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Chiara Coccia, capitano Benevento: “Serie C arriviamo”

Nella passata stagione il Benevento ha vinto il campionato di Eccellenza campana, la società sannita, cara al patron Stefano Cerracchio, ha centrato infatti il primo posto del girone unico regionale. Il team giallorosso, guidato dal tecnico Gerardo Zollo, è stato capitanato durante l’annata da  Chiara Coccia. La classe 1996, originaria di Benevento, è una fantasista impiegata spesso come seconda punta. Abbiamo raggiunto lo stesso capitano del club delle “Streghe” per una breve intervista.

Chiara come ti sei avvicinata al mondo del calcio?
“Mi sono avvicinata al mondo del calcio da piccola, grazie ai miei amici. Spesso giocavamo nel parco sotto casa e l’unico scopo era il divertimento. Fino ai 14 anni ho giocato sempre con i bambini, poi ho iniziato le ragazze in una squadra completamente femminile”.

Quale esperienze hai maturato prima di questa stagione?
“Ho sempre disputato, in pratica, campionatidi Serie C e due volte ho fatto parte della Rappresentativa della Campania per il torneo delle regioni. Ho vissuto una breve esperienza calcistica anche in Spagna, mentre in Italia per un anno ho calcato i manti erbosi di Serie B con il Tufara Valle”. 

Hai giocato in Spagna? Ci dici qualcosa in più?
“La mia esperienza in Spagna si lega alla squadra del Tenerife, nella massima serie femminile, anche se non è stato matrimonio duraturo. Dopo un paio di mesi, infatti, decisi di tornare in Italia. Mi sono allenata per oltre due mesi con la squadra “B” ovvero il Granadilla De Abona, disputando qulache amichevole contro l’undici del Tenerife. L’intensità e la preparazione tecnica che riscontravo, oltre alla presenza di persone altamente qualificate, era davvero alta. Con la squadra “B” disputai diverse partite, entrando a gara in corso, e rimanevo impressionata dal livello offerto dalle mie compagne”.

Tornando al Benevento, avete primeggiato nel passato campionato, che torneo è stato per voi?
“Il campionato che abbiamo affrontato è stato ricco di emozioni. Abbiamo attraversato  alti e bassi, ma grazie all’aiuto dei mister siamo riuscite a vincere tutte le partite pareggiatndone solo una. Sicuramente l’unione tra  noi ragazze è stata fondamentale direi che è stato un successo di gruppo, che ha toccato ogni singolo elemento della rosa. Quest’anno vi erano tutte le intenzioni di vincere il campionato e accedere alla Serie C,  tutte noi abbiamo collaborato a raggiungere l’obiettivo”.

Nella prossima stagione sarete inserite nel gruppo D di Serie C? Come vi preparerete?
“Per quanto riguarda il prossimo campionato siamo curiose e contente,  perché questa promozione l’aspettavamo da tanti anni. Ora dobbiamo dare il meglio di noi e sudare per ottenere il massimo, sarà molto dura ma siamo pronte a lottare contro ogni avversaria. Il gruppo D è difficile ed impegnativo sarà una bella soddisfazione poter garaggiare contro avversarie di ottimo livello”.

Quale è il tuo più bel momento legato a questo sport?
“Ho tanti ricordi belli, ogni anno é un emozione nuova. Sicuramente questi due campionati hanno regalato molte emozioni. Credo di essere cresciuta dal punto di vista mentale, grazie a persone importanti che mi sono state vicine. A loro devo la fascia da capitano che per me rappresenta tanto, non smetterò mai di ringraziarle”.

Lluis Cortés: siamo superiori alle altre squadre nella Women’s Champions League

Barcelona - Wolfsburg Women's Champions League

L’allenatore del Barcellona è molto arrabbiato con l’UEFA che non ha fatto uso del VAR nella fase finale. Il tecnico catalano ha sottolineato che per la crescita del calcio femminile sono necessarie tutte le risorse. “In uno stadio che ha la tecnologia VAR, si poteva utilizzare e il risultato, magari sarebbe stato molto diverso.” Il Barcellona ha fatto una grande partita, è mancato solo il goal alle catalane che hanno sprecato molto sotto porta e hanno giocato alla pari delle rivali tedesche che hanno vinto la sfida per un solo goal.
Il Barcellona tra l’altro ha vinto la sfida del possesso palla con il 61% e dei tiri totali (14 a 13 ma solo uno nello specchio della porta per le catalane forse nervose).
Lluis Cortés assicura che è arrabbiato ma orgoglioso della squadra perché meritava la vittoria. “Ci è mancato il goal, è un’opportunità persa perché ho le migliori giocatrici che avrei potuto avere. Non ci manca quasi mai il goal, ma se dobbiamo rimproverarci qualcosa è per le occasioni sotto rete ed in particolare negli ultimi minuti”.
Chi ha visto la partita avrà notato però una grande prova del portiere tedesco Abt che ha sventato una grande occasione per il Barcellona nel primo tempo. “Volevamo da tempo confrontarci con le grandi d’Europa e oggi lo abbiamo fatto. Non siamo solo allo stesso livello delle grandi ma addirittura siamo superiori con questa squadra”. Complimenti in ogni caso alle catalane per l’ottima stagione e buona fortuna al Wolfsburg per la finale in cui affronteranno la vincente di PSG-Lione che si gioca oggi.

Photo: Instagram Barcelona femenì

Santoro, Lazio Women: “La Lazio è tutto, è uno stato d’animo. Obiettivo? Trasmettere senso di appartenenza a questi colori”

In esclusiva per noi, Martina Santoro, difensore della Lazio Women, si racconta, tra le ambizioni della squadra in vista della stagione alle porte, le difficoltà incontrate nei mesi di lockdown, in cui però ha mostrato al web una sorprendente vena poetica, ripercorrendo infine i primi approcci al mondo del pallone. Una cosa, però, non è cambiata da quei tempi: il senso di appartenenza che prova verso i colori biancocelesti

Martina, avete ripreso da qualche settimana la preparazione: come è stato tornare in campo dopo tanti mesi di stop?
“Sensazioni positive, belle. Il campo è mancato. Quando hanno bloccato il campionato stavamo andando veramente bene: la vittoria nel derby ci aveva dato morale e sono convinta che avremmo giocato le restanti partite a ritmi elevati. Punto di partenza e obiettivo ora è tornare in campo per ricominciare da dove abbiamo lasciato.”

La squadra si è rinforzata notevolmente, l’obiettivo dichiarato è la promozione: che aria si respira all’interno del gruppo?
“Siamo serene, tranquille. Le motivazioni sono un fattore che non deve mai mancare, sia per chi punta alla Serie A, sia per le squadre meno attrezzate che lottano per non retrocedere. Le ragazze appena arrivate sono tre ragazze straniere (Adriana Martìn, Rachel Cuschieri, Emma Lipman), ma si sono integrate subito. Si vede che hanno voglia di stare qua e non è scontato. Inoltre hanno esperienza internazionale e il fatto che si siano subito messe a disposizione gli fa onore.”

A fine giugno la notizia della promozione negata dall’algoritmo è stata un fulmine a ciel sereno: come si digerisce e, di conseguenza, si reagisce ad una delusione di questo tipo?
“A dirti la verità, non l’ho vissuta poi tanto male. Ti spiego: sono alla Lazio da quando ho 6 anni e ho giocato in tutte le categorie (Primavera, Serie C, Serie B, Serie A). Dal giorno in cui siamo retrocesse in Serie B l’obiettivo principale è riportare la Lazio in Serie A. E tornare in Serie A in quel modo, a campionato ancora da finire… Se in questa stagione la promozione dovesse arrivare sul campo sarà ancora più bello.”

Questo 2020 ha stravolto completamente le nostre abitudini e nei mesi di lockdown ha annullato le relazioni sociali: cosa significa per un gruppo abituato a stare insieme quotidianamente, questo cambiamento radicale?
“Inevitabilmente non è stato semplice. Con il gruppo viviamo in simbiosi, ci alleniamo 5 volte a settimana, andiamo in trasferta: si creano rapporti che vanno al di là del campo. Comunque abbiamo cercato in tutti i modi di tenerci in contatto. Il mister ci ha fatto allenare online, prima e dopo l’allenamento c’era anche il tempo di parlare, ridere e scherzare un po’. Quando poi ci siamo riviste e abbiamo ripreso con la routine è stato ancora più bello, lì ti rendi conto che ti è mancato tutto.”

Se dovessi scegliere una cosa che ti è mancata di più del campo in quei mesi?
“La partitella, senza dubbio. Noi abbiamo un’abitudine: anche quando l’allenamento ci ha stremato, la partitella la facciamo sempre a ritmi elevatissimi. Lì tiriamo fuori tutto, emerge la voglia di giocare. Poi l’aspetto spogliatoio è mancato tantissimo.”

Quando eravamo tutti chiusi in casa, i social sono stati un mezzo fondamentale per continuare a tenersi in contatto, anche se a distanza. Tu sei stata attivissima: la tua poesia ha fatto impazzire il pubblico laziale…
“Sì, non è stato nemmeno voluto. Ogni tanto mi capita di prendere e scrivere, è un bisogno di tirare fuori le cose che ho dentro. Allora una sera, durante il lockdown, quando le idee scarseggiavano, mi sono messa lì, ho buttato giù due, tre righe, l’ho rilette e ho capito che ero particolarmente ispirata. Devo dire che ci ho pensato un pO’ prima di farla pubblicare, perché essendo pensieri miei, frutto di mie intime sensazioni, mi sono chiesta se potessero arrivare alle persone. Poi però l’ho inviata alla ragazza che si occupa della nostra pagina Instagram e le ho detto: se ti piace pubblicala. Lei lì ha insistito tanto per pubblicarla a mio nome e così è partita una condivisione inaspettata. Il giorno dopo la poesia era sulle pagine del Corriere dello Sport.”

Proprio sul web non hai mai nascosto l’amore che provi per i colori biancocelesti, cosa significa per te la Lazio?
“Mi vengono i brividi solo a sentire la domanda, già questa può essere una risposta. In una parola: tutto. È la mia quotidianità. Fino ad oggi ho vissuto e oggi continuo a vivere di Lazio. La respiro in ogni angolo, è uno stato d’animo. La cosa più importante, che nel tempo mi ha anche portato a fare determinate scelte, è il senso d’appartenenza: è fondamentale, per me, che chi indossa quella maglia sappia a cosa sta andando incontro. Non ce l’hanno tutti e non lo si può chiedere: o ci nasci o no. E se anche dovessi acquisirlo, non sarà mai tanto quanto quello di chi lo ha dentro.”

Quando hai iniziato a tirare i primi calci al pallone, più di 15 anni fa, per una bambina giocare a calcio era un atto rivoluzionario. Come è nata in te la voglia?
“È stato tutto estremamente naturale. In casa mia il calcio si vive ogni istante, tutte le domeniche. Era difficile scegliere altro, in famiglia siamo tutti laziali: mamma, papà, zio. Poi c’è mia sorella: lei è quella che mi segue di più in assoluto, dalla scuola calcio ad oggi, viene anche alle trasferte. È più appassionata di me. Anche quando la fatica si fa sentire e ci sono giorni in cui sono più stressata, perché questo è un lavoro anche se non riconosciuto a livello di “status”, lei è sempre sul pezzo, pronta con quelle due o tre parole che mi fanno tornare in me e dire: “vabbè, tanto fino a che mi reggono le gambe non smetterò mai”.”

Hai mai sentito il peso di pregiudizi?
“Devo dire di no. Spesso mi capita di essere soggetta a pregiudizi, per il mio carattere, per il fatto di giocare a calcio, ma mi sono fatta le ossa. Se dovessi stare a pensare a tutto quello che le persone dicono sul mio conto non vivrei bene. E invece io vivo benissimo.”

Il tuo curriculum calcistico parla solo di Lazio, sei un riferimento all’interno del mondo Lazio Women. Senti qualche responsabilità in più rispetto a qualche anno fa?
“La responsabilità l’ho sempre sentita addosso. Uno dei miei obiettivi è sempre stato quello di trasmettere cosa significa giocare per la Lazio. Se riesco a farlo ho già ottenuto qualcosa, a prescindere dai risultati sul campo, che sono poi la cosa fondamentale. Ma quando i risultati non arrivano, avere questo spirito di appartenenza è essenziale e aiuta tanto. Oggi sì, sento più responsabilità rispetto al passato, anche perché ho fatto errori, trasportata forse da questa passione troppo forte, e mi sono trovata a pagarne le conseguenze. Ora sento di aver imparato tanto da quegli errori, so che dovrò continuare a imparare tanto e spero di poter trasmettere la lezione a chi ancora deve passarci.”

Se guardi indietro, cosa diresti a quella bambina che, come hai scritto in un post su Facebook, non poteva fare a meno di indossare la maglia della Lazio, anche quando era sola contro tutti?
“Le direi che ha fatto bene a crederci e che dovrà farlo ancora per tanto tempo, anche quando sarà più difficile. Più difficile non perché il sentimento sarà meno forte, ma perché se è vero che il calcio femminile è destinato a prendere una piega professionale sarà più complicato mantenere intatto tutto ciò. Ma le direi sicuramente che ha fatto bene e deve continuare per la strada che ha intrapreso.”

Sogno nel cassetto?
“Andare in Serie A con la Lazio. Come tutte le cose, anche con i sogni, si va per gradi. Se sogni troppo in grande non arrivi mai e finisci per non crederci più. Quindi, ad oggi, il sogno più grande è questo. Una volta arrivati lì, l’obiettivo è mettere le basi per il futuro, rimanendo nella massima serie. La Lazio merita di stare tra le grandi.”

Credit Photo: Lazio Women

Fran Kitching torna allo Sheffield United, societa’ che l’ha lanciata

Lo Sheffield United Women ha completato l’acquisto del portiere Fran Kitching dopo la sua esperienza al Liverpool.

La 22enne è arrivata dal Liverpool in vista della stagione 2020/21 del campionato FA; in totale, ha collezionato 17 presenze nelle sue due stagioni nel Merseyside mentre i Reds hanno subito la retrocessione dalla massima serie la scorsa stagione.

Dopo essersi diplomata all’accademia dello Sheffield United, è entrata a far parte della squadra della Super League femminile del Chelsea nel 2015, dove lasciera’ le Blues nel 2018, Kitching è tornata brevemente ai Blades prima di ricevere un’offerta per unirsi al Liverpool dove ha trascorso le ultime due stagioni.

Kitching si unisce a Becky Flaherty ed Emily Batty nei ranghi dei portieri dei Blades in vista della nuova stagione 2020-21.

“Sono davvero contenta di essere qui”, ha detto. “È passato molto tempo ovviamente con la pandemia, ma è davvero bello tornare a giocare e ad allenarmi di nuovo e non vedo l’ora che arrivi la nuova stagione. È davvero bello essere tornati. In un certo senso sembra che nulla sia cambiato, ma poi sembra che tutto sia cambiato, è una sensazione strana. Conosco questa città, sono cresciuta appena fuori e tornare nel club dove ho iniziato è una sensazione davvero speciale”.

Credit Photo: Sheffiled United Women

Lione ancora in finale: battuto il Paris Saint-Germain

Una partita ad altissimo livello, sudata fino alla fine quella della semifinale di UEFA Women’s Champions League tra Paris Saint-Germain e Olympique Lyon. A vincere l’incontro sono nuovamente le campionesse in carica del Lione grazie alla rete del capitano Wendie Renard.

Il primo tempo si apre con un intenso livello di gioco, dove opportunità vengono create  da entrambe le parti, ma alla mezz’ora il Lione prende il sopravvento nel pressing. Nonostante ciò, la prima frazione di gioco si conclude a reti bianche. Punto focale è il secondo tempo dopo Geoyoro commette nuovamente fallo da cartellino, ricevendo così il rosso nell’intervenire su Martens. A battere la punizione ci pensa Majri che serve palla alta per Renard che di testa piazza la palla nell’angolo sinistro della porta: 1-0 Lione al 69′. Il PSG non molla e tenta il tutto per tutto nel finale, con un alta pressione di fronte alla porta del Lione, ma che fino all’ultimo non lascia passare nulla. La partita si conclude così 1-0 a favore della squadra francese. Nikita Parris sarà assente nella finale dopo il cartellino rosso ricevuto.

Paris Saint-Germain: Endler, Lawrence, Paredes, Dudek, Morroni, Bachmann, Dabritz, Geyoro, Diani, Katoto, Nadim. A disposizione: Voll, Criscione, Simon, Cook, Luana, Saevik, Fazer, Baltimore, Bruun, Huitema, Formiga, Khelifi
Olympique Lyon: Bouhaddi, Bronze, Buchanan, Renard, Karchaoui, Gunnarsdottir, Kumagai, Cascarino, Marozsan, Majri, Parris. A disposizione: Gallardo, Talaslahti, Bacha, Le Sommer, van de Sanden, Carpenter, Greenwood, Cayman, Taylor, Malard

Reti: Renard 67′.

L’Olympique incontrerà il Wolfsburg nella finale di UWCL 2019/20 domenica 30 agosto 2020 alle ore 20.00 presso lo stadio “Anoeta” di San Sebastian.

Credit Photo: Pagina Facebook di Olympique Lyonnais Féminin

Peretti, un cuore matto per il gialloblù: ancora un anno per la bandiera del club

Primatista di reti fra le calciatrici attualmente in rosa e seconda nella storia del club.
Giocatrice in attività con il più alto numero di presenze e seconda nella classifica all-time con la maglia gialloblù.
La stessa con cui ha siglato 89 gol nella serie cadetta e con cui è stata protagonista della storica promozione in A con 13 marcature e tante giocate illuminanti.
Basterebbe fermarsi un attimo a leggere solo queste poche righe e statistiche per intuire l’importanza di Rachele Peretti per la società con sede a Mozzecane.
Ma il rapporto fra la calciatrice e il club non può essere descritto in poche parole e va molto al di là dei primati o dei soli numeri, perché è piuttosto una storia d’amore, di tenacia, di soddisfazioni, di gioie e momenti difficili. È il racconto di un legame profondo con la divisa gialloblù che non cesserà di esistere neanche quest’anno, ma che continuerà anche nella prossima stagione e, come sperano i tifosi del Chievo, ancora a lungo.

Una storia che comincia ufficialmente il 20 maggio 2007, quando a soli 14 anni una manciata di minuti furono sufficienti per timbrare il suo esordio in Prima Squadra con una doppietta. Ma che ha origine ancora prima, quando a 9 annicominciò a calcare i campi di Mozzecane e a far crescere la passione straripante per il calcio e per la maglia gialloblù.
Comincia da lì una lunga avventura che probabilmente ha toccato la vetta più alta in occasione di un altro debutto che risale 2012, questa volta in Serie A, bagnato ancora una volta da una rete, confermando quella che per lei è evidentemente una consuetudine.
Un lungo viaggio che, grazie alla fresca firma sul rinnovo di contratto, proseguirà almeno fino a giugno 2021.
È il 19° anno in questa società, e tranne un anno in prestito al Chievo Valpo, ho sempre giocato coni con questa maglia – ha dichiarato la Peretti a margine della firma. In realtà non mi sembra vero che siano così tanti, evidentemente il tempo passa davvero velocemente quando ti senti legato a qualcosa di simile“.

Un proseguimento di percorso che questa volta però è stato in dubbio, anche a causa dei problemi fisici che nell’ultima stagione hanno condizionato la calciatrice. Ma Rachele non molla mai, come dimostra sempre sul rettangolo di gioco. E alla fine ha avuto la meglio la sua voglia di continuare: “È da un paio d’anni che fatico un po’ a gestire tutti i miei impegni lavorativi e di studio, mi è balenata l’idea di smettere e dedicarmi ad altro, visto che vengo anche da un anno difficile a livello fisico per un problema al piede. Avrei avuto tanti motivi per prendere questo tipo di decisione ma non riesco ancora a rinunciare al calcio, voglio provare a vedere quanto riesco a dare ancora! È troppo radicato dentro la mia persona, sono cresciuta giocandoci e forse mi manca ancora qualcosa per abbandonarlo nonostante mi stia mettendo a dura prova”.

Ci sarà invece anche la classe 1992 a comporre la rosa di mister Dalla Pozza per la prossima stagione, ancora una volta al servizio dei compagni e delle esigenze di squadra, a prescindere dalla posizione che ricopre in in campo. Esterno, trequartista, seconda punta, mezzala, la Peretti garantisce sempre qualità alle giocate offensive del Chievo Women. Come per il ruolo che le viene assegnato, la giocatrice ha risposto ancora presente, guardando al prossimo campionato con tanta voglia di riscatto: “Ho avuto modo di ricoprire svariati ruoli di centrocampo e attacco, tra alti e bassi credo che la posizione che mi fa esprimere meglio sia trequartista, perché mi permette di aiutare il centrocampo ma di andare anche a concludere con più frequenza – spiega la calciatrice clivense. Vengo da una stagione non troppo positiva anche a livello personale, quindi prima di tutto voglio star bene fisicamente e ridurre al minimo gli acciacchi. Anche a livello realizzativo le ultime stagioni non sono state tanto buone, quindi sicuramente ho molta voglia di migliorare in questo ma se non capiterà e riuscirò comunque ad aiutare la squadra con assist e quant’altro sarò contenta lo stesso, non vivo il gol come un’ossessione.

E fa un certo effetto sentirlo dire da chi in carriera è riuscita a raggiungere in tripla cifra di marcature pur non giocando sempre in attacco.
Con la stessa lucidità e attaccamento nei confronti della squadra, Rachele Peretti analizza lo scorso campionato e guarda con fiducia alla prossima stagione: Diciamo che la stagione passata ha un sapore amaro, incompleto, chissà dove saremmo potute arrivare se non ci fosse stata l’emergenza Covid. È vero che le aspettative erano ben altre e mentalmente è sempre difficile reagire di fronte a risultati negativi, però dall’unione di tutte ne siamo uscite bene e finché è stato possibile, siamo tornate in carreggiata. Quindi penso sia questo il punto di partenza da cui prendere le motivazioni giuste, cioè da quanto possiamo essere forti se ci aiutiamo l’una con l’altra e dando sempre il 100%“.

Sulla possibilità di ripetere la memorabile stagione della promozione, la Peretti non si tira indietro e da ambiziosa qual è, fa intendere di non voler lasciare nulla di intentato: “L’anno 2011/2012 è stato bello perché non abbiamo mai perso: vincere aiuta a vincere, non c’è frase che meglio può esprimere quell’annata; quando vinci sei felice, prendi sicurezza e consapevolezza di quello che sei e migliora la personalità di ognuno perciò l’interpretazione di ogni gara è funzionale all’obbiettivo. Ovvio che servono anche i mezzi, la condizione fisica adatta, le giocatrici giuste, tanta tenacia e determinazione. Ingredienti che possiamo arrivare ad avere senza dubbio“.

Nuovi obiettivi da raggiungere ancora insieme a una delle veterane della rosa gialloblù.
Con il rinnovo della fantasista il ChievoVerona Women guarda al al futuro, portando con sé chi ha fatto grande il proprio passato e può continuare a scrivere pagine bellissime del proprio presente.
Lo fa ancora insieme a Rachele Peretti, talento offensivo e bandiera del club con un cuore matto per il gialloblù.

Credit Photo: Chievo Verona Women F.M.

La NWSL riprende il 5 settembre con un’edizione autunnale

La National Women’s Soccer League ha annunciato che la sua stagione di inizio 2020 riprenderà il 5 settembre 2020 con un’edizione autunnale che includerà 18 partite nel corso di sette settimane, divise in 3 territori interregionali per ridurre al minimo gli spostamenti.

Dopo il successo della Challenge Cup presentata da P&G e Secret, CBS, CBS Sports Network e CBS All Access rimangono i canali media per vedere i match.
Mentre nuovi protocolli medici grazie alla NWSL Medical Task Force sono costantemente aggiornati per riflettere i cambiamenti dovuti all’evoluzione del corona virus.

“Basandomi sul successo della Challenge Cup di questa estate, sono così entusiasta di fare in modo intelligente e sicuro questo prossimo passo nel viaggio della NWSL”, ha dichiarato Lisa Baird, Commissaria della NWSL“Le calciatrici della NWSL vogliono competere e abbiamo sicuramente sentito i nostri fan di tutto il mondo che cercano più azione quest’anno. Vorrei ringraziare la NWSL Player’s Association per la loro costante collaborazione, così come CBS per continuare a investire nella crescita del nostro campionato e questa opportunità senza precedenti di mostrare la NWSL a un pubblico mondiale, settimana dopo settimana”.

“La NWSL Challenge Cup 2020 su CBS All Access e CBS ha avuto molto successo quest’estate, portando numeri record per la Lega su tutte le piattaforme. Siamo entusiasti di poter sfruttare questo slancio con il ritorno della NWSL a settembre”, ha dichiarato Dan Weinberg, EVP, Programming, CBS Sports“Insieme ai nostri grandi partner della NWSL, non vediamo l’ora di assistere a un’altra memorabile corsa di calcio femminile questo autunno”.

Le tre squadre in ogni area regionale giocheranno ciascuna quattro partite, così divise:

West
OL Reign
Portland Thorns FC
Utah Royals FC

Northeast
Chicago Red Stars
Sky Blue FC
Washington Spirit

South
North Carolina Courage
Orlando Pride
Houston Dash

Credit Photo: https://www.nwslsoccer.com/

Laura Pini torna ad indossare la maglia della CF Pistoiese 2016

È con molto piacere che la Calcio Femminile Pistoiese 2016 annuncia di essersi assicurata le prestazioni sportive dell’esperto difensore Laura Pini, nata il 3 aprile 1988, proveniente dal San Miniato.
Si tratta di un gradito ritorno, fortemente voluto da mister Nicoli e dalla Società, che ne conoscono la serietà professionale e le qualità tecniche.
La calciatrice, lo ricordiamo, aveva militato nelle fila delle Orsette nella stagione 2017/18 in cui arrivò nella finestra di mercato a dicembre. In quella circostanza si fece molto apprezzare, offrendo alla difesa la solidità richiesta dal mister dell’epoca, Paolo Biagiotti, contribuendo in modo importante all’ottimo terzo posto finale. Nelle due stagioni successive si è trasferita al San Miniato trionfando nella prima, conclusa con la promozione dal Campionato di Eccellenza Toscana e disputando da titolare la stagione successiva in Serie C Interregionale. Prima del suo precedente arrivo in arancione era stata una delle principali protagoniste del trionfale campionato di Serie C e della conseguente promozione in serie B della Florentia Viola.
L’atleta, già a disposizione di mister Nicoli, si allena con le compagne al Centro Sportivo Renzo Brizzi di Margine Coperta.
Photo Credit: CF Pistoiese 2016

Femminile: Empoli travolgente al debutto in serie A dell’Academy

Un nuovo capitolo delle giovane, pur già piena di grandi risultati raggiunti, della San Marino Academy si scrive al Centro Sportivo Monteboro, dove la prima sporcata di inchiostro relativa all’inedita esperienza in Serie A Femminile vuole le Titane misurarsi con l’Empoli Ladies.

Le toscane, ottave al termine della scorsa annata nella massima serie, prendono il comando delle operazioni dalle prime battute facendosi vedere con il colpo di testa di Polli al 5’ ed il successivo tentativo dalla distanza ad opera di Bellucci: entrambe le conclusioni risultano imprecise. Così come l’epilogo del primo affondo delle ragazze di Alain Conte, brave a recuperare il possesso in posizione avanzata; l’anticipo di testa di Baldini permette a Labate di battere da posizione ghiotta, spedendo però sull’esterno della rete.

Quando la San Marino Academy sembrava aver rotto il ghiaccio, l’Empoli Ladies trova la via del vantaggio grazie alla percussione palla al piede di Prugna che sfonda sul centro sinistra prima di regalare a Polli un assist al bacio che la centravanti di Spugna non ha difficoltà a trasformare nel punto dell’1-0. Toscane che volano sulle ali dell’entusiasmo e raddoppiano a stretto giro: puntuale l’inserimento alle spalle della linea sammarinese di Di Gugliemo, brava ad anticipare Baldini che affonda il tackle all’ingresso dell’area di rigore. Giaccaglia di Jesi indica senza esitazioni il dischetto, dove si presente la glaciale Prugna: trasformazione impeccabile e Academy costretta al doppio svantaggio.

Le Titane si fanno pericolose attorno al quarto d’ora con la sventagliata di Kunisawa che innesca Menin sulla fascia di competenza. Il capitano sammarinese sfonda in corsia e si libera di De Rita con una bella sterzata prima di liberare un diagonale destro smanacciato da Fedele. Sulla vagante è determinante il recupero di Di Guglielmo, che nega a Baldini un semplice tap-in. Nonostante il 2-0 maturato in un amen, le ragazze di Spugna continuano a spingere: sul pallone perso da Labate, Glionna innesca Dompig che si porta a spasso la difesa ospite con un’azione perimetrale conclusa con un destro che termina a lato.

La San Marino Academy prende confidenza col passare dei minuti, sfiorando il gol poco prima della mezz’ora con Greta Di Luzio che – servita ai 20 metri da Menin, abile nel recupero palla a centrocampo – esplode un mancino che incoccia sulla traversa con Fedele immobile. Sfortunate le Titane, che tornano a fare i conti con le abili esterne d’attacco avversarie di lì a poco: Dompig prima scappa sulla fascia sinistra per servire Glionna, murata da Ciccioli; poi la stessa giocatrice in prestito dalla Juventus si rende protagonista dell’azione che porta al tris empolese. Una combinazione al limite libera l’inserimento di Glionna che pesca a centro area Polli, la quale deve solo appoggiare in fondo al sacco il gol del 3-0 e della sua personalissima doppietta. L’Academy accusa il colpo e deve aggrapparsi a Ciccioli: la bastonata di Glionna, pure deviata, costringe l’estremo difensore al volo all’altezza dell’incrocio, prima di replicare di piede sul tap-in di Dompig. Empoli Ladies che pesca il poker una manciata di secondi dopo con un pizzico di fortuna: la gran conclusione di Cinotti si infrange sulla traversa e di fatto di trasforma in assist di sponda per Polli che brucia la concorrenza e appoggia in fondo al sacco. Quel che il Fato ha tolto a Cinotti, lo restituisce al 40’ quando il metronomo di Spugna sfrutta iniziativa ed assist di Di Gugliemo per esplodere un mancino dai 20 metri che torna a sbattere sulla traversa, gonfiando però stavolta la rete per il 5-0 toscano. Risultato parziale su cui le formazioni guadagnano gli spogliatoi.

Al rientro in campo Conte decide di mettere mano alla corsia di sinistra, richiamando Labate e Baldini. In campo la debuttante Chandarana e Piazza, per rinfoltire il centrocampo ed aggiungere fisicità al comparto difensivo. Purtroppo l’Empoli Ladies non ne vuol sapere di mollare la presa, rendendosi pericolosa in avvio con l’ennesima scorribanda di Dompig – conclusa con un destro a giro impreciso – e l’insistito assedio d’area che culmina nel contatto tra Montalti e Glionna, punito da Giaccaglia con il secondo penalty di giornata. Dagli undici metri Glionna, che sceglie il diagonale di destro spiazzando Ciccioli per il 6-0.

I successivi innesti di Vecchione e De Sanctis donano ulteriore dinamismo alla San Marino Academy, che torna a farsi vedere sull’esterno con la proverbiale grinta di Menin che sfonda un paio di volte in corsia proponendo al centro palloni interessanti che non hanno purtroppo portato a fattive opportunità da gol. Che non sia una giornata nemmeno troppo fortunata per le Titane, lo si intuisce anche al 63’ quando l’Empoli Ladies sale a quota sette in seguito ad un rimpallo che ha portato all’imbucata per Dompig, murata dall’uscita di Ciccioli. Il pallone poi assume un giro particolare che lo porta, dopo aver incocciato sull’interno del palo destro, a varcare di qualche centimetro la linea di porta prima che potesse arrivare un disperato tentativo di salvataggio dell’Academy. Di lì a poco anche l’ottava esultanza empolese e seconda personale di Glionna, che sfrutta un flipper in area di rigore per battere da due passi a botta sicura.

Con l’ingresso di Rigaglia, debuttante in Serie A, Alain Conte esaurisce i cinque cambi a sua disposizione e la San Marino Academy va a un passo dal primo storico gol nel massimo torneo italiano. Menin viene liberata da un cambio gioco sul lato corto dell’area di rigore e propone rapidamente al centro dove Barbieri, tutta sola, gira di testa senza dare troppa forza al suo tentativo. Nessun problema per Fedele che abbranca il pallone, a differenza del calcio d’angolo al 73’ che porta Venturini a colpire in anticipo e a spedire di poco alto sulla traversa.

Nel finale le nuove entrate dell’Empoli Ladies sono vogliose di mettersi in mostra, arrotondando ulteriormente il punteggio. È l’81’ quando Acuti scatta in posizione regolare, cercando un tocco sotto sull’uscita di Ciccioli. L’estremo ospite sfiora con la punta dei guantoni e devia sul palo che, come nel primo tempo, lavora di sponda per le toscane permettendo a Leonessi – da poco entrata – di appoggiare in fondo al sacco senza difficoltà. Due minuti più tardi c’è decisamente più qualità e difficoltà nella stoccata della stessa attaccante empolese, che – su appoggio di Dompig – porta il differenziale in doppia cifra.

Non è andata come la San Marino Academy avrebbe sognato, ma di certo la trasferta di Empoli entra di diritto nella storia dello sport sammarinese, mai spintosi – a livello di calcio femminile – a questa quota. L’approccio con la massima categoria è risultato essere di impatto scioccante, nella consapevolezza che prendere le misure alla Serie A era ed è il primo passo da compiere. A partire dai prossimi due turni, di difficoltà apicale: prima Milan, poi Juventus.

Credit Photo: Federazione Sammarinese Calcio Femminile

Juventus: la terza maglia per la stagione 2020/21

Un design sorprendente, un colore inedito nella storia della Juventus e il mondo dell’arte scelto ancora come ispirazione: il risultato è la terza divisa per la stagione 2020/21, caratterizzato da un audace colore arancione, che, attraverso un’espressione di vitalità vuole riflettere lo spirito della squadra in campo.

La novità è un’ulteriore prova della costante evoluzione del club, della sua volontà di sorprendere e di proporre idee inaspettate. Un approccio che adidas, con le maglie per la prossima stagione, è riuscita a coniugare alle tradizioni proprie del DNA della Juventus.

Volevamo creare le tre divise della Juventus per la stagione 2020/21 attraverso la lente dell’arte – spiega Francesca Venturini, la designer adidas che ha contribuito alla creazione delle maglie – I modelli che siamo stati in grado di realizzare dimostrano come il mondo del design e dell’arte possono sposarsi. La Juventus è un club che è sinonimo di innovazione ed è leader globale nel calcio, ci siamo quindi concentrati su come portare elementi unici in ciascuna divisa. Per la terza maglia utilizzando l’arancione per la prima volta nella storia del club“.

Proseguendo con le novità della nuova divisa, la terza maglia presenta le tecnologie HEAT.RDY e KEEP COOL, permettono di mantenere asciutto chi la indossa durante tutta la partita e la maglia replica offre benefici simili con la tecnologia AEROREADY – FEEL READY.

Per celebrare ulteriormente il lancio della nuova maglia, Juventus e adidas stanno collaborando con un creator, come parte di un approccio open source per creare a settembre, in concomitanza con l’inizio della nuova stagione di Serie A, un’esperienza di arte virtuale AR.

Credit Photo: Juventus Women

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