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Carolina Morace si confessa al Corriere della Sera: “Amo una donna. Vedo ancora troppi pregiudizi”

Carolina Morace ha rilasciato una lunga intervista alla giornalista Roberta Scorranese del Corriere della Sera. La leggenda del calcio femminile italiano ha scelto il quotidiano nazionale per concedersi ad una chiacchierata in cui si è aperta su tutto. L’occasione è buona soprattutto per sponsorizzare il suo nuovo libro in uscita a breve. Ma è anche il momento giusto per fare “coming out”. Il suo racconto inizia dall’estremo oriente dove dichiara di aver conosciuto la donna della sua vita, l’australiana Nicola Jane Williams. Da lì in poi è un susseguirsi di aneddoti e storie che illustrano una carriera vissuta contro pregiudizi e critiche, rendendola la leggenda che è oggi.

L’amore, la vita, il calcio. Un racconto intenso, di cuore. Come mai proprio adesso?
“Credo che nella vita ci siano dei momenti in cui certe cose diventano naturali. Forse prima non si è pronti. Poi, un giorno, le parole nascono con una spontaneità nuova”.

Il coming out questa volta viene da uno dei simboli del calcio femminile. E sarà importante per tutte le donne del pallone.
“L’ho fatto naturalmente per loro, per le più giovani, ma l’ho fatto anche per molte mie amiche quarantenni o cinquantenni che ancora non trovano il coraggio di raccontarsi”.

Sarà da sprone anche per gli uomini?
“Il mondo del calcio è pieno di pregiudizi e di omofobia. Non biasimo chi non fa coming out. Per molti uomini il non farlo è una forma di protezione. Credo che sia giusto farlo quando si è pronti, quando si è sicuri di poter togliere la maschera e non rimetterla più”.

Quanto è stata importante Nicola in questa scelta?
“Moltissimo. Lei ha ricevuto un’educazione diversa: in Australia, come in molti altri Paesi del mondo, il fatto che due persone dello stesso sesso si amino non interessa a nessuno. Lei stessa, nei primi tempi della nostra storia, quando veniva in Italia, si meravigliava del peso che diamo a queste scelte. E solo con lei sono riuscita a essere vera, senza maschere. Adesso non mi nascondo più”.

Eravamo rimaste alla gaffe fatta a Tokyo. È andata che vi siete sposate due volte.
“La proposta gliel’ho fatta nel giorno del mio quarantottesimo compleanno. Avevo comprato gli anelli, avevo ripassato per ore la frase “vuoi sposarmi?”. Sono una donna tradizionale, sì, anche in questo caso sono rimasta me stessa. E credere che prima nella mia vita non avevo mai pensato al matrimonio. Ci siamo sposate una prima volta a Bristol, sul piroscafo SS Great Britain e poi in Australia”.

Suo padre che ha detto?
“Gli dissi: “Papà, mi sposo”. E lui: “Bene!” “Sì, ma non con un uomo”. “Va bene! Basta che tu sia felice””.

Lui l’ha sempre incoraggiata in campo?
“Se lui avesse pensato — come molti facevano allora e fanno oggi — che il calcio femminile è uno sport per uomini mancati e non ci avesse visto una prospettiva, io non avrei il trofeo della Hall of fame del calcio italiano. Non ho mai detto “Da grande voglio giocare a pallone”, ho giocato e basta. E dico: non chiedete il permesso di fare una cosa che vi fa stare bene. Fatela. Assecondate il vostro talento. Sarà dura, ma vi sentirete vivi, veri e speciali”.

Forse è questo il punto: molti genitori di potenziali calciatrici non vedono «una prospettiva» nel calcio femminile, almeno in Italia. E finiscono per scoraggiarle. È così?
“È anche così. Il punto è squisitamente culturale: da noi il calcio femminile è soffocato da stereotipi che lo rendono poco appetibile, sì, parlo anche di sponsorizzazioni. Dunque, si deve cominciare a scuola, si deve far capire alle ragazze che anche nel calcio ci può essere una carriera e poi, naturalmente, ci si deve attivare perché questo si possa realizzare. E poi ci vuole qualità: il calcio femminile si merita gente intelligente, colta, preparata. Non gli scarti di un mondo, quello maschile, che non li vuole”.

Investimenti, visioni, talento.
“Basta osservare cosa succede nelle leghe femminili che contano. Il modello tedesco garantisce alle società che non hanno alle spalle la forza del maschile 700 mila euro; a quelle professionistiche, 300 mila. Crediamoci e anche quello femminile diventerà un grande spettacolo. Dobbiamo aspirare a un bel gioco, anche nel calcio giocato da donne”.

Lei ha la fama di «sergente di ferro». È ancora così?
“Ma no, diciamo che sono sempre stata una donna molto ferma nelle mie convinzioni. Quando divenni la prima donna ad allenare una squadra professionistica maschile, la Viterbese di Luciano Gaucci, tutti cominciarono a osservarmi e al tempo stesso tutti si aspettavano chissà quale bizzarria da me. Oltre al fatto che si sentivano in dovere, o in diritto, di darmi consigli. Ma devo dire che allora mi trattarono proprio come un collega maschio”.

Le chiedevano se entrava negli spogliatoi.
“Avrei voluto rispondere: “No, mando dei pizzini” o “un piccione viaggiatore””.

Rigore, ironia, coraggio. Forse Morace, più che essere «fuori dagli schemi» ha uno schema tutto suo, che persegue con forza.
“Mi piace appoggiare chi è intelligente e capace, senza ipocrisie. Di certo non sono una donna che supporta un’altra donna solo per appartenenza allo stesso sesso. Allo stesso modo appoggio gli uomini: la persona viene prima del suo sesso”.

Lei ha allenato la nazionale femminile italiana, la canadese e quella di Trinidad, oltre al Milan, per citare qualche incarico.
“Ho una certa esperienza e sempre ho cercato di comportarmi così come i miei schemi mi hanno suggerito”.

Però del calcio femminile si è cominciato a parlare da poco.
“Esisteva ma non c’era. Centinaia di donne giocavano ma erano circondate da pregiudizi, considerate come maschi mancati. L’unico modo per motivare le bambine, dar loro l’ambizione di diventare campionesse vuol dire restituire al calcio femminile la giusta dignità e smettere di considerarlo un parente povero. Se le bambine saranno motivate potrà aumentare il numero delle praticanti e diventerà, forse, uno sport di massa”.

Carolina, ora lei e Nicola volete un figlio.
“Sì, lo desideriamo. Lei ha già una figlia ed è una bravissima madre, mi commuovo nel vederla parlare così intensamente con la sua bambina, il tempo che le dedica e il modo con cui sta seguendo la sua crescita. Non sarà facile per noi, specie in questo periodo in cui spostarsi per il mondo è complicato a causa della pandemia. So già che dovremo avere pazienza, sia per questo che per tutte le difficoltà che incontreremo”.

Però con lei si sente di poterlo fare.
“Nicola mi ha liberato anche di questo timore. In realtà, quando avevo trentanove anni — e lo racconto nel libro — ho provato a diventare madre. Ero una donna single e determinata ma i figli non arrivarono e così smisi di accanirmi. Dovevo solo aspettare. E con mia moglie oggi mi sento nel momento giusto”.

Lei parla di Nicola con un amore che sembra nato ieri, anche se vi conoscete da anni.
“Lei è bellissima, è intraprendente, è dinamica. Pensi che ha cambiato volto alla mia casa, ma intendo dire sul serio, mettendoci le mani: pavimenti, arredo. È pragmatica, diretta, schietta. Così facendo mi ha aiutata a far luce su di me, a capire chi sono”.

E oggi come si definirebbe (in amore) Carolina Morace?
“Sono semplicemente una donna che ama una donna”.

Fonte: Corriere Della Sera

Inizia il campionato per il Bologna Calcio: test difficile contro il Sassari Torres

Il Bologna Calcio Femminile torna in campo dopo la vittoria di domenica scorsa in Coppa Italia. Oggi è chiamata a disputare la prima gara ufficiale di campionato dopo il passaggio tra ASD ed Spa. Un partenza senza dubbio in salita, che vedrà le bolognesi affrontare alle ore 15:30  il Sassari Torres. La formazione che nelle ultime stagioni ha sempre lottato al vertice del campionato di Serie C.

L’avversario è davvero tosto ma anche nella passata stagione il Bologna, che era in piena lotta retrocessione, riuscì a strappare uno zero a zero casalingo. Il precedente deve spronare le ragazze nel dare il 100%, rimanendo concentrate per tutta la partita.

Le  sarde metteranno sicuramente in difficoltà il Bologna, come ha sottolineato lo stesso Michelangelo Galasso sul sito del Bologna: “Troveremo difficoltà nel costruire gioco contro avversarie che hanno più esperienze, rispetto alla media delle nostre giocatrici: a me piace pensare che giocare a calcio d’insieme sia qualcosa di bello da vedere ed efficace per il risultato finale”. Va infatti ricordato che oltre alla compattezza delle rivali, il Bologna è in ritardo sulla preparazione che ha iniziato da sole due settimane ma il tecnico rossoblù, che è molto soddisfatto di come le atlete stanno reagendo ai carichi, si aspetta “una grande dimostrazione di voler giocare una partita contro una squadra comunque titolata per i nostri livelli: quindi, vorrei spavalderia di chi sa che cosa fare in campo”.

Anche il portiere e capitano Enrica Bassi, protagonista in settimana di “Salotto Rossoblù”  ha commentato l’esordio: “Sassari Torres è una delle pretendenti alla vittoria del campionato, ma è la prima partita e si parte da zero a zero, quindi ce la giocheremo”.

Credit Photo: 1000cuorirossoblu.it

Serie B, il Tavagnacco parte con la sfida contro l’Orobica

Le gialloblù  proveranno a migliorare l’approccio alla partita e a essere più incisive in zona gol. Le bergamasche sono partite a rilento, avranno voglia di riscatto.

Ripartire dal secondo tempo contro il Brescia e ritrovare il gol perduto. E’ questa la missione che aspetta il Tavagnacco domenica alle 15 contro l’Orobica a Cologno al Serio, a sud di Bergamo. Le bergamasche l’anno scorso sono retrocesse dalla serie A, ma avevano una situazione di classifica peggiore delle gialloblù. In questo campionato ci sono sette formazioni che lotteranno per le posizioni di vertice e sarà una sfida combattuta quella per la promozione. L’Orobica sembrava un team sulla carta attrezzato per tentare l’immediata risalita in A, ma ha avuto una brutta partenza totalizzando un punto in queste prime quattro giornate. Sarà chiamata a fare punti, lo sa anche il direttore tecnico del Tavagnacco,  Andrea Tosolini che parla di “partita- trabocchetto. Le nostre avversarie reagiranno e dovremo farci trovare pronti. Ci aspetta un match molto impegnativo”.

L’allenatrice Chiara Orlando dovrebbe avere a disposizione in panchina Golob e Tuttino, entrambe non al meglio mentre è in dubbio la presenza di Zineb Abouziane. I gialloblù, come in occasione dell’esordio a Pomigliano d’Arco e in Coppa Italia a Roma, giocheranno su un manto sintetico. Bisognerà trovare la confidenza con il terreno di gioco essendo le friulane abituate a battersi su un campo in erba naturale. Ma oltre a questo, dovranno ritrovare il feeling con la porta nemica. Si cercherà di limitare gli errori in fase di finalizzazione che sono costati la sconfitta contro il Brescia. Essere più fredde e precise nelle conclusioni, meno precipitose è una delle chiavi per fare risultato domenica. Continuando a creare occasioni, per la legge dei grandi numeri, il gol arriverà.

Un altro aspetto da perfezionare è l’approccio alla partita. Alla prima gara stagionale a Pomigliano, il Tavagnacco è partito timoroso, è andato in vantaggio con Veritti e poi ha subito la rimonta dei campani prima di siglare il definitivo pareggio. Contro il Pontedera dopo un quarto d’ora il punteggio vedeva le gialloblù sotto 1-0 prima di ribaltare il risultato con Abouziane e Ferin. A Roma in Coppa Italia dopo pochi minuti le giallorosse erano in vantaggio. Contro il Brescia il corner  dopo un giro e mezzo di lancette ha deciso la partita. Il direttore tecnico Tosolini lo sa e puntualizza “Dobbiamo capire perché abbiamo questa difficoltà nelle fasi iniziali degli incontri e crescere sotto questo aspetto. A Bergamo sarà importante partire bene per evitare di rincorrere dopo di che dovremo fare la nostra partita”.

Quello che non è mai mancato al Tavagnacco è l’impegno. Contro il Brescia nella ripresa si è giocato nella metà campo delle rondinelle, tenendo predominio territoriale e le ragazze che hanno dato il massimo per acciuffare il pareggio. Serve maggiore freschezza e in questo senso c’è la gioventù dalla parte delle friulane. “Dobbiamo acquisire un po’ di esperienza. Abbiamo ampi margini di miglioramento. Siamo una delle squadre più giovani del torneo e questa è una nota positiva perché permette di guardare al futuro con la serenità e l’ottimismo giusto” conclude Tosolini.

Credit Photo: Pagina Instagram UPC Tavagnacco

Vito Roberto Tisci, Presidente Settore Giovanile FIGC: “Il progresso del calcio femminile è essenziale”

Finalmente se ne stanno rendendo conto. Il calcio femminile si sta prendendo lo spazio che merita. Vito Roberto Tisci, presidente del settore giovanile e scolastico della FIGC, ha redatto una lettera inoltrata a tutti i presidenti delle società sportive dilettantistiche. Il progresso del calcio in rosa è stato l’argomento centrale di questa circolare.

Tramite un estratto del comunicato, il presidente ha affermato che “negli ultimi anni, la Federcalcio ha concentrato i suoi sforzi per rendere il calcio femminile una disciplina riconosciuta alla pari di quella maschile attraverso una serie di iniziative promozionali”.

Il perno del discorso è la continuità in quanto già stato fatto.  Il provvedimento sarà la formazione delle squadre che parteciperanno ai diversi campionati del movimento. L’invito del presidente è rivolto alle compagini femminili dilettantistiche per il campionato di Eccellenza. Serie non ancora partita per le poche adesioni. Perciò, la scadenza per l’iscrizione a tale campionato è stata prorogata al 30 ottobre con l’auspicio di chiudere le liste per i vari gironi.

Cincotta, Fiorentina : “Con la Juve ci vogliono gli occhi dei calcianti del calcio storico fiorentino”

Antonio Cincotta, tecnico della Fiorentina Femminile, ha parlato alla vigilia della super sfida con la Juventus, capolista del campionato. Queste le parole raccolte dal sito ufficiale della Fiorentina

“Prima di tutto la sconfitta col Sassuolo va contestualizzata. Le ragazze venivano da 13 risultati utili consecutivi: 12 vittorie e un pareggio tra Coppe e Campionato. Purtroppo sabato la gara è stata negativa, le ragazze non si aspettavo una situazione così a poche ore dall’inizio della sfida. Credo che ora dobbiamo ripartire ma fare meglio, senza dimenticare quanto di buono è stato fatto. Il gruppo sta vivendo un momento delicato, ci siamo ritrovati per lavorare al massimo, abbiamo annullato anche il giorno libero di domenica, tracciando una linea chiara. Ho trovato una squadra coesa e motivata. La Juventus è la leader incontrastata del campionato. Ha una grande formazione, una rosa competitiva e collaudata, che sa dare battaglia. Su questo aspetto anche noi dobbiamo crescere per competere alle pari con un avversario così forte. Domani dobbiamo comunque andare a Torino per vincere la partita. Dovremo cambiare qualcosa in attacco, per mille vicende non siamo al massimo, ma deve scendere in campo una squadra che ha voglia di combattere. Alle mie ragazze parlo del calcio storico fiorentino, nelle sfide come quella di domani ci vogliono gli occhi dei i calcianti”.

Credit Photo: Marco Montrone

Haley Bugeja: “Felice di essere a Sassuolo. Col Napoli esordio fantastico”

Haley Bugeja è il grande colpo di mercato del Sassuolo Femminile ed è stata intervistata da UltimoUomo. La giovane stella allenata da mister Piovani ha parlato dei suoi inizi e dei suoi idoli: “Mi piaceva molto Steven Gerrard quando ero più giovane. Oggi mi piace molto Sadio Mané, vedo delle somiglianze tra il suo gioco e il mio. La mia preferita da quando ho iniziato a seguire il femminile invece è Lucy Bronze. In ogni campo dove andavamo a giocare c’era almeno un giocatore della squadra avversaria che ci prendeva in giro, o prendeva in giro me, perché ero l’unica ragazza della partita. All’inizio mi deprimevo ma alla fine riuscivo sempre a rispondere in campo”.

I suoi genitori sono rimasti a Malta mentre lei sta imparando l’italiano.
“Ovviamente mi mancano, ma l’amore per il calcio rende la loro mancanza sopportabile. E poi so che li sto rendendo fieri di me”.

Il gruppo?
“Mi sta dando grande sostegno. Capiscono che non è facile per una ragazza di 16 anni e fanno di tutto per farmi sentire inclusa”.

L’esordio col Napoli?
“La partita con il Napoli è stata fantastica, non la dimenticherò mai. Non sono mai stata tipo da sentire grande pressione e sono sicura che sarà così finché continuerò a divertirmi mentre gioco. Alla fine se non provi piacere a fare quello che fai non ha senso”.

I detrattori del calcio femminile?
“I pregiudizi sul calcio femminile non mi hanno mai dato fastidio, perché penso che noi stiamo andando nella giusta direzione e che negli ultimi anni il livello si è sempre alzato. Io voglio continuare a raggiungere nuovi obiettivi, sta anche a noi aiutare il calcio femminile a crescere”.

Il Sassuolo in questo momento è secondo in classifica, con tre vittorie e un pareggio, dietro solo alla Juventus che affronterà per la prima volta a novembre.
“Io voglio solo diventare la migliore versione di me stessa. Ci sono molte cose che voglio fare, molti traguardi che voglio raggiungere nella mia vita. Sarà magari un percorso lungo ma al momento la cosa di cui sono più felice è di essere qui a Sassuolo”.

Sembra le venga tutto facile quando gioca, ma non vanno dimenticati i sacrifici che già le sono stati necessari.
“Nessuno mi ha mai regalato niente nella mia vita. Ho lavorato duramente per la maggior parte delle cose che ho ottenuto, negli ultimi anni mi sono allenata anche da sola per migliorare. Fortunatamente la mia famiglia e i miei amici mi hanno sempre sostenuto”.

Credit Photo: Arnaldo Cavallotti

Colpo grosso per la Roma calcio femminile: Eva Madarang Silva in giallorosso

La Roma calcio femminile annuncia l’arrivo in prima squadra della centrocampista Eva Madarang Silva. Nata in New Jersey il 13 settembre del 1997,  è una calciatrice filippina di origine americana, giocatrice alla Rogers State University, che veste anche la maglia della nazionale. Gioca a calcio da quando aveva 10 anni.  Arriva alla Roma calcio femminile grazie alla College life italia.

Eva ricopre in campo il ruolo di centrocampista offensivo, ma non disdegna qualsiasi posizione in attacco. È una giocatrice molto intensa e fisica e le piace andare sulla palla. I suoi punti di forza sono la velocità, la capacità di leggere il gioco ed il dribbling con la palla. Il suo piede debole è il sinistro. Eva ha anche due hobby per lei molto importanti: ama la fotografia e la realizzazione di video da inserire sul suo canale YouTube che raramente han come soggetto il calcio.

Si racconta così: ” Le cose su cui devo migliorare sono parlare e capire l’italiano e il gioco di sinistro. Mi è stata data l’opportunità con la Roma Calcio Femminile dal mio programma di master Soccer Management Institute con la scuola American University of Rome e ho accettato con entusiasmo. La Roma gioca con uno stile diverso da quello a cui sono abituata, ma più mi alleno con la squadra più capisco il loro gioco.”

Il nome completo con doppio cognome le arriva dalla madre (Silva) e dal padre (Madarang) filippino. All’inizio ha provato nella squadra nazionale filippina con poche speranze di essere presa ed invece… non solo è entrata a far parte della rappresentativa, ma è arrivata a partecipare alle qualificazioni della Coppa d’Asia femminile 2018.  Le Filippine si sono qualificate per la finale del torneo e Madarang come attaccante ha segnato quattro gol in cinque partite.

Benvenuta, Eva, alla Roma Calcio femminile!

Credit Photo: Roma Calcio Femminile

L’Arezzo Calcio Femminile inizia il campionato di Serie C: sfida alla Reggiana

Dopo due vittorie nelle prime due gare ufficiali di Coppa, maturate contro Pistoiese e Filecchio Women, l’Arezzo Calcio Femminile torna in campo domenica per la prima giornata del Campionato Nazionale di Serie C. La formazione avversaria sarà la Reggiana Femminile Cella, che nelle prime due partite di Coppa contro Spal e Bologna ha maturato due sconfitte.

Il difensore dell’Arezzo Carolina Cosi racconta come ha vissuto il passaggio nella squadra amaranto e la mentalità con cui le ragazze scenderanno in campo domenica: “Il mio approdo ad Arezzo è statobellissimo: mi sono trovata in un ambiente positivo ed è stato inaspettato. Le passate esperienze mi hanno più volte disillusa su quello che è il mondo del calcio, ma l’ambito aretino mi ha sorpreso. Sono determinata e ho voglia di far bene, così come ogni ragazze che compone questa rosa! Il gruppo è molto unito e lavoriamo giornalmente per un obiettivo comune: provare a vincere ogni volta che scendiamo in campo!

Credit Photo: Pagina Instagram Arezzo Calcio Femminile

Giorgia Pellegrinelli, Riozzese Como: “A Roma contro la Lazio non firmo per il pareggio”

Il campionato di serie B femminile mai come quest’anno è davvero incerto, dove anche le neo promosse possono dire la loro. Una sorta di serie A2 che può creare equilibrio in testa e in coda alla classifica. Ilnapolionline.com ha intervistato l’attaccante della Riozzese Como Giorgia Pellegrinelli.

Se escludiamo la sconfitta a tavolino a Perugia, fino ad ora un buone percorso in campionato. Dove potete arrivare?
“Sì, come hai detto tu c’è il rammarico per la gara di Perugia, la sentenza che ci ha dato la sconfitta a tavolino, ma per il resto siamo contente. Siamo una squadra che ha grandi ambizioni, puntiamo al massimo possibile e soprattutto non ci sentiamo una neo promossa come ho detto nelle scorse settimane”.

Tornando alla sfida contro il Pontedera, che tipo di sfida è stata contro le padroni di casa?
“Non era una sfida semplice, perché anche loro sono una neo promossa, però questo campionato è davvero equilibrato. E’ una sorta di serie A2 dove i valori delle squadre è molto alto, perciò mi aspetto una lotta per i primi posti fino alla fine della stagione”.

Nel tuo ruolo di attaccante quali sono da sempre i tuoi modelli di riferimenti nel maschile e nel femminile?
“Nel maschile sicuramente Del Piero e Ronaldinho, sono giocatori di classe, tecnica e con il vizio del gol. Del contesto femminile Valentina Giacinti, è non solo perché è una mia amica, ma anche perché la stimo come giocatrice, miglirata davvero tanto nel suo ruolo”.

Restando a Valentina Giacinti, vi siete sentite i giorni successivi la sfida di San Siro tra il Milan e la Juventus?
“Non ho avuto l’occasione per sentirla, ma l’ho vista in televisione ed era evidente che c’era la soddisfazione, come di tutte le calciatrici di giocare in uno stadio importante come San Siro. Mi auguro che sia l’inizio di un percorso di crescita per il movimento e si possa dare la giusta visibilità al nostro calcio in Italia. Sono contenta per lei, ma per tutte le ragazze che possono giocare in palcoscenici di questo livello”.

Per te che giochi nella Riozzese Como quant’è importante avere in squadre compagne di squadre che hanno militato con te nel Mozzanica?
“Io credo che sia importante perché ci dà la possibilità di essere un gruppo coeso e di poter dare una mano al resto della squadra. Ci conosciamo molto bene ed abbiamo tutte l’obiettivo di ottenere la promozione. Dobbiamo proseguire su questa strada, allenarci al meglio e a fine anno si tireranno le somme”.

Infine domenica affronterete la Lazio, trasferta contro una delle favorite alla promozione in serie A. Come vi state preparando per questa gara?
“Sappiamo che la Lazio è una squadra che ha davvero valori importanti ed è una delle candidate a salire in serie A. Personalmente ni andremo lì per vincere, non firmo per il pari, perché penso che abbiamo i mezzi per potercela giocare al meglio delle nostre possibilità. Se giochiamo come sappiamo, nessun risultato contro di loro ci è precluso”.

Credit Photo: Fabrizio Brioschi

Femminile, Catelli: “Il debutto? Uno stimolo per fare sempre meglio”

Le ragazze di Attilio Sorbi proseguono la preparazione in vista del match di domenica, alle ore 12.30, contro la Roma di Betty Bavagnoli.

Anna Catelli ha raccontato ai microfoni di Inter Tv l’emozione dell’esordio in prima squadra e come le nerazzurre si stanno preparando per affrontare la prossima avversaria: “L’emozione era tanta e per me è una grande soddisfazione. Lo considero comunque un punto di partenza e un motivo di stimolo per fare sempre meglio.”

“Passare dalla Primavera alla prima squadra significa fare un grande salto: è stimolante allenarsi ad un certo livello e ad un certo ritmo. A livello personale, spero di migliorare il più possibile. Come squadra, abbiamo le qualità per fare bene e non vediamo l’ora di poterlo dimostrare.”

“Sia noi che la Roma avremo voglia di vincere: sarà una grande battaglia e ce la metteremo tutta per portare a casa i tre punti”, ha aggiunto la centrocampista nerazzurra sulla sfida di domenica.

Credit Photo: Bruno Fontanaros

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