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Sandy Iannella ancora in neroverde!

Rinnovo importante in casa neroverde, Mister Piovani infatti potrà contare sull’aiuto di Sandy Iannella per la Stagione 2018/19.

L’attaccante rientrata nel finale della passata Stagione, dopo il brutto infortunio rimediato in Nazionale, è stata fondamentale nel raggiungimento della salvezza, siglando anche un bellissimo gol nello Spareggio di Play Out contro la Roma.

Forza Sasol!

FC Sassari Torres femminile, Antonello Campus: ”Sogno una prima squadra di sole ragazze sarde”

Esperienza, passione e tanti sogni nel cassetto: si può riassumere così la figura di mister Antonello Campus, tecnico delle giovani torresine che quest’anno affronteranno, oltre il Campionato Giovanissimi di calcio a 11, con ogni probabilità anche la Serie C d’Eccellenza. Ai nostri microfoni si è raccontato tra passato, presente e futuro, svelando un proprio desiderio che coinvolge direttamente la crescita e lo sviluppo della società rossoblu.

Ciao Antonello, ci racconti la tua carriera da calciatore?
Ho iniziato a giocare con la Fulgor a 10 anni, a quei tempi era normale iniziare intorno a quell’età. Nel 1982 decisi di andare a giocare con la Don Bosco, feci tutta la trafila dal settore giovanile sino alla terza categoria. Tra gli altri ho giocato anche con l’Astrea Carbonazzi e il Campanedda, poi ho smesso sia per il servizio militare sia per motivi di lavoro. Anche se la mia carriera è stata breve, qualche piccola soddisfazione sono comunque riuscito a togliermela: sono stato campione d’Italia Under 18 con la Don Bosco per quanto riguarda i campionati PGS. Abbiamo disputato diverse manifestazioni nazionali giocando anche le finali a Lecce, Schio e Terni. Tuttavia, già quando giocavo nutrivo la voglia di insegnare calcio ed è per questo che ho iniziato a seguire i pulcini già dai tempi della Don Bosco.

Percorso che hai ripreso a pieno regime qualche anno più tardi.
Lo stimolo è sempre stato rappresentato dalla voglia di insegnare ai ragazzi. Negli ultimi anni hanno introdotto la regola dei patentini e ho frequentato il corso allenatore dilettante a Nuoro (2014) e l’Uefa C a Sassari (2018). Sicuramente tra i miei successi più importanti ricordo le qualificazioni alle fasi nazionali con l’Ittiri e con la Torres maschile, entrambe categoria esordienti. Ho allenato anche a Sorso tra le fila della Juventus Academy, un percorso davvero molto interessante e formativo che mi ha permesso di essere uno dei pochissimi a Sassari ad essere qualificato attraverso questa specifica formazione. Oltre a queste esperienze, due anni fa ho allenato anche i pulcini della Monserrato dove mi sono trovato veramente bene e conservo ancora dei bellissimi ricordi. In seguito è arrivata la Torres Femminile, anche se in realtà si tratta di un ritorno: avevo già allenato sei anni fa la Torresina in Serie C, quattro anni fa la Torres 1903 e nella scorsa stagione le esordienti.

Curriculum importante che ti ha permesso di maturare tanta esperienza in moltissime categorie.
Certamente, il bagaglio che mi porto dietro mi ha arricchito umanamente e calcisticamente. Niente a che vedere con il mio passato da calciatore in termini di preparazione e metodologia, oggi è cambiato tutto a 360°. 

La tua caratteristica principale da allenatore.
La passione in primis e credere fortemente in ciò che faccio, oltre che nel progetto e nel movimento del calcio femminile.

Com’è nata questa possibilità?
Come accennato poc’anzi, credo in generale nello sviluppo del calcio femminile. Ho notato che ci sono molte potenzialità tecniche e sono sicuro che entro i prossimi anni il movimento si evolverà sempre di più. Molte atlete stanno attraversando una crescita tecnica ed atletica importante e credo che un giorno il calcio femminile possa diventare professionistico a tutti gli effetti. 

Com’era Antonello Campus da calciatore e com’è da allenatore?
Sicuramente più portato ad allenare che a giocare. Il fatto che non ho giocato in determinate categorie è dipeso molto da com’era visto il calcio diversi anni fa. Oggi mi piace insegnare, far credere che nel calcio si può arrivare molto lontano. Dico sempre alle mie atlete: “Se è la tua passione non sognare ma agisci, fai in modo che diventi realtà”.

Il campionato è ancora lontano ma la stagione è ormai alle porte: quali sono le ambizioni e gli obiettivi stagionali?
Gli obiettivi prefissati con la società sono quelli di far crescere il settore giovanile, soprattutto numericamente. Abbiamo fatto due open day, uno ad aprile e uno a luglio, dove abbiamo avuto un bellissimo riscontro soprattutto nel secondo. Sono arrivate tantissime ragazze da tutta la Sardegna, questo mi inorgoglisce perché il mio nome comincia ad essere conosciuto in tutta la regione e le calciatrici mi contattano per venire a giocare qui. Questo dipende anche dai risultati che stiamo ottenendo e aiuta la società a crescere, ciò significa che stiamo lavorando nella direzione giusta: la conferma è arrivata dalla convocazione di due mie atlete delle esordienti in prima squadra, questo permette di lavorare con maggior convinzione e con più stimoli per fare sempre meglio. Se quest’anno verranno anche le piccoline che si sono presentate a luglio, potremmo creare anche una squadra di pulcine e dunque gettare le basi per il futuro della Torres Femminile.  

A tal proposito, l’FC Sassari Torres femminile dispone di un campo dedicato al il settore giovanile, un fiore all’occhiello della società.
Senza dubbio è un valore aggiunto per noi. Questo campo, voluto dal presidente Andrea Budroni, ci permetterà di avere una struttura dove poterci allenare in erba vera. Il Torres Femminile Football Center è un campo predisposto per giocare a 9 e si trova al Vanni Sanna, nel salotto calcistico della città, un’ottima vetrina per il nostro progetto e per la crescita delle #CampionesseDelDomani. 

Qual è l’importanza di potersi allenare in un campo “di proprietà”?
Significa allenarsi “senza regole”. Ciò che voglio dire è che non siamo limitati a determinati orari, possiamo entrare ad ogni ora e lavorare liberamente e in maniera autonoma. Questo rappresenta un grosso vantaggio per tanti motivi. 

La differenza la fa l’erba vera…
Assolutamente sì. Per la parte tecnica e atletica secondo me è più impegnativo ma anche produttivo. Certo, c’è una bella differenza con la terra battuta. Senza dubbio la crescita e le capacità si sviluppano molto meglio. Ovviamente l’erba vera ha i suoi pro e i contro, come ad esempio la pioggia che spesso può rovinare i piani.

Quale percezione ha la gente che viene a giocare le partite in quel campo?
I bambini sono i primi a fare i salti di gioia per ovvi motivi. Gli allenatori mi chiedono settimanalmente un’amichevole perché tutti vorrebbero giocare lì. Come detto prima, è senz’altro una vetrina importante e che sicuramente gli altri ci invidiano. 

Quali ambizioni e sogni per il futuro nutre mister Campus?
Prima di rispondere a questa domanda vorrei ringraziare il presidente Budroni per questa opportunità.È un piacere esser stato chiamato dalla Torres Femminile perché è sempre stato il mio sogno far parte del progetto di rilancio del club femminile più titolato d’Italia #conLaTorresNelCuore. Ho visto i programmi che mi ha illustrato la società e mi sono piaciuti, sono in linea con il mio pensiero sulla crescita e lo sviluppo del movimento. Mi hanno riconfermato e mi ha fatto piacere, vuole dire che ho lavorato bene e in futuro c’è l’intenzione di fare sempre meglio. Tra le nostre idee c’è quella di creare una squadra di giovani, formare un bellissimo gruppo di ragazze sarde che negli anni possa arrivare sino alla prima squadra. È sempre stato un mio obiettivo: io ho sempre voluto iniziare con un gruppo e concludere il percorso senza perdere nessuno. Questo per me è molto importante. Inoltre, vorrei concludere dicendo che quest’anno la mia vittoria più grande è stata far sorridere le ragazze perché sono stati raggiunti degli obiettivi importanti; mi piacerebbe che capitasse sempre più spesso, questa è sicuramente una delle ambizioni che nutro per il futuro.  

In bocca al lupo mister Campus. 
Stefano Migheli 
– www.sassaritorresfemminile.it

Credit Photo: Sassari Torres Femminile

La crisi istituzionale e lo sciopero del calcio femminile

Nel mondo ci sono tre modelli di gestione del calcio: c’è il modello intervenzionista, quello astensionista e infine, il modello misto.
Il modello astensionista è proprio dei paesi anglosassoni e degli Stati Uniti: in questi paesi infatti, le federazioni esistenti sono private e non dipendono dai Ministeri e dai governi. Il modello misto è un mix tra il modello intervenzionista e astensionista, in cui enti privati svolgono per concessione funzioni pubbliche: è quanto avviene in Brasile.

Lo sport italiano, come accade in Spagna, Portogallo, Francia e tutti i paesi di civil law, è espressione del modello intervenzionista in quanto gestito e amministrato da enti pubblici: il CONI in Italia, il Consejo Superior de Deportes in Spagna, il Conselho Superior De Desporto in Portogallo, sono tutti enti pubblici che dipendono dai Ministeri e dai rispettivi governi in carica.
La struttura piramidale dello sport vede al secondo posto le Federazioni nazionali che compongono gli enti pubblici sopra menzionati; la FIGC è parte del CONI, così come è parte del CONI anche la Federazione Italiana Giuoco Squash o la Federazione Italiana Cronometristi. Infine, al terzo gradino, troviamo le Leghe professionistiche o dilettantistiche dei clubs, formate dai vari clubs di Serie A, Serie B ecc.

La crisi istituzionale che si sta verificando nel mondo del calcio femminile e che ha portato al rinvio della Supercoppa tra Juventus e Fiorentina, è la manifestazione della crisi di un modello, quello intervenzionista, che trova probabilmente nelle lentezze burocratico-amministrative e nella difficile distribuzione delle competenze, gli aspetti meno positivi e caratteristici della pubblica amministrazione. Quando il 3 maggio la FIGC ufficializzò il passaggio del calcio femminile italiano sotto il suo controllo, molti hanno esultato; in realtà, tale cambiamento doveva essere analizzato con una bella lente d’ingrandimento ed esaminato da un altro punto di vista.
Infatti a norma dell’art. 20 dello Statuto del CONI “Le Federazioni sportive nazionali sono associazioni senza fini di lucro con personalità giuridica di diritto privato”.
La natura giuridica della FIGC è fondamentale poiché le organizzazioni non a scopo di lucro non perseguono la realizzazione di profitti ma solamente ricercano utili da reinvestire a scopi organizzativi.
L’obiettivo primario e generico della FIGC è quello di promuovere e disciplinare l’attività del giuoco del calcio e gli aspetti ad essa connessi (Art. 1 Statuto FIGC); inoltre la FIGC non organizza nessun campionato a livello maschile.

Le Leghe, al contrario, sono quelle associazioni di diritto privato che meglio possono tutelare e curare gli interessi dei clubs che rappresentano, dato che non hanno il “blocco” del “non scopo di lucro”. È bene ricordare però che le leghe dipendono dalla FIGC e svolgono quelle funzioni che vengono attribuite loro dalle federazioni; quindi parlare di “imposizioni dall’alto” (come avvenne a maggio) è sbagliato perché in ogni caso sono le federazioni che amministrano a livello nazionale un determinato sport.

Ed è quanto viene stabilito per esempio nell’art. 1 dello statuto della Lega Serie A: “La Lega Serie A, quale associazione di categoria di società affiliate alla F.I.G.C., agisce altresì nell’ambito delle funzioni ad essa demandate dal presente Statuto – Regolamento e dalle norme federali e, per il raggiungimento delle proprie finalità, gode di autonomia organizzativa ed amministrativa. Quando ha funzioni rappresentative delle Società Associate, essa svolge tutti i compiti e le attribuzioni conseguenti, salvo quelli che, per disposizioni di legge, di Statuto Federale o contenute nelle N.O.I.F., sono di competenza della F.I.G.C.”.

Quindi, le Leghe esercitano funzioni delegate dalla federazione e funzioni proprie, in pieno esercizio della loro autonomia organizzativa ed amministrativa: ad esempio, una funzione propria della Lega Serie A è quella di organizzare il campionato, la Supercoppa, e la Coppa Italia, tutte competizioni che a livello maschile non gestisce la FIGC.

Ed è proprio l’autonomia organizzativa ed amministrativa la chiave per capire la differenza tra FIGC e leghe: per far crescere un settore sono necessari ricavi economici derivanti dagli accordi che l’ente che rappresenta le squadre ad esso affiliate è in grado o meno di concludere. Le leghe infatti hanno la funzione di stipulare ogni accordo commerciale idoneo allo sfruttamento economico delle competizioni che organizzano: è il caso degli accordi per i diritti televisivi, vera linfa vitale per i campionati e per lo sviluppo del calcio.
Ad esempio, pochi giorni fa la Lega Serie A ha concluso un accordo relativo ai diritti televisivi con ESPN: il canale americano trasmetterà le partite del campionato italiano negli Stati Uniti ed aggiungere a tale accordo anche la trasmissione del campionato femminile italiano non sarebbe stata un’utopia.

Quello che si propone per uscire dalla crisi del calcio femminile è un’ipotetica cogestione tra LND e FIGC come se fosse qualcosa di nuovo: il modello pubblico/intervenzionista si applica dal 1942 al calcio italiano maschile, in cui CONI, FIGC e Leghe si dividono le competenze per l’amministrazione del calcio. Se proprio vogliamo parlare di cogestione, probabilmente  quella più idonea appare Lega Serie A-FIGC, ma in ogni caso, anche questa soluzione dovrebbe essere un qualcosa di naturale, di innato e intrinseco del modello pubblico italiano: l’unica grande, enorme differenza è che questo modello dovrebbe essere applicato anche al calcio femminile.

Forse dovrebbe essere proprio la Lega Serie A (e non Lega Serie B, né Lega Pro, né LND, né FIGC) a gestire tutto il movimento femminile, evitando distinzioni tra squadre maschili e femminili visto e considerato che le squadre femminili di serie A e serie B non hanno nulla a che vedere con il dilettantismo e molte delle squadre femminili appartengono alla stessa struttura societaria di quelle maschili, che iniziarono a essere rappresentate dalla Lega Serie A nel 1946.


Art. 1 Statuto FIGC: “La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) è associazione riconosciuta con personalità giuridica di diritto privato federata al Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) avente lo scopo di promuovere e disciplinare l’attività del giuoco del calcio e gli aspetti ad essa connessi”.

Mattia Martini-Elena Linari, per loro è Atletico Madrid-Manchester City in UEFA Women’s Champions League

Hanno conquistato Madrid ed adesso punteranno all’Europa: Mattia Martini, manager e consulente di calcio-mercato, classe 1995, ed Elena Linari, difensore centrale, classe 1994, ambo all’Atletico Madrid, saranno avversari in UEFA Women’s Champions League 2018/2019 del Manchester City.
Le urne di Nyon hanno stabilito infatti che la squadra dei colchoneros affronterà il club inglese, turno con formula andata e ritorno, in un match che vede il giovane manager e la promettente centrale toscani rappresentare non solo la squadra della capitale spagnola ma in qualche modo anche il calcio italiano, che è riuscito ad esportare la propria professionalità ed il proprio talento anche in Liga.

Questo il programma del doppio confronto:
12 / 13 Settembre 2018, match di andata: Atletico Madrid Vs Manchester City
26/27 Settembre 2018, match di ritorno: Manchester City Vs Atletico Madrid

Simone Occhini

Women’s, Cincotta: “Fortuna Hjørring con più gare nelle gambe, può fare la differenza”

L’’allenatore viola commenta l’accoppiamento nei sedicesimi di finale di coppa.

Antonio Cincotta, tecnico della Fiorentina Women’s, ha commentato al sito ufficiale viola il sorteggio di Champions League, che opporrà le gigliate alle danesi del Fortuna Hjørring. Le sue parole:

“L’anno scorso abbiamo toccato con mano la potenza fisica delle Campionesse di Danimarca, quest’anno dovremo confrontarci ancora con una squadra di livello e dovremo farlo un mese prima rispetto alla scorsa edizione. Quando ci incontreremo loro saranno alla quarta giornata di Campionato, mentre noi ancora non abbiamo iniziato. I minuti sulle gambe possono fare la differenza, ma lo sappiamo e abbiamo orientato la preparazione per la prima gara ufficiale che sarà proprio questa. Oggi al campo ricorderò alle ragazze il simbolo che portano sul petto: la losanga viola nel mondo è stata protagonista e toccherà a noi adesso onorarla senza scuse né alibi”

Domenica al Mapei Stadium la presentazione del Sassuolo Femminile

Domenica 19 Agosto, in occasione della partita di Serie A maschile Sassuolo-Inter, che si disputerà al Mapei Stadium di Reggio Emilia alle ore 20.30, verrà presentata ufficialmente la formazione neroverde femminile!

Le ragazze e Mister Gianpiero Piovani faranno l’ingresso in campo durante l’intervallo e saluteranno i tifosi presenti al match.

#ForzaSasol

UEFA Women’s Champions League 2018/2019: le sfidanti di Juventus e Fiorentina

A Nyon si sono svolti i sorteggi per i sedicesimi di finale della UEFA Women’s Champions League 2018/2019, competizione in cui saranno presenti due squadre italiane: la Fiorentina Women’s e la Juventus Women, con le bianconere al debutto assoluto sul palcoscenico internazionale. Le partite di andata sono in programma per il 12 e 13 settembre, il ritorno due settimane dopo, il 26 e 27 settembre.

La Fiorentina ha pescato il Fortuna Hjørring: si tratta di un club danese con più di 50 anni di storia, dalla sua fondazione nel 1966 ha conquistato 9 campionati danesi e 8 coppe nazionali. In campo internazionale invece il miglior risultato nella UEFA Women’s Champions League sono i quarti di finale del 2016-2017, poi sconfitte dal Manchester City. Con la precedente denominazione, la UEFA Women’s Cup, la squadra raggiunse la finale nel 2003, finendo poi sconfitta dall’Umeå IK, una formazione svedese.
La Juventus Women è stata sorteggiata con il Brøndby: è uno dei club più titolati in Danimarca, vantando un palmares costituito da 11 campionati nazionali e 8 trionfi in coppe nazionali. In tornei internazionali ha raggiunto le semifinali della UEFA Women’s Champions League nelle edizioni del 2003 – 2004 e nel 2006 – 2007, quando la competizione si chiamava ancora UEFA Women’s Cup.

Ecco la lista completa dei sedicesimi di finale:
Honka (FIN) v FC Zürich (SUI)
Fiorentina (ITA) v Fortuna Hjørring (DEN)
Ajax (NED) v Sparta Praha (CZE)
Avaldsnes (NOR) v Lyon (FRA, holders)
Ryazan-VDV v FC Rosengård (SWE)
Juventus (ITA) v Brøndby (DEN)
SFK 2000 Sarajevo (BIH) v Chelsea (ENG)
Atlético Madrid (ESP) v Manchester City (ENG)
Thór/KA (ISL) v Wolfsburg (GER)
Gintra Universitetas (LTU) v Slavia Praha (CZE)
BIIK-Kazygurt (KAZ) v Barcelona (ESP)
Somatio Barcelona FA (CYP) v Glasgow City (SCO)
ŽFK Spartak (SRB) v Bayern München (GER)
St. Pölten (AUT) v Paris Saint-Germain (FRA)
WFC Kharkiv (UKR) v Linköping (SWE)
LSK Kvinner (NOR) v Zvezda-2005 (RUS)

Credit Photo: UEFA Women’s Champions League

Lazio Women, a breve il via alla nuova stagione

Inizierà a breve la stagione anche per la Lazio Women. La compagine biancoceleste, dopo aver centrato il secondo posto nell’ultima edizione del campionato, si è guadagnata un posto nella nuova Serie B Nazionale a girone unico.

La formazione capitolina è stata inserita nel raggruppamento insieme ad Arezzo, Castelvecchio, Empoli Ladies, Femminile Inter Milano, Football Milan Ladies, Fortitudo Mozzecane, Genoa Women, Granata Cittadella, Roma Calcio Femminile, Roma XIV e San Zaccaria.

La competizione avrà inizio il prossimo 14 ottobre.

Credit Photo: Lazio Women

Vlada Kubassova al Napoli Calcio Femminile

Si arricchisce con un’altra giocatrice estone la rosa del Napoli Femminile a disposizione di Mister Geppino Marino.

L’attaccante classe 1995 proveniente dal Levadia Tallinn Vlada Kubassova è infatti una nuova Azzurra.

Come le compagne già annunciate nei giorni scorsi, anche Vlada è una calciatrice della Nazionale del suo paese e sicuramente potrà dare un ulteriore contributo di esperienza alla rosa partenopea.

Benvenuta!

Credit Photo: Napoli Femminile – Pagina Facebook

Roma calcio femminile: arriva il portiere Emma Guidi

La Roma calcio femminile è lieta di annunciare l’arrivo in prima squadra, agli ordini di mister Colantuoni, del portiere Emma Guidi.

Nata ad Ancona il 4 ottobre del 1996, ha iniziato a giocare a 9 anni nella squadra del suo paese, (Montemarciano An) con i maschi, come tante bambine fanno se vogliono giocare a pallone, poi dai 14 ai 20 anni ha giocato con la Jesina e la scorsa stagione con il Ravenna Woman.

Sul suo modo di giocare si racconta così: “Gioco in porta. Che tipo di portiere non lo so… Ho spesso cambiato modo di giocare a seconda di come mi piaceva e di come ero più utile per la squadra. Ho avuto per tanti anni alla Jesina un preparatore, Masciambruni, che mi ha molto stimolato nell’apprendere gesti tecnici e stili diversi di gioco, a seconda delle situazioni.” 

Portiere affidabile che da sicurezza alla squadra, è brava nella lettura della palla (suo punto di forza) sia alta che rasoterra.  “Ma voglio migliorarmi sempre più, soprattutto negli spostamenti” – ci dice. 

Non ama infatti limitarsi, si sta laureando in educatore sociale e culturale a Rimini “ma – svela – nel tempo libero, oltre che giocare a pallone, mi invento qualcosa da fare o da imparare.” 

Quando le chiediamo perché ha scelto di venire alla Roma cf la risposta sembra quasi ovvia dopo quello che abbiamo scoperto di lei in merito al suo desiderio di migliorarsi e conoscere cose nuove: Ho scelto la Roma calcio femminile perché è una squadra in cui sono date grandi possibilità di crescita”. 

Benvenuta Emma!

Credit Photo: Roma Calcio Femminile

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