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Mister Lascaro, Roma Calcio Femminile: “Casolese? Trasferta difficilissima, ma non dimentichiamo mai il sorriso!”

Photo Credit: Grazia Menna - Roma Calcio Femminile

Altro giro, altra vittoria: la Roma Calcio Femminile ha ritrovato la sua bussola e battuto due colpi nel match casalingo contro la Nuova Alba, tutt’altro che semplice. Il 2 a 1 finale ha premiato le romane, caparbie a rialzarsi dopo il momentaneo svantaggio affidandosi a un gruppo coeso e con la testa in partita fino all’ultimo.

La partita contro un’avversaria di tale valore ha suscitato «Emozioni fortissime per come è andata la partita, che però vanno immediatamente ridimensionate, da domani (oggi) inizia una nuova settimana che ci porterà ad una trasferta difficilissima», queste le prime parole con cui il tecnico delle romane, Mister Simone Lascaro, ha introdotto la gara disputata dalle sue ragazze in esclusiva alla Redazione di Calcio Femminile Italiano.

L’allenatore ha anche analizzato gli aspetti positivi che sono emersi dal gioco prodotto contro la Nuova Alba e quelli su cui insisterà maggiormente in corso d’opera per migliorare: «La cosa che più mi è piaciuta è stata la bravura nel cambiare sistema in corsa in base a quello che facevano le avversarie, e soprattutto l’intensità del secondo tempo, un ritmo eccezionale accompagnato da un’ottima qualità nelle giocate. Da migliorare invece è la tranquillità nel palleggio, quando giochiamo contro squadre importanti, spesso abbiamo un po’ di “ansietta” e ci affidiamo troppo alla casualità. Invece dobbiamo avere consapevolezza dei nostri mezzi, che sono importanti», “vittoria” non è infatti sinonimo di “adagiarsi sugli allori”, bensì di “continuare su questa strada” per giungere alla concretezza e alla continuità.

La prossima, contro la Casolese – neopromossa che sta facendo molto bene e si prospetta un’avversaria di tutto rispetto – sarà una «trasferta difficile su un campo abbastanza pesante, la prepareremo con grande intensità negli allenamenti per poi riportare tutto in partita. Non dimenticando mai il sorriso, quello è fondamentale per fare bene», solo con il sorriso e senza farsi sopraffare dalle emozioni negative si possono preparare al meglio tutte le partite, seguendo un copione in allenamento da riproporre in campo il cui finale è, si spera, la vittoria.

Si ringraziano Mister Simone Lascaro e la Roma Calcio Femminile per il tempo e l’immensa disponibilità.

La Top 11 della sesta giornata: Pellegrino Cimò, Nischler, Fløe, Di Guglielmo, quanti gol decisivi

Photo Credit: Emanuele Ubaldi - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Ecco gli Opta Facts relativi alla Top 11 della sesta giornata della Serie A Women Athora 2025-26:

  • Gloria Ciccioli: Tra i portieri con il 100% di parate in questo turno di Serie A, solo Beatrice Beretta (quattro) ha fronteggiato più tiri nello specchio rispetto alla giocatrice della Ternana (tre come Gilardi e de Jong). Inoltre, tra gli estremi difensori con almeno 10 passaggi lunghi, Ciccioli ha registrato la più alta percentuale di successo (53% – 9/17).
  • Valentina Bergamaschi: Nella giornata di campionato appena conclusa, nessuna giocatrice ha creato più occasioni su azione rispetto alla giallorossa (quattro come Matilde Pavan). 66 inoltre i tocchi effettuati dalla classe ’97 nella sfida con la Lazio, almeno tre più di qualsiasi compagna di squadra.
  • Eleonora Pacioni: La giocatrice della Ternana ha registrato, nella sesta giornata di campionato, il record di respinte difensive sia totali (12) che di testa (sette).
  • Estelle Cascarino: Tra le giocatrici che in questa giornata di Serie A hanno effettuato almeno 10 passaggi all’interno della ¾ avversaria, la bianconera è quella che ha registrato la più alta percentuale di successo (93% – 13/14).
  • Lucia Di Guglielmo: Oltre ad essere l’unica giocatrice ad aver realizzato un gol da fuori area in questa giornata di Serie A (rete del definitivo 1-0 contro la Lazio) la classe ’97 è stata una delle due giallorosse con più passaggi tentati nel derby di Roma (42 come Shukurat Oladipo).
  • Giada Greggi: Tra le giocatrici di movimento scese in campo in questo turno di campionato, la giallorossa è stata una delle due che hanno recuperato più palloni (11 come Viola Calligaris).
  • Emma Severini: Oltre ad aver trasformato il calcio di rigore valso il momentaneo 1-0 della Fiorentina con il Parma, la centrocampista ha completato 44 passaggi in questo turno di campionato, meno solo di Benedetta Brignoli (70) tra le colleghe di reparto scese in campo nel weekend.
  • Amalie Vangsgaard: La bianconera, oltre ad aver realizzato il primo dei due gol della Juventus contro il Genoa, è stata la giocatrice che nella giornata di campionato appena conclusa ha effettuato più conclusioni (sette).
  • Nadine Nischler: Oltre ad aver segnato dal dischetto il gol vittoria del Como contro il Milan, la classe 2000 ha tentato cinque dribbling in questa giornata di Serie A, record condiviso con Martina Piemonte tra tutte le giocatrici scese in campo.
  • Giada Pellegrino Cimò: La classe 2006, oltre ad aver firmato la prima vittoria in Serie A della Ternana (1-0 sul Sassuolo) è stata l’attaccante con la percentuale più alta di duelli vinti in questa giornata tra quelle che ne hanno ingaggiati più di cinque (75% – 6/8).
  • Cecilie Fløe: Oltre ad aver deciso il match tra Napoli e Inter (1-0), la danese ha giocato ben 10 palloni nell’area di rigore avversaria in questo turno di campionato, meno solo di Madelen Janogy (11).

 

Rossettini presenta la gara contro il Leuven: “Derby prova di crescita. Spero che il lavoro ci ripaghi!”

Photo Credit: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

«Non penso che il cammino sia segnato, ci sono ancora nove punti disponibili, e ci giocheremo la partita nelle nostre migliori possibilità. Cercherò di mettere la migliore possibile tenendo tutto in considerazione, dei minutaggi, delle fatiche fatte, dei recuperi delle ragazze in questi giorni: la formazione che andrà in campo sarà la migliore possibile per andare a vincere la partita», con queste parole il tecnico della Roma Luca Rossettini ha presentato la quarta partita di Women’s Champions League, che le giallorosse disputeranno in Belgio contro il Leuven. Dopo le prime tre partite, le Capitoline si ritrovano ancora ferme a zero punti, però la grinta è tanta, e la voglia di riscattarsi è superiore a ogni altra emozione, ed è per questo che le giallorosse scenderanno in campo per centrare la vittoria e rientrare a Roma con un bottino più soddisfacente.

A una squadra che si trova a dover tenere in considerazione infortuni e bisogni di ruotare la rosa a disposizione, una certezza è che le giallorosse hanno attutito bene il colpo delle due sconfitte consecutive rimediate prima del derby e che, proprio dal derby, hanno tratto la giusta energia per trovare la vittoria e la fiducia: «Quello che ci aspettavamo era una reazione anche dal punto di vista dei risultati. Col Vålerenga la prestazione è stata fatta, abbiamo creato tanto, però purtroppo siamo tornati a casa senza punti e questo dispiacere ha caricato le ragazze in vista del derby, in cui secondo me hanno dato una prova di grande crescita dal punto di vista del gioco, creando tante occasioni, e nel finale hanno dato prova di coesione, di cuore.»

Il derby ha caricato le ragazze di consapevolezza «che stiamo creando tanto, che anche in Champions contro alcune squadre possiamo dettare il gioco. Sicuramente dobbiamo migliorare nell’aspetto della realizzazione, perché ancora creiamo veramente troppo per quanto riusciamo a realizzare, e questo le ragazze lo sanno e si stanno allenando veramente bene. Sono convinto che il lavoro alla fine paga, e spero che già da questa partita riusciremo a essere più felici», i sacrifici che le Lupe stanno provando a riflettere sul rettangolo verde dopo una settimana di preparazione e di allenamenti stanno cominciando a dare i loro frutti.

I frutti del lavoro di cui parla Mister Rossettini, però, sono quelli che si colgono nei più piccoli dettagli e nelle prestazioni singole che avvengono di volta in volta, e non su un percorso più lungo, per dare il giusto peso a ogni progresso. Per il momento, l’obiettivo a breve termine è quello di portare a casa i primi tre punti in Champions: «La nostra stagione c’impone di guardare di partita in partita: l’obiettivo adesso è provare a raccogliere punti, se fossero tre sarebbero meglio, e poi guarderemo Como e i successivi impegni di Champions. Bisogna essere realisti: è una competizione difficile, del massimo livello, quindi sicuramente crea un bagaglio di esperienza, perché la squadra è cambiata, ha tante giovani calciatrici e stiamo vivendo un momento di infortuni gravi che ci stanno condizionando, quindi guardiamo alla partita con entusiasmo e la giusta dose di attenzione, e cercheremo di dare il nostro meglio per portare a casa i primi punti in questa competizione.»

In chiusura, l’allenatore ha omaggiato due calciatrici che, sotto la sua gestione, si sono ritagliate spazi importanti e che non hanno affatto disatteso le aspettative, andando ad arricchire la rosa e il gioco giallorossi: «Vorrei sottolineare anche le prestazioni di Valdezate in coppia con Oladipo: stanno crescendo, fornendo ottime prestazioni. Oladipo è una ragazza molto giovane con pochi minuti di esperienza, però ha dimostrato da subito applicazione, grande intelligenza e volontà di mettersi a disposizione, e penso che la sua prima prestazione contro la squadra più forte del mondo penso abbia dato un assaggio di quello che è. Deve crescere e bisogna darle il tempo e lo spazio per farlo. Ha potuto fare una grande prestazione perché ha una squadra che lavora per lei, se la singola riesce a esprimersi al meglio è perché ha attorno un gruppo che la sostiene e che è disposta ad aiutarla.»

Nazionale: Denise Carturan, l’ingegnera aerospaziale che vola fra i pali al Mondiale di futsal

Credit: FIGC

Non capita tutti i giorni di parlare con una ingegnera aerospaziale. Capita ancora meno di parlare con una ingegnera aerospaziale, che sta facendo un corso di laurea in Sport e Football Management e che fra quattro giorni (Italia-Panama, domenica 23 novebre, ore 10 diretta RaiSPort) si ritroverà a cantare l’inno di Mameli nella prima partita della storia che la Nazionale femminile di futsal giocherà in un Mondiale. Lei è Denise Carturan, portiere delle Azzurre, e a Manila, nelle Filippine, è pronta come non mai per questa incredibile avventura.

GIOCATRICE (QUASI) PER CASO. “Sarà davvero emozionante – racconta provando a mascherare l’accento padovano -. Quando ci siamo qualificate abbiamo cominciato a immaginare come sarebbe stato e ora finalmente ci siamo. Non ci nascondiamo, abbiamo lavorato tanto e abbiamo tutti i mezzi per far bene. Guardando indietro, alla me stessa bambina direi: ce l’hai fatta, chi l’avrebbe mai detto”. Già, perché la storia di Denise Carturan è tutt’altro che una storia ‘lineare’. Non comincia a giocare a calcio da bambina, se non con suo fratello di un anno e mezzo più grande che la ‘costringe’ a stare in porta. Gioca sì al campetto con gli amici, ma il pallone entra con prepotenza nella sua vita solo ai tempi delle scuole superiori dopo aver provato un po’ di arti marziali (Jiu Jitus e Viet Vo Dao) e infine in pianta stabile a 21 anni. “Avevo una compagna di classe che si chiama Claudia Saggion – attuale calciatrice del Como 1907, capolista in Serie B femminile, in passato anche Nazionale di beach soccer – e con lei, dopo aver scoperto che giocava, ci iscrivemmo a un torneo scolastico che fra l’altro vincemmo anche, salvo poi perdere per un ricorso a causa del numero minimo di giocatrici non raggiunto”.

IL PRIMO PERCORSO. Attenzione però alla scuola, perché quell’istituto è il tecnico, non una scelta casuale. “Il mio sogno era entrare nelle forze armate e la mia idea era fare una scuola che potesse aiutarmi in questo percorso. In seguito ho infatti provato a entrare in Marina Militare e diventare ufficiale, ma il concorso è molto difficile e in due tentativi, su 6.000 persone che si erano presentate, sono finita 136ª e 160ª, peccato che ne prendevano solamente 115. È stata sicuramente una delusione, ma col senno del poi meglio così, mi sarei privata di tutto questo”. Cioè l’amore per il futsal e il Mondiale. Ma in realtà a 21 anni, oltre a iniziare a giocare a calcio a 5, Denise studia e punta dritta su un indirizzo molto complicato: ingegneria aerospaziale. “Cercavo di mantenermi gli studi lavorando la mattina, mettendomi sui libri il pomeriggio e giocando la sera, tornando a casa a mezzanotte. È stato difficile laurearsi portando avanti tutto, ma era diventata una questione di principio”.

INCROCI. Un anno fa arriva la tanto agognata laurea, ma il percorso di studi e il futsal continuano a intrecciarsi: “L’ultimo esame l’avrei dovuto sostenere il giorno della mia prima convocazione in Nazionale. Dovevo dare l’esame e poi di corsa correre a Novarello: beh, il professore si presentò con un’ora e mezzo di ritardo e fui costretta a consegnare in bianco il compito”. Ma una laurea del genere a Denise non basta. “Sto facendo il corso di laurea Sport e Football Management, perché in futuro vorrei aprire una società sportiva in Veneto che dia l’opportunità alle giovani calciatrici di poter crescere, è questo il mio progetto a lungo termine”. Ma a proposito di intrecci, mercoledì 26, il giorno di Italia-Brasile, Denise avrebbe un esame: “Ho chiesto di poterlo spostare, non credo di riuscire quel giorno” sorride e poi aggiunge “Non avrei mai pensato di giocare un Mondiale, di poter arrivare a questo livello. Il mio approccio tardivo a questo sport avrebbe potuto penalizzarmi o rallentarmi, ma ho avuto la fortuna di trovare le persone giuste al momento giusto. Senza di loro non sarei riuscita ad arrivare dove sono ora”.

 

SFS25 di Torino: Il futuro del Calcio femminile in Italia viene discusso all’Allianz Stadium

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Una giornata piena di Calcio, quella andata in scena nel primo giorno del SFS 25 (Social Fooutball Summit), e non solo al maschile ma anche al femminile in un dibattito ricco di spunti e confronti per il futuro del Calcio Femminile italiano.

Silvia Campanella, relatice per un giorno, ha formulato le domande agli ospiti presenti in sala: Domenico Aurelio (Parma Women), Marta Carissimi (Genoa CFC), Nicola Verdun (Como Women), Patrizia Panico (UEFA Pro) e Betty Bavagnoli (AS Roma) si è sviluppato un confronto sull’impatto sportivo, politico e sociale del calcio femminile in Italia, contestualizzato al momento storico.

Le protagoniste hanno ripercorso i passi concreti che hanno portato all’attuale sviluppo del movimento. Betty Bavagnoli, forte della sua esperienza da ex calciatrice e allenatrice, ha sottolineato l’importanza del confronto internazionale. “L’esperienza da ex calciatrice e allenatrice mi ha aiutato molto, permettendomi di viaggiare, confrontarmi e vedere realtà diverse. Nella nuova veste, ho cercato di spiegare quale potesse essere la mia visione sul calcio femminile: un’idea comune, punto di riferimento come erano state società che ci hanno preceduto e credo che stiamo facendo un buon lavoro in Italia.”

Marta Carissimi, attiva dal 2002 al 2020, ha evidenziato il drastico cambiamento nella quotidianità delle atlete. Dai tempi in cui tutte le squadre erano dilettanti e le giocatrici dovevano affiancare la passione con altri lavori, si è passati all’arrivo dei club professionistici come Juventus, Roma e Fiorentina, che hanno garantito infrastrutture e condizioni di allenamento migliori. Patrizia Panico ha confermato lo statement: “Il calcio femminile è evoluto nelle performance di giocatrici, nei settori giovanili e nelle infrastrutture. Si è professionalizzato l’ambiente e anche all’estero c’è stata una evoluzione generale.” Tuttavia, persiste l’allarme che alcune realtà estere, prima considerate indietro, abbiano ormai superato il modello del campionato italiano.

Investire con visione: i modelli virtuosi di Parma e Como

I club stanno dimostrando un impegno finanziario e strategico mirato. Domenico Aurelio (Parma Women) ha illustrato la visione del Presidente Krause: “Non devo fare calcio femminile, ma voglio farlo.” Al Parma, le calciatrici sono considerate professioniste a tutti gli effetti, con l’introduzione di importanti policy di maternità, lo sviluppo di una seconda squadra e l’attenzione al post-carrieraNicola Verdun (Como Women) ha parlato del “valore asset calcio femminile, come all’estero.” “Non ci sono ancora i ricavi che spesso vengono spostati sul maschile, e quindi il modello di revenue parte da zero. Ma le difficoltà del Como Women sono positive, ci vuole tempo e mentalità adatta.” Verdun ha insistito sulla necessità di un lavoro culturale: “Vogliamo creare attività che coinvolgono famiglie e bambini per avvicinare sempre più gente verso il calcio femminile, consci che forse c’è anche un lavoro culturale da fare sui nostri tifosi.”

Attrattività e narrazione: le sfide ancora aperte

Il professionismo è stato richiesto dalle donne non solo per la parità salariale, ma per ottenere tutele e diritti fondamentali. Per sviluppare ulteriormente il fenomeno, è essenziale dare risalto a tutte le componenti del sistema e migliorarne l’attrattività. Marta Carissimi ha notato che la percezione del campionato italiano all’estero necessita di un upgrade di credibilità. “Oggi le nostre due migliori giocatrici sono in MLS e Inghilterra, e negli anni dall’estero la percezione che si aveva dell’Italia era che non fosse un top campionato”. Di chi stiamo parlando? Sofia Cantore (Washington Spirit NWSL) Lisa Boattin (Houston Dash NWSL) Elena Linari (London City Lioness WSL)Arianna Caruso (Bayern Bundeliga), tutte seguite da Assist Women, la struttura dedicata unicamente a fornire servizi per il calcio femminile.

E, inoltre, l’investimento in risorse umane è cruciale. Domenico Aurelio ha concluso con l’importanza di adottare un approccio internazionale: “Dare un contributo al calcio femminile significa studiare persone che fanno cose meglio di noi e contestualizzarle nel nostro mondo. Un contributo importante per il movimento italiano sia studiare, viaggiare e prendere spunti in diverse aree”. Infine, tutti i partecipanti hanno concordato sull’urgenza di cambiare la narrazione culturale e mediatica sul movimento femminile calcistico italiano.

Fonte SFS25

Angela Donnarumma, Academy Abatese: “Primo bilancio positivo. Presente e futuro? Dobbiamo continuare a lottare”

Photo Credit: Francesco Farina - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Prosegue senza sosta il lavoro in serie C della Academy Abatese. La rosa coadiuvata da mister Antonio De Sarno continua a portare entusiasmo ed ambizione intorno al gioco del pallone, con la solita fede di chi conosce ampiamente l’importanza della maglia indossata.

Emozioni su emozioni e tanta voglia di mettersi in gioco da realtà di un campionato che funge talvolta da palestra e costante miglioramento; sono aspetti spiegati ai nostri microfoni da Angela Donnarumma, protagonista della chiacchierata odierna. Ecco quanto raccontato dalla classe 2004 della squadra campana.

Benvenuta Angela! Nuovo contributo per la rosa Abatese dopo il doppio viaggio in maglia Salernitana. Quali sono gli ideali che ti hanno convinto a legarti a tale progetto? Ambizioni individuali?

«Mi trovo qui dopo due anni di crescita alla Salernitana. Si tratta di una sfida personale; inoltre, ho trovato un gruppo molto giovane che ha voglia e grinta di giocarsela con tutte. Personalmente darò tutta me stessa per fare del mio meglio in questa avventura».

Seppur da neo subentrata in categoria, la squadra sta ritagliandosi uno spazio importante con finali che incontrano l’intenzione di far bene e permanere su un gioco solido e compatto. Che bilancio faresti, a proposito di questa prima fase?

«Il bilancio di questa prima fase è positivo. Siamo una squadra nuova per la categoria, e il nostro obiettivo sin dall’inizio è la salvezza. Stiamo lavorando ogni giorno con grande disponibilità per questo, cercando fin da subito un’identità precisa.

I risultati? Sicuramente ad oggi ci potrebbero far pensare di poter ambire oltre, ma il campionato è ancora lungo; vedremo più avanti come andrà».

Quella contro il CUS, andata in scena domenica, è stata una gara dal sapore dolce: netto il risultato di 2-0 che ti ha vista contribuire direttamente con una impronta a tuo nome. Che nota è stata per te e per tutto il gruppo, anche in ottica consolidamento della graduatoria?

«La vittoria contro il Cosenza rappresenta un passo importante per il nostro percorso. Questa formazione è una nostra diretta avversaria e sono queste, per noi, le partite più importanti; vincere, quindi, era fondamentale.

La vittoria rispecchia il lavoro fatto in settimana e la concentrazione che abbiamo messo in campo. Contribuire personalmente al risultato è stato gratificante, ma abbiamo davvero giocato da gruppo unito. Ora siamo a 12 punti, a soli 3 dalla capolista; questo ci aiuterà senz’altro ad essere sempre più sicure di noi stesse».

Questo fine settimana affronterete il Palermo tra le mura amiche, una squadra che punta al vertice. Come procede il lavoro interno? Quale dovrà essere la risposta per l’ottenimento di una crescente identità generale?

«C’è grande attenzione. Sappiamo che loro sono le favorite per la vittoria del campionato e che hanno tanti anni di esperienza in serie C rispetto a noi, proprio per questo ci dovremo far trovare pronte; sarà una partita importantissima che ci darà la possibilità di misurarci con una squadra di altissimo livello e capire se stiamo andando nella direzione giusta.

Al momento ci troviamo con gli stessi punti statistici, quindi far bene darebbe un bel segnale sia a noi, internamente, che a tutto il campionato. Giocare in casa ci darà una spinta più e vogliamo sfruttare al massimo questa occasione!

Il lavoro, intanto, procede in modo ottimale; la risposta che dovremo dare sarà quella di un gruppo che vuole crescere sul piano identità, mostrare carattere e personalità».

Lancia pure un messaggio alla tua squadra per il presente ed il futuro.

«Continuiamo a lavorare con impegno, senza mai perdere la concentrazione sugli obiettivi che ci siamo poste. Nel presente, ogni partita è una possibilità per dimostrare il nostro valore, per il futuro, invece, dobbiamo continuare a lottare, a migliorarci e a rimanere unite. Il lavoro di squadra è fondamentale, e ogni piccolo passo fatto ora costruisce il nostro successo di domani!».

Si ringrazia Angela Donnarumma e la società tutta per la gentile concessione.

Ternana Women; rinviata di altri due mesi l’udienza nel merito

Photo Credit: Emanuele Ubaldi - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

In merito alla determina, relativa al progetto Stadio/Clinica, impugnata dalla Regione mediante ricorso al TAR, la Ternana Women comunica di aver trasmesso, insieme alla Ternana Calcio, una lettera formale alla stessa Regione, nella quale è stato evidenziato che, alla data odierna, le perdite economiche subite ammontano a 2.100.000 euro. Nella medesima comunicazione è stato inoltre precisato che ogni giorno di ulteriore ritardo comporta un danno economico stimato in 70.000 euro. La società resta in attesa di riscontri immediati, confidando in una rapida risoluzione della situazione.

Oggi si è consumato l’ennesimo sgarbo nei confronti della città di Terni, che resta nuovamente bloccata. I cittadini e le imprese dovranno attendere altri due mesi solo per sapere se il Comune di Terni potrà confermare il provvedimento già adottato o se sarà costretto a emetterne uno nuovo. In sostanza, ciò che è accaduto oggi è nulla: un rinvio che non produce alcun avanzamento e che continua a penalizzare la città. Questo ritardo sta arrecando danni economici gravissimi. La Regione, già da ieri sera, ha preso atto delle nostre stime: 70.000 euro di perdita al giorno. Arrivando al 27 gennaio, qualunque sarà l’esito, la Regione avrà causato un danno complessivo di 6 milioni e 300 mila euro, a cui si aggiungeranno altri 70.000 euro per ogni ulteriore giorno di ritardo. Terni non può più permettersi di aspettare. La città merita rispetto, certezze e decisioni tempestive.

Giada Greggi pre-Champions: “Daremo il nostro cento percento per i tre punti. Non vediamo l’ora di giocare!”

Photo Credit: Paolo Comba - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Rialzare la testa dopo due sconfitte consecutive, soprattutto se pesanti, può essere un’impresa complicata e una botta all’autostima, ma la Roma è stata capace di azzerare i pensieri e, contro la Lazio, rivedere i tre punti – andando a consolidare il primo posto in classifica in Serie A.
Alla vigilia del match contro il Leuven, Giada Greggi ha rilasciato alcune dichiarazioni direttamente dal Belgio per introdurre la quarta partita del girone.

La numero 20 capitolina è partita dal derby, la partita più sentita del periodo, che è stato importante per la fiducia, l’umore a la motivazione: «Vincere il derby ci darà quella motivazione in più, sappiamo quanto vale un derby a Roma, e siamo anche rimaste prime in classifica. Questa carica si deve trasformare in concentrazione contro il Leuven», la vittoria che ha permesso alle Lupe di mettere le radici in testa alla classifica di Serie A avrà anche ricadute dal punto di vista psicologico.

La giocatrice ha inoltre affermato che a penalizzare il cammino nell’Europa che conta della squadra giallorossa sono state un po’ «l’inesperienza e l’abitudine di giocare queste partite. Sapevamo che andavamo ad affrontare un girone difficile, all’inizio ci sono capitate il Real Madrid e il Barcellona, però devo dire che contro il Vålerenga c’è stato un atteggiamento positivo, un atteggiamento aggressivo e dobbiamo ripartire da là. Ovviamente ci sono state tante occasioni create e dobbiamo cercare di sfruttarle al meglio, però devo dire che il nostro percorso inizierà da domani contro il Leuven.»

La partita del “Tre Fontane” contro le norvegesi ha scottato la squadra, che si è ritrovata con zero punti e, al netto delle statistiche, una prestazione che è stata alla pari delle avversarie, brave a concretizzare l’occasione più cristallina. Da quel match è sorto il desiderio di rivalsa, oltre a «tanto rammarico, perché sono state create tante occasioni e ci poteva essere un finale migliore per noi. Non vediamo l’ora di giocare questa partita e di rifarci, siamo cariche e non vediamo l’ora di andare in campo. L’obiettivo è quello di prendere punti, e daremo il nostro cento percento.» Giocare per ritornare in pista, e farlo in trasferta, darà la giusta carica alla squadra.

La carica ci sarà, ma la reazione c’è già stata, ed è così che la centrocampista della Roma ha chiuso la conferenza, un’analisi a mente fredda e lucida delle due sconfitte, da cui è nata l’ottima prestazione contro la Lazio, e da cui è nata la voglia di schiodarsi dagli 0 punti in classifica in Champions: «Contro la Fiorentina abbiamo perso di tanto e contro il Vålerenga si poteva fare di meglio, però devo dire che sono stati raggiunti dei grandi traguardi che nessuno si aspettava, come la finale di Women’s Cup, la qualificazione in Champions, e ovviamente adesso pensiamo a questa partita. Per ora la cosa più importante è prendere punti.»

Goleada bianconera vs Lione sfiorata – Canzi e Pinto: “Prestazione al limite della perfezione”

Photo Credit: Paolo Comba - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Una performance di livello compiuta da una Juventus senza freni: è forse quella andata in scena questo mercoledì in campo casalingo contro il Lione?

Ebbene. La UWCL ha ospitato una gara formidabile contro due compagini che hanno giocato con cuore e grinta fino all’ultimo secondo, offrendo agli spettatori (presenti in loco e non solo) uno spettacolo degno dei migliori artisti di scena. In questo caso non si tratta di teatro, né di cinematografia, ma la chiusura del sipario, per la squadra di casa, è stata complicata: quest’ultima, infatti, dopo aver chiuso una prima fase di assoluto dominio sfociato in un tris, ha proseguito col pensiero di avere davanti una avversaria da sempre ostica ed imprevedibile; l’imprevedibilità citata è, divenuta, poi realtà concreta con la risposta accorcia distanze delle francesi, che ha dichiarato la definitiva parità.

Nonostante il finale, a regnare all’interno dello spogliatoio juventino è un mix di orgoglio e rammarico, spiegato poco dopo il big match dal tecnico Massimiliano Canzi: «Abbiamo fatto una partita e una prestazione al limite della perfezione, contro un avversario straordinario. La sequenza dei gol ci lascia l’amaro in bocca, ma mai sarei stato più soddisfatto di un 3-3 come in questo caso; altre volte sarei stato avvelenato, oggi spiace perché l’inerzia era dalla nostra parte, ma sapevamo quale fosse il valore dell’OL Lyonnes.

Abbiamo affrontato una squadra che arrivava da 17 vittorie in fila e questo pareggio ci aiuta anche con la differenza reti, visto che quando giochi contro giocatrici di questo livello il rischio è di subire tanti gol. Alla fine siamo comunque soddisfatti perché ieri sarebbe stato difficile immaginare di conquistare un punto. Sono orgoglioso della prestazione, alcune ragazze avevano le lacrime per la rabbia per come è maturato questo pareggio, ma sono davvero felice e stasera ancora più fiero della rosa che ho a disposizione, di calciatrici che hanno giocato alla pari una sfida di altissimo livello».

Lo stesso profilo è poi andato sullo specifico riguardo gli schieramenti tattici, dichiarando presso lo sala stampa: «Come dimostra anche questa gara, nessuna giocatrice è messa da parte; tutte sono importanti e possono darci una mano. Tatiana Pinto è una giocatrice che abbiamo scelto proprio sapevamo che aveva anche grandi doti caratteriali, vive per la squadra, ha un’esperienza immensa e poteva darci una mano in ogni contesto – anche contro avversarie di assoluto livello».

A chiudere la parentesi commenti proprio la realizzatrice del terzo goal a favore, compagna di tabellino della giornata di Beccari e Cambiaghi: «Non pensa che la squadra ha giocato male nel secondo tempo – ha riferito Pinto -; sapevamo che l’OL Lyonnes avrebbe fatto di tutto, sono una delle squadre migliori al mondo e stavano perdendo 3-0. Sapevamo che avremmo sofferto, ma resto convinta che avremmo meritato di conquistare i tre punti. Sono triste per la conclusione della gara, ma sono orgogliosa del lavoro fatto in campo. Con il mister abbiamo lavorato per essere compatte in difesa, di chiudere insieme ogni spazio e di sfruttare le transizioni, come abbiamo fatto nel primo tempo».

Riepilogo Women’s Champions League: vincono Wolfsburg, Arsenal e Paris FC

Photo Credit: Marco Montrone - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Il Lione annulla tre gol di svantaggio contro la Juventus, portandosi provvisoriamente in testa alla classifica della UEFA Women’s Champions League e guadagnando la qualificazione matematica. La squadra francese ha 10 punti, uno in più del Wolfsburg che vince 5-2 contro il Manchester United, mentre l’Arsenal campione in carica batte il Real Madrid per 2-1, il St Pölten recupera fino a un 2-2 contro il Vålerenga e il Paris FC vince 2-0 contro il Benfica. Giovedì sono in programma altre quattro partite.

Juventus – OL Lyonnes 3-3

Un rigore trasformato da Wendie Renard al 90′ completa la rimonta dell’OL da uno svantaggio per 3-0 all’intervallo. Il pallonetto di Chiara Beccari al 12′ minuto sugli sviluppi di un contropiede porta in vantaggio la Juventus, che colpisce anche un legno di testa con Lindsey Heaps ma segna altri due gol in ripartenza con Michela Cambiaghi e Tatiana Pinto. Al 60′, Tabitha Chawinga ridà speranza alle ospiti con un tiro preciso. Quindi, Korbin Shrader colpisce la traversa, ma la sua sostituta Marie-Antoinette Katoto insacca di testa su cross di Selma Bacha. Sul rigore concesso al 90′ per fallo di mano, Renard supera senza scrupoli l’ex compagna di squadra Pauline Peyraud-Magnin.

Player of the Match: Wendie Renard (OL Lyonnes)

Statistica: la Juventus è appena la seconda squadra a segnare tre gol in casa contro l’OL nella competizione: il Dusiburg l’aveva battuto 3-1 nella semifinale di ritorno del 2008/09.

Wolfsburg – Man United 5-2

Ella Peddemors e Lineth Beerensteyn segnano due gol a testa e portano il Wolfsburg a nove punti, sorpassando le ospiti per differenza reti. Fridolina Rolfö, ex di turno, porta in vantaggio lo United di testa, ma poi Peddemors segna due gol spettacolari. Beerensteyn firma un altro gol pregevole a fine primo tempo, ma Melvine Malard accorcia pochi istanti dopo con un pallonetto acrobatico. Beerensteyn segna il suo secondo gol della partita dopo un’inarrestabile volata a rete al 65′, mentre la subentrata Vivien Endemann fissa il punteggio nel finale dopo aver intercettato un retropassaggio.

Player of the MatchLineth Beerensteyn (Wolfsburg)

Arsenal – Real Madrid 2-1

Due gol di testa di Alessia Russo ribaltano la situazione in una gelida serata a Borehamwood, regalando alle campionesse in carica la seconda vittoria nella fase campionato. La squadra di Renée Slegers parte bene, ma il Real Madrid gestisce e segna un gol strepitoso al 41′ con un tiro al volo di Caroline Weir dopo una ribattuta di testa. Tuttavia, il passaggio di Chloe Kelly dalla sinistra permette a Russo di battere Misa Rodríguez di testa a inizio ripresa. Al 67′, l’attaccante si libera della sua marcatrice e incorna in rete su calcio d’angolo di Beth Mead, ponendo fine all’imbattibilità del Real Madrid. Ora le merengues hanno sette punti, uno in più delle Gunners.

Player of the MatchAlessia Russo (Arsenal)

Vålerenga – St Pölten 2-2

Il rigore di Jennifer Klein regala al St. Pölten il primo punto nella fase campionato dopo uno svantaggio di due gol. Karina Sævik insacca al volo su cross di Ylinn Tennebø all’11’, mentre Olaug Tvedten raddoppia 8′ dopo per il Vålerenga con un potente tiro dalla distanza. Kess Elmore segna il primo gol del St. Pölten nella fase campionato poco prima dell’intervallo, mentre Klein pareggia su rigore al 58′. Il Vålerenga, ora a quattro punti, riesce quasi ad avere la meglio nel finale, ma Arna Eiríksdóttir calcia alto dalla corta distanza.

Player of the MatchOlaug Tvedten (Vålerenga)

Paris FC – Benfica 2-0
Con un gol per tempo, il Paris si assicura la prima vittoria nella fase campionato, portandosi a cinque punti. Il Benfica sfiora il vantaggio al 18′ con Cristina Martin-Prieto, che costringe Mylène Chavas all’intervento, ma alla mezz’ora si ritrova in 10 per l’espulsione di Caroline Møller per doppia ammonizione. Il Paris aumenta il forcing e trova il gol poco prima dell’intervallo grazie a un tiro deviato di Maeline Mendy. Il Benfica colpisce un legno a inizio ripresa con Beatriz Cameirão, ma il colpo di testa da sotto porta della subentrata Maelle Garbino mette fine alle speranze delle ospiti e le lascia con un solo punto.

Player of the MatchAnaele Le Moguedec (Paris FC)

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