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Coppa Italia e Supercoppa Femminile su Sky e in streaming su NOW fino al 2027: si parte il 6 gennaio a La Spezia con Roma-Fiorentina

Credit Photo: Stefano Petitti - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Il calcio femminile torna su Sky e in streaming su NOW: fino al 2027 Sky Sport trasmetterà in diretta le gare della Coppa Italia e della Supercoppa Frecciarossa. Si partirà quindi lunedì 6 gennaio alle 15.30 con la sfida tra Roma e Fiorentina che assegnerà il primo trofeo della stagione. Un ritorno, quello su Sky, che riporta alla mente la meravigliosa avventura delle Ragazze Mondiali del 2019, con Sky che oltre alle competizioni italiane per club ha trasmesso anche l’ultimo Europeo disputato nel 2022, anno dell’introduzione del professionismo in Italia.

Nella stagione 2024-25 saranno 14 le partite in diretta su Sky e NOW: dopo la Supercoppa tra Roma e Fiorentina, tra il 14 e il 16 gennaio si giocherà l’andata dei quarti di finale di Coppa Italia Frecciarossa, con gare di ritorno tra il 28 e il 30 gennaio. Le semifinali si disputeranno il 15-16 febbraio (andata) e il 4-5-6 marzo (ritorno), con finale prevista a maggio.

“Siamo felici che Sky Sport sia al nostro fianco per valorizzare il calcio femminile italiano – dichiara la presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica, Federica Cappelletti -. Nella grande crescita del movimento degli ultimi anni, la visibilità sui media è stato uno degli aspetti principali, e Sky con la sua professionalità e la sua attenzione alla cura del dettaglio ha contribuito a rendere il nostro prodotto sempre più appetibile. E non poteva esserci partita migliore di una finale come quella che vivremo il 6 gennaio a La Spezia per inaugurare questo nuovo percorso insieme. Colgo l’occasione per ringraziare Sky della fiducia e dell’attenzione rivolta ai nostri club, sempre più impegnati in un percorso di sviluppo che passa anche dall’apertura dei grandi stadi, che meritano ovviamente una grande esposizione mediatica”.

“Con piacere continuiamo a sostenere il movimento del calcio femminile”, dice Marzio Perrelli, Executive Vice President Sport di Sky. “Siamo certi che la professionalità e l’entusiasmo di Sky Sport contribuiranno ad aggiungere valore al movimento, facendo crescere ulteriormente l’interesse per il calcio femminile e le sue atlete”.

Serie C: pubblicata la tabella per gli eventuali ripescaggi del prossimo anno

Credit Photo: Alessandra Marrapese - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Nei giorni scorsi la LND ha pubblicato la tabella per i punteggi degli eventuali ripescaggi nel Campionato di Serie C della stagione sportiva 2025/2026.
Non verranno prese in considerazione le domande avanzate da società sanzionate per illecito sportivo nelle ultime tre stagioni o che non hanno maturato, per lo stesso periodo di tempo, affiliazione alla FIGC come quelle per le squadre che rinunciato all’effettuazione di almeno una gara e quelle che abbiano già beneficiato di un ripescaggio in  C nelle ultime tre stagioni sportive.

In caso di vacanza nell’organico nel torneo del prossimo anno verrà stilata una tabella con una serie di criteri che andranno a compilare una sorte di classifica.
La società perdente dei play-out nella stagione sportiva in corso guadagnerà 2 punti, le seconde classificate nei tornei d’Eccellenza 5 e la terza 3 mentre per le formazioni con formazioni partecipanti ad ogni campionato di settore giovanile con diritto di classifica 5.

Per le squadre che hanno partecipato alla Coppa Italia di Serie C di questa stagione verranno assegnato 3 punti mentre per la partecipazione ad ogni ulteriore turno successivo 2. Per i team, invece, che hanno preso parte alla Coppa Italia Regionale arrivando alla partecipazione al primo turno nazionale assegnati 3 mentre per i turni successivi altri 2.

Occhio, poi, all’anzianità federale: con almeno cinque anni di ininterrotta affiliazione alla FIGC, calcolata alla data del 30 giugno 2025, assegnati 3 punti mentre per il bacino  di utenza per la squadre avente sede in capoluogo di Regione 5 punti, capoluogo di Provincia 3 per le altre 1.

Per le società con impianti con verbale della commissione provinciale o comunale con indicazione capienza 3 punti senza solo 1 e nessun punto a quelle che hanno giocato, in deroga su impianti aventi sede in comuni diversi e che non rispettano le disposizioni previste dal Regolamento Impianti Sportivi.

Si chiude con 3 punti assegnati nel biennio  2023/2024 e 2024/2025 per appartenenza alla Serie C e 2 per ogni anno di appartenenza all’Eccellenza.

Max Canzi, tecnico Juve: “S’è visto il gap fisico e tecnico. Partite come queste sono esperienze per crescere.”

Photo Credits: Paolo Comba - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Una sconfitta di misura infastidisce, una per 4 a 0 è cocente, brucia come un ago bollente a contatto con la pelle. La Juventus Women, che ha incassato per l’appunto un poker, ha retto tutto il primo tempo e gestito abbastanza bene una gara, in ogni caso, dominata sul piano tattico, del gioco e della manovra dal Bayern Monaco. Nel match di Monaco di Baviera sono venute a galla tutte le differenze formali e sostanziali che separano il movimento femminile italiano e quello tedesco, avanti anni luce.

Al termine del match, l’allenatore Massimiliano Canzi ha rilasciato alcune dichiarazioni per commentare la gara e la situazione attuale della sua squadra, costretta a tornare a Torino con un passivo importante che, però, non ha affatto inciso sull’opinione positiva del tecnico a proposito della gara disputata dalle sue ragazze, a suo parere andata, dal punto di vista tecnico, proprio come l’avevano preparata: «Sotto l’aspetto dell’applicazione, abbiamo fatto la partita che avevamo preparato. Nel momento in cui una squadra, che è già più forte di te, ti fa goal subito, diventa ancora più complicato, cosa che non è successa con l’Arsenal, dove abbiamo concesso pochissimo e loro non ci hanno fatto goal alla prima occasione.»

Un dato oggettivo che salta all’occhio, osservando tanto il percorso della Juventus Women quanto quello della Roma e della Fiorentina, non riuscita a qualificarsi ai gironi, è che il calcio femminile di stampo italiano dovrà maturare ancora molto prima di raggiungere traguardi concreti in Europa: «Quando tu hai due passivi di 4 a 0 su cinque partite è evidente che c’è un gap grosso che è da colmare, e il gap sicuramente è fisico, e oggi si è visto. Oggettivamente c’è anche un gap tecnico di palleggi e di qualità, però credo che per la partita di oggi non si possa imputare niente alle ragazze. Sì, in qualche situazione sicuramente avremmo potuto tirare di più e gestirla diversamente, però non posso arrampicarmi sugli specchi dopo una sconfitta di questo genere.»

La motivazione e lo spirito, solitamente fattori trainanti delle bianconere, nel match contro le bavaresi sono quasi venuti a mancare non per demeriti della Juventus quanto per meriti del Bayern Monaco: «Sotto l’aspetto di preparazione della gara non credo che abbiamo fatto una brutta figura, ma sicuramente abbiamo avuto una lezione di calcio. Una brutta figura è quando viene a mancare l’impegno, e quindi non è questo il caso.»

Se, da una parte, l’intento della Juventus era provare a giocarsela fino all’ultimo secondo, dall’altra il peso del Ranking e la sua importanza al momento dei sorteggi hanno fatto da protagonisti nel carnet delle spinte motivazionali a fare bene: «Non fare brutta figura era una motivazione molto grande, così come il Ranking perché, se dovessimo essere bravi a guadagnarci la qualificazione in Champions’ League l’anno prossimo, se è alto non torni in un girone come questo, abbiamo avuto un girone di questo tipo perché l’anno scorso non si è fatto benissimo. Diventa fondamentale cercare di fare il meglio possibile.»

La Juventus Women è, in questo momento, una squadra ricca di giovani calciatrici che non avevano mai sperimentato la Champions’ League in prima persona, e poterlo fare contro squadre importanti come l’Arsenal, il Bayern Monaco e il Paris Saint-Germain al secondo turno è stato un privilegio e un momento importante che aiuterà a crescere tutte, non solo loro, le meno esperte: «Non c’è altro modo di fare esperienza se non giocando in quella competizione, quindi sicuramente per chi non l’ha mai fatta giocare partite come queste è tutta un’esperienza che ognuna di loro andrà a mettere nel proprio zaino e che si porterà dietro nelle stagioni future; è chiaro che l’esperienza te la fai anche attraverso esperienze positive, quindi mentalmente per il futuro è più utile quello che abbiamo fatto contro il Paris Saint-Germain, però già il fatto di giocare queste partite è una crescita per tutti.»

Dopo alcuni mesi alla guida della Juventus Women, mister Canzi può già tirare le somme su quanto fatto con le ragazze e sul percorso che, pian piano, sta delineando una nuova squadra con un’impronta diversa e ben riconoscibile che ha già raggiunto traguardi importanti: «Credo che la squadra abbia una sua identità. All’inizio dell’anno ci siamo posti degli obiettivi, e tra quegli obiettivi c’era la qualificazione alla fase a gironi, e l’abbiamo centrato, nonostante ci sia poi toccato un sorteggio difficilissimo; speravamo di fare meglio nella fase a gironi, probabilmente in campionato siamo un po’ più avanti rispetto a quello che speravamo anche nella migliore delle ipotesi, quindi direi che tutto sommato il bilancio è positivo.»

Come si suol dire, non si deve piangere sul latte versato, e il proverbio è valido anche e soprattutto per la formazione bianconera, che si appresta ad affrontare, in Campionato, la Fiorentina in un big match che potrebbe decretare una concreta possibilità di fuga oppure una frenata alla cavalcata della Juventus: «Il bello di giocare ogni tre giorni è che, anche dopo una batosta di questo genere, hai subito l’opportunità di rialzare la testa in una partita molto importante. A un certo punto anche i cambi fatti erano in virtù di quello pur non volendo poi mollare, perché è facile che queste partite finiscano in tragedia, e non è bello.»

Rosa Lappi-Seppälä: una vita per il calcio e la nuova sfida con il Como Women

Photo Credit: Mircea Gida - Como Women

Sul campo, dentro e fuori, Rosa Lappi-Seppälä ha scritto capitoli importanti della sua vita calcistica attraversando Finlandia, Belgio, Stati Uniti e Italia. Da giocatrice d’élite a mentore esperta, Rosa oggi porta al Como Women non solo le sue conoscenze tecniche, ma anche una visione illuminata sullo sviluppo del calcio femminile.

Rosa inizia a giocare a calcio per passione negli anni ’80, quando il calcio femminile era ancora ai margini della scena sportiva in Europa. “Ricordo che mia madre mi chiese più volte se fossi sicura di praticarlo” racconta.  “All’epoca il calcio era considerato uno sport da maschi e troppo violento per le ragazze. Nonostante questi dubbi iniziali, però, la mia famiglia non mi ha mai ostacolato in questa scelta”. Dopo aver mosso i primi passi nei quartieri di Helsinki, arriva al HJK con cui conquista otto campionati e cinque coppe di Finlandia, imponendosi come una delle figure più rilevanti del calcio finlandese. L’esperienza internazionale la porta a giocare in Belgio e negli Stati Uniti, dove si dedica anche agli studi alla Barry University di Miami Shores.

Ma è in Italia che Rosa vive il periodo più lungo e significativo della sua carriera internazionale, indossando le maglie di Torino, Foroni, Fiammamonza e Milan tra il 1999 e il 2004. In un’epoca di pregiudizi e scarse risorse per le squadre femminili, Rosa si distingue per il suo impegno: “Vivevamo di passione,” racconta. “A quell’epoca c’erano tantissime calciatrici molto brave come Patrizia Panico e Carolina Morace. Quella generazione di giocatrici era molto brava nella gestione del pallone e dal punto di vista della visione di gioco, però atleticamente si faceva più fatica rispetto a oggi. Non c’era ancora il professionismo e non potevamo allenarci tutti i giorni. Giocavamo a calcio solo per passione e lo praticavamo con orgoglio pensando anche alle future generazioni e ai loro diritti. Tutto quello che abbiamo fatto ce lo siamo conquistate da sole e con l’aiuto di qualche appassionato ed entusiasta presidente e allenatore che credeva nel calcio femminile. Non c’erano i fondi, le strutture odierne e nemmeno il professionismo: era tutto più complicato”. 

Curiosamente, Como era destinata a far parte del percorso di Rosa già alla fine della sua carriera da calciatrice. Dopo il Milan, infatti, avrebbe dovuto unirsi al Como 2000, ma un infortunio le impedisce di vivere quell’esperienza. “Anni dopo, allenare qui è diventato un sogno realizzato,” confida Rosa. “Essere qui è come un ritorno, un’opportunità di crescita personale e professionale”.

La connessione con l’Italia non si è mai spenta: Rosa e la sua famiglia hanno mantenuto una casa a Monza, e il legame con il calcio italiano è sempre rimasto forte. “Qui c’è un’intensità nel vivere il calcio che è unica,” spiega. “Mi sento come a casa e adoro la passione e l’agonismo che si respirano nei club italiani”.

Una visione per il futuro del calcio femminile

Con una lunga carriera anche come allenatrice, oggi Rosa è un’importante risorsa per il Como Women. Grazie alla sua esperienza, che spazia dalla guida di squadre giovanili della Finlandia all’allenamento di formazioni competitive, Rosa osserva con ottimismo l’evoluzione del calcio femminile. Ma invita a riflettere su quanto ancora sia necessario fare in Italia: “Abbiamo fatto molti passi in avanti, soprattutto negli ultimi cinque anni, ma dobbiamo investire di più. Il potenziale c’è, e l’Italia ha una cultura calcistica profonda. Ora servono fondi e visibilità per continuare a crescere. Se compariamo con altri paesi come l’Inghilterra, l’Italia deve fare molto di più. Il prossimo passo bisogna farlo con fondi economici: senza quelli non si può migliorare. Bisogna investire sul marketing e tanti altri aspetti che facciano crescere questo movimento”. Lo scarso investimento economico, però, non è l’unico ostacolo per la crescita del movimento calcistico femminile, il problema è soprattutto sociale: “Bisogna coinvolgere di più le scuole, le comunità locali e soprattutto le ragazzine: bisogna portarle allo stadio e avvicinarle maggiormente al mondo delle giocatrici, in modo che possano rivedersi in loro e vederle come un modello a cui ispirarsi. In questo senso ci sono ancora tante barriere da abbattere”. 

Tanta strada ancora da percorrere in Italia per dare al calcio femminile la visibilità e l’importanza che merita, ma sottolinea i grandi passi in avanti rispetto al passato. “Il cambiamento più grosso visto in Italia negli ultimi 25 anni è stato fatto all’interno delle società, nelle strutture e negli staff tecnici”. 

In Italia, Rosa ha trovato un calcio in cambiamento, più strutturato e ambizioso rispetto ai primi anni 2000. Tuttavia, ricorda che in Scandinavia la mentalità delle famiglie è più aperta: “Là il calcio femminile è accettato in modo naturale. Le famiglie sono felici di avere figlie che giocano a calcio. In Italia c’è ancora del lavoro da fare su questo fronte, ancora oggi i genitori invitano le loro figlie a praticare altri sport e non il calcio. In questo senso gli investimenti nel movimento e la conseguente visibilità di tutto il settore possono aiutare le società ad aprire la mente e far avvicinare maggiormente le ragazzine a questo sport”. 

Il calcio come crescita personale e resilienza

Rosa non si limita a trasmettere competenze tecniche alle giocatrici. “Vorrei essere un esempio e un supporto per loro,” afferma. “Il calcio non è solo vittorie e sconfitte, ma anche gestione dei momenti difficili, mentalmente e fisicamente”. Per Rosa, crescere nello sport significa affrontare le sfide con resilienza e avere la capacità di chiedere aiuto: “Oggi, le pressioni sono tante, e la vita è più frenetica. Vorrei che le ragazze sappiano che possono contare su una rete di supporto e che non c’è nulla di sbagliato nel chiedere aiuto, sia dentro che fuori dal campo. La passione e la voglia di lavorare non deve mai mancare anche quando l’ambiente e le circostanze non sono stimolanti o motivanti. Il consiglio che do a loro è di divertirsi e vivere le cose con resilienza e determinazione”. 

La sua filosofia si riflette anche nell’importanza che attribuisce all’equilibrio tra sport e vita privata, incoraggiando le giovani a non dimenticare che “il calcio è importante, ma non è tutto”. 

Ispirazione e modelli
Rosa ha trovato ispirazione non solo nelle compagne di squadra che l’hanno accompagnata nella sua carriera, ma anche in figure iconiche come Elisabeth Rehn, ex politica finlandese e Sottosegretario generale delle Nazioni Unite, e pioniera del calcio femminile negli anni ’60-’70. “Rappresentava per me una figura coraggiosa,” racconta Rosa, “ha aperto la strada per molte altre donne nello sport e nella politica”.

Un futuro ambizioso per e con il Como Women
Rosa Lappi-Seppälä rappresenta oggi un punto di riferimento per il Como Women, con l’obiettivo di portare il club ai vertici del calcio femminile italiano. Ma il suo obiettivo è anche personale con uno sguardo orientato a una crescita costante, in cui non si limita a fare l’allenatrice, ma si impegna a costruire un ambiente in cui le atlete possano esprimere il loro pieno potenziale. “Essere assistente è un’esperienza che mi arricchisce,” confida. “Imparo molto, e posso vedere le cose da prospettive diverse, avendo un ruolo di ponte tra lo staff e le giocatrici”. Una carriera da prima allenatrice, in Finlandia e sulla panchina della nazionale femminile dell’Arabia Saudita, in cui ha sempre avuto molto rispetto per i suoi assistenti, ora che è lei di supporto al primo allenatore, la prospettiva cambia: “Sono uscita dalla mia comfort zone, accettando questo ruolo al Como Women. È vero, si hanno meno responsabilità come allenatrice in seconda, però bisogna essere camaleontiche ed essere brave a far da tramite tra il coach, lo staff e le giocatrici. Con St

L’Arezzo adotta il Modello Safeguarding e nomina Giacomo Rossi come responsabile del Safeguarding

Photo Credit: ACF Arezzo

L’Arezzo compie un passo significativo verso la promozione di un ambiente sportivo sano, sicuro ed inclusivo adottando il Modello Safeguarding. Questo documento introduce protocolli chiari per tutelare i minori e prevenire rischi di abuso, negligenza e bullismo, con particolare attenzione alle situazioni più delicate come trasferte, utilizzo dei social media e contesti di contatto fisico.

Per gestire le segnalazioni e garantire il rispetto delle norme, è stata istituita la figura del Responsabile Safeguarding, che è da ritrovarsi nella persona di Giacomo Rossi. Il nostro dirigente sarà una figura chiave, incaricata di vigilare sull’effettiva implementazione e rispetto delle politiche di tutela adottate. I suoi compiti saranno quelli di monitorare in modo continuo l’efficacia del modello organizzativo e del codice di condotta, di gestire le segnalazioni per garantire un trattamento sicuro, di formare e promuovere la cultura della prevenzione e di collaborare con enti federali e autorità esterne per affrontare eventuali criticità.

Con queste misure, l’Arezzo ribadisce che il benessere dei tesserati è un valore prioritario. Questo approccio pone lo sport come un potente strumento educativo, sociale e inclusivo, capace di promuovere la dignità e i diritti di tutti i partecipanti.

Cesena-Lumezzane: verso la sfida

Photo Credit: FC Lumezzane

Con ancora negli occhi la bellissima vittoria nel derby contro il Brescia, le ragazze di Nicoletta Mazza si preparano ad affrontare la sfida in trasferta contro il Cesena.

Le romagnole occupano al momento l’ottava posizione in classifica con 18 punti a pari merito con il Lumezzane.

Le bianconere in questa stagione non hanno ancora conosciuto il pareggio, visto che in dodici sfide hanno portato a casa sei vittorie e sei sconfitte. In casa però solo la Ternana è riuscita a strappare i tre punti al Cesena che, nelle restanti cinque gare, ha sempre vinto.

La miglior marcatrice della squadra è Greta Di Luzio, autrice fino a questo momento di sei reti in campionato.

Sabrina Tasselli, Brescia Femminile: “Un onore essere in una società che rappresenta la storia del calcio femminile”

Photo Credit: Matilde Allera - Pagina Facebook Acf Brescia Calcio Femminile

Il Brescia ha intenzione di cancellare il derby perso domenica contro il Lumezzane e terminare bene il 2024, sebbene avrà davanti il Parma nel match per la tredicesima giornata di Serie B.
In attesa della sfida contro le ducali, la nostra Redazione ha intervistato Sabrina Tasselli, portiere classe ’90 che, dopo esperienze in squadre come Juventus, Napoli Femminile, Ternana, Fiorentina, ha scelto da dicembre dello scorso anno a vestire la maglia della Leonessa, nel quale è da qualche tempo anche collaboratrice nel settore giovanile del club biancoblù.

Sabrina facciamo un passo indietro e parliamo del derby perso domenica contro il Lumezzane. Cosa pensi della prestazione della squadra?
«Non siamo scese in campo con il giusto atteggiamento, anche perché quando vai sotto di due gol è difficile riprendersi, però potevamo fare sicuramente meglio».

Adesso, c’è la sfida col Parma e l’intento è quello di giocarsela contro una delle formazioni più forti del campionato.
«L’obiettivo è riprendere il buon percorso che stavamo facendo, sebbene siamo ben consapevoli che loro hanno allestito una squadra per vincere il campionato: non sarà facile, ma faremo di tutto per riprendere il nostro cammino».

Questo è il tuo secondo anno al Brescia. Come ti stai trovando?
«Molto bene: è un onore essere qua perché è una società blasonata che rappresenta la storia del calcio femminile».

Tu non solo sei un portiere della prima squadra, ma sei anche collaboratrice nelle giovanili biancoblù.
«È una cosa che ti dà soddisfazioni, perché potere dare una mano a queste giovani ragazze che stanno cercando di inseguire il loro sogno è veramente bello».

Come sta, dal tuo punto di vista, il calcio femminile italiano?
«Secondo me, si potrebbe sicuramente fare molto di più. La Federazione potrebbe dare una mano maggiore, soprattutto alla Serie B: farebbe molto comodo, affinché le giovani possano ulteriormente esprimersi e poter avere un giorno l’occasione di tornare nei grandi club».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’Acf Brescia Calcio Femminile e Sabrina Tasselli per la disponibilità.

Serie A eBay – Il 2024 si chiude con Lazio-Milan e con il big match tra Fiorentina e Juventus. Inter e Roma puntano ad avvicinarsi alla vetta

Credit: Sandro Tarsia - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

L’ultima giornata del 2024 rappresenta un crocevia fondamentale per le ambizioni – e per i propositi per il nuovo anno – delle dieci protagoniste della Serie A eBay. Su tutte la Juventus, attesa domenica alle 15.30 dalla sfida sul campo della Fiorentina (diretta su Rai Sport e DAZN), seconda a -6 dalla vetta. Vincere la quarta partita di fila con le viola permetterebbe alle bianconere di mandare un messaggio inequivocabile alle inseguitrici, come Inter e Roma, che sperano invece in un passo falso della capolista per avvicinarsi alla vetta e riaprire il discorso scudetto.

Al ‘Viola Park’ sarà grande spettacolo. L’undici di De La Fuente è imbattuto da sei partite casalinghe e, prima di proiettarsi sulla Supercoppa del 6 gennaio contro la Roma, proverà a mettere fine all’imbattibilità della Juve, una delle quattro squadre che non hanno ancora perso un match nei cinque principali campionati europei insieme a Lione, Chelsea e Barcellona. Le campionesse d’Italia in carica e l’Inter, entrambe staccate di 7 punti dalla Vecchia Signora, saranno spettatrici interessate: sabato le capitoline, per smaltire la delusione dell’eliminazione dalla Champions League, andranno a caccia del sesto successo consecutivo con il Napoli, il giorno dopo le nerazzurre ospiteranno il Sassuolo, apparso in gran forma e uscito vincitore dagli ultimi due confronti giocati a Milano. All’Arena Civica si sfideranno due delle centrocampiste più prolifiche, da una parte Magull, 13 reti e 7 assist da quando è sbarcata lo scorso gennaio in Italia, e Chmielinski, la seconda miglior marcatrice della stagione dietro a Girelli

Ad aprire il turno – sabato alle 12.30 – saranno invece Lazio e Milan, in un match che vale tanto soprattutto per le padrone di casa: le biancocelesti hanno perso cinque delle ultime sei gare – scivolando così al terz’ultimo posto – e finora sono sempre state battute dalle rossonere, che non centrano però i tre punti dallo scorso 3 novembre. Il gruppo allenato da Bakker è a -1 dal quinto posto occupato dal Como e vuole tornare a fare bottino pieno per continuare la rincorsa alla poule scudetto, un obiettivo sfuggito nella passata stagione. Il Diavolo dovrà quindi vedersela con la formazione lariana, che domenica alle 12.30 farà visita alla Sampdoria, intenzionata a regalare ai propri tifosi la prima gioia del campionato che potrebbe valere il sorpasso ai danni del Napoli. Tutte le partite saranno trasmesse in diretta su DAZN.

Bayern vs Juve, le pagelle: Bennison esce dal guscio, Peyraud-Magnin si fa valere, buio totale in difesa

Photo Credit: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La Juventus Women è rimasta in partita fino al secondo goal del Bayern Monaco, dopodiché è stata totalmente inghiottita dalle tenebre rappresentate dal gap fisico, mentale e d’esperienza delle avversarie, “troppo” sotto ogni aspetto. La prova di forza delle bavaresi ha fatto capire che, quella vista a Biella, era una brutta copia della vera squadra, quella che ha sfruttato ogni centimetro lasciato in campo e ogni errore per creare pericoli.

PEYRAUD-MAGNIN: 6. L’estremo difensore bianconero fa di tutto per evitare di subire goal, e non ha colpe sulle reti incassate. Attenta agli sviluppi del gioco, porta a termine dei salvataggi a dir poco provvidenziali, sventando, tra gli altri, un clamoroso autogoal sul 2 a 0. Buona prestazione.

BOATTIN: 5,5. Giocando al posto di Cascarino, letteralmente, riesce a contenere meglio le incursioni del Bayern rispetto all’altro corridoio. Attenta, spazza bene via i palloni pericolosi in area e prova, senza successo, a innescare le ripartenze delle compagne, che non l’accompagnano.

KULLBERG: 5. Non è serata, per il difensore svedese, direttamente coinvolta nelle prime due reti. Come contro l’Arsenal, sbaglia i tempi di reazione con le attaccanti bavaresi davanti, non riesce né a contenerle né ad anticiparle e perde molti palloni cruciali che alimentano il pressing avversario.

CALLIGARIS: 5,5. La svizzera è autrice di una buona gara, ed è la calciatrice della retroguardia difensiva ad avere meno colpe sulle reti subite. Una piccola sbavatura sul pallone troppo corto regalato a Stanway e che avrebbe potuto portare il Bayern al raddoppio… cosa che è poi successa più tardi.

LENZINI (dal 75′ THOMAS: SV): 5,5. Dopo un primo tempo all’insegna di occasioni sventate e di bavaresi bloccate, si spegne nel secondo: sul terzo goal, purtroppo, c’è il suo zampino. Nonostante ciò, il difensore bianconero ha comunque giocato, nel complesso, una gara di sacrificio che ha evitato una goleada ancora più catastrofica.

KRUMBIEGEL: 5,5. Lotta a centrocampo e alimenta la manovra correndo a destra e a manca, ma è spesso sola quando deve raggiungere la porta, e non è abbastanza fredda quando l’occasione è sui suoi piedi. Dopo un primo tempo a un buon livello, nel secondo cala molto e commette degli errori potenzialmente fatali in fase difensiva.

BENNISON: 6. Dopo una partita contro la Lazio non brillantissima, la giovane svedese fa vedere di che pasta è fatta. Un primo tempo caratterizzato dal “compitino” è seguito da una ripresa con una crescita nella prestazione, prendendo a sportellate le avversarie e conquistando falli preziosissimi per rallentare il gioco del Bayern. Fa valere il suo tiro dalla distanza, il primo, vero squillo della Juventus, e manca la porta di pochissimo.

CARUSO: 5,5 (dal 75′ SCHATZER: SV). Da vera capitana, indirizza il gioco delle compagne e le sprona anche a parole. Bravissima ad aggiungere legna da ardere ai fuocherelli di ripartenza delle bianconere, arretra quando è invece importante contenere le bavaresi.

BERGAMASCHI (dal 64′ CANTORE: 5,5. L’unica marcatrice delle bianconere in Champions’ League entra in campo quando la sentenza grava già sulla squadra, e si sforza per lasciare il segno, ma l’avversaria che ha di fronte è una Kryptonite che la inibisce): 5. Se all’inizio del primo tempo la sua è una gara attenta e intelligente con delle verticalizzazioni precise e pulite, quando il Bayern esce dal torpore non riesce più a essere determinante, perché Buhl fa tutto ciò che vuole. Si consuma lentamente, come una candela, e nel secondo tempo si spegne.

BONANSEA (dal 63′ BECCARI: 5,5. Nella mezz’ora a sua disposizione fa fatica a inserirsi, ma si prodiga per trovare almeno il goal della bandiera con alcune delle sue giocate, gettate però al vento per i pochi spazi e una generale rassegnazione della Juve): 5,5. Non concretizza le due occasioni da goal a sua disposizione, la prima sullo 0 a 0. Fatica a farsi spazio in area ed è sempre raddoppiata o triplicata. Si riscatta sul finire del primo tempo con un cioccolatino che Krumbiegel non riesce a gustare.

VANGSGAARD: 5. Arretra spesso per dare una mano al centrocampo a costruire la manovra, ma per lei la porta avversaria è soltanto un miraggio, e sembra quasi sempre fuori dai giochi. Certo non la sua migliore prestazione in Champions’ League.

Quinta giornata Women’s Champions League, giovedì: il Bayern cala il poker alla Juventus, il Barcelona ai quarti

Il Barcellona, campione in carica di UEFA Women’s Champions League, è l’ultima squadra a staccare il pass per i quarti di finale grazie al successo sull’Hammarby. Nel Gruppo C, Arsenal e Bayern la prossima settimana si giocheranno il primo posto dopo aver battuto rispettivamente Vålerenga e Juventus. UEFA.com vi racconta le partite di giovedì.

Gruppo C

Bayern München – Juventus 4-0

Il Bayern mantiene il primo posto grazie al successo sulla terza forza del girone: la Juventus. Le padrone di casa passano in vantaggio al 22′ su una ribattuta di Jovana Damnjanović dopo una traversa di Klara Bühl.

Nella ripresa le tedesche calano il poker con Pernille Harder, Bühl e Alara Şehitler (entrata a partita in corso). Per il Bayern, ancora imbattuto, è la quarta vittoria nel girone.

Vålerenga – Arsenal 1-3

Matematicamente qualificato, l’Arsenal rimane in corsa per la vetta del Gruppo C grazie alla vittoria sul Vålerenga propiziata dalla doppietta di Alessia Russo. L’attaccante inglese sblocca il risultato nelle prime battute, poi Frida Maanum raddoppia su assist di Caitlin Foord, e infine Russo segna la doppietta personale con un bel tiro al volo. Per le padrone di casa, Tilde Lindwall segna il gol della bandiera nei minuti finali.

18 dicembre: Juventus – Vålerenga, Arsenal – Bayern München

Gruppo D

Man City – St. Pölten 2-0

Lily Murphy e Kerstin Casparij segnano un gol ciascuno nella ripresa su cross di Aoba Fujino, e il Manchester City eguaglia il suo record di sette vittorie consecutive nella competizione. Con questa vittoria, il City resta tre punti sopra il Barcelona.

Hammarby – Barcelona 0-3

Ewa Pajor segna una doppietta (7′, 40′) che spiana la strada al successo del Barcelona in Svezia. Con questa vittoria, le spagnole si qualificano in anticipo ai quarti di finale. Aitana Bonmatí all’81’ sigla il 3-0 definitivo con un rasoterra deviato da un’avversaria.

18 dicembre: Barcelona – Man City, St. Pölten – Hammarby

Risultati di mercoledì

Gruppo A

Wolfsburg – Roma 6-1, Galatasaray – Lyon 0-6

Gruppo B

Chelsea – Twente 6-1, Celtic – Real Madrid 0-3

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