Partnership Master Sole 24 Ore
Home Blog Pagina 5353

Posticipata Fiorentina Women – Verona

Come da CU n. 54 emesso in data odierna dal DCF, la gara casalinga della Fiorentina Women’s FC contro l’AGSM Verona, valida per la 1° giornata di ritorno di Serie A Femminile, è posticipata alle ore 18.00 di sabato 3 febbraio 2018 (orario originario 14.30) allo stadio Bozzi (Via Borgonovo).

Credit Photo: Pagina Facebook di Fiorentina Women’s FC

Riassetto dello staff tecnico a Catania: Giovanni Garofalo direttore, Peppe Scuto torna in panchina

Catania femminile in continuo movimento con l´obiettivo di vivere un girone di ritorno di altissimo livello. In base a quanto visto nelle ultime gare la società ha deciso per un nuovo riassetto tecnico che possa poi portare a risultati ottimali.

A Giovanni Garofalo è stato affidato l´incarico di direttore tecnico: si occuperà infatti di programmare la vita tecnico-tattica ed atletica della squadra e di coordinare lo staff al centro sportivo di Torre del Grifo. La prima mossa di Garofalo è stata quella di volere fortemente il rientro di Scuto in qualità di allenatore.
“Credo che Scuto – dichiara Giovanni Garofalo – sia la persona adatta per seguire la squadra in panchina in questo momento delicato, in quanto rappresenta per la maggior parte di loro un riferimento importante da anni, anche da un punto di vista psicologico, per questo ho ritenuto necessario che Peppe tornasse al proprio posto”.
“L´ingaggio di mister Garofalo ha portato – ha detto il presidente Armando Schiliròuna ventata di professionalità e ci ha permesso di guardare al futuro con ottimismo. Il lavoro svolto quotidianamente rappresenta un´occasione di crescita per le ragazze e per tutto lo staff”.
Credit Photo: Comunicato Stampa (Catania Calcio Femminile)

Coppa Italia: il Tavagnacco passa agevolmente il turno

Missione compiuta. Il Tavagnacco batte senza grossi problemi l’Unterland Damen per 6 reti a 0, accedendo al terzo turno di Coppa Italia. In gol Tuttino, Mascarello, Frizza, Erzen, Cecotti e Brumana. Una partita senza storia, che consente alle friulane di riscattare la sconfitta di Bari.

La prima conclusione della partita arriva al 5’ con Mascarello che ci prova dalla distanza senza impensierire più di tanto Larentis. Un minuto dopo, al 6’, Tuttino sblocca il risultato avventandosi su una palla vagante in area e trovando la deviazione vincente verso la porta. Al 9’ tiro dalla distanza di Camporese, ma il pallone termina di poco a lato. Passa un minuto e Mella parte sulla fascia sinistra, crossa al centro e colpisce la traversa. Al 14’ raddoppio di Mascarello, abile a ricevere palla al limite, girarsi e far partire una conclusione imprendibile per Larentis. Al 19’ punizione a giro di Brumana, ma il portiere dell’Unterland Damen è attenta e para. Al 21’ è Catena a sfiorare la rete, con la palla che lambisce il palo. Due minuti dopo sempre la numero 20 gialloblu costringe in angolo Larentis. Il terzo gol del Tavagnacco arriva al 27’ con Frizza, che di testa, su cross da calcio d’angolo, infila la porta delle altoatesine. Passa un minuto e il poker gialloblu lo firma Erzen, al primo gol con la maglia del Tavagnacco. La slovena stoppa in area, supera un difensore e calcia non lasciando scampo a Larentis. Sul finire del tempo, al 44’, ecco anche la rete di Cecotti su rigore, che festeggia al meglio il suo 19esimo compleanno.

Nella ripresa il Tavagnacco congela la partita ma non rinuncia ad attaccare. Al 10’ la neo entrata Benedetti viene atterrata in area. Per l’arbitro è rigore. Della battuta si incarica Brumana, ma il capitano gialloblu spara alto. Al 16’ la numero 7 del Tavagnacco ci prova su punizione, ma Larentis è attenta e para. Al 33’ gol di Brumana, che in contropiede scarta il portiere avversario e fissa il risultato sul 6 a 0.
Un secondo tempo che scivola via senza altre occasioni, con il Tavagnacco che, al terzo turno di Coppa, affronterà il Trento. Ora tutta l’attenzione potrà essere rivolta alla partita del 27 gennaio allo stadio Friuli contro la Juventus.
 

UPC TAVAGNACCO – UNTERLAND DAMEN 6-0
UPC TAVAGNACCO: Copetti, Frizza, Mella, Brumana, Tuttino, Cecotti (Pozzecco), Erzen, Veritti (Cotrer), Catena (Benedetti), Mascarello, Camporese. All. Cassia
UNTERLAND DAMEN: Larentis, Settecasi, Marmentini, Menegoni, Cainelli (Pasqualini), Barbacovi, Turrini, Ferraris, Peer, Ernandes, Targa. All. Pasqualini
ARBITRO: Palmieri di Conegliano
MARCATORI:  6’ pt Tuttino, 14’ pt Mascarello, 27’ pt Frizza, 28’ pt Erzen, 44’ pt Cecotti (R), 33’ st Brumana
NOTE: ammonita Menegoni

Credit Photo: http://www.upctavagnacco.com/

Real Meda e Meda 1913 insieme per la città e per lo sport!

Nella serata di mercoledì 11 Gennaio la presidentessa del Real Meda Sonia Pessotto, col presidente del Meda 1913 Luigi Cairoli e l’assessore comunale allo Sport Andrea Fabrizio Jr Donadello si sono ritrovati presso lo Stadio “Città di Meda” in via Icmesa per ufficializzare con una conferenza la nuova gestione dei centri sportivi “Città di Meda” e “Luigi Busnelli” destinata appunto alle due società sportive.

A parlare per primo è stato il giovane assessore comunale Donadello che ha spiegato i motivi per cui si è passati da una gestione comunale a una gestione destinata alle società: “Dal 4 luglio sono stati fatti sopralluoghi sui campi sportivi e nei palazzetti di Meda. E’ emerso che la gestione e la manutenzione ordinaria non era ottimale e le società sportive non erano contente. Il Comune di conseguenza ha deciso di affidare la gestione i palazzetti alla cooperativa “BuenaVista”, mentre i campi e centri sportivi “Città di Meda” e “Luigi Busnelli” con le rispettive aree a disposizione al Real Meda e al Meda 1913.
Naturalmente le storiche convenzioni saranno salvaguardate come quella del Renate che continuerà a giocare le partite qui, idem per l’Atletica Meda che continuerà ad allenarsi qui, ma anche le diverse sagre paesane della tradizione continueranno. Inoltre anche i custodi sono stati tutelati e di conseguenza assunti dalle stesse società.
Ci si aspetta una gestione virtuosa da parte delle società con un incremento delle funzionalità per i centri sportivi. Questo per il comune è un risparmio di circa 30000€, oltre che una gestione semplificata dove vi saranno comunque controlli periodici della giunta.”

Ha preso poi parola la presidentessa del Meda femminile e delegata LND della sezione Nord, Sonia Pessotto: “Da un paio di anni ci siamo mossi per avviare questo progetto e finalmente lo scorso mese si è arrivati al dunque. Gestire due centri sportivi così grandi non è semplice, ma ci sono molte possibilità di aggregazione e inoltre è futile per i cittadini di Meda, come si è visto il camp estivo multisport di avviamento di base e per collaborazioni in previsioni future.
Lo stato della struttura non è dei migliori, ma tutto ciò che sarà l’utile verrà appunto usato e rimpiegato nella struttura. La gestione tra Real Meda e Meda 1913 sarà un’associazione di associazioni tra società sportive con un attuale nome provvisorio di “Meda Sport”. Di conseguenza verrà mantenuta l’indipendenza tra le attività per essere uniti, ma autonomi nello stesso tempo.”

“Da anni insistevo sul sillogismo ovvio che nessuno gestisce meglio di chi usa” ha affermato il presidente del Meda maschile 1913 “ed è stata dura ma devo ringraziare l’odierna amministrazione comunale e le parti tecniche che si sono date da fare per rendere tutto ciò possibile, tra cui le figure di Calà e Soldano.
Per fare attività di altri sport e altre attività in generale si possono fare grandi cose e noi abbiamo forti aspettative e speranze per questa avventura. Vedo positività nell’essenza di essere bravi nella sinergia con il Real Meda!

Si apre per cui il 2018 con molte novità in casa Real Meda perché oltre al calcio, da ora potranno nascere nuovi frutti e speranze dalla gestione dei due centri sportivi.

Credit Photo: Pagina Facebook di Real Meda

Inter Femminile: nerazzurre sole al comando

Nonostante il turno di riposo nell’ultima giornata del girone di andata, le nerazzurre conservano il primato solitario in classifica con 30 punti.

Su 12 partite disputate le nostre ragazze, unica squadra imbattuta del girone B, hanno collezionato 9 vittorie e 3 pareggi.

Le ragazze di mister Wergifker chiudono così la prima parte della stagione al primo posto con il miglior attacco, 47 reti realizzate e la migliore difesa con sole 8 reti subite.

Nella 13esima giornata spicca la sconfitta esterna del Milan Ladies, prossime avversarie delle nostre, sul campo del Marcon per 1 a 0 e il mezzo passo falso dell’Orobica che si deve accontentare di un solo punto nella trasferta di Meda, 2 a 2 il risultato finale.

Capitan Federica Turrini, Unterland Damen: “La fascia al braccio è l’onore e l’orgoglio di rappresentare questa squadra e questa società”

Con al braccio la fascia di capitano dell’Unterland Damen, Federica Turrini è una storica di questa squadra del Trentino. Classe ’93, inizia a giocare prima a pallavolo per poi arrivare all’età di 14 anni a scoprire la passione per il calcio fino agli esordi in Serie B. E’ laureata in psicologia e tra i tirocini, tra cui quello all’Ospedale di Bolzano, in questa stagione partecipa al Campionato di Serie B del Girone C.

Da dove è nata la passione per il calcio?
Fin da piccola a casa mia si sono sempre guardate le partite dell’Inter, dunque in primis è stato mio padre a trasmettermi questa passione. In più, abitando in un paesino con pochi abitanti l’estate o nel tempo libero mi trovavo spesso al campetto con i miei amici a giocare a calcio. Tra i 5 e i 10 anni ho giocato a pallavolo, ma poi la società è fallita e di conseguenza per continuare a praticare questo sport i miei genitori mi avrebbero dovuto portare piu volte durante la settimana a Bolzano, dunque a 30 km da dove abitavamo e non erano disposti a fare questi viaggi quasi ogni giorno. Mio papà dunque mi ha cercato una squadra di calcio e mi ha proposto di provare qualcosa di nuovo: l’amore per questo sport è nato da subito.

Cosa significa portare la fascia al braccio? Implica piu pressioni e responsabilità sia dentro che fuori dal campo?
Mi è stato insegnato che la fascia al braccio implica “oneri” e “onori”. Sicuramente essere capitano implica avere maggiori responsabilità: sai di dover fungere sempre da esempio per le tue compagne e dunque sai che ogni allenamento devi allenarti al 100%, perchè se non lo farai tu nemmeno le tue compagne si sentiranno in dovere di farlo. Essere capitano implica cercare di mediare in qualsiasi momento eventuali problemi all’interno del campo, implica incitare le proprie compagne anche quando le cose non stanno andando per il verso giusto, implica prendersi la squadra tra le braccia e ricordare ad ogni giocatrice quanto sia essenziale la sua presenza. Pressioni maggiori personalmente non ne sento, perchè al di là della fascia ho sempre dato in campo tutto quello che avevo. La differenza che sento portando la fascia al braccio invece, è l’onore e l’orgoglio di rappresentare questa squadra e questa società. Accanto a me ho la fortuna di avere non solo giocatrici speciali, ma proprio persone fantastiche, che condividono con me questa passione e che fortunatamente hanno la mia stessa mentalità: con cuore, gambe, mente e tanto sacrificio si ottengono tutti gli obiettivi che ci si pone. Ho la fortuna di aver trovato ragazze pronte a combattere ogni partita come se fosse l’ultima battaglia della vita e questo mi rende infinitamente orgogliosa di loro e di poterle rappresentare. Allo stesso modo, mi rende infinitamente onorata rappresentare la società che mi ha cresciuta da quando era bambina: il presidente e tutti gli altri membri non svolgono solamente il loro ruolo societario, ma si preoccupano e occupano di noi ragazze anche al di là del semplice campo da gioco, come se fossimo piccole figlie acquisite. E per questo non smetterò mai di ringraziare ognuno di loro.
Quindi se ad oggi dovessi rispondere a questa domanda con una sola frase, direi che per me portare la fascia al braccia è come per un soldato semplice venir messo in prima linea in guerra: per quanto difficile possa essere, sai che per difendere la tua patria ne varrà sempre la pena.

Quale obiettivo stagionale vi siete poste?
Di fare e dare il nostro meglio. Per la società ovviamente la cosa più importante a inizio anno era non retrocedere e magari riuscire a raggiungere la stessa posizione dell’anno scorso. Poi in realtà nel corso del campionato ci siamo rese conto di valere molto di più di quanto ci aspettassimo e ad oggi un po iniziamo a sognare in grande, sentendoci il piccolo Leicester City della situazione. Per scaramanzia però non dico qual è esattamente il nostro sogno: per ora posso affermare però che ci stiamo togliendo grandi soddisfazioni e che non abbiamo intenzione di fermarci qui.

Cosa ne pensi dell’entrata delle società maschili professionistiche nel calcio femminile?
Credo che per il calcio femminile sia un grande traguardo. Il fatto che ogni squadra maschile d’ora in poi dovrà averne anche una femminile consentirà sicuramente a noi donne di farci conoscere maggiormente e anche di crescere professionalmente. Allenarci nelle stesse strutture degli uomini infatti ci consentirà di confrontarci con strumenti più adatti, persone più competenti e professionisti più in linea con quelli  che sono i progetti di ogni donna che gioca a calcio e sogna in grande: fare di questo sport il proprio lavoro. Per questa ragione credo che già questo sia un grande traguardo rispetto al passato.

Come pensi si possa aiutare lo sviluppo del calcio femminile in Italia?
Sicuramente la prima cosa che aiuterebbe il calcio femminile sarebbe pubblicizzare il calcio femminile stesso. Quindi bisognerebbe parlarne di più, porli maggiore attenzione e maggiore risalto, soprattutto quando i risultati di determinate squadre arrivano (come sta accadendo per l’Italia, la Nazionale maggiore). Dunque, così come i telegiornali parlano del calcio maschile ad esempio, bisognerebbe iniziare a parlare anche del calcio femminile. Sui giornali non bisognerebbe più dedicarli solamente il piccolo trafiletto a lato della pagina accanto alle grandi notizie delle squadre maschili, ma meriterebbe di occupare lo stesso spazio di altre notizie della stessa rilevanza. In televisione invece bisognerebbe iniziare a trasmettere le partite, e non in ritardo come successo qualche settimana fa in occasione di una gara di serie A (con cui non si è fatto altro che dimostrare il poco interesse e la poca importanza relegata al calcio femminile rispetto a quello maschile). Aggiungerei poi che il vero sviluppo si attuerà nel momento in cui le calciatrici saranno riconosciute come professioniste e non più come dilettanti: in serie A, pur allenandosi quanto i maschi esse non hanno i loro stessi diritti. Anche le paghe sono incredibilmente differenti e questo gap non fa altro che allontanare il calcio femminile dalla realtà di quello maschile. Ho paura però che tutti questi obiettivi rimarranno solo obiettivi, senza avere mai la possibilità di realizzarsi.

Pensi sia diversa la concezione del calcio femminile in Trentino Alto Adige rispetto alle altre regioni italiane?
Credo che il Trentino Alto Adige ponga ancora meno risalto al calcio femminile di quanto lo facciano altre regioni. Qui gli sport più importanti sono altri, come l’Hockey e lo sci e di conseguenza questi vanno a far ombra al calcio in generale, figurarsi a quello femminile. Mi riferisco sia alla rilevanza che ci viene data, sia al numero di ragazze che si interessano a questo sport: mentre in altri paesi infatti magari il calcio viene prima di tutto, qui non è così e di conseguenza il bacino di giocatrici a cui attingere è decisamente minore. In generale comunque in altre regioni il calcio femminile è molto più sviluppato e di questo ce ne accorgiamo appena affrontiamo una squadra fuori regione, spesso più attrezzata e conosciuta di quanto possiamo essere noi. Tra l’altro da queste parti non abbiamo squadre di serie A che potrebbero “adottarci” e questo per noi non può che rappresentare un limite.

Un grande ringraziamento a capitan Federica Turrini e alla società dell’Unterland Damen a cui auguriamo un grande in bocca al lupo per la stagione!

Credit Photo: Ufficio Stampa (Unterland Damen)

Tavagnacco di nuovo in campo per la Coppa Italia

Si torna in campo per il secondo turno di Coppa Italia. Il Tavagnacco, mercoledì 17 gennaio alle 14.30, ospita l’Unterland Damen, compagine altoatesina che milita in serie B, nel recupero della partita rinviata lo scorso 13 dicembre a causa del maltempo. Per le friulane sarà l’occasione per riscattarsi dopo la sconfitta patita in campionato contro la Pink Bari.

Mister Amedeo Cassia dovrà rinunciare alle infortunate Lana Clelland ed Elisa Polli, oltre a Michela Martinelli. E’ probabile quindi che ci sarà spazio per le giovani del vivaio gialloblu. «Teniamo molto a questa competizione – assicura Cassia – e quindi vogliamo riuscire a passare il turno per poi concentrarci al meglio sulla sfida con la Juventus. Siamo felici di poter tornare subito in campo dopo Bari per ripartire al meglio». L’allenatore del Tavagnacco non fa drammi dopo la sconfitta subita in Puglia: «Anche se la squadra non si è espressa al meglio dal punto di vista tecnico, per quanto riguarda l’agonismo non ho nulla da rimproverare alle ragazze, che fino alla fine hanno cercato di ribaltare il risultato. Purtroppo il terreno di gioco sintetico e le dimensioni ridotte del campo ci hanno messo in difficoltà».

In caso di parità al termine dei 90’, saranno i rigori a decretare la squadra vincente. Nell’occasione si potranno acquistare i tagliandi per la partita di campionato del 27 gennaio tra Tavagnacco e Juventus che si giocherà alla Dacia Arena.

Credit Photo: http://www.upctavagnacco.com/ 

Alice Greppi in bianconero!

La Lavagnese comunica di aver acquisito il diritto alle prestazioni sportive della calciatrice Alice Greppi classe 94 proveniente dal Luserna San Bernardo.

Per la neo difensore bianconero la carriera vede un passato vario con le divise di Tradate Abbiate, Alessandria, Alba e Cuneo.

Credit Photo: Ramella Fazzari Fotografia

La motivazione negli sport di squadra

Lo sanno tutti gli allenatori che per vincere i campionati non basta avere i migliori giocatori. 
La domanda allora è: qual è la componente che stravolge e rende incerto quello che apparentemente dovrebbe essere una logica conseguenza?
E’ la preparazione mentale a fare la differenza. Infatti a rendere labile la certezza che l’atleta più forte fisicamente, tatticamente e tecnicamente debba per forza vincere, sono le situazioni emotive che l’atleta è chiamato a gestire durante le competizioni.
In questo articolo parliamo di una skill basilare in ogni progetto di mental training: la Motivazione.

LA MOTIVAZIONE NEGLI SPORT DI SQUADRA
La motivazione viene spesso paragonata alla benzina che muove i giocatori verso la prestazione eccellente.
A parità di preparazione, è sempre il giocatore più motivato a prevalere. A volte, anzi, la spinta motivazionale può coprire alcune carenze tecniche o tattiche. Dunque se è vero che non è sufficiente avere una Ferrari per andare forte è altrettanto vero che se nella Ferrari non c’è benzina, il motore non si accenderà neanche.
Possiamo valutare la motivazione attraverso due parametri: direzione e intensità.
Per direzione si intende la meta verso cui dirigiamo l’azione. Cosa vogliamo, cosa ci stimola: vincere, giocare, divertirci, tenerci in forma ecc.
L’intensità si riferisce invece a quanto sforzo ed impegno mettiamo nelle nostre azioni per raggiungere uno scopo, per sostenere un pensiero, per attuare un comportamento.
Solitamente direzione e intensità sono strettamente legate: quando una cosa non ci piace e non abbiamo motivo per farla, è molto probabile che ci sforzeremo minimamente, mentre quando decidiamo che un obiettivo è importante ci impegniamo a fondo per raggiungerlo.
Come tutti gli aspetti mentali del gioco, anche la Motivazione può essere allenata e in uno sport di squadra come il Calcio, il ruolo dell’allenatore è fondamentale.
Il Mister, in prima persona, deve saper gestire la propria motivazione, per poi trasmettere alla squadra la giusta spinta motivazionale. Inoltre dovrà fare in conti con la motivazione di ciascuno dei suoi giocatori, sostenerla e alimentarla.
Fondamentale sarà riuscire a sintonizzare la motivazione di ogni singolo componente del gruppo affinché insieme diventino la rampa lancio per raggiungere gli obiettivi del team, è un compito difficile, ma garantisce il raggiungimento di una performance eccellente.
Immaginiamo ora la motivazione come una benzina particolare che è in grado di esaurirsi o riprodursi in base alle situazioni. Le situazioni di soddisfazione, riuscita, benessere dell’atleta faranno sì che questa nostra benzina si riproduca, mentre le situazioni di insoddisfazione o mancanza di risultato potrebbero portare a un calo motivazionale significativo.

Per far sì che i nostri giocatori non si trovino mai in riserva, possiamo agire secondo questi 3 step:

1- INIZIO STAGIONE: LA SEMINA
Condividere obiettivi e regole: fondamentale importanza assume in un contesto di squadra la condivisione degli obiettivi individuali, di squadra, della società, dell’allenatore. Spesso si commette l’errore di darli per scontati, ma non è detto che l’obiettivo del Presidente sia lo stesso del Capitano o Mister. Il veterano della squadra magari avrà un obiettivo, delle aspettative e quindi una motivazione diversi da quelli del giovane appena salito in prima squadra. Un attaccante con l’obiettivo di realizzare 20 reti stagionali, potrebbe decidere di non passare la palla a un compagno in posizione più favorevole per segnare. L’obiettivo personale in questo esempio un po’ forzato, ma molto plausibile, non è funzionale né in linea con quello di squadra.
È importante dunque avere dei momenti di confronto e condivisione al fine di allineare gli obiettivi dei singoli a quelli della squadra, che solitamente dovrebbero coincidere con le richieste della Società.
Come possiamo rendere un obiettivo realizzabile, senza che questo diventi tanto ingombrante da soffocare, alla prima difficoltà la motivazione dei nostri giocatori?
Uno strumento molto utile è il Goal Setting, ossia la pianificazione degli obiettivi in step a breve, medio e lungo termine. Infatti oltre ad essere misurabili e realistici, gli obiettivi per essere perseguiti in modo efficace devono essere suddivisi step facilmente monitorabili. Parafrasando ciò che ha efficacemente detto di recente il coach di Serena Williams, è controproducente pensare sempre e solo alla cima della montagna: per non rendere la salita improba è meglio concentrarsi su un tornante alla volta.

2-DURANTE LA STAGIONE: LA COLTIVAZIONE.
Avendo fissato degli obiettivi a breve e medio termine sarà fondamentale verificarne il raggiungimento nei periodi stabiliti. Il raggiungimento dei micro obiettivi intermedi sarà sicuramente stimolante e faciliterà il perseverare nel raggiungere gli step successivi.
Nel caso non si fosse raggiunto l’obiettivo intermedio si potrà riformulare, aggiustare il tiro, correggere il percorso in modo da arrivare ugualmente al risultato.

3-FINE STAGIONE: LA RACCOLTA.
A fine stagione l’atleta, la squadra, l’allenatore e la società potranno verificare se gli obiettivi fissati a settembre sono stati raggiunti. Le tracce scritte durante il percorso saranno materiale importante di verifica e discussione per lo staff tecnico, ma anche per i singoli atleti e costituiranno un’ottima base per ripartire alla stagione successiva.

Lilli Ferri

Team Psicosport

Credit Photo: Empoli Ladies

Primavera, Sassuolo – Ravenna Woman 7-1, pesante passo falso delle romagnole nello scontro diretto al vertice

Pesante sconfitta nel campionato Primavera per il Ravenna Woman che perde per 7-1 lo scontro diretto al vertice con il Sassuolo cedendo ai neroverdi la momentanea testa della classifica.

Partita in salita sin da subito per le romagnole che subiscono al 3’ la rete del vantaggio ospite in virtù di un’autogoal; la squadra già tesa e contratta, accusa il colpo subendo altre due reti nei primi quindici minuti di gioco con Cavandoli e Capoluongo; nel corso della prima frazione di gioco i padroni di casa dilagano realizzando con Casini e Botti altre due reti, concludendo la prima frazione di gioco sul punteggio di 5-0.

Nella ripresa, il Ravenna tenta una reazione ma arriva su azione di contropiede la sesta rete di Novelli G; poco dopo è Linda Giovagnoli su azione da calcio d’angolo a realizzare la rete della bandiera per le biancorosse; di Casini (autrice di una doppietta) la rete del definitivo 7-1 con cui si conclude il match.

Battuta d’arresto per l’ex San Zaccaria nella corsa al vertice, ma la contemporanea sconfitta casalinga dell’altra pretendente (il Femminile Riccione) e un’intero girone di ritorno ancora da giocare mantengono ancore vive le speranze di accesso alla fase nazionale. Nella prossima giornata sfida casalinga con il San Paolo.

Di seguito le dichiarazioni post gara del mister Marinella Piolanti: ”Il goal subito a freddo ad inizio partita, tralaltro con un’autogoal e con la squadra scesa in campo tesa e contratta per l’importanza della posta in palio ci ha condizionato per il resto della gara; non siamo riuscite a giocare la partita, occorre lavorare molto sull’aspetto mentale e caratteriale, occorre entrare in campo con un’altra testa se vogliamo raggiungere determinati obiettivi”.

Risultati, XII giornata

Castelvecchio – Osteria Grande 0-1
Femminile Riccione – Jesina 2-3
Vicofertile- Imolese (rinviata)
Sassuolo- Ravenna Woman 7-1
San Paolo – Sassuolo sq. B 2-0
San Marino Academy- Bologna 0-4

Classifica: Sassuolo 33, Ravenna Woman 30, Femminile Riccione 28, Jesina 20, Sassuolo sq. B 16, Bologna 13, Vicofertile 11, Imolese 10, Osteria Grande 10, Castelvecchio 9, San Paolo 8, San Marino Academy 7.

Credit Photo: http://www.usdsanzaccaria.it/

DA NON PERDERE...