti stanno dando prova di grandissima collaborazione»
Gravina e Dal Pino parlano di 600 milioni di perdite a causa del Covid. Un nuovo taglio degli stipendi è la soluzione?
«No, è lo specchietto per le allodole. Uno slogan utile solo a riempire le pagine dei giornali, ma povero di contenuti. Se non creiamo gli strumenti per una nuova sostenibilità del sistema, tutto quello che faremo porterà a benefici di basso respiro. Ricordo che durante il primo lockdown tutti i calciatori hanno fatto la loro parte rinunciando a qualcosa»
Ci sono club di Serie A che non stanno pagando gli stipendi?
«A me non risulta. Più della metà delle squadre di Serie A, Serie B e Serie C stanno pagando mese per mese i loro tesserati»
I club che hanno pagato per intero giugno potranno retribuire luglio, agosto e settembre entro oggi. Questa scadenza tra poche ore vi preoccupa?
«No, assolutamente, non ci sono segnali di società che non adempiranno ai loro obblighi contrattuali in massima serie»
Il suo avversario Dossena aveva parlato di conti in rosso dell’Assocalciatori. È così?
«Il patrimonio netto del consolidato negli ultimi 9 anni è aumentato dell’80%, nonostante siano aumentati tutti i servizi per gli associati e siano stati garantiti 6 milioni di euro al fondo di solidarietà. Parlare solo di quanto si è speso e non dei ricavi che sono aumentati è fazioso, così come fare altri ragionamenti poco corretti sul fondo di fine carriera. L’Aic vive di buona salute».
Giorgio Marota – Corriere dello Sport
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Donne che allenano in Finlandia: Anna Signeul crea speranza
Da tanti anni sui campi da calcio, la coach svedese Anna Signeul ne ha viste e vissute tante di esperienze, ma soprattutto ora vede come le cose siano cambiate per le calciatrici. Ma forse non ancora abbastanza per le donne che allenano. Recentemente ha preparato la Finlandia nel match per le qualificazioni a UEFA EURO 2022 contro la Scozia, squadra che precedentemente ha allenato per 12 anni.
“Ho visto un aumento del numero di donne che ottengono i loro diplomi di coaching negli ultimi anni” ha detto Signeul, “La UEFA si è concentrata sullo sviluppo e il sostegno degli allenatori femminili e sul supporto dell’allenamento femminile alle federazioni nazionali”.
Il programma UEFA per lo sviluppo di coach femminili mira ad aumentare il numero di allenatrici qualificate e il numero di squadre di club e nazionali allenate da donne, due obiettivi che completano la strategia fondamentale della UEFA per il calcio femminile.
“Credo che ‘Non puoi essere ciò che non puoi vedere'”, ha detto Signeul, “quindi è importante che diamo modelli di ruolo alle ragazze“.
Ci sono già grandi esempi di donne che allenano o hanno allenato lasciando un segno: Pia Sundhage, Silvia Neid, Jill Ellis, ma anche la stessa allenatrice della Scozia Shelley Kerr. Inoltre, anche molte giocatrici sono già sulla buona strada. Per esempio proprio il portiere della Finlandia segue molto bene le orme di Signeul, Tinja-Rikka Korpela ha difatti recentemente conseguito un diploma UEFA B per poter allenare in futuro, terminata la carriera da giocatrice.
“Sento che ora ci sono meno barriere, soprattutto perché le giocatrici attuali possono vedere un bel po’ di coach donne in molti campionati più importanti” afferma Signeul,“È particolarmente importante sviluppare e far crescere una linea diretta di coach femmine nel calcio, in particolare ex calciatrici della nazionale che sanno cosa serve”.
Credit Photo: FA of Finland
Giulia Moscamora, Superba: “Bello guardarsi indietro e vedere quanti progressi abbiamo fatto”
Nel torneo ligure d’Eccellenza presente è anche in questa stagione la Superba. La società diretta da Riccardo Banchero, Marco Bianchi e Marco Semino vede la sua guida tecnica affidata a Bruno Bianchi e Maurizio Malusà. A capitanare l’undici genovese è Giulia Moscamora, centrocampista della Superba. Abbiamo raggiunto per qualche battuta la calciatrice di Genova, classe 1996, al terzo anno con le biancoblu .
Giulia Come ti sei avvicinata al mondo del calcio?
“Mi sono avvicinata al mondo del calcio già dai primi anni di età. Sul piazzale di casa mio fratello Pietro e mio papà Ivano giocavano a calcio ed io li osservavo e provavo ad intervenire nel gioco. Poi mia mamma Luciana ha accolto senza problemi la mia idea sportiva portandomi all’età di 7 anni a giocare nella Bolzanetese, una squadra maschile che si trovava vicino a casa, dove già militava mio fratello Pietro. A questa società riconosco tanto, in quanto mi ha accolto in modo caloroso dandomi fiducia ed ho avuto la fortuna di avere allenatori e compagni di squadra davvero competenti che mi hanno aiutata a crescere”.
Quali sono state le tue prime esperienze con squadre femminili?
“Nel 2006 è stata creata la Valpolcevera Serra Riccò, una società interamente femminile. In questo club, al quale sono profondamente legata, sono rimasta sino al 2015. Poi il trasferimento al Levanto, un’esperienza bellissima che mi ha dato modo di conoscere nuove realtà e lasciandomi un bellissimo ricordo nonostante le fatiche degli spostamenti e degli incastri con gli orari dell’università. L’anno seguente ho appoggiato il progetto del Ligorna, dove sono rimasta due anni. Un gruppo bellissimo, superlativo, dove nonostante le differenze di ideali eravamo riuscite a creare un gruppo coeso e in grado di coinvolgere dalla prima all’ultima giocatrice”.
Poi il passaggio alla Superba come ti sei trovata nella nuova squadra?
“Mi sono integrata da subito. Orgogliosa per la fiducia datami da mister e società ora ne sono il capitano. Questo gruppo non smette mai di crescere ed è sempre bello guardarsi indietro e notare i progressi fatti fino ad ora. Noi ragazze possiamo essere contente della società che ci accoglie, in quanto non ci fa mancare nulla: con un giusto equilibrio tra formalità ed informalità cercano in ogni modo di far sì che noi giocatrici possiamo viverci questa esperienza calcistica nel migliore dei modi”.
Come è andata la scorsa stagione?
“La scorsa stagione è stata anomala: abbiamo cominciato bene, con qualche errore ma stimolate a migliorare e a non mollare mai, ma il fiorire della nostra crescita a livello calcistico e di gruppo è stata interrotta dalla pandemia”.
Come avete vissuto la fase di stop della scorsa primavera e come state vivendo questa?
“La fase di stop della scorsa primavera l’abbiamo vissuta con un po’ di malinconia, ma il gruppo di noi non impegnato nel lavoro riusciva a vedersi per allenarsi da casa. Abbiamo passato il tempo a girarci qualche ironia sul gruppo Whatsapp che ci ha permesso di condividere un po’ di leggerezza e compagnia in un momento che sembrava tutto fuorché leggero. Qualche videochiamata qua e là e giochi online che ci permettessero di goderci una serata piena di risate. Questo momento, invece, lo stiamo vivendo un po’ come un limbo. Abbiamo la fortuna di avere la disponibilità del campo e ad ora non sono comparsi contagi, dunque abbiamo ancora la possibilità di vederci, avere contatto con il pallone e divertirci rispettando le norme. Quindi ad ora lo viviamo un po’ con la rabbia di non poter giocarci le nostre sfide la domenica, ma con il respiro di sollievo di riuscire a vederci e a passare un’ora e mezza nello stesso spazio, facendo ciò che più ci piace”.
Che gruppo hai visto nei primi allenamenti dopo il ritorno in campo?
“La rosa si era un po’ rinnovata con degli innesti importanti. Ad esempio il difensore di esperienza Lisa Cuneo ma anche altre ragazze giovani della Juniores molto promettenti, che hanno molta voglia di fare. Si sono subito ambientate nel gruppo, portando serenità e voglia di fare. Nei primi allenamenti ho avuto modo di vedere la voglia di ognuna di noi di giocare, di mettere in pratica nuove cose, la prontezza di ognuno ad accogliere le nuove idee del mister che con pazienza ci ha spiegato. Ho avuto modo di vedere la capacità di ognuna di noi di vivere il momento con concentrazione, ma dall’altra parte con la voglia di scherzare per rendere tutto più bello. Dal primo allenamento siamo partite molto forti, ci siamo allenate bene arrivando anche a buoni risultati nei test; tutte cose che ci avevano molto stimolato prima dello stop dei campionati”.
Con quali ambizioni volevate affrontare il campionato?
“Abbiamo cominciato veramente bene, le intenzioni della società erano con delle belle ambizioni stimolanti che ci hanno portato a cominciare subito molto forte. Tutte noi sappiamo che non dobbiamo fare troppi castelli senza una base solida, per questo stavamo cominciando a mettere una base solida su cui costruire il nostro bel castello, lavorando giorno per giorno. Questo per dire che ognuna di noi, come la società, puntava al massimo ma nello stesso tempo siamo consapevoli che è sempre il campo a parlare e che quindi bisogna vivere partita per partita, senza peccare di umiltà. Ma questo non toglie la voglia di crederci. Abbiamo disputato, purtroppo, pochissime gare: qualche amichevole ed una sola partita ufficiale. Le amichevoli ci hanno dato tanta soddisfazione in quanto nonostante i risultati, abbiamo avuto modo di conoscerci e di far valere le nostre capacità davanti a squadre di notevoli capacità come il Genoa ed il Campomorone che sanno esprimere veramente un bellissimo gioco. La prima ed unica partita ufficiale l’abbiamo giocata sul campo della Genova Calcio che non è mai facile ma che ci ha viste vittoriose, riuscendo a concretizzare in gara tutte le azioni provate in allenamento”.
Come reputi il libello del campionato di Eccellenza della tua regione?
“Purtroppo in Liguria, a disputare questo campionato, siamo rimaste davvero poche squadre. È un campionato strano, proprio perché a poche squadre a volte diviene più difficile rispetto a quando si è in tante. Infatti in tutte le gare bisogna giocarsi il tutto per tutto, poiché ogni punto guadagnato o perso potrebbe essere decisivo e le possibilità di recuperarlo o di farlo perdere alla squadra con il punteggio più alto diminuiscono notevolmente. Quindi ritengo che non sia da sottovalutare, ma che in qualche modo ti tenga sempre sul giusto filo dell’attenzione”.
Come sta crescendo il calcio femminile nella tua regione?
“Il calcio femminile, in generale, ha difficoltà a crescere ed è un aspetto che mi dispiace. Per fortuna ci sono molte società che lavorano in modo professionale e credo sia giusto riconoscerlo. In Liguria il calcio femminile ha sempre avuto poco modo di svilupparsi, e credo che nell’ultimo periodo questo si stia sottolineando: le squadre sono in diminuzione e non sono supportate per riuscire a creare un campionato insieme ad altre regioni che potrebbe sviluppare maggiore visibilità e stimolo anche per le ragazze che avrebbero voglia di giocare un campionato corposo. Noi, nel nostro piccolo, facciamo in modo di creare una realtà in cui emerga la bellezza del calcio femminile, la società si è sempre mostrata propensa allo sviluppo dello stesso nella regione e fa di tutto per rendere l’ambiente sereno e stimolante allo stesso tempo”.
Il tuo più bel ricordo legato al mondo del calcio?
“Mi ricordo ancora ora il mio primo goal che segnai con la maglia della Bolzanetese, insieme ai maschi, in un campo che ora vedo minuscolo e una volta mi sembrava così grande, con in panchina un mister verso cui nutro ricordi bellissimi e mi ricordo che mi disse di esultare, perché nella mia timidezza non avevo neppure esultato per il goal. In tempi più recenti ricordo il percorso fatto con la Rappresentativa Ligure al Torneo delle Regioni di Fiuggi nell’ Aprile del 2019. Siamo partite con pochissime speranze, ma ogni volta che siamo scese in campo sembrava che invece le speranze fossero infinite: lottavamo su ogni pallone, premiavamo ogni compagna, ci siamo sostenute dal primo all’ultimo minuto fino a giungere alla finale del torneo delle regioni contro uno splendido Piemonte. È stata un’esperienza fantastica: ricordo ancora il nostro essere incredule, ma infinitamente felici, il nostro essere diverse fuori, ma in campo così unite. Ci siamo guadagnate un traguardo quando nessuno credeva in noi ed invece, senza mai mollare, siamo arrivate alla fine. Ricordo il pranzo prima della finale, un’emozione indescrivibile, l’ingresso in campo, la foto e l’inno. È stata per noi l’occasione di vivere un sogno, e l’abbiamo vissuta al massimo: è stato bellissimo. In generale poi ho bellissimi ricordi che mi legano ad ogni anno calcistico, perché credo che il calcio sia un continuo generare emozioni forti”.















