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Giovanni Albanese, direttore Juventusnews24: “… dopo anni di sacrificio e miracoli sportivi è ora del professionismo”

Giovanni Albanese, direttore di Juventusnews24, ha da anni investito nel calcio femminile con il suo sito ed abbiamo avuto il piacere di poterlo intervistare parlando di come potrebbe uscire da questo periodo il movimento calcistico femminile.

Il Covid-19 ha messo a soqquadro qualsiasi cosa ed il mondo del giornalismo non è stato esentato da tutto ciò. Quanto e come è cambiato il ruolo del giornalista con questa situazione?
“Tanto, quantomeno negli strumenti e nella valorizzazione di alcuni canali fino a questo momento sottovalutati. Di fatto, la nostra attività non si è mai fermata. Alcuni hanno proseguito l’attività in esterna, altri come noi hanno provato a raccontare lo Sport in un altro modo: più dirette video e interazione con chi è rimasto a casa in attesa di un allentamento delle misure. Consentimi però di ringraziare i colleghi che hanno lavorato in prima linea per raccontare l’emergenza. Ho vissuto un po’ di esperienze a livello di comunicazione nel mondo della protezione civile, so bene quanta dedizione e senso di responsabilità serva per raccontare un momento del genere, ancora di più perché trattasi di un’emergenza sanitaria che nessuno avrebbe mai immaginato.”

Molti degli addetti ai lavori hanno dichiarato il loro sgomento sulla possibilità che il calcio femminile possa perdere tutto quel seguito acquisito grazie all’ultimo Mondiale. Quanto credi che possa influire questo momento di blocco totale sull’appeal che si era guadagnato il movimento calcistico femminile?
“Il problema del calcio femminile è che molti, troppi ne continuano a parlare descrivendolo con visioni vecchie, superate. Il calcio femminile in Italia è ormai una realtà ben consolidata, pronta per il professionismo. L’interesse c’è e resterà intatto anche dopo questo periodo, anzi forse ne uscirà pure rafforzato. Il motivo è semplice: queste ragazze, che certamente al Mondiale hanno ottenuto il picco più alto di attenzioni, tutto quello che hanno se lo sono conquistate con sacrificio e con una visione ambiziosa in tempi non sospetti. Il calcio femminile in Italia è una realtà solida, non più un tentativo con poche fondamenta. L’arrivo di società importanti come la Juve ha dato la spinta ultima, il professionismo è un atto dovuto anche perché in un periodo come questo comprendi che le tutele sono necessarie per chi garantisce un contributo esclusivo all’attività calcistica. Detto questo, lo ribadisco: l’arrivo dei club italiani più blasonati ha certamente aumentato le attenzioni, ma nessuno ha regalato niente a queste ragazze, per questo l’appeal resterà intatto.”

Essendo uno sport “esploso” tardi in Italia, la Serie A femminile si trova ancora indietro dal punto di vista tecnico tattico rispetto ai maggiori campionati europei. Secondo te, quale sarebbe l’intervento necessario per far crescere la credibilità del campionato italiano in Europa?
“I processi di crescita hanno bisogno di tempo, pazienza e condizioni. Se pensiamo che un movimento possa crescere in assenza di strutture, per esempio, siamo completamente fuori strada. Da quando alcune squadre hanno l’opportunità di allenarsi dignitosamente all’interno di centri sportivi veri, il livello si è alzato: non è un caso. Il professionismo renderà appetibile il campionato italiano, anche per le giocatrici più forti al mondo. Di base, però, credo il movimento italiano avrà una naturale crescita anche perché alcune società stanno dando l’opportunità a tante ragazzine di migliorarsi tecnicamente già dall’inizio del loro percorso. Il tutto va supportato ancora di più, con investimenti mirati su strutture e formazione per i tecnici, specie quelli del settore giovanile. La Juve ha dedicato un’intera area di Vinovo al settore femminile, il mio augurio è che questo avvenga presto ovunque: oggi però siamo lontani da questa dimensione.”

In questi giorni si sta discutendo animatamente sull’eventuale attuazione del protocollo sanitario stilato dalla FIGC. Molti esperti lo hanno bocciato in toto, secondo te sarà possibile metterlo in pratica o è necessario un altro tipo di convenzione sanitaria?
“Non sono un esperto per dire cosa sia giusto fare e cosa no. Siamo anche di fronte a un virus che la scienza sta studiando, quindi giusto fare esprimere chi in questo momento può indirizzarci al meglio. Questa è una situazione che dovremo vivere per diversi mesi, immagino, quantomeno fino a quando non ci sarà un vaccino o una cura certa per la malattia. Dunque, per il bene del calcio e dello Sport in generale, mi auguro che si possa trovare ben presto la sintesi per tornare in attività, quantomeno in forma ridotta.”

Il calcio femminile è fatto di battaglie: negli Stati Uniti hanno quella per l’equal pay e qui in Italia abbiamo quella per il professionismo, che sembra sempre in dirittura d’arrivo ma la pratica non riesce mai a concludersi del tutto. Secondo te quanto ci vorrà prima che le ragazze raggiungano il professionismo?
“Ne parliamo oggi sperando che possa avvenire domani, ma sarebbe già dovuto arrivare ieri, pure l’altro ieri. Il controsenso è che queste ragazze professioniste lo sono già, quantomeno da alcuni anni a questa parte. Perché senza un impegno massimo nella loro attività calcistica, non riuscirebbero a tenere il livello che impone già la Serie A Femminile in Italia. Ecco, la chiave è proprio questa: bisogna riconoscere a queste ragazze quello che spetta loro, dopo anni di sacrificio e miracoli sportivi.”

Quali sono stati gli aspetti più importanti che ti hanno fatto prendere la decisione di iniziare a seguire il calcio femminile con il tuo sito?
“Vorrei dirti che seguo il calcio femminile da tanti anni, ma non è così. Provo a scoprirlo ogni giorno di più, a studiarlo per raccontarlo al meglio. La mia prima partita di calcio femminile corrisponde alla prima storica della Juventus Women in Serie A femminile, a Mozzanica. Sembrava quasi una festa cittadina, quasi mille persone per l’arrivo delle ragazze della Juve; e tre ospiti: io e due tifosi, oggi sono decine che seguono in casa e in trasferta. La Juve aveva già deciso sin dall’inizio di fare le cose per bene, pensa che in quell’occasione aveva spedito al seguito il telecronista della prima squadra, una troupe per riprendere la partita integrale e un ufficio stampa dedicato. Io ero lì perché trovavo abbastanza normale raccontare un momento storico per un nuovo settore del club, un po’ come ho fatto l’anno successivo per la nascita della seconda squadra maschile Under 23. La mia sensibilità per il settore femminile, invece, trova le radici nella città in cui sono nato e cresciuto: Enna. Perché lì per tanti anni la squadra femminile di pallamano ha avuto lo stesso valore di quella maschile. Anzi, quando entrambe erano in Serie A1, le donne vinsero due volte lo Scudetto e due volte la Coppa Italia. E io c’ero. Però, visto che oggi è anche la Festa della Mamma, fammi ringraziare la mia che da giovane era una giocatrice di pallacanestro. Se no poi legge l’intervista e mi chiama per ricordarmelo!”

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Giovanni Albanese per la sua disponibilità.

Credit Photo: Pagina Facebook Giovanni Albanese

Presidente AIC Damiano Tommasi: “Vogliamo protocollo sicuro”

Il Presidente AIC Damiano Tommasi, intervenuto su Fanpage.it

Ha dichiarato: “Sappiamo che il comitato tecnico-scientifico trasmetterà una nota al ministro della salute e al ministro dello sport. Ma non abbiamo ulteriori elementi. Come AIC vogliamo un protocollo sicuro, validato, semplice, efficace. Qualcosa che ci dia certezze, che presenti la sicurezza di un rischio calcolato. E poi il tempo, sempre più stretto ogni giorno che passa. Il pensiero di tante partire da affrontare in pochi mesi. Costringerà a far funzionare tutto perfettamente per non avere intoppi e finire la stagione 2019/20. Si corre il rischio di rimettere in moto una macchina che potrebbe fermarsi subito”.

Riguardo un caso di nuovo contagio ha sottolineato che “è uno degli aspetti da chiarire, anche perché è l’uniformità dei comportamenti che garantisce la sicurezza. La gestione della positività di un calciatore non può essere diversa da quella che riguarda altri ambiti del paese. Ci saranno dei protocolli, in questo senso, che dovranno essere confermati da chi ci autorizzerà a tornare a fare l’attività. Questo però ce lo dovranno dire i medici”.

“È stato fatto uno screening pre-allenamento, come giusto che sia in questo momento” – ha concluso – “e i positivi verranno isolati. Sappiamo che non tutte le squadre hanno fatto già i test, per problemi logistici. Era da mettere in preventivo qualche caso di positività, vista la diffusione del virus soprattutto in alcune regioni d’Italia. Al di là dei nuovi casi positivi, è la prolungata positività di alcuni calciatori, andati oltre le tre settimane di positività, ad aumentare il livello di preoccupazione”.

Credit Photo: AIC – Associazione Italiana Calciatori

Patrizia Panico: “Sono felicissima di come si sta sviluppando il calcio femminile”

Patrizia Panico, ex giocatrice e attuale allenatrice dell’Under15 maschile, ha parlato a DerbyDerbyDerby.it della Gazzetta dello Sport, della sua esperienza da allenatrice e del movimento del calcio femminile.

Ruolo da allenatrice:
“Mi piace molto lavorare con i ragazzi. Mi piace selezionarli, andarli a vedere giocare in gara durante il campionato e accompagnarli alla loro prima in una nazionale. Mi sento gratificata perché questo lavoro è svolto con giovani di grandi aspettative e talento”.

Il calcio femminile:
“Sono stata contentissima di ciò che è avvenuto, e non mi ritengo sfortunata per non essere nata dieci anni dopo. Ognuno è figlio del suo tempo, e il nostro movimento ha raggiunto questo livello, anche grazie a ciò che c’è stato prima con me che altre calciatrici hanno dato tutto. Sono felicissima di come si stia sviluppando questo percorso, avviato molto tempo fa, ma siamo ancora in fase di crescita. Quindi non fermiamoci qui. Andiamo avanti su questa strada, per non rischiare di tornare indietro. Oggi sarei stata agevolata da strutture più importanti e staff più qualificati. Anche se forse a livello personale avrei avuto meno libertà: dal decidere da chi farmi curare per un infortunio, ai vincoli di partecipazione ai raduni. Da un punto di vista professionale invece sarebbe stato tutto più entusiasmante… Ciò premesso, il mio modo di allenarmi mi ha consentito di giocare ai massimi livelli fino a 41 anni; almeno rispetto al tempo che ho vissuto in campo, credo di essermi allenata bene. Se potessi scegliere chi far giocare nella mia squadra? Sceglierei Manuela Giugliano, perché con la sua intelligenza e tecnica potrei schierarla ovunque. E’ una calciatrice che mi piace molto”.

Credit Photo: Facebook Patrizia Panico

FA Women’s Super League: per ripartire è necessario applicare le 5 sostituzioni

Entrambe le competizioni sono attualmente sospese a causa della pandemia di Coronavirus, ma se il calcio riprendesse, potrebbe essere attuato un emendamento temporaneo alle regole relative al numero di sostituzioni utilizzate in una partita.

L’organo di governo del calcio mondiale FIFA ha presentato la proposta di aumentare le sostituzioni da tre per squadra, per partita a cinque per evitare che i giocatori soffrano di affaticamento o infortuni nel caso in cui la stagione in corso venga completata in tempi relativamente brevi. Tale proposta è stata ora valutata e approvata dall’International Football Association Board (IFAB) secondo i rapporti di Sky Sports , il che significa che la Football Association è in grado di implementare la regola delle sostituzioni aggiuntive sia per il campionato femminile Barclays FA Super League che FA femminile se essi desiderano. Questa regola non è obbligatoria e le competizioni possono scegliere di lasciare il numero di sostituti consentito a tre se ritenuto idoneo.

La nuova regola si applicherà inizialmente solo alle competizioni incomplete di questa stagione, anche se potrebbe essere estesa per coprire l’intera campagna 2020/2021.

Se la regola venisse implementata per il campionato femminile Barclays FA Super League e FA femminile, le squadre sarebbero autorizzate ad apportare modifiche in quattro diversi periodi durante una partita, quelli a metà tempo e in altri tre periodi durante i 90 minuti. La regola potrebbe essere ulteriormente utilizzata per la FA Cup femminile con le squadre che potrebbero essere autorizzate a fare cinque sostituzioni in tempo normale e un ulteriore cambio in un periodo di tempo supplementare.

Una decisione sull’attuazione della nuova regola di sostituzione temporanea nella Super League femminile e nel Campionato femminile FA di Barclays sarà presa a tempo debito.

Credit Photo: FA WSL Facebook

Forse Proraso non è uno sponsor adatto al calcio femminile

Quale è la principale voce di ricavo dei club calcistici (dopo ovviamene i diritti televisivi)? Semplice: la Sponsorship. Tuttavia, se i club maschili possono anche permettersi il lusso di scegliersi gli sponsor (spesso creando gare al rialzo), la stessa cosa non accade nel calcio femminile dove gli sponsor devono attuare una strategia più focalizzata, in quanto il calcio femminile gode, al momento, di una minore popolarità (ma non per questo di una scarsa efficacia).

Da una ricerca condotta da Women’s Football Management (WFM) – una neo-costituita società di consulenza che ha il proprio core business nello sviluppo di progetti di branding, comunicazione e marketing legati alo mondo del calcio femminile customizzati in base alle esigenze del cliente – sui principali campionati femminili di massima serie in Europa (Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Norvegia, Olanda, Spagna, Svezia e Svizzera) è emerso che la stragrande maggioranza dei club che dispone sia di una squadra maschile, che di una squadra femminile, adotta gli stessi sponsor sia per il team maschile che per quello femminile.
A questo punto, una domanda sorge spontanea. Perché? È giusto? Ha senso avere lo stesso pool di sponsor per squadre che pur appartenendo allo stesso club sono diverse? Non solo per un fatto di gender (questo è il meno). Ma quanto – piuttosto – perché spesso militano in serie diverse, giocano in campi diversi e hanno un pubblico completamente diverso. Forse, se un brand come Proraso potrebbe funzionare per sponsorizzare un team maschile, lo stesso non si può dire per una squadra femminile.

Il calcio maschile e il calcio femminile hanno target diversi e raggiungono pubblici che pur avendo qualche sovrapposizione, si distinguono sia dal punto di vista demografico, che dal punto di vista delle pratiche con cui si esercita la passione calcistica. Ergo, se i target sono diversi, perché gli sponsor dovrebbero essere gli stessi?
“Qualcuno lo ha capito e ha iniziato a fare una raccolta sponsor diversificata adottando una strategia ad hoc per il team femminile”, commentano i professionisti di WFM.
È il caso, ad esempio, del Liverpool Ladies Football Club. Dapprima sponsorizzato da Standard Chartered, una società attiva nei servizi finanziari che sin dal 2010 è main sponsor della squadra maschile, ha dal 2017 sostituito lo sponsor maglia rimpiazzandolo con Avon, un’azienda statunitense produttrice di cosmetici, profumi e bigiotteria presente in oltre 150 paesi.
E perché lo avrebbe fatto? Semplice. Molte donne seguono il Liverpool Femminile, perché quindi non trovare uno sponsor in target? Purtroppo, al netto di queste eccezioni, si legge nel sito di WFM, le dirigenze dei club si mostrano piuttosto pigre e preferiscono estendere le sponsorship maschili anche alla squadra femminile.
Delle 106 squadre militanti nella massima serie dei campionati francese, tedesco, inglese, italiano, norvegese, olandese, spagnolo, svedese e svizzero, analizzate da WFM quelle che adottano una strategia di raccolta sponsor diversificata tra club maschile e femminile sono solo 30. Sono ancora pochi i club (anche nelle massime serie) a valorizzare la squadra femminile come possibile driver commerciale. Ed è ancora esiguo (ma crescente) il numero di brand ad aver capito l’importanza strategica di un posizionamento da first mover nel calcio femminile. Non sorprende quindi – si legge nel sito di WFM – vedere squadre femminili sponsorizzate da brand totalmente fuori target e migliaia di appassionati raggiunto da sponsoring brand con i quali non hanno nessun livello di connessione, né affettiva, né tanto meno comportamentale.

Proprio partendo da un disallineamento tra brand (sponsor) e squadre femminili (sponsee) il team di Women’s Football Management ha lanciato BUSINESS CORNER, un servizio innovativo finalizzato ad agevolare l’incontro tra domanda (i CLUB) e l’offerta (i BRAND) senza limiti di categoria: dalla serie A fino ai club che militano nei campionati regionali. Come si legge nel sito WFM “CI SONO SQUADRE CHE CERCANO SPONSOR, E SPONSOR CHE CERCANO SQUADRE: NOI LI AIUTIAMO AD INCONTRARSI”. Questo è BUSINESS CORNER, un modo per agevolare il l’incontro tra club e sponsor ed evitare, una volta per tutte, che una marca di schiuma da barba possa apparire sulla maglia di un club femminile.

Lettera aperta del presidente Cesari alle Leonessine

Carissime,

purtroppo l’emergenza dovuta al diffondersi del Coronavirus sta per concludere anticipatamente la stagione 2019/2020. In questi giorni di quarantena abbiamo avuto momenti di sconforto ed altri di speranza, ma abbiamo sempre condiviso il presupposto che la salute venisse prima di tutto. Con lo staff tecnico e i dirigenti del settore giovanile abbiamo avuto delle importanti riflessioni su quella che è stata un’annata importante di risultati e valori. Pur non potendo proseguire ed arrivare fino in fondo nei singoli campionati la società è orgogliosa di tutte voi, una ad una, dei vostri allenatori ed accompagnatori. Per noi, voi avete vinto.

Per questo voglio innanzitutto ringraziarvi, perché oltre i brillanti risultati agonistici, ciò che mi inorgoglisce è sapere che ci sono giovani atlete come voi, che si sono comportate – sul campo e fuori come ci hanno riferito i vostri allenatori e accompagnatori – nel rispetto dei valori del Brescia CF.

Valori come il senso di appartenenza, la passione ed il rispetto verso compagne, tecnici ed avversarie. L’impegno e la motivazione, la lealtà e la correttezza, lo spirito di gruppo, l’amicizia e la relazione con gli altri.

Se siete giocatrici del Brescia Cf, non è un caso. Voi siete parte di un progetto la cui parte più visibile è la prima squadra, ma la più genuina e diffusa sul territorio è il settore giovanile. Voi siete le Leonesse del futuro, ma già ora indossate con grande profitto ed orgoglio una maglia piena di storia e significati.

Io con tutti i miei dirigenti, collaboratori e sponsor ho messo la mia passione, il mio impegno, le mie risorse. Ho voluto un progetto, una programmazione, cercando di creare, pur tra momenti difficili, le condizioni migliori, di ambiente e staff.

Con questa lettera sono a confermarvi, oltre che a complimentarmi, che il Brescia CF anche nella prossima stagione sarà ai blocchi di partenza con gli stessi valori che in questi anni avete conosciuto: anzi, come avrete letto nei vari comunicati, torneranno anche altre 2 squadre, le piccole della Scuola Calcio-Pulcine e la Juniores regionale, proprio per dare continuità e programmazione a tutto il settore giovanile.

Nelle prossime settimane verrete contattate dai mister e dirigenti per l’organizzazione squadre della prossima stagione. Mi raccomando nel frattempo di seguire le indicazioni in ambito atletico che vi vengono date per mantenere al meglio, in questo periodo complicato, una forma psicofisica che in futuro tornerà utile.

Grazie a tutte voi. E ripeto Esordienti, Giovanissime ed Allieve siate sempre orgogliose della stagione 2019/2020, così come io sono orgoglioso di voi.

Il Vostro Presidente Giuseppe Cesari

Photo Credit: Brescia Calcio Femminile

ElIsa Bartoli, AS Roma: “Del calcio e della Roma mi manca tutto”

Nella giornata di mercoledì il capitano della AS Roma ha parlato ai microfoni di Sky Sport esprimendo la propria nostalgia per il calcio.

“Guardare la Roma mi manca, ma ciò che mi manca ancora di più è ciò che il calcio crea, l’unione tra le persone, l’entusiasmo e la voglia di tifare tutti insieme”.

Come la Serie A maschile, quella femminile si è fermata nel mese di marzo. Al momento dello stop le ragazze di Betty Bavagnoli erano al 4° posto in classifica con una semifinale di Coppa Italia da giocare.

“Mi manca soprattutto giocare, mi mancano questi colori, mi manca indossare la mia maglia e mi mancano le mie compagne, i tifosi in tribuna che esultano e piangono con te.

Mi manca entrare in campo al Tre Fontane con l’inno che canto ogni volta che entro in campo e che mi fa venire i brividi, è una sensazione stupenda.

Mi mancano gli abbracci e i sorrisi, anche le arrabbiature. I miei familiari mi chiamano ogni giorno per chiedermi se ho novità, non vedono l’ora di poterci rivedere in campo perché rendiamo tutti felici, purtroppo ogni volta ho una risposta negativa”.

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva

Tessa Rigolino, capitano Novese: “”Il momento più significativo della mia carriera è sicuramente la promozione in serie B”

In esclusiva Il Calcio Femminile, per la rubrica ICFSerieB, abbiamo avuto il piacere di intervistare Tessa Rigolino, difensore e capitano della Novese. Alle sue ragazze chiede sempre il massimo impegno. Si ispira a Paolo Maldini ed una volta appesi i scarpini al chiodo vorrebbe rimanere nel mondo del calcio come massofisioterapista.

Ciao Tessa.
Nella vita di uno sportivo, spesso accade che ci siano dei momenti più significativi di altri. Momenti legati sicuramente ad emozioni forti. Momenti magari legati a successi, o perché no anche a sconfitte che portano sempre un particolare insegnamento.
Qual’è stato il momento più significativo nella tua carriera da sportiva?
“Il momento più significativo della mia carriera sportiva è sicuramente la promozione in serie B ottenuta lo scorso campionato con la Novese. E’ stato per me un anno, sportivamente parlando, bellissimo e ricco di emozioni. Un obbiettivo raggiunto insieme ad un gruppo fantastico, dentro e fuori dal campo. Credo che nessuno si sarebbe aspettato nulla da noi, ma con tanto impegno e fatica abbiamo ribaltato ogni pronostico e raggiunto la tanto sperata promozione.”

Sei alla quinta stagione con la maglia biancoceleste. E di questo gruppo ne sei la capitana. Che tipo di rapporto hai con le tue compagne? C’è qualcosa in particolare che chiedi loro per via del ruolo che ricopri?
“Nonostante io sia il capitano della squadra il rapporto con le mie compagne è sempre rimasto lo stesso. Credo che la nostra forza sia sempre stata questa, l’esserci sempre l’una per l’altra in ogni momento. Quando siamo in campo per la partita o per gli allenamenti da loro chiedo sempre il massimo impegno e non mi hanno mai delusa, anzi, spesso e volentieri sono rimasta piacevolmente sorpresa dai loro atteggiamenti, dalla loro forza, anche nei momenti più difficili.”

Siete salite di categoria la scorsa stagione, ed ora state partecipando al campionato di Serie B. Quali sono le principali differenze che hai notato facendo il salto di categoria?
“Il campionato di serie B è molto difficile. Il livello è sicuramente più alto, per una neopromossa il gradino di difficoltà è maggiore e si percepisce a pieno. I ritmi di gioco solo molto più elevati rispetto al campionato di serie C e soprattutto la mentalità delle nostre avversarie ora è diversa, nel senso che alzando l’asticella delle difficoltà è normale ci sia più competizione e soprattutto ci sia un modo diverso di intendere il calcio essendo una categoria al di sotto della massima serie.”

Il vostro stadio è intitolato a Costante Girardengo. Pietra miliare dello sport Italiano; un nome inciso nella storia sportiva Italiana, tanto da ispirare cantautori come De Gregori. Girardengo fu il primo Campionissimo del ciclismo Italiano; tu hai qualche personaggio sportivo come riferimento?
“Da sempre il mio personaggio sportivo di riferimento è Paolo Maldini, essendo io una tifosa milanista. Credo sia stato una delle bandiere più importanti del calcio italiano e del Milan. Mi sono sempre ispirata a lui, fin da piccola.”

Ho letto che hai iniziato a giocare a calcio sin da quando avevi 5 anni con i tuoi compagni di scuola; quindi gran parte del tuo tempo l’avrai dedicata a questa attività. C’è qualche altra attività che ti sarebbe piaciuta fare, o che, magari, svolgi parallelamente al calcio?
“Sono stata molto fortunata, ho sempre avuto la possibilità di giocare e cosi ho fatto. L’unica cosa che ho sempre cercato di conciliare al meglio con lo sport è stato lo studio, per cercare di stare al passo con la scuola e l’università nel migliore dei modi. Fortunatamente ci sono riuscita e di questo sono molto soddisfatta.”

Dal mondiale di Francia 2019 qualcosa è cambiato. Sempre più gente si sta iniziando ad appassionare a questo movimento. Dove vedi il calcio femminile nei prossimi anni?
“Spero vivamente che tra qualche anno il calcio femminile possa aver acquisito ancora più importanza di quella che attualmente ha, nonostante si siano fatti passi da gigante nel corso del tempo. Mi piacerebbe molto un giorno vedere stadi pieni per una partita di campionato come succede normalmente in quello maschile, anche se purtroppo la differenza è ancora enorme.”

E tu? Cosa ti piacerebbe fare finita la carriera da calciatrice? Hai qualche desiderio particolare?
“Finita la mia carriera di calciatrice mi piacerebbe continuare a fare quello che sto già facendo, cioè il mio lavoro da massofisioterapista. Magari un giorno, quando deciderò di smettere, potrei iniziare a seguire qualche squadra, cosi da rimanere comunque all’interno dell’ambito sportivo.”

A tutte le bambine che vogliono fare le calciatrici e che ti leggeranno, hai qualche messaggio da dare?
“A tutte le bambine che sperano di diventare calciatrici vorrei dire di continuare ad inseguire il loro sogno. Probabilmente con il passare degli anni il calcio acquisirà sempre più importanza e sarà ancora più bello praticare questo sport.”

Credit Photo: Novese Calcio Femminile

UEFA e Disney incoraggiano i bambini a diventare ‘Incredibili’ a casa con Playmakers

Grazie a una nuova iniziativa lanciata da UEFA e Disney, i bambini di tutta Europa possono adesso vestire i panni dei loro personaggi preferiti degli Incredibili 2 – campione di incassi Disney-Pixar – mantenendo uno stile di vita attivo dentro casa.

Play at Home con Playmakers è un’estensione del primo programma di calcio di base pan-europeo della UEFA per bimbe dai 5 agli 8 anni – i Playmakers – che utilizza la magia della Disney per incoraggiare un regolare esercizio fisico – e far nascere l’amore per il calcio.

Con sei capitoli scaricabili dal sito www.uefa.com/playmakers, genitori e tutori possono accedere gratuitamente alle attività a tema Incredibili 2 della Disney-Pixar, che esplorano i personaggi principali del film attraverso elementi di lettura, gioco, creazione e narrazione.
Usando il movimento e l’immaginazione, i bambini potranno imitare i superpoteri del film per allungarsi come Elastigirl, o assumere una forza sovrumana come Mr Incredibile, in attività divertenti che potranno essere eseguite a casa da tutta la famiglia.

“Siamo felici di aver ampliato il nostro programma Playmakers con una serie di ‘giochi da fare in casa’, dove i bambini e le loro famiglie possono essere attivi e divertirsi insieme. In questi tempi senza precedenti vogliamo assicurarci di poter contribuire a fornire ottimi modi per far divertire e motivare i bambini più piccoli con il gioco e il calcio. Speriamo che le famiglie di tutta Europa si divertano usando la loro immaginazione attraverso la magia della Disney, permettendo a tutti di scappare un po’ in una dimensione magica, il tutto restando al sicuro in casa”, ha detto Nadine Kessler, responsabile UEFA per il Calcio Femminile.

“Realizzate attraverso la narrazione magica Disney, le attività sono progettate per mantenere i bambini in forma e la loro mente attiva, incoraggiando il gioco fantasioso e la creatività”.

Gioca a casa con i Playmakers
Ognuno dei sei capitoli è a tema su un diverso personaggio del film ‘Gli Incredibili 2′ – Elastigirl, Mr Incredibile, Violetta, Dash, Jack-Jack e Siberius – e inizia con l’esplorazione della loro personalità. I bambini possono ricreare i loro poteri utilizzando oggetti di uso domestico e la loro immaginazione in una serie di attività progettate per lavorare sul loro movimento e introdurre nozioni calcistiche basilari, concentrandosi soprattutto sull’aspetto ludico.

Ogni capitolo comprende anche un’attività basata su dei lavoretti, come la colorazione di una foto di Mr Incredibile o un’intervista con Elastigirl, con i membri della famiglia incoraggiati a condividere foto e video online usando l’hashtag #UEFAPlaymakers, in modo che i bambini possano anche vedere i lavoretti degli altri.

Il primo programma paneuropeo UEFA di calcio di base dedicato alle ragazze
Playmakers è stato ispirato da una ricerca accademica che dimostra il ruolo positivo della narrazione nell’aiutare le bambine a praticare uno sport. Rappresenta un primo passo verso il raggiungimento di uno degli obiettivi principali di “Time for Action”, la Strategia del Calcio Femminile UEFA – ovvero raddoppiare la partecipazione delle ragazze e delle donne nel calcio entro il 2024.

Dedicato alle bambine di 5-8 anni che attualmente non giocano a calcio, sette federazioni affiliate alla UEFA – Scozia, Norvegia, Belgio, Polonia, Austria, Romania e Serbia – lanceranno le sessioni Playmakers nelle scuole, nei circoli e nelle comunità locali nel corso di quest’anno. Altre federazioni dovrebbero introdurre il programma nel 2021.

L’iniziativa è anche il risultato di un accordo per lo scambio di conoscenze con la federcalcio inglese che attualmente gestisce il programma Shooting Stars in collaborazione con la Disney. Genitori e tutori interessati a saperne di più sul programma Play at Home con i Playmakers possono visitare il sito www.uefa.com/playmakers.

Il Brescia Calcio Femminile celebra la sua dodicesima Leonessa in campo

Il Brescia Calcio Femminile ha voluto celebrare, attraverso un video, la sua tifoseria biancazzurra, considerata da tutti come la dodicesima Leonessa in campo: nel documentario è stato chiesto ad alcuni tifosi di raccontare la loro esperienza con il BCF.

Questa piccola clip è dedicato a loro: passione, fratellanza, condivisione. Ma soprattuto amore per i colori del Brescia CF.

Photo Credit: Brescia Calcio Femminile

https://www.facebook.com/BresciaCalcioFemminile/videos/648544299026912/

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