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Calabria: “Giocare al Fersini tira fuori la lazialità delle giocatrici”

Lorenzo Calabria, allenatore in seconda della Lazio Women, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel, 233 di Sky

“La sosta è stata lunga, è arrivata dopo il pesante ko di Napoli. Giocheremo ancora contro di loro, abbiamo avuto il vantaggio di poter studiare i nostri errori. Cercheremo di vincere usando le nostre armi migliori. Abbiamo visionato qualche video sulle nostre avversarie, questo è sicuramente un grande vantaggio. Stiamo lavorando bene e con qualità, la nostra squadra può dar fastidio a tutte perché ha qualità importanti.

Le nuove si sono integrate subito, il gruppo è stato bravo a farle sentire a proprio agio. Anche dal punto di vista tattico sono a buon punto. Giocare al Fersini poi è incredibile, regala alle ragazze una forza in più. Non a caso abbiamo battuto in casa una grande squadra come il Chievo, tira fuori la lazialità delle nostre giocatrici”.

Credit Photo: Lazio Women 2015

Supercoppa, Mauro col dente avvelenato: “Lo scudetto perso mi brucia ancora”

Meno quattro alla gara di Supercoppa che vedrà a Fiorentina Women’s, vincitrice dell’ultima Coppa Italia, affrontare le campionesse d’Italia in carica della Juventus Women. L’attaccante viola Ilaria Mauro a parlato di questa partita e non solo nel corso dell’intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue parole:

“Supercoppa? E’ una partita molto importante per noi della Fiorentina perché vogliamo ripeterci dopo averla vinta 1-0 l’anno scorso, è stata una bella vittoria. E’ un evento straordinario, per questo vorremmo tanti tifosi a vedere questa partita.

La Juventus è sempre la Juventus, una squadra molto organizzata con tante ragazze di qualità. In queste partite possono contare su una bomber come Cristiana Girelli che la mette sempre dentro, dovremo stare molto attente. Scenderemo in campo con la voglia di portarci a casa questa coppa. Da un punto di vista fisico sto recuperando piano piano dopo un infortunio alla schiena che mi ha costretto a due mesi di terapie e allenamento differenziati. Il mister mi ha fatto giocare 20 minuti contro il Sassuolo e mi sono sentita bene. Chiaramente sono un po’ indietro di condizione fisica ma da un punto di vista mentale sono molto carica e pronta a sostenere la squadra anche dalla panchina. Come Fiorentina vogliamo vincere il campionato, averlo perso l’anno scorso per un punto mi brucia ancora”.

Credit Photo: Lisa Guglielmi, LivePhotoSport

Gli allenatori delle women’s diventano “rosa” a sostegno di Breast Cancer Now

La squadra di allenatori del West Ham United ha mostrato il loro sostegno per Breast Cancer Now e spruzzando i capelli di rosa per la partita di domenica con il Tottenham Hotspur. Guidati dal capo allenatore Matt Beard, l’intero team di backroom per la squadra femminile della Barclays FA Super League ha messo un vivace colore rosa nei capelli per unirsi alla squadra nella sensibilizzazione per il cancro al seno. 

L’assistente allenatore Paul McHugh e la squadra di allenatori hanno visto sfoggiare il loro nuovo colore temporaneo nello scontro di casa del Rush Green Stadium domenica, mentre le star della prima squadra Alisha Lehmann e Kate Longhurst sono state tra le giocatrici anche per essere coinvolte nel divertimento . 

Per Beard, padre di una giovane figlia e zio, è stato importante per l’intero Club sostenere il mese della sensibilizzazione sul cancro al seno.

“Ho una figlia e nipoti e tutti abbiamo madri e nonne, quindi è importante per noi prendere parte a questa campagna, siamo davvero orgogliosi di far parte di questo. Abbiamo detto, una volta deciso che la squadra avrebbe indossato la maglia e che anche lo staff avrebbe dovuto fare qualcosa. Questo è il nostro modo di restituire e sensibilizzare e anche divertirci un po ‘. Spruzzare i capelli di rosa per un giorno è una risata e speriamo di poter aumentare anche la consapevolezza. “

Il West Ham United ha continuato a sostenere il mese della sensibilizzazione sul cancro al seno con la squadra femminile che indossava una maglia rosa in edizione limitata, mentre i pezzi della collezione erano presenti allo scontro di domenica della Continental League Cup con il Totttenham.

Beard era orgoglioso di aver coinvolto tutta la sua squadra negli sforzi di sensibilizzazione di domenica e ha ringraziato tutti quelli del West Ham United per aver sostenuto la causa.

Ha aggiunto: “Volevamo sostenere le nostre ragazze e il Club nella campagna di sensibilizzazione sul cancro al seno che abbiamo fatto durante tutto il mese di ottobre. Penso che sia di vitale importanza supportare il nostro team nelle cose che stanno facendo. Questo è il nostro modo di ringraziarli per la consapevolezza che stanno creando intorno al cancro al seno. “

 

Credit photo: West Ham United ufficiale

SI RIPARTE DAL CITTADELLA; BARBIERI: “SIAMO CARICHE”

Il campionato di Serie B si è interrotto oltre un mese fa per lasciare spazio alla Coppa Italia e successivamente agli impegni delle Nazionali. Era il 22 settembre e la San Marino Academy usciva dal campo del Napoli con il morale a mille dopo il pareggio strappato alle partenopee a tempo quasi scaduto. Adesso, per il gruppo biancoazzurro, la sfida è quella di ritrovare subito lo spirito di quel felice pomeriggio campano, a dispetto di una lunga sosta comunque riempita con un mirato lavoro in allenamento e vari test amichevoli, di cui l’ultimo disputato ieri sera sul campo del Riccione.

Nonostante un primo spaccato di stagione indubbiamente positivo, alle Titane manca ancora il primo successo sul campo. La caccia ripartirà domenica pomeriggio, quando ad Acquaviva arriverà il Cittadella. In palio c’è il possibile sorpasso ai danni delle venete, al momento in vantaggio di un solo punto rispetto alle ragazze di Alain Conte. Banalmente, per vincere bisognerà segnare. Ed ecco perché non c’è giocatrice migliore di Raffaella Barbieri – bomber della squadra con tre centri in due gare (alla terza, in coppa, era assente per infortunio) – a cui rivolgere qualche domanda per presentare questa sfida

Raffaella, si riparte. Pronte a riprendere da dove avevate lasciato?

“Decisamente sì. Veniamo da tre settimane intense, fatte di allenamenti duri intervallati da pochi giorni liberi. Ci siamo concentrate sugli aspetti tecnici e tattici, cercando di recuperare il lavoro che non eravamo riuscite a svolgere durante l’estate. Adesso siamo cariche, anche perché ci aspettano due gare in cui dovremo fare punti.”

Le sensazioni generali dopo l’amichevole di ieri?

“Direi molto buone. Abbiamo messo in pratica le cose provate in allenamento nell’ultimo periodo, specialmente situazioni da calci piazzati, ma anche tattica in movimento. Abbiamo vinto segnando diversi gol e ne siamo contente, anche perché di fronte avevamo un buon avversario.”

Lazio e Napoli servivano anche per rompere il ghiaccio, ma ora di classifica si può parlare. Col Cittadella, ad esempio, il sorpasso è a tiro di vittoria.

“È una gara molto importante e l’obiettivo deve essere assolutamente quello di fare tre punti, visto che di fronte ci sarà un avversario diretto. Poi l’eventuale vittoria, che sarebbe la prima, ci servirebbe anche come ulteriore stimolo per gli impegni successivi. Diciamo che varrebbe più dei tre punti in palio.”

Che tipo di squadra vi troverete davanti?

“Non la conosco perfettamente ma so che in due partite ha fatto quattro gol e ne ha subiti altrettanti. Quindi è una squadra che segna ma che concede. Noi dovremo essere brave a non farci sorprendere sulle ripartenze, cercando di sfruttare tutte le occasioni che sapremo costruirci.”

Domenica sarai di nuovo al centro dell’attacco biancoazzurro. Vedremo un’Academy arrembante fin da subito?

“Sì, partiremo propositive cercando di indirizzare subito la sfida a nostro favore. Sarà importante tentare di imporre il nostro gioco ma anche non perdere gli equilibri, perché, come dicevo, loro potrebbero approfittarne in ripartenza.” 

San Marino Academy-Lady Granata Cittadella si giocherà domenica pomeriggio al campo sportivo di Acquaviva. L’orario di inizio gara cambia, passando dalle 15:00 alle 14:30: sarà così fino al prossimo marzo.

Credit Photo: Federazione Sammarinese Calcio Femminile


La prima volta, non si scorda mai

E se le emozioni del calcio femminile trovano giustezza e manifestazione alla primissima sfida del derby d’italia tra Juventus ed Inter, forse la ragione vera è da ritrovare nella semplicità geniale del coinvolgere passione e tormento, gioia e sacrificio sportivo. 
E il tutto, è riassumibile proprio nell’atteggiamento delle ragazze di coach Guarino in questo celebre e storico ingresso in campo, che ha saputo rappresentare il fulcro del gioco e della mentalità tanto da fare la differenza rispetto a tutto il resto, in questa fase iniziale di stagione. 
Un atteggiamento mai domo quello delle bianconere che non sempre ha necessitato dell’eccelsa qualità nelle giocate perchè anche nelle rare occasioni di sofferenza hanno saputo farsi ancor più gruppo, innalzando un muro invalicabile di assoluta certezza, compattezza e lucidità mentale, ma anche differenza qualitativa nei confronti delle nerazzurre di mister Sorbi.
Uno dei tanti punti di forza encomiabili delle bianconere, è proprio questo: un’unicità d’intenti creata come fosse cosparsa di magia, di un calcio femminile che si sta finalmente rinnovando in Italia, che attrae e di cui è bello raccontarne le gesta e farne parte.
Si tratta anche della forza di un gruppo e di un avversario storico a cui vanno resi meriti e onori per aver tenuto testa alla Juventus nel filo delle emozioni fino all’ultimo istante in quello che è stato un match avvincente a livello sentimentale, senza storia, però, in campo dato che è stato netto il differenziale qualitativo delle due formazioni.
Tre dunque, i punti conquistati al primo ed eterno scontro d’Italia e tre come le reti messe a segno da una Signora che col tempo ha saputo costruire le proprie fortune su una solida retroguardia ed un attacco cinico. Eppure, a far da collante al bottino pieno agguantato dopo la sosta da capolista in coabitazione col Milan di Ganz, Madama si coccola non solo una Cristiana Girelli ormai punta di diamante e fulcro dell’attacco bianconero con 5 centri in 4 gare, ma anche il ritorno al gol della sua prima tifosa bianconera che mancava all’appello da ormai troppo tempo: Martina Rosucci. Ma chi ha imparato a conoscere la centrocampista numero 8, sa che tutto ciò, non è avvenuto quasi con una sorta di “scontata” naturalezza dati che chi, come lei, ha sempre messo impegno, amore per i colori e sacrificio in campo. Non segna molto Martina, data la sua posizione in campo quasi da trequartista, ma ogni suo gol sa pesare proprio nelle partite che più contano.
In territorio nerazzurro, Madama ha mostrato un notevole giro palla in cui le ali sono state spesso servite e cercate, e non è un caso se è spesso Valentina Cernoia, prima di spegnere definitivamente ogni speranza nerazzurra col gol che chiudeva le danze, ad essere cercata costantemente grazie alla sua solita destrezza nelle corsie laterali e, da posizione defilata da fermo, lasciava partire cross precisi all’interno dell’area, un’area sfruttata ancora una volta dall’impeccabile Girelli. Ed è proprio la dieci bianconera, al momento, ad essere la vera arma in più di questa Signora, perchè in attesa dei goal e del rientro di Barbara Bonansea, sta trascinando la sua Juventus a colpi di prontezza, corsa e audacia. L’attaccante bresciana in questo inizio di stagione si è rivelata e riconfermata l’assoluta trascinatrice in avanti della Juventus. Lo spazio centrale infatti, in queste prime partite, è stato sempre occupato dallo scatto pronto dell’ex Brescia, che ne ha saputo intuire con anticipo le giocate dei compagni di reparto. Abile a sfruttare quel rimpallo decisivo e a farsi trovare sempre al posto giusto nel momento giusto. Coach Rita e le compagne, giustamente, se la coccolano al meglio. Dieci-siva.
Alzati a proprio favore i ritmi di gioco ed impostando meglio il giropalla dunque, le ragazze di mister Guarino hanno chiuso nella propria metà campo le padroni di casa per larga parte del match. L’azione del gol che ha aperto le mercature è nato, come spesso avviene, da un’azione costruita nella propria trequarti e trovando Rosucci che libera avanzava in avanti, e con quella sua abilità ritrovata, effettua un dribbling accentrandosi in area: da qui, la combinazione  vincente nell’incursione in area avversaria.
 
E’ una bellezza, questa, che ci permette di resistere alla spettacolarizzazione del calcio senza quel costrutto sociale che corrode e confonde, ma che si fa essenza solo per coloro ai quali brillano gli occhi quando vedono rincorrere un pallone e farlo rotolare tra i ciuffi d’erba. 
Loro hanno semplicemente dato il “via” a quanto di più poetico possa esistere nel concetto di resistenza e di libertà di espressione nello sport, e nella vita. 
A seguito di questo incredibile risultato in un match storico, come il primo match femminile tra Juventus ed Inter, è ormai chiaro quale sia il messaggio che ci viene spedito e lasciato in eredità: chi è avvolto e si nutre di passione, umiltà, abnegazione, volontà, e amore ci proietta verso una realtà in cui si DEVE credere con perseveranza e determinazione (nella possibilità di veder realizzare i propri sogni, e che di certo vale la pena battersi per essi e di fare la differenza nel persuadere gli altri a non essere indifferenti a nulla. 
Tutti noi nello sport siamo una cosa sola e dobbiamo mantenerci uniti perchè non esistono distinzioni di alcun tipo, forti e decisi nel percorrere un’unica strada: quella della passione per il gioco più bello del mondo. 
Il gradino più alto del podio di una nuova storia calcistica, ancora una volta, è stato tinteggiato di bianco e di nero. 

Una scena che ha saputo rappresentare l’essenza dello sport e dei suoi valori: lacime, sacrificio e aiuto. Platini un giorno disse: “il calcio prolunga l’infanzia”. Frase eternamente vera, per chi racchiude i propri sogni e i propri sacrifici nella forza delle lacrime. Probabilmente il segreto di una mentalità vincente, è racchiusa tutta qui.
 Un “uno per tutti e tutti per uno” moltiplicato per sette, per quel sette.
 E, dopo aver visto come ne è venuta fuori la Juve in questo derby, vincendo e convincendo contro un avversario ostico e contro una sorte avversa per la piega che il match aveva preso, tutti gli spettatori presenti allo stadio e da casa, o chi si sta pian piano avvicinando a questo mondo, si sarà convinto definitivamente di non essere imbattuto in un campionato non da soccorrere dall’alto della sua classe magnetica, ma in un campionato già pronto, di eccellenza qualitativa, di ragazze di spessore umano e di cui ora tutti noi spettatori e narratori, dovremo esserne i principali ambasciatori per  lasciare il segno indelebile di questa nuova esaltante realtà italiana. 
ll destino, tuttavia, è sempre lui ad aver dettato il suo primo verdetto: se si vuole battere questa Juventus si deve lottare, si deve essere impeccabili in campo perchè, la parola “fine”, l’avrà comunque sempre lui.

Intervista a Clarissa Kirsch Downs

Sta per riprendere il campionato dopo la lunga pausa e la neo arrivata dall’America Clarissa Kirsch Downs è pronta a scendere in campo con la maglia della Roma Calcio Femminile.

La forte centrocampista, classe ’96, originaria di Gaithersburg nel Maryland, è arrivata nella capitale grazie all’accordo preso dalla Società giallorossa con la College Life Italia.

Non può mancare l’intervista di rito per lei per farla conoscere meglio ai supporters giallorossi.

Ci puoi raccontare i tuoi inizi? Da quando giochi a calcio?

“Ho iniziato a giocare che avevo sei anni. Giocare a calcio è sempre stata la mia passione. Anche adesso… 17 anni dopo!”

Perché sei venuta a giocare in Italia, a Roma?  

“Sono venuta a Roma per ottenere il mio master in gestione del calcio e coaching con Soccer Management Institute. È un programma che porta le persone in Italia per conseguire una laurea e giocare a calcio allo stesso tempo.”

Cosa ti piace fare nella vita oltre giocare a calcio?

“Oltre al calcio mi piace fotografare con la mia fotocamera. In particolare adesso che ho la possibilità di riprendere gli stupendi scenari di Roma con i miei amici. Inoltre adoro visitare musei d’arte, quindi spero di visitarne uno presto qui a Roma dove non mancano!”

Cosa speri per te qui a Roma?

“Essere venuta a Roma mi aiuterà ad imparare molto sulla cultura e sulla lingua italiana. Sono super entusiasta di essere qui, non solo per ottenere una laurea, ma per giocare a calcio e incontrare nuove persone!”

Cosa hai fatto prima di venire a Roma?  

“Prima di venire in Italia ero una studentessa all’Università La Salle e giocavo a calcio in divisione 1 mentre studiavo.”

Che tipo di giocatore sei? C’è un calciatore in particolare a cui ti ispiri?

”Non mi piace paragonarmi a nessuno quando si tratta di calcio! Seguivo grandi leggende come Xavi e Iniesta che giocavano all’FC Barcellona, ma volevo creare il mio percorso ed il mio stile come calciatore. Mi definirei calmo, freddo e collettivo …. quando gioco sono la più felice del mondo!”

Siamo ovviamente impazienti di vederla in campo!

Credit Photo: Roma Calcio Femminile

Le calciatrici spagnole votano per scioperare

Quasi 200 calciatrici della prima divisione spagnola hanno votato per scioperare in disaccordo sui salari e condizioni nella massima serie. L’azione è stata supportata dal 93% delle giocatrici impegnate in 16 squadre in una riunione a Madrid martedì dopo più di un anno di trattative fallite. I club propongono un salario minimo di € 16.000 ($ 17.000; £ 14.000), ma i sindacati che rappresentano i giocatori chiedono almeno € 20.000.

Non è stata stabilita una data per lo sciopero.

Una delle questioni irrisolte riguarda il riconoscimento delle donne calciatrici come calciatori professionisti a tempo pieno; anche gli stipendi di coloro che hanno contratti part-time sono stati un ostacolo, ha dichiarato l’Associazione dei calciatori spagnoli (AFE). I tre sindacati che rappresentano i giocatori vogliono un minimo di € 12.000, ma i club propongono € 8.000.

Ainhoa ​​Tirapu, vicepresidente del comitato calcistico femminile AFE e portiere per l’Athletic Bilbao e la squadra nazionale femminile ha dichiarato:

“Siamo giocatori di calcio al 100%, ad ogni ora del giorno,  abbiamo chiesto diritti minimi come lavoratori, abbiamo lottato per raggiungerlo” .

In una dichiarazione AFE (in spagnolo), ha aggiunto: “

“Non sono solo soldi: abbiamo abbassato le nostre linee rosse, ma non è stato realizzato nulla. Ora possiamo combattere e stiamo aprendo la strada ad altre giocatrici. Non dobbiamo essere inattivi e lottare per i nostri diritti”.

Qualsiasi azione di sciopero potrebbe avere un impatto sulla competizione UEFA Women’s Champions League, incluso l’ultimo pareggio del Manchester City con l’Atletico Madrid la prossima settimana.

I negoziati tra la Association of Women’s Football Clubs (ACFF) e i sindacati sono iniziati lo scorso ottobre. L’interesse per il calcio femminile è aumentato negli ultimi anni, con il pubblico televisivo e il numero di spettatori alle partite in costante aumento. Le donne che giocano, tuttavia, sono ancora pagate molto meno delle loro controparti maschili nelle loro leghe equivalenti e nelle competizioni internazionali.

 

Credit photo: Facebook Primera Iberdrola

Il C.T. Milena Bertolini sulle dichiarazioni di Elena Linari : “L’omosessualità è un aspetto della società, un aspetto naturale.”

Non è che nel calcio femminile fioccano le omosessuali, proprio no. Gli omosessuali ci sono anche nel calcio maschile, negli altri sport e nella vita quotidiana. In Italia tanti sportivi coprono il loro privato con una relazione di comodo per evitare di scatenare i pregiudizi”. Queste sono le dichiarazioni di Elena Linari difensore dell’ Atletico Madrid ad un noto programma televisivo sollevando il delicato tema dell omosessualita’ nel mondo del calcio. La calciatrice che ha esordito quando aveva 16 anni nella serie A italiana con la maglia dell Fiorentina sostiene che questa sua scelta sentimentale non le crea alcun probblema ora che gioca in Spagna ma teme le reazioni che possa suscitare l’ argomento in Italia.

Sull’ argomento ha rilasciato importanti dichiarazioni di solidarietà  il C.T. Milena Bertolini: “Sul discorso dell’omosessualità in Italia abbiamo ancora una mentalità arretrata, poi le donne sono sempre più avanti perché hanno molto coraggio. Credo che Elena sia stata brava e coraggiosa. Questo aiuta altre ragazze e ragazzi che stanno vivendo questa situazione e che magari hanno paura ad esprimersi. L’omosessualità è un aspetto della società, un aspetto naturale. Dirlo nel calcio maschile è più complicato ma se qualche ragazzo uscisse allo scoperto sarebbe importantissimo“.

Credit Photo: Pagina Instagram Milena Bertolini

Pareggio casalingo per la Sicula Leonzio Women nel derby di campionato con la Ludos Palermo

Una rete per parte e la posta in palio divisa a metà tra le due squadre. Il terzo derby stagionale tra Sicula Leonzio Women e Ludos Palermo, giocatosi oggi al “San Gaetano” di Belpasso, finisce con un 1-1 che allunga la serie di risultati utili delle leonesse, mantenendole nel gruppo di testa del Girone D della Serie C femminile.
Bianconere in versione diesel nel primo tempo. Ne approfittano le rivali, che al 12’ insaccano con Cusmà su calcio d’angolo. Le ospiti appaiono più in palla e tra il 31’ ed il 34’ tornano a farsi pericolose in altre due occasioni, non sfruttate.  Al 33’ la leontina Di Mauro deve abbandonare la contesa per infortunio, al suo posto subentra Emanuela Priolo. Quando l’inerzia della partita sembra pendere nettamente a favore della Ludos, ecco il graffio della Sicula:  al 36’ palla in area palermitana di Suriano, Pennisi anticipa la difesa ospite, ma viene falciata. Rigore per le padrone di casa. Dal dischetto si presenta Martina Salvoldi, che con freddezza pareggia i conti.
La ripresa vede subito tanto agonismo tra le due compagini, che macinano occasioni. Al 51’ angolo per la Ludos, stacco di testa di Dragotto, respinto da Aleo con l’aiuto della traversa ed occasione che sfuma.  Al 55’ Salvoldi penetra in area dalla destra ma il suo tiro, da posizione defilata, non punge. Pochi minuti dopo (58’) nuova occasione per la Ludos, con la Dragotto che si fa murare la conclusione a botta sicura da Signorelli. Al 60’  Agati innesca la velocità di Beatrice Vitale, costringendo Campanella all’uscita altissima per evitare il peggio. Al 63’ è la palermitana Coco, invece, a cestinare una buona palla in area della Sicula. Al 69’, nuovo sprint di Vitale ed altra uscita fuori area di Campanella. Nel finale i ritmi calano, senza ulteriori sussulti.
Nel post partita ecco l’analisi di mister Peppe Scuto: “Al solito paghiamo l’inesperienza del gruppo. Anche oggi la fascia d’età in campo era dal 2000 al 2005 con Martina Salvoldi “fuoriquota”, classe ’99. Abbiamo avuto bisogno di prendere un gol per poter reagire, ma la reazione c’è stata. L’atteggiamento è stato quello giusto e non abbiamo mollato fino all’ultimo secondo, contro una squadra costruita per vincere il campionato.  E’ un punto che fa morale, in un gruppo giovane. Adesso c’è Trani. Tutte le trasferte sono difficili, ma quella di Trani in particolare. Sappiamo che sarà difficile, ma quest’anno partite semplici non ce ne saranno”.

 Il difensore bianconero Maria Di Stefano sottolinea il coefficiente di difficoltà del match: “Volevamo fare a tutti i costi risultato, ma loro ci hanno messo in difficoltà. Abbiamo cercato di fare il nostro meglio, giocando con calma la gara ed alla fine accontentandoci del pari. Lavoriamo ogni settimana sui piazzati. Speriamo che già dalla prossima di non commettere più di questi errori. Dobbiamo fare sempre meglio, di settimana in settimana. Non ci aspettavamo di partire così bene in campionato, perché siamo un gruppo giovane. Ci godiamo quello che siamo riuscite a fare”.

 Il difensore Emanuela Priolo spiega: “Sapevamo che era una partita molto difficile. Il mister ce l’ha ripetuto per tutta la settimana e sin dalle sconfitte maturate in Coppa Italia pensavamo a questa gara, sapendo di dover mettere tutto quello che avevamo in campo. Desideravamo strappare una vittoria, però le nostre avversarie di oggi sono una grande squadra e quindi ci facciamo bastare il pari. Ma al ritorno non sarà così, dovremo vincere”.

 TABELLINO

 

SICULA LEONZIO WOMEN – LUDOS PALERMO 1-1

 

SICULA LEONZIO WOMEN: Aleo; Pietrini, Di Stefano, Signorelli; Di Mauro (dal 33’ 1t  Priolo), Martella, Agati, Suriano, Salvoldi (dal 43’ st Saraò); Pennisi (dal 44’ Lo Vecchio) , Vitale.  Allenatore: Scuto

A disposizione: Puglisi, Militello, Mo. Russo, Ma. Russo, Parlascino, Miraglia

 

LUDOS PALERMO:  Campanella, Governale (Newcomb), Talluto (Riccobono), Cusmà, Collovà, Panarello,  Tarantino (Lazzara) , La Cavera (Coco), Dragotto, Bassano (Impellitteri), Intravaia.  Allenatore: Licciardi

A disposizione: Iemme, Giaimo

 

Reti: Cusmà (L) al 12’ pt; Salvoldi (S) al 36’ pt (rig)

Ammoniti: Salvoldi e Di Stefano (S)

Recuperi: 1’ primo tempo; 5’ secondo tempo

Credit Photo:Pagina FB Sicula Leonzio Women

ACF Arezzo: sconfitta in terra sarda

L’Arezzo passa due volte in vantaggio e termina in avanti il primo
tempo, ma nella ripresa il Sassari Torres ribalta il risultato

AREZZO- Non bastano le reti di Arzedi e Paganini alla squadra amaranto
per tornare dalla Sardegna con tre punti: al “Peppino Sau” di Usini il
Sassari Torres si dimostra squadra ostica e ribalta il risultato
archiviando la pratica con quattro reti.

Pre-gara. Con un’Arezzo che ha dimostrato di possedere la stoffa per
tener testa anche alle big del girone, mister Paduano sceglie di
riconfermare l’undici iniziale della gara contro il Pontedera: Ruotolo
tra i pali, linea difensiva a quattro composta da Mencucci, Carleschi,
Razzoli (ex della partita) e Orsi; a centrocampo Baracchi davanti alla
difesa con Verdi e Arzedi interni e Gwiazdowska-Mazzini nelle due fasce
laterali, mentre in avanti impossibile non ritrovare Paganini. Anche la
Sassari Torres scende in campo consapevole dei propri mezzi: Desole,
allenatore della formazione di casa, può contare tra le proprie fila sul
centroavanti serbo Marenic, ariete del 4-3-3 con cui si presenta alla
terza giornata del Campionato di Serie C.

Sassari Torres – Arezzo. Le aretine partono con il piglio giusto
cercando di non lasciare spazi e pressando alto con i centrocampisti.
Alla prima occasione è subito gol: al 5’ Congia sbaglia un disimpegno e
Arzedi riesce a concludere a rete con una prima respinta dello stesso
difensore che, non riuscendo ad allontanare il pallone, riconsegna la
sfera alla centrocampista amaranto pronta a timbrare il primo gol della
squadra in campionato. La formazione ospite si fa coraggio e continua a
chiudere il Sassari Torres nella propria metà campo: Gwiazdowska e
Mazzini vengono più volte interpellate da Verdi e Baracchi mentre la
retroguardia reagisce bene ai tentativi di concludere delle locali. La
rete del pareggio è frutto, però, di una bella trama orchestrata dal
Sassari Torres: triangolazione chiusa fra Lombardo, Dasara e Marenic
che, involata a rete, batte l’estremo difensore amaranto al 29’.
L’Arezzo non si scompone e su schema da calcio d’inizio passa nuovamente
in vantaggio: Gwiadowska controlla molto bene una verticalizzazione da
centrocampo e scarica subito per Paganini, il centroavanti aretino
dribbla un avversario e lascia partire una conclusione di collo che, al
30’, toglie le ragnatele dall’incrocio dei pali con una rete da
cineteca. Nella ripresa il copione cambia: la Sassari Torres prova a
sfruttare l’inserimento dei centrocampisti e le verticalizzazioni per
Marenic con possesso palla e baricentro alzato. Ladu e la stessa
centroavanti ci provano in più occasioni, ma i loro tentativi si
infrangono sulle provvidenziali parate di Ruotolo che, tuttavia, nulla
può quando al 64’ Lombardo trova la rete del pareggio dopo una respinta
corta della difesa. Il pareggio rinvigorisce le padrone di casa che,
dopo soli dieci minuti, centrano il gol del sorpasso: con una bella
giocata individuale Sotgiu serve Marenic che si fa autrice di una
conclusione chirurgica. Le amaranto provano a reagire, ma al minuto 80
vedono vanificate le proprie speranze con l’espulsione di Baracchi per
doppio giallo. Mister Paduano tenta di ridisegnare la squadra con gli
inserimenti di Zeghini, Prosperi e Pesci, ma in pieno recupero Ferrer
gela le ospiti con la rete del 4-2. Malgrado il match non permetta alle
aretine di macinare altri punti in classifica, l’ottima tenuta del campo
da parte delle ragazze di Paduano è il punto cardine da cui partire per
preparare la gara casalinga di domenica prossima contro la Res Roma.

TABELLINO
Sassari Torres – ACF Arezzo 4-2

Marcatori: 4′ Arzedi, 30′ Paganini (Ar) 29′ e 74′ Marenic, 64′ Lombardo,
93′ Ferrer (Sas)

Sassari Torres Femminile: Savickaitė; Farris (57′ Ferrer), Tola, Congia,
Campesi; Sotgiu, Lombardo, Borg; Ladu (81’ Shaheen), Dasara (88′
Fancellu), Marenic. A disposizione: Rizzon, Sanna; Sotgia, Sondore;
Monti, Peddio. Allenatore: Desole Mario Federico

ACF Arezzo: Ruotolo, Orsi (57′ Zeghini), Carleschi, Razzoli, Mencucci
(91′ Prosperi); Baracchi, Arzedi, Verdi; Gwiadowska, Mazzini, Paganini
(67′ Pesci). A disposizione: Antonelli, Cartarasa, Gonzi.

Allenatore:
Antonio Paduano

Credit Photo:Arezzo Calcio Femminile

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