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Panchina d’Oro femminile: il premio all’allenatrice del Brescia

Una “Panchina d’Oro” da Coverciano è già sulla strada per Brescia: il prestigioso riconoscimento assegnato dal Settore Tecnico della Figc andrà a Milena Bertolini, allenatrice del Brescia Calcio femminile. Domani si terrà nel centro toscano la cerimonia per celebrare e premiare i migliori allenatori della scorsa stagione sia nel calcio professionistico maschile che nei due massimi campionati femminili.
L’evento sarà preceduto dal tradizionale corso d’aggiornamento per allenatori che stavolta avrà come relatore David Moyes, tecnico scozzese alla guida dell’Everton per 12 anni e successivamente del Manchester United e della Real Sociedad. A margine verranno proclamati i migliori allenatori della passata stagione per la Serie A (Panchina d’Oro), Serie B (Panchina d’Argento) e Lega Pro (Panchina d’Oro Lega Pro) in base ai voti degli stessi colleghi presenti. Saranno inoltre premiati anche i migliori tecnici della A e B femminile già decretati durante il corso di aggiornamento organizzato dall’Aiac a fine maggio 2015. Bertolini ha trionfato in Coppa Italia e Supercoppa. Panchina d’Argento per Federica D’Astolfo, allenatrice della Reggiana.

Fonte: www.ilgiorno.it

Women’s Champions League: on line il sito dedicato alla finale di Reggio Emilia

Sono online da oggi la pagina Facebook ufficiale dell’evento ‘UEFA Women’s Champions League Final – Reggio Emilia’ e il sito dedicato www.UWCLfinal.com, che rappresentano il punto di riferimento per i tifosi e gli appassionati che vogliono essere costantemente aggiornati sulle numerose iniziative che si susseguiranno fino al giorno della finale della UEFA Women’s Champions League in programma il prossimo 26 maggio allo Stadio Città del Tricolore di Reggio Emilia. Sul sito, che ha un’ampia sezione dedicata a video e immagini, sarà possibile anche acquistare i biglietti per assistere alla gara.

Fonte: www.figc.it

“Cyprus Cup”: azzurre beffate nel finale, finisce 1-1 la sfida con la Repubblica d’Irlanda

Non basta il gol messo a segno all’85’ da Marta Carissimi alla Nazionale Femminile, che al GSZ Stadium di Larnaca si fa agguantare al novantesimo dalla Repubblica d’Irlanda sull’1-1,complice anche l’espulsione rimediata nel finale da Luisa Pugnali.

Dopo il successo all’esordio contro l’Ungheria (2-0) sfuma così la seconda vittoria nella ‘Cyprus Cup’ per la Nazionale di Antonio Cabrini, costretta lunedì (ore 17.30 locali, le 16.30 italiane) a battere l’Austria per conquistare l’accesso alla finalissima per il primo posto in programma mercoledì 9 marzo.

Cyprus Cup: Risultati, classifica e programma del Gruppo A
1ª Giornata
Mercoledì 2 marzo
ITALIA-Ungheria 2-0
Austria-Repubblica d’Irlanda 2-0

2ª Giornata
Venerdì 4 marzo
Austria-Ungheria 2-1
ITALIA-Rep D’Irlanda 1-1

Classifica: Austria 6 punti, ITALIA 4, Repubblica d’Irlanda 1, Ungheria 0

3ª Giornata
Lunedì 7 marzo
ITALIA-Austria (ore 17.30 locali, le 16.30 italiane)
Ungheria-Repubblica d’Irlanda (ore 17.30 locali, le 16.30 italiane)

Finali
Mercoledì 9 marzo
Ore 11 (10 italiane) – Finale 7°/8° posto
Ore 14 (13 italiane) – Finale 5°/6° posto
Ore 14 (13 italiane) – Finale 3°/4° posto
Ore 17 (16 italiane) – Finale 1°/2° posto

Fonte: www.figc.it

Torneo “Roma Caput Mundi”: vince lo Spartak Subotica

Lo Spartak Subotica concede il bis. La formazione serba si conferma campione anche per l’edizione 2016 del torneo internazionale “Il Calcio è Rosa – Donne e Pace”. Battuta in finale la Roma Femminile, che cede per 7-1 alle ragazze di mister Arsic. Scatenata come sempre Milena Nikolic, autrice di una tripletta. Alla seconda edizione della kermesse al femminile hanno preso parte cinque club, tre stranieri e due italiani oltre alla Rappresentativa del CR Lazio, la stessa che sarà impegnata a maggio al Torneo delle Regioni. Oltre allo Spartak Subotica, hanno preso parte alla competizione le lituane del Gintra Universitetas e le montenegrine dello ZKF Ekonomist.
Club italiani partecipanti: la finalista Roma Femminile e la Res Roma. L’atto conclusivo della competizione, organizzata dal Comitato Regionale Lazio nell’ambito del torneo Roma Caput Mundi (anch’esso a carattere internazionale), ha avuto come teatro il “Cetorelli” di Fiumicino. Ad omaggiare le due squadre che si sono contese il trofeo c’erano il presidente LND Antonio Cosentino, il segretario del Dipartimento Calcio Femminile Patrizia Cottini, il presidente del CR Lazio Melchiorre Zarelli, accompagnato dal segretario Claudio Galieti e dal delegato regionale al calcio femminile Alba Leonelli.

ALBO D’ORO
2016 Spartak Subotica
2015 Spartak Subotica

Fonte: www.lnd.it

I capitani del Brescia: Valentina Cernoia & Sara Contessi

Valentina Cernoia, Capitano Brescia Femminile Prima Squadra
Eta’: 24
Altezza: 1,60
Dove sei nata? Manerbio (Bs)
Dove vivi? Brandico (Bs)
Professione: Studentessa

Sara Contessi, Capitano Brescia Femminile Primavera
Eta’: 17 Quasi 18
Altezza: 1,67
Dove sei nata? Lovere (Bs)
Dove vivi? Costa Volpino (Bs)
Professione: Studentessa

Intervista doppia ai capitani del Brescia Prima Squadra & Primavera che rispondono alle medesime domande fatte dalla redazione di Calcio femminile Italiano:

Come ti sei avvicinata al calcio e perché proprio questo sport?
Valentina Cernoia
Era impossibile non avvicinarsi al calcio, tutti i miei amici ci giocavano, a me era sempre piaciuto e così anche io chiesi di entrare a far parte della squadra del paese.
Sara Contessi
Mi sono avvicinata al calcio grazie a mio papà che allenava la squadra del mio paese così un giorno ho voluto provare e da li non sono più riuscita a smettere. Ho scelto il calcio perché vedevo tanti mie amici giocare quindi ho voluto provare e sono contenta della scelta fatta.

Avete praticato altri sport? 
Valentina Cernoia
Ho fatto Karate e nuoto.
Sara Contessi
No, non ho mai provato altri sport.

Il vostro idolo? 
Valentina Cernoia
Il primo Paolo Maldini capitano e bandiera del Milan, ma aggiungo anche Ronaldo “il fenomeno” che rimarrà sempre uno dei giocatori più forti in assoluto.
Sara Contessi
Il mio idolo nel maschile è Thiago Silva mentre nel femminile Roberta D’Adda.

Cosa si prova ad essere il capitano del Brescia? 
Valentina Cernoia
Per me è motivo di grande orgoglio e gioia. Arrivare a guidare la squadra in cui sei cresciuta e con cui hai vinto diversi titoli, è anche una grande soddisfazione.
Sara Contessi
Per me è un grande onore essere capitano della primavera, devi assumerti tante responsabilità, ma penso che sto facendo un buon lavoro.

L’allenatore che devi ringraziare più degli altri e perché?
Valentina Cernoia
Solo una è impossibile, devo ringraziare Nazzarena e Milena perché hanno sempre creduto in me e nelle mie potenzialità, anche per merito loro sono cresciuta molto dal punto di vista sia calcistico che personale.
Sara Contessi
Ho avuto un buon rapporto con tutti gli allenatori, e devo ringraziare ognuno di loro perchè da tutti ho appreso qualcosa

I tuoi pregi e difetti in campo.
Valentina Cernoia
Non mi mancano grinta e determinazione, però sono troppo esigente con me stessa.
Sara Contessi
I miei pregi sono il senso di posizione e la visione di gioco mentre i miei difetti sono la velocità e un po’ di cattiveria

Prima di entrare in campo fate qualche gesto scaramantico? 
Valentina Cernoia
Non voglio dire bugie, qualche rito l’ho anche io, ma ovviamente non ve li dico!
Sara Contessi
Prima di iniziare ogni partita ci raggruppiamo e facciamo il nostro urlo

Per quale squadra tifi ? 
Valentina Cernoia – Sara Contessi
Milan

La gioia piu’ grande della tua vita.
Valentina Cernoia
Rimanendo in tema calcistico dico la vittoria della scudetto, ma ci sono tanti altri momenti che ricordo con grande gioia e sono sicura che ce ne saranno molti altri.
Sara Contessi
La mia gioia più grande non è ancora arrivata, comunque sarebbe giocare in Serie A o andare all’ estero.

La Fiorentina ha lanciato la nuova regola emanata dalla FIGC che ogni formazione maschile deve avere una squadra femminile. Cosa ne pensate di questa nuova “moda” e secondo voi quant’è importante per lo sviluppo del calcio femminile italiano?
Valentina Cernoia
Più che moda, credo sia il percorso giusto e fondamentale per la crescita e lo sviluppo di questo sport.
Sara Contessi
Penso che sarebbe una grande opportunità siamo per far crescere il calcio femminile sia per essere più vicine ad un futuro professionismo anche se nel nostro paese non so se succederà.

La Finale di UWCL  si terrà a Reggio Emilia e sarà tutto esaurito. Per l’Italia quanto è importante ospitare una manifestazione del genere? 
Valentina Cernoia
Molto importante, è una grande opportunità per far conoscere e dare grande visibilità a tutto il movimento femminile, soprattutto qui in Italia che è ancora uno dei pochissimi Paesi in cui non riesce a svilupparsi.
Sara Contessi
Per l’Italia è importantissimo ospitare una finale di UWCL perché è un modo sia per far crescere il calcio femminile italiano sia per vedere come sono organizzate e allenate le squadre estere, e penso che sarà un bello spettacolo.

I vostri obiettivi sportivi stagionali?
Valentina Cernoia
Provare a vincere tutte le competizioni con la squadra.
Sara Contessi
Il nostro primo obbiettivo è vincere il torneo di Arco di Trento in seguito vincere il campionato e cercare di arrivare alla finale dei nazionali anche se non sarà facile.

Utilizzi tanto internet & i social network? 
Valentina Cernoia
Li utilizzo si, ma non troppo.
Sara Contessi
Si, navigo molto su internet anche per la scuola che faccio e poi social network soprattutto Facebook.

Chi sono Valentina e Sara fuori dal campo? 
Valentina Cernoia
Fuori dal campo sono studentessa all’Università di Brescia, cerco di conciliare al meglio il calcio con lo studio.
Sara Contessi
Sono una ragazza semplicissima, mi piace uscire con amiche ma anche trascorrere del tempo in famiglia.

Fate un saluto ai nostri lettori.
Valentina Cernoia: Un saluto a tutti i vostri lettori e sempre Forza Brescia!
Sara Contessi: Ciao a tutti e forza Brescia!

La redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia i capitani del Brescia Valentina Cernoia & Sara Contessi per averci concesso tale intervista e auguriamo a loro e alla società Brescia Femminile i migliori successi per la stagione in corso.

Scuola calcio femminile Hellas Verona con le campionesse gialloblù!

Hellas Verona e Verona Calcio Femminile proseguono la forte collaborazione, perché il calcio è uno sport per tutti. Due mesi, da marzo a maggio 2016, di attività gratuite alla Scuola Calcio dell’Hellas Verona FC per le bambine nate tra il 2004 e il 2010, con i tecnici e i preparatori qualificati della stessa Scuola Calcio e del Settore Giovanile gialloblù insieme alla presenza delle ragazze dell’Agsm Verona.
Lo scopo finale, creare un intero settore dell’Hellas dedicato alle giovani calciatrici di domani. Un progetto senza precedenti a Verona, da realizzare anche grazie agli ultimi due anni di solido legame con il Verona Calcio Femminile. Si comincia da zero, dalla scuola materna a quella secondaria di primo grado il Verona è una realtà che coinvolge tutti. E tutte. Ti spettiamo allo Stadio Olivieri di via Sogare a Verona (Parcheggio “C” Stadio Bentegodi).

Per informazioni: scuolacalcio@hellasverona.it Tel. 045 8186113
www.veronacalciofemminile.com

Mister Renato Longega: una persona vincente sa perdere, impara dalle sconfitte senza trovare scusanti né alibi

Abbiamo accolto il punto di vista di un decano della panchina come l’allenatore dell’AGSM Verona Renato Longega su un aspetto fondamentale come la comunicazione. Dopo una lunga carriera come giocatore e trainer nelle società maschili dalla stagione 2005/2006 è iniziata la storia d’amore tra il mister classe ’59 e la squadra femminile del Verona prima con il Bardolino ed ora come AGSM.
Quattro scudetti, tre Coppe Italia e altrettante Supercoppe più tanti bei piazzamenti in UEFA Women’s Champions League con l’acuto della semifinale del 2008, una carriera di successi per una persona che ha attraversato tutto il percorso di cambiamento del calcio femminile. Chi meglio di lui può darci una testimonianza sul modo di gestire la comunicazione in un club.

“Il motto che mi ha sempre accompagnato definisce il messaggio centrale del mio lavoro: una persona vincente sa perdere, impara dalle sconfitte senza trovare scusanti né alibi”.

Un assunto che chiarisce fin da subito la filosofia di Longega.
“Nel calcio di oggi un allenatore non può più limitarsi al lavoro sul campo, deve essere un manager, calarsi completamente nel contesto in cui agisce dialogando con i media, un aspetto quest’ultimo che non va sottovalutato”.

Come gestire la comunicazione interna con tutte le componenti del club e quella esterna con i mezzi di comunicazione?
”Sono due aspetti da interpretare separatamente, con tutte le anime della società bisogna fa rispettare le regole con coerenza. All’esterno bisogna trasmettere un’immagine specchiata del club, difendere le ragioni delle proprie scelte con i media, evitare di sottolineare le colpe dei singoli ed esaltare il gruppo. I problemi poi si risolvono nello spogliatoio. Il bello del calcio femminile è che resiste ancora una certa dose di spontaneità quindi con gli organi d’informazione possiamo ancora curare rapporti genuini, poco retorici e stereotipati”.

Entriamo nell’ambito della capacità di comunicare la filosofia di lavoro ed i concetti a un gruppo di calciatrici.
“C’è un approccio generale che coinvolge la squadra ed uno soggettivo rivolto alla singola calciatrice che attraversa un momento particolare o richiede esigenze specifiche”.

Questo trattamento non può generare equivoci in un gruppo?
“Assolutamente no perché se un allenatore dimostra correttezza ed equilibrio è chiaro alle altre ragazze che il mister sta affrontando una singola situazione nell’ottica del rafforzamento del gruppo”.

C’è una differenza nella comunicazione ad un calciatore o a una calciatrice?
“Gli uomini tendenzialmente sono più razionali, le donne sono emotive, complesse e quindi più ricche di sfaccettature e brillanti nella loro espressione come persone. Quindi c’è da prendere tutto il bello della ricchezza caratteriale di una donna ma va miscelato con il gruppo. Razionalità ed equilibrio sono le due componenti essenziali di un mister che non devono però soffocare la parte emotiva di una donna”.

Uno stimolo in più per un allenatore o semplicemente una difficoltà?
”E’ un lavoro che ti migliora non solo come professionista ma anche come persona. Le calciatrici come donne ti spingono a dare sempre di più, a cogliere aspetti e segnali che un uomo tende a sottovalutare. Credo che la razionalità e l’equilibrio possano convogliare queste qualità nell’ambito di un obiettivo collettivo”.

Ci può fare un esempio di comunicazione efficace?
“Mi è rimasta impressa una gara di Champions giocata qualche tempo fa con l’Arsenal. Alla fine del primo tempo eravamo sotto di due gol, la squadra bloccata, le gambe e la testa delle calciatrici non andavano. Negli spogliatoi ho guardato le ragazze negli occhi ed ho chiesto semplicemente di cosa avessero paura? Non erano inferiori alle avversarie, era una semplice partita di calcio da vivere fino in fondo scrollandosi di dosso ogni timore. Conclusione? Abbiamo pareggiato al ‘93”.

Una reazione in campo a una pressione che ultimamente si sta facendo sentire anche nell’ambito dell’informazione.
“Sono tranquillo, le ragazze sono professionali e preparate, sanno che il calcio femminile sta attirando l’attenzione dei media e sono consapevoli del ruolo che devono rivestire. Sono brave davanti alle telecamere, estroverse ma mai sopra le righe. Dimenticano tutti gli strascichi emotivi del campo e si presentano ai media con la mente lucida. Insomma noi siamo pronti, ora sta agli organi d’informazione metterci alla prova”.

Un concetto finale che Renato Longega esprime con un sorriso benaugurante.

Fonte: www.lnd.it

La UEFA Women’s Champions League in mostra all’Olimpico prima di Roma-Fiorentina

L’AS Roma, in collaborazione con la FIGC e la Susan G. Komen Italia, sosterrà la Women’s Week. A partire da domani, venerdì 4 marzo, attraverso la Fondazione Roma Cares, il club giallorosso metterà in atto una serie di iniziative che avranno come tema centrale la sensibilizzazione al contrasto di ogni forma di discriminazione, sopruso o violenza ai danni delle donne. Nell’ambito delle diverse attività, la società offrirà inoltre un contributo concreto nel campo della prevenzione a favore della salute delle donne. La Women’s Week sarà soprattutto un importante momento di condivisione per lo sviluppo e il sostegno del calcio al femminile nel mondo dello sport.

Per testimoniare il proprio impegno su queste tematiche, l’AS Roma e la FIGC declineranno durante la Women’s Week il proprio crest nelle tinte del rosa, ricalcando la scelta dei club della NFL e di altre leghe professioniste statunitensi. ‘Think Pink, Play Football’ sarà il claim che accompagnerà le iniziative della settimana dedicata alle donne.

In occasione della gara tra Roma e Fiorentina, sarà esibita la UEFA Women’s Champions League, la cui finale si disputerà il 26 maggio presso lo Stadio Città del Tricolore di Reggio Emilia. Prima del match di Serie A Tim, in programma domani sera alle 20.45, una rappresentanza della Scuola Calcio Femminile Under 12 del Club sfilerà sul prato dell’Olimpico. Ospite e testimonial d’eccezione del calcio femminile sarà la campionessa Patrizia Panico, attaccante della Fiorentina Women’s e ambasciatrice della Champions League. All’evento prenderà parte anche lo Sporting Locri, la squadra femminile di Calcio a 5 che è stata recentemente oggetto di intimidazioni.

La Women’s Week vuole rappresentare anche un momento di riflessione sull’importanza della prevenzione all’interno dell’universo femminile. Nella mattinata di domenica 6 marzo (dalle ore 8.30 alle 13.30), in occasione delle gare che disputeranno le squadre della scuola calcio giallorossa, la Susam G. Komen Italia, in virtù della partnership con Roma Cares, offrirà gratuitamente all’interno del Centro Sportivo Giulio Onesti un percorso di screening per la prevenzione dei tumori del seno alle mamme e/o accompagnatrici dei bambini impegnati nelle gare.

L’Associazione potrà garantire circa quaranta prestazioni nell’arco della mattinata attraverso la propria Unità Mobile di Mammografia. La Scuola Calcio AS Roma, tramite il CONI, metterà a disposizione anche la ‘sala medica’ per lo svolgimento delle visite specialistiche e delle ecografie.

Fonte: www.figc.it

Beatrice Piovani: dal Brescia al Mozzecane sognano l’estero

È uno dei volti nuovi di questa stagione del Mozzecane: Beatrice Piovani, attaccante, ma all’occorrenza anche centrocampista classe 1997. Dopo aver trascorso parte della sua giovane carriera a Brescia dove a suon di gol ha trascinato la Primavera ed ha raggiunto la prima squadra dove ha esordito nel 2014.
Da quest’anno , come detto pocanzi, milita in Serie B con il Mozzecane e nonostante i 19 punti in classifica la squadra venete può dormire sonni tranquilli perché non incombe nella zona rossa della classifica. La giovane giocatrice lombarda ci racconta la sua stagione che passa dal primo gol siglato in questa stagione contro all’Azalee alla prossima sfida che la vedrà affrontare l’Inter. Sul futuro ha le idee chiare: prima Serie A e poi l’estero, ovviamente senza dimenticare il sogno azzurro.

Partiamo subito dal presente. Come sta andando la tua stagione con il Mozzecane fino a questo momento? Che voto ti daresti?
Dopo un inizio in salita ora a livello di squadra stiamo andando bene. Abbiamo trovato il giusto equilibrio ma dobbiamo continuare di questo passo. A livello personale, nonostante il cambio di ruolo, mi sto togliendo molte soddisfazioni in mezzo al campo e spero di continuare di questo passo. Mi darei un 7.5 ma preferirei mi giudicassero gli altri.

Vista la tua giovane età quant’è importante arrivare in un nuovo club con alcune tue ex compagne come Zanetti e Welbeck?
Sicuramente aiuta, soprattutto al primo impatto, essendo un ambiente nuovo all’inizio c’è un pò di imbarazzo poi una volta in campo non ci si pensa e si gioca.

Quanto ha inciso il cambio di categoria?
Passare da una primavera ad una Serie B è un cambiamento: ti trovi a giocare ad un ritmo diverso e affronti fisici già formati. Penso sia normale pagare inizialmente tutto questo, ma partita dopo partita capisci come muoverti e cosa fare quando sei in difficoltà.

Il tuo primo gol con la nuova maglia è arrivato nella terza giornata contro l’Azalee. C’è lo racconti?
Siamo partite in contropiede dalla destra, la mia compagna ha saltato un’avversaria, ha messo un cross rasoterra, io dalla fascia sinistra ho tagliato in mezzo, anticipando il difensore e ho segnato il momentaneo 1-0. È sempre bello segnare e sbloccarsi perché il gol ti dà sicurezza e mette la giusta carica oltre al fatto di poter portare a casa la vittoria.

Capitolo Brescia. Dalla primavera all’esordio in prima squadra il 2 Novembre del 2014 contro il Tavagnacco. Ricordi quel giorno?
Si, è uno dei ricordi più belli che ho di Brescia. Quando è arrivata la chiamata, è stata inaspettata, mai avrei immaginato di esordire a Tavagnacco contro una squadra di tutto rispetto. Durante i primi passi in campo, le gambe tremavano un pò però dopo pochi secondi non ci pensai più e mi concentrai sul gioco, cercando di dare il massimo perche quella era la mia occasione.

Alla ripresa del campionato affronterete in trasferta la corrazzata Inter. Che partita assisteremo?
Sarà una bella partita: noi veniamo da 6 risultati utili e vorremmo proseguire su questa strada rimanendo agganciate al quartetto davanti, loro lottano per il primo posto e se voglio raggiungere quell’obiettivo devono vincere. Le affrontiamo con rispetto ma consapevoli dei nostri mezzi. Speriamo di riuscire a metterle in difficoltà e portare a casa un buon risultato.

Un giorno Beatrice Piovani tornerà a indossare la maglia del Brescia?
Questo non lo so e ad oggi non ci penso, penso solo a fare bene e continuare su questa strada. Di Brescia ho dei bei ricordi, ma questo è il passato, ora devo pensare al presente e migliorarmi giorno dopo giorno per il futuro.

Per una giovane attaccante quant’è importante segnare?
È importante perché dà sicurezza dei propri mezzi, soprattutto in un campionato competitivo come il nostro. Quest’anno, giocando in mezzo al campo, la porta è un pò più distante e i gol sono un pò meno però quando posso cerco di calciare e qualche gol mi è riuscito, anche se le mie compagne dicono che potrei calciare molto di più!

Pregi e difetti in campo?
Partiamo dai difetti: parlo tanto con le mie compagne e me la prendo troppo quando sbaglio. I miei pregi forse quello di correre abbastanza e recuperare palloni da servire al nostro bomber Cavallini! A parte gli scherzi, cerco di dare il mio contributo aiutando la squadra e fornendo agli attaccanti dei palloni buoni per poter andare in porta ma allo stesso tempo mi impegno a difendere per evitare di subirli.

Chi è Piovani fuori dal campo?
Mi ritengo una persona simpatica e mi piace stare in compagnia. Quando posso, stacco dal calcio e il tempo che mi resta lo trascorro con i miei amici.

Come concili studio e calcio?
È un anno abbastanza pesante dal punto di vista scolastico perchè ho la maturità. Le mie giornate durante la settimana le trascorro tra scuola e calcio. Riesco a conciliare entrambi e mi sto togliendo delle belle soddisfazioni.

Il tuo idolo?
Per quanto riguarda il femminile Daniela Sabatino, credo sia una delle attaccanti più complete della Serie A e ho avuto anche l’opportunità di allenarmi con lei. Per il maschile ora non ne esiste uno in particolare, sono cresciuta guardando le magie di Roby Baggio a Brescia allo stadio con mio papà, oggi seguo giocatori come Cristiano Ronaldo e Cavani perché sono completi sia fisicamente, tecnicamente e sanno sempre dove sia la porta.

Il tuo sogno nel cassetto?
Personalmente il mio obiettivo sarebbe quello di giocare all’estero e prima fare un pò di esperienza in Serie A. Per quanto riguarda la nazionale spero di aver qualche occasione per poter dimostrare il mio valore.

La redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Beatrice Piovani per averci concesso tale intervista e auguriamo a lui e al Mozzecane i migliori successi per la stagione in corso.

Nazionale Under 19 Femminile: al Torneo di La Manga Azzurrine battute dalla Svezia

Sconfitta all’esordio nel Torneo di La Manga per la Nazionale Under 19 Femminile, battuta 4-0 dalla Svezia in un match che, contrariamente a quanto lasci immaginare il risultato, è stato in equilibrio sino a metà ripresa. Sotto 1-0 all’intervallo, le Azzurrine hanno sfiorato il pareggio con Annamaria Serturini per poi subire nel finale altre tre reti.
“Abbiamo disputato un buon primo tempo – l’analisi del tecnico Enrico Sbardella – provando sempre a giocare il pallone. Loro ci hanno lasciato tenere il possesso palla, aspettandoci nella propria metà campo e colpendoci in contropiede. Hanno segnato i primi tre gol così, mentre il quarto è arrivato con una conclusione dalla distanza”.
Sabato a mezzogiorno c’è subito l’occasione di un pronto riscatto con la Francia: “Cercheremo di essere più attenti e soprattutto più furbi – sottolinea Sbardella – il risultato è bugiardo, ma può essere visto come un bel bagno di umiltà in vista dei prossimi impegni”.

Fonte: www.figc.it

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