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Pareggio e tanto spettacolo tra Como e Sampdoria

Credit Photo: Paolo Comba- Photo Agency Calcio Femmnile Italiano

Finisce in parità la passerella del Como, davanti ai suoi tifosi, che non va oltre il 2-2 contro una Sampdoria mai doma e che si è ritrovata in vantaggio per due volte e che ha dimostrato di non meritare la classifica attuale dove è relegata all’ultimo posto.
Cielo cupo e terreno di gioco, comunque, tenuto molto bene nonostante qualche pozzanghera fangosa a ridosso delle linee di rimessa laterale.
Sugli spalti, dopo qualche settimana di assenza, si rivedono i membri del “Nischler fan club” nelle figure dei familiari della numero 7 lariana. Ma è Pablo, un tenero boxer, a rubare la scena: alcune ragazze relegate in tribuna, anziché per il loro solito posto tra i centrali, optano per la gradinata laterale in modo da star vicino e poter coccolare il simpatico cucciolo che non esita di certo a farsi riempire di attenzioni e carezze. Furbacchione lui!
Alle 15 precise, il direttore di gara dà inizio al primo tempo che vede subito le padroni di casa pericolose con una incontenibile Guagni che continuerà a seminare il panico tra le retrovie doriane per tutta la partita. Proprio dalla numero 3 lariana parte un cross da fondo campo, all’11imo minuto, deviato dalla Estal sulla traversa. Su rapido capovolgimento di fronte, un minuto dopo, non scatta la trappola del fuorigioco e la blucerchiata Burbassi, abilmente pescata in area da una compagna, batte l’estremo difensore comasco portando in vantaggio le ospiti.
Il Como comincia a premere sempre di più e al 32imo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, è Miriam Picchi a rendersi pericolosa con un poderoso tiro da fuori area che si stampa sulla traversa. E’ il preludio al goal che arriverà pochi minuti dopo grazie a una splendida rete di Nadine Nischer che sfrutta un cross dalla sinistra della solita Guagni e insacca di destro la rete del pareggio.
La prima frazione di gioco si chiude in parità, col secondo tempo che promette molte altre emozioni. Le due squadre non si sono risparmiate, offrendo un grande spettacolo per la gioia dei tifosi presenti. Durante la ripresa le ragazze di casa sono ancora più agguerrite di prima e le occasioni per portarsi in vantaggio non mancano, ma sono malamente sfruttate. E’ il Como a dominare la scena, proponendo un gran gioco e sfiorando a più riprese il meritato goal; ma le genovesi non stanno certo a guardare, riuscendo a rendersi pericolose nelle poche occasioni concesse, come quella capitata al 55imo dopo un’incursione doriana sulla fascia destra, conclusasi con l’incornata vincente per l’1-2 blucerchiato.
Le ragazze di mister Sottili non ci stanno, e da quel momento comincia un vero e proprio assedio alla porta ospite, ma le blucerchiate si difendono e lottano con il coltello tra i denti. Nel frattempo, cupe e minacciose nubi nere sovrastano lo stadio: comincia anche a piovere e sul terreno di gioco, già messo a dura prova, risulta più difficile giocare e mantenere l’equilibrio.
Al secondo minuto di recupero, il portiere locale, Astrid Gilardi, improvvisamente trasformatasi in un Renè Higuita in gonnella per la gioia dei nostalgici degli anni ’90, esce a raccogliere un retropassaggio a centrocampo, gioca il pallone fino a lanciare una compagna poi atterrata quasi al limite dell’area avversaria: su successiva punizione battuta da Nischler, con seguente mischia in area doriana, è Sara Bolden, più lesta di tutte, ad agganciare e insaccare il definitivo goal del 2-2. Apoteosi sugli spalti, applausi e… c’è anche chi brinda con spumante!

A fine gara tutte le ragazze si concedono per foto e autografi e tanti, ma tanti applausi. Anche per le doriane che non si sono mai arrese e hanno giocato veramente un’ottima gara. Brave ragazze, brave a tutte.
Intanto smetteva di piovere e, all’esterno dello stadio, i tifosi di ogni età si facevano autografare gli album delle figurine dalle ragazze di entrambe le squadre che sono state molto gentili e disponibili con tutti i presenti.
Simpatico siparietto tra uno scrittore e la centrocampista tedesca del Como che ha ricevuto in dono un libro da lui scritto: la ragazza non parlava italiano e cercava di farsi capire in inglese, ma, visti gli scarsi risultati, decideva di farsi aiutare con la traduzione da una sua compagna spagnola; risultato: il povero scrittore, alla fine, non capiva più un tubo né in tedesco, né in inglese e spagnolo, e tantomeno in italiano! Però poi il libro glielo ha lasciato comunque, ma in che lingua lo ha autografato non ci è dato di saperlo!
E’ stato veramente un bel pomeriggio anche se un po’ piovoso.

Natanaele Rullo

Genoa, finisce 1-1 la sfida contro il Chievo al “Gambino” di Arenzano

Photo Credit: Pagina Instagram Genoa CFC Women

Il Genoa torna più o meno a sorridere, pareggiando 1-1 in casa contro l’H&D Chievo Women nel 23o turno di Serie B: è un punto che riporta il sereno in casa genoana dopo il ko di una settimana fa contro la Ternana, ma allo stesso tempo è un pari davvero amaro perché ora viene agganciato al terzo posto dal Bologna che, invece, ha battuto 1-0 la Freedom. Nel prossimo turno la squadra di Fabio Fossati sarà ricevuta domenica da

L’incontro si decide nei primi minuti del primo tempo: al 5′ la gialloblù Picchi intercetta una punizione dalla destra della rossoblù Cuschieri, ma mette la palla alle spalle di Beka, portando in vantaggio il Genoa, ma al 17′ le clivensi riescono a pareggiare grazie al gol di Veritti.

GENOA: Forcinella, Di Bari, Bettalli; Ferrato, Cuschieri (75′ Massa), Ferrara (58′ Acuti), Bargi, Cinotti, Giacobbo, Mele, Lucafò. A disp: Marchetti, Lipman, Abate, Errico, Campora, Tabone. All: Fossati.
H&D CHIEVO WOMEN: Beka, Micciarelli, Veritti, Fernandez, Begal (57′ Cavallin), Saggion (76′ Tonelli), Ketis, Marengoni, Merli (68′ Montemezzo), Landa, Picchi (76′ Sechi). A disp: Buttè, Filippo, Pizzolato, Gattuso, Masciantonio. All: Ulderici.
ARBITRO: Gallorini di Arezzo.
MARCATRICI: 5′ Picchi (CHI, autorete), 17′ Veritti (CHI).
AMMONITE: Giacobbo (GEN), Veritti (CHI), Merli (CHI).

Cosa guardare nel ritorno dei quarti di finale di Women’s Champions League

Credit Photo: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Ritorno quarti di finale

Mercoledì 26 marzo
Lyon – Bayern München (18:45, andata: 2-0)
Arsenal – Real Madrid (21:00, andata: 0-2)

Giovedì 27 marzo
Barcelona – Wolfsburg (18:45, andata: 4-1)
Chelsea – Manchester City (21:00, andata: 0-2)

Orari in CET

Semifinali (19/20 e 26/27 aprile)

1: Wolfsburg / Barcelona – Man City / Chelsea
2: Real Madrid / Arsenal – Bayern / Lyon

Il calendario delle semifinali verrà confermato al termine dei quarti di finale

Finale (24 maggio, Estádio José Alvalade, Lisbona)

Vincente Semifinale 2 – Vincente Semifinale 1

Lyon – Bayern München (andata: 2-0)

Il Lyon ha superato i quarti di finale 13 volte su 15 e, grazie alle reti di Tabitha Chawinga e Melchie Dumornay all’andata, è in pole position per raggiungere la 14ª semifinale (nessun altro club ne ha raggiunte più di otto). Per il Bayern, che aveva vinto tutte le partite disputate nel 2025 prima dell’andata, il momento clou è stato senza dubbio poco prima dell’intervallo, quando il rigore di Lindsey Heaps è stato parato da Maria Luisa Grohs, alla sua prima apparizione in porta dopo la diagnosi di un tumore maligno a novembre.

Pernille Harder, miglior marcatrice del torneo con sei gol, è stata la più pericolosa del Bayern e al ritorno la squadra si affiderà a lei per ribaltare lo svantaggio. Nella gara di sabato, Harder ha ribadito ancora una volta la sua incisività nei momenti complicati, realizzando la tripletta che ha permesso al Bayern di recuperare da uno svantaggio di due gol e battere l’Hoffenheim per 3-2 nella semifinale della Coppa di Germania.

 Arsenal – Real Madrid (andata: 0-2)

Nell’unico precedente ai quarti di finale, ovvero nel 2021/22, il Madrid ha perso in casa e in trasferta contro il Barcelona. Tuttavia adesso la musica sembra essere cambiata, col Real che ha vinto l’andata per 2-0 contro l’Arsenal grazie ai gol di Linda Caicedo e Athenea del Castillo. Le Gunners, come il Lyon, sono a questa fase per la sedicesima volta in assoluto.

L’Arsenal, ora ha un compito importante se vuole raggiungere per l’ottava volta le semifinali. L’ultima volta che le Gunners sono arrivate ai quarti, hanno perso l’andata in trasferta per 1-0 (contro il Bayern), ma vinto 2-0 il ritorno in casa. L’Arsenal è anche l’unica squadra ad aver superato i quarti di finale di una competizione UEFA femminile dopo aver perso l’andata con più di un gol di scarto: contro il Torres Terra Sarda nel 2004/05.

Avendo vinto il girone nonostante la sconfitta per 5-2 in casa del Bayern alla prima giornata, le Gunners non sono un avversario da sottovalutare. D’altra parte, la storica vittoria del Madrid per 3-1 in campionato contro il Barcelona domenica è stato un ulteriore segnale delle loro intenzioni e un’iniezione di fiducia.

 Barcelona – Wolfsburg (andata: 4-1)

Il Barcelona ha calato il poker all’andata in casa del Wolfsburg ma al ritorno dovrà fare attenzione alla voglia di rivalsa delle avversarie.

Il Barcelona punta al record di sette semifinali consecutive (nemmeno il Lyon ne ha mai raggiunte più di sei in altrettante stagioni) e vuole vincere tre titoli consecutivi (cosa che solo l’OL ha fatto in precedenza).

Il Wolfsburg spera in una rimonta che sia all’altezza di quella subita per mano del Barcelona nella finale di Eindhoven del 2023 (quando la squadra tedesca conduceva per 2-0 all’intervallo ma alla fine perse per 3-2).

Highlights: Wolfsburg - Barcelona 1-4

Highlights: Wolfsburg – Barcelona 1-4

Chelsea – Manchester City (andata: 0-2)

Proprio come i rivali londinesi dell’Arsenal, il Chelsea deve ribaltare il 2-0 dell’andata in casa contro il Manchester City arrivato grazie alla doppietta di Vivianne Miedema ponendo fine all’imbattibilità di 28 partite di Sonia Bompastor come allenatrice dei Blues. Per il City è stato il secondo incontro sotto la guida dell’allenatore ad interim Nick Cushing, tornato all’inizio del mese a Manchester dopo aver guidato il club dal 2013 al 2020, portandoli a entrambe le precedenti semifinali di Champions League nel 2016/17 e 2017/18.

Il ritorno di Cushing in panchina è avvenuto quattro giorni prima, quando il City ha perso 2-1 contro il Chelsea nella finale di Coppa di Lega inglese. Le squadre si sono incontrate di nuovo nella Super League femminile domenica prima della rivincita europea; il Chelsea ha vinto per 2-1 in rimonta, portandosi in vetta alla classifica, a 8 punti di distacco sulla seconda.

Tuttavia, la vittoria del City è stata ancora più impressionante dato le assenze delle infortunate Khadija Shaw, Aoba Fujino, Lauren Hemp e Alex Greenwood. Il Chelsea (che ha superato tutti e cinque i precedenti quarti di finale di Women’s Champions League) si aggrapperà ai risultati della fase a gironi, quando il City ha iniziato con una vittoria sul Barcelona per 2-0, ma poi alla sesta giornata ha perso in trasferta per 3-0 chiudendo al secondo posto per gli scontri diretti.

Highlights: Man City - Chelsea 2-0

Freedom, le parole di Silvia Zanni: “Dobbiamo continuare così, ci abbiamo messo cuore e grinta!”

La sconfitta in Zona Cesarini è, per la Freedom, una sentenza troppo dura da digerire. La formazione cuneese ha dimostrato, a scapito della differenza di punti in classifica, di poter competere contro una delle “big” come il Bologna, a caccia della Serie A, giocando un match di cuore, orgoglio e coraggio in cui è mancato solo il gol.
Pur avendo creato numerose occasioni nitide, primo tra tutti il palo colpito da Bison negli ultimi giri d’orologio del primo tempo, la poca freddezza sotto porta ha condannato le padrone di casa a cedere i tre punti alle emiliane.

Al termine della partita, la giovane calciatrice (e tra le migliori in campo) Silvia Zanni ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui ha commentato il match appena disputato e come lo spogliatoio ha accolto la sconfitta arrivata, per l’appunto, proprio a partita quasi conclusa. La rete incassata dalle biancoblù è nata infatti da un calcio d’angolo insidioso di Tucceri Cimini all’88’, la sentenza per una partita che le cuneesi hanno giocato senza paura e senza niente da perdere: «Non siamo contente del risultato che abbiamo ottenuto, perché abbiamo lavorato bene tutta la settimana. Le abbiamo affrontate bene, non meritavamo assolutamente la sconfitta, e secondo me ci sarebbe stato anche qualcosa di più; è andata così, ne prendiamo atto e da martedì pensiamo alla partita della prossima settimana contro il Pavia, dove proveremo a tornare a casa con in tre punti», ha cominciato.

Le cuneesi sono uscite a testa alta dalla gara contro le emiliane, ma qualche rammarico c’è per via delle numerosi occasioni create senza riuscire, però, a trovare la rete: «Abbiamo avuto delle occasioni, e abbiamo fatto bene. La fortuna ogni tanto ci assiste, ogni tanto non c’è, ma noi pensiamo comunque a lavorare per migliorarci sempre.»

Quel che emerge dalle sue parole è che, nonostante la sconfitta bruci, la squadra è uscita dal rettangolo verde con una certa consapevolezza sia dal punto di vista dei propri punti di forza, sia dal punto di vista dei risultati che si potrebbero raggiungere in futuro continuando a rimanere concentrate e a lavorare con costanza e determinazione. L’obiettivo delle ragazze è quello di crescere, di dare il massimo e di provare a raggiungere gli obiettivi prefissati senza stare a guardare quel che viene attorno, diventando protagoniste del loro percorso e non spettatrici di quello delle avversarie: «Siamo consapevoli di quello che possiamo fare, l’abbiamo fatto vedere. Sono contenta della squadra, abbiamo giocato bene e insieme. Ci abbiamo messo cuore, grinta, abbiamo lottato su ogni pallone. Purtroppo il risultato non è quello che avremmo voluto, ma ne verranno degli altri. Dobbiamo continuare così, e daremo il massimo per arrivare al nostro obiettivo.»

Adriana Gomes e Chiara Ripamonti, Ternana Women: “Tre punti importanti da dedicare a Camilla Labate”

Credit Photo: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La Ternana vince in trasferta sul campo dell’Hellas Verona dando continuità alla sua marcia che avvicina le umbre alla promozione in Serie A. Nel post gara in casa umbra a parlare ai microfoni del club è stata la punta portoghese Adriana Gomes, che ha commentato: “Sappiamo dell’importanza di questa gara, credo che abbiamo creato tanto prima di riuscire a segnare. Magari ci siamo adeguate un po’ al ritmo della partita, però siamo state sempre in contro della gara. Siamo riuscite a segnare il secondo gol, lasciando ancora più tranquillità sulla partita. Ci prendiamo questi tre punti”. 

L’attaccante ex Torres, Napoli e Lazio poi ha aggiunto: “Sappiamo che mancano ancora sette gare, sono sette finali per noi. Bisogna  andare con l’atteggiamento giusto, anche già le prossime domeniche, perché sappiamo che niente è scontato in campionato, testa alla prossima”.
A far eco alle parole di Gomes è stata Chiara Ripamonti che ha aggiunto: “Sono tre punti importantissimi per tutto il percorso che stiamo facendo, soprattutto perché ci stiamo avvicinando alla fine del campionato. È una partita importante perché su questo campo abbiamo già perso dei punti e soprattutto è importante per Camila Labate che la scorsa domenica ha avuto una bella sfortuna e le stiamo vicino”.

 

Toffees, Gunners e United schiacciasassi, il Chelsea si vendica del City: tutto sulla giornata 17 di Women’s Super League

La giornata numero 17, a cinque dalla fine della stagione di Women’s Super League, si è aperta con la partita tra Everton e Crystal Palace. Le Toffees di Liverpool si sono imposte per 3 reti a 0 in una partita che solo all’inizio è stata contrassegnata da una parvenza di equilibrio.
A sbloccarla sono state le padrone di casa dopo aver preso il pallino del gioco alla fine della prima frazione, con una rete arrivata dagli sviluppi di un calcio d’angolo sull’incornata di Vanhaevermaet al 43′.
Nella ripresa, l’Everton ha raddoppiato, ancora una volta su colpo di testa, grazie a Holmgaard al 46′; il Palace ha tentato la reazione, e Stengel ha mancato di un soffio la rete dell’1 a 2. Le Toffees si sono portate a casa i tre punti solo dopo la rete di Gago al 90’+5, frutto di una fredda e cinica azione personale della numero 29, brava a scartare la difesa e a calciare il cucchiaio per battere il portiere londinese.

L’Arsenal, per cercare la rivalsa dopo la sconfitta rimediata contro il Real Madrid in Champions, ha disputato una gara quasi perfetta contro il Liverpool, che si è arreso dopo aver incassato 4 reti e senza riuscire a trovare il gol della bandiera.
Partenza subito in quarta per le londinesi, con una Kelly in formissima che ha subito cercato il gol di potenza sul primo palo, così come Russo. La prima rete, meritata per la piega a senso unico del match, è stata opera di Foord al 28′ dagli sviluppi di un calcio d’angolo di Kelly, dovendo solo occuparsi del tap-in vincente con la difesa avversaria disattenta. La seconda rete è nata da un autogol di Matthews al 29′, e la sfortunata calciatrice delle Reds si è resa di nuovo protagonista al 69′ con un altro autogol. La terza rete, invece, nasce da un’occasionissima di Mariona al 44′, un destro a giro delizioso che ha battuto il portiere e scavalcato tutte le altre calciatrici. Un Liverpool statico, incapace di reagire o di uscire dalla propria metà campo in un monologo biancorosso aggressivo e fin troppo sprecone.

Tracollo, ancora una volta, delle Spurs, impegnate in trasferta nel derby contro il West Ham United, che si è imposto per 2 reti a 0 davanti ai propri tifosi. A sbloccare le partita e a tagliare le ali alle Spurs è stato un autogol di Josefine Rybrink al 16′, in cui la calciatrice si è resa protagonista deviando in porta un pallone crossato nel cuore dell’area da Asseyi.
Per tutto il resto della partita, prima del triplice fischio, le Spurs hanno cercato di trovare il pareggio, e il West Ham ha invece avuto occasione di tentare il raddoppio con Martinez. Una palla gol cristallina delle Spurs è il calcio di punizione da posizione invitante, poco lontano dal limite dell’area, battuto da Summanen e andato a scheggiare la traversa proprio all’incrocio, e ha avuto di nuovo la possibilità di trovare il pareggio con Thomas, ipnotizzata dal portiere. Il West Ham ha chiuso la partita al 90′ con la rete Asseyi, una punizione da fuori area che ha preso una traiettoria velenosissima ed è andata a insaccarsi sul secondo palo.

Il Chelsea ha confermato ancora una volta la sua leadership in classifica e si è preso una rivincita fuori casa sul Manchester City dopo la sconfitta per 2 a 0 incassata in Champions.
Il Manchester City ha aperto le marcature grazie a Kerolin al 32′: la brasiliana ha avuto tutto il tempo e lo spazio per accentrarsi nell’area di rigore delle Blues e calciare sul secondo palo, scartando Bright e tutto il resto della difesa. La capolista ha rischiato di capitombolare già nella prima frazione, ed è stata molto fortunata sulla punizione di Hasegawa: il destro della giapponese, angolato e a giro, ha infatti scheggiato la traversa.
Nella ripresa è uscito il Chelsea: al 49′, a pochi minuti dall’intervallo, le londinesi hanno messo in piedi una bellissima azione corale e una serie di passaggi ravvicinati il cui culmine è stata la rete di Beever-Jones precisa e sul secondo palo. Da quel momento in avanti, il portiere delle Citizens ha dovuto sporcarsi più spesso i guantoni per fermare la corazzata di Londra, che ha trovato molti più spazi per incidere. Il definitivo KO porta la firma di Cuthbert al 90’+1, calciatrice subentrata nella ripresa che si è conquistata, fin dal suo ingresso, una serie di opportunità per segnare, e l’ha fatto con un bellissimo volo d’angelo.

Il Leicester è riuscito a strapparsi un sorriso vincendo di misura sul Brighton per 3 a 2. O’Brien ha sbloccato la partita all’11 per le padrone di casa, andando a calciare un bellissimo destro rasoterra e angolato sul primo palo: non impeccabile la difesa del Brigton, non impeccabile il portiere. Il Brighton ha dunque provato la reazione ma, andando a sbilanciarsi, ha poi incassato la seconda rete su una costruzione dal basso mal congegnata: sull’assist al bacio di Cain, Takarada ha calciato praticamente a porta vuota al 35′. La terza rete delle Foxes è nata da un errore delle avversarie, ostacolatesi a vicenda sul cross di Cain, che ha involontariamente propiziato la rete assegnata a Chossenotte al 45’+5.
Quando sembrava che il match fosse chiuso, il Brighton ha alzato la testa ed è cresciuto, andando a centrare in pieno una trasversa da lunga distanza e, poi, la rete che ha riaperto la gara: al 73′, Haley ha calciato un destro rasoterra che si è insaccato in rete.
Mimiki ha avuto il pallone del 4 a 1 su calcio di rigore, ma ha fallito dal dischetto, mentre il Brighton è riuscito a capitalizzare con Kirby all’81’ dal dischetto dopo un fallo di mano in area. Le ospiti hanno insistito per trovare il pareggio, ma il portiere dei Leicester l’ha evitato con le sue parate provvidenziali.

Tra Aston Villa e Manchester United non c’è stata storia: il match che ha chiuso la giornata segnava sul tabellone un 4 a 0 in favore della squadra ospite, reduce da una sconfitta contro il Liverpool. Monologo rosso in campo, e il primo gol è nato da un errore in fase di marcatura delle ragazze di Birmingham, che hanno lasciato completamente sola Terland, in scivolata per il gol che ha aperto il match al 22′. Terland ha poi raddoppiato, stavolta su colpo di testa da vera centravanti, al 31′. In chiusura della prima frazione, lo United ha trovato la rete dello 0 a 3 con un gol spettacolare di Clinton che, vedendo il portiere dell’Aston Villa fuori dai pali, ha calciato dalla distanza e visto il pallone scendere in rete al 45′; qualche dubbio rimane, però, su un possibile fallo dello United in avvio d’azione.
Galton ha segnato il gol del poker al 64′ andando a calciare anche lei in tuffo. Quattro reti bellissime che certificano una grande qualità; lo United, pur avendo perso contro il Liverpool, solo misurandosi contro l’Arsenal potrà capire fino a dove potrà arrivare alla fine di questa stagione.

Jessica Fernandez, VIP C5: “Salvezza arriviamo, ci stiamo preparando al meglio per il finale di stagione”

Credit: Carlo Silvestri -Villa Imperiale Planet

Nel futsal in Serie A tra le squadre ad ambire alla permanenza in categoria c’è la VIP C5 che vede tra le sue fila Jessica Fernandez che abbiamo raggiunto per un’intervista. Momento di pausa nella massima divisione femminile, che concede spazio alle nazionali. Sullo stop forzato la calcettista spagnola ci confessa: “Questa pausa, a mio avviso, cade nel momento giusto per noi, possiamo lavorare al meglio e migliorare su quei dettagli che ci mancano per poter affrontare al meglio questo finale di campionato”.
La gare delle varie nazionali porteranno poi a decretare le formazioni che accederanno al primo Mondiale della storia per il  calcio a 5 in rosa che la classe ’92 commenta cosi: ” È un momento che, credo, tutti aspettavamo da tanto tempo. Finalmente è arrivato il regalo più grande e desiderato per tutte quelle ragazze che sognano di vestire la maglia della loro nazionale”.

Villa Imperiale Planet reduce dal passo falso con il Tikitaka, Fernandez a riguardo ricorda: “A quel match ci siamo arrivate con tanta voglia di fare bene e con la giusta concentrazione. Avevamo bisogno di fare bene e grazie all’atteggiamento giusto abbiamo potuto fare una grande prestazione anche se purtroppo non siamo riuscite a portare i 3 punti. Sono convinta che però la strada da seguire sia quella giusta per poter fine bene questo campionato”.
Nel prossimo match sfida al Cagliari che la calcettista spagnola fotografa cosi: “Troveremo una squadra agguerrita con tanta voglia. Siamo consapevoli che non sarà facile giocare nel loro campo ma questo ci darà tanta forza per poterci allenare ancora con più voglia  per affrontare non solo loro ma qualsiasi formazione”.

Sulla sua squadra, invece, l’atleta delle venete ci dice: “Per noi è stato un campionato molto altalenante per tanti situazioni, di conseguenza abbiamo avuto tanta difficoltà a trovare la strada giusta da seguire. Ora abbiamo un unico grande obiettivo che è quello di raggiungere la salvezza”.
.La stessa calcettista poi sul torneo conclude: “Fino ad ora è stato molto equilibrato sia nella zona play-off che in quella play-out. Tutto si deciderà a fine campionato, questo è il bello di questo sport”.

Juventus, Martina Lenzini nella Top 11 della scorsa stagione!

Photo Credit: Rahma Mohamed - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Martina Lenzini ha rinnovato il suo contratto con la Juventus fino al 2028 qualche settimana fa. Il suo legame con il bianco e il nero è nel suo DNA da sempre, così come è nel suo DNA da sempre “l’arte del difendere”, che fa e ha fatto di lei un difensore completo e di grande importanza per la Juventus stessa e per la Nazionale.

Ieri la numero 71 bianconera ha preso parte all’evento organizzato dall’Associazione Italiana Calciatori “Women4Football” che, nel Salone d’Onore del CONI a Roma, ha premiato le calciatrici e gli Staff tecnici che nella scorsa stagione si sono distinti per il cammino in campionato. Hanno inoltre partecipato le istituzioni e le massime autorità del calcio italiano.

La compagna di squadra Sara Gama, che ieri si è presentata a Roma sia come calciatrice, sia come vice-Presidente dell’AIC, ha commentato in poche parole che cosa significa per qualsiasi calciatrice aver l’onore di presenziare a un evento di spicco dedicato anche al movimento in rosa, che ha lottato per anni e anni prima di ricevere un po’ di visibilità: «Ringrazio il Presidente Malagò per l’ospitalità e anche Umberto Calcagno per credere nel calcio femminile. Volevamo mettere al centro le ragazze di oggi che vincono questi premi e le ragazze di ieri che ci hanno permesso di essere qui oggi».

La premiazione ha coinvolto il miglior undici della scorsa stagione, 2023/2024, e la squadra piemontese è stata rappresentata proprio da Martina Lenzini, che è stata insignita del riconoscimento che la vede tra i migliori difensori, e dall’ormai ex Arianna Caruso, che si è invece classificata tra le migliori centrocampiste. A decretare le vincitrici sono state le stesse calciatrici con una votazione, motivo per cui a scegliere le migliori non è stato un pubblico aleatorio, bensì un insieme di giocatrici che conoscono il campionato, che vi militano e che, quindi, conoscono molto bene le prestazioni delle compagne e delle avversarie.

Lenzini ha dunque rilasciato una breve dichiarazione dopo aver ricevuto questo premio così importante, facendo leva sull’importanza del professionismo anche nel femminile, arrivato dopo lunghe battaglie delle calciatrici che indossano ancora gli scarpini e di quelle che, invece, li hanno già appesi al chiodo: «Siamo diventate professioniste grazie al lavoro di tutte le donne che hanno giocato prima di noi. Ringrazio ancora chi ha lavorato per noi e lavoreremo anche noi per cercare di portare avanti lo stesso lavoro iniziato prima di noi».

Un’altra figura di spicco presente all’evento è Martina Rosucci, in veste di rappresentante dell’AIC, e ha avuto l’onore di premiare la MVP della scorsa stagione, ovvero la compagna di Nazionale e candidata al Pallone d’oro Manuela Giugliano. Rosucci ha commentato il suo rientro sul rettangolo verde, focalizzandosi anche sull’importanza che questo genere di riconoscimenti riveste per il movimento: «Il mio cammino sportivo mi ha messo di fronte a sfide complicate, ma ho avuto la fortuna di avere il sostegno del Club, delle compagne e della mia famiglia. Venendo alla giornata di oggi, è davvero bello sentirsi parte integrante di qualcosa di veramente grande. Ce ne rendiamo conto quotidianamente ed è davvero molto emozionante».

Un altro evento che ha coinvolto casa Juventus ha invece avuto luogo a Venaria Reale venerdì 21 marzo, e la protagonista è Eva Schatzer. La giovane centrocampista bianconera ha partecipato in qualità di ospite d’eccezione all’evento “Golden Hearts” al Teatro Concordia di Venaria Reale, dove Società, dirigenti, giovani talenti e promesse del calcio erano sotto i riflettori per il loro impegno e abilità nel diffondere un messaggio importantissimo: il rispetto nei confronti di qualsiasi avversario.

Un turno di riposo non proprio di riposo, per alcune calciatrici della Juventus che, non guardando alla classifica per una settimana, hanno in ogni caso potuto assaggiare un altro aspetto importantissimo del calcio che sta pian piano prendendo piede anche nel femminile: i riconoscimenti per la propria passione.

Brescia Femminile, le Leonesse interrompono il digiuno: a San Marino ritrovano la vittoria

Photo Credit: Acf Brescia Calcio Femminile

Sarà che il 23 marzo per Brescia non è un giorno come tutti gli altri, sarà che nel 1849, proprio in tale data la città dava il via a quelle Dieci Giornate di valorosa resistenza che gli sarebbero valse l’appellativo che ancora oggi la identifica, Leonessa d’Italia, ma proprio il 23 marzo le Leonesse sono tornate a ruggire. Interrompendo un digiuno che durava da cinque turni.
Lo hanno fatto in una partita, quella contro San Marino Academy, per nulla semplice, di fronte a un’avversaria alla ricerca di punti salvezza, brava a coprire il campo e a chiudere gli spazi. Dopo un’ora di gioco e i ripetuti tentativi di creare geometrie per aprirsi vie, le biancazzurre hanno sbloccato equilibri e risultato, e poi protetto la propria porta conquistando quei tre punti che mancavano da tanti e al contempo mantenendo inviolata la rete per la quarta gara della stagione.

La cronaca. Brescia vive i primi minuti di gara cercando di contenere le padrone di casa che tentano di stare costantemente nella metà campo presidiata da Magri e compagne, pur non creando particolari pericoli. Poi, anche l’undici guidato da mister Valenti comincia a metter fuori la testa con la prima incursione che arriva dopo cinque giri di lancette: Sobal, rientrante dalla squalifica, viene imbeccata dalle retrovie e, presa velocità, arriva in area, ma non riesce a coordinarsi per la conclusione che finisce quindi fuori. La prima vera occasione però matura dai piedi di Magri con il destro fulmineo della capitana al 13esimo che impegna Limardi. Un minuto dopo è Berveglieri a cercare il palo lontano da posizione defilata, ma senza fortuna. Di fatto, però, benché le Leonesse facciano girare bene palla, faticano ad arrivare in area, per contro le titane provano a farsi strada giocando di rimessa e al 17esimo colpiscono la traversa con una conclusione dal limite dopo respinta corta della retroguardia biancazzurra. Per vedere, invece, una nuova conclusione pericolosa del Brescia bisogna attendere il 35esimo ed è Sobal a scoccarla quando, servita con lancio lungo, controlla e si gira da dentro l’area, ma il suo tiro benché forte, è centrale e viene parato dal portiere locale. Due minuti dopo lei e compagne trovano pure il primo corner della partita, ma Limardi allontana con i pugni. Al riposo, si arriva così sullo 0-0 dopo 46 minuti con spazi chiusi e pochi sussulti e poche occasioni da una parte e dall’altra.
Quando il gioco riprende, le Leonesse provano a spingere di più e allo scoccare del quarto d’ora la sbloccano: Berveglieri allontana dalle retrovie servendo Berti, che poi dà a Sobal, la 11 ingaggia un duello e va sul fondo mettendo in mezzo dove la stessa Berti raccoglie palla, la sposta sul mancino e poi la piazza sul palo lungo. Sul prosieguo la gara, complice anche il fatto che le squadre sono più lunghe, vede un gioco più vivace. A farsi vedere è soprattutto la compagine biancazzurra, con l’occasione più nitida per chiudere la pratica che capita sui piedi di Cacciamali (subentrata a Farina) quando mancano cinque minuti alla fine del tempo regolamentare, ma la sua deviazione sottomisura su cross di Berti viene respinta in angolo. Anche San Marino cerca di portarsi dalle parti di Tasselli, tuttavia non vi riesce, e al fischio finale, dopo cinque minuti di recupero, può partire l’esultanza bresciana.

Il commento.Sapevamo che sarebbe stata una partita più equilibrata rispetto a quella dell’andata, da giocare con pazienza, contro una squadra organizzata in pressing e in fase difensiva – non fa mistero il tecnico Giovanni Valenti – non era facile attaccare il loro blocco difensivo medio basso, ma abbiamo avuto qualche occasione che penso abbia legittimato la nostra vittoria. Fa particolarmente piacere poi aver terminato la partita con il quarto clean sheet della stagione: per noi l’idea di concedere poco deve diventare sempre più importante“.

SAN MARINO ACADEMY-BRESCIA 0-1
SAN MARINO ACADEMY: Limardi; Larocca (88’ Benatti), Weithofer, Magni, Peare, Marchetti, Ventura (60’ Giuliani), Bertolotti, Miotto (79’ Crocioni), Battaglioli, Galli (60’ Tamburini). A disposizione: Montanari, Congia, Gardel, Gallina, Pirini. All. Bragantini.
BRESCIA: Tasselli; Pedrini (88’ Tunoaia), Nicolini, Lepera, Requirez; Magri, Morreale; Farina (80’ Cacciamali), Berti, Berveglieri (63’ Wemo Larsson); Sobal. A disposizione: Cazzioli, Celestini, Menassi, Raccagni, Roselli, Razza. All. Valenti.
ARBITRO: Manuel Marchetti de L’Aquila.
RETI: 59’Berti.

Eleonora Patriarca: “Calciatrici cosa significa essere diventate un punto di riferimento per tante bambine?”

“Il sogno più grande sarebbe conoscere Cristiana Girelli“. A raccontarcelo in un’intervista è stata Eleonora Patriarca, content creator, molto apprezzata sui social, che prosegue: “Lei rappresenta tutto ciò che ho sempre desiderato diventare da bambina. Una calciatrice di talento, carismatica e decisiva nei momenti importanti. Crescendo con la passione per il calcio, ho sempre immaginato cosa potesse significare indossare quella maglia e fare la differenza in campo, proprio come fa lei”.
Eleonora, poi, aggiunge: “Mi piacerebbe moltissimo incontrare anche Valentina Giacinti, Manuela Giugliano ed Elena Linari. Sono giocatrici che seguo con grande attenzione e che mi fanno impazzire per il loro stile di gioco, la grinta e la personalità che mettono in campo. Giacinti è un’attaccante che incarna il senso del gol e la determinazione, Giugliano ha una qualità tecnica straordinaria e una visione di gioco incredibile, mentre Linari è una leader difensiva con un carattere ed una solidità che la rendono un punto di riferimento. Se avessi la possibilità di parlare con loro, vorrei andare oltre ciò che vediamo in campo e scoprire i dettagli meno raccontati del loro percorso”.

A riguardo poi Eleonora, conosciuta come ‘La Tifosa Gobba’, continua: “Mi piacerebbe sapere quando hanno capito di essere pronte per il salto di qualità, quali sono stati i momenti di svolta della loro carriera e cosa le ha spinte a resistere nei periodi più difficili, quando la strada sembrava più in salita. Perché è proprio nelle difficoltà che si misura la grandezza di un’atleta”.
Tra le curiosità da chiedere la 23enne originaria della provincia di Frosinone aggiunge: “Vorrei anche sapere cosa significa, per loro, essere diventate un punto di riferimento per tante bambine che oggi vedono nel calcio non solo una passione, ma anche una possibilità concreta”.
L’avvento sui social è arrivato di pari passo alla laurea in Economia e Gestione Aziendale, oltre quella in dirittura d’arrivo in Management dello Sport: “Proprio parlando di ispirazione e crescita nel mondo dello sport, voglio dare qui un piccolo spoiler. Tra pochissimi giorni lancerò un progetto a cui tengo moltissimo, focalizzato sulle donne nello sport e sulla dual career.  Credo fermamente che sia un tema fondamentale e che vada raccontato con ancora più forza. Chissà, magari se ci sarà l’opportunità, sarebbe bellissimo poter collaborare con qualcuna di loro per dare ancora più valore a questo percorso“.

Eleonora, apprezzatissima per i suoi contenuti di calcio sui social, poi sull’album Panini al femminile da poco uscito ci confida: “Ti parlo da ragazza cresciuta collezionando le figurine. Ero una grande appassionata e ricordo perfettamente come, in passato, il calcio femminile fosse rappresentato solo nelle ultime pagine, con qualche foto di squadra delle formazioni dilettantistiche. Non c’erano figurine singole, non c’era lo stesso spazio dedicato agli uomini. Il divario era evidente, quasi a voler sottolineare che il calcio femminile fosse qualcosa di ‘minore’, solo perchè diverso dall’ordinarietà di quegli anni”. 
Eleonora giocatrice di a calcio a 5 nei Panthers, squadra dell’Università Europea di Roma, continua: “Vedere un album interamente dedicato alle calciatrici è una soddisfazione enorme e un segnale di cambiamento concreto. Per una bambina che sogna di giocare a calcio, trovare le proprie beniamine tra le figurine non è solo un momento di felicità: è la dimostrazione che il suo sogno è realizzabile. Che rende possibile pensare ‘se ce l’ha fatta lei, posso farcela anche io’. È un messaggio potente che dice ‘ci siamo anche noi’ e che aiuta a normalizzare la presenza del calcio femminile accanto a quello maschile. A mio avviso non si tratta solo di un album, ma di un piccolo grande passo verso una maggiore visibilità, una nuova cultura sportiva e, soprattutto, nuove aspirazioni per le generazioni future”.

Eleonora, tifosa della Juventus, sottolinea la difficoltà sino a qualche anno fa per le giovani di giocare a calcio: “Quando ero piccola, trovare una scuola calcio femminile era quasi impossibile, soprattutto vivendo in un piccolo paese di provincia. Le poche esistenti erano lontane, bisognava percorrere almeno 40-50 km per raggiungerle e, comunque, l’idea che una ragazza volesse giocare a calcio veniva vista con diffidenza. Non era facile, e spesso bastava questo a far mollare tante bambine prima ancora di iniziare”.
La 23enne che vive a Roma, poi, ricorda: “Il mio sogno era quello diventare una calciatrice. Uscivo da scuola e correvo a casa per giocare, immaginando di segnare gol in uno stadio pieno. Il piazzale di casa era il mio campo, il muro la mia porta e mia nonna il mio pubblico, che mi guardava e mi lasciava giocare per ore. Ogni pallone che trovavo, anche se bucato, era un’occasione perfetta per allenarmi. Oggi, guardando indietro, mi rendo conto che quella bambina non ha mai smesso di crederci”.

L’attenzione si sposta poi sulla Nazionale sulla quale Elena ci dice: “Devo ammettere che l’impatto di Soncin è stato sorprendente, sia per efficacia che per rapidità. Il suo arrivo ha portato un cambio di mentalità ed un’identità di gioco più chiara, elementi che hanno permesso alle Azzurre di ritrovare fiducia e compattezza. L’ottima Nations League e la qualificazione agli Europei del 2025 sono la dimostrazione che la squadra ha saputo reagire con carattere, mettendo in campo prestazioni convincenti contro avversarie di livello. Ora, in vista della competizione in Svizzera, l’Italia ha un’opportunità concreta per dimostrare che il ciclo di crescita è realmente iniziato. Non sarà semplice competere con nazionali forti come Spagna, Inghilterra o Germania ma questa squadra ha tutte le carte in regola per essere protagonista e puntare ad un torneo un po’ da outsider”.
In chiusura, poi,  sull’Eleonora di oggi ammette: “Non sono diventata una calciatrice professionista è vero, ma ho trovato il mio modo di vivere il calcio. Studio per diventare manager sportivo, racconto questo sport con passione sui social e, finalmente, gioco anche in una squadra: i Panthers, nel calcio a 5. Forse da piccola non ho avuto l’opportunità di crescere con il pallone in un contesto strutturato, ma adesso mi sto prendendo tutte le rivincite che sognavo. Questo a dimostrazione del fatto che, quando una passione è forte, trova sempre la sua strada”.

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