Como Women, ufficiali gli arrivi di Astrid Gilardi, Mina Schaathun Bergersen, Berta Bou Salas e Zara Kramžar
Bologna, ko a Sassuolo in amichevole
Si è conclusa con una sconfitta per 2-0 la prima amichevole stagionale del Bologna Women: domenica sera, al Mapei Football Stadium il Sassuolo ha vinto grazie alle reti di Pleidrup (33’) e Clelland (42’).
Per le rossoblù un impegno di tutto rispetto contro una formazione militante in Serie A e al termine di un’intensa settimana di ritiro al Villaggio della Salute Più. Nei 90’ di gioco, esordio per i nove acquisti, tra cui la 2006 Monaco: non l’unica, perché mister Pachera ha dato spazio anche alla coetanea Cataldo, aggregata dalla Primavera.
La squadra ha ripreso stamattina gli allenamenti al campo sportivo “Bonarelli” di Granarolo dell’Emilia, in vista della seconda amichevole di domenica 18 – proprio in casa – contro l’Orobica Calcio Bergamo, formazione neopromossa in Serie B.
SASSUOLO: Di Nallo (46′ Lonni), Brustia (82′ Guglielmini), Caiazzo (80′ Orsi), Pleidrup (80′ Adami), Philtjens (71′ Fusini), Perselli (46′ Prugna), Missipo , Hagemann (65′ Fisher), Traoré (57′ Gallazzi), Monterubbiano (80′ Nocchi), Clelland (65′ Girotto). A disp: Lonni, Adami, Fisher, Prugna, Gallazzi, Orsi, Nocchi, Fusini, Girotto, Guglielmini. All: Rossi.
BOLOGNA: Shore, Passeri (46’ Giovagnoli), Sechi (46’ Colombo), Gelmetti, De Biase (46’ Scuratti), Arcamone (46’ Golob), Sondergaard (60’ Cataldo), Tardini (46’ Battelani), Silvioni, Raggi (46’ Sciarrone), Rossi (75’ Monaco). A disp: Larocca, Gradisek, Kustrin. All: Pachera.
ARBITRO: Siragusa di Modena.
MARCATRICI: 33’ Pleidrup (SAS), 42’ Clelland (SAS).
Olimpiadi: che cosa si porta a casa il Giappone?
A quasi due settimane dall’eliminazione del Giappone alle Olimpiadi di Parigi, si possono trarre le somme su quello che è stato il percorso della squadra asiatica. Con due sconfitte e altrettante vittorie, la Nadeshiko si è fermata ai quarti di finale andando a sbattere contro gli Stati Uniti, la squadra che si è poi aggiudicata la medaglia d’oro. Pur non partendo da favorite alla vigilia, le giapponesi hanno giocato un match di grande sacrificio e in un controllo quasi totale del gioco, ma la poca lucidità le ha costrette ad alzare bandiera bianca dopo il goal di Rodman e una partita equilibrata che, forse, avrebbe potuto dare qualcosa di più al Giappone e, in un altro contesto, il pareggio; è però opportuno fare qualche passo indietro e vedere cos’è accaduto nei tre match precedenti e analizzare le motivazioni che, forse, hanno bloccato la Nadeshiko a un paio di match dalle medaglie.
La Nadeshiko ha sempre avuto un ruolo centrale nei campionati a livello internazionale, forte di una storia non da poco fatta di vittorie ai Mondiali, come quello del 2011 e un ottimo secondo posto del 2015, e alla Coppa d’Asia, vinta nel 2014 e nel 2018, così come la vittoria del 2019 e del 2022 alla competizione EAFF Women’s Championship, torneo disputato da squadre asiatiche. In poche parole, la storia del Giappone femminile è ricca di punti salienti ma, dal 2022 a questa parte, è evidente che la formazione sta soffrendo, che qualcosa non va come dovrebbe, che ci sono dei punti migliorabili, che manca qualcosa.
La squadra allenata da Futoshi Ikeda, arrivata alle Olimpiadi per salire di nuovo sul tetto del mondo, come alle Olimpiadi di Londra del 2012, aveva però qualche ingranaggio che non girava per il verso giusto e non permetteva alle lancette del suo orologio di funzionare a dovere. Dopo un decennio strabiliante tra il 2011 e il 2022 il declino sembrava inevitabile, come aveva sottolineato anche Emma Hayes per la sua formazione statunitense, che la crisi sta provando a superarla (e si direbbe che lo stia facendo più che bene). Ikeda ha provato, con il ricambio generazionale, a portare forze nuove alla squadra, che allena dal 2021 dopo aver preso in eredità le ragazze dapprima allenate da Asako Takakura, in parte fautrice dei risultati ottenuti dal 2016 al 2021, che ha a sua volta ottenuto le redini da Norio Sasaki, allenatore dal 2008 al 2015. Ikeda ha vinto un trofeo nel 2022, la già citata EAFF Women’s Championship, vinto ben 9 volte dalla formazione giapponese nella storia del torneo, e sembrava intenzionato a creare un gioco capace di condurre la sua squadra in semifinale o, addirittura, in finale. Dopo le due amichevoli in preparazione alle Olimpiadi, vinte con ampio margine dalla squadra asiatica ai danni della Nuova Zelanda, la Nadeshiko sembrava avere tutte le carte in regola per giocare un’ottima Olimpiade e, a conti fatti, ci è riuscita soltanto in parte.
Analizzando le partite disputate dal Giappone nella fase a gironi, la sconfitta contro la Spagna è un esempio lampante dei pregi e dei limiti di questa formazione. Partendo dai limiti, la Nadeshiko ha dimostrato di avere difficoltà ad approcciare il match partendo con il piede giusto: contro la Spagna così come contro il Brasile e gli Stati Uniti, squadre che partivano da favorite sulla carta, le nipponiche hanno cominciato il match come spaventate, chiuse nella propria metà campo e senza riuscire a trovare il guizzo per innescare la ripartenza e andare a colpire la squadra avversaria. Un altro limite che le ha penalizzate è la poca lucidità davanti alla porta e la confusione al momento del tiro, spesso caratterizzato da disattenzioni e, talvolta, da atti un po’ egoistici da parte delle attaccanti alla disperata ricerca del goal che, anziché osservare le compagne e agire di conseguenza, preferiscono andare al tiro, non sfruttando al meglio le occasioni che riescono a creare.
Nel match contro le Furie rosse questa condizione di timore si è ripresentata anche dopo il pareggio da parte della Spagna, che è salita in cattedra e non ha concesso loro neanche un millimetro da lì alla fine della partita: dal pareggio di Aitana al 22′ in avanti, la partita è stata di fatto a senso unico, il Giappone si è rinchiuso nella propria metà campo per proteggere il risultato e sperare di arrivare al triplice fischio con un pareggio, ma la Spagna ha poi raddoppiato quando mancava poco più di un quarto d’ora dalla fine. La Nadeshiko è tornata nel match a sprazzi soltanto durante il recupero per provare a trovare la seconda rete, ma era ormai troppo tardi per impensierire la Spagna, che è riuscita alla perfezione a contenere la loro fase offensiva. Il goal di Fujino, quello che ha sbloccato la partita, è stato soltanto un’illusione e l’unico segno della presenza della formazione giapponese in campo.
Il Brasile ha sicuramente saputo capitalizzare meglio le poche occasioni che è riuscito a creare, sbloccando di fatto la partita dopo un primo tempo equilibrato e, forse, con l’ago della bilancia che pendeva maggiormente verso il Giappone per numero di tiri; a differenza della Spagna, però, nel secondo tempo la squadra sudamericana ha lasciato quasi carta bianca alle avversarie, che hanno cominciato a fare il loro gioco e, nonostante la precisione delle nipponiche sia spesso venuta meno al momento del tiro nello specchio, le brasiliane hanno concesso al Giappone parecchio spazio per andare a colpire, diventando anche più fallose per contenere le avversarie.
Contro la Nigeria, il Giappone ha giocato una partita dai due volti: a un primo tempo ricco di emozioni e di tentativi di andare in goal da parte delle nipponiche, riuscite a segnare ben tre reti, è seguita una ripresa fatta invece di una specie di “contenimento” delle avversarie, giocata perlopiù in difesa a protezione dell’ottimo risultato conquistato, che avrebbe regalato loro l’accesso ai quarti di finale. Come detto in precedenza, la formazione giapponese sia a inizio gara sia a inizio ripresa fa fatica a carburare e ad andare in goal.
Dai dati riportati sul sito ufficiale delle Olimpiadi emerge che la Spagna ha avuto un possesso palla medio del 69%, per contro il Giappone soltanto il 31%. Contro la verde-oro è salito al 43%, e poi al 44% contro la Nigeria.
Andando più a fondo nell’analisi, però, si riesce a capire che il possesso palla del Giappone, spesso inferiore rispetto a quello della formazione avversaria, non deve essere considerato limitante in quanto la loro fase di possesso, seppur ridotta, non è sterile, dunque un punto di forza: i tiri delle calciatrici della Nadeshiko contro la Nigeria sono stati 17, di cui 4 nello specchio e 3 effettivamente goal, quelli contro la Spagna 4 di cui 2 nello specchio e un goal, con la precisione al tiro del 50%, mentre contro il Brasile 16 di cui 6 nello specchio e 2 trasformati in goal, con una precisione al tiro pari al 37,5%. Per riassumere, il possesso palla del Giappone decreta una buona capacità delle calciatrici giapponesi di arrivare al tiro con una precisione che talvolta supera il 50%, ma è un punto che potrebbe essere anche visto come “migliorabile”: studiando Brasile-Giappone, infatti, le occasioni in favore delle asiatiche sono state il triplo rispetto a quelle della Seleçao, che ha totalizzato soltanto 5 tiri in porta nei novanta minuti regolamentari: è dunque buono il numero dei tiri, con numeri che sottolineano la bravura delle nipponiche ad arrivare in area di rigore, ma la freddezza davanti al portiere deve essere incrementata. Anche contro la Nigeria il possesso palla è stato inferiore rispetto a quello delle avversarie e, anche contro la Nigeria, la Nadeshiko ha spesso faticato a trovare lo specchio della porta pur raggiungendo spesso l’area di rigore.
Un altro punto di forza del Giappone è l’importanza di dare fiducia alle giovani. Ikeda ha schierato la classe 2006 Momoko Tanikawa contro il Brasile, e la giovane calciatrice non ha mancato l’appuntamento, segnando forse una delle reti più belle dell’Olimpiade per via della precisione, del gesto tecnico e dell’intelligenza tattica di Tanikawa, che militerà nel Bayern Monaco a partire da questa stagione. Anche Aoba Fujino, classe 2004, ha dato prova di essere già una calciatrice navigata e pronta a coprire il ruolo da titolare in nazionale: la giocatrice in forza al Manchester City ha infatti segnato il primo goal del Giappone dell’Olimpiade e, anche lei come Tanikawa, ha dimostrato la sua precisione con una punizione calciata dal limite dell’area che è arrivata dove il portiere spagnolo non è riuscito a mettere i guantoni. Un’altra certezza di Ikeda sono le sue veterane Saki Kumagai, Mina Tanaka, nonostante sia stata un po’ spenta e sottotono, e Risa Shimizu, sempre pronte a sacrificarsi per costruire il gioco e andare nell’area di rigore avversaria.
In poche parole, Ikeda ha tra le mani una buona formazione con un altrettanto buono bilanciamento in termini di età e di esperienza, con calciatrici giovani che hanno rotto il ghiaccio in un torneo importante con una grinta e una voglia di emergere invidiabili, e altrettante calciatrici più esperte che hanno saputo impostare e imporre il loro gioco anche a una squadra come il Brasile. Quello che manca alle sue ragazze è, forse, un po’ di fiducia già dal fischio d’inizio del match, una fiducia che potrebbe diventare la carta vincente per aumentare ancora di più il controllo del gioco e la precisione davanti allo specchio della porta.
Futsalmercato: i movimenti del girone B di Serie B, attivissime Chiaravalle, Scandicci, Hurricane ed Infinity
Il Consiglio Direttivo della Divisione Calcio a 5 ha reso noti gli organici di Serie B femminile e ha diramato i relativi calendari. Quattro i gironi, ognuno da 9 squadre, che prenderanno il via domenica 13 ottobre. Nel gruppo B questi i principali movimenti annunciati dalle varie squadre.
In casa Atletico Chiaravalle annunci per gli arrivi di Deise Ramos, Norma Giuva, Monica Felicetti, Nancy Loth, Katherine De Brito, Federica Taioli, Marta Severini, Sabina Radu, Silvia Scialla e Sofia Nicoletti Pini.
Per il Circolo Lavoratori Terni resi noti i nomi di Nadia Fontana, Giulia Barberi, Rangana Timo e Federica Giovannucci mentre il Bo Ca Junior conterà sulle prestazioni di Mara Cicheri.
In casa Futsal Hurricane il tecnico Ermes Tondato avrà a disposizione Maddalena Braida, Maddalena Muzzi, Silvia Cosma, Sara Zanetti, Francesca Gobbato, Elisa Marton, Elisa Tonon, Tamara Granzotto, Alexia Oprea e Maddalena Cettolin.
La Virtus Romagna di coach Stefano Fallini si affiderà a Federica Taioli mentre lo Scandicci Futsal, dell’allenatore Giovanni Avallone, a Jessica Spinola, Susanna Peraldo, Noemi Bianchi, Carolina Grancia, Federica Romeo, Mariacostanza Aterini, Roberta Maione, Pía Gomez, Giulia Teggie e Paula Pasos.
Tempo di ufficialità anche per l’Infinity che ripartirà da Michela Rama, Chiara Macinenti, Natasha e Melissa Barban, Caterina Franceschini, Marta Bertoldo, Marta Michielon, Alena Gatti, Carla Santini e Lorena Turetta.
Per il Real Grisignano, guidato da Hamid Bouchti, ecco Marina Tomasi, Silvia Borgato, Veronica Scanferla, Denise Zanin, Lisa Semolini, Federica Mutta, Camilla Zaniolo e Martina Bano. Si attendono novità, infine, in casa Cus Pisa.
Girone B (la prima giornata)
Atletico Chiaravalle – Circolo Lavoratori Terni
Bo Ca Junior – Futsal Hurricane
Femminile Virtus Romagna – Scandicci Futsal Asd
Infinity Futsal Academy – Real Grisignano Calcio
Riposa- C.u.s. Pisa
La Roma di Spugna, nell’amichevole contro il Napoli, vince con una rete di Valentina Giacinti
Continua a pieno ritmo la preparazione della Roma Femminile, in vista della prossima stagione di Serie A, e le ragazze di Mister Spugna, questa volta a porte aperte, sono state impegnate nella seconda partita amichevole di questo precampionato contro il Napoli.
Dopo il pareggio contro il Como, che ha dato i primi risultati sul campo, la preparazione fisica della rosa ha voluto testare la fisicità contro un’altra squadra che milita nella massima serie. Un Napoli ridisegnato, rinforzato e se vogliamo anche più determinato per restare nelle 12 della prossima nuova stagione calcistica, che ha trovato le Campionesse d’italia in fase di rodaggio.
Sfida che parte bene, per le gialloro-rosse che chiudono il Napoli nella loro metà campo, al primo lancio di Linari dalla linea della difesa, l’aggancio di Valentina Giacinti, al 16 minuto, e la conclusione in porta segna l’ 1 a 0 per la AS Roma.
Gara brillante nonostante il caldo afoso, che ha portato a più cooling break, dove le capitoline si sono rese pericolose in più occasioni: con Dragoni alla mezz’ora e poco dopo ancora con Valentina.
Napoli che vede una ottima azione con Martinovicche va via in dribbling e una volta entrata in area, va al tiro con potenza e precisione, ma Lukasova c’è e salva il risultato!. Dopo questa azione è arrivato il doppio fischio, è termina il primo tempo,
La ripresa, dopo i cambi tecnici, vede le partenopee salire di grado e provare a cercare il pareggio: doppia parata della Lukasova su doppio tiro della Silakovic, la seconda determinante, parata con i piedi, siamo al 30′ dieci al termine.
Una amichevole che ha scritto ed evidenziato buon gioco, in entrambe le formazioni, con la Roma a mezzo regime: ottime le prestazioni di Linari, Catena, Giacinti e Giugliano, il neo acquisto Dragoni si deve ancora inserire meglio tra le linee, ma la tecnica e la voglia di vincere a questo gruppo non manca, anche in questa stagione, quindi è bene dosare le forze per la Champions League e per un Campionato che si preannuncia molto competitivo.
Questa la formazione che è scesa in campo:
Roma (4-3-3): Lukasova; Thogersen, Linari, Cissoko, Hanshaw; Giugliano, Pandini, Greggi; Dragoni, Giacinti, Haavi.
A disp: Ceasar, Glionna, Soares, Catena, Galli, Troelsgaard, Merolla, Madonn. All. Spugna
Napoli (4-3-2-1): Bacic; Banusic, Bellucci, Di Giammarino, Di Marino, Giai, Giordano, Martinovic, Pellinghelli, Pettenuzzo, Skovsen.
A disp: Beil, Beretta, Gianfico, Langella, Moretti, Muth, Nambi, Novellino, Sliskovic. All. Mango
Napoli Femminile, Marco Bifulco: “Vogliamo che si lavori duramente per toglierci soddisfazioni e far appassionare sempre più la gente di Napoli alla squadra”
Il nuovo Napoli Femminile sta lavorando per prepararsi alla nuova stagione della Serie A Femminile 2024/25.
Forte di una profonda rivoluzione societaria e nella rosa, saranno tante le incognite ma soprattutto le curiosità di noi appassionati. A cominciare dalla nuova guida tecnica, Salvatore Mango, e dal mix di nuove giovani di talento e giocatrici esperte.
A tal proposito, dopo le prime gare pre-campionato, è intervenuto il neo presidente Marco Bifulco: “Stiamo cercando di fare uno step importante in termini di organizzazione e competitività, su tutti i fronti: crediamo nel mister, nel gruppo che abbiamo selezionato – giovane ma con tanto talento – e vogliamo che si lavori duramente per toglierci soddisfazioni e far appassionare sempre più la gente di Napoli alla squadra.”
Fantallenatore: il Milan deve rendere dinamico e fantasioso il centrocampo, e con questi nomi potrà farlo
“L’estate sta finendo, e un anno se ne va“, cantavano i Righeira nella loro hit senza tempo. E l’estate, almeno per noi, sta volgendo al termine, con i panni che intanto vengono riposti con calma nella valigia, almeno quelli che siamo certi non indosseremo più, e si cerca di liberare il residence che sin qui ci ha ospitato, lasciando meno orpelli in giro per un più comodo sgombero l’ultimo giorno. La pioggia fuori, che ci nega il mare, ci dà ancora più nostalgia, con la paura di sprecare un giorno a non fare niente. E mentre ci sediamo sul letto pensierosi, la mente ritorna agli eventi del passato, quando ci eravamo sentiti spensierati e felici, anche se non ce ne rendevamo conto. E sono soprattutto i nomi a farci commuovere. Abbiamo avuto tutti quel ricordo felice alla pronuncia di quel suono, che ci ricorda un’emozione indimenticabile.
Hasegawa, Boquete, Rask, Dowie, Salvatori Rinaldi, Šimić… sì, magari a voi è venuto in mente un ricordo più romantico, ma cosa c’era più romantico di quel Milan? Secondo posto, prima storica qualificazione alla Champions League, e finale di Coppa Italia persa ai rigori con la Roma che iniziava a porre le basi per le vittorie degli anni successivi. E per molti aspetti la squadra rossonera si è bloccata lì, non riuscendo più a proporre con convinzione il progetto, e non riuscendo più ad attrarre nomi pesanti, vista anche la crescita delle rivali principali.
E l’ultimo 6° posto ha confermato questa sensazione. Quest’anno c’è una nuova allenatrice, di moderne idee, ma al momento alla squadra milanista mancano fantasia e dinamismo a centrocampo, punto nevralgico nonché reparto fondamentale per un successo. Ci rialziamo ora più carichi dal letto. Magari la giornata è rovinata, ma i ricordi più belli sono ancora al di là di arrivare. Dunque, rimbocchiamoci le maniche, prendiamo un ombrello, e intanto ecco tre nomi che possono rialzare il morale e la qualità della squadra di Bakker.
Fantasia: c’è un solo nome che possa garantirla
Andiamo a gamba tesa, rinfrancati nello spirito. C’è un nome su tutti che garantisce fantasia assicurata, tagli tra le linee, movimenti su tutto il fronte offensivo. È Dalila Ippólito, la talentuosa classe 2002 ex Juventus, che a Pomigliano ha fatto vedere di che pasta fosse fatta, anche e soprattutto nell’ultima stagione, quando peraltro ha rischiato di decidere il secondo Pomigliano-Milan, terminato 0-0 il 28 gennaio. Giocatrice assolutamente da top team, sarebbe molto utile alla squadra.
Dinamismo a centrocampo
Un nome per dare dinamismo a centrocampo, con il benestare dell’Arsenal, è Kathrine Kühl, 10 presenze e un assist nell’ultima WSL in prestito all’Everton (e 1 gol in FA Cup). Al Milan avrebbe più spazio per le sue qualità, e sarebbe sicuramente d’aiuto per velocizzare la manovra. Un altro nome, pesante ed esperto, è quello di un’ex Rosengård, ora al Chelsea. Jelena Čanković, questa l’identità della centrocampista. Classe 1995, spesso impiegata dalle Blues nelle coppe, sarebbe il profilo perfetto per alzare la qualità della rosa rossonera, rinforzandone i punti deboli.
Solbiatese: confermate Federica De Vivo, Alexia Mazzon ed Aurora Marini
Continuano le comunicazioni della Solbiatese Azalee circa le permanenze in Prima squadra per la prossima stagione: la società lombarda (dopo le conferme di Giorgia Pellegrinelli, Francesca Badiali e Chiara Meazza) ha ufficializzato quelle di Federica De Vivo, Alexia Mazzon ed Aurora Marini.
Federica De Vivo (difensore classe ’96) potrà disputare la sua seconda stagione consecutiva in maglia neroblù, nella medesima categoria.
Guantoni ben saldi, invece, per Alexia Mazzon, portiere della Prima squadra lombarda: per la classe ’99 si tratterà del sesto cammino (terza categoria) in difesa dei pali lombardi; la calciatrice si può ormai considerare veterana del gruppo, considerato il suo lungo percorso in maglia Solbiatese avviato nel 2019/20.
La compagine, inoltre, potrà godere ancora del contributo a centrocampo di Aurora Marini: in rinforzo dalla stagione appena archiviata, la giovane calciatrice (con una rete all’attivo) proseguirà per il secondo anno consecutivo negli stessi colori.
Si attendono ulteriori convalide d’entrata e di uscita.
Presentata la nuova linea delle divise AIA per la Stagione Sportiva 2024/2025
Durante l’Open Day per i giornalisti, organizzato a Cascia (PG) in occasione del raduno pre Campionato della CAN, è stata presentata la nuova linea, firmata GIVOVA, per la Stagione Sportiva 2024/2025.
“Anche in questa Stagione Sportiva, in seguito all’accordo di sponsorizzazione tecnica avviato lo scorso anno, gli arbitri italiani scenderanno in campo con le divise firmate GIVOVA – ha detto il Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Carlo Pacifici – Il brand GIVOVA accompagnerà quindi tutti i nostri associati sia durante le partite e gli allenamenti, sia in occasione di raduni e incontri ufficiali. Siamo quindi lieti di presentare oggi, proprio in occasione dell’Open Day al raduno pre Campionato di arbitri, assistenti e video match officials di Serie A e B. la nuova linea per la Stagione Sportiva 2024/2025”.
“Siamo sempre più orgogliosi di questa sponsorship, che ci impegna e ci gratifica molto. Il nuovo kit per la stagione 2024-2025, frutto di studio e ricerca, è un mix di innovazione e di evoluzione, un autentico sguardo al futuro – dichiarano il Presidente GIVOVA Giovanni Acanfora e l’Amministratore Giuseppina Lodovico – Tecnicamente è un capolavoro di design, in cui linee oblique sublimate sul tessuto rappresentano simbolicamente il ruolo dell’arbitro: indispensabili nel rettangolo di gioco, dettano le regole e guidano una partita, proprio come l’arbitro in campo. Il continuo alternarsi di grandezze e spaziature rappresenta appieno la capacità del direttore di gara di dettare i ritmi di gioco, con rigore, equilibrio e dinamismo. Fieri di questo sodalizio che conferisce reciproco lustro e prestigio, continueremo a supportare l’AIA con l’impegno e la professionalità di sempre, per rendere sempre più concreti gli obiettivi condivisi con la FIGC”.
Inter: 3-1 al Parma – Un risultato in amichevole pre season che fa ben sperare
Un test dal sapore dolce quello eseguito dall’Inter in vista della nuova stagione: le nerazzurre di Gianpiero Piovani, impegnate nella sfida amichevole contro il Parma presso il Comunale Pineta di Pinzolo, si sono imposte con un netto 3-1 sulle opposte avversarie, garantendo una buona partenza per quello che sarà il competitivissimo campionato di serie A.
Sembra essersi ambientata molto bene l’attaccante belga Tessa Wullaert, tra le nuove proposta di mercato nerazzurro ed autrice del vantaggio finale; vale lo stesso valore di menzione per Paola Fadda, trascinatrice al suo primissimo esordio “tra le grandi” della Prima Squadra, e Marija Milinković , approdata in rosa a febbraio 2024.
Ottimo segnale per la formazione di Milano, quindi, ancora impegnata con un denso calendario d’allenamento e che, con questa importante gara, ha potuto testare la solidità del duro lavoro in palestra e sul campo.
Intanto il 31 sarà la volta di Inter/Sampdoria in apertura della stagione 2024/25: nessun pronostico, ma l’evidenza comunica chiari intenti, tra i quali spicca quello di voler fare la differenza in una categoria sempre più ostica.















