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4 giocatrici salutano il Tacón: non vestiranno la camiseta blanca del Real Madrid

Arrivano i primi saluti al Tacón prima che la società diventi Real Madrid. Già quattro giocatrici hanno detto che non vestiranno la camiseta blanca nella prossima stagione.

Anzitutto il portiere Ana Vallés, classe 1997, dorsale numero 13, 8 presenze quest’anno. Ana era arrivata l’anno scorso al Tacón dopo quattro anni al Rayo Vallecano e quest’anno è stata un po’ chiusa dalla sua compagna Yohana Gómez.
In difesa doppio addio da parte della talentuosa Esther Martín-Pozuelo e della giovane Marina Martín. Esther ha giocato ben 13 partite quest’anno sognando 1 goal. Marina ha trovato meno spazio sommando 3 presenze nella Primera Iberdrola. La quarta calciatrice che ha dichiarato di non far parte del progetto blanco è Patri Caballo, classe 96, 17 presenze quest’anno ma nessuna rete.
Sia da Ana Vallés che da Patri Caballo ottime parole per il club. Ana ha segnalato che si è sentita una professionista e Patri Caballo ha detto che ha solo buone parole per il Tacón.

Adesso largo agli acquisti con la stella Nakihari Garcia in dirittura d’arrivo e i possibili acquisti di Maite Oroz e Teresa Abelleira da Athletic Bilbao e Depor.
Gli emissari di Florentino Pérez stanno valutando anche il portiere del Depor Misa, le attaccanti Claudia Pina (Barcellona) e Olga García che ha già salutato l’Atlético Madrid.
Un grande colpo sarebbe Ona Battle del Levante che però ha una clausola di compensación molto elevata.
Il nuovo Real Madrid prende forma. Chissà se rimarranno le forti attaccanti svedesi Kosovare Asillani e Sofia Jakobsson che hanno portato tanti goal nella passata stagione assieme all’attaccante paraguayana Jessica Martínez.

Westfield W-League: quali sono gli ostacoli che spingono le calciatrici ad abbandonare, o non intraprendere, la propria carriera?

Il calcio femminile in Australia ha fatto un balzo enorme negli ultimi dieci anni con il numero di giocatrici in aumento e le Matildas che stanno acquisendo sempre più solidità a livello internazionale.

Tuttavia, nonostante i passi avanti verso l‘uguaglianza, c’è ancora molta strada da fare fino a quando il calcio femminile sarà su un piano di parità con quello degli uomini. Questa mancanza di uguaglianza infatti può risultare come un “ostacolo” alla scelta di intraprendere questo tipo di carriera. Alcuni dei principali ostacoli che devono affrontare le calciatrici sono il finanziamento e l’accesso alle strutture, l’incoraggiamento professionale, il confronto e la “sezione dei commenti”.

FINANZIAMENTO E ACCESSO ALLA STRUTTURA
A partire dal livello di base, il calcio femminile spesso attira meno finanziamenti e le atlete non hanno la priorità quando si tratta di accedervi. Alcune associazioni assegnano i tempi di gioco in base all’età e al grado, iniziando con le fasce più giovani e le classi inferiori e procedendo verso l’alto. Tuttavia, le squadre maschili sono spesso prioritarie per i successivi tempi di calcio d’inizio, il che implica che, indipendentemente dalla valutazione assegnata a una squadra femminile, sono sempre inferiori a quelle di una squadra maschile. Altri fattori minori contribuiscono a far sentire le donne meno benvenute in uno spazio calcistico, come la fornitura di maglie e attrezzature solo nelle taglie maschili e la mancanza di strutture specifiche per donne come spogliatoi.

INCORAGGIAMENTO PROFESSIONALE
I problemi di finanziamento non si fermano in termini di accesso alle strutture e supporto alla formazione. Il divario retributivo tra calcio femminile e maschile significa che solo poche calciatrici “selezionate” sono in grado di dedicarsi completamente al calcio come professione. Uno stipendio medio della Westfield W-League ammonta a $ 17.400 annuali, il che significa che molte giocatrici devono integrare il proprio reddito con un altro lavoro. Con limitate opportunità di guadagnare un reddito sostenibile, il calcio non è spesso considerato un’opzione di carriera per le donne, il che significa che molte ragazze non sono incoraggiate a investire il tempo necessario per esercitarlo come professione.

CONFRONTO CON IL GIOCO DEGLI UOMINI
Il calcio delle donne è costantemente all’ombra di quello degli uomini, un’idea che viene rafforzata in modi sottili e spesso accidentali. Dichiarazioni semplici come la comparazione delle migliori calciatrici con calciatori maschili di media bravura, e questi confronti iniziano già in giovane età, molte giocatrici vengono congratulate per essere “brava per essere una ragazza” invece di sentirsi dire che sono delle ottime atlete. Commenti come questi rafforzano l’idea che il calcio femminile è in qualche modo inferiore, che la calciatrice non è una buona atleta per davvero ma lo è a causa del suo genere. Anche i professionisti non sono esenti: la maggior parte dei club usa il termine “prima squadra” per descrivere la squadra degli uomini, con il risultato che la squadra femminile diventa solo secondaria.

Alessandra Signorile, Presidente Pink Bari: “Una calciatrice acquisisce dignità quando viene tutelata.”

Alessandra Signorile, presidente della Pink Bari, è intervenuta sulle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno parlando della questione ormai conclusa della ripartenza e della mancanza di tutele evidenziata ancora di più in questo periodo.

Il presidente parte dalla suggestione passata della ripartenza spiegando i vari motivi per i quali non era possibile affrontare un ritorno in campo: “Una delle possibilità studiate per cercare di concludere il torneo sul campo era quella di ritardare ancora la ripartenza, ma oggettivamente, non avrebbe avuto più alcun senso. Sia in relazione alla stagione passata, ormai macchiata da una sosta lunga tre mesi e dalle inevitabili conseguenze del coronavirus, sia per quanto concerne quella futura.” spiega Signorile. “Per tornare sui campi avremmo dovuto fare i conti con un protocollo sanitario costoso e di difficile attuazione. Personalmente non sono d’accordo sul fatto dell’aver perso visibilità; le prestazioni delle ragazze non sarebbero state più le stesse di prima.”

Signorile continua parlando della Pink Bari del futuro: “Al netto dell’ufficialità, ripartiremo dalle nostre idee. Dalla nostra voglia di migliorarci e di continuare a stupire. Dovremo capire su quale campo giocare, perché lo stadio comunale di Bitetto potrebbe essere non idoneo rispetto ad alcune nuove norme imposte alle società dal massimo campionato. Dal punto di vista tecnico, probabilmente cambieremo qualcosa in attacco. Sulla panchina ripartiremo certamente da Cristina Mitola. Il suo apporto, durante il lockdown, è stato straordinario: una persona eccezionale e un coach competente.”

Poi conclude sottolineando la debolezza del movimento: “Una calciatrice acquisisce dignità quando viene tutelata. Il discorso delle uguali opportunità va molto di moda ma spesso è abusato o comunque utilizzato male. La verità è che in Italia il nostro movimento è ancora molto debole e per la Federazione non è una priorità. È un dato di fatto, supportato dai numeri: oltre 21 milioni di euro sul piatto per il mondo del calcio. Vagonate di quattrini destinati anche a chi comunque non ripartirà. Per le donne, in tutto, avevano pensato a 700mila euro. In sostanza, per le squadre di A, 50 mila euro a club. Soldi vincolati alla ripartenza, “ ribadisce Signorile, “nonostante le spese sostenute durante questi 90 giorni di incertezza sulla possibile ripartenza. Vorrei capire bene di quale dignità stiamo parlando.”

Credit Photo: Vanni Caputo

Hyyrynen e la Juve insieme fino al 2021!

La storia tra la Juventus e Hyyrynen continua. Tuija ha rinnovato il suo contratto fino al 2021 e vestirà la maglia bianconera per il quarto anno consecutivo.

Parte della squadra fin dal principio, dal primo giorno ha lavorato duramente per diventare una pedina insostituibile nello scacchiere di Rita Guarino. Missione compiuta grazie alla sua calma, la sua lucidità e il suo spirito di sacrificio, che le permettono di essere sempre precisa negli interventi difensivi, preziosa quando la squadra attacca e punto di riferimento per le compagne.

In questa stagione Hyyrynen ha trovato anche il suo primo gol in bianconero contro l’Hellas Verona, a febbraio, ennesimo contributo ai successi delle Juventus Women e ulteriore conferma della sua voglia di dare sempre il massimo.

I suoi tre anni a macinare chilometri sulla destra con la nostra maglia sono stati costellati di successi, ma, e su questo non ci sono dubbi, la prossima stagione avrà ulteriormente voglia di arricchire la sua bacheca bianconera, che vanta due scudetti, una Coppa Italia e una Supercoppa.

Congratulazioni, Tuija, ci vediamo in campo!

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva

Res Women, riserve ma vincenti: alla scoperta dei tre portieri della squadra giallorossa Caporro, Korchak e Camilli

La carrellata delle interviste prosegue con l’approfondimento dei tre portieri giallorossi, riserve della titolare Mimma Fazio. 

Serena Caporro, classe 1995, portiere dotata di esplosività, ha nella la forza fisica, nei confronti 1vs1 e nelle uscite basse (visto anche i suoi trascorsi di calcio a cinque) i maggiori punti di forza; dopo aver iniziato a giocare nel futsal, all’età di 17 anni è sbarcata alla corte della Res Roma, avendo l’opportunità di giocare con la squadra primavera, con la quale ho vinto uno scudetto, collezionando inoltre tre presenze in serie A; a seguire ha maturato un’esperienza in serie B nella fila del Caprera prima di ritrovare in questa stagione la Res.

Sydnee Korchak, classe 2003, portiere di nazionalità canadese, dotata di una struttura fisica longilinea per la sua età, sfrutta questa sua caratteristica negli interventi sulle palle alte; ha iniziato a giocare a calcio quando aveva 4 anni e fino ai 13 anni, ricopriva il ruolo della punta, poi in una occasione, quando tutte le sue compagne di squadra hanno manifestato di avere paura della palla, si è fatta avanti coraggiosa per difendere la porta tra i pali, ricoprendo costantemente questa posizione nel corso degli anni.

Giorgia Camilli, classe 1997, estremo difensore italo-canadese, alta e robusta, è dotata di una buona struttura fisica e di spiccata reattività che le permette di interpretare bene il ruolo a difesa della porta, specialmente quelli dalla distanza; si è avvicinata al calcio quando aveva 7 anni partendo da difensore centrale prima della svolta ed il cambio di ruolo avvenuto a 14 anni nella squadra femminile della Rocca Priora.

La parata più bella e la più importante della tua carriera

Serena Caporro: “La più importante che ricordo forse fu un intervento che feci in 1vs1 durante la semifinale dello scudetto primavera contro il Verona. La più bella la scelgo, più che per la bellezza della parata, per la soddisfazione di averla fatta, ed è un intervento sempre in 1vs1 sulla Panico nella mia prima partita da titolare in serie A contro la Fiorentina”

Sydnee Korchak: “Non ricordo il salvataggio più bello ma so che la mia miglior partita giocata è stata contro il Napoli Dream Team nei quarti di finale di coppa Italia, è stato una partita molto importante ed emozionante da vincere”

Giorgia Camilli: “La parata più importante avvenne quando giocavo con il Frascati, durante lo scontro diretto contro la Vis Roma  per accedere alla finale del campionato di eccellenza; un tiro a 7 metri dalla porta e d’istinto sono riuscita a respingerla salvando il risultato.
Ho un paio di parate belle che mi restano impresse nella mente e le ho fatte quando giocavo con la rappresentativa regionale Lazio; una contro la Lombardia quando respinsi bene un tiro indirizzato sul secondo palo, una contro il Veneto quando istintivamente riuscii a mandare sopra la traversa un colpo di testa forte”.

Le persone a livello sportivo più importanti che hai finora incontrato che ti hanno aiutato a crescere

Serena Caporro: “Sono tante le persone che mi hanno permesso di essere qui e che mi hanno aiutato a crescere. In primis il mio allenatore di quando giocavo a calcio a 5, è stato il primo a credere veramente in me. Appena arrivata alla Res i miei punti di riferimento sono diventati Mauro, il nostro preparatore, e Pipa, penso di essere stata molto fortunata ad averli oltre ad aver avuto la grande opportunità di crescere con loro, ho sempre cercato di imparare quanto più possibile e metterlo in pratica, e sarò sempre grata ad entrambi per tutto quello che mi hanno insegnato.
Ovviamente se si parla di Res non si può non fare una menzione speciale a mister Melillo, che penso sia una fonte di ispirazione per gente come me che è innamorata del calcio. Comunque in generale tutto l’ambiente res Roma è stato fondamentale per la mia crescita”.

Sydnee Korchak: “Una giocatrice modello che ho avuto modo di incontrare è stato il portiere della squadra nazionale canadese, Stephanie Labee, mi ha dato la giusta motivazione per continuare ad allenarmi in modo da poter diventare il miglior portiere ed arrivare così in cima”.

Credit Photo: Janina Keith-Kirk

L’ASD Calcio Pomigliano Femminile promosso ufficialmente in serie B

L’ASD Calcio Pomigliano Femminile a seguito del Consiglio Federale dell’8 giugno 2020 viene promosso ufficialmente in Serie B.

Una grande gioia per la compagine granata del patron Raffaele Pipola, che ha da sempre primeggiato nel corso di tutta la stagione 2019/2020: ben 50 i punti conquistati su 18 gare disputate, con 16 vittorie maturate e 2 pareggi. Un record di imbattibilità assoluto con ben 14 vittorie consecutive, nessuna squadra mai nel campionato Nazionale di Serie C Femminile aveva raccolto un risultato del genere, e quindi il Pomigliano Femminile ha scritto una pagina importante della storia del calcio femminile italiano.

Miglior attacco e miglior difesa del campionato quello delle pantere, che nel girone D di serie C, hanno realizzato ben 75 reti e subito solo 12 gol, numeri esaltanti che fanno comprendere l’elevato pregio della squadra granata Regina assoluta della competizione.

Vittorie roboanti quelle delle ragazze di Pomigliano, che nel corso di tutta la stagione non hanno mai lasciato nulla al caso e si sono sempre distinte per quantità e qualità: capitan Apicella e compagne hanno portato in alto il nome del Pomigliano su ogni campo calpestato a suon di gol, di grinta e di tenacia.

Un campionato perfetto, il Pomigliano è stato un rullo compressore, una macchina da guerra perfetta, un vero e proprio piacere per gli occhi di chi estasiato guardava le gesta in campo delle pantere.

Commosso e colmo di gioia, il numero 1 granata, il presidente Raffaele Pipola, commenta così la vittoria del campionato delle sue ragazze: “Il progetto Pomigliano Femminile è dedicato alla memoria di mia figlia Angela Pipola, che aveva accolto con grande entusiasmo la nascita di questa squadra. Dedico a lei la vittoria di questo campionato Nazionale di Serie C, tutto quello che è stato fatto e che sarà fatto nel futuro per questa squadra è in onore della sua memoria, lei mi è sempre accanto”.

Un campionato vissuto da protagoniste assolute: “Abbiamo dominato fin dagli inizi la competizione e abbiamo vinto con un vantaggio di 12 punti sulla seconda in classifica il Palermo, una squadra che vantava un organico di pregio e tutto questo impreziosisce ancora di più l’ottimo lavoro che abbiamo svolto. Ringrazio di vero cuore tutti i coloro che hanno collaborato al progetto Pomigliano Femminile e che ci hanno accompagnati in questo percorso. È stato un lavoro corale e perfetto sotto ogni punto di vista. Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente il Prof. Salvatore Esposito che ci è stato accanto nel corso di questa stagione dalla nascita di questa squadra fino ad oggi”.

 E adesso testa alla prossima stagione 2020/2021 quando le granata saranno impegnate a calcare i campi della Serie B e a confrontarsi con realtà del calibro di Lazio, Chievo, San Marino, Ravenna:  “Adesso iniziamo a pensare alla prossima stagione ci aspetta un campionato competitivo da affrontare dove ci sono squadre blasonate nel mondo del calcio femminile, ma anche il Pomigliano vuole dire la sua e punta a ben figurare. Il progetto Pomigliano Femminile continua con delle solide fondamenta e con una progettualità importante”.

Dott.ssa Paola Mauro Responsabile Stampa e Comunicazione ASD Calcio Pomigliano Femminile

Credit Photo: Calcio Pomigliano Femminile

Speciale calciomercato: il resoconto della giornata

Giornata abbastanza tranquilla oggi sul fronte calciomercato. Del resto, nei fine settimana, le trattative tendono in minor modo a venire alla luce. Ma come direbbe Galileo: “Eppur su muove”. L’Empoli Ladies di Alessandro Spugna inizia a guardarsi intorno. La squadra toscana è destinata a perdere Rachele Baldi pronta a vestire la maglia della lupa capitolina. Per sostituirla, gli uomini di mercato azzurri pensano a Francesca Durante, estremo difensore della Fiorentina Women’s al rientro da un serio infortunio alla spalla.

Viriamo proprio per Firenze: Antonio Cincotta sostiene di aver avuto un contatto con Alia Guagni nei giorni scorsi. Il tecnico ha confermato tutta la sua stima, e quella della società, nei confronti della capitana nella speranza che decida di restare. Ad ogni modo, l’incontro coi vertici viola avrà luogo solo agli inizi del prossimo mese.

Da segnalare l’unica ufficialità di giornata in Serie A che riguarda un rinnovo. Il difensore finlandese della Juventus Women, Tuija Hyyrynen, ha prolungato il contratto con la società bianconera fino al 2021. La società torinese blinda in questo modo il suo reparto difensivo in attesa di piazzare ulteriori colpi in entrata.

Dalla Capitale emerge una voce destinata a fare scalpore. La società romana sembra aver preso contatti con la leggenda del calcio inglese Natasha Dowie. L’atleta trentaduenne nell’ultima stagione si è divisa tra Norvegia e Australia dove ha comunque dato conferma delle sue ottime doti da cecchino. La britannica sarebbe il colpo ad effetto che andrebbe a sostituire Amalie Thestrup che, pochi giorni or sono, ha fatto sapere di non voler rinnovare col club allenato da Betty Bavagnoli. Un’altra voce di corridoio riferisce che il club giallorosso sarebbe sulle tracce della calciatrice nigeriana Osinachi Ohale.

Cho So-hyun, West Ham Women: “Voglio andare alle Olimpiadi con la Corea e vincere un torneo con il West Ham”

Cho So-hyun, star del calcio femminile sudcoreano e centrocampista approdata al West Ham quest’estate, ha rilasciato un’intervista a Her Football Hub parlando della sua carriera, dell’esperienza alle Hammers e dei suoi obiettivi futuri.

“Ho giocato a tutte le partite della Coppa del Mondo FIFA, sia nel 2015 che nel 2019”, ha detto il capitano della nazionale sudcoreana. “Alla prima partita dei Mondiali di Francia ero di fronte a oltre 45.000 persone a Parigi. Penso di essere stata un giocatrice fortunata ad aver avuto esperienze così belle.”

Molte giocatrici devono girare molti campionati prima di trovare la dimensione adatta: “Ho giocato per molti club in molti paesi come la Corea, il Giappone, la Norvegia e ora l’Inghilterra. Tutti i paesi in cui ho giocato erano diversi e interessanti. Quindi la mia carriera mi sta ancora aiutando a crescere come persona e continuerà ad aiutarmi a raggiungere gli obiettivi e gli standard che mi sono prefissato “.

Nonostante lo sconforto per il blocco del campionato inglese, So-hyun ha compreso la decisione: “Siamo prima di tutto umani e poi calciatrici. È giusto che prendiamo tutte le precauzioni necessarie per proteggere noi stessi e gli altri”, ha affermato la 31enne.

Ha anche parlato di come ha affrontato questa quarantena: “Il West Ham ha fornito alla squadra programmi di allenamento da seguire e tutti le giocatrici hanno avuto incontri Zoom. Abbiamo un legame molto forte tra noi giocatrici, quindi restiamo tutte in contatto.”

Ovviamente la giocatrice con più presenze nella selezione femminile della Corea del Sud ha riservato un po’ di tempo per se stessa: “Ho cucinato e mi sono tenuta in forma andando alla sala giochi. Mi piace usare la macchina da ballo su cui le persone potrebbero avermi visto se mi seguissero su Instagram.”

Cho passa poi al suo futuro calcistico: “Ho molti obiettivi. Uno importante sarebbe arrivare alle Olimpiadi con la Corea. In secondo luogo, sto cercando di vincere un trofeo con il West Ham e aiutarli a diventare una delle migliori squadre del campionato. Sto anche lavorando per rimanere in buona salute e continuare a giocare a calcio per tutto il tempo che voglio”

Aurora Galli, la scalata fino alla Juventus Women: la carriera di Yaya

23 anni, due scudetti vinti insieme a una Coppa Italia e due Supercoppe e un Mondiale che l’ha resa grande. Aurora Galli, nonostante la giovane età, è una delle migliori giocatrici italiane. Appassionatisi al calcio molto piccola, la centrocampista inizia giocando con la formazione mista della Pro Vigevano fino agli 11 anni, quando viene notata dal Garlasco che la fa giocare con i maschi, dove vince il campionato Giovanissimi. Negli anni a seguire la chiama l’Inter Milano, che decide di farla giocare nella formazione femminile, con la quale vince il campionato Allieve Nazionali.

Nel 2011 approda in prima squadra, esordendo in Serie A2, segnando persino 2 reti in 11 presenze. L’anno successivo è nuovamente protagonista e anche grazie a lei arriva la promozione in Serie A. Nel massimo campionato Yaya esordisce nel 2013 con la maglia della Torres, con la quale al primo anno vince anche la Coppa Italia, terminando invece al secondo posto in Serie A. Negli anni a seguire veste le maglie della Mozzanica e del Verona, fino ad arrivare al 2017, quando il telefono squilla: è la Juventus Women

In bianconero, Yaya si sente subito a casa: «Quando vieni qua, la prima cosa che ti dicono è di entrare nel mood e ti senti partecipe di una grande azienda, poi chiaramente ci metti del tuo per farne parte. Io mi sono sentita subito a casa perché tutte le persone dello staff sanno fare il loro lavoro e la mentalità, quella vincente, in breve tempo porta ai risultati». Proprio questa mentalità porta le giovani bianconere a conquistare due scudetti in due anni, più una coppa Italia e una Supercoppa, con un po’ di rammarico per il terzo titolo non conquistato a causa dello stop per il Coronavirus.

Il futuro, però, è nelle mani e nei piedi delle bianconere, e di chi, come Aurora Galli, ha tutta una carriera davanti da onorare e arricchire di trofei.

Credit Photo: Andrea Amato

Giulia Domenichetti: “È stato un bel viaggio, da domani si pensa a ripartire”

Giulia Domenichetti, ex giocatrice di Torres e Florentia e ora collaboratrice dello staff della Florentia San Gimignano attraverso un post Instagram ha espresso tutta la sua gratitudine verso la tifoseria, fondamentale con il supporto fornito alla squadra durante la stagione.

“È STATO UN BEL VIAGGIO 🖤💚
Da domani si pensa a ripartire,
oggi celebriamo quello che è stato…che per me è stato tantissimo anche se senza un finale…non è mai solo calcio e spero che continui ad essere così…
Quello che conta sono la strada e i compagni di viaggio…
GRAZIE” 🙏🏻❤️

Credit Photo:Pagina Instagram Giulia Domenichetti

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