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Gaia Vergari alla sua prima stagione

Gaia Vergari, 2004, promettente Under 17. Conosciamola meglio dalle sue parole.

Il tuo primo anno nel mondo del Calcio, che stagione é stata per te, ricordi la prima volta che hai “incontrato” la Roma calcio femminile?
“Giocare a calcio è sempre stato il mio sogno, ma non ho mai avuto il coraggio di iniziare poi l’estate scorsa decisi di lasciare il nuoto per intraprendere questa nuova esperienza. Ricordo  quando arrivai per la prima volta al campo e mi dissero che avrei potuto fare una settimana di prova! Non ci ho pensato un attimo… ho accettato subito. Non conoscevo nessuno, ma ho presto fatto amicizia e tutti mi hanno accolto nel migliore dei modi. Sono passata dal giocare al campetto sotto casa ad una grande squadra… ad affrontare partite importanti. Anche se la stagione si è interrotta a metà, sono contenta di quello che io e le mie compagne siamo riuscite a fare. “

Raccontaci della tua prima partita o di quella che non dimenticherai mai. Che sensazioni hai provato?
“Sono molte le partite che mi sono rimaste impresse, una di queste è la mia prima partita con l’under 17, fuori casa contro il Perugia, in cui segnai il mio primo gol stagionale! Anche se quella partita la perdemmo, è stata davvero bella. Ho provato mille emozioni, ero veramente felice! Ho ancora molto da imparare, continuerò a lavorare sodo per raggiungere tutti gli obiettivi che mi sono posta.”

Credit Photo: Roma Calcio Femminile

Professionismo per il calcio femminile spagnolo ma l’ACFF smentisce tutto

Giornata di puro caos per il calcio femminile spagnolo che ha portato ad uno scontro tra istituzioni che andrà a minare indubbiamente i rapporti futuri.

La vicenda inizia con una nota ufficiale della Federcalcio spagnola in cui proclamava la Primera Iberdrola e la Segunda Divisiòn Femenina campionati professionistici a partire dalla prossima stagione giustificando la decisione con l’abbandono dello status di amatori dei due campionati.

Gli animi degli addetti ai lavori si scaldano subito dato che la decisione non è mai passata tramite l’approvazione del CSD, l’organo decisionale del calcio spagnolo. Sulla questione interviene anche l’ACFF (Association of Women’s Football Clubs) che critica aspramente la decisione della RFEF (Federcalcio spagnola) rilasciando una dichiarazione per garantire che “non ci sono competizioni professionali”. Per contestualizzare la cosa, bisogna dire che in Spagna i campionati vengono classificati in ufficiali o non ufficiali, professionistici o non professionistici.

La RFEF ha usato il termine professionistico senza alcuna logica facendo passare la notizia per quella che non è realmente cercando di alzare di qualche punto la propria reputazione all’interno dell’opinione pubblica dato che negli ultimi tempi la Federazione spagnola sta facendo storcere il naso a molti tifosi ed appassionati, sia nel maschile che nel femminile. Tattica che non ha portato ad alcun risvolto positivo.

Nella dichiarazione dell’ACFF si legge che “c’è rammarico per le dichiarazioni della RFEF  che ha generato solo confusione utilizzando un termine che non esiste in regolamenti sportivi, come la competizione professionale, con l’obiettivo di dichiarare per trasformato un qualcosa che non lo è ancora”.

L’ACFF continua: “Fino a quando non sarà qualificato dal CSD come competizione professionale, le competizioni di calcio femminile rimarranno competizioni non professionali. CSD che ha già avvertito la RFEF che non esisteva una tale categoria di concorrenza professionale, quindi dovrebbe modificare questa nomenclatura. Pertanto, la RFEF riconosce che questo nome, che non si qualifica, è solo ai soli fini interni e organizzativi della federazione, sfumatura non evidenziata nella pubblicazione ufficiale”

Il comunicato si chiude con delle considerazioni finali a livello morale dell’associazione: “Dall’ACFF non possiamo capire come si possa giocare con una questione così importante come la qualifica di professionista del calcio femminile, o che vengono utilizzate nomenclature che, ovviamente, portano alla confusione, dando l’apparenza di qualcosa che non lo è. Pertanto, il nome “professionalizzato” non ha nulla a che fare con la qualifica “professionale”. Il calcio femminile, i suoi club, i calciatori, gli allenatori e i tifosi meritano di smettere di essere una competizione non professionale e di essere classificati come una competizione professionale. Ma soprattutto meritano di non essere chiamati “professionalizzati”, come se fosse un premio di consolazione”.

Parole che sicuramente non lasciano spazio ad ambiguità e che sicuramente non fanno bene al calcio spagnolo che non è nuovo a questo tipo di situazioni. Già nella scorsa stagione la prima e la seconda divisione del calcio femminile erano state chiamate dalla RFEF come “competizioni d’elite” o “competizioni professionistiche”, termini inseriti nel regolamento delle competizioni e per i quali l’ACFF aveva già inviato un avvertimento alla Federazione evidentemente senza successo.

Credit Photo: Profilo Instagram Barcelona Femenì

Fiorentina Women’s, domani il via libera per la chiusura della stagione

Il campionato è chiuso e ormai è una certezza. Alcune squadre però stanno continuando a far lavorare le loro atlete, sia in campo che tramite web. La Fiorentina Women’s è stata una delle squadre che ha deciso di proseguire col lavoro a domicilio. Fino a domenica le ragazze saranno impegnate con mister Antonio Cincotta, poi arriverà il rompete le righe. Si chiuderà definitivamente una stagione maledetta che ha visto comunque la quarta qualificazione consecutiva europea per le viola.

Domenica sarà anche il giorno dei saluti per alcune calciatrici. Come già anticipato Davina Philtjens e Laura Agard lasceranno quasi sicuramente Firenze. Restano da definire ancora diverse situazioni alle quali se ne sono aggiunte delle altre. Capitan Alia Guagni sembra voler rimanere in Toscana nonostante l’offerta allettante proveniente dalla Spagna. Tatiana Bonetti non ha ancora preso la decisione se rinnovare o abbandonare la maglia numero 10. A loro si aggiungono le colleghe Lisa De Vanna e Paloma Lazaro.

L’australiana a novembre compirà trentasei anni; l’esperienza in viola è stata piuttosto altalenante perciò la conferma non sembra essere scontata. Certo il valore mediatico della giocatrice non si discute e sembra che abbia un rapporto molto ironico col Presidente Commisso. Per quanto concerne la spagnola, anche lei sembra non aver convinto del tutto il tecnico della Fiorentina Women’s. Per lei potrebbe profilarsi un ritorno in Spagna ma è ancora tutto da decidere. A partire da lunedì prossimo si comincerà a lavorare per il futuro; eppure a Firenze, già da un paio di settimane, si avverte una forte aria di cambiamento. In attesa dei comunicati ufficiali della UEFA che daranno il via ai fuochi d’artificio.

Van de Sanden con il Lione fino al 2021

Arriva il rinnovo di Shanice Van De Sanden che ha prolungato il suo contratto fino al 30 giugno 2021.

Attaccante dall’elevata forza fisica, velocità fulminea ed un sinistro incantevole; Shanice Van De Sanden è arrivata all’Olympique Lyonnais nel 2017 dal Liverpool. Estate del 2017 nella quale ha vinto l’Europeo con la selezione olandese con cui conquisterà anche il secondo posto ai Mondiali francesi del 2019.

Con l’OL ha arricchito il suo palmarès aggiungendo tre campionati francesi, una Coppa di Francia e due Champions League. Champions ancora protagonista per la squadra francese dato che hanno da disputare ancora i quarti contro il Bayern Monaco e c’è un titolo da difendere.

Credit Photo: OL

Comunicato Cesena FC Femminile

È stata una lunga stagione con alti e bassi, ma il grande Cuore del Cesena Femminile ha fatto si che le ragazze  Bianconere chiudevano definitivamente il capitolo permanenza in serie B, avventura riuscita con determinazione, rabbia e tanta voglia di vincere iniziata il 15 settembre 2019 contro il Napoli, capolista promossa in serie A e conclusasi con il pareggio a Ravenna in data 16 Febbraio 2020, risultato di 0 a 0.

Poi un lungo stop, i brutti pensieri le preoccupazioni e la sospensione del campionato decretato dalla lega in questi giorni per la “Brutta Pandemia del Covid-19”, sentenziando la retrocessione in serie C di Perugia e Novese e con la promozione delle prime dei quattro gironi di serie C, con la nuova serie B Nazionale che dal prossimo anno sarà composta da 14 Squadre anziché 12.

Un torneo difficile che ha evidenziato il notevole livello tecnico e tattico delle squadre, dove il Cesena ha dimostrato di essere a suo agio, all’altezza delle altre lottando fino alla fine per raggiungere il traguardo, prefissato ad inizio stagione.

Un cammino che ha visto anche un po’ di sfortuna colpire la squadra Romagnola, funestata da diversi infortuni, anche se la conclusione del girone di andata aveva fatto sperare in un risultato migliore, ma poi qualcosa è andato storto e nonostante questo periodo di crisi, sia la squadra che il tecnico, i dirigenti e la società hanno sempre creduto e voluto raggiungere quanto meritato sul campo, la permanenza in serie B.

I ringraziamenti vanno a tutti quelli che hanno permesso questo risultato e cioè le ragazze che con sacrifici, impegno, determinazione e cuore hanno ottenuto sul campo una meritatissima permanenza in serie B; al mister che con tanti sacrifici e responsabilità ha condotto la squadra a raggiungere questo traguardo importante, al Vice Allenatore, al preparatore dei portieri, agli sponsor, i sostenitori e tutti coloro che ci sono stati vicini credendo sempre in noi, con la promessa di impegnarci ancor di più a rendere il futuro del calcio femminile Cesenate sempre più roseo.

Così come sta facendo già da un po’ Elvio SANNA Direttore Sportivo e responsabile dell’area Tecnica il quale si sta già muovendo sul mercato per riuscire a portare alla corte della società Cesenate e a disposizione del riconfermato Mister Roberto ROSSI, ragazze di ottima prospettiva anche per poter effettuare quel salto di categoria da tanto desiderato ma che nessuno vuol citare ………. serie “A”

Cesena 11 Giugno 2020

Franco Scolozzi Addetto Stampa Cesena Calcio Femminile

Federazione Calcio Stati Uniti: abrogazione inno nazionale, Black Lives Matter

U.S. Soccer afferma Black Lives Matter e sostiene la lotta contro le ingiustizie razziali.

Il Consiglio di amministrazione della Federazione degli Stati Uniti ha votato per abrogare la Policy 604-1, che ha sempre richiesto ai giocatori di stare in piedi durante l’inno nazionale.

La legge fu messa in atto dopo che Megan Rapinoe si inginocchiò solidale con la pacifica protesta ispirata da Colin Kaepernick, che stava protestando contro la brutalità della polizia e l’oppressione sistematica dei neri e delle persone di colore in America. È diventato chiaro che questa politica era sbagliata e ha sminuito l’importante messaggio di Black Lives Matter.

“Non abbiamo fatto abbastanza per ascoltare, specialmente i nostri giocatori, per comprendere e riconoscere le esperienze molto reali e significative delle comunità di neri e di altre minoranze nel nostro paese. Ci scusiamo con i nostri giocatori, in particolare con i nostri giocatori neri, personale, fan e tutti coloro che sostengono l’eradicazione del razzismo. Lo sport è una potente piattaforma per il bene e non abbiamo usato la nostra piattaforma nel modo più efficace che avremmo dovuto. Possiamo fare di più su questi temi specifici e lo faremo.

Dovrebbe essere e andrà avanti per i nostri giocatori determinare come possono utilizzare al meglio le loro piattaforme per combattere tutte le forme di razzismo, discriminazione e disuguaglianza. Siamo qui per i nostri giocatori e siamo pronti a supportarli nell’elevare i loro sforzi per raggiungere la giustizia sociale. Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo fare la differenza in futuro. Siamo impegnati in questo sforzo di cambiamento e implementeremo azioni di supporto nel prossimo futuro.”

U.S. Soccer

Credit Photo: John Bazemore

Il Brasile si ritira dalla corsa per la Coppa del Mondo 2023 e il sostegno del governo Australiano è “più forte che mai”

Dopo che il Brasile si è ritirato dalla gara per ospitare la Coppa del Mondo femminile del 2023 citando preoccupazioni economiche, l’amministratore delegato della FFA James Johnson afferma che il sostegno del governo rimane forte per l’offerta congiunta di Australia e Nuova Zelanda.

Il Brasile si è ritirato dalla gara d’appalto dopo che il sostegno economico da parte del governo e di alcuni soggetti privati ​​non è più stato garantito a seguito della crisi COVID-19, lasciando Giappone e Colombia come i restanti concorrenti dell’offerta Australia-Nuova Zelanda.

“Riteniamo certamente che un’offerta di successo della Coppa del Mondo femminile aiuterebbe i governi federali e statali e aiuterebbe a sostenere molti settori industriali”, ha affermato Johnson.

“Ci sarebbero molte opportunità economiche e sociali positive fino al 2023 e gli impegni – da parte del governo – sono in atto per la conquista dei diritti di hosting. Cosa farebbe la Coppa del Mondo femminile per l’Australia e la Nuova Zelanda? Vedremmo 1,5 milioni di spettatori che parteciperanno alle partite e si tratterebbe di 12 città ospitanti separate, sette delle quali sarebbero qui in Australia. Stiamo prevedendo che ci sarebbe un beneficio sociale ed economico di circa $ 460 milioni”.

“Il  sostegno del governo è più forte che mai”.

Johnson ritiene che il lavoro di Australia e Nuova Zelanda per combattere la crisi del COVID-19 manterrà la proposta congiunta valida.

“A febbraio siamo stati in realtà una delle prime nazioni calcistiche in tutto il mondo che ha dovuto affrontare le conseguenze del COVID-19 perché avevamo la situazione in cui le Matildas dovevano dirigersi a Wuhan per le qualificazioni per le Olimpiadi”, ha detto Johnson.

“Abbiamo preso una decisione molto rapida di non inviare le calciatrici. Al momento della decisione, il COVID-19 non era quello che sappiamo oggi, era solo un virus prevalentemente diffuso a Wuhan”.

“Da quel momento in poi abbiamo dovuto lavorare a stretto contatto con il nostro governo. Risolvendo problemi come la velocissima decisione di ospitare la squadra della nazionale femminile cinese, e giocarsi la qualificazione in Australia. Con il governo siamo stati in grado di organizzare amministrativamente un buon torneo di qualificazione per le Olimpiadi con breve preavviso”.

“Voglio anche sottolineare la prontezza con cui il nostro governo ha gestito il COVID-19 in un senso più ampio – non solo per quanto riguarda il calcio. Così come l’ottimo approccio messo in atto dalla Nuova Zelanda”.

“Penso che tutte queste cose ci aiuteranno, davvero”.

L’offerta vincente sarà decisa il 25 Giugno da una riunione online del consiglio FIFA.

Photo Credit: Westfield Matildas

Martina Rosucci: “Allenarsi senza giocare? Un privilegio”

La Juventus ha scelto di lasciare le proprie strutture a disposizione per gli allenamenti della Juventus Women nonostante lo stop, ormai definitivo, del campionato femminile.

Martina Rosucci, via social, ringrazia il club bianconero:

martinarosucci“Allenarsi senza giocare?
Una necessità.. ma in questo momento soprattutto un PRIVILEGIO…⚽️
Grazie @juventus per permettercelo!”
#SignoraSiNasce ⚪️⚫️✨ #KeepOnTraining💪🏻
Credit Photo:Pagina Instagram Martina Rosucci

Pernille Harder & Magda Eriksson: orgoglio ed energia

Era solo un bacio. La stessa scena, la stessa dimostrazione di affetto, si vede dopo ogni partita in un torneo importante quando i giocatori incontrano i propri cari.

Ma dall’ordinario è venuto qualcosa di straordinario.
Fu quella foto fatidica, e la reazione ad essa, che convinse entrambe le giocatrici che un profilo più alto poteva produrre benefici imprevisti.

Pernille Harder, la stella di Danimarca e Wolfsburg, era stata la metà di quel bacio ormai famoso. L’altra metà era Magda Eriksson del Chelsea, la cui squadra della Svezia aveva appena battuto il Canada per qualificarsi per i quarti di finale della FIFA Women’s World Cup France 2019.

La coppia, ex compagne di squadra a Linkopings, non aveva mai nascosto il fatto di stare insieme. Né si erano fatti in quattro per pubblicizzare pubblicamente la loro relazione o la loro sessualità.

“Il tutto è stato davvero inaspettato”, ha detto Harder, “Innanzitutto, non sapevo che ci fosse un fotografo lì, quindi non sapevo nemmeno che esistesse la foto. E poi la reazione è stata semplicemente fantastica. È stato bello vedere in realtà quanto sia stato massiccio e positivo il feedback e quanti bei commenti ci siano stati da tutto il mondo. Ha causato molte discussioni, con poca negatività, ed è stato davvero bello.

Ha anche reso Magda e mi rendo conto che siamo modelli di riferimento non solo nel calcio, ma anche in quest’area. È qualcosa che abbiamo abbracciato perché sappiamo che siamo fortunate a sentirci sicure e calme nell’essere aperti riguardo alla nostra relazione.
Se possiamo aiutare le altre persone a essere se stesse, e sentirsi bene nell’essere se stesse, vogliamo davvero farlo.”

La vista di due calciatrici d’élite così aperti, spudorati e naturali nel loro affetto era stata d’ispirazione.

“Così tante persone mi hanno scritto su Instagram dicendo che ci guardavano e quanto li avremmo aiutati”, ha detto Eriksson in seguito. È stato allora che ho capito che siamo molto potenti insieme.

La coppia ora esercita tale potere attraverso i social media e attraverso “Play Proud”, una campagna per supportare e potenziare i giovani LGBTQ +. La sua attenzione per l’istruzione in tenera età ha attratto Harder. “È molto più difficile cambiare la mentalità di qualcuno sull’omosessualità quando hanno vent’anni, piuttosto che quando sono solo bambini e possono capire che è normale”, ha spiegato.

Certo, mentre è la normalità della relazione di Harder ed Eriksson, hanno anche alcune sfide uniche da affrontare. Il primo e il più ovvio è la distanza dal momento che vivono e giocano i stati differenti. Inoltre, è capitato che si siano trovati a scontrarsi l’una contro l’altra in alcune delle partite più importanti delle loro squadre.

Quindi, come trova Harder l’esperienza di giocare contro la sua partner?
“Non mi piace”, ha detto con un sorriso, “Ma solo perché Magda è così fastidiosa come difensore! Onestamente, una volta che siamo in campo, non è un problema. Dimentico che è la mia ragazza ed lei fa lo stesso. Sicuramente non si tira indietro!
Le volte che può essere un po’ strano è dopo le partite perché abbiamo giocato l’uno contro l’altro in alcune partite davvero grandi e importanti, il che significa molto per entrambe. Ma penso che siamo entrambe buone vincitrici e buone perdenti, e siamo davvero di supporto qualunque sia il risultato. Non ha mai causato problemi tra di noi”.

Una barriera più significativa alla felicità è emersa recentemente nella forma imponente di COVID-19 che è riuscita a far riunire le calciatrici per lungo tempo. Le restrizioni sui viaggi hanno ritardato una riunione già attesa, solo ad inizio giugno, dopo mesi di distanza, la coppia è stata in grado di stare di nuovo insieme.

“Siamo abituate a stare separate, ovviamente, ma era la sensazione di non sapere quando potevamo stare di nuovo insieme che era difficile in questa situazione” ha detto Harder.

Tutti saranno in grado di relazionarsi con i sentimenti di frustrazione, isolamento e, infine, gioia che gli ultimi mesi hanno portato Harder ed Eriksson. Ed è la loro affidabilità, al di là del loro profilo di calciatori d’élite, a rendere questa coppia di stelle una forza formidabile per il bene.

Credit Photo: BILDBYRÀN – Simon Hastegard

Colpaccio Ajax: torna Stefanie Van der Gragt

La determinazione c’è, la forza di volontà anche ed i colpi di mercato continuano ad arrivare; l’Ajax si candida per la prossima stagione ad interrompere il dominio del PSV.

Van der Gragt è uno di quei colpi che potrebbero far fare il salto di qualità alla squadra di Amsterdam; centrale che garantisce sostanza fisica ed anche un tasso tecnico elevato caratteristiche coadiuvate da una grandissima esperienza con squadre importanti del panorama europeo.

L’olandese inizia la sua carriera all’AZ Alkmaar dove vincerà il suo primo titolo olandese. Dopo Telstar e Twente, arriva il trasferimento al Bayern Monaco per poi andare proprio all’Ajax, dove conquisterà il suo secondo campionato. Dopo le buonissime prestazioni offerte con le Lanciere, arriva la chiamata del Barcellona dove sarà protagonista del campionato vinto nell’ultima stagione(titolo assegnato alla squadra blaugrana dopo il blocco del torneo spagnolo). Giocatrice fondamentale anche per la nazionale olandese; con la maglia Oranje ha vinto l’Europeo casalingo del 2017 e la medaglia d’argento agli ultimi Mondiali. La scelta del ritorno in patria potrebbe essere dettata anche da una necessità fisiologica dato che ha da poco annunciato sui social la sua gravidanza che dovrebbe completarsi intorno a novembre.

Credit Photo: Ajax Women

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