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Bragantini: “Credo nelle potenzialità di questa squadra”

Il 2019 è ormai alle spalle e per la società gialloblù sarà sicuramente un anno da ricordare. Dal quarto posto della scorsa stagione con mister Simone Bragantini in panchina, alla nuova stagione ricca di novità con l’affiliazione al ChievoVerona e la nuova avventura targata Cfw. Emozioni, tensioni e tante soddisfazioni che, seppur la stagione attuale non sia partita nel migliore dei modi, il direttore sportivo Valeriano Bragantini prova a raccontare.

Valeriano, il 2019 si sta per concludere. Come valuti questa annata?

I cambiamenti avvenuti hanno portato sicuramente tanto entusiasmo e un livello calcistico più alto. Un miglioramento che non riguarda solo il campo ma anche l’aspetto gestionale che si sta rivelando molto importante. Per quanto riguarda l’annata, lo scorso campionato, ad oggi, avevamo una posizione di classifica migliore mentre per la stagione in corso devo dire che non sono contento del terzultimo posto maturato. Abbiamo esonerato il mister ma rimango convinto delle potenzialità di questa squadra.

La stagione 2019/2020 è iniziata in salita: 7 punti in 8 partite e terzultimo posto. Ti aspettavi un inizio così difficile?

Sinceramente, non mi aspettavo un inizio così. Quest’anno il campionato, a differenza della scorsa stagione, è molto più difficile perchè c’è più equilibrio e ogni partita è impegnativa. In questi tre mesi alcune partite le abbiamo perse perchè meritavamo di perderle mentre altri risultati sono inspiegabili. Al di là di questo, se guardo il livello qualitativo della rosa credo che non siamo secondi a nessuno se non alla capolista Napoli.

Nel mercato di riparazione è uscita Pavana e non è stata rimpiazzata da nessun nuovo acquisto. Nonostante l’inizio difficile sei ancora convinto del valore della rosa?

Pavana ha cambiato squadra per una scelta personale: non era più convinta del progetto ed è stato giusto che sia andata via. Non ho voluto prendere nessuno perchè la rosa è ampia e non volevo interagire nelle dinamiche di gruppo. Le ragazze sono molto coese e questo aspetto ci può consentire di fare la differenza. Il nostro obiettivo rimane la permanenza in serie B e con questa rosa credo si possa raggiungere.

Dopo la sconfitta contro San Marino c’è stato l’esonero di Zuccher e l’arrivo di Dalla Pozza. A tre partite dalla fine del girone di andata ti aspetti un cambio di passo già contro il Vittorio Veneto?

Nelle prossime tre partite spero in tre risultati utili perchè ci devono essere e perchè abbiamo tutte le carte in regola per farli. Il duro lavoro che le ragazze hanno fatto con Zuccher e che stanno facendo con il nuovo mister, sono convinto possa portare frutti.

Credit Photo: Fortitudo Mozzecane Calcio Femminile

Manuela Giugliano, AS Roma: “Noi giochiamo a calcio per passione e vorremmo avere gli stessi diritti dei nostri colleghi uomini”

Manuela Giugliano, centrocampista offensivo della AS Roma e della nazionale italiana, è intervenuta ai microfoni della Rai durante il programma “Dribbling” sul canale Rai Sport rilasciando diversi pensieri sul premio come migliore calciatrice del 2019 e obiettivi per il futuro.

PREMIO CALCIATRICE DELL’ANNO
“Un onore essere premiata come migliore giocatrice dell’anno, soprattutto perché sono stata scelta dalle mie compagne, questo per me è fondamentale, vuol dire che sono riuscita a fargli vivere un calcio mio“.

SUL PALCO CON CRISTIANO RONALDO
“Stare al fianco del calciatore più forte del mondo è stata un’emozione unica“.
… TI HA DETTO QUALCOSA?
“Sì, mi ha fatto i complimenti e mi sono emozionata“.

CREDI DI POTER MIGLIORARE IN CAMPO?
“Devo rimanere me stessa, per continuare a dare il meglio dentro e fuori al campo, se ci riesco penso di poter fare grandi cose“.

IL CALCIO FEMMINILE IN ITALIA
“Noi siamo la base per questo nuovo mondo. Noi lo facciamo per passione, vorremmo avere gli stessi diritti dei nostri colleghi uomini, speriamo che in tanti continuino ad aiutarci e a credere nel nostro movimento“.

LOTTA ALLA DISCRIMINAZIONE
“Noto, giorno dopo giorno, che le cose stanno cambiano, anche se lentamente purtroppo“.

AS ROMA…
“Mi trovo benissimo, ho trovato un gruppo unito e intelligente. Roma è una città bellissima, all’inizio non credevo di potermi ad adattare ad un posto così caotico. Sono innamorata di Piazza di Spagna, ci vado praticamente tutti i giorni“.

E FUTURO…
“Quest’anno prenderò, spero, il diploma in Marketing e Finanza. Spero, per il mio futuro, di creare una base e una stabilità personale. Voglio essere ricordata perché faccio divertire in campo, non per quanto vinco“

Credit Photo: Alessio Boschi

 

Elena Turra è la nuova dirigente dalla Fiorentina Women’s

Come riportato su diversi fonti on-line Elena Turra sarà la dirigente che guiderà la Fiorentina Women’s. Da diversi mesi Rocco Commisso e Joe Barone lavorano per aumentare la componente femminile all’interno del club gigliato, per anni lei è stata la responsabile dell’ufficio stampa gigliato, ora prenderà il posto del professor Vincenzo Vergine.

Amandine Henry apre all’Italia: “Futuro in Serie A? … in futuro chissà”

Amandine Chantal Henry, calciatrice francese classe 89, centrocampista offensivo dell’Olympique Lione e della nazionale francese durante l’annuale edizione dei “Globe Soccer Awards” ha rilasciato una dichiarazione sul calcio femminile in Italia:
“Credo che la Nazionale italiana e la Serie A siano nel loro pieno sviluppo e spero che continuino nella crescita che stanno facendo. Le azzurre hanno disputato un bellissimo mondiale e in rosa l’Italia ha giocatrici molto brave che mettono tanta grinta in campo. Futuro in Serie A? Forse, vedremo. Probabilmente resterò ancora in Francia, ma in futuro chissà”.

Credit Photo: Arabian Business

Nel 2020 il professionismo non sarà più un miraggio!

In chiusura di questo 2019 il Governo presieduto da Giuseppe Conte ha inserito un provvedimento di poche righe nella legge di bilancio. Tale norma annuncia l’inizio del processo che porterà il professionismo nel calcio femminile italiano. La firma di questo provvedimento, voluto anche dal ministro dello sport Vincenzo Spadafora, è dei parlamentari Susy Matrisciano (M5S) e Tommaso Nannicini (PD). Il passaggio non sarà di breve durata ma intanto il primo step è stato compiuto

L’INIZIO DI UNA NUOVA ERA
L’esperienza mondiale dell’estate scorsa è stata di vitale importanza per lo sviluppo del calcio femminile. Secondo alcune stime, almeno 24,9 milioni di italiani hanno seguito uno dei match in cui l’Italia è scesa in campo nella competizione. Sono stati realizzati picchi di share per le partite talmente alti da surclassare persino programmi di vecchia data. Era inevitabile che qualcosa dovesse scattare negli ambienti della Federcalcio e nella Lega. Entrambe hanno avuto contatti costanti con il ministero dello sport che ha sua volta chiesto l’introduzione della norma nella legge di bilancio

Le parole di Sara Gama, secondo le quali l’Italia fosse l’unica nazionale tra le prime otto del mondo a non possedere calciatrici professioniste, sono state piuttosto eloquenti. e chissà che proprio il capitano della Juventus non abbia accelerato l’avvio del processo di cambiamento. Certo, non sarà una cosa breve. Il Governo ha intenzione di introdurre il professionismo in maniera graduale con diversi step che si alterneranno da qui al 2022. Per dare vita a questo cambiamento, il Premier Conte ha concesso un finanziamento iniziale di venti milioni di euro per tutto il triennio sopracitato

Non saranno soltanto le calciatrici a divenire professioniste. Il decreto legge prevede che anche atlete di sport come il basket, la pallavolo, il rugby e altri, diventano professioniste. Le sportive dovranno avere dei contratti equi, ben retribuiti e che garantiscano loro i diritti fondamentali. Bisognerà attendere e vedere come si attuerà questo cambiamento ma intanto siamo finalmente giunti ad un punto di svolta. Nel giro di qualche anno l’Italia non sarà più l’unica nazionale dilettante tra le prime otto del mondo.

Marco Landi, Ds dell’Empoli Ladies: “Per noi un 2019 positivo”

Il nuovo anno è ormai alle porte e abbiamo parlato con Marco Landi, direttore sportivo dell’Empoli Ladies, per fare un bilancio del 2019 per il settore femminile del club azzurro.

Direttore, siamo arrivati alla fine dell’anno. Com’è andato questo 2019 per l’Empoli Ladies?

Per noi è stato un anno positivo. Abbiamo conquistato la promozione in Serie A e andiamo molto bene anche nella massima categoria. L’Empoli Ladies è cresciuta e sta sviluppando la sua struttura. Vogliamo continuare così: l’obiettivo è avere una presenza stabile nel massimo campionato italiano.

Quali sono i momenti più importanti del 2019 dell’Empoli Ladies?

Prima di tutto, mi piace ricordare la vittoria in casa con la Lazio, che ha decretato la matematica promozione in Serie A, con la successiva festa al Castellani per le nostre ragazze. Poi c’è stata la prima partita di questa stagione a Torino contro la Juventus, durante la quale abbiamo messo in grande difficoltà le padrone di casa. Infine, è stato molto importante il momento in cui i media, dopo una serie di buone partite, ci hanno definito “squadra rivelazione” del campionato.

Anche per lei questa squadra è stata una rivelazione?

Devo essere sincero: non mi aspettavo questa posizione in classifica a questo punto della stagione. Mi aspettavo però di vedere una squadra più matura rispetto a quella che ha vissuto la Serie A due anni fa. E non parlo soltanto delle ragazze, ma di tutta la nostra organizzazione: sono cresciuto io, è cresciuto il mister ed è cresciuto lo staff. Inoltre abbiamo inserito una serie di calciatrici nuove che hanno portato ulteriori benefici.

In effetti, da fuori sono arrivate ragazze molto brave. Secondo lei, che cosa spinge una calciatrice a venire a giocare a Empoli?

Le ragazze vengono a Empoli perché sanno di trovare un buon ambiente. Anche nel calcio femminile, Empoli è sinonimo di professionalità e serietà.

Dalla Nazionale Maggiore alle Under, sono tante le chiamate per le nostre ragazze. L’Empoli Ladies è una fucina di talenti?

L’obiettivo centrale del mio lavoro è proprio questo: fare arrivare a Empoli ragazze che vogliono mettersi in mostra nel panorama nazionale. Abbiamo grandi talenti in Prima Squadra, ma anche il nostro settore giovanile è ricco di potenzialità.

In Italia, l’Empoli Fc è stata una delle prime società a credere nel calcio femminile e oggi l’Empoli Ladies è in Serie A insieme a realtà come Juventus, Fiorentina, Roma, Milan… quanto è stato importante il sostegno che il club azzurro ha dato al proprio settore femminile?

Dire che è stato fondamentale non sarebbe abbastanza. In particolare, è stato davvero importante avere la possibilità di confrontarsi con la dirigenza e lo staff dell’Empoli Fc: c’è stata una trasmissione di esperienza e competenze che ha fatto crescere moltissimo tutti noi del settore femminile. Siamo entrati in contatto con un ambiente di professionisti e ne abbiamo tratto grandi benefici.

A proposito di professionismo… anche per le atlete è giunto il momento di far diventare il calcio un vero e proprio lavoro?

Il calcio femminile non è ancora pronto per il professionismo. Bisogna prima creare le giuste condizioni. Una di queste è la solidità economica: il calcio femminile deve iniziare a camminare con le proprie gambe, non può essere per sempre dipendente dal calcio maschile. Quando i numeri cambieranno e arriveranno gli introiti necessari, allora potremo fare il grande salto.

Parliamo del nostro settore giovanile. La Primavera dell’Empoli Ladies sta crescendo moltissimo: mantenendo l’attuale posizione in classifica, avrebbe accesso alle finali tra le migliori otto d’Italia…

Abbiamo una squadra di grande valore, guidata da uno staff di alto livello: i risultati sono ottimi. Arrivare alle finali nazionali sarebbe un traguardo davvero importante. La scorsa stagione non ci siamo riusciti, quest’anno siamo sulla strada giusta.

L’Under 17 è in fase sperimentale. Come valuta il lavoro svolto finora?

Sono molto felice del lavoro dell’Under 17, anche in questo caso guidata da uno staff di prim’ordine. Le ragazze stanno facendo un percorso importante nel campionato interregionale: acquisiscono una nuova mentalità e questo sarà molto utile per il loro futuro.

L’Under 15 arriva da una scia molto positiva. E’ soddisfatto dei risultati?

L’Under 15 è sempre stata il nostro fiore all’occhiello. La squadra viaggia a pieno ritmo in testa alla classifica del proprio girone. Quest’anno abbiamo ragazze del 2006 – 2007 che giocano spesso contro le 2005 – 2004. È successo anche durante un torneo a Gallipoli cui abbiamo partecipato di recente: in quel contesto abbiamo incontrato realtà importanti, come Juventus, Roma e Atalanta. Sono molto fiducioso e credo che molte ragazze della nostra Under 15 proseguiranno il loro cammino nell’Empoli Ladies con grandi risultati.

La nostra Under 12 è nata 2 anni fa con 8 tesserate e adesso ne conta 28. La scuola calcio azzurra è diventata un punto di riferimento per le bambine del nostro territorio?

Siamo stati bravi, abbiamo costruito una bellissima realtà. Le bambine stanno portando avanti un percorso magnifico e si divertono tanto. Da loro passa il nostro futuro, la vita della società. Facciamo tre campionati, uno femminile a 5 e due misti a 5 e a 7. Giochiamo senza alcun assillo di risultato, con la massima serenità. I nostri istruttori si occupano sia della sfera tecnica sia di quella comportamentale: sono altamente qualificati e garantiscono un’eccellente qualità del lavoro.

Domanda finale. Quali sono gli obiettivi dell’Empoli Ladies per il 2020?

La Prima Squadra deve raggiungere la salvezza il prima possibile. Le formazioni del settore giovanile devono proseguire il loro cammino, confrontarsi con le migliori e continuare a crescere. Dobbiamo andare avanti in questa direzione.

Colgo l’occasione per fare gli auguri di buon anno a tutti i tifosi dell’Empoli! E li invito a venire a vedere le ragazze, sono sempre i benvenuti!

Fonte: Jacopo Mancini

Credit Photo: Empoli Ladies

Megan Rapinoe: “Non sono qui pensando di essere Lionel Messi”

“È strano. È come se tutto fosse completamente cambiato per sempre, ma anche che la mia vita sia sempre la stessa. Mi sento a mio agio. Ho sempre parlato in modo veloce e rilassato e sono sempre stata una calciatrice, quindi quelle cose sono normali. È solo tutto… amplificato”.

C’è un’ironia nel modo in cui la 34enne Megan Rapinoe ha diviso l’opinione. Mentre la sua schiettezza e la sua politica sono passate dal poco, all’essere unificante in mezzo alla crescente polarizzazione, il suo calcio ha fatto il contrario.

Per alcuni, vincere il Golden Boot, il Golden Ball e la World Cup non ha fatto abbastanza per compensare solo sei presenze in nazionale senza gol e senza assist, né giustificare i premi Ballon d’Or e FIFA Best. I critici sottolineano anche che tre dei sei gol di Rapinoe in a Francia 2019 erano rigori.

“Non sono qui affermando: “Sono la miglior giocatrice”, dice Rapinoe. “Probabilmente non sono nemmeno la miglior giocatrice della mia squadra, tanto meno la miglior giocatrice del mondo, ma guadagnano rigori e vanno segnati”.

L’attaccante, che diventa la quarta persona del calcio a diventare Guardian Footballer of the Year dopo Fabio Pisacane, Juan Mata e Khadija Shaw, afferma che è stata la pressione generale in Francia che ha contraddistinto gli Stati Uniti. “Non c’è più pressione che nessun altro può esercitare su di noi che non abbiamo già messo su noi stessi. Per noi è una catastrofe se non vinceremo i Mondiali. Lo sentiamo sempre”.

Rapinoe afferma che i singoli premi sono “un onore”, ma ammette di sentirsi a disagio con essi. “È stato un grande sforzo di squadra. Non sono qui pensando di essere Lionel Messi, sai? Non sono a quel livello, ma essere in grado di accoppiare tutto insieme è la cosa più importante; stiamo assistendo al cambiamento del mondo che ci circonda e ne facciamo una grande parte. Quella sensazione è quasi avvincente e motivante”.

A colazione in un hotel di New York, non c’è aria arrogante per la quale alcuni fraintendono la sua fiducia. Questa è una Rapinoe più sobria. I capelli rosa brillante sono nascosti sotto una cuffia bianca e la persona premurosa, umile, riflessiva, ma ancora sicura di sé, familiare a chiunque abbia passato del tempo con lei, è desiderosa di filosofare su questo nuovo riflettore.

Il 2019 della UEFA – Seconda parte: il Calcio portato avanti

La seconda parte di questo speciale riepiloga gli eventi più importanti che si sono svolti da luglio a dicembre 2019.

LUGLIO
UEFA’s HatTrick assistance programme ha celebrato 15 anni di cambiamenti nel mondo del calcio nelle federazioni nazionali in Europa. Entro il 2024, il programma HatTrick avrà procurato €2.6 miliardi in supporto delle 55 associazioni membre della UEFA.

AGOSTO
Un momento storico quando l’arbitro femmina francese Stéphanie Frappart viene designata per dirigere la finale di Supercoppa UEFA tra Liverpool e Chelsea a Istanbul.

L’icona francese Eric Cantona riceve il 2019 UEFA President’s Award al sorteggio della fase a gironi della UEFA Champions League a Monaco.
Virgil van Dijk e Lucy Bronze
Virgil van Dijk e Lucy Bronze©UEFA.com

Il difensore del Liverpool Virgil van Dijk e Lucy Bronze dell’Inghilterra sono stati eletti UEFA Men’s e Women’s Player of the Year 2018/19.

Il belga Eden Hazard è stato eletto 2018/19 UEFA Europa League Player of the Season dopo aver vinto il titolo con il Chelsea.

Il club della Bundesliga Borussia Dortmund e il tifoso del Burnley FC Scott Cunliffe hanno vintoil premio 2019 UEFA #EqualGame Award.

SETTEMBRE
La finale di UEFA Champions League batte ogni record superndo 1 miliardo di interazioni sui social media, confermandosi l’evento sportivo più grande del mondo dell’anno.
La UEFA lancia la sua campagna Football in Schools
La UEFA lancia la sua campagna Football in Schools©UEFA.com

Il Presidente UEFA Aleksander Čeferin inaugura il programma Football in Schools a un evento in Slovenia.

La UEFA dichiara che pianterà 600,000 alberi nelle 12 città ospitanti di UEFA EURO 2020, investendo in progetti per l’energia rinnovabile per contrastare le emissioni dei tifosi alle gare dell’Europeo.

Il Comitato Esecutivo UEFA approva una nuova struttura delle leghe per la UEFA Nations League a partire dall’edizione 2020/21 – una delle tante decisioni importanti nel meeting tenutosi a Ljubljana, Slovenia.
2019 UEFA Grassroots Awards

Inghilterra, Germania, Polonia, Norvegia e Scozia sono le vincitrici dell’oro ai 2019 UEFA Grassroots Awards.

OTTOBRE
La UEFA fa partire una campagna di senibilizzazione nei confronti dei traumi alla testa nel calcio, per educare e sensibilizzare giocatori, allenatori, arbitri, dottori e il pubblico.

I club europei, le squadre nazionali e i loro giocatori si uniscono con la UEFA e il network Fare per promuovere la diversità, inclusione e accessibilità nel calcio, e combattere la discriminazione.

NOVEMBRE
La UEFA dà il benvenuto a i tecnici
La UEFA dà il benvenuto a i tecnici©UEFA

Gli allenatori dei maggiori club europei si sono incontrati con la UEFA all’annuale UEFA Elite Club Coaches Forum a Nyon.

La UEFA Foundation for Children annuncia 42 nuovi progetti per rinforzare il suo lavoro per migliaia di bambini in tutto il mondo.

DICEMBRE
Il sorteggio UEFA EURO 2020 a Bucharest
Il sorteggio UEFA EURO 2020 a Bucharest©Getty Images

Le finali di UEFA EURO 2020 – che si terranno in tutta Europa la prossima estate, per celebrare il 60 anni di EURO EURO – sono sempre più vicine dopo la scintillante cerimonia del sorteggio in una delle 12 città ospitanti, Bucharest.

La UEFA annuncia un nuovo formato – tra cui una fase a gironi con 16 squadre – per la UEFA Women’s Champions League dal 2021/22 – una delle tante decisioni chiave del meeting del Comitato Esecutivo UEFA a Nyon.

Credit Photo: UEFA – Union of European Football Associations

Elena Linari: 2019 uno degli anni migliori della mia vita

L’anno 2019 avrà lunga memoria per Elena Linari e il calcio femminile in Italia. Le Azzurre sono ritornate nella FIFA Women’s World Cup™ dopo 20 anni di assenza, ma nemmeno i risultati più ottimistici avrebbero previsto di arrivare ai quarti di finale.

“Nessuno si aspettava un risultato del genere…Nemmeno noi!”

Comunque, la giocatrice toscana racconta che la Francia 2019 sarebbe stata la loro World Cup: “È stato quando abbiamo pareggiato con l’Australia” afferma con un sorriso, “Erano la squadra più forte nel nostro girone e stavamo perdendo, quindi recuperare sembrava improbabile”.
Ma l’Italia non solo ha neutralizzato le Matildas, ma anche portando a casa la vittoria al 95′: “Quando abbiamo realizzato il 2-1 all’ultimo minuto, abbiamo iniziato a capire che avremmo davvero potuto fare qualcosa di grande, come che questa sarebbe stata la nostra World Cup”

Alla fine, l’Italia è sta eliminata nei quarti di finale contro l’eventuale finalista dei Paesi Bassi. Ma a quel punto le cariche di Milena Bertolini avevano già fatto sedere il mondo del calcio e averlo notato – e messo il calcio femminile femminile a casa sotto i riflettori come mai prima d’ora.
“Le persone si stanno attaccando molto al calcio femminile. Ci seguono in TV e sui social network, e stanno arrivando nuovi sponsor, qualcosa che sarebbe stato inconcepibile solo pochi anni fa. Inoltre, molte ragazze chiedono di essere prese dalle accademie calcistiche di club come la Juventus, l’Inter e il Milan. I Mondiali ci hanno dato questo slancio “.

I tre momenti di Linari del 2019

  • Match contro la Cina agli ottavi a France 2019: “Tutti mi dicono che ho giocato davvero bene, quindi ricorderò sempre questa partita”
  • Primo goal all’Atletico Madrid: “Non dimenticherò mai nemmeno quello, visto che è stato il mio primo goal da professionista. È stato in campionato contro Logrono e un momento speciale, perché non stavo giocando molto e ho ottenuto un obiettivo per la squadra “
  • La finale della Copa de la Reina: “Abbiamo perso quella finale contro la Real Sociedad. Tuttavia, è una partita che rimarrà a lungo nella memoria poiché le sconfitte possono anche aiutarti a crescere molto”
Oggi, ripensando ai 12 mesi precedenti, Linari non ha dubbi sul loro significato: “Il 2019 è stato uno dei migliori anni della mia vita”, insiste, pur ammettendo che ha portato alcuni momenti molto difficili. “Gli ultimi mesi sono stati fantastici, ma ho davvero sopportato molto”, dice, prima di continuare a spiegare il motivo.
Fuori dalla comfort zone

Linari è l’unica giocatrice della sua squadra Nazionale a giocare a calcio fuori dall’Italia, avendo scelto di trascorrere la stagione 2018/19 con l’Atletico Madrid. “Sono venuta qui perché volevo una sfida più dura. In Italia ero molto a mio agio e sempre negli XI iniziali, ma volevo continuare a migliorare e Atleti è il club che mi ha permesso di farlo”.
Uscire dalla sua zona di comfort è stata un’esperienza positiva, sebbene difficile. “Non giocavo da titolare, quindi a poco a poco ho dovuto cambiare dalla Elena che ero in Italia, quella che aveva sempre giocato, e diventare Elena professionale, che ha comportato un lavoro extra sul mio gioco, al di là dell’allenamento e delle partite della squadra. Ciò ha portato anche a me diventare titolare per la squadra Nazionale”.

Da sostituta a titolare indiscussa
Linari alla fine ha avuto un anno di successo nel suo club, con l’Atleti che ha vinto il Campionato Spagnolo e conquistato il secondo posto nella Coppa, ma sino a pochi mesi dall’inizio del 2019 il difensore non era ancora una scelta automatica per il suo paese.
Tutto è cambiato dopo uno sfortunato infortunio a Cecilia Salvai pochi mesi prima della FIFA Women’s World Cup di quest’anno. Quando è arrivata la possibilità di associare la sua capitana Sara Gama al centro della difesa, Linari era pronta e pronta a esibirsi al meglio.
A Francia 2019, ha giocato ogni minuto in modo eccezionale, al punto che Bertolini non ha più cambiato l’accoppiamento difensivo centrale. L’Italia è ora immersa nella sua campagna di qualificazione per UEFA EURO 2021, con Linari saldamente stabilita come una dei pilastri della squadra. “Traggo forza dai momenti difficili”, dice a titolo esplicativo.

E per il prossimo anno…
Chiaramente alimentato da riserve di positività, Linari non ha mancato di obiettivi quando le è stato chiesto cosa spera nel 2020.
“Rimanere felice come me adesso e essere in salute, perché mia nonna mi dice sempre che la salute è così importante – il che è vero”, ha detto. “Vorrei vincere molte cose con l’Atleti e qualificarmi per l’EURO con la squadra nazionale. Dopo la Coppa del Mondo, la gente si aspetta di più da noi. Ma questo è molto positivo!”

Credit Photo: Alex Caparros – FIFA

Calcio femminile e area medica, una sfida nella sfida

Se l’interesse mediatico intorno al calcio femminile è in crescita esponenziale, la stella polare del movimento è la transizione verso il professionismo. Un punto d’arrivo che implica, in ogni club di serie A, la collaborazione tra le diverse aree societarie. Al centro di ogni progetto di crescita ci sono ovviamente le giocatrici. Solo grazie ai risultati ottenuti sul campo si riuscirà a dare concretezza al grande lavoro svolto nelle retrovie. Michele Uva, vicepresidente Uefa, ha detto che “il calcio femminile deve saper crescere con le proprie gambe e con le proprie forze, non rimanere in piedi solo grazie ai club maschili”.

Sotto questo aspetto la sfida della Florentia – società guidata dal presidente Tommaso Becagli e artefice di una delle più belle storie del calcio femminile italiano (in quattro anni il salto dalla serie D alla serie A) – è innanzitutto garantire sostenibilità ai crescenti investimenti che la transizione verso il professionismo richiede. La scelta di trasferirsi a San Gimignano riassume i termini di questa scommessa. Il motore che proietterà il club verso il futuro sarà la connessione con il territorio, già partita in termini qualitativi e quantitativi. La squadra che scende in campo è il cuore pulsante del progetto di crescita del calcio femminile. L’area sanitaria ne costituisce dunque il supporto ineludibile in termini di tutela della salute delle giocatrici. Nel caso di specie è stata riorganizzata ‘ex novo’, in quanto non era possibile fruire di un modello maschile di riferimento già strutturato. Dunque, una nuova sfida all’interno della sfida che la Florentia San Gimignano ha scelto di affrontare in un contesto sempre più competitivo. Il fatto è che gli infortuni del calcio femminile sono ancora avvolti da una zona d’ombra per diversità di genere con quelli del calcio maschile in termini di diagnosi e trattamento, oltre che per carenza di statistiche di riferimento in letteratura.

La creazione di un percorso medico innovativo, lineare e virtuoso che ponga al centro la salute delle giocatrici, dovrebbe rappresentare il punto di arrivo delle strategie anche in ambito sanitario. Lo staff medico della Florentia San Gimignano interagisce in tempo reale. Ciò consente di generare scambi di informazioni che consentono interventi rapidi e mirati in tutte le emergenze. Per ogni giocatrice viene redatta una scheda sanitaria che raccoglie gli infortuni pregressi e stilato un diario sanitario in fieri che scaturisce dagli interventi del medico sociale direttamente sul campo di allenamento. Ciò consente di valutare le singole situazioni in un contesto che alimenta un forte spirito di squadra e un altrettanto solido senso di appartenenza. Al termine della stagione ogni atleta avrà la disponibilità di una cartella clinica completa, sulla cui utilità in prospettiva non crediamo esistano dubbi. In quanto alla società, potrà contare su un database utile e necessario per affrontare il successivo campionato senza dover ripartire ogni volta da zero. A questo scopo la società mette a disposizione delle atlete una serie di strutture convenzionate per assicurare l’esecuzione in tempi rapidi degli esami diagnostici più frequenti in questa tipologia di sport (ecografie, radiografie, RM), delle fisioterapie, delle attività in palestra (con tutor dedicato) e di quelle in piscina. Un tecnico ortopedico provvede, direttamente al campo, alla fornitura dei tutori. Non manca, infine, la preziosa consulenza di una nutrizionista.

Se ogni club di serie A mettesse a disposizione della Figc il proprio database stagionale si potrebbero raggiungere vari obiettivi: diradare la zona d’ombra nella quale si muove l’infortunistica del calcio femminile, creare interconnessione fra le aree mediche dei singoli club, arricchire una letteratura finora troppo scarna e approntare idonei protocolli sia terapeutici che preventivi.

Sergio Mutolo
Medico Sociale Florentia San Gimignano
Coordinatore e Responsabile Area Sanitaria
Iscritto Area Tecnica Medica della Figc (Numero di Matricola 160949)
Iscritto Ordine Nazionale dei Giornalisti (Numero Tessera 138068)

Credit Photo: Florentia San Gimignano

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